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Scorie tossiche a Crotone i genitori, no figli a scuola
Scorie tossiche a Crotone, i genitori non manderanno i figli a scuola 27 set 08 Da lunedì i genitori dei bambini
che frequentano l'istituto comprensivo del rione San Francesco a Crotone
hanno deciso di non mandare i loro figli a scuola. La protesta è
stata decisa stamani al termine di un incontro con la dirigente scolastica
Eugenia Garritani al termine del quale è stato sottoscritto
un documento che sarà inoltrato al Comune, alla Regione e all'azienda
sanitaria provinciale. L'iniziativa dei genitori degli studenti è
scaturita dopo l'operazione 'Black Mountains' che ha portato al sequestro
di 18 aree, tra cui il piazzale antistante la scuola del rione San
Francesco, dove si trovano scorie altamente tossiche. I genitori chiedono
all'amministrazione comunale l'avvio "delle opere necessarie
alla messa in sicurezza del sito. In attesa che siano effettuati tali
controlli, si ribadisce la necessità di reperire strutture
alternative al plesso in modo da garantire il regolare svolgimento
dell'attività didattica". Nell'inchiesta sono indagate
sette persone accusate di disastro ambientale e di aver realizzato
delle discariche abusive. La senatrice Bianchi propone un comitato di bonifica - "Un Comitato per la bonifica dell'ex area industriale di Crotone". E' quanto propone la senatrice del Pd Dorina Bianchi. "Un comitato di denuncia, - prosegue - che si proponga quale obiettivo principale l'avvio della bonifica dell'ex area industriale, al quale aderiranno associazioni, cittadini, crotonesi e non". "Un luogo ideale - dichiara Bianchi - che senza colore politico, senza distanza alcuna veda combattere questa fondamentale battaglia civile per Crotone, ma non solo, per tutti coloro i quali hanno visto negli anni sgretolato il loro diritto fondamentale alla salute, garantito costituzionalmente, uniti l'uno accanto all'altro. Perché legato alla salubrità del nostro territorio è legato il destino dell'antica città". "E' necessario - aggiunge - creare un fronte unico e compatto e questa sarà anche l'occasione, messe da parte tutte le divisioni, di fare pressione perché finalmente si realizzi la tanto attesa bonifica dell'ex area industriale di Crotone, che silenziosamente e nell'indifferenza sta continuando ad avvelenare il nostro mare, la nostra terra". "Proprio grazie alla nascita del Comitato per la rinascita della città di Crotone - afferma Bianchi - si potrà valutare anche la possibilità di intentare una class action che veda quale parte lesa la cittadinanza di Crotone, contro chiunque negli anni ha pensato di deturpare, violentare e avvelenare la nostra terra". "Una rete - conclude - che partendo da Crotone si proponga di fare pressione sulle istituzioni preposte all'avvio della bonifica dei 45 ettari di terra interessati dai processi industriali del 900, mettendo così la parola fine ad una realtà che da troppi anni soffoca qualsiasi possibilità di crescita e di sviluppo della città calabrese e infine per comprendere quale sia l'entità del risarcimento per le omissioni, i gravi ritardi e i crimini commessi sul territorio".
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