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Raddoppiati i rumeni in Italia

 

Raddoppiati in un anno i rumeni in Italia: Unar “Più vittime che untori”

12 giu 08 In un anno il numero dei romeni in Italia è raddoppiato: ad inizio 2008 è stato superato il milione di presenze. Lo stima la Caritas Italiana. All'inizio del 2007, la comunità romena regolare era stimata in 556 mila; dopo un anno l'ipotesi è che sul territorio italiano ci siano 1.016.000 romeni. Di questi, il 73,7% è qui per motivi di lavoro e il 23,5% di famiglia. La maggior parte, il 53,4%, sono donne. E' la fotografia che presenta la Caritas Italiana in un rapporto, presentato oggi al Cnel, sull'immigrazione romena. La pubblicazione utilizza dati di varie fonti ed è stata curata da una cinquantina di autori, un terzo di questi romeni. Nel 1980 i romeni in Italia erano appena 8 mila. In 17 anni sono aumentati di ben cento volte. I ricercatori della Caritas sostengono che se anche la stima di un milione di romeni fosse eccessiva (é possibile un errore del 10-15%) e la comunità contasse 850 mila presenze, quella romena sarebbe comunque la più numerosa nel nostro paese. Il gruppo più ampio è nel Lazio (200 mila), Lombardia (160 mila), Piemonte (130 mila). Le rimesse dei romeni ammontano a quasi 4 miliardi l'anno. Per l'Unimpresa, sarebbero 20 mila le imprese italiane in Romania che danno lavoro a 800 mila persone; alimentano un interscambio di 12 mila miliardi di euro annui. Il loro fatturato è di 150 milioni di euro, pari al 7% del Pil.

Unar “Più vittime che untori”: I romeni più che "untori sono delle vittime": lo sostiene l'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali che fa capo al ministero delle Pari opportunità, secondo quanto riferisce un rapporto della Caritas Italiana dedicato all'immigrazione romena. L'Unar, che collabora con l'omologo romeno Cncd e con le associazioni romene, sulla base delle segnalazioni che riceve, parla di "ricorrenti situazioni di discriminazione e di disparità" per quanto riguarda i romeni. Essi sono in particolare vittime di "un'informazione tendenziosa" sui fatti nei quali sono coinvolti connazionali. E poi: subiscono la mancanza di informazioni per l'assistenza legale; sono sfruttati sul posto di lavoro, specialmente nel settore edile dove hanno il primato negli infortuni mortali e nelle molestie sessuali subite da donne; sono perseguiti dalla sicurezza pubblica con atteggiamenti intimidatori; hanno difficoltà burocratiche e sono oggetto di atteggiamenti ostili degli operatori pubblici. A volte - prosegue l'Unar - si hanno segnalazioni di impedimenti che ostacolano l'esercizio del diritto di voto nelle amministrative del 2007: qualche comune ha addirittura preteso una traduzione legalizzata della parola 'Bucaresti', nome romeno della capitale. "Contrariamente a quanto si crede - afferma il rapporto - la vita quotidiana dei romeni non è facile".

Il Console Rumeno “La criminalità non ha passaporto”. Ferma condanna alla delinquenza e sostegno alle politiche di integrazione dei cittadini romeni in Italia. E' la posizione espressa, ''con chiarezza'', dal console romeno A. Dumitrescu intervenuto alla presentazione, al Cnel, di un rapporto sui romeni messo a punto dalla Caritas Italiana. Il diplomatico ha ribadito che i rapporti fra Italia e Romania sono improntati sulla collaborazione e ha annunciato che ''prossimamente si incontreranno i primi ministri dei due paesi''. Ha quindi ricordato che i romeni rappresentano la prima comunita' straniera in Italia, che ''la maggior parte sono persone per bene che lavorano portando un contributo di 1,2% al Pil italiano. Non possiamo lasciare che fatti isolati abbiano conseguenze su un popolo intero, che gli stereotipi creati alimentino i messaggi discriminanti. La criminalita' non ha cittadinanza o passaporto''. Dumitrescu ha poi detto che il prossimo 21 giugno a Torino si terra' la prossima tappa della Campagna di informazione realizzata dal ministero del lavoro romeno dove saranno, fra l'altro, presentati i posti disponibili in Romania e le tendenze del mercato del lavoro. Inoltre, ha reso noto che il governo romeno ha chiesto e ricevuto l'appoggio delle autorita' italiane per l'aumento della rete consolare della Romania in Italia. Tre consolati generali si apriranno a Cosenza, Bologna e Trieste.

 

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