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      Processo cosca Alvaro, 8 condanne e 9 assoluzioni, scagionato ex sindaco Cosoleto

       

       

      Processo cosca Alvaro, 8 condanne e 9 assoluzioni, scagionato ex sindaco Cosoleto

      11 apr 25 Si è concluso con otto condanne, due proscioglimenti e nove assoluzioni il processo "Propaggine", nato da un'inchiesta della Dda di Reggio Calabria contro la cosca Alvaro di Sinopoli. Tra gli assolti anche l'ex sindaco di Cosoleto Antonino Gioffré. La sentenza è stata emessa dal giudice Francesco Petrone che ha presieduto il Tribunale di Palmi. La pena più pesante, 20 anni di carcere, è stata inflitta ad Antonino Penna che, oltre al riconoscimento della recidiva pluriaggravata, è stato dichiarato "delinquente abituale". Sono stati condannati anche Antonio Alvaro conosciuto con il soprannome di "Massaru 'Ntoni" (14 anni di carcere), Domenico Alvaro detto "Micu u merru" (17 anni), Alfredo Ascrizzi (12), Francesco Carmelitano (14), Francesco Luppino (14), Carmine Penna (17) e Carmelo Versace (16). Tra gli assolti, invece, con l'accusa di scambio politico elettorale ci sono Antonio Carzo detto "'Ntoni Scarpacotta" e l'ex sindaco di Cosoleto Antonino Gioffré. Nel 2022 quest'ultimo era finito agli arresti domiciliari perché, secondo gli inquirenti, la cosca Alvaro aveva pesantemente condizionato le elezioni comunali del 2018. "Oggi segna un momento cruciale della mia vita e la conclusione di un incubo che ha profondamente impattato me, i miei cari e la comunità in cui ho sempre vissuto" è stato il commento di Gioffré. "Dopo tre anni di processo e sedici mesi di arresti domiciliari - ha aggiunto - sono felice di annunciare la mia piena assoluzione, poiché il fatto non sussiste. Questa decisione, che accoglie la richiesta della Procura, mi offre sollievo, anche se non posso nascondere l'amarezza per quanto accaduto. Il mio arresto è avvenuto in un clima di pesanti accuse e ha portato allo scioglimento del Comune per presunti legami mafiosi, creando un'onta non solo per me, ma anche per l'intera comunità che ho cercato di servire. È inaccettabile che una persona onesta, impegnata nel bene della collettività con passione e dedizione, debba subire un prezzo così elevato. Sono stato vittima di affermazioni congetturali molto gravi. Desidero ringraziare sinceramente i miei avvocati Carlo Morace e Angelo Fortunato Schiava la cui professionalità e dedizione nel dimostrare la mia innocenza sono state fondamentali in questa battaglia legale". "Dobbiamo riconoscere - conclude l'ex sindaco - che non siamo solo vittime delle organizzazioni mafiose, ma a volte anche delle istituzioni. Pertanto, non possiamo limitare la nostra visione a semplici accuse, poiché le operazioni di polizia che utilizzano tecniche invasive possono basarsi su illazioni dannose, rendendo tali comportamenti decisamente inaccettabili in una democrazia. È evidente che la giustizia necessita urgentemente di riforme; basta con i casi di errori giudiziari".

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