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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Lavoratori Why Not in piazza
Lettera aperta dei vescovi del vibonese alle cosche “Convertitevi e deponete le armi” 19 nov 08 ''Alla 'ndrangheta chiediamo di convertirsi,
di deporre le armi, di non portare la morte nei nostri paesi''. E'
un passo dell'appello dei parroci della zona pastorale di Soriano-Dinami
della diocesi di Mileto - Nicotera - Tropea in cui, fra l'altro, si
chiede ai fedeli un "atto di orgoglio" per "ribaltare"
la situazione . "Qualora dovesse persistere questo stato di cose
- prosegue il documento - noi reagiremo per amore della libertà
nella verità, stando sempre dalla parte di chi soffre, di chi
sta con la schiena dritta e non si piega, dalla parte dei commercianti
ed imprenditori onesti che non fanno affari con le organizzazioni
mafiose, di coloro che cristianamente scelgono di dare testimonianza
alla Verità". "In questi ultimi anni - riporta ancora
la nota - sono aumentati omicidi, estorsioni, attentati incendiari
di auto e esercizi pubblici, così come la presenza di latitanti,
dei consigli comunali sciolti per infiltrazione mafiosa, dello spaccio
di stupefacenti. Condanniamo tutti i crimini che hanno reso difficile
l'esercizio della speranza a tutti i fedeli delle nostre comunità,
facendoli cadere nella trappola delle paure, dell'omertà, dell'indifferenza
e quindi della connivenza. Ma chiediamo anche ai fedeli uno scatto
d'orgoglio insieme a noi pastori affinché venga ribaltata questa
situazione stagnante che provoca solo dolore generato dalla morte". Bianchi “Un monito per tutti”. "Il monito lanciato quest'oggi dai parroci del vibonese che hanno chiesto la conversione di chi nella nostra terra porta morte e disperazione è per tutti i cittadini, non solo calabresi". E' quanto afferma, in una nota, la senatrice Dorina Bianchi, del Pd. "E' particolarmente importante - prosegue Bianchi - che lo stesso appello arrivi nello stesso giorno anche dal presidente della Cei, mons. Angelo Bagnasco che incita tutti i credenti a ripartire dalla moralità sociale e dalla legalità pubblica. E' fondamentale che le forze sane della società si uniscano e conducano insieme una delle battaglie più importanti di questi difficili tempi, anche la politica deve impegnarsi per far sentire la sua vicinanza a chi è soggetto a minacce, estorsioni, attentati intimidatori perché la presenza dello Stato è indispensabile per reprimere ma anche per aprire a nuove prospettive culturali e sociali". "La ferma condanna da parte della Chiesa alla criminalità organizzata è una luce da seguire - aggiunge Bianchi - la Calabria e i calabresi devono vincere ogni timore, ogni forma di omertà, di indifferenza e di connivenza per dimostrare anche fuori dai confini italiani che Calabria vuol dire ben altro che 'ndrangheta''
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