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Piano rientro sanità, incontro a Roma
Piano rientro sanità, se ne riparla tra una settimana. Aperto tavolo tecnico. Loiero "Lo Stato ci dia i 700 mln dovuti" 11 dic 09 “Sul piano di rientro si riapre il tavolo tecnico, vedremo in quella sede di convincere il governo che le nostre proposte sul personale sono compatibili. E poi ci devono liberare, tutti e subito, i 700 milioni di euro del cosiddetto art. 20, oggi più che mai vitali per dare qualità alla sanità calabrese. E infine procedere con la costruzione dei quattro nuovi ospedali”. E’ quanto afferma il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero che questa mattina a Roma è stato a Palazzo Chigi per la riunione del Consiglio dei ministri chiamato a valutare i risultati del lungo confronto tecnico e le controproposte fatte dalla Giunta regionale della Calabria per il piano di rientro del debito nella Sanità. Loiero, arrivato a Palazzo Chigi da solo, ha avuto un serrato confronto con i ministri Tremonti, Sacconi e Fitto che erano accompagnati dai loro collaboratori Fortunato, Massicci, Palumbo e Carpino. Al termine dell’incontro si è deciso di riaprire il tavolo tecnico che si riunirà lunedì e martedì prossimi per le ultime decisioni, in tempo per consentire alla giunta regionale di fare le sue valutazioni e al governo di decidere nel prossimo Consiglio dei Ministri fissato per giovedì. Le posizioni del governo sul personale (blocco delle stabilizzazioni già avviate in base alla legge regionale e azzeramento del turnover per tre anni) non sono mutate. Loiero ha insistito, invece, sulla proposta di proseguire con la stabilizzazione e di attenuare la rigidità del turnover. Il presidente della Regione, nel quadro di quella collaborazione istituzionale che sta portando avanti dall’inizio delle trattative con il governo, ha cercato poi di spiegare lo sforzo che si sta facendo per migliorare il sistema sanitario in Calabria, nonostante limiti e problemi ambientali e ha ricordato l’impegno ad abbattere i costi e alla trasparenza degli appalti, mediante la Stazione Unica Appaltante. E quindi si è battuto, affinché siano sbloccati i 700 milioni che lo Stato deve alla Calabria sui fondi dell’art. 20 necessari per superare l’obsolescenza delle strutture e delle strumentazioni degli ospedali. Ha inoltre posto con forza il problema dei quattro nuovi ospedali da costruire e ha chiesto un chiarimento definitivo sul ruolo del commissario, inattivo da mesi, “perché così – ha detto ai ministri – non si può andare avanti e a pagarne le conseguenze sono i cittadini calabresi”.
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