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![]() Concluso Consiglio regionale, diverse leggi approvate![]()
Concluso Consiglio regionale, diverse leggi approvate 25 giu 25 Il Consiglio regionale ha approvato, a maggioranza, la proposta di legge, d'iniziativa della Giunta, inerente il 'Concorso agli obiettivi di finanza pubblica di cui all'art. 1, comma 527, della legge 30 dicembre 2023, n. 213'. Nella sua relazione il consigliere Antonio Montuoro (FdI) ha illustrato lo scopo della proposta di legge, che si propone "ai fini dell'unità economica della Repubblica, in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa pubblica, nel rispetto dei principi di coordinamento della finanza pubblica, nelle more della definizione delle nuove regole della governance economica europea, un finanziamento da parte delle Regioni a statuto ordinario, che per l'anno 2024 ammonta a circa 350 milioni di euro". Norma che determinerà un aumento della pressione fiscale, "che già da noi è tra le più alte d'Italia", ha affermato, motivando il voto contrario del Pd, il consigliere Raffaele Mammoliti. "Siamo contrari a questa concezione del Governo nazionale - ha detto Mammoliti - di fare cassa a danno delle Regioni, ed in questo caso, a danno delle Regioni più fragili". Approvata, per come emendata e con l'autorizzazione al coordinamento formale, la proposta di legge, a firma dei consiglieri, Luciana De Francesco (FdI), Salvatore Cirillo (FI) e Antonio Montuoro (FdI), recante "Politiche di prevenzione dello sfruttamento e degli abusi in danno di minori". "Una proposta - ha sottolineato la relatrice, Luciana De Francesco (FdI) - che nasce dall'esigenza di rafforzare il sistema di protezione per i minori vittime di violenza e di abusi anche a sfondo sessuale". Approvata all'unanimità, per come emendata e con l'autorizzazione al coordinamento formale, anche la proposta di legge, di iniziativa dei consiglieri, Pasqualina Straface (FI), Sabrina Mannarino (FdI), Pietro Raso (Lega) e Ferdinando Laghi (DeMa) recante "Disposizioni per il riconoscimento della rilevanza sociale delle malattie reumatologiche e per l'attuazione della Rete reumatologica regionale". "Si tratta di una proposta - ha spiegato la relatrice Straface - che nasce da una precisa esigenza, quella di colmare un vuoto normativo. Le malattie reumatologiche rappresentano un insieme di malattie croniche che richiedono cure costanti, competenze specialistiche, percorsi integrati e soprattutto un approccio multidisciplinare che tenga conto della persona e non solo della patologia". Per la minoranza, Amalia Bruni (Pd) ha rimarcato il lavoro fatto in Commissione, "per una legge - ha detto - che si pone un risultato utile, perché cerca di integrare l'assistenza ospedaliera con quella territoriale, con gli ambulatori specialistici diffusi e la presenza strutturata dei reumatologi nelle varie aziende sanitarie". Considerazioni positive sono state espresse anche da Ferdinando Laghi (De Magistris presidente), firmatario della proposta di legge. "Come appartenenti alla stessa istituzione - ha detto Laghi - dovremmo lavorare insieme per migliorare la situazione, con lealtà, trasparenza e collaborazione, là dove è possibile, per migliorare la situazione sanitaria complessiva della nostra regione". È stata anche approvata la proposta di legge, d'iniziativa del consigliere Antonio Montuoro (FdI) recante "Conservazione, valorizzazione e promozione dell'opera di Mattia e Gregorio Preti e del Museo Civico di Taverna quali patrimoni artistico-culturale della Calabria". La seduta si é conclusa con lo svolgimento di alcune interrogazioni, ex art. 121 e 122 del regolamento interno del Consiglio regionale. "Esprimo soddisfazione per l'approvazione della legge regionale di contrasto al fenomeno della violenza di genere che sostituisce la precedente normativa e che rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela dei diritti della donna". Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso. "La legge - ha aggiunto - mira ad offrire un quadro normativo più ampio e completo per affrontare il fenomeno, includendo gli abusi su persone con disabilità, oltre alla riabilitazione degli uomini responsabili di atti di violenza. Con l'approvazione della nuova normativa, il Consiglio regionale continua a dimostrare grande attenzione e consapevolezza sul fenomeno che quotidianamente interessa le donne che subiscono spregevoli prepotenze sia fisica che morale. Fin dall'avvio di questa legislatura, il Consiglio regionale ha messo a disposizione, in questa battaglia di civiltà, le proprie prerogative e costituito gli organismi deputati ad occuparsene e che, in varie circostanze, hanno prodotto azioni tangibili. Mi riferisco, nello specifico, a due edizioni degli Stati generali contro la violenza alle donne ed ai protocolli interistituzionali per un monitoraggio minuzioso del fenomeno e per assegnare, d'intesa con l'Aterp, residenze pubbliche da destinare alle donne vittime di violenza ed ai loro figli". "Trovo condivisibile - ha detto ancora il presidente Mancuso - l'attenzione della legge sui Centri antiviolenza, strutture che svolgono un ruolo cruciale nel supporto alle donne vittime di violenze e offrono un ambiente sicuro in cui le donne possono ricevere ascolto e supporto emotivo e condividere, attraverso incontri di gruppo organizzati, le loro esperienze e riscuotere, quindi, supporto reciproco così da iniziare a ricostruire la propria vita. Oltre all'impegno delle istituzioni, reputo fondamentale che la società civile continui ad impegnarsi, con sempre maggiore forza e determinazione, per costruire un futuro scevro da violenza e libero da ogni forma di prevaricazione sulle donne". "Siamo consapevoli che una legge, da sola, non può risolvere completamente il problema della violenza di genere. Tuttavia, può e deve rappresentare uno strumento fondamentale per contrastarla. È con questa consapevolezza che ci siamo impegnati a fondo per elaborare una normativa che potesse offrire un nuovo approccio risolutivo e infondere speranza". Lo afferma, in una nota, l'assessore regionale alle Politiche sociali, Caterina Capponi, in relazione alla nuova legge contro la violenza di genere approvata dal Consiglio regionale. "L'approvazione odierna della nuova legge regionale contro la violenza di genere - aggiunge l'assessore Capponi - segna un risultato importante per la nostra Regione e, soprattutto, per tutte quelle persone, in particolare le donne, che ogni giorno vivono situazioni di sopraffazione e abuso. Questa legge non è un semplice aggiornamento della normativa precedente, ma un cambiamento radicale nell'approccio al problema. Siamo coscienti che per eliminare la violenza di genere è necessario un profondo cambiamento culturale, che promuova il rispetto, l'uguaglianza e la parità tra i sessi. La legge nasce dall'attento ascolto di chi vive e combatte quotidianamente il problema: operatrici e operatori, centri antiviolenza, vittime, famiglie e, in particolare, le associazioni. Abbiamo voluto costruire un impianto normativo solido e organico, capace di integrare prevenzione, protezione e ricostruzione. Con queste premesse e con questa visione la Calabria si dota di una rete regionale strutturata e integrata, in cui ogni attore, dai Comuni alle Aziende sanitarie, dalle scuole alle forze dell'ordine, dalla magistratura ai centri specializzati, lavora in modo coordinato e omogeneo per prevenire e contrastare la violenza in tutte le sue forme. La nuova legge amplia il raggio d'intervento, includendo anche le persone con disabilità, troppo spesso escluse o non pienamente tutelate nelle strategie di contrasto alla violenza. A loro vogliamo continuare a garantire pieno ascolto e piena protezione. Accanto alle misure di protezione per le vittime, abbiamo introdotto interventi per il recupero degli uomini autori di violenza. Questa scelta nasce dalla consapevolezza che prevenire significa anche intervenire sui modelli relazionali e culturali distorti che alimentano cicli di aggressività e dominio. Per questo, abbiamo previsto percorsi di responsabilizzazione e rieducazione, affiancati da campagne di sensibilizzazione e attività di formazione destinate a operatori, insegnanti, sanitari e forze dell'ordine. Siamo convinti che solo un impegno corale, diffuso e costante possa produrre un cambiamento reale". "La legge approvata oggi - dice ancora l'assessore - stabilisce risorse certe e programmate nel tempo per sostenere i progetti sul territorio, rafforzare i centri antiviolenza e le case rifugio, garantire alloggi protetti in collaborazione con l'Aterp e permettere alle donne e ai loro figli di poter immaginare e ricostruirsi una vita in condizioni di sicurezza. Abbiamo anche introdotto un fondo patrimoniale regionale alimentato dai risarcimenti giudiziari e prevediamo la possibilità per la Regione di costituirsi parte civile nei processi per violenza di genere, segnalando così un chiaro posizionamento istituzionale accanto alle vittime. La legge regionale contro la violenza di genere è una scelta politica, sociale e culturale. È una legge che guarda al futuro e che afferma con forza un principio essenziale: nessuna donna deve più sentirsi sola. Nessuna violenza deve più restare invisibile". L'assessore Capponi rivolge, inoltre, un "ringraziamento al presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ai colleghi della Giunta e del Consiglio, ai componenti della III Commissione ed tutte le persone che, con il loro contributo, hanno reso possibile questo traguardo. Ma il mio personale pensiero e la mia vicinanza - dichiara infine - vanno a tutte le donne che, anche nel dolore, hanno trovato la forza di parlare, di denunciare, di rialzarsi. È nel loro nome che oggi, con convinzione, è stato compiuto questo atto dovuto. Si, dovuto, perché è compito delle istituzioni e di chi le amministra ascoltare la voce della sofferenza ed adoperarsi per attuare ogni iniziativa possibile al fine di lenirla".
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