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De Magistris chiede il rinvio a giudizio per 201 persone

 

Inchiesta Ata nelle scuole catanzaresi, De Magistris chiede il rinvio a giudizio 201 persone

02 ago 08 Ha sconvolto il mondo della scuola catanzarese, coinvolgendo a vario titolo ben 201 persone, per le quali ora il sostituto procuratore Luigi De Magistris ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio. L'inchiesta sul personale Ata e sulle assunzioni irregolari potrebbe approdare nelle aule del palazzo di giustizia per verificare quanto emerso nelle lunghe e complesse indagini portate avanti dalla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri, partite dopo alcune denunce presentate anche da un sindacato. La richiesta di rinvio a giudizio e' stata presentata dal pm titolare delle indagini e controfirmata anche dal procuratore della Repubblica facente funzioni, Mario Spagnuolo. L'inchiesta ruota intorno alla gestione delle graduatorie del personale Ata, ausiliario-tecnico-amministrativo, da parte dell'allora Centro servizi amministrativi di Catanzaro ora Ufficio scolastico provinciale, e in particolare sul presunto mercato che sarebbe stato messo in atto nelle assunzioni di personale. Indagini lunghe e complesse, avviate nel 2000, che hanno permesso di evidenziare diversi inserimenti nel mondo del lavoro, secondo l'accusa, senza rispettare regole e leggi, ma favorendo in alcuni casi anche parenti e amici. Da qui le accuse, a vario titolo, contestate dal pm De Magistris che vanno dall'associazione a delinquere per alcuni degli indagati, passando per l'abuso di ufficio, truffa, corruzione, tentata concussione, falso materiale e ideologico del pubblico ufficiale in atto pubblico. Sotto la lente di ingrandimento sono finiti dirigenti, funzionari e operatori dell'Ufficio scolastico provinciale, dirigenti scolastici, titolari di scuole private, e diversi dipendenti Ata che, sempre secondo le ipotesi formulate nell'inchiesta, sarebbero stati favoriti attraverso la presentazione di documenti incompleti o non veritieri, guadagnando anche punteggio rispetto ad altri che avrebbero potuto sperare in un posto di lavoro. L'accusa piu' pesante riguarda sedici indagati, nei confronti dei quali il pm De Magistris ha ipotizzato il reato di associazione per delinquere. Si tratterebbe, secondo la richiesta di rinvio a giudizio, di "un'associazione per delinquere finalizzata ad operare una serie indefinita di abusi di ufficio, falsi e truffe ai danni della pubblica amministrazione, con artifizi e raggiri - scrive il pm - consistiti nel predisporre atti e documentazione falsa, anche attraverso l'istituzione di una scuola, in realta' non funzionante, che rilasciava diplomi per corsi mai espletati". Quindi, per queste sedici persone si ipotizza anche che abbiano "alterato le graduatorie, nel trasferire e assumere personale in violazione di leggi, regolamenti e circolari ministeriali, alterando e falsificando - sempre secondo l'accusa - le registrazioni al protocollo presso l'Usp di Catanzaro, inducendo in errore il ministero dell'Istruzione e le sue articolazioni regionali e locali. Le sedici persone a cui viene contestato questo reato, e altri a vario titolo, sono: Marcello Marino, quale direttore amministrativo pro tempore del Csa; Antonio Rizzuto e sua moglie Domenica De Miglio, il primo titolare gestore di fatto del "Centro didattico crotonese" e direttore dei servizi generali e amministrativi presso l'istituto comprensivo "Vittorio Alfieri" di Crotone, e la seconda quale titolare gestore di fatto del "Centro didattico crotonese"; Francesco Astorino e Francesco Zaccone, quali funzionari presso il Csa; Valeria Sia e Anna Maria Ferragina, quali operatori amministrativi presso il Csa; Domenico Racina, quale dirigente scolastico pro tempore del Liceo artistico statale di Catanzaro; Gregorio Teti quale dirigente pro tempore del Itg "Petrucci"; Raffaele Talarico quale dirigente pro tempore dell'Itc "Grimaldi"; Luigi De Vinci quale direttore dei servizi generali e amministrativi presso l'istituto comprensivo di Caraffa di Catanzaro; Raffaele Impera quale dirigente pro tempore del convitto nazionale "Galluppi"; Giuseppe Scopelliti quale dirigente pro tempore dell'Itc "Einaudi"; Maria Montesanti quale direttore dei servizi generali e amministrativi dell'istituto superiore "Maresca"; Nicola Limardo quale dirigente pro tempore dell'Itc di Soverato; Ubaldo Floro Valeo, quale responsabile dell'ufficio protocollo e archivio del Csa. Tutto, dunque, secondo le ipotesi contenute nella richiesta di rinvio a giudizio, sarebbe stato organizzato nei minimi particolari, compresa la realizzazione della scuola dattilografica centro didattico crotonese che, negli anni, avrebbe rilasciato innumerevoli attestati a quanti dovevano accedere a concorsi e graduatorie. Ma dalle indagini sarebbe emerso che quella scuola non avrebbe mai svolto il suo ruolo, con un legale rappresentante del tutto estraneo, al punto da non sapere neanche dell'esistenza della stessa scuola. In realta', secondo quanto ricostruito nell'inchiesta, tutto sarebbe stato gestito dalla figlia del legale rappresentante, Domenica De Miglio, e dal genero dell'uomo, Antonio Rizzuto, i quali avrebbero messo in piedi la scuola "fantasma" che aveva come sede un piccolissimo appartamento di Crotone. Dalla documentazione contenuta nella richiesta di rinvio a giudizio, emergono situazioni complesse, al punto che sarebbero stati favoriti nelle assunzioni anche figli di dirigenti scolastici. Una serie infinita di imbrogli e raggiri, secondo il pm De Magistris, che avevano come unico obiettivo quello di controllare e determinare le assunzioni e le posizioni in graduatoria, anche attraverso atti e dichiarazioni completamente falsi o mai conseguiti e, in molti casi, non allegati alle domande.

 

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