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Calabria maglia nera della sanità

 

Calabria maglia nera della sanità. Per il Censis va male in tutto il sud

08 ago 09 Strutture non all'altezza, livello di soddisfazione dei cittadini in caduta libera: questa la fotografia della sanita' nel Mezzogiorno che emerge da uno studio del Censis secondo cui anche le condizioni di salute della popolazione nel Sud sono ''piu' precarie'' rispetto a quella del Nord. L'offerta sanitaria migliore e' dell'Emilia Romagna, seguita dalla Toscana e dal Veneto mentre in tema di condizioni salute della popolazione su tutti c'e' il Trentino Alto Adige seguito da Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Agli ultimi posti c'e' la Sardegna preceduta da Sicilia e Basilicata. Le cifre parlano chiaro: per il 50,8% dei residenti del Sud la qualita' dei servizi sanitari e' inadeguata (contro il 26,9% della media nazionale). L'indicatore sintetico dell'offerta sanitaria nelle regioni italiane evidenzia come la qualita' sia nettamente inferiore rispetto alle altre aree del paese. Nella classifica stilata dal Censis in fatto di offerta si piazzano agli ultimi posti le regioni (Puglia, Sicilia, Campania e Calabria) che da anni sono alla prese con conti fuori e controllo e commissari nominati dal Governo. Secondo il ministro del Welfare Maurizio Sacconi lo studio evidenzia ''quella radicale separazione, al di la' delle opinabili graduatorie, tra il Nord e il Sud del Paese, Lazio incluso, che il Governo ha sin dall'inizio voluto affrontare''. Si tratta, per il ministro, ''non solo di riunire gli italiani sui diritti fondamentali connessi allo stato di salute, ma di sollecitare anche nel Mezzogiorno quella capacita' di gestione dell'ordinaria amministrazione senza la quale difficilmente si esprime capacita' di gestione della straordinaria amministrazione Lo studio conferma una tendenza che era emersa gia' in una indagine svolta nel 2007 secondo cui i cittadini meridionali rilevavano in misura maggiore degli altri un peggioramento del servizio sanitario regionale: il 24,7% contro il 16% della media nazionale. La qualita' dei servizi era considerata inadeguata da oltre la meta' dei residenti al Sud (il 50,8% contro il 26,9% medio nazionale). Il giudizio del cittadini del Sud e' negativo su molte ''voci'' che riguardano l'offerta sanitaria: i servizi domiciliari (al Sud li considera adeguati solo il 16,8% della popolazione contro il 30,7% a livello nazionale), i servizi territoriali (adeguati per il 25,6% contro il 44,9% a livello nazionale) e il pronto soccorso (adeguato per il 51,5% contro il 69,9% a livello nazionale).

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