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      Sant'Anna Hospital riprende l'attività chirurgica

       

       

      Sant'Anna Hospital riprende l'attività chirurgica

      05 dic 21 "Riprendiamo le attività finalmente, dopo un anno. Siamo contenti di essere riusciti a tenere duro, come fulgido esempio di resistenza e resilienza". Così nel corso di una conferenza stampa Giovanni Parisi, presidente del Consiglio di amministrazione della clinica Sant'Anna Hospital. "I rapporti con l'Asp - sottolinea Parisi - finalmente si stanno normalizzando. Non sono completamente fluidi, ma stiamo andando in quella direzione anche perché abbiamo dei traguardi e degli obiettivi che dobbiamo raggiungere insieme". Quanto alla notizia che l'Asp ha deliberato di costituirsi in giudizio davanti alla Corte dei Conti per danno erariale Parisi, rispondendo ai giornalisti ha detto: "non è un fatto corretto, perché non esiste alcun giudizio davanti alla Corte dei Conti. Questo ho avuto modo di riferirlo al dottore Lazzaro, perché costituirsi in un giudizio che non c'è credo che sia un atto non legittimo. Con un incarico, tra l'altro, di 34mila euro ad un avvocato esterno ed ho cercato di consigliare al dottore Lazzaro di provare a revocare la delibera perché non c'è ancora un giudizio, ma semplicemente un invito a dedurre". Quanto al credito della clinica nei confronti dell'Asp il presidente del Cda ha sottolineato che "il Sant'Anna avanza circa 30 milioni. Non di ipotetici crediti, ma di prestazioni rese. In più abbiamo perso nove mesi di fatturato che corrispondono a 20 milioni e i pazienti hanno rinunciato al Sant'Anna con tutti i danni che possano essere stati arrecati all'azienda". Molti i professionisti, infatti, che in questi mesi hanno lasciato il Sant'Anna per trovare un'altra occupazione. Si tratta di 61 infermieri che la clinica sta cercando di reintegrare per tornare a pieno regime entro fine dicembre tra interventi chirurgici che sono già ripresi e diagnostica. L'obiettivo principale della clinica resta comunque quello di entrare a far parte della rete di emergenza urgenza regionale. "Alla luce dei numeri delle emergenze - ha spiegato il direttore sanitario Antonio Soccorso Capomolla - la nostra esigenza è quella di far ripartire il Sant'Anna con i suoi numeri e le sue performance, perché alla luce dei numeri è chiaro che c'è un bisogno sanitario che deve essere soddisfatto che parla una forte mobilità passiva per la Calabria. Per quanto riguarda la rete emergenza urgenza Calabria proprio nell'area centrale potremmo avere un ruolo importante per offrire un servizio all'utenza perché abbiamo tutta l'organizzazione. Questo rappresenterebbe una maggiore sicurezza per quanto riguarda la salute dei calabresi, ma anche per dare una nuova Sanità alla Calabria". All'incontro erano presenti anche tutti i professionisti dell'area medica cardiologica tra cui Riccardo Cappato, nuovo componente dell'equipe, tra i massimi esperti nel trattamento della fibrillazione atriale, e Daniele Maselli, direttore della cardiochirurgia, che in questi dieci mesi di chiusura ha effettuato circa 200 interventi fuori regione di pazienti calabresi. "In tutte le altre regioni - ha spiegato Maselli - gli ospedali privati sono integrati nella rete ospedaliera e delle emergenze. Si tratta di una ottimizzazione dei servizi sul territorio. I pazienti hanno bisogno di certezze in pochi minuti e non possono vagare quando si tratta di emergenze cardiovascolari, perché non si sa quali sono i passaggi. Un governo illuminato ai primi passi come quello calabrese, non può non fare questo raccordo nella rete".

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