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Cronaca
Aviaria, primi sequestri in Calabria

 

Rischio aviaria, primi sequestri in Calabria. L'As di Vibo smentisce il rischio.

12/01 I carabinieri del Nas hanno sequestrato, in due distinte operazioni condotte in Calabria nell' ambito dei controlli per la prevenzione dell' influenza aviaria, 22.800 polli, diecimila uova ed un centro di imballaggio per le uova stesse. A Limbadi (Vibo Valentia), i militari del Nas di Catanzaro, insieme al personale della As 8, hanno accertato che in un allevamento erano stati introdotti 22.800 polli senza la preventiva comunicazione all' Azienda sanitaria. Cosi' facendo e' stata violata l' ordinanza ministeriale del 26 agosto 2005, che prevede che i servizi veterinari effettuino controlli anche mediante il prelievo di campioni sulle partite di animali avicoli degli allevamenti. I carabinieri hanno quindi effettuato il sequestro cautelativo sanitario degli animali, mentre il titolare e' stato denunciato in stato di liberta' per inosservanza dei provvedimenti dell' autorita'. Il valore del sequestro e' di circa 50 mila euro. I carabinieri del Nas di Cosenza, invece, insieme ai tecnici della As 5, hanno accertato che presso un allevamento avicolo di Crotone regolarmente autorizzato, era stato attivato un centro di imballaggio uova senza le autorizzazioni ministeriale e sanitaria e privo dei requisiti igienico-sanitari e strutturali. I militari hanno quindi sequestrato, a scopo cautelativo sanitario, diecimila uova ed hanno disposto la chiusura del centro di imballaggio. Il valore della merce e della struttura ammonta a circa 600 mila euro

L’As di Vibo smentisce il rischio aviaria

Il controllo effettuato in un' azienda avicola di Limbadi nel corso del quale i carabinieri del Nas hanno sequestrato 22.800 polli ''non ha nulla a che vedere con il gia' noto fenomeno dell' influenza avicola in atto''. A sostenerlo e' stato il direttore del dipartimento di prevenzione dell' As 8 di Vibo Valentia, Francesco Massara, che ha garantito la popolazione sul ''costante e attento quotidiano controllo su tutta la filiera avicola che interessa la provincia''. ''L' avvenuto sequestro dei 22.800 capi avicoli - ha sostenuto Massara in una nota - e' stato eseguito, in piena sintonia, dai carabinieri del Nas di Catanzaro con la collaborazione del Servizio veterinario del' As 8, nel corso di una normale operazione di controllo dovuta al fatto che il titolare dell' allevamento, cosi' come vuole la normativa vigente, non aveva debitamente informato, con almeno 24 ore di anticipo, il competente servizio veterinario dell' As dell' ingresso dei 22.800 capi avicoli in uno dei capannoni dell' Azienda chiamata in causa, non consentendo i dovuti controlli o il campionamento ematico previsti''. ''Il mancato adempimento - ha concluso Massara - ha fatto scattare i provvedimenti di competenza che hanno portato al sequestro amministrativo e sanitario del capannone alla presenza della partita avicola interessata''

Bianchi (DL) “Il sistema di prevenzione fa acqua”

''A cinque mesi dalla mia prima interrogazione parlamentare sull' influenza aviaria ancora oggi riscontriamo gravi casi di irregolarita' negli allevamenti avicoli, segno che il sistema di prevenzione contro l' influenza aviaria fa acqua da tutte le parti''. A sostenerlo e' Dorina Bianchi, parlamentare della Margherita, dopo il sequestro di oggi in due allevamenti della Calabria da parte dei Nas di 23.000 polli e 10.000 uova. ''Non possiamo permetterci, con il virus alle porte - ha proseguito Bianchi - che ci siano allevamenti nel nostro paese che presentino irregolarita', mentre i Ministeri della Sanita' e dell' Agricoltura continuano con impudenza a rassicurare gli Italiani. Senza voler richiamare inutili allarmismi - ha concluso l'esponete della Margherita - il governo deve pero' assicurare e garantire controlli efficaci e capillari per tutelare la salute e la sicurezza degli italiani''.

Coldiretti: Da controlli più tutela a consumatori e allevatori

L'avvio di un programma di controlli rappresenta una garanzia a tutela dei consumatori e degli allevamenti di fronte all'aggravarsi dell'emergenza influenza aviaria in Turchia. E' quanto afferma la Coldiretti che, nel commentare i sequestri effettuati in Calabria dai Carabinieri dei Nas, sottolinea l'importanza dell'etichettatura di origine obbligatoria per agevolare l'attivita' ispettiva e consentire la rintracciabilita' delle produzioni. La situazione di allarme che si e' creata - sostiene la Coldiretti - deve essere infatti affrontata dall'Unita' di crisi recentemente istituita con misure di garanzia, controllo e trasparenza per i consumatori, una autorita' unica per la gestione dell'emergenza, l'intensificazione dei controlli e delle sanzioni ed adeguati interventi di promozione e valorizzazione che evidenzino la qualita' delle produzioni italiane. Ma servono anche, secondo la Coldiretti, interventi per la sicurezza alimentare che prevedano test di controllo programmati negli allevamenti, il monitoraggio delle specie selvatiche e migratrici e l'estensione dell'obbligo di indicare l'origine della carne a tutti i prodotti derivanti da attivita' di allevamento senza attendere nuove emergenze. Il tutto, sostiene l' organizzazione, va accompagnato da misure di pronto intervento e da un piano di protezione e salvaguardia degli allevamenti che preveda un fondo speciale di rigenerazione del settore avicolo che punti a un miglioramento qualitativo e ambientale strutturale per dare un futuro all'allevamento italiano.

 

 

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