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      Sequestrati nel carcere di Paola hashish e tre cellulari

       

       

      Sequestrati nel carcere di Paola hashish e tre cellulari

      25 set 24 "Ennesimo allarme per le carceri della Calabria. E ancora una volta i problemi sono incentrati sull'uso ed il possesso di telefoni cellulari e droga". Lo affermano, in una nota, i segretari del Sappe, il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Salvatore Panaro e Gerardo Coscarella. "Ieri personale del Comando di polizia penitenziaria in forza al Reparto di Paola, nel corso delle operazioni di contrasto all'introduzione di sostanze ed armi all'interno del penitenziario - aggiungono Panaro e Coscarella - hanno sequestrato un cospicuo quantitativo di hashish e tre telefoni cellulari. Le operazioni coordinate da ispettori e sovrintendenti della polizia penitenziaria hanno consentito di intercettare sopra il muro che cinge la casa circondariale paolana il pacchetto oggetto del reato, probabilmente lanciato dall'esterno nella struttura carceraria. Si tratta di un dato interessante dal punto di vista della sicurezza e della legalità poiché, malgrado la carenza di personale, la polizia penitenziaria riesce a contrastare gli illeciti messi in atto da quei detenuti che credono di poter continuare a delinquere anche in carcere ed ai quali nulla importa della loro rieducazione e inserimento sociale". "Rivolgiamo un plauso ai colleghi - dicono ancora i dirigenti del Sappe - ma nello stesso tempo chiediamo con forza, qualora venissero individuati, che gli eventuali mandanti fra i detenuti, vengano puniti in maniera esemplare e trasferiti fuori regione per avere destabilizzato l'ordine, la sicurezza e la disciplina interna dell'istituto. Ancora una volta la polizia penitenziaria, nonostante gli scarsi mezzi a disposizione e la carenza di personale, è riuscita ad intercettare oggetti illeciti destinati alla popolazione detenuta. Come sindacato rinnoviamo l'invito al Dap di schermare gli istituti di pena, con un costo relativo dì qualche migliaio di euro anziché spendere soldi per acquistare strumenti che non hanno consentito di rinvenire nulla, evitando così a monte il problema".

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