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Corsi integrativi per le matricole calabresi

 

Corsi integrativi per le matricole degli atenei calabresi in sinergia con la Regione. Sperimentazione unica al mondo

02 set 08 Un percorso formativo per permettere ai ragazzi che si immatricolano nelle università calabresi di recuperare eventuali deficit formativi prima dell'inizio dell'anno accademico. La sperimentazione, inserita dalla Regione nel Piano d'azione 2008, è stata presentata stamani all'università di Catanzaro dal vicepresidente della Giunta regionale, Domenico Cersosimo, e dai rettori dei tre atenei calabresi, Francesco Saverio Costanzo (Catanzaro), Francesco Latorre (Cosenza) e Massimo Giovannini (Reggio Calabria). Ai corsi potranno partecipare tutti coloro che hanno deciso di iscriversi al primo anno dei corsi di laurea previsti nei tre atenei calabresi. L'obiettivo è di colmare le eventuali lacune accumulate dagli studenti durante gli anni della scuola secondaria prima dell'inizio delle lezioni. Gli ultimi dati riguardanti l'istruzione evidenziano, infatti, un gap di conoscenze e di competenze tra l'Italia e gli altri Paesi europei e tra la Calabria e il sud in generale e le altre regioni del centro-nord. L'iniziativa, quindi, punta ad azzerare preventivamente questo deficit, in modo che non pesi successivamente sul futuro percorso accademico. Le lezioni integrative saranno precedute, in questi giorni, da un test di ingresso, che permetterà alle università di conoscere il livello delle future matricole. Dopo un mese di lezioni, i ragazzi sosterranno una prova finale per accertare l'effettivo recupero e per valutare i miglioramenti ottenuti. Quest'ultimo test sarà molto utile anche per la Regione e per gli stessi atenei, che formuleranno il nuovo piano di interventi per la scuola, valido per il prossimo anno, partendo anche dai risultati emersi dalle prove finali. La Regione, attraverso i fondi stanziati con il Piano d'azione, si fa carico di tutte le spese e investe circa duemila euro per ogni ragazzo che deciderà di aderire all'iniziativa, di cui 1.600 serviranno per coprire le spese sostenute dalle università e 400 andranno allo studente come rimborso spese.

Cersosimo “Sperimentazione unica al mondo”. "E' una sperimentazione unica al mondo per modalità e numero di studenti coinvolti". Così il vicepresidente della Giunta regionale, Domenico Cersosimo, definisce l'iniziativa che prevede l'istituzione di corsi integrativi per i ragazzi che si immatricoleranno negli atenei calabresi. "Quando abbiamo pensato a questa iniziativa - afferma Cersosimo - siamo partiti da un dato empirico: i ragazzi italiani, e quelli calabresi in particolare, hanno un deficit formativo marcato nei confronti dei colleghi europei. Noi riteniamo che la scarsa qualità scolastica porti a una scarsa qualità della società in cui questi ragazzi cresceranno". "Se questo divario - prosegue Cersosimo - fosse causato solo da una differenza di reddito e di sviluppo, allora queste misure servirebbero a poco. Le analisi di settore, invece, ci dicono che questo gap dipende anche da una inadeguata organizzazione scolastica. In questo modo si spiegano i 101 milioni di euro investiti dalla Regione in questo settore". "Questa sperimentazione - aggiunge il vicepresidente della Giunta - riguarderà settemila studenti su diecimila future matricole, che potranno usufruire di 1.600 ore di lezione in un mese per potenziare le loro conoscenze soprattutto nel campo scientifico e linguistico. La prova finale che i ragazzi sosterranno prima di iscriversi all'università permetterà alle istituzioni e agli stessi atenei di strutturare al meglio gli interventi per il futuro"

Rettori soddisfatti. I rettori dei tre atenei calabresi esprimono soddisfazione per la sperimentazione finanziata dalla Regione che permetterà alle nuove matricole di frequentare dei corsi integrativi prima dell'inizio delle lezioni. "Siamo grati alla Regione per questa iniziativa - afferma il rettore dell'Università Magna Grecia di Catanzaro, Francesco Saverio Costanzo - che parte come un esperimento, ma che potrà essere affinata col tempo. Il rapporto dell'Ocse assegna agli studenti italiani la trentatreesima posizione in Europa per le competenze di lettura e comprensione del testo e il trentaseiesimo posto nella competenze scientifiche. E' il momento di non guardare più solo i dati negativi, ma cominciare a fare qualcosa per migliorarli". "La Regione - sostiene il rettore dell'Unical, Giovanni Latorre - ha colto nel segno, intervenendo su quello che attualmente è il problema più grave della Calabria. Il divario di competenze, infatti, oltre a essere un problema in sé per i ragazzi e per gli atenei, provoca un'altissima dispersione scolastica dopo il primo anno di università, che è certificata intorno al 25 per cento". Il rettore dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, Massimo Giovannini, definisce la sperimentazione "un buon punto di partenza, un progetto che dovrà però essere esteso anche alle altre fasi del percorso scolastico, perché in questo modo si interviene solo su un piccolo segmento e così anche i risultati finali vengono ridimensionati". "Il sistema formativo calabrese - aggiunge Giovannini - è fondamentalmente sano, che ha dimostrato negli anni di saper correggere al proprio interno i deficit strutturali. Dalle università calabresi, infatti, escono ragazzi validi che hanno l'abilità e le competenze per inserirsi successivamente nel mondo del lavoro".

 

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