HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Cronaca
Gli stati generali del Mezzogiorno a Reggio.

 

Stati Generali per il mezzogiorno a Reggio Calabria. Pignataro: “Una ricerca di nuove strategie”. Castagna: “Rompere la cultura nordista”. Adesione della FNSI.

16/12 “Cgil- Cisl-Uil, Confindustria, la Conferenza delle Regioni meridionali terranno il 17 Dicembre a Reggio Calabria gli “Stati Generali per il Mezzogiorno”, una grande assise copromossa per confrontarsi e stabilire una azione comune per il rilancio delle politiche per il Sud, per definire una piattaforma condivisa di priorità a breve termine, per una nuova assunzione forte della questione meridionale, affinché diventi elemento fondamentale di una nuova politica di inversione del declino, di rilancio del sistema Paese”. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Cgil calabrese, Fernando Pignataro, in merito agli stati generali per il Mezzogiorno in programma a Reggio Calabria. “Il Presidente Ciampi – ha poi proseguito Pignataro- ci ha ricordato ripetutamente che puntare sul Mezzogiorno non è solo un dovere etico, ma anche una grande opportunità per l’Italia. Pertanto, la valorizzazione del Mezzogiorno, la realizzazione di interventi assolutamente prioritari, il rilancio della concertazione fra le forze economiche, sociali e politiche, diventano punti essenziali di una politica che tende ad invertire sensibilmente la situazione di crisi economica e produttiva del nostro Paese.
L’iniziativa è, nel contempo, straordinaria e fortemente innovativa nell’approccio alle problematiche del Sud. Non fosse altro che per la prima volta insieme il Sindacato, la Confindustria e i Governi regionali pensano ad investire su una proposta condivisa, su un quadro delle esigenze più impellenti. Ed è un investimento per il presente, ma lo è ancora di più per il futuro prossimo, per il nuovo Governo nazionale, per il nuovo quadro politico che uscirà dalla competizione elettorale del prossimo aprile.
Ma perché oggi e perché in Calabria?
Pochi giorni fa l’Italia del lavoro si è fermata, lo sciopero generale contro le politiche economiche e finanziarie del Governo è stato un successo, altissima astensione in tutto il Paese, tutte le piazze italiane gremite di gente che vive il disagio di una crisi forte, di un’assenza di prospettive, di insicurezza e di nuova crescente povertà ed esclusione sociale.
Questo è il risultato di scelte sbagliate, che hanno penalizzato il lavoro, le imprese e la capacità competitiva del nostro sistema produttivo, che hanno reso più vulnerabile la società italiana, che hanno aumentato il divario del Mezzogiorno dal resto del Paese.
La Finanziaria 2006 riduce le risorse per il Mezzogiorno (già esigue), non contiene una visione strategica di sviluppo, abbandona qualsiasi sostegno allo sviluppo locale, taglia i fondi per le Regioni e per i Comuni, diminuisce in modo consistente i finanziamenti per le aree sottoutilizzate e i cofinanziamenti delle risorse comunitarie.
Il quadro che ne deriva è drammatico ed impone il contrasto forte a queste politiche, ma anche la ricerca di un fronte comune di proposta e intervento, di una nuova strategie per il Sud del Paese, di una nuova centralità del Mezzogiorno. Ecco il perché oggi degli Stati Generali.
All’indomani dell’omicidio Fortugno, dalla Calabria è ritornata prepotentemente quale priorità assoluta la questione della legalità, il legame inscindibile tra un’azione straordinaria per il ripristino della legalità e il rilancio di politiche di crescita, sviluppo e coesione sociale.
Immediatamente una prima risposta, forse inaspettata, che ha scosso le coscienze, che ha ridato slancio alle forze sane della società calabrese: quella dei giovani della Locride, che chiedono impegno e continuità, che pensano che una rinnovata tensione sociale sia indispensabile per battere la mafia, che chiedono di non essere soli, perché non possono accollarsi tanta responsabilità e un ruolo che è di altri soggetti, deve essere dello Stato, delle Istituzioni, della politica e della società civile.
Ecco perché parte dalla Calabria questo percorso unitario di proposta per lo sviluppo del Mezzogiorno, per il messaggio che ne deriva, ma anche perché ai giovani bisogna cominciare a rispondere con presenze, fatti, assunzioni di responsabilità, impegni concreti e unità di intenti.
Infine, non si tratta di una passerella di personalità, di leaders nazionali, ma si concluderà con un documento comune che impegna tutti sulle future azioni nei confronti del Governo nazionale sulle scelte da compiere per il Mezzogiorno, sulle priorità e sulle ricadute economiche e finanziarie.
Legalità, sistema di imprese da incentivare con la fiscalità di vantaggio, potenziamento delle dotazione infrastrutturale, interventi per le aree urbane per superare il degrado delle periferie e l’esclusione sociale, i distretti tecnologici e un nuovo pacchetto di interventi sul settore del turismo e dei beni culturali, un quadro certo di risorse pubbliche per la spesa corrente e per una maggiore sicurezza del sistema delle Autonomie locali, un quadro certo di risorse per gli investimenti.
Queste le priorità, questo un percorso condiviso di scelte che possono dare un nuovo segno alle politiche per il Mezzogiorno e utilizzare al meglio un territorio, quale risorsa per l’intero Paese.
Ma si tratta anche di lanciare una sfida alla politica, una competizione virtuosa, programmatica, di idee e strategie di sviluppo. E’ sempre più pressante il bisogno di scelte che vadano nella direzione della qualità, dell’innovazione, della modernità.
Non si può vincere questa sfida se si lascia indietro un intero pezzo del Paese, un pezzo importante che può essere una delle grandi risorse della ripresa nazionale.
Un’opportunità che va utilizzata fino in fondo: questo è il messaggio che deve scaturire forte da

La FNSI condivide le ragioni degli stati generali del Mezzogiorno

16/12 ''La Federazione Nazionale della Stampa Italiana condivide le ragioni e l'iniziativa degli Stati Generali del Mezzogiorno, convocati a Reggio Calabria per domani''. Lo scrivono il Presidente e il Segretario Generale della Fnsi, Franco Siddi e Paolo Serventi Longhi, in un messaggio indirizzato ai Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil, di adesione agli ''Stati Generale del Mezzogiorno'' in programma domani a Reggio Calabria. ''Il Sindacato unitario dei giornalisti italiani ritiene che la questione Mezzogiorno meriti attenzioni politiche, culturali e sociali rinnovate. Abbassare la discussione, come e' stato negli ultimi anni - aggiungono - non e' stato un bene. Gli squilibri del Paese sono cresciuti e l'intero Sistema-Paese ne risente. Anche il mondo dell'informazione soffre di piu' al Sud, per le difficolta' economiche della popolazione e per i fenomeni di disagio sociale, e anche di criminalita', che non aiutano certo lo sviluppo delle imprese del settore. E i giornalisti risentono pesantemente della crisi di occupazione stabile, della diffusione estrema del fenomeno del precariato e dell'incertezza di futuro che nel Mezzogiorno si evidenziano in maniera particolarmente acuta. C'e' bisogno di una politica di investimenti in democrazia che tengano conto della promozione delle politiche socio-culturali come condizione centrale per lo sviluppo. La carenza di una diffusa considerazione del valore sociale del bene informazione - spiegano ancora Siddi e Serventi Longhi - visto spesso come un impaccio da rimuovere piuttosto che come una risorsa, rappresenta un problema che si scarica sulle imprese ma anche e soprattutto sui giornalisti troppo spesso bersaglio di quanti non accettano che i fatti meritevoli di essere conosciuti siano portati alla ribalta della pubblica opinione. Fare giornalismo nel Sud e', percio', piu' faticoso e difficile (e talvolta pericoloso) per tutti''. ''Il libero giornalismo e' essenziale per la democrazia e contribuisce alla costruzione, nella societa', delle capacita' di fronteggiare i problemi dello sviluppo e della poverta'. Per questa ragione l'informazione non puo' essere considerata una merce qualsiasi ma un bene e un servizio. Il movimento sindacale dei giornalisti italiani e' consapevolmente impegnato sul terreno della crescita del sapere e dell'informazione libera e, di conseguenza, dell area dei diritti di tutti i cittadini. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana crede nel valore della collaborazione. Per questo aderisce agli Stati Generali di Reggio Calabria rilanciando l azione per i contratti di lavoro e il diritto dei giornalisti a lavorare in un quadro di liberta' e di rispetto dell autonomia professionale, finalizzata a fare di ogni persona un soggetto titolare del diritto a comunicare nel mondo e con il mondo. L'impegno per il rinnovo dei contratti e' indirizzato alla tutela dell occupazione e dei diritti fondamentali del lavoro, alla lotta al lavoro nero e precario. Gli Stati generali del Mezzogiorno, in questo senso - concludono - sono un occasione molto importante, per rompere solitudini e per illuminare una realta' altrimenti rimossa o vissuta solo come un fastidioso 'problema che appartiene ad altri'. La nuova vigorosa iniziativa della societa' civile del Sud va incoraggiata e sostenuta''.

Castagna : “rompere la cultura nordista”

16/12 ''Gli Stati generali sul Mezzogiorno sono un segnale forte, positivo e dirompente nei confronti di una cultura nordista che ha condizionato, in modo particolare, la politica dei Governi della cosiddetta seconda Repubblica e fatto molti proseliti anche nelle forze economiche e sociali''. E' quanto afferma Roberto Castagna, segretario generale della Uil calabrese circa l' appuntamento di domani a Reggio. ''Con l' iniziativa di domani e la sottoscrizione di un Manifesto comune - prosegue Castagna - forse si aprira' una nuova fase in cui le Regioni del Mezzogiorno potranno svolgere un ruolo di primo piano. Finalmente da piu' parti si e' compreso che il rilancio del Paese e' condizionato dallo sviluppo o meno del Mezzogiorno''. Secondo il segretario della Uil calabrese, inoltre, ''il Sud, e la Calabria in particolare, hanno bisogno di politiche di welfare che puntino ad un sostegno al reddito attraverso il finanziamento di servizi di utilita' sociale e la stabilizzazione di importanti fasce di precariato oggi presenti. Ma, soprattutto, bisognera' puntare su ricerca, innovazione, formazione e infrastrutture, quattro obiettivi su cui fondare un progetto di rilancio. Il Sud deve sapere cogliere la grande opportunita' che proviene dal bacino del Mediterraneo. Deve diventare una risorsa strategica per l' intero paese''. Per Castagna ''bisogna bloccare il fenomeno di migrazione culturale che negli ultimi 10 anni ha visto circa centomila giovani diplomati e laureati, abbandonare la Calabria. Infine, una particolare attenzione va dedicata alla lotta contro l' illegalita' e la criminalita' organizzata''. ''La Calabria ha bisogno di una terapia d' urto che parta anche, e soprattutto, dal basso - conclude Castagna - dalle istituzioni, dalla classe dirigente in senso lato, dalla necessita' di comportamenti etici e morali''.

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti