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Far West a Melito P.S, bimbo ferito da colpo di pistola

Il luogo dove stava il bambino

 

Bimbo colpito da proiettile a Melito non in pericolo di vita, genitori sotto choc. Appello della madre. Obiettivo agguato fu aggredito tre mesi fa

07 giu 08 Hanno trascorso la notte in ospedale ed anche stamattina non sono voluti tornare a casa Carmelo Laganà e Stefania Gurnari, i genitori del bambino di tre anni ferito ieri sera a Melito Porto Salvo, mentre era nel cortile della parrocchia, da un proiettile vagante, sparato, da uno sconosciuto a bordo di uno scooter, per uccidere un uomo. "Quanto è accaduto - ha detto Laganà - è assurdo. Quando é successo il fatto mi ero allontanato e col bambino c'era mia moglie. Sul momento ho pensato ad un incidente, vista anche la vivacità di mio figlio. Mai avrei immaginato quel tipo di modalità. Adesso aspettiamo che ci sia un miglioramento. ". I medici hanno riferito a Laganà ed alla moglie che le condizioni del figlio sono gravi ma stazionarie e che la situazione sotto l'aspetto clinico viene seguita con la massima attenzione, ma loro temono che le condizioni del bambino possano peggiorare e per questo non hanno alcuna intenzione, nemmeno per un attimo, di lasciare l'ospedale. I medici del reparto di rianimazione degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria stanno valutando la situazione del bambino, che resta sedato ed intubato, e decideranno nelle prossime ore quando effettuare l'intervento per la rimozione del proiettile ritenuto nella nuca.

La madre del bimbo all’aggressore “Costituisciti”. ''Se hai una coscienza costituisciti''. E' l'appello che Stefania Gurnari, madre del bambino ferito per errore a Melito Porto Salvo, ha rivolto all'autore dell'agguato attraverso il TGR Calabria. ''Non devi avere paura della giustizia terrena - ha aggiunto - ma di quella divina. Non e' possibile che succedano certe cose. Tutto e' accaduto durante una manifestazione di bambini di scuola materna, bambini cioe' tra i tre e i cinque anni''. ''Questo animale - ha concluso la donna - se vuole dimostrare di essere un uomo, si deve presentare alla giustizia ed assumersi cosi' le sue responsabilita'. Non si e' uomini soltanto quando si impugna una pistola''.

Il bimbo è grave ma non in imminente pericolo di vita. Il bambino di tre anni ferito con un colpo di pistola a Melito Porto Salvo non è in imminente pericolo di vita. E' quanto hanno riferito i sanitari del reparto di rianimazione degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria dove il bambino è ricoverato. La prognosi per il bambino resta riservata e non sarà sciolta fino a quando non gli sarà estratto il proiettile che é ritenuto all'altezza della nuca. Dagli accertamenti cui è stato sottoposto il bambino è emerso che il proiettile non ha provocato danni al cervello, né ha compromesso organi vitali.

Tre mesi fa Borrello, l’obiettivo dell’agguato, fu aggredito in casa. Francesco Borrello, l'uomo obiettivo dell'agguato in cui ieri pomeriggio a Melito Porto Salvo è stato ferito un bambino di tre anni, tre mesi fa subì un'aggressione nella sua abitazione. Dell'aggressione è accusato Paolo Foti, che è stato la vittima del ferimento accaduto il 3 aprile del 2004 per il quale Borrello, condannato in primo grado a 16 anni di reclusione, fu poi assolto in appello perché gli fu riconosciuta la legittima difesa. Borrello, nel momento in cui subì l'aggressione ad opera di Foti, avvertì i carabinieri. I militari, giunti sul posto, furono aggrediti da Foti, che per questo fu arrestato con l'accusa di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Paolo Foti, per quell'episodio, è tuttora detenuto. L'aggressione viene presa in considerazione dai carabinieri per valutare il possibile movente dell'agguato di ieri pomeriggio, ma al momento non sono emerse prove di un collegamento tra i due episodi. Tra l'altro ieri sera i carabinieri avevano fermato per accertamenti e condotto nella caserma di Melito Porto Salvo il fratello di Paolo Foti, Antonio, che, però, dopo avere dimostrato di avere un alibi, è stato rimesso in libertà.

Corbelli a Napolitano “Venga subito in Calabria”. Il leader del Movimento diritti civili, Franco Corbelli, ha rinnovato l'invito al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a recarsi "al più presto in visita in Calabria". "Mi permetto - sostiene Corbelli - di insistere e chiederle, anche alla luce del gravissimo fatto di sangue accaduto ieri a Melito Porto Salvo, di venire subito in Calabria e di iniziare la sua visita proprio da quel bambino, vittima innocente di un agguato mafioso". La presidenza della Repubblica, rispondendo ad una lettera inviata nei mesi scorsi da Corbelli, ha fatto sapere - secondo quanto rende noto il leader del Movimento Diritti Civili - che "il Capo dello Stato non ha in agenda per i prossimi mesi, per i suoi molteplici impegni istituzionali, una visita in Calabria".

 

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