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      Flash Mob al Porto di Gioia Tauro contro Direttiva ETS

       

       

      Flash Mob al Porto di Gioia Tauro contro Direttiva ETS

      17 ott 23 In centinaia tra lavoratori e autorità a tutti i livelli - tra loro anche il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto - stanno partecipando al flash mob promosso per oggi davanti al gate del porto di Gioia Tauro per protestare contro la direttiva europea che impone il pagamento di una tassa ambientale alle compagnie per il transito delle loro navi nei porti europei e che mette a rischio la sopravvivenza stessa dello scalo calabrese. "Gioia Tauro - ha spiegato il presidente dell'Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno e Ionio Andrea Agostinelli - rischia perché la direttiva dell'Ue che avrebbe finalità nobili, quelle di ridurre l'inquinamento atmosferico generato dal trasporto marittimo, si risolve in una distorsione del mercato del trasporto marittimo stesso perché inevitabilmente sposterà a sud il baricentro delle linee di navigazione. Dove? Verso porti nord africani per non dire, forse, mediorientali o turchi dove queste tassazioni non si applicano perché si tratta di porti extraeuropei oppure si applicano nella misura del 50%". "E' di tutta evidenza - ha aggiunto Agostinelli - che questo provocherà un danno molto sensibile non solo al porto di Gioia Tauro ma anche ad altri porti europei che hanno le stesse caratteristiche di Gioia Tauro e non solo. La direttiva è concettualmente sbagliata perché provocherà un danno a tutta la filiera logistica europea se pensiamo che anche le cosiddette autostrade del mare saranno tassate e quindi ci potrebbe essere un probabilissimo ritorno al trasporto su gomma anziché su mare che è assai meno inquinante".

      "Ieri ho sentito il ministro Gilberto Pichetto Fratin con il quale sono stato in quotidiano contatto nelle ultime settimane. Gli avevo chiesto di porre la questione della deroga per il porto di Gioia Tauro al tavolo dei Ministri dell'Ambiente dellUe. Lo ha fatto. Lo ringrazio, parrebbe che ci sia uno spiraglio". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto parlando con i giornalisti a Catanzaro delle conseguenze della direttiva Ue che impone ai porti europei del bacino mediterraneo la tassazione sull'emissione di Co2. "Non è semplice - ha aggiunto Occhiuto - perché come al solito l'Italia si accorge degli effetti delle decisioni europee nela fase discendente e non partecipa invece nella fase ascendente a produrre decisioni che rispettino l'mabiente ma che siano economicamente sostenibili'. Occhiuto parteciperà al flash mob organizzato per sollecitare interventi da parte della politica per evitare la chiusura o il ridimensionamento del porto a causa della direttiva europea sulle emissioni inquinanti.

      "Stoppare l'applicazione della direttiva Ue 'Fit For 55' che minaccia danni irreversibili all'economia prodotta dall'infrastruttura portuale principale della Calabria. È l'appello che rivolgiamo a tutte le rappresentanze politiche, nazionali ed europee, affinché si impedisca la perdita di competitività degli scali europei, a partire dal Porto di Gioia Tauro, una vera eccellenza del Sud e del Paese". È quanto affermano il vicepresidente del Consiglio regionale Pierluigi Caputo (in rappresentanza del presidente Mancuso) e i capigruppo di centrodestra in Consiglio regionale Michele Comito (FI), Giuseppe Neri (Fd'I), Giuseppe Gelardi (Lega), Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Giuseppe Graziano (Unione di Centro) e Giuseppe De Nisi (Coraggio Italia), che hanno partecipato alla mobilitazione a Gioia Tauro. "A ognuno - proseguono - è richiesto di fare la propria parte. Il 23 ottobre, in Consiglio regionale, approveremo una specifica mozione, per contribuire a fermare un tributo esoso per i mercantili che scelgono di fare scalo nei porti europei del Mediterraneo, prima di approdare in quelli del Nord Europa o americani. È una scelta dissennata, che, da un lato, non contribuisce a ridurre le emissioni di Co2 e, dall'altro, arrecando un danno all'economia del settore e all'indotto, non aiuta l'Europa, a pochi mesi dal voto, a rinforzare nei cittadini la fiducia nei suoi valori fondanti". "Se la direttiva europea divenisse efficace - afferma il presidente Filippo Mancuso, fuori sede per motivi personali - sarebbe un delitto a sangue freddo per la più rilevante piattaforma logistica dell'Italia e dell'Europa meridionale da cui dipende il destino di 4 mila addetti. E un colpo pesantissimo per il diritto allo sviluppo del Sud e del Paese".

      "Pur ritenendo indispensabile mettere in campo azioni propedeutiche alla tutela dell'ambiente e utili a mitigare gli effetti del riscaldamento globale, crediamo che l'allargamento del sistema Ets al mondo marittimo debba essere governato con intelligenza. L'esempio del Terminal Container di Gioia Tauro, che rischia di subire a partire dal 2024 una drastica e inaccettabile perdita di posti di lavoro, dovrebbe far riflettere. Oggi i lavoratori del porto calabrese sono in presidio". Così in una nota congiunta il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo e il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio. "Chiediamo di utilizzare in maniera prevalente i fondi delle tasse introdotte dal sistema ETS per finanziare la conversione di navi inquinanti e per l'eventuale ammodernamento di flotte", proseguono i dirigenti sindacali. "Il tutto collegando tali finanziamenti ad un sistema che premi il numero di approdi effettuati in più scali nei paesi dell'Unione europea". Per i due segretari "è necessario che l'Europa e l'Italia assumano l'iniziativa di un coordinamento del Mediterraneo sulle politiche di transizione ambientale nel settore marittimo, che altrimenti rischiano di determinare una concorrenza tra Stati pericolosa quanto inefficace sugli obiettivi di diminuzione dell'inquinamento". "Allo stesso tempo - spiegano - abbiamo la necessità di un piano straordinario di intervento sul porto di Gioia Tauro che sviluppi attività infrastrutturali di retroportualità e intermodalità e l'insediamento di aziende, anche pubbliche, che diano il segno di una forte presenza dello Stato sul territorio. Di fronte alla possibilità della messa in discussione dei Terminal Transhipment contenitori ed auto più importanti del Mediterraneo, con oltre 4mila posti di lavoro tra diretti ed indiretti in una terra così martoriata, è necessario - concludono Gesmundo e Malorgio - che le istituzioni a tutti i livelli facciano la propria parte".

      "Oggi più mai è necessario rilanciare il Porto di Gioia Tauro. Due sono le questioni in gioco, una più urgente dell'altra. Innanzitutto, il rinvio dell'entrata in vigore, prevista per il primo gennaio 2024, della direttiva UE sulla riduzione delle emissioni in atmosfera nel settore marittimo, che costringerebbe le compagnie di trasbordo, per evitare pesanti sanzioni, ad attraccare in porti extraeuropei, magari di fronte alle coste italiane". Lo afferma in una nota Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria. "Se non si darà a queste compagnie il tempo di adeguare i propri mezzi navali - prosegue - sarà altissimo il rischio di blocco dell'attività di Gioia Tauro, con perdita di leadership dell'importantissima infrastruttura e di posti di lavoro. L'altra urgenza è quella di progettare il rilancio dell'attività del Porto, valorizzandone tutte le potenzialità. Deve essere sicuramente potenziato il transhipment, ma è necessario altresì puntare ad esempio alla crocieristica per attrarre un turismo internazionale che possa godere delle bellezze della Calabria, dei suoi paesaggi, del suo ambiente, della sua archeologia. La vasta area retroportuale con l'area industriale, il gateway ferroviario e il rilancio del trasporto su rotaia, l'intermodalità integrata nave-ferro-gomma e tutto quanto può fare ancora di più del Porto un punto di riferimento nel Mediterraneo, rappresentano grandi opportunità di crescita da cogliere senza indugio. Prioritaria in questa direzione è l'esigenza di accelerare sulle infrastrutture di collegamento previste da Pnrr e fondi complementari". "Le risorse europee e nazionali da investire non mancano - conclude Russo - e possono essere indirizzate verso obiettivi raggiungibili per evitare il rischio che il Porto rimanga una cattedrale nel deserto".

      "Tutti uniti in difesa del porto di Gioia Tauro. Ho partecipato quest'oggi, insieme al presidente Occhiuto ed ai colleghi consiglieri regionali di maggioranza, alla manifestazione di protesta organizzata in difesa dello scalo portuale gioiese, che rischia un forte ridimensionamento e una grave ricaduta in termini economici ed occupazionali a causa di una scelta errata dell'Unione Europea". Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale di Forza Italia Pasqualina Straface. "Con il pacchetto 'Fit for 55', infatti - aggiunge - si vorrebbe disincentivare l'uso di inquinanti applicando al trasporto marittimo il concetto di scambio di emissioni, ovvero la tassazione progressiva in base all'inquinamento prodotto prevedendo il 100% per le tratte fra due porti europei, il 50% per le tratte fra un porto europeo ed uno extraeuropeo, e nessuna tassazione per le tratte fra i porti extra Ue. In sostanza, si andrebbero a penalizzare i porti come quello di Gioia Tauro, che da solo movimenta il 76% del traffico dei container, mentre quelli non europei resterebbero esenti. Chiediamo con forza la correzione di questa norma sbagliata affinché si possano interessare tutti i porti del Mediterraneo, senza distinzione, garantendo così il libero mercato senza penalizzare un'infrastruttura a discapito di un'altra. Colpire il porto di Gioia Tauro vuol dire colpire l'economia calabrese e l'occupazione". "Pertanto - conclude Pasqualina Straface - il messaggio che oggi abbiamo voluto lanciare è inequivocabile: il porto di Gioia Tauro non si ferma!".

      "A volte il destino sa essere cinico e baro. Mercoledì, dal primo appello alla mobilitazione, mi ero organizzata con diversi militanti e sostenitori della Lega per essere in prima fila al Porto di Gioia Tauro per fermare l'oscena direttiva ecofolle della Ue che vuole bloccare lo sviluppo della Calabria favorendo porti mediorientali ed extraeuropei. Il mio partito da tempo mi ha designato a intervenire alla Camera dei deputati quando si discute di sanità. È per me un onore e un privilegio ricoprire questo ruolo. Nella data della mobilitazione calabrese l'aula parlamentare recupererà una seduta precedentemente rinviata e che, quindi, a causa delle lotterie della mia agenda, mi costringe a non poter essere presente al Porto di Gioia Tauro". Lo afferma in una nota Simona Loizzo, deputata della Lega per Salvini. "Un'assenza solo fisica la mia - prosegue - da politico sono presente in ogni dove per difendere e tutelare la principale infrastruttura dello sviluppo della Calabria e del Mediterraneo. Se non vi fossero mai state azioni derivate da ambientalisti estremi e politici radical chic non sarebbe servito l'impegno nostro, espresso, in tempi non sospetti, ad essere chiodo martellante contro misure concepite sull'ideologia senza saper guardare agli effetti che producono. Prendendo spunto dal filosofo: 'Non si tratta per noi di sapere se è avvenuto questo o quello, ma di sapere che la ragione comanda per sé, ed indipendentemente da tutti i fatti, ciò che deve avvenire'. Quella forza della ragione di tutti i calabresi che dobbiamo condurre in modo unitario ad essere una barriera umana affinché sia modificato il decreto della vergogna che favorisce i porti mediorientali a danno dei nostri violando ogni principio di libero mercato. Moratoria subito per riparare al torto da chi ha creato il danno senza conoscerne le conseguenze. Non si tratta ora di far processi a chi ha sbagliato, ma di avere un fronte ampio che sia muraglia consapevole contro una scelta illogica che provocherebbe il collasso della Calabria produttiva. Vogliamo una crescita felice ed evitare il cimitero industriale ad un Porto tra i primi del Mediterraneo. Le transizioni non possono danneggiare una parte geografica, la nostra, ma vanno concertate difendendo tutti i territori in modo equo, come la Lega per Salvini, in ogni sua articolazione, ha sempre sostenuto". "Pur non presente oggi al Porto di Gioia Tauro - conclude Simona Loizzo - il mio impegno con tutti i nostri parlamentari a Roma e in Europa sarà continuo e costante per far decadere il decreto. Sono a disposizione di sindaci, lavoratori, aziende e calabresi per evitare una catastrofe cui non abbiamo alcun bisogno".

      Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, che non potrà partecipare oggi alla manifestazione a difesa del Porto di Gioia Tauro davanti al Gate d'ingresso perché impegnato al Consiglio Comunale di Cosenza che tratterà punti importantissimi, tra cui il Bilancio di Previsione, non ha voluto far mancare il proprio sostegno all’iniziativa assicurando la presenza del Gonfalone della Città. Al contempo ha indirizzato ai sindaci di Gioia Tauro e di San Ferdinando, Aldo Alessio e Gianluca Gaetano, una lettera di piena condivisione rispetto alle preoccupazioni espresse nel "Manifesto per la difesa del Porto di Gioia Tauro" “che – afferma il sindaco Franz Caruso - sottoscrivo convintamente, consapevole dell’importanza che il Porto di Gioia Tauro riveste per lo sviluppo della Calabria, dell’intero Mezzogiorno e di tutto il Paese”. “Le misure europee "Fit for 55” – scrive il primo cittadino di Cosenza - che adeguano la legislazione vigente in materia di clima ed energia per conseguire il nuovo obiettivo dell'UE di una riduzione minima del 55 % delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, è indubbiamente un obiettivo auspicabile, ma va perseguito in maniera graduale, con estrema responsabilità ed alle stesse condizioni per tutti. La direttiva europea, infatti, riguarda solo pochi porti su scala mondiale, rischiando di favorire altri porti non soggetti alle stesse regole. Ritengo il tema di grande importanza, soprattutto in relazione ad una infrastruttura portuale come la nostra che rappresenta un vero motore occupazionale ed economico, per cui credo debba essere affrontato con lungimiranza e visione intanto dal Governo Nazionale che, invece, su Gioia Tauro, sulla Calabria e sul Mezzogiorno non mostra di avere alcuna attenzione. Non mi pare, infatti, di avere sentito neanche l’eco delle proteste da parte del Governo italiano volto a bloccare la direttiva europea, per modificarla al fine di renderla più equa e prudente”. Il sindaco Franz Caruso condivide con i colleghi Alessio e Gaetano “che difendere l’ambiente dai cambiamenti climatici in corso è un dovere delle Nazioni e degli uomini, ma occorre farlo tutti insieme riavviando il nastro delle azioni da intraprendere con la massima responsabilità”. “A Tal fine – conclude il sindaco Franz Caruso – esprimo la mia piena disponibilità a portare avanti ogni altra iniziativa volta a promuovere la salvaguardia del porto di Gioia Tauro ed il futuro occupazionale ed economico della Calabria”.

      Una delegazione del Partito democratico calabrese, composta dal capogruppo Mimmo Bevacqua, dalla presidente regionale Giusy Iemma, dal consigliere regionale Raffaele Mammoliti, dalla dirigente nazionale Enza Bruno Bossio, dall'assessore reggino ai trasporti, Mimmo Battaglia, e da dirigenti locali e militanti, ha partecipato oggi alla manifestazione a tutela del porto di Gioia Tauro, insieme alle organizzazioni sindacali e politiche, ai lavoratori ed a numerosi sindaci ed amministratori locali. "Va tutelato e salvaguardato l'ambiente ed al contempo - ha dichiarato Giusy Iemma - va tutelata l'operatività di una delle principali strutture portuali del Mezzogiorno, con un grande indotto: circa 4000 addetti ed il 50% del Pil privato calabrese. Il Partito Democratico chiede pari condizioni di accesso al mercato e la riduzione dei costi di transito verso i porti italiani, così come del resto è stato proposto dal presidente dell'autorità di sistema portuale del Tirreno mediterraneo e dello Ionio". "Bisogna essere attenti a tutelare gli interessi in gioco - ha detto Mimmo Bevacqua - senza strumentalizzare un tema così importante. Sarebbe utile e necessario, per come richiesto anche dai sindacati, ottenere un rinvio che dia alle compagnie marittime il tempo di operare una riconversione del sistema di emissioni". "Siamo qui - ha aggiunto Mimmo Battaglia - a difesa della principale infrastruttura della Calabria insieme alle massime istituzioni e ai sindacati per ribadire la necessità di un correttivo urgente alla direttiva UE che penalizza la competitività del nostro porto, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro". L'iniziativa del Partito Democratico, è scritto in una nota, "attraverso il lavoro svolto anche dalla vice presidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, punta a far rivedere la norma che penalizza il porto di Gioia Tauro rispetto ai porti del nord Africa, attraverso la richiesta di incontro con Maros Sefcovic, vice presidente esecutivo per il Green Deal europeo, per poter definire, insieme alle autorità coinvolte, locali e nazionali, soluzioni adeguate che tengano insieme gli obiettivi giusti della transizione verde con la necessità di salvaguardare il porto di Gioia Tauro e la competitività del settore marittimo europeo". "Ci auguriamo - ha detto Enza Bruno Bossio - che altrettanto efficace sarà l'iniziativa del governo italiano in sede di Consiglio Europeo". Il segretario regionale Nicola Irto, impossibilitato a partecipare perché impegnato nei lavori dell'aula, in Senato, ha ribadito il sostegno del Partito democratico regionale a questa battaglia.

      "Quella di oggi è stata una grande giornata a difesa del porto di Gioia Tauro, del trasporto marittimo italiano e della vita e sicurezza di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie. Abbiamo voluto rilanciare un messaggio chiaro contro l'ennesimo provvedimento folle della Commissione europea, previsto dal pacchetto 'Fit for 55': i nostri porti non si toccano e li difenderemo senza se e senza ma contro una direttiva che li penalizzerebbe, favorendo scali Extra Ue, tra cui anche quelli in cui la Cina sta investendo ingenti capitali". Lo afferma il deputato della Lega e vice capogruppo alla Camera Domenico Furgiuele, a margine della mobilitazione al porto di Gioia Tauro contro le nuove direttive dell'Unione Europea sulle emissioni inquinanti. "La risoluzione che come Lega abbiamo presentato alla procedura di riordino delle competenze delle Autorità di Sistema Portuale - aggiunge Furgiuele - sintetizza il senso della nostra posizione che trova irricevibile una misura fintamente green, puramente ideologica, che metterebbe fuori legge le navi italiane, ridurrebbe il traffico dei porti italiani e del Mezzogiorno, con la conseguente perdita di lavoro da parte dei lavoratori italiani. Oggi abbiamo ribadito la nostra posizione: noi non ci stiamo e continueremo a sostenere il rilancio dei nostri scali e le attività di impresa del nostro sistema economico produttivo".

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