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![]() Razzi pirotecnici nel San Vito Marulla, non c'è responsabilità del Cosenza Calcio
Razzi pirotecnici nel San Vito Marulla, non c'è responsabilità del Cosenza Calcio 11 mag 25 Non ci dovrebbe essere una responsabilità oggettiva del Cosenza Calcio nel lancio dei razzi pirotecnici a lunga gittata sul terreno di giuoco del San Vito Marulla. Semmai si prefigura un reato penale per la violazione dell'art. 678 cpp che prevede oltre la sanzione anche l'arresto fino ad un mese dei responsabili quando, come in questo caso, è interessata una manifestazione con pubblico. In più la violazione dell'art. 25 del TULPS che prevede a chi utilizza fuochi d'artificio la autorizzazione alla Questura (al comune nel caso in cui non fosse presente una autorità di polizia) e il possesso da parte del personale che li utilizza della licenza per la manipolazione dei fuochi pirotecnici. In parole povere l'obbiettivo che si era prefisso chi voleva far giungere alla società una multa, magari salatissima, non solo è fallito ma prefigura anche violazioni di legge. Un comportamento violento, che ha messo a rischio la vita di steward, che già di loro stanno messi male per il mancato pagamento di emolumenti, di calciatori e dei raccattapalle, che altro non sono che i calciatori delle giovanili, ed anche qui stendiamo un pietoso velo, che potevano essere raggiunti dagli ordigni. I razzi pirotecnici a lunga gitatta, infatti, raggiungono distanze di 500-600 metri quando sparati in alto per le luminarie dei fuochi d'artificio e vengono lanciati da apposite pedane tubolari che normalmente sono orientate verso l'alto in modo da far cadere più o meno nei pressi della zona del lancio i razzi consumati, come quelli "atterrati" sul terreno del Sab Vito Marulla durante la gara col Cesena. Questa volta però i supporti tubolari sono stati orientati con una inclinazione tale da superare di gran lunga le lunghezze per cui sono stati costruiti. Partiti da fuori le mura e fuori dal recinto dello stadio, tra l'altro, non configurano neanche la responsabilità oggettiva del Cosenza Calcio che grazie alle telecamere del GOS controlla fin oltre il recinto. Resta soltanto l'azione criminale di chi, purtroppo non si è reso conto di quanto stava facendo. Indagini della Questura di Cosenza sono in corso e potrebbero portare a svilluppi nel breve. Peccato perchè la protesta c'era stata, ed anche forte. Solo 900 paganti sono più di un segnale, e quanto accaduto potrebbe anche arenare, o addirittura far saltare, le nuove trattative di cessione che sono tuttora in corso. Un'azione ingiustificabile in tutti i sensi.
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