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![]() Sud cresce ma indietro su reddito e servizi, Calabria giù anche su aspettative vita![]()
Sud cresce ma indietro su reddito e servizi, Calabria giù anche su aspettative vita 28 mag 25 Nel 2023, il Pil in volume è cresciuto in Italia dello 0,7% rispetto all'anno precedente ma la crescita è stata in linea con la media nazionale nel Nord-ovest (+0,7%), maggiore nel Mezzogiorno (+1,5%) e minore al Centro (+0,3%) e al Nord-est (+0,4%). Lo sottolinea l'Istat in audizione sul federalismo fiscale segnalando come il Pil medio pro-capite sia ancora molto più alto nelle regioni del Nord rispetto al Sud. Nelle regioni del Nord-ovest risulta pari a 44.700 euro, poco meno del doppio rispetto al Mezzogiorno (23.900 euro) e 8,.600 euro al di sopra della media nazionale (36.100); nel Nord-est ammonta a 42.500 euro e nel Centro a 38.600. A livello regionale, la provincia autonoma di Bolzano registra il Pil pro-capite più elevato (59.800), quasi il triplo di quello minimo registrato in Calabria (21mila). Nel 2023, a livello nazionale, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è stato pari a 22.400 euro per abitante. Nelle regioni del Nord-ovest ha raggiunto i 26.300 euro, nel Mezzogiorno i 17.100. L'azione pubblica di redistribuzione del reddito ha determinato un aumento del reddito disponibile medio per abitante a livello nazionale del 7,8% nel 2023 (+8,6% nel 2022), pari a +1.734 euro, e, a livello di macro aree, ha operato nella direzione di una riduzione dei differenziali. L'incidenza della componente derivante dalla redistribuzione sul reddito complessivamente disponibile è infatti massima nel Mezzogiorno (17,5%), dove i livelli di reddito disponibile per abitante sono più bassi, ridotta nel Nord-ovest (2,3%) e intermedia nel Nord-est (4,7%) e nel Centro (7,1%). Il Mezzogiorno resta indietro anche sui servizi. I posti nido disponibili sono poco più di 17 ogni 100 bambini, meno della metà rispetto al Centro (38,8) e al Nord-est (37,5) e circa la metà del Nord-ovest (35). Significative anche le differenze nella disponibilità di posti letto nei presidi socio assistenziali e socio-sanitari. Le regioni del Mezzogiorno contano 37 posti letto per 10mila abitanti, poco più della metà di quelli presenti sul territorio nazionale (69,1 per 10mila); i valori più bassi si confermano in Campania, con 20,2 posti letto residenziali per 10mila abitanti, a fronte di un livello di 151,1 nella provincia autonoma di Trento. Calabria giù su aspettative vita La speranza di vita alla nascita è in crescita ma permangono differenze significative a livello territoriale con i residenti a Trento ce hanno un'aspettativa di vita di 84,7 anni a fronte dei 81,7 della Campania. E' quanto emerge dall'audizione dell'Istat di oggi sullo stato di attuazione e sulle prospettive del federalismo fiscale. Tra il 2004 e il 2024 nel nostro Paese - segnala l'Istituto - la speranza di vita alla nascita è passata da 80,7 a 83,4 anni: l'incremento è stato maggiore per gli uomini (da 77,9 a 81,4 anni) e più limitato per le donne (83,6 a 85,5 anni). Nel 2024 le province autonome di Trento e Bolzano sono le più longeve (84,7 e 84,6 anni rispettivamente); all'opposto, quelle con la sopravvivenza inferiore sono la Campania e la Sicilia (81,7 e 82,1 anni). Nel ventennio osservato, si riscontrano divari territoriali significativi: i residenti nelle regioni del Nord e del Centro hanno una speranza di vita maggiore di quelli del Mezzogiorno. Lo svantaggio di sopravvivenza per alcune Regioni si è andato accentuando. La Calabria, che nel 2004 aveva la stessa aspettativa di vita media nazionale, nel 2024 ha uno svantaggio di sopravvivenza pari a 1,1 anni; la Sicilia, che nel 2004 aveva una vita media inferiore di 0,6 anni rispetto alla media nazionale, nell'ultimo anno presenta uno svantaggio ancora maggiore (1,3 anni). I divari sono confermati anche dalla dinamica del guadagno di vita medio annuo osservato negli ultimi vent'anni: per gli uomini, si registra un incremento maggiore nella provincia autonoma di Trento e in Valle d'Aosta (2,5 e 2,2 mesi annui rispettivamente), in Calabria e in Sicilia è stato invece minore (nell'ordine 1,3 e 1,2 mesi annui); per le donne, le regioni con il guadagno più elevato sono il Lazio (1,4 mesi) e la provincia autonoma di Trento (1,3 mesi), mentre Marche e Calabria mostrano una variazione più contenuta (0,6 e 0,7 mesi rispettivamente). L'Istat sottolinea che l'offerta di servizi socio-assistenziali conferma importanti e persistenti divari territoriali. Nel Sud la spesa pro-capite per il welfare territoriale (78 euro) è circa la metà della media nazionale (150 euro). Le Isole si attestano su 144 euro pro-capite, il Centro a 165, il Nord-ovest a 162, il Nord-est a 207.
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