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Arrestato il boss Nirta

 

Arrestato ad Amsterdam il presunto boss dell’omonima cosca Giuseppe Nirta

24 nov 08 E' stato arrestato dalla Polizia ad Amsterdam Giuseppe Nirta, di 35 anni, considerato il capo dell'omonima cosca di San Luca, latitante da dieci anni. L'operazione che ha portato all'arresto di Nirta è stata condotta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e dal Servizio centrale operativo. Nirta era ricercato per traffico internazionale di droga. Nirta, inoltre, è sospettato di avere partecipato alla strage di Duisburg, in cui il giorno di Ferragosto del 2007 furono uccise sei persone. Nei confronti di Nirta, per la strage di Duisburg, non e' stato mai emesso alcun provvedimento restrittivo, ma sul suo conto sono in corso specifiche indagini che vengono condotte dalla Squadra mobile di Reggio Calabria. Il sospetto degli investigatori, infatti, è che Nirta sia stato il complice di Giovanni Strangio, di 29 anni, latitante, l'unico accusato formalmente, al momento, per la strage e nei confronti del quale pende un mandato di cattura internazionale. Giuseppe Nirta, tra l'altro, è cognato di Strangio avendone sposato una sorella.

Fermate tre sorelle di Strangio. Sono state fermate anche tre sorelle di Giovanni Strangio, il latitante accusato della strage di Duisburg, nell'operazione della polizia che ha portato ad Amsterdam all'arresto di Giuseppe Nirta. Le fermate sono Aurelia, moglie di Giuseppe Nirta, Teresa ed Angela Strangio, che si trovavano da alcuni giorni ad Amsterdam. Insieme a Giuseppe Nirta è stato arrestato, con l'accusa di favoreggiamento personale, Giorgio Madeo, un calabrese che vive a Dusseldorf, in Germania. Secondo quanto ha riferito la polizia, Giuseppe Nirta è stato bloccato mentre stava percorrendo a piedi una via del centro di Amsterdam. Nirta deve scontare una condanna definitiva a 14 anni ed otto mesi di reclusione per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Dalla faida di San Luca alla strage di Duisburg. E' stata l'azione più eclatante mai portata a termine dalla 'ndrangheta e per di piu' in uno Stato estero: la strage di Duisburg del Ferragosto 2007, con sei persone uccise, è maturata nella logica di annientamento che caratterizza le vendette incrociate tra le cosche Nirta-Srangio, da una parte, e Vottari-Pelle, dall'altra, coinvolte nella faida di San Luca. Nella notte tra il 14 ed il 15 agosto, quattro killer armati di mitra hanno sparato contro sei persone che erano appena uscite dal ristorante "Da Bruno", gestito da Sebastiano Strangio, di 39 anni, una delle vittime. Insieme a Strangio sono stati uccisi i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni, che lavoravano nel ristorante; Marco Marmo, di 25, Tommaso Venturi, di 18, e Francesco Giorgi, di 17. Secondo gli investigatori erano tutti legati alla cosca Vottari-Pelle. Marco Marmo era sospettato dagli investigatori italiani di essere uno degli autori dell'omicidio di Maria Strangio, uccisa a San Luca il giorno di Natale del 2006 in un agguato in cui restò ferito anche il nipote di cinque anni della donna. In quell'occasione l'obiettivo degli assassini sarebbe stato, in realtà, il marito della donna, Giovanni Luca Nirta, considerato uno dei capi della cosca. Da qui l'ipotesi che la strage di Duisburg sia stata la reazione dei Nirta-Strangio all'omicidio della donna. Gli investigatori italiani e tedeschi hanno identificato uno dei presunti autori della strage di Duisburg in Giovanni Strangio, di 28 anni, ancora latitante, cugino di Maria Strangio. I sospetti sono poi caduti anche sul cognato di Strangio, Giuseppe Nirta, arrestato oggi in Olanda.

Il difensore: nessuna prova per la strage. ''Il coinvolgimento di Giuseppe Nirta nella strage di Duisburg quale esecutore materiale o comunque coautore, insieme a Giovanni Strangio, allo stato sostanzia una mera ipotesi investigativa non suffragata da alcun elemento indiziante". Lo ha detto, in una dichiarazione, l'avvocato Antonio Russo, difensore di Nirta. "Infatti, non vi è traccia, quanto meno negli atti trasmessi in Italia dalla polizia tedesca - ha aggiunto Russo - di alcun accertamento di natura tecnica finalizzato alla comparazione del Dna rilevato sull'autoveicolo che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata presuntivamente utilizzata per fuggire degli esecutori della strage".

Nirta sotto processo per associazione mafiosa. Giuseppe Nirta, il latitante arrestato in Olanda, è attualmente sotto processo davanti ai giudici della Corte d'assise di Locri. Nirta, infatti, era stato rinviato a giudizio con l'accusa di associazione mafiosa al termine dell'inchiesta coordinata dal pm della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, sulle cosche di San Luca, protagoniste di una sanguinosa faida. Gli imputati nel processo, iniziato il 12 novembre scorso, sono 14. Tra loro vi sono anche presunti esecutori e mandanti di due omicidi: quello della strage di Natale, compiuta nel 2006 e nella quale fu uccisa Maria Strangio ed un bambino rimase ferito, e quello di Bruno Pizzata, legato al gruppo Pelle-Vottari. L'omicidio di Maria Strangio provocò, secondo gli inquirenti, la strage di Duisburg nella quale furono uccise sei persone. Nel processo è imputato anche Giovanni Strangio, ritenuto il responsabile della strage in Germania ed attualmente latitante, accusato nel dibattimento del solo reato di associazione mafiosa. Altre 34 persone, coinvolte nella stessa inchiesta, hanno scelto il rito abbreviato che è iniziato il 20 ottobre scorso davanti al gup di Reggio Calabria.

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