Dir.resp. Pippo Gatto

 

Operaio ucciso a Reggio Calabria, si segue la pista della vendetta

24 giu 08 Potrebbe essere rimasto vittima di una vendetta Nicola Guarnaccia, l'operaio di 28 anni ucciso questa mattina in un agguato a Reggio Calabria. E' una delle ipotesi che vengono seguite dai carabinieri per accertare il movente dell'assassinio di Guarnaccia, che non aveva precedenti penali e non aveva frequentazioni con esponenti della 'ndrangheta. L'ipotesi della vendetta viene seguita dai carabinieri, che stanno approfondendo il giro di amicizie e di conoscenze della vittima nel tentativo di accertare il movente dell'omicidio, che al momento, comunque, si presenta di difficile interpretazione. In un primo tempo si era fatta l'ipotesi di una vendetta traversale per una presunta relazione di parentela tra la vittima e l'imprenditore Giovanni Guarnaccia, coinvolto nell'inchiesta Olimpia 2 condotta dalla Dda di Reggio Calabria. Successivamente l'avvocato Gaetano Morisani, in una dichiarazione, ha riferito che "Giovanni Guarnaccia non ha subito alcuna condanna per reato associativo, essendo ad oggi incensurato e, tanto meno, ha mai avuto contestazione di reati di riciclaggio a favore di consorterie mafiose". Secondo l'avvocato Morisani, inoltre, "Nicola Guarnaccia non era nipote di Giovanni Guarnaccia e non aveva mai avuto con lo stesso alcun rapporto di lavoro". I militari della Compagnia di Reggio Calabria, nel tentativo di accertare il movente dell'omicidio, stanno approfondendo i legami e le amicizie di Nicola Guarnaccia, ma, in questo senso, non è emerso nulla. La vittima lavorava saltuariamente per un'impresa edile, la Cartongessi, e stabilmente collaborava alla gestione di un forno di proprietà della sua famiglia. Un tenore di vita, riferiscono i carabinieri, irreprensibile che esclude, almeno per il momento, che l'operaio possa essere stato ucciso per fatti di criminalità in cui possa essere stato coinvolto direttamente. L'agguato contro Nicola Guarnaccia è stato compiuto da due persone che erano a piedi e che si sono avvicinate al furgone sul quale si trovava la vittima. Contro Guarnaccia sono stati sparati quattro colpi con un revolver calibro 38 che hanno raggiunto l'operaio al torace. L'uccisione di Guarnaccia non avrebbe avuto testimoni, ma l'ipotesi che viene fatta dai carabinieri è che all'assassinio abbiano assistito alcune persone che si trovavano sul posto o stavano transitando a bordo di auto o moto e che poi non hanno inteso fornire alcuna collaborazione con gli investigatori.

Giovanni Guarnacci incensurato e non è lo zio. "Giovanni Guarnaccia non ha subito alcuna condanna per reato associativo, essendo ad oggi incensurato e, tanto meno, ha mai avuto contestazione di reati di riciclaggio a favore di consorterie mafiose". E' quanto sostiene, in una dichiarazione, l'avvocato Gaetano Morisani. La presa di posizione del penalista, legale di Giovanni Guarnaccia, è mettere in relazione all'omicidio di Nicola Guarnaccia, ucciso stamattina a Reggio Calabria. Secondo l'avvocato Morisani, inoltre, "Nicola Guarnaccia non era nipote di Giovanni Guarnaccia e non aveva mai avuto con lo stesso alcun rapporto di lavoro".

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