Beni per oltre un mln di euro sequestrati al presunto
boss del clan Forastefano nella sibaritide
23 feb 09 Beni per un valore di oltre un milione di
euro sono stati sequestrati dagli agenti della questura di Cosenza
ad Antonio Forastefano, presunto boss dell'omonima cosca di Sibari,
coinvolto in diverse operazioni antimafia tra cui quella chiamata
'Omnia'. I beni sottoposti a sequestro consistono in terreni, automobili,
imprese, quote societarie, titoli, polizze assicurative e conti correnti.
Nel prosieguo dell’attività disposta dal Questore Salerno,
finalizzata al contrasto della criminalità organizzata e mirata
alla confisca dei beni ritenuti acquisiti illecitamente dalle organizzazioni
delinquenziali operanti nella provincia di Cosenza, in data odierna,
gli investigatori dell’Ufficio Misure di Prevenzione e Sicurezza
della Questura di Cosenza, diretto dal Vice Questore Aggiunto D.ssa
Raffaella Pugliese, hanno dato esecuzione, ai sensi della normativa
antimafia, al sequestro dei beni, intestati e riconducibili ad Antonio
Forastefano di 38 anni, soggetto già oggetto di richiesta da
applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno
avanzata al competente tribunale dallo stesso ufficio misure di prevenzione.
Gravemente indiziato di delitti commessi avvalendosi delle condizioni
previste dall’art. 416 bis c.p., tratto in arresto nell’ambito
del procedimento penale denominato “OMNIA”, Antonio Forastefano
deve rispondere di delitti di estorsione pluriaggravata, danneggiamento,
incendio, usura aggravata, rapina aggravata, introduzione nel territorio
nazionale, detenzione e porto in luogo pubblico di armi, anche da
guerra, detenzione illecita, anche mediante associazione, di stupefacenti.
Attualmente è detenuto nel carcere di Parma ed è ritenuto
a capo della cosca mafiosa che dal Forastefano prende il nome, operante
sul territorio dell’alto Ionio cosentino ed in particolar modo
in Cassano Ionio, con estensione della sua influenza sino alla Basilicata
a Nord e alla zona del coriglianese a Sud.
Il Tribunale di Cosenza, accogliendo la proposta del Questore Salerno,
ha stabilito che le indagini e gli accertamenti esperiti hanno permesso
di individuare una serie di beni riconducibili a Forastefano Antonio
ed ai familiari, consentendo la ricostruzione di un patrimonio che
non trova riflesso in una capacità reddituale di analoghe proporzioni
e ritenendo, quindi, che i beni siano il frutto di attività
illecite o ne costituiscono il reimpiego.
Il sequestro ha interessato tutti i beni mobili ed immobili di pertinenza
del Forastefano o a lui riconducibili acquisiti al patrimonio familiare
dal 2002 in poi, per un importo complessivo di oltre due milioni di
euro, ma il cui effettivo valore è in fase di accertamento.
Sono stati sequestrati: l’impresa individuale di Antonio Forastefano;
il 50% del capitale sociale della “Ranacolture Ionica”
s.n.c.; l’impresa individuale della moglie Caterina Rizzo; otto
autovetture di ingente valore e di prestigiose marche tra cui Mercedes,
Audi e BMW; autocarri, abitazioni , terreni agricoli, conti correnti
e dossier titoli.
L’odierno sequestro, che segue a distanza di pochi giorni quello
eseguito nei confronti di Nicola Sebastiano Rende rientra, dunque,
nella difficile attività di intelligence su cui il Questore
Salerno, attraverso l’Ufficio Misure di Prevenzione, ha da tempo
posto particolare attenzione, per ricercare i patrimoni illeciti delle
associazioni mafiose, indebolendole economicamente e privandole, di
fatto, di qualsiasi potere e forza intimidatrice
Nel corso dell’anno, ad ora, sono stati complessivamente sequestrati
beni per un importo di oltre sessantadue (62) milioni di Euro ed i
relativi provvedimenti ablativi hanno riguardato pericolosi soggetti,
tutti indiziati di appartenere a cosche mafiose operanti sul vasto
territorio della provincia di Cosenza.