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Cronaca
Gli stati generali del Mezzogiorno in Calabria

Conclusi gli Stati Generali del Mezzogiorno. Approvato un manifesto con cinque priorità. I giovani di Locri: "Chiediamo gli stessi diritti di tutti gli Italiani"

17/12 Imprese e lavoro; connessioni; luoghi; saperi; accoglienza: sono queste le cinque priorita' indicate nel ''Manifesto per il Sud'' sottoscritto a conclusione degli Stati Generali del Mezzogiorno organizzati a Reggio Calabria da Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Coordinamento Regioni Mezzogiorno e che si conclude affermando che ''la fiducia nel Mezzogiorno non e' solo, come ci ricorda sempre il Presidente della Repubblica, un dovere etico, ma e' anche una grande opportunita' per l' intero Paese''. A firmare l' atto sono stati i tre segretari confederali dei sindacati, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, il vice presidente di Confindustria, Edoardo Garrone, e, per il Coordinamento, i presidenti delle Regione Calabria e Campania, Agazio Loiero ed Antonio Bassolino, e l' assessore all' Industria della Regione Sardegna, Concetta Rau. Nel manifesto si sottolinea la necessita' di ''un miglioramento delle condizioni di fare impresa e dunque della creazione di occasioni di lavoro attraverso forme di fiscalita' di vantaggio, semplificazioni amministrative e iniziative di promozione all' estero dei prodotti e dei servizi del sud''. Per quanto riguarda le connessione vengono chiesti ''interventi per un rapido potenziamento della dotazione infrastrutturale per far si' che si sviluppino servizi di collegamento e di mobilita' con il resto del mondo''. Il documento sollecita poi ''interventi mirati sulle aree urbane attraverso programmi integrati di riqualificazione delle periferie, di lotta alla poverta' e inclusione sociale, di attivazione di nuove attivita' economiche nei servizi, di valorizzazione dei beni culturali''. Riguardo ai saperi si sottolinea la necessita' di ''un' azione di potenziamento delle strutture fisiche e tecnologiche della scuola, l' aumento della frequenza delle superiori e dell' Universita', la definizione di distretti tecnologici''. Si chiede poi ''un pacchetto di interventi sul turismo, a scala sovraregionale, che valorizzi i grandi attrattori culturali e ambientali facilitando gli arrivi e potenziando l' offerta culturale e ricreativa''. ''Per invertire il declino competitivo dell' economia italiana e rilanciarne la crescita - viene evidenziato nel documento - il Mezzogiorno e' una delle grandi opportunita' a disposizione. Dispone di grandi risorse che possono essere messe a valore nell' interesse dell' intero Paese''. Nel Manifesto si sottolinea anche il posizionamento strategico al centro del Mediterraneo, alla confluenza dei flussi di merci tra Asia, Europa e Nordamerica; le grandi risorse umane e naturali, ambientali e storico-culturali; le produzioni tipiche; i centri universitari; la vitalita' imprenditoriale. ''E' a queste risorse - e' scritto nel documento - che bisogna guardare parlando di Mezzogiorno e non a stanche litanie di difficolta' ed insuccessi, veri o presunti''. Nel documento si evidenzia pure la necessita' di legalita' e l' indispensabilita' di ''uno sforzo condiviso di tutto il Paese per il contrasto alla criminalita'''.

I giovani di Locri: “Chiediamo gli stessi diritti che hanno tutti gli Italiani”

''Non chiediamo opere faraoniche, ma di avere gli stessi diritti e servizi che hanno tutti gli italiani. Grazie per gli applausi e le dimostrazioni di affetto e solidarieta', ma da oggi pretendiamo da chi di competenza fatti concreti. Non siamo piu' disposti a farci prendere in giro''. A lanciare questo monito e' stato Domenico Mandarano, un ragazzo di 23 anni, intervenuto agli Stati Generali del Mezzogiorno in rappresentanza di tutti i giovani della Locride che all' indomani dell' omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, sono scesi in strada rivendicando legalita' e gridando il loro no alla 'ndrangheta. ''Vogliamo ridare speranza - ha detto - ai nostri genitori e consegnare piu' certezze alle generazioni che verranno. Ci chiediamo con quale coraggio oggi ci fanno certe promesse quando l' Anas annuncia che non ci sono piu' soldi per la A/3; quando Trenitalia riduce i convogli sulla linea ionica e quando i voli dall' aeroporto di Reggio Calabria sono miraggi. Viviamo isolati dal resto del mondo''. ''Dopo l' omicidio di Fortugno - ha proseguito il giovane - lo Stato ha promesso risposte immediate ed invece, 60 giorni dopo, le risposte sono zero. Il lavoro e' un' utopia e soprattutto per i giovani, che come i loro nonni stanno intraprendendo l' orrida strada dell' emigrazione, lo Stato e' assente. Per chi vuole lavorare in questa terra viene piu' facile rivolgersi al mafioso di turno''. ''Noi - ha concluso Domenico - ci siamo e siamo pronti ad impegnarci per un domani migliore, ma ognuno di noi deve fare la propria parte. Non vogliamo piu' sentire false promesse, ma vogliamo vedere fatti concreti''.

Garrone (Confindustria) “Minor crescita di 7.5 miliardi di euro per colpa della criminalità. Tenere alto l'impegno per il sud”

17/12 ''La mancata crescita del valore aggiunto delle imprese meridionali causata dalla 'presenza pervasiva' della criminalita' organizzata e' valutabile in 7,5 miliardi di euro l' anno''. A dirlo, citando una stima del Censis, e' stato il vicepresidente di Confindustria, Edoardo Garrone, intervenendo agli Stati Generali del Mezzogiorno che si sono svolti a Reggio Calabria. ''E' difficile - ha aggiunto Garrone - calcolare la perdita di ricchezza e di lavoro che il Mezzogiorno subisce a causa della criminalita'. Il valore di ricchezza non prodotta, rapportata al valore del Pil del Mezzogiorno, ne rappresenta il 2,5%. Un tasso di zavorramento mafioso annuo che, applicato allo sviluppo economico degli ultimi venti anni, ha prodotto effetti di forte ritardo di sviluppo''. ''Dobbiamo continuare a tenere alti il tema e l' impegno per la questione del Mezzogiorno''. Ha aggiunto il vicepresidente di Confindustria, Edoardo Garrone, a margine dei lavori degli Stati Generali del Mezzogiorno che si è concluso con la sottoscrizione di un documento comune tra sindacati, Confindustria e Coordinamento dei Presidenti delle Regioni del Mezzogiorno. ''Noi - ha proseguito Garrone - abbiamo bisogno di legalita' per attrarre gli investimenti, ma anche di infrastrutture che funzionano, di ridurre l' interferenza della burocrazia, di investire in centri di ricerca e formazione, di una logistica che collochi il Mezzogiorno come un centro del Mediterraneo efficiente e moderno. Il Mezzogiorno deve essere assolutamente un' opportunita' di sviluppo per tutto il Paese''

Ledonne (Direzione Antimafia) “Serve una rivoluzione morale”

''Per invertire la rotta occorre una rivoluzione morale che affianchi l' opera delle forze dell' ordine e della magistratura''. Lo ha sostenuto il procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia, Emilio Ledonne, intervenendo agli Stati Generali del Mezzogiorno a Reggio Calabria. ''Una rivoluzione - ha aggiunto il magistrato - che deve coinvolgere tutta la societa' civile e che parta dalle scuole, dalle universita', dalle associazioni e dal mondo giovanile''. Ledonne ha anche rilevato come in Calabria, regione afflitta dai problemi del sottosviluppo e dalla presenza della 'ndrangheta, vi siano enormi capitali depositati negli istituti di credito e ''oltre tremila auto di cilindrata superiore ai tremila centimetri cubici''

Loiero: “Da Vasco Errani un sugello al progetto di sviluppo”

''Il messaggio di Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, e' un importante suggello per quel progetto di sviluppo deciso oggi dagli Stati Generali per il Mezzogiorno, perche' conferma quell' asse nord-sud decisivo per il rilancio dell' economia italiana''. E' quanto ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero al termine dei lavori degli Stati Generali che si sono svolti oggi a Reggio Calabria. ''Se il presidente della Conferenza delle Regioni, gia' aderendo alla mia proposta - ha aggiunto - di svolgere qui questa assemblea fondativa di una nuova questione meridionale che veda un fronte ampio di soggetti protagonisti su una piattaforma comune ha definito questi Stati Generali necessari per proporre la questione Mezzogiorno tra le priorita' fondamentali dell' intero Paese, cio' significa che un po' tutte le Regioni italiane, pur nelle differenti situazioni e non senza differenti problemi da affrontare, hanno maturato la convenzione che senza sud non c' e' Italia e non c' e' Europa''. ''Per questo - ha concluso Loiero - intendo ringraziare pubblicamente Errani per il suo messaggio e per quanto ha fatto in questi mesi''

Presidente Bassolino (Campania) “Serve concertazione non conflittualità. Le infrastrutture decisive per il rilancio”

17/12 ''Il Paese ha bisogno di collaborazione e di concertazione e non dell' eccesso di conflittualita' che ha caratterizzato gli ultimi anni''. A dirlo e' stato il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, oggi a Reggio Calabria per gli Stati Generali del Mezzogiorno. ''Ecco il significato dell' incontro di oggi - ha aggiunto Bassolino - e del documento che firmiamo assieme a Regioni, sindacati ed imprenditori. Rispetto a questa stagione di eccesso di conflittualita' nazionale, occorre cominciare dal Mezzogiorno una stagione di nuova collaborazione e cooperazione. E l' augurio e' che nei prossimi mesi questo avvenga a livello nazionale''. ''A Roma - ha sostenuto Bassolino - bisogna proprio cambiare mentalita'. Sono rimasto sorpreso che il Governo non abbia chiamato sindacati, Confindustria e piccole imprese dopo che, mesi e mesi fa, firmarono un importante accordo su Mezzogiorno e competitivita'. Questo non e' stato fatto perche' in questi anni c' e' stata a livello governativo un' esperienza troppo conflittuale con i sindacati, con le Regioni e con gli Enti locali. Il governo dell' Italia e' fatto dal Governo nazionale e da quelli delle Regioni, delle citta', di tanti Comuni. Dunque, quando c' e' da fare la finanziaria noi, Regioni e e citta', non siamo controparti perche' noi amministriamo. E' con noi, dunque, che bisogna decidere dove eventualmente tagliare, e dove, soprattutto, investire. E' proprio un' altra mentalita' che bisogna affermare. Mi auguro che il giorno dopo le elezioni, il primo giorno, il Governo nuovo faccia un gesto simbolico: convochi a Palazzo Chigi sindacati, imprenditori, Regioni e citta'. Sono le grandi forze del Paese ed e' con queste forze che l' Italia puo' ricostruire un futuro''.
Bassolino ha poi aggiunto “Il Mezzogiorno deve essere piu' vicino non solo a se stesso, ma anche all' Europa ed ai Paesi del Mediterraneo e per fare questo e' necessaria una rete integrata di trasporti”. ''Occorre - ha aggiunto Bassolino - una rete di trasporto su ferro, porti, interporti, aeroporti, un sistema di logistica. In Campania abbiamo avviato una grande esperienza, ma e' importante che l' alta velocita' giunga sino a Reggio Calabria. E' importante che da Napoli si possa raggiungere Bari impiegando un' ora e 20 minuti invece delle quattro ore attuali. E' importante aumentare il traffico merci. Invece, in Italia, nel 2005 il trasporto delle merci su ferro e' diminuito del 10%''. ''C' e' poi - ha sostenuto il presidente della Regione Campania - il grandissimo tema delle infrastrutture materiali insieme a quelle immateriali, cioe' la conoscenza, la ricerca scientifica, l' innovazione, il saper fare dei nostri giovani. Queste due grandi risorse sono importanti per noi nel Mezzogiorno, ma sono decisive per rilanciare l' Italia intera a livello internazionale''

Angeletti (Uil) “Affrontare i problemi seriamente”

''Siamo qui oggi perche' vogliamo di nuovo sollecitare le istituzioni regionali ed il Governo ad affrontare sul serio, e non a parole, i problemi del Mezzogiorno''. A dirlo e' stato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, nel corso degli Stati Generali del Mezzogiorno che si sono svolti a Reggio Calabria. ''Noi - ha aggiunto - avevamo fatto delle proposte per cercare di avviare a soluzione i problemi gravi del sud e quindi del Paese, ma le proposte sono state del tutto inascoltate dal Governo e questo e' incomprensibile oltre che grave. Siccome i problemi non sono stati risolti, come e' sotto gli occhi di tutti, adesso siamo qui per sollecitare di nuovo la promozione di quelle iniziative necessarie per superare i problemi''.

Loiero: “O ci salviamo tutti o affonda tutto il Paese”

17/12 ''Qui, o ci salviamo tutti o tutti insieme affondiamo''. A dirlo e' stato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, intervenendo agli Stati generali sul Mezzogiorno promossi dal Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e coordinamento dei presidenti delle Regioni del sud. ''Una considerazione - ha aggiunto Loiero - su cui tutti concordano, sindacati, Confindustria, associazioni di categoria, studiosi, e' quella secondo cui il Sud e' una grande risorsa e che l' economia del Sud debba essere messa in moto perche' altrimenti restera' coinvolto negativamente il resto del Paese. Con il rischio di un declino competitivo nell' economia italiana, gia' in difficolta' per la globalizzazione non solo nei mercati di consumo, ma anche dei luoghi di produzione. Questo da' il senso dell' iniziativa di oggi a Reggio Calabria''. ''Nel momento in cui - ha sostenuto - le ricadute negative della Finanziaria si annunciano con un vero e proprio dramma per le economie fragili e nel momento in cui ci sono timori che le politiche di coesione comunitarie si potrebbero tradurre in tagli dolorosi, e' giusto e doveroso riunirci tutti qui per inviare un monito ed un richiamo forte a governo e, indirettamente, all' Unione europea perche' si adoperino per avviare, finalmente, politiche concertate. Politiche in grado di risolvere, una volta per tutte, il ritardo di sviluppo dell' intero Mezzogiorno, dove esistono ancora sacche di arretratezza civile e di poverta' in alcuni casi, tenuto conto del mutamento della stagione politica, anche peggiori di quelle che esistevano nel dopoguerra. Lavoriamo allora per fare tornare il Sud al centro dell' agenda politica nazionale, dalla quale e' stato cancellato da molti anni nel tentativo di inseguire un immaginario secessionismo, ma non certo nell' interesse delle stesse popolazioni del nord''

Pezzotta (CISL)” Il Mezzogiorno dimenticato dalla Finanziaria”

''La Finanziaria ha dimenticato il Mezzogiorno e cio' non e' corretto rispetto al ruolo che il sud assume dentro la dimensione globalizzata e dei nuovi traffici marittimi. Avremmo invece bisogno di utilizzare e sfruttare maggiormente queste risorse''. A dirlo e' stato il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, parlando con i giornalisti a margine dei lavori degli Stati Generali del Mezzogiorno che si svolgono a Reggio Calabria. Pezzotta ha criticato il Governo per il fatto che il patto sottoscritto lo scorso anno e' rimasto ''un po' in aria. Il Governo - ha spiegato - non ha mai voluto affrontarlo. Oggi ribadiamo la necessita' e l' urgenza che il Mezzogiorno torni al centro del dibattito politico come risorsa''. Rispondendo ad una domanda se l' attuale attenzione generale verso il sud sia dovuta all' omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, Pezzotta ha ribadito che il sindacato ''era qui un anno fa ed anche cinque mesi fa. Per il sindacato - ha aggiunto - il sud e' sempre stato una priorita'. Il fatto che siamo qui e che le cose non siano ancora state fatte e' una denuncia nei confronti di chi doveva fare e non ha fatto. Mi riferisco al Governo e devo aggiungere che qualche responsabilita' ce l' hanno anche alcuni Enti locali''.

Epifani (CGIL) “Il Governo non ha fatto nulla per il Mezzogiorno”

''Bisogna ripensare il quadro delle politiche di investimento nel Mezzogiorno, pubblico e privato. La Finanziaria non prevede assolutamente nulla per il Mezzogiorno''. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, agli Stati Generali del Mezzogiorno in corso a Reggio Calabria. ''Bisogna contrattare con Bruxelles - ha aggiunto Epifani - una politica fiscale di vantaggio per gli investimenti e per fare impresa al sud, completare il sistema infrastrutturale di collegamento e di rete, investire sulla formazione, bisogna, cioe', portare delle occasioni di lavoro e, contemporaneamente, bisogna continuare la lotta senza quartiere alla criminalita' organizzata''. Rispondendo ad una domanda sul perche' e' necessario un nuovo patto dopo quello sottoscritto lo scorso anno tra sindacati e Confindustria, Epifani ha sostenuto che ''questo andrebbe chiesto al Presidente del Consiglio. Facemmo un patto chiedendo al Governo di fare qualcosa per il sud. Neanche ci ha ricevuti. Il Governo non ha voluto affrontare con noi alcuno di questi problemi. Anche su questo e' andato avanti per la sua strada ma questo ha significato non fare assolutamente nulla per il Mezzogiorno''.

Loiero: “La Calabria ha recuperato 740 milioni di euro dai fondi UE”

''La Calabria e' riuscita a recuperare i 740 milioni di euro da spendere e certificare entro il 31 dicembre prossimo alla Commissione europea''. A dirlo e' stato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, intervenendo agli Stati Generali del Mezzogiorno in corso a Reggio Calabria. ''Non possiamo dimenticarci - ha detto Loiero - quella che qualche mese fa sembrava a tutti un' impresa disperata. Abbiamo compiuto un grande sforzo assieme a tutto il territorio, alle Province, ai Comuni, alle Universita'. Ci e' sembrata questa la risposta piu' congrua da offrire nell' immediato ai ragazzi di Locri. Il resto, tutta la nostra progettualita', l' affideremo al periodo 2007-2013 e in essa riponiamo un valore sommo. E' la' che puntiamo per uno sviluppo sostenibile, ma anche duraturo e produttivo''. ''Sappiamo bene - ha proseguito Loiero - che l' ingresso dei Paesi poveri dell' est nella Comunita' europea ha determinato l' abbassamento della media della ricchezza europea e oggi alcune Regioni escono dall' Obiettivo 1 per un effetto statistico piu' che per un reale processo di sviluppo cui la mia Regione punta con tutte le risorse culturali delle sue universita', ma anche con l' impegno di una nuova classe dirigente che vuole essere protagonista del proprio futuro''.

Presidente Bova (Calabria) “Valorizzare il territorio e il capitale umano”

''Cari amici dei sindacati, del mondo delle imprese, delle Regioni del Sud e del Nord, benvenuti a Reggio, qui, nella sala dell'auditorium Nicola Calipari del Consiglio regionale della Calabria. Ed io aggiungo: finalmente, ecco che siete arrivati''. Con questa parole il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, ha cominciato il suo saluto ai partecipanti agli Stati generali del sud, in corso a Reggio Calabria.. ''C'e', io penso - ha aggiunto Bova - qualcosa di profondo che, nei momenti di difficolta', di crisi o di pericolo per queste realta' o per il Sud intero, porta persone di buona volonta' e di grande spirito d' iniziativa a raccogliersi in questa citta', la piu' a sud dell'Italia peninsulare e della piu' meridionale delle regioni. Qui dove, ancora oggi come tanti anni fa, possiamo dire con le parole di un nostro poeta: 'Siamo i marciapiedi piu' affollati. Siamo i treni piu' lunghi. Siamo le braccia, le unghie d'Europa. Il sudore diesel. Siamo il disonore, la vergogna dei governi'. Qui - ha detto ancora Bova - nei luoghi dove e' piu' forte il ''nemico interno'', in cui quella malapianta che e' la 'ndrangheta ha assassinato il 16 ottobre scorso il vicepresidente del Consiglio Regionale Francesco Fortugno. Lanciando cosi' una sfida, un attacco senza precedenti, che sono un vero e proprio atto di guerra verso quello che noi siamo, che voi siete, e verso quello che da qui oggi vi proponete di fare. Qui, dove piu' acuti, profondi e perversi saranno, se non li fermeremo in tempo, gli effetti di una discriminazione e di una divisione che alcuni irresponsabili, a Roma e al Nord, chiamano devoluzione o, senza coglierne anche il ridicolo di cui si coprono, quando si esprimono in perfetto idioma padano-inglese, devolution. Qui, dove sono piu' pesanti e inique le conseguenze del mito fallace iperliberista che prometteva benessere materiale, in cambio del 'ciascuno per se'' e della disponibilita' a mettere in discussione e a rischio tante, troppe cose. Proprio qui, oggi, siete convenuti tutti voi, a presentare un manifesto comune, che comincia cosi': 'Per invertire il declino competitivo dell'economia italiana e rilanciare la crescita, il Mezzogiorno e' una delle grandi opportunita' a disposizione. Dispone di grandi risorse, che possono essere messe a valore nell'interesse dell'intero Paese'. Proponendo cosi' il ruolo strategico che quest'area ha nel Mediterraneo, al centro di grandi traffici tra l'Asia, il Nord America, l'Europa. Assumendo come precondizioni la legalita' e la coesione sociale. Indicando come priorita' sicurezza, diritti forti, effettive pari opportunita'. Il tutto attraverso una valorizzazione originale del territorio, il potenziamento della sua armatura, la sottolineatura della sua storia, del suo paesaggio, delle sue peculiarita', della sua messa in rete ed utilizzando pienamente il suo capitale umano''. ''Si potrebbe dire, capovolgendo il senso e il verso di una vecchia canzone - ha detto ancora il presidente Bova - che tutto sembra uguale, ma tutto e' diverso, rispetto ad un altro appuntamento come questo, avvenuto 33 anni fa. Qualcuno qui dentro ci sara' stato, qualche altro lo ha sentito raccontare o lo ha letto da qualche parte. Vi ricordate? Era il 22 ottobre del 1972. Anche allora una crisi, un altro momento in cui pezzi dell' Italia rischiavano di staccarsi, di scollarsi dal sistema Paese. In quella situazione ci misero una pezza i metalmeccanici, gli edili, i braccianti italiani: vennero a Reggio in migliaia e migliaia. Alcuni, molti di loro, erano meridionali emigrati, si esprimevano con uno slogan, se volete, forse ingenuo, ma semplice, pulito, di grande fascino ed efficacia: Nord, Sud, Uniti nella lotta. Non risolsero tutto, ma riuscirono a comunicare che c' era ancora chi voleva che l' Italia fosse una e una sola, con gli stessi diritti, la stessa sicurezza, con le stesse opportunita' per tutte e per tutti e che, assieme, uniti, quel momento, quella crisi, si potevano superare in avanti. Protagonismo, spirito d' iniziativa, disponibilita' a mettere in discussione vecchi e superati modi di procedere, piena assunzione di responsabilita', sono stati allora la loro carta vincente. Oggi come allora? Tante cose sono cambiate: ora i sindacati ci sono tutti ed assieme a loro c' e' il mondo delle imprese, ci sono i saperi, che altrove hanno cambiato il mondo, e che qui vogliono cambiare il Sud, ci sono tutte le Regioni del Mezzogiorno, col loro protagonismo, con un forte senso di se', che sono gia' un pezzo dello Stato. Oggi il Manifesto dell'iniziativa, o, per dirla con una parola antica, la piattaforma, e' piu' complesso e articolato, usa un lessico moderno, sono altre, piu' impegnative e rischiose le colonne d'Ercole da superare. Tutto questo e' vero. Ma c' e' un punto di fondo che accomuna i due momenti: sento la stessa consapevolezza, la stessa spinta ad agire, a mettere in discussione un vecchio e superato armamentario, ad assumersi direttamente la responsabilita' di farlo. Anche noi, i calabresi, ci siamo, col bisogno e la voglia di essere protagonisti. In tutti questi anni, da allora, questo bisogno, questa voglia, sono riaffiorati e scomparsi come i fiumi carsici. A poca distanza da qui c'e' il porto di Gioia Tauro, assieme frontiera e simbolo di quello che ci accingiamo a fare. E' l'emblema di un successo. Tutti pensano che il risultato e' dovuto ad un imprenditore lungimirante, Ravano, a maestranze assai qualificate: ed e' vero. Ma c'e' qualcosa che era vera gia' prima che questo avvenisse. Fra pochi giorni, saranno trascorsi vent'anni dal 22 dicembre del 1985, quando le popolazioni dei comuni attorno a Gioia Tauro fecero un referendum per difendere, assieme all'ambiente di quella Piana, il futuro del porto''. ''I potenti e i benpensanti di allora - ha detto ancora il presidente del Consiglio regionale - volevano costruirci una megacentrale a carbone e un terminal carbonifero. Fu un grande momento. Come lo e' oggi un altro fenomeno della nostra terra, quello degli studenti della Locride, che hanno parlato di loro, di noi, della loro terra all'Italia intera, dopo l'assassinio di Francesco Fortugno. Dico questo per affermare che anche noi, il Consiglio Regionale della Calabria, come abbiamo gia' dimostrato in questi difficilissimi mesi, siamo pronti''. ''Anche qui - ha proseguito Giuseppe Bova - c' e' l' emergere, per lo meno come bisogno, di un sogno che il vostro, il nostro Manifesto di oggi si propone di rendere vero; io lo chiamo il 'sogno europeo'. Di questo la Calabria, il Sud, l'Italia hanno bisogno come il pane che mangiamo, come l'aria che respiriamo. Io la dico cosi'. Per progredire oggi l' Europa si propone di privilegiare le ragioni dello sviluppo sostenibile, della ricerca, della conoscenza, dell'integrazione sociale, della responsabilita' collettiva, di una grande apertura ai Paesi extraeuropei del Mediterraneo, improntata ai valori della pace e della non-violenza. Una nuova ardita visione del futuro all' altezza delle sfide poste dalla societa' globale in alternativa a vecchie, affannate, utopie e frontiere. In bocca al lupo e buon lavoro, carissimi amici. O come recita una vecchia, amata canzone: Su fratelli, su compagni...''.

 

 

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