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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Operazione Maestro
Operazione Maestro a Gioia, 26 arresti. Tra loro due doganieri. Sequestrati beni per 40 mln alle cosche Molè Piromalli 22 dic 09 Beni per un valore di una quarantina di milioni di euro sono in fase di sequestro, soprattutto nel Lazio, nell'ambito dell'operazione dei carabinieri denominata “Maestro” che stamani ha portato all'arresto di 26 persone accusate di associazione mafiosa e ritenute inserite nelle cosche Molé e Piromalli di Gioia Tauro. Tra i beni di cui è stato disposto il sequestro preventivo, vi sono immobili ed anche strutture alberghiere. Tra gli arrestati anche due funzionari della dogana del Porto di Gioia Tauro. Le ordinanze emesse dal gip distrettuale di Reggio Calabria, su richiesta della Dda, sono state 27, 26 delle quali eseguite. L'indagato che non è stato bloccato si trova attualmente all'estero. Nel corso dell'operazione, condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria, è stato trovato anche un giubbotto antiproiettile, a testimonianza, secondo gli investigatori, del clima di scontro esistente fra le due cosche, un tempo alleate, ma adesso in contrasto, dei Molé e dei Piromalli. L’operazione è partita questa mattina all’alba nei confronti di presunti affiliati alle cosche della 'ndrangheta che controllavano importanti attivita' commerciali nel porto di Gioia Tauro. Gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa ma anche di importazione di notevoli quantità di prodotti cinesi con la complicità di società di import-export che, eludendo i controlli, evadevano i dazi. A far emergere il traffico illegale è stata la collaborazione tra i carabinieri del Ros e l'ufficio antifrode doganale. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, sono stati sequestrati numerosi container di merce, spesso contraffatta, per un valore di decine di milioni di euro. Le indagini avrebbero permesso anche di scoprire le operazioni di riciclaggio in strutture immobiliari e attività alberghiere nel Lazio, dove sono in corso sequestri preventivi. E proprio nel Lazio sono stati eseguiti numerosi arresti. L'inchiesta, secondo quanto si è appreso, ha anche permesso di accertare gli attuali equilibri mafiosi nella piana di Gioia Tauro, dopo lo scontro tra le cosche Molé e Piromalli per il controllo delle attività del porto.
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