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Procura Paola arresta Ferrero per bancarotta, figlia ai domiciliari
Procura Paola arresta Ferrero per bancarotta, figlia ai domiciliari 06 dic 21 Un giro vorticoso di società e relativi fallimenti allo scopo di procurarsi un illecito vantaggio patrimoniale. E' un'inchiesta complessa e dai molteplici risvolti quella condotta dalla Procura della Repubblica di Paola che ha portato all'arresto, per bancarotta ed altri reati societari, di Massimo Ferrero, 70 anni, produttore cinematografico ed ormai ex presidente della Sampdoria (il club non è coinvolto nell'indagine ma lui si è subito dimesso dalla carica), personaggio popolare anche per le sue frequenti apparizioni televisive. La Procura di Paola mantiene uno stretto riserbo sull'arresto di Ferrero, per il quale è stata disposta la detenzione in carcere. "Viperetta" é stato arrestato a Milano dalla Guardia di finanza, che ha eseguito l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Paola. Oltre a Ferrero sono stati arrestati, per gli stessi reati, la figlia Vanessa, il nipote Giorgio, ed altre tre persone delle quali né la Procura di Paola, né la Guardia di finanza hanno rivelato l'identità. Ferrero era nel capoluogo lombardo per questioni legate alla sua attività professionale e si trova tuttora in una caserma delle fiamme gialle in attesa che la Procura di Paola si pronunci sulla richiesta presentata dai suoi difensori, Giuseppina Tenga e Luca Ponti, di essere trasferito a Roma per essere presente alla perquisizione nella sua abitazione e all'apertura di una cassaforte disposte dall'autorità giudiziaria. L'avvocato Ponti, comunque, facendo già presagire la strategia combattiva che la difesa metterà in atto sull'arresto di Ferrero, ha detto che il suo assistito "é stato trattato peggio di Totò Riina". "L'ho sentito per l'ultima volta questa mattina alle 10.30 - ha aggiunto - non ho idea di dove si trovi e soprattutto in che condizioni di salute sia". La società blucerchiata, da parte sua, ha voluto subito precisare che le vicende che hanno portato all'arresto di Ferrero, "sono. in ogni caso, del tutto indipendenti tanto rispetto alla gestione e alla proprietà della Società U.C. Sampdoria, quanto rispetto alle attività romane di Ferrero legate al mondo del cinema, già oggetto di procedura avanti al Tribunale di Roma". La stessa società ha espresso, inoltre, "grande stupore per la misura cautelare di custodia in carcere a carico di Ferrero richiesta dalla Procura della Repubblica di Paola per vicende fallimentari relative a fatti di moltissimi anni fa e rispetto alle quali non sono di chiara e immediata percezione le stesse esigenze cautelari". La Samp, inoltre, si è detta stupita "per l'evidente assenza di attualità" delle contestazioni mosse a Ferrero, "considerando tanto più che per tre delle quattro società calabresi coinvolte vi era già stata allo scopo una transazione, con le relative procedure, già perfezionata e adempiuta". In serata la società ha anche annunciato che è stata annullata la Festa di Natale "in segno di rispetto nei confronti della situazione che stanno vivendo Massimo Ferrero, la sua famiglia e la Sampdoria affinché il tradizionale e sincero scambio di auguri prenatalizio non venga mal interpretato e frainteso". Molto chiara la presa di posizione di Emanuele Vassallo, presidente della Federclubs, la Federazione dei clubs dei tifosi della Sampdoria. "Dal punto di vista mediatico - ha detto Vassallo - questo è il punto più basso della storia lunga 75 anni della Sampdoria. Adesso chi davvero ama il club e vuole dare un segnale importante si faccia avanti. Non si può più aspettare. La nostra posizione nei confronti di Ferrero è sempre stata chiara. Oggi vediamo il nome della Sampdoria fare il giro d'Italia per notizie non belle e questo ci fa stare male. Confidiamo che ci sia un intervento di chi ha a cuore i colori blucerchiati. Se è vero che il club non appare interessato all'inchiesta, le conseguenze mediatiche e finanziarie sono imprevedibili. Non sappiamo cosa potrà succedere senza una nuova proprietà". Insomma, un clima già incandescente attorno ad una vicenda che ha fatto scalpore e continuerà a farne chissà per quanto ancora. Crac di 4 società Quattro società, tutte dichiarate fallite tra il 2017 e il 2020. E' questo l'oggetto dell'indagine dei magistrati della Procura di Paola culminata oggi con l'arresto di Massimo Ferrero, presidente dimissionario della Sampdoria, della figlia Vanessa, del nipote Giorgio e di altre tre persone, di cui due manager, la cui identità al momento non è stata resa nota. Sotto la lente degli inquirenti le sorti della Ellemme Spa, della Blu Cinematografica Srl, della Blu Line Sirl e della Maestrale Srl. Secondo l'impianto accusatorio gli indagati avrebbero, negli anni, proceduto a distruggere o sottrarre in tutto o in parte i libri e altre scritture contabili delle società" con lo scopo, scrive il gip di Paola, "di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o di recare pregiudizio ai creditori" e "in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari". In totale sono 38 i capi di imputazione citati nell'ordinanza cautelare. In una delle contestazioni viene riportato anche un episodio del febbraio del 2014 e in particolare la denuncia di un "falso" furto di un'auto "un'Audi, all'interno della quale vi era custodita una borsa in pelle contenente, tra le altre, tutta la documentazione contabile" di una delle società andata in bancarotta. Dall'ordinanza emerge anche che alcuni indagati, tra cui lo stesso 'Viperetta', hanno distratto il patrimonio della società Blu Line cedendo a titolo gratuito e dunque senza alcun corrispettivo, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2011, l'utilizzo di uno yacht a Ferrero "a fronte di costi sostenuti dalla Società - scrive il gip - per il contratto di leasing, riportati in bilancio al 21 dicembre del 2008 pari a oltre 333 mila euro, al 31 dicembre del 2009 pari a oltre 670 mila euro e per gli esercizi relativi al 2010-2011" per complessivi 2,3 milioni di euro. Una delle società coinvolte, la 'Ellemme group Srl', si sarebbe accollata, secondo gli inquirenti, complessivamente un debito di oltre un milione e 200mila euro che diverse società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, "rinunciando così ad incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi". Una mossa che, si legge nelle carte, "cagionava il dissesto della società Ellemme Group srl'." Tre sono i capi d'imputazione che ricostruiscono la vicenda. L'amministratore unico della 'Ellemme' risulta essere Vanessa Ferrero, ma il presidente della Sampdoria, dice la Procura, è l'amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero, sempre secondo le indagini, risulta anche essere stato nel corso degli anni amministratore unico della 'Global Media srl', presidente del Cda di 'Mediaport spa' e amministratore unico di 'Mediaport Cinemas Srl', mentre la figlia è stata anche amministratore unico della 'Ferrero Cinemas srl'. Per quanto riguarda il primo episodio, la Ellemme si sarebbe accollata un debito complessivo di 806mila euro che la Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas avevano nei confronti di Rai Cinema; nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme è di quasi 209mila euro (contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema) mentre nel terzo ammonta a oltre 239mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas. La figlia dell'ex numero uno della Samp, in particolare, è accusata di avere sottratto oltre 740mila dalle casse della società per "procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto e recare pregiudizio ai creditori". Dal gennaio del 2011 al dicembre del 2012, si legge nell'ordinanza, "con ripetuti prelevamenti dai conti correnti bancari nella disponibilità della Ellemme Group Srl, sia in contante che a mezzo assegni, distraeva l'importo di 740.520 euro". (ANSA).
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