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Catturato il boss Francesco Pelle

 

Pelle ricoverato sotto falso nome arrestato mentre navigava su internet

18 set 08 Francesco Pelle, il boss della cosca calabrese ritenuta responsabile della faida che ha portato alle stragi di San Luca e di Duisburg, e' stato arrestato la scorsa notte dai carabinieri in una clinica di Pavia, dove era ricoverato sotto falso nome. Pelle, 32 anni, detto 'Ciccio Pakistan', era latitante dal 30 agosto dello scorso anno perché ritenuto il mandante della strage di Natale a San Luca. Nell'agguato, compiuto il 25 dicembre 2006, rimase uccisa Maria Strangio, moglie di Giovanni Luca Nirta, ritenuto uno dei capi dell'omonima cosca, e tre persone, tra le quali un bambino di cinque anni, rimasero ferite. Il delitto, secondo l'accusa, fu deciso da Francesco Pelle per vendicare un tentativo di omicidio subito il 31 luglio 2006 nel quale perse l'uso delle gambe. Il boss, per il ricovero alla Fondazione Maugeri, istituto a carattere scientifico situato nel nuovo polo universitario ubicato appena fuori la città e immerso nel verde, aveva presentato la fotocopia di una carta d'identità intestata a un uomo di origine calabrese, realmente esistente, e anch'egli paraplegico dopo un incidente stradale. Era ricoverato nel reparto di neuroriabilitazione in una stanza spaziosa, singola con bagno, televisione e un divanetto. Qui lo hanno prelevato i carabinieri che poi lo hanno accompagnato fuori dalla clinica su una carrozzella e portato nel centro clinico del carcere di Opera (Milano).

Arrestato mentre navigava su inernet. E' stato arrestato mentre, con un computer portatile, navigava in rete. I carabinieri dei Ros, travestiti da infermieri, lo hanno scovato nella sua stanza d'ospedale di una clinica a Pavia dove si trovava ricoverato. L'uomo era ricercato dall'agosto del 2007 a seguito di un provvedimento emesso della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria con le accuse di omicidio e tentato omicidio. Sullo stesso ordine di cattura figura anche il nome di Marco Marmo, uno degli esponenti del suo clan ritenuti più vicini a lui e ucciso nell'agguato di Duisburg. Pelle era ricoverato sotto falso nome e, secondo quanto spiegato stamani, in una conferenza stampa, a Milano, dai Ros, ha presentato la fotocopia di una carta d'identità intestata a un uomo di origine calabrese, realmente esistente, e anch'egli paraplegico dopo un incidente stradale. Non a caso, probabilmente, i certificati medici presentati al momento dell'ingresso in clinica, trattavano una diagnosi patologica agli arti inferiori a seguito di incidente stradale. Il boss attualmente si trova ricoverato nel centro clinico del carcere di Opera (Milano).

I pazienti “persona gentile”. E' stata una sorpresa, per molti pazienti, l'arresto di Francesco Pelle, il boss della 'ndrangheta che si trovava ricoverato nel reparto di neuroriabilitazione della Fondazione Maugeri di Pavia. Questa mattina, al primo piano, dove Pelle era degente, c'era un gran trambusto e molte delle persone che sono presenti per fare la riabilitazione quasi non ci credevano. "Si faceva chiamare Pasqualino - ha raccontato un signore su una sedia a rotelle - ed era una persona normale, gentile. Si parlava del più e del meno, soprattutto di musica, film, computer e naturalmente dei nostri malanni". Un altro ricoverato, un signore anziano, alla domanda del perché l'accesso al reparto fosse vietato se non ai parenti più stretti, ha spiegato: "Questa notte hanno arrestato un boss. Noi non lo sapevamo ma era qui tra noi. Non ci si può più fidare di nessuno, falso nome, documenti falsi...Chissà dove andremo a finire". Due signore, invece, che hanno un parente in una stanza vicina hanno detto: "Quando questa mattina abbiamo saputo quel che è accaduto abbiamo pensato che sarebbe anche potuto succedere qualcosa di grave. Per fortuna che è andato tutto liscio".

Le congratulazioni: Angela Napoli. Congratulazioni per l'arresto di Francesco Pelle, vengono formulate ai carabinieri dalla parlamentare Angela Napoli, membro della commissione giustizia. "Sento di dover formulare - scrive in una nota - vive congratulazioni al servizio centrale ed a quello della Lombardia dei Ros dei carabinieri, per aver individuato e catturato Francesco Pelle, noto boss della 'ndrangheta''. "Credo - aggiunge - vada valutata la spudoratezza con la quale i boss mafiosi riescano a farsi ricoverare, anche per mesi, nelle cliniche sanitarie e, spesso, impunemente"
De Gaetano “Colpita economia cosche”: ''Si tratta di due colpi pesantissimi assestati agli interessi economici sempre più globali della 'ndrangheta e alla sua fitta rete di protezioni e connivenze che troppo spesso ne protegge gli uomini''. Il presidente della commissione regionale antimafia, Nino De Gaetano, in una nota, si complimenta con i carabinieri del Ros per i significativi risultati conseguiti nelle ultime 48 ore contro la criminalità organizzata calabrese. "L'operazione - aggiunge - che ha permesso di smantellare un traffico di tonnellate di cocaina tra il Messico e la Locride e l'arresto, in una clinica di Pavia, del latitante Francesco Pelle, coinvolto nella sanguinosa faida di San Luca, confermano il livello qualitativo dell'impegno messo in campo dalle forze dell'ordine nel contrasto alle cosche della 'ndrangheta''. "Che resti ancora tanto da fare, però, - conclude Nino De Gaetano - è confermato dallo stillicidio di intimidazioni messe a segno nei cantieri della Salerno-Reggio Calabria. Ai lavoratori e alle imprese costrette a fare i conti con l'ingerenza mafiosa va tutta la nostra solidarietà"
Alfredo Mantovano: L'arresto di Francesco Pelle è un "nuovo successo che dimostra la forza dello Stato e conferma il valore dei nostri investigatori". Lo afferma il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, rivolgendo al comandante dei Carabinieri, Gianfrancesco Siazzu, "sentite congratulazioni"

 

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