HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Cronaca
Ucciso il vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria

 

Grasso: “Per combattere la mafia, anche uno striscione conta”.

15/01 Nella lotta alla criminalita' organizzata anche uno striscione con su scritto 'E adesso ammazzateci tutti' - come quello dei ragazzi di Locri, dopo l'omicidio del vicepresidente della regione Calabria di Francesco Fortugno - "non lascia indifferente la mafia, perche' indica una nuova presa di responsabilita' e coscienza soprattutto da parte dei giovani, e la criminalita' organizzata teme l'opinione pubblica e ha bisogno di consenso". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso intervistato, stasera, da Fabio Fazio nel corso della trasmissione 'Che tempo che fa' in onda su Rai3. Il capo della Dna ha anche detto che "non e' vero che negli ultimi anni c'e' stato un indebolimento del pool antimafia di Palermo, perche' si e' indagato in ogni direzione con molti politici arrestati o rinviati a giudizio per collateralismo alla mafia". "Piuttosto - ha aggiunto Grasso - ci sono state tante leggi e interpretazioni della Cassazione e della Consulta che hanno indebolito la lotta ai clan: come il patteggiamento allargato o il rito abbreviato che concedono sconti di pena per cui, oggi, non e' piu' conveniente diventare collaboratore di giustizia". I pentiti, infatti, sono "diminuiti in qualita', seppur non in numero". Grasso, inoltre, ha ribadito - come gia' fatto davanti alla Commissione Antimafia - la necessita' di migliorare la collaborazione internazionale tra gli stati perche' il crimine organizzato e anche i terroristi dell'Eta o di Al Qaeda "operano su scala globale". Infine, a Fazio che gli chiedeva "se in questo ultimo anno, il suo sogno di poter un giorno leggere ai nipoti un libro che inizia dicendo 'C'era una volta la mafia', ha fatto dei passi avanti?", Grasso ha risposto che l'unico passo avanti "e' che da mio figlio sta per nascere un nipote".

Bianchi (Progetto Calabrie): “Va capita la lezione dell’omicidio Fortugno. Estirpare la malapianta della violenza”

15/01 ''Nessuno ci obbliga a condividere supinamente, e non lo abbiamo mai fatto, le scelte del Presidente Loiero e della sua Giunta, ma al contempo nessuno ci ha investito del compito di fare i revisori o i censori di quelle scelte. Io credo che a noi spetti il diritto-dovere di valutare i comportamenti e le azioni dell'attuale governo regionale senza subordinazioni di sorta ma avendo ben presente, nel caso qualcuno l'avesse dimenticato, che abbiamo contribuito significativamente alla sua affermazione''. E' questo uno dei passaggi piu' significativi della relazione che Alessandro Bianchi, rettore dell' Universita' Mediterranea, ha tenuto alla Conferenza programmatica di Progetto Calabrie, movimento politico di cui lo stesso Bianchi e' uno dei dirigenti. ''Sarebbe miope, comunque - ha aggiunto Bianchi - non riconoscere i cambiamenti che sono intervenuti nell'azione di governo della regione. Certamente non mi sfugge l'esistenza di problemi, di incertezze e di discrasie nell' azione di questo Governo regionale e della sua maggioranza, ma insisto sul fatto che noi non dobbiamo assumere l'atteggiamento del difensore civico, che ad ogni manchevolezza fa sentire la propria voce in merito. Noi siamo un soggetto politico con un suo progetto politico e, dunque, dobbiamo in primo luogo portare avanti le nostre linee sulle grandi questioni - l'economia, l'occupazione giovanile, il welfare, la tutela del territorio, lo sviluppo dell'imprenditoria e via dicendo - e quando queste linee non collimano con quelle della Regione, dobbiamo farlo rimarcare e proporle con ancora maggiore insistenza. Per quanto mi riguarda posso riferire di due aspetti dei quali ho diretto riscontro. Uno e' quello della politica urbanistica, per la quale vedo che l' assessore Tripodi, eletto anche con i nostri voti, sta portando avanti con determinazione una linea di profondo rinnovamento della pianificazione del territorio regionale, che e' una delle chiavi di volta dello sviluppo di questa regione. L'altro e' quello della politica universitaria, per la quale vedo l'incisivo lavoro che sta conducendo l' assessore Principe per la definizione di un piu' ampio e proficuo rapporto tra Regione e sistema universitario calabrese. Per entrambi gli aspetti la mia valutazione, dunque, e' largamente positiva e tale da motivare il piu' ampio consenso nei confronti dell' azione regionale''. ''E, allora - ha sostenuto ancora Bianchi - nessuna acquiescenza verso il governo Loiero, ma nessuna rincorsa alla revisione quotidiana dei suoi atti e nessuna velleitaria richiesta che faccia in poco tempo quello che non e' stato fatto per cosi' lungo tempo. Un nuovo modello, basato prioritariamente sulla valorizzazione di risorse endogene, non potra' applicarsi se non avremo creato alcune condizioni di base e se non avremo, appunto, fertilizzato il terreno su cui impiantare lo sviluppo. Il primo fertilizzante e' la sicurezza e, quindi, la sua precondizione: la legalita'. Per questo, la lezione dell' omicidio Fortugno va capita fino in fondo. Va capito che non possiamo accettare di convivere con questa malapianta della violenza e del malaffare che si annida nel corpo della societa' calabrese, ne inquina le istituzioni, ne corrode le coscienze, ne devasta la vita civile e, dunque, dobbiamo capire che cosa dobbiamo fare per estirparla. Dobbiamo, anzitutto, tenere alta la guardia, facendo in modo che il moto di ripulsa seguito all' eccidio non lasci come sempre il campo al rassegnato oblio della vita quotidiana. Si tratta, per ciascuno di noi, di avere coscienza del fatto che ogni giorno, nel nostro fare quotidiano, una parte dei nostri pensieri e delle nostre energie vanno dedicati a combattere questa battaglia, vanno dedicati a contrastare la malapianta''. ''Quanto alla questione del metodo - ha detto ancora Bianchi - riguarda strettamente la stagione elettorale verso la quale stiamo andando e si sostanzia in una sola parola: primarie, primarie, primarie! Le primarie sono il vero contraltare della legge truffa come hanno dimostrato ormai molteplici esperienze: da Vendola in Puglia, a Borsellino in Sicilia, passando per Prodi in campo nazionale, fino ad arrivare a Rombola' a Soverato. E nessuno deve dirlo a noi di Progetto Calabrie, che delle primarie siamo stati tra i promotori riuscendo ad ottenere per le elezioni regionali l' Assemblea dei grandi elettori di Lamezia, che con tutti i suoi limiti possiamo a buon diritto considerare la madre di tutte le primarie. Tuttavia l'insegnamento delle esperienze di questi mesi - soprattutto quella esaltante per l'investitura di Prodi - non ha portato ad un definitivo salto in questa direzione a motivo della spinta in direzione contraria imposta dalla legge truffa. Dobbiamo, allora, lavorare per superare questo stallo, convincendo i partiti che il metodo delle primarie, se a prima vista sembra limitarne la capacita' di scelta, in realta' ne amplifica enormemente la portata politica, costruendo basi di consenso di assai maggiore consistenza. Si tratta di un' operazione di lungimiranza politica che finora l' elettorato ha mostrato costantemente di premiare''

Margherita al convegno su Fortugno: “Accogliere le istanze dei giovani”

15/01 La figura di Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre scorso, e' stata ricordata nel corso della riunione della Direzione provinciale di Reggio Calabria della Margherita. A commemorare Fortugno e' stato il coordinatore provinciale del partito, Giuseppe Francesco Sera. ''Francesco Fortugno - ha detto Sera - restera' nel ricordo sempre vivo come persona, come politico e per il merito di avere organizzato la Margherita in ogni paese, facendola diventare, da piccola cosa, un grande partito, il primo della provincia di Reggio Calabria''. Nel corso della riunione si e' parlato anche delle prossime elezioni politiche. Sera, a tale proposito, ha sottolineato la ''necessita' di un ampio rinnovamento, considerando - ha detto - che la gente e tutte le istanze che salgono dal mondo giovanile, dopo il delitto di Fortugno, richiedono, insieme alla giustizia, il ricambio di una classe dirigente che finora non e' stata capace di rinnovare la societa' e di combattere la mafia. C' e' da stare molto attenti a chi si mette in lista affinche' non si determinino zone d'ombra o contiguita' con ambienti malavitosi. Anzi, bisognerebbe puntare sui simboli antimafia nei quali la gente si riconosce''.

 

 

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti