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Ambiente
Manifestazione contro il Ponte sullo Stretto in Calabria e Sicilia

 

A Cosenza anche il Presidente della Provincia Oliverio alla Stazione di Vaglio Lise

11/03 Anche il Presidente Oliverio e l’Assessore all’Ambiente, Luigi Marrello, erano presenti stamani alla manifestazione del cartello ambientalista promotore della serie di manifestazioni antiponte sullo Stretto ed antitassa sulle Ferrovie che ha avuto luogo nella stazione di Cosenza di Vaglio Lise ed alla quale ha partecipato il Presidente onorario di Legambiente, Ermete Realacci. “Rivolgiamo un appello a tutte le istituzioni, alle forze sociali, ai cittadini- ha dichiarato il Presidente della Provincia- perché mettano in campo una mobilitazione vasta ed affinché sottoscrivano la petizione popolare per la revoca della convenzione sottoscritta dalle Ferrovie dello Stato e dalla Società Stretto di Messina che prevede l’utilizzazione di consistenti risorse pubbliche per la costruzione del ponte. Risorse che vengono sottratte alla realizzazione di un programma di ammodernamento delle infrastrutture nelle regioni meridionali ed in Calabria che invece dovrebbero costituire la vera priorità intorno alla quale mobilitare fonti finanziarie”. “E’ incredibile- ha detto ancora Oliverio stamani nella stazione di Cosenza- che le Ferrovie dello Stato, invece di mettere in atto progetti di modernizzazione della rete, che in alcune situazioni è da terzo mondo, come nel caso delle ferrovie joniche, sottoscrivano accordi per il pagamento di un canone pari a 200 milioni di Euro annui per l’attraversamento dello stretto alla Società Stretto di Messina.”

In centinaia alla stazione di Roccella

Un gruppo di militanti di Legambiente ha occupato per alcuni minuti la linea ferrata a Roccella Jonica nell' ambito delle manifestazioni organizzate oggi dall' associazione ambientalista contro il ponte sullo stretto. L' occupazione e' stata attuata a conclusione di una manifestazione svoltasi a Roccella Jonica. L' iniziativa e' stata presa per protestare contro l' impegno finanziario delle Ferrovie dello Stato per il progetto di realizzazione del ponte sullo Stretto. Alla manifestazione promossa da Legambiente hanno partecipato anche alcuni sindaci della Locride; il deputato dei Ds Giuseppe Bova, rappresentanti dei sindacati confederali e del Wwf e gli studenti delle scuole superiori di Roccella Jonica.
In centinaia sui binari per dire che e' assurdo inseguire sogni proibiti e dannosi come il ponte sullo Stretto e lasciare le ferrovie e la rete dei trasporti sulla fascia ionica calabrese al periodo del dopoguerra. Alla manifestazione hanno inoltre aderito, cittadini, amministratori, il presidente del comitato dei pendolari Sandro Gagliardi, Francesco Ferrante, direttore nazionale di Legambiente, Nuccio Barilla' di Legambiente Calabria e la presidente del circolo di Marina di Gioiosa, Erika Barillaro. ''Sono qui - ha affermato Ferrante - per rimarcare la necessita' avvertita da tutto il movimento ambientalista che la linea ferrata della ionica diventi una battaglia di carattere nazionale. Non e' possibile continuare con la sequela delle promesse e degli impegni mairispettati e che intere fasce di popolazione vengano tagliate fuori dalla comunicazione e dal sistema dei trasporti''. Da Roccella a Villa San Giovanni, da Crotone a Cosenza fino a Gioia Tauro, la Calabria si e' mobilitata per chiedere lo stop al ponte sullo Stretto e di ripensare lo sviluppo del Mezzogiorno attraverso investimenti concreti e utili nelle infrastrutture. Un successo che testimonia come i cittadini calabresi non si lasciano piu' ammaliare dalle promesse e dalle fascinazioni inutili e irresponsabili

Realacci “La convenzione 2004 è un ipoteca per le FS”

''Il Governo ha firmato un' ipoteca sul futuro delle Ferrovie dello Stato''. Lo afferma Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente e deputato della Margherita commentando i contenuti della Convenzione per la realizzazione del Ponte sullo Stretto firmata nel 2004 dal ministro dell' Economia e delle Infrastrutture e dei trasporti con la Societa' Stretto di Messina. Secondo Realacci, oggi in Calabria per partecipare alle iniziative contro il Ponte, che cita un rapporto di Legambiente, ''le ferrovie dovranno pagare un canone ingentissimo: coi soldi di due soli anni di questa 'tassa' si potrebbe istallare il sistema di controllo Scmt - quello che impedisce tragedie come quella di Crevalcore - sulla linea Sibari-Cosenza-Paola e sulla Catanzaro Lido-Lamezia Terme; l' elettrificazione di quest' ultima tratta, il collegamento Porto di Gioia Tauro-Linea Tirrenica e l' acquisto di 60 nuovi treni Minuetto. Non poco, mi pare''. Sulla questione lo stesso Realacci, primo firmatario, insieme a Fabrizio Vigni (Ds), Tino Iannuzzi (Dl), Pappaterra (Sdi), Vendola (Prc), Lion (Verdi), Abbondanzieri (Ds), Bandoli (Ds), Banti (Dl), Chianale (Ds), Dameri (Ds), Mariani (Ds), Piglionica (Ds), Reduzzi (Dl), Sandri (Ds), Vinello (Ds), Zunino (Ds), ha presentato un' interrogazione parlamentare al ministro dei Trasporti. ''La Convenzione - sottolinea Realacci - obbliga le Ferrovie a pagare un canone cosi' ingente che rischia di paralizzarne lo sviluppo. Le Ferrovie, infatti dovranno sborsare oltre 100 milioni di euro l' anno, tutti gli anni fino al 2041; circa 4 miliardi di euro in 30 anni, un canone che di fatto si traduce in investimenti a cui rinunciare''.
Al Ministro per le Infrastrutture e i trasporti, i firmatari dell' interrogazione chiedono di ''valutare il peso che gli oneri stabiliti dalla Convenzione avranno sul futuro delle Ferrovie dello stato e sullo sviluppo del sistema ferroviario in Italia, e cancellare quegli oneri qualora rappresentino una penalita' insostenibile per le stesse Ferrovie dello stato'', e di ''riaprire un confronto sugli investimenti infrastrutturali nel Mezzogiorno, a partire dalle vere priorita'''.

Iovene (DS): “Preoccupa la convenzione firmata, valida fino al 2014”

''L' accelerazione delle procedure da parte del Governo e i contenuti della Convenzione per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, firmata nel 2004 dal Ministro dell' Economia e da quello delle Infrastrutture e dei trasporti con la Societa' Stretto di Messina che obbliga le Ferrovie a sborsare oltre 100 milioni di euro l' anno fino al 2014, per un totale di circa 4 milioni di euro in 30 anni sono assai preoccupanti''. A sostenerlo e' stato Nuccio Iovene, dei Ds, in una lettera inviata agli organizzatori della manifestazione in atto in varie citta' calabresi contro il Ponte. ''Sul Ponte sullo Stretto - ha sostenuto Iovene - sono andate avanti per decenni facili illusioni ed iniziative demagogiche. Nel frattempo e' rimasta cronica la carenza di tutte quelle infrastrutture che sono necessarie per Messina, Reggio Calabria, ma anche per la Sicilia e la Calabria tutte. La nostra regione ha oggi bisogno di costruire il suo futuro incentrandolo sullo sviluppo sostenibile, sulla valorizzazione di tutte le risorse locali e promosso dal basso, con un' azione congiunta di tutte le forze economiche, sociali, culturali e istituzionali del territorio. Un' azione tenace e costante con le forze vive del nostro territorio, piu' che le proposte demagogiche e ad effetto, sono la strada maestra per far crescere l' occupazione e la ricchezza della nostra regione''. ''Le ferrovie - ha concluso Iovene - dovranno pagare un canone ingentissimo a danno di nuovi investimenti proprio mentre il sistema infrastrutturale della Calabria (dall' A/3 alle ferrovie, dalla statale 106 ad alcune delle trasversali piu' volte preannunciate) e' abbandonato a se stesso e senza alcune seria e significativa iniziativa da parte del Governo, tanto meno della Regione''.

Ministro La Loggia “Grandi opportunità per la realizzazione del ponte”

''Quando finalmente si riesce a realizzare qualcosa di utile e di buono, c' e' sempre chi trova qualcosa che non va''. Lo ha detto, parlando con i giornalisti a Vibo Valentia, il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia, facendo riferimento alla manifestazione organizzata da Legambiente contro il ponte sullo stretto. ''Io inviterei chi dissente - ha aggiunto La Loggia - a riflettere molto sulle grandi opportunita' che deriveranno dalla realizzazione del ponte sul piano dello sviluppo, del turismo, dell' occupazione e della crescita economica, tanto per la Calabria che per la Sicilia. Ed e' questo il nostro obiettivo''.

Con il canone delle FS si comprano 100 nuovi treni Opera inutile come l’eurotunnel

Con i 100 milioni di euro all'anno che le Fs dovranno pagare come canone per utilizzare il Ponte sullo Stretto di Messina, potrebbero essere invece acquistati i 100 treni necessari in Lombardia per uscire dalla situazione di collasso in cui si trova. Lo denunciano Legambiente e Fit-Cisl che in mattinata hanno organizzato un volantinaggio nella stazioni milanesi, Centrale, Lambrate e Porta Genova. Secondo le due organizzazioni, che oggi hanno indetto una mobilitazione nazionale per fermare il Ponte sullo Stretto, Fs dovra' sostenere un canone di quattro miliardi di euro in trent'anni per far passare i treni sul Ponte, in base alla Convenzione stipulata dal Governo con la Societa' Stretto di Messina. Gli ambientalisti sostengono che ''basterebbero i 100,6 milioni di euro di canone previsti per il solo 2012, primo anno di funzionamento dell'opera, per acquistare in Lombardia 100 nuovi treni del tipo Minuetto, con una locomotiva, due carrozze, 122 posti a sedere e 200 in piedi, utili per il trasporto regionale e locale''. ''E' sbagliato costruire il ponte sullo Stretto - ha commentato Dario Balotta, segretario della FIT CISL della Lombardia - perche' nell' ultimo decennio i passaggi sullo Stretto sono calati dell'8% per i passeggeri e del 6% per le merci, mentre il traffico aereo dalla Sicilia e' cresciuto del 46%. Quest'opera rischia di essere la copia mediterranea dell'Eurotunnel: sotto la Manica mancano 10 milioni di passeggeri all'anno rispetto alle previsioni, con enormi deficit di gestione, ma almeno in quel caso non e' stato speso un euro di denaro pubblico perche' l'opera e' stata realizzata a carico dei privati''. Per Andrea Poggio, presidente di Legambiente Lombardia, in Lombardia una delle priorita' per guarire dal PM10 e' proprio la cura del ferro. ''Occorre incentivare i cittadini a lasciare a casa le automobili - ha detto - offrendo un servizio ferroviario sempre piu' efficiente a tutti i pendolari''.

Cisl Sicilia e Calabria: “Balotta non pensi al sud”

''Se il segretario della federazione lombarda dei trasporti della Cisl della Lombardia, Dario Balotta, pensasse di piu' ai problemi dei lombardi e meno a quelli dell' estremo sud d' Italia, ci guadagnerebbero siciliani e calabresi per un verso e la Cisl e gli iscritti alla Fit della Lombardia per l' altro''. Lo affermano, in una dichiarazione, i segretari generali della Cisl della Sicilia e della Calabria, Paolo Mezzio e Luigi Sbarra. Le critiche di Mezzio e Sbarra traggono origine dal fatto che Balotta ha organizzato assieme a Legambiente la manifestazione di lotta contro il progetto del ponte sullo stretto. I segretari generali della Cisl di Sicilia e Lombardia contestano, in particolare, ''la cultura provinciale e nordista di chi pensa che si debba privilegiare il nord bloccando il sud, togliere cioe' a uno per dare all'altro. Una tale impostazione - affermano - e' estranea alla cultura e al progetto storico che la Cisl esprime. Quella di Balotta sul ponte sullo stretto e' una posizione personale che non ha niente a che spartire con la linea assunta a livello nazionale dal sindacato. La politica della Cisl sul ponte non e' ne' per un no ideologico e preconcetto, quali che siano le motivazioni addotte, ne' per un si' senza vincoli e senza condizioni. Una politica che resta quella assunta pubblicamente alla presenza del leader della Cisl, Savino Pezzotta, in occasione del convegno nazionale svoltosi il 9 novembre scorso a Messina. In altre parole, l' Italia delle infrastrutture non puo' fermarsi a Battipaglia. Semmai il problema e' quello delle garanzie. Ne' il ponte puo' essere un'opera fine a se stessa. Se c' e' un rischio e' che nonostante le frequenti declamazioni propagandistiche, la vicenda finisca con l'esaurirsi nel grande business degli studi e dell' elaborazione dei progetti''.

Legambiente; “Con 100 milioni all’anno, tanto da fare”

''Ottantasei nuovi treni da 800 posti per il trasporto regionale; mettere in sicurezza 400 chilometri di linea ferrata; realizzare interventi di elettrificazione, potenziamento o raddoppio dei binari su 50-100 chilometri di linee ferroviarie. Con 100 milioni di euro l' anno sono tante le cose che si potrebbero fare. E invece le ferrovie saranno obbligate a versare questa tassa per 30 anni nelle casse del Ponte''. Cosi' Legambiente nel suo dossier lancia e spiega nel dettaglio come sarebbe piu' utile ed urgente investire il capitale che invece le Ferrovie dello Stato dovranno pagare annualmente per 30 anni per poter transitare sul progettato collegamento sospeso tra Sicilia e Calabria. Lo stabilisce infatti la Convenzione firmata dal Governo con la Societa' Stretto di Messina. Il dossier di Legambiente esce oggi, alla vigilia della manifestazione nazionale di sabato contro il Ponte a Reggio Calabria e Messina, promossa da Legambiente, WWf e Italia Nostra a cui hanno aderito sindacati, associazioni, consumatori, societa' civile. ''Prima del Ponte, molto prima c' e' davvero tanto da fare - commenta Roberto Della Seta, Presidente nazionale Legambiente -. L' assenza di elettrificazione riguarda ancora il 36% della rete, il 63% delle tratte e' ancora a binario unico, e nelle Regioni del Sud questi ritardi infrastrutturali raddoppiano. Ogni giorno in Italia oltre 1.210.000 persone usano i treni regionali e locali, contro le 219mila che usano i treni a lunga percorrenza. Ma le priorita' di investimento nei prossimi anni sono quelle fissate dal Piano dell' Alta Velocita' ferroviaria, rimangono solo le briciole per potenziare la rete esistente. Investire sulla sicurezza e sul potenziamento dei treni deve invece rappresentare una priorita' nei prossimi anni, solo con convogli e linee piu' sicure si potranno aumentare le velocita' dei treni italiani e quindi la qualita' del servizio e la competitivita' della ferrovia rispetto alla strada. Questa direzione - conclude Della Seta - deve rappresentare la priorita' degli investimenti sulla rete e non essere condizionata dalla difficolta' di reperire risorse mentre si sceglie di investire, come testimonia l' ultima finanziaria, nelle inutili ''grandi opere''. ''Nel 2004 sono stati investiti complessivamente 6,4 miliardi di euro nelle infrastrutture ferroviarie. Ben quattro sono andati all' Alta Velocita', che rappresenta in prospettiva un decimo della rete, solo 2,4 miliardi ai restanti 9 decimi. Per quanto riguarda il futuro solo per i cantieri e le opere dell' Alta Velocita' ferroviaria si dovranno individuare nuove risorse per almeno 20miliardi di euro. Ecco cosa si potrebbe fare, ad esempio, se le Ferrovie non dovessero buttare al vento 100milioni di Euro l' anno: Comprare 86 nuovi treni ad alta frequentazione (TAF) a due piani per il trasporto regionale, composti da una locomotiva e cinque carrozze, con 532 posti a sedere e 300 in piedi. Comprare 100 nuovi treni Minuetto per il trasporto regionale e locale, composti da una locomotiva e due carrozza, 122 posti a sedere e 200 in piedi. Mettere in sicurezza 400 km di binari con il sistema Scmt; il Sistema automatico di controllo della marcia del treno che verifica e garantisce distanza di sicurezza e comanda in automatico la frenatura in caso di mancato rispetto (il sistema che avrebbe impedito la tragedia di Crevalcore di Gennaio 2005). Realizzare interventi di elettrificazione, potenziamento o raddoppio dei binari su 50-100 chilometri di linee ferroviarie ogni anno (tutte quelle escluse dal piano dell'Alta Velocita' ferroviaria). 100 milioni di Euro l' anno: gli investimenti che servono alle ferrovie italiane.

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