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Allerta meteo per il caldo
Allerta caldo, 13 città sopra i 40°, allarme ozono 19 ago 09 Allarme afa per tredici città italiane che potrebbero superare i quaranta gradi. Secondo il sistema di prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute della popolazione della Protezione Civile la situazione e' in divenire e il picco si avra' venerdi' con ben 13 citta' a livello 3 che prevede ondate di calore con condizioni meterologiche a rischio. Oggi i capoluoghi che soffrono di piu' in Italia sono stati cinque: Brescia (con massima temperatura percepita a 37 gradi), Latina (39), Milano (38), Perugia (36) e Roma (36). Domani invece, diventeranno otto: Bologna, Brescia e Firenze (37), Latina (39), Milano (38), Perugia, Roma e Venezia (36). Fino ad arrivare a venerdi' quando saranno 13 le citta' italiane a ''boccheggiare'' per le alte temperature: Bolzano (33), Bologna (38), Brescia (37), Civitavecchia (38), Firenze (37), Latina (40), Messina (41), Milano (38), Perugia (36), Rieti (34), Roma (36), Trieste (35) e Venezia (36). Allarme ozono nelle città. Novara, Lecco, Mantova e Alessandria guidano la classifica degli sforamenti ma l'ozono non perdona nemmeno a Ferrara o a Matera: dal 15 luglio ad oggi le citta' capoluogo di provincia che hanno gia' superato il limite di legge previsto per la salute, di 25 giorni annui (valore obiettivo per la protezione della salute umana di 120 ug/m'', che entrera' in vigore dal 2010, calcolato come media su otto ore) sono quasi raddoppiate, passando da 15 a 28, con Roma che si appresta ad alimentare il gruppo con ben 24 giornate di superamento al 15 agosto. Continua cosi', con l'aggiornamento odierno, la campagna ''Ozono ti tengo d'occhio'' realizzata da Legambiente, per informare i cittadini sulla qualita' dell'aria in molte citta' italiane. A guidare la classifica dell'aria irrespirabile c'e' ancora Novara con 67 giorni di ozono off-limits (erano 45 il 15 luglio!), seguita da Lecco (62), Mantova (60), Alessandria e Ferrara (57), Bergamo (55), Brescia (53), Matera (51), Varese e Vercelli (49), ma l'emergenza riguarda evidentemente anche molte altre realta', concentrate soprattutto al Nord e in Pianura Padana. L'ozono prodotto dalle emissioni dei veicoli a motore, dai processi di combustione e dai solventi chimici, in presenza di un forte irraggiamento solare puo' danneggiare la salute degli esseri umani con gravi conseguenze sull'apparato respiratorio e polmonare. Per questo, dal 2010 dovra' essere adeguatamente monitorato dalle amministrazioni locali che sono obbligate ad avvisare la popolazione quando il livello di concentrazione supera anche solo i limiti della cosiddetta ''soglia di informazione'' (la media di un'ora superiore a 180 ug/m'' misurata per tre ore consecutive), un fenomeno che avviene per lo piu' in estate quando le temperature innescano una serie di reazioni chimiche responsabili della formazione del gas. Ma, avverte Legambiente, poiche' questo tipo di inquinamento si diffonde con facilita' a grande distanza, elevate concentrazioni di ozono si possono rilevare anche molto lontano dai punti di emissione dei precursori, in luoghi comunemente ritenuti immuni da inquinamento, come ad esempio le aree verdi urbane ed extraurbane e in alta montagna (il cosiddetto Paradosso del giardino). ''Nelle nostre caotiche citta', l'emergenza caldo dei mesi estivi, si trascina inevitabilmente dietro l'emergenza ozono. Il problema dello smog e' ormai divenuto cronico e i dati che raccogliamo lo confermano costantemente - ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -. Le amministrazioni locali e il Governo non possono continuare quindi a procrastinare misure e politiche di contrasto serie. E' indispensabile infatti - dobbiamo ribadirlo - intraprendere in modo urgente azioni strutturali sulla mobilita' urbana, penalizzando anche economicamente il traffico privato e promuovendo modalita' sostenibili di trasporto di persone e merci. Solo cosi' si potra' davvero combattere l'inquinamento atmosferico, liberare i polmoni dei cittadini e le strade delle citta'''.
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