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Truffa da 23 mln di euro

 

Truffa per 23 mln allo Stato ed alla UE. 133 gli indagati. Implicati tre funzionari AGEA

28 nov 08 Sono 133 gli indagati per una presunta truffa da circa 27 milioni di euro scoperta dai finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria di Pescara, dopo circa tre anni di indagini, ai danni del bilancio comunitario e nazionale. La truffa è relativa all'indebita percezione di contributi nel settore della politica agricola comunitaria. Sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pescara prima e di Roma poi, i finanzieri hanno individuato un'associazione per delinquere composta da 119 destinatari di contributi, non dovuti secondo le indagini, percepiti tra il 2003 ed il 2006. L'operazione è stata condotta su tutto il territorio nazionale da 52 reparti della Guardia di Finanza.

Tre funzionari Agea al centro della truffa. Erano tre funzionari dell'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AG.E.A.), che operavano a Roma, al vertice dell'organizzazione che per anni ha realizzato la truffa alla Ue ed allo Stato italiano. Ricevendo falsa documentazione, la stessa agenzia, ignara, erogava i contributi. Undici gli intermediari dei quali i tre funzionari si servivano, in alcuni casi a loro legati da rapporti di parentela. I sequestri preventivi finalizzati alla 'confisca per equivalente' ed emessi dalla magistratura romana stanno conducendo al recupero quasi totale del 27 milioni di euro sottratti tra il 2003 ed il 2006. Tra gli intermediari, un funzionario della Regione calabro ed e un rappresentante di un'associazione umbra che si occupa di coltivazione di tabacco. Le indagini del Nucleo di Polizia Tributaria d'Abruzzo sono partite dall'Abruzzo nel 2005: accertamenti hanno condotto alla scoperta di un contributo di 278 mila euro erogato ad un uomo di Castelfrentano (Chieti); da qui è stato scoperto un altro contributo di circa 400 mila euro erogato ad un umbro di Città di Castello (Perugia). L'intera somma è stata recuperata. Successivamente, la Finanza ha concentrato la sua attenzione su sospette erogazioni, per oltre 26 milioni, ripartite su 119 agricoltori concentrati in prevalenza in Calabria, Puglia e Sardegna. I sequestri della procura di Roma, riguardano 122 dei 133 indagati. Si tratta di conti correnti (110 per circa un milione di euro); quote societarie (4 mln); 159 appartamenti (valore catastale di 3 mln valore catastale); 139 tra locali e pertinenze (valore catastale circa 2 mln); 3.400 ettari di terreni (valore catastale 5 mln e mezzo); 242 auto e motociclette. I controlli sono stati fatti in Abruzzo, Lombardia, Marche, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

 

 

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