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Cosenza sconfitto, una lezione dei Primavera

12 ott 25 Un bagno di umiltà per il Cosenza di Buscè che deve lasciare il passo ai giovani di Bocchetti apparsi per niente trascendentali ma che con le motivazioni hanno fatto la differenza. In una partita quasi svogliata, sembrava un allenamento congiunto del giovedì, il Cosenza prende decisamente sottogamba l'Atalanta U23 e resta con un pugno di mosche in mano nonostante fosse riuscito a riprendere il risultato. Non è bastato. Sul podio sono saliti tre Primavera alla prima stagione in C, autori delle tre marcature: Misitano, Simonetto, per lui anche l'assist della prima rete, e il rossoblù Achour. Una battuta che non pregiudica il cammino dei Lupi ma che è più di una sonora lezione a suon di tattica e atteggiamento in campo. In tutto questo le topiche di un arbitro che non raggiunge la sufficenza per decisioni a dir poco incredibili. Come il rigore del giovane difensore dell'Atalanta che prende il pallone con il braccio largo per poi richiuderlo dopo. Il direttore di gara si giustifica dicendo ma stava allineando il braccio al corpo. Possiamo suggerire all'AIA di cambiare il regolamento per come lo ha interpretato oggi il signor Cappai di Cagliari e aggiungere la postilla che se il braccio si allinea al corpo dopo aver deviato il pallone con il braccio non è rigore. Davvero incredibile. Quando le decisioni sbagliate cambiano l'andamento di una partita. Mister Buscè lo sottolinea anche in conferenza stampa a fine gara aggiungendo onestamente che non vuole comunque essere una scusante. Ma il rigore di oggi fa il paio con il rigore non concesso al Cosenza a Cerignola con Mazzocchi lanciato a rete e spinto in area con una gomitata. Rigore tutta la vita con espulsione. Ma se questo è il FVS o VAR di serie C a cosa serve visto che il direttore di gara si ostina a non tornare sui suoi passi ammettendo l'errore nonostante le immagini chiare?
Inatanto bagno di umiltà per il Cosenza, troppo lezioso e anche un pò supponente contro una banda di giovani armati di buona volontà. La sconfitta dopo tre gare vinte di fila, di cui due in trasferta, è un richiamo a mettere i piedi per terra complici alcuni atteggiamenti di calciatori in campo non accettabili. Forse il caldo, forse la sufficenza, forse il terreno di gioco appena rimesso a nuovo, non ci possono essere scusanti se si ambisce a determinati obiettivi. Un passo indietro rispetto alla maturità dimostrata nelle ultime gare che mette in risalto quanto predicato fino ad oggi anche dal mister: la differenza la fanno le motivazioni, i colpi di tacco e le rulè non servono se l'obiettivo è quello di fare punti. Domani mattina si riprende a lavorare e sabato c'è una gara contro il Sorrento. Si gioca a Potenza. Che quanto accaduto oggi serva da lezione.

Tabellino:

Cosenza-Atalanta U23 1-2
Reti: 23' Misitano, 72' Achour (C), 93' Simonetto

Cosenza: Vettorel; Ricciardi, Dametto, Caporale, D’Orazio (dal 1’ st Ferrara); Kouan (dal 25′ st Achour), Langella, Garritano (dal 1’ st Contiliano); Cannavò (dal 1’ st Cimino), Mazzocchi dal (46’ st Beretta), Florenzi. All. Buscè. A disp.: Pompei, Barone, Contiero, Dalle Mura, Ragone, Rocco, Mazzulla, Novello.

Atalanta U23: Vismara, Guerini (dal 26’ st Plaia), Comi, Navarro; Steffanoni, Levak, Mencaraglia, Simonetto; Manzoni (dal 25’ st Pounga); Misitano (dal 11’ st Cisse), Vavassori (dal 42’ st Camara). All. Bocchetti. A disp: Torriani, Sassi, Bono, Tornaghi, Artesani, Parmiggiani, Colombo, Fiogbe, Lonardo.

Arbitro: Cappai da Cagliari

Spettatori: 1300 (dichiarati dal Cosenza Calcio che non comunica l'incasso)

Angoli: 7-4 (5-2)

Ammoniti: Simonetto, Guerini, Dametto, Ricciardi, Ferrara, Vismara, Camara, Cisse

Recupero: 3' pt - 8' st

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