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Rinuncia Baker Huges a insediamento in porto Corigliano, reazioni
Rinuncia Baker Huges a insediamento in porto Corigliano, reazioni 10 ott 24 Prosegue il dibattito sulla decisione di Baker Huges a rinunciare all'investimento nel porto di Gioia Tauro: "Perdere gli investimenti di Baker Hughes al porto di Rossano-Corigliano è una grave cosa per la comunità. Il sindaco Stasi e la maggioranza facciano subito un ravvedimento operoso". Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi. "Sarebbe inspiegabile - prosegue - perdere questa grossa opportunità su Rossano-Corigliano per tutta una serie di investimenti previsti con tanti posti di lavoro. In questa come in altre circostanze la Regione ha lavorato per la comunità della città favorendo un investimento considerevole che il Comune non può rifiutare. Si impegni da subito l'amministrazione comunale per accogliere Baker Hughes sapendo che ognuno di noi lavorerà, dalla sua postazione, per favorire gli investimenti". "Non accantoniamo definitivamente la speranza su un investimento rilevante in termini economici e di capitale umano qual è quello della società Baker Hughes, leader di tecnologia al servizio dell'energia. Il presidente Occhiuto bene ha fatto, in queste ore, a prendere posizione esternando amarezza; riapra con la sua autorevolezza la trattativa". Lo afferma il presidente della commissione consiliare Antindrangheta Pietro Molinaro. "La Calabria - prosegue - ha bisogno di attrarre investimenti e di raccogliere le sfide anche per valorizzare il capitale umano, i professionisti che, proprio su questi campi si stanno formando nell'Università della Calabria, oltre tutto l'indotto. Promuovere la cultura dell'innovazione è importante. Sostenere la ricerca e lo sviluppo che favorisca la nascita di nuove imprese. È necessario investire nella formazione e nella qualificazione dei giovani, per colmare il gap di competenze e attrarre talenti". "In questa direzione - conclude Molinaro - va, anche, l'intervento del ministro Urso che in una lettera a Baker Hughes ha manifestato piena disponibilità per un maggiore approfondimento nell'attesa fiduciosa di un propositivo ripensamento dell'impresa. Non ripetiamo errori del passato per poi lamentarci che i giovani abbandonano la propria terra. Abbiamo bisogno di una Calabria protagonista che metta a sistema asset produttivi storici e attuali". "L'investimento di Baker Hughes in Calabria rappresenta un'opportunità che non possiamo permetterci di perdere". Lo afferma Rossano Sasso, commissario della Lega in Calabria, intervenendo sulla questione che ha visto la multinazionale americana rinunciare a un progetto da 60 milioni di euro nella regione, con la prospettiva di creare 200 nuovi posti di lavoro e un significativo indotto economico. "Siamo di fronte - prosegue - a un bivio cruciale per il futuro della nostra regione. La Calabria non può più essere ostaggio di resistenze politiche e amministrative che impediscono lo sviluppo. Il porto di Corigliano-Rossano ha delle potenzialità immense, e l'insediamento di Baker Hughes potrebbe rappresentare una svolta economica e occupazionale per l'intera area, specialmente per quei giovani che troppo spesso sono costretti a cercare lavoro lontano dalla loro terra d'origine". Sasso richiama l'attenzione su quanto sia fondamentale, in questa fase, mantenere aperto il dialogo con l'azienda e lavorare affinché l'investimento venga portato avanti. "Il governatore Occhiuto - afferma - ha espresso grande amarezza per la situazione, e condivido pienamente il suo sconcerto. La Calabria ha bisogno di iniziative concrete per rilanciare il proprio tessuto produttivo, e non possiamo permetterci di far scappare via un'opportunità di tale portata". La necessità di trovare soluzioni rapide e condivise è, secondo Sasso, la priorità assoluta. "L'intervento del ministro Urso e la richiesta dei sindacati di riaprire la trattativa sono segnali positivi, ma dobbiamo agire con urgenza. È essenziale che l'Autorità di Sistema Portuale e le amministrazioni coinvolte trovino un punto d'incontro per superare gli ostacoli che hanno frenato questo progetto. Non possiamo più perdere tempo". "La Calabria - sostiene Sasso - ha già perso troppe occasioni in passato. Non possiamo permettere che la storia si ripeta. Il nostro obiettivo deve essere quello di creare le condizioni favorevoli per attrarre investimenti e dare una prospettiva concreta a chi vive e lavora qui". Sasso ribadisce l'impegno della Lega per favorire l'insediamento di Baker Hughes in Calabria, sottolineando l'importanza di agire tempestivamente: "Facciamo in modo che questo progetto si realizzi, per il bene della nostra regione e delle future generazioni. Basta perdere tempo: è ora di costruire il futuro della Calabria". "Il porto di Corigliano-Rossano non può continuare a rimanere uno splendido, ma inutilizzato, portale sul Mediterraneo. Le potenzialità dello scalo marittimo sono infinite e siamo convinti che in quegli spazi possano coesistere, come accade in tutti i porti medio-grandi, la pesca, il commercio, il turismo e l'industria. Per questo motivo invitiamo l'Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno e Ionio, con a capo un eccessivamente polemico presidente Andrea Agostinelli, e troppo gioataurocentrico, a redigere velocemente il Piano regolatore portuale, atteso ormai da decenni, ed a realizzare la banchina croceristica, compresa nel Pot". È quanto dichiara il coordinatore regionale di Europa Verde-Verdi/Avs, Giuseppe Campana. "Se oggi il porto di Corigliano-Rossano sta perdendo opportunità, come quelle turistiche derivanti dall'attracco delle navi da crociera - aggiunge - le responsabilità sono tutte di Agostinelli. Un presidente che si affaccia da queste parti solo per pretendere e mai per dare, nel rispetto dei sacrosanti diritti vantati dal territorio e di un'area, il nord-est calabrese, potenzialmente ricchissima. E se Baker Hughes ha deciso di non fruire della concessione Zes concessa dall'Autorità portuale, le colpe sono tutte di Agostinelli, perché il sindaco di Corigliano-Rossano da anni sta chiedendo, semplicemente, il rispetto delle regole e degli impegni assunti anche attraverso documenti ufficiali. Dall'ammiraglio non accettiamo nessuna lezione e lo invitiamo ad essere più cauto nelle dichiarazioni proprio a causa del fatto che se oggi l'infrastruttura è inerme, le responsabilità sono tutte sue". "Al contempo - afferma Campana - ci auguriamo che anche grazie alla mediazione del ministero dello Sviluppo economico l'azienda possa tornare sui suoi passi e proseguire con l'investimento proposto. Consapevoli della serietà della multinazionale, siamo convinti che, nel rispetto delle regole, la città di Corigliano-Rossano non possa perdere questa importante opportunità di sviluppo. Perché il lavoro porta benessere in una regione che offre scarsissime occasioni. Europa Verde-Verdi Calabria è favorevole all'insediamento industriale e per questo auspica una ripresa del dialogo tra l'Amministrazione comunale, la Regione Calabria e Baker Hughes-Nuova Pignone". "Il nord-est calabrese - conclude - non può continuare ad essere considerato dagli ultimi piani della cittadella regionale, come ultima ruota del carro. Qualora non si riuscissero a riallacciare i rapporti, anche con le mediazioni ministeriali, Europa Verde-Verdi Calabria chiederà alle rappresentanze istituzionali tutte il trasferimento di giurisdizione verso la più naturale Autorità di sistema portuale del Mar Ionio di Taranto, distante appena 50 miglia nautiche e non 400, un'infinità, in tutti i sensi, da quella di Gioia Tauro". "La Calabria non può permettersi di perdere un investimento di oltre 60 milioni di euro con oltre 100-200 posti di lavoro. E’ follia pura!". Lo afferma in una nota Giacomo Saccomanno dlela Lega. "Si comprendono le ragioni delle parti, ma deve prevalere il buonsenso e gli interessi del territorio e delle comunità. Abbiamo una desertificazione di giovani che si trasferiscono fuori regione per mancanza di occupazione e, quindi, questo è l’interesse principale per i nostri amministratori. Si comprende la posizione del Sindaco Stasi che difende il suo territorio per la mancanza di un piano regolatore del porto che potrebbe chiudere ad altre importanti iniziative, ma questo va discusso in un tavolo di confronto con una condivisione della possibile soluzione. Certo, che appare quasi impossibile che i porti calabresi siano senza i piani regolatori! Ma, una tale situazione non può impedire un investimento così importante e rilevante. Conoscendo la lungimiranza del nostro Presidente Roberto Occhiuto, che ha sempre a cuore la sua terra, si fa appello allo stesso affinchè voglia convocare un tavolo istituzionale con la partecipazione di tutte delle parti o, comunque, attivarsi affinchè questa avvenga anche a livello ministeriale. Nel contempo, si spera che la società che ha avuto tanta pazienza accolga la richiesta di un incontro risolutore e possa così definire il proprio intervento che, in effetti, è stato fortemente ritardato. Qui oggi non si deve parlare di possibili responsabilità, ma di condividere una soluzione che possa soddisfare tutte le parti e che consenta la creazione di un momento di crescita e di necessaria occupazione". "Corigliano Rossano e l'intera Calabria non possono perdere l'investimento che Baker Hughes aveva previsto per la costruzione del sito industriale del porto. Quanto accaduto deve essere al più presto chiarito e vanno percorse tutte le strade possibili per trovare una soluzione e far rimanere gli investitori nella nostra Regione". Lo sostiene il segretario regionale dell'Udc Salvatore Bulzomì che condivide l'appello dei sindacati e invita il governatore Roberto Occhiuto a attivare immediatamente ogni canale possibile per riallacciare i rapporti con la Baker Hughes. "Il progetto per il porto di Corigliano-Rossano - prosegue - è nevralgico per il futuro dello scalo e per l'intero Comune che avrebbe potuto contare sulla creazione di 200 posti di lavoro, oltre al progresso garantito dal potenziamento del porto. Se le ragioni della rinuncia sono di natura meramente burocratica e amministrativa vanno immediatamente indagate e risolte e, in tal senso, invitiamo l'Amministrazione comunale di Rossano a rendersi parte attiva e non ostacolante e allo svolgimento della sua parte per riattivare i canali di interlocuzione con la società". "In ogni caso - conclude Bulzomì - come Udc ci attiveremo immediatamente tramite il segretario nazionale Lorenzo Cesa per fare in modo che venga depositata un'interrogazione parlamentare al ministro delle Imprese Adolfo Urso, che ha già avviato un'interlocuzione con Baker Hughes. Occorre fare immediata chiarezza su quanto avvenuto e adottare tutti provvedimenti necessari per salvare l'investimento al porto di Corigliano Rossano o trovare il modo per farlo comunque rimanere in Calabria in siti alternativi come il porto di Gioia Tauro o l'area industriale di Lamezia Terme". Baker Hughes, l’azienda di tecnologia al servizio dell’energia e dell’industria che in Italia opera principalmente attraverso la società Nuovo Pignone, ha reso noto, con un comunicato, “di avere formalmente provveduto a presentare all’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio la rinuncia al rilascio della concessione per la costruzione di un sito industriale nel porto di Corigliano-Rossano”. Giuseppe Nucera, presidente del Movimento ‘La Calabria che vogliamo’, già in passato aveva aspramente criticato la scelta della Regione Calabria di affidare il ruolo di Commissario della Zes a Giosy Romano e allo stesso tempo giudicato negativamente il modello gestionale e di sviluppo di quest’ultimo. “Chi oggi piange e si straccia le vesti per il passo indietro di Baker Hughes a Corigliano, tempo fa applaudiva alla nomina di Romano quale Commissario Zes, con lo stesso successivamente premiato anche con l’incarico in Fincalabra, non si capisce con quali meriti acquisiti. Un Governo Regionale con una visione industriale e un Commissario calabrese della Zes avrebbe gestito in modo diverso la richiesta di un banchina portuale per l’insediamento industriale della Nuova Pignone. Non è tempo adesso di evidenziare con un ‘ve l’avevamo detto’ come le scelte scellerate compiute, in ruoli strategici di rilancio e sviluppo della nostra regione, possano rivelarsi dannose e controproducenti. E’ tempo invece -sottolinea Nucera- di analizzare rapidamente quanto accaduto e immaginare soluzioni alternative che non pregiudichino definitivamente l’importante ricaduta economica ed occupazionale assicurata dall’investimento pensato da Baker Hughes”. Giuseppe Nucera, già presidente di Confindustria Reggio Calabria, e l’economista Matteo Olivieri propongono ufficialmente all’azienda di tecnologia di considerare il porto di Saline Joniche quale infrastruttura che possa ospitare gli investimenti e le idee progettuali di Baker Hughes. “Dopo il no a Corigliano- Rossano, suggeriamo di considerare il porto di Saline Joniche, che per l’occasione potrebbe essere disabbiato e reso operante. Basti ricordare che questo porto, alcuni anni addietro, era stato scelto per i suoi fondali e le banchine completamente libere quale base di una centrale a carbone che le legittime opposizioni ambientaliste hanno bloccato. Adesso che si possono offrire opportunità lavorative ai tanti disoccupati della Città Metropolitana di Reggio Calabria… tutti latitanti. Manca la visione o per dirla più chiaramente manca il “manico” alla Calabria”. Concludono Nucera e Olivieri nell’avanzare la proposta. “Si tratta di una grande opportunita’ per il recupero dell’area industriale in questi anni abbandonata. Realizzato nell’ambito del c. d. “pacchetto Colombo”, il porto di Saline Joniche ha vocazione industriale ma non è mai entrato realmente in funzione. La politica reggina deve imporsi rispetto a questa chance irripetibile, avessimo avuto alla Zes un calabrese la questione sarebbe stata posta gia’ nel 2023. Sono queste le battaglie che il movimento “La Calabria che vogliamo” vuole portare avanti, ad esclusivo interesse della nostra regione. Quanto accaduto con la vicenda Baker Hughes a Corigliano ci ha fatto capire, una volta di più, che nei posti strategici di sviluppo della Calabria servono manager calabresi e non personaggi dai curricula sbiaditi, imposti dai padrini politici romani. Si è persa una grande occasione….ma non è ancora troppo tardi per rimediare. Chiediamo al Governatore Roberto Occhiuto di proporre all’azienda Baker Hughes (magari insieme al Ministro dello sviluppo economico Adolfo Urso) il porto di Saline Joniche quale hub strategico nel quale sviluppare i propri investimenti”.
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