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In mobilità i dipendenti di Sviluppo Italia Calabria

 

Maiolo: “Dalla Regione nessuna inadempienza nei confronti di Sviluppo Italia Calabria”

17 set 08 "E' la verità corrispondente a una realtà, ancora una volta amara, in cui si cerca di scaricare sulla Calabria, già gravata di una difficile situazione economica e sociale e di tante tensioni occupazionali, ulteriori difficoltà e disimpegni di responsabilità da parte di chi, e qui la Regione Calabria non centra nulla, ritiene di potersi salvare l'anima facendo tagli e facendo finta di non accorgersi di che cosa producono". Lo afferma l'assessore regionale alla Programmazione e alle politiche del Lavoro, Mario Maiolo, circa la vicenda dei lavoratori di Sviluppo Italia. "Non tocca a noi giudicare - sostiene Maiolo - lo stato della società Sviluppo Italia Calabria e tanto meno l'attività dei liquidatori. Anche perché non c'é stata mai occasione di confronto diretto con i liquidatori, ma l'unica interlocuzione avuta ha riguardato l'amministratore delegato Domenico Arcuri. Non possiamo non rilevare che i liquidatori fanno riferimento nel documento, pervenuto il 12 settembre scorso, a una affermazione della Capogruppo Invitalia contenuta in una comunicazione interna fra la Capogruppo e i liquidatori, che non abbiamo a nostra disposizione, sul ruolo svolto dalla Regione priva di qualsiasi fondamento". "Nessuna omissione da parte della Regione - prosegue - che ha confermato nel verbale del 22 luglio scorso la volontà di recepire funzioni, risorse finanziarie e personale, della Società Sviluppo Italia Calabria, riferite alle attività di cui al titolo I e II della Legge 185/2000. Nella riunione del 10 settembre richiesta dalla Regione, facendo seguito agli impegni assunti nel verbale dell'incontro del 22 luglio, alla quale ha partecipato il Governo, rappresentato dal capo di gabinetto del ministro Scajola, si è dovuto constatare che il ministero dello Sviluppo Economico non intendeva trasferire nessuna risorsa finanziaria e ancor di più anticipava la volontà del Governo di non procedere più al finanziamento della Legge 185/2000. Nella stessa riunione l'amministratore delegato Arcuri annunciava di avere già individuato le risorse umane e finanziarie da trasferire in un accordo esecutivo con la Regione Calabria. Ad oggi non abbiamo nessuna informazione circa le ipotetiche risorse da trasferire e le collegate risorse professionali presenti in Sviluppo Italia idonee alla gestione delle attività di cui al titolo I e II della legge 185/2000". Per l'assessore Maiolo "quindi nessuna inadempienza della Regione che, ad oggi, non è stata messa dal Governo e da Invitalia nelle condizioni di poter valutare la possibilità di dare concreto seguito alla volontà espressa dal presidente Loiero di recepire funzioni, risorse e personale, della Società Sviluppo Italia Calabria". "Dobbiamo anche registrare - ha detto Maiolo - una discrasia, tra quanto è stato affermato dai liquidatori e dal contestuale invio da parte di Invitalia di una proposta di Protocollo, per attivare un percorso operativo tendente a verificare la possibilità che la Regione sia messa nelle condizioni di dare concreto seguito alle volontà. La proposta di Protocollo avanzata dall'amministratore delegato Arcuri alla Regione, pervenuta oggi e immediatamente inviata alla verifica giuridica, indica un percorso che, se attivato, porterà la Regione a essere messa nelle condizioni di fare una valutazione di merito non prima del 15 novembre. Né ad oggi, nella proposta di percorso, è stata avanzata alcuna ipotesi di risorse finanziarie e risorse personali da trasferire eventualmente nella gestione delle attività che dovrebbero essere coordinate dalla Regione Calabria". "Continueremo a seguire con grande attenzione - ha concluso - questa come le altre emergenze occupazionali nella nostra regione sapendo di dover prestare la massima attenzione ai bisogni dei calabresi, ma se c'é qualcuno che pensa di utilizzare furbizie, sappia che non sarà facile mistificare la realtà".

Talarico “Su Sviluppo Italia ottenuto il peggiore risultato”. Su Sviluppo Italia, i governi nazionale e regionale hanno portato "al peggiore risultato". Lo afferma, in una nota, il segretario regionale Udc, Francesco Talarico. "La messa in liquidazione - prosegue - dei 141 lavoratori di Sviluppo Italia Calabria è la nuova dimostrazione di quanto sia pericoloso per le sorti dell'economia calabrese il combinato disposto della politica sostanzialmente antimeridionalista del Governo centrale". "Ma anche - aggiunge - dell'insipienza programmatica di quello regionale che, pur avendo avuto tutto il tempo e ogni diversa occasione per trovare una soluzione positiva della vicenda, hanno portato al peggiore dei risultati auspicabili". "E' semplicemente sconcertante - scrive - che un patrimonio così specializzato di professionalità, distribuito uniformemente sul territorio regionale, a contatto quotidiano con problematiche vitali per l'economia calabrese, quali i servizi e gli incentivi per l'attrazione e lo sviluppo delle imprese, venga disperso attraverso il solito estenuante gioco del rimpallo di responsabilità". "A riguardo, - afferma Talarico - la legge 296 del 2006, nella parte dedicata al trasferimento delle società regionali alle Regioni, prevede che per agevolare tale processo l'agenzia nazionale potrà garantire, con contratti pluriennali alle società regionali cedute, lo svolgimento di quei determinati servizi che già attualmente vengono svolti dalle medesime società". "Nel ribadire la mia vicinanza - conclude - ai lavoratori impegnati in questa difficile vertenza, di cui mi sono già fatto carico in consiglio regionale con l'approvazione unanime di un ordine del giorno, formulo un appello a tutta la deputazione calabrese e ai responsabili istituzionali della Regione affinché si rendano parte attiva nel rimuovere gli ostacoli di natura finanziaria e normativa alla soluzione che pure si era concordata nei mesi scorsi, attraverso la creazione di una società in house che possa valorizzare l'alto grado di specializzazione tecnica raggiunta dai lavoratori di Sviluppo Italia Calabria".

 

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