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Sotto controllo i cantieri della A3

 

Cantieri A3, controlli delle forze dell’ordine che identificano 463 persone

21 nov 08 Il Gruppo interforze costituito presso la Prefettura di Reggio Calabria ha eseguito l'accesso in alcuni cantieri per l'ammodernamento dell'A3. I controlli hanno riguardato, in particolare, il quinto macrolotto compreso tra gli svincoli di Gioia Tauro e Scilla. Le verifiche fatte da Dia, carabinieri, polizia, Guardia di finanza, Ispettorato provinciale del lavoro e Provveditorato alle Opere pubbliche, su disposizione del prefetto, Francesco Musolino, hanno portato all'identificazione di 463 persone ed al controllo di 376 tra veicoli e mezzi meccanici. "L'iniziativa - è detto in un comunicato - s'inquadra nei controlli predisposti dalla Prefettura di Reggio Calabria per garantire la trasparenza nelle procedure di aggiudicazione degli appalti ed, in particolare, dei subappalti, in cui, come le recenti indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria hanno evidenziato, è più facile si annidi l'inquinamento mafioso. Il monitoraggio sistematico dei lavoratori e la verifica della regolarità dei rapporti di lavoro si prefigge l'obiettivo di dissuadere illegali sollecitazioni rivolte alle imprese impegnate nei lavori di ammodernamento". Il Gruppo interforze, inoltre, ha anche prelevato di cubetti di calcestruzzo al fine di verificarne la consistenza e la conformità agli standard qualitativi contrattuali.

Limido “Ci vuole l’esercito”. L'Esercito a presidio costante dei cantieri dell'autostrada A3 presi di mira da estorsioni, intimidazioni e attentati di stampo mafioso. A proporlo è la Destra della Calabria ed il consigliere regionale Gabriele Limido. "La dislocazione dell'Esercito - ha sostenuto Limido - dovrebbe delinearsi con precise regole di ingaggio e di controllo nei singoli cantieri lungo l'A3". "Parallelamente a questo intervento straordinario - ha aggiunto - pensiamo si debba sviluppare una maggiore vigilanza in ambito societario, proprio per respingere le possibili infiltrazioni mafiose nei confronti delle imprese impegnate nella realizzazione di importanti opere infrastrutturali in Calabria. Con una serie di disposizioni mirate soprattutto nella dinamica degli affidamenti urgenti e nell'efficienza dei controlli sugli appalti e dei subappalti. L'odg approvato ieri al Senato va in questa direzione". Le intimidazioni alle imprese che stanno ammodernando la Salerno-Reggio Calabria, ha sostenuto Limido, "sono un dato ricorrente. Una catena di attentati che bisogna fermare. Il ripristino della legalità passa anche da scelte forti e determinate. Non bisogna far passare il concetto di resa. Nessuno sconto alla 'ndrangheta deve essere il messaggio lanciato alle cosche. In ballo c'é la credibilità delle stesse istituzioni democratiche". "C'é bisogno - ha sostenuto l'esponente de La Destra - di una volontà politica decisa per contrastare il fenomeno mafioso, ma forse questa volontà manca. Non servono le passerelle politiche della Commissione antimafia nei cantieri per risolvere il problema. Dall'agosto del 2007 ad oggi sono stati 60 gli eventi criminali di varia natura registrati dalle forze dell'ordine presso i cantieri. E impensabile, così come é emerso da un'inchiesta, che le ditte sono pronte a pagare una sorta di 'tassa ambientale', un'assicurazione per non avere problemi durante i lavori. Una situazione intollerabile che rende palese la graduale perdita di sovranità da parte dello Stato". "Ed è proprio da questa urgenza - ha sostenuto Limido - che nasce la nostra proposta di liberare carabinieri, polizia e fiamme gialle dai loro compiti di controllo e di pattugliamento dei cantieri con la esplicita intenzione di farli concentrare maggiormente nell'azione investigativa e di intelligence. Non si capisce perché le forze armate sono utilizzate nelle grandi città mentre le zone più 'calde' della Penisola si lasciano sguarnite. E l'Esercito nei cantieri trasmetterà un messaggio di intransigenza verso la criminalità organizzata"

 

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