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Il Cosenza cala il tris e Buscè chiede rispetto per chi lavora
Il Cosenza cala il tris e Buscè chiede rispetto per chi lavora 26 ott 25 Chissà se chi continua a spargere veleno avrà ancora voglia di farlo, con la coerenza di un pinocchio, dopo la tirata d'orecchie di Mister Buscè che a fine gara, per chi non lo avesse capito, chiede rispetto per tutti a cominciare da chi lavora all'interno del suo ambiente a finire verso chi fa il proprio lavoro onestamente al di fuori. Ma di pinocchi Cosenza ne è piena ed ogni volta che ce n'è la possibilità sono sempre quelli che l'onestà intellettuale se la mettono sotto i piedi. Ma parlare di costoro è parlare del niente, tempo sprecato. E' così oggi un Cosenza cinico e bravo cala un pesante tris contro il Potenza che ha annunciato a fine gara di aver messo in discussione tecnico e direttore sportivo. Ore difficili per l'ex Crotone, De Giorgio che potrebbe essere esonerato. Momento dei sassolini fuori dalle scarpe, invece, per mister Buscè che vuole la tranquillità che merita il suo lavoro a cominciare da qualche collaboratore esterno che mina la tranquillità del gruppo con invasioni non proprio gradite nel sacro tempio dello spogliatoio. Tra l'altro non un esperto di calcio ma un professionista di altro genere che va a minare quegli equilibri costruiti con meticolosità nel tempo. Il tecnico lo fa ricordando anche le tante parole, sempre troppe, che da luglio ad oggi hanno messo il bastone tra le ruote al suo lavoro. Una richiesta legittima di chi fa calcio e non vuole ulteriori polemiche tra i piedi. Come se non fossero bastate quelle prima dell' inizio stagione che stavano minando l'unità del gruppo. Le proteste contro la società sono sacrosante ma chi lavora e suda la maglia spaccandosi la schiena merita rispetto. Chi è dell'ambeinte e chi lavora per il bene della maglia, del Cosenza, di due colori. Nient'altro. Questo il pensiero dell'allenatore che oggi è quarto in classifica e sta dimostrando con i risultati di che pasta è fatto. Nei vuoti della società, e sono tanti, lui ci ricorda molto Pierino Braglia che metteva una pezza a colore in ogni mancanza, in ogni lacuna organizzativa. L'obiettivo è il risultato finale. E quello va costruito giorno dopo giorno, assieme. Chiarissimo il Buscè pensiero. Sul campo una nuova dimostrazione di come il suo Cosenza stia crescendo nella categoria. Ridurre la minimo le stilettate e i colpi di fioretto per dare spazio, quando serve, al pallone in tribuna o alla giocata al "viva il parroco". Se gli altri ci costruiscono partite sopra perchè i suoi non devono farlo? Così in campo oggi vediamo un Kouan finalmente ordinato, un incredibile Achour capace di giocate incredibili degne di chi ha più esperienza di lui ed un Mazzocchi che si danna l'anima a quattro facendo il "tutto campista", servendo tre assit che hanno fruttato due gol e gonfiando la rete dopo che Alastra per due volte gli ha detto di no a botta sicura. Ma soprattutto per la seconda partita di fila vediamo un Ricciardi che spacca in due la gara mettendola due volte dentro e vedendosi annullare, sempre da Alastra prima e sulla linea dopo, due palloni destinati al fondo sacco. Il suo cuore con le mani verso la tribuna è l'emblema del suo momento. E che dire dell'esperienza di Garritano e Florenzi messa al servizio della squadra. Per Luchettino anche un gol a nostro avviso regolare frutto di una azione corale. Così come gli altri, tutti, che in gruppo stanno facendo la propria parte. Se il Cosenza ha nelle sue corde la capacità di annullare il Catania, e lo ha fatto, e oggi annichilire una squadra dichiaratamente costruita per fare i play off evidentemente qualcosa di buono c'è. Anzi. C'è però ancora da smussare gli angoli. Il pari di Sorrento brucia ancora per come arrivato così come la sconfitta con i giovani della DEA che dopo Cosenza hanno fatto enplein mettendo nel sacco 10 reti nelle ultime tre gare. Altro che scuse. C'è da lavorare, perchè i risultati si ottengono con il lavoro. Rispetto per chi lavora. Rispetto per il Cosenza. Tabellino Cosenza-Potenza 3-0 COSENZA (4-3-3): Vettorel; Cimino, Dametto, Caporale, Ferrara (dal 23’ D’Orazio); Kouan, Langella, Garritano (dal 73’ Contiliano); Ricciardi (dal 73’ Cannavò), Achour (dal 46’ Florenzi), Mazzocchi (dal 84’ Beretta). A disp.: Pompei, Barone, Begheldo, Contiero, Dalle Mura, Rocco, Mazzulla. All.: Buscè POTENZA (4-3-3): Alastra; Novella (dal 34’ st Bura), Riggio, Camigliano (32’ Bachini), Rocchetti; Siatounis (46’ Schimmenti), Felippe, Castorani; Petrungaro (70’ Bruschi), Anatriello, D’Auria (46’ Erradi). A disp.: Cucchietti, Guiotto, Mazzeo, Balzano, De Marco, Maisto, Selleri, Ghisolfi. All.: De Giorgio Arbitro: Recchia di Brindisi 5.5 Angoli: 3-7 (2-3) Ammoniti: Petrungaro e Cimino. Recupero: 4' pt - 6' st Spettatori: 1.300 (comunicati dalla società ma non comunicato l'incasso oltre che la quota dei tifosi ospiti, circa 300) Note: Campo in buone condizioni. A fine gara il Potenza ha mandato solo l'AD e non il tecnico ora messo in discussione. Cosenza - Potenza 3-0, Mister Buscè (VIDEO) Cosenza - Potenza 3-0, Simone Mazzocchi (VIDEO) - PAGELLE - Cosenza-Potenza 3-0, cronaca gara - undicesima giornata girone C, tutti i dati - Cosenza-Potenza, la Fotogallery
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