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    Organizzazione dedita alle truffe smantellata da Gdf e PS a Palmi, 32 arresti

     

    Organizzazione dedita alle truffe smantellata da Gdf e PS a Palmi, 32 arresti, sequestrate 12 società

    18 giu 14 Una organizzazione dedita alle truffe è stata scoperta dalla Guardia di finanza e dalla polizia postale di Reggio Calabria che hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 32 persone tra cui imprenditori e professionisti. Finanza e polizia hanno sequestrato anche 12 società e beni per un valore complessivo di oltre 30 milioni di euro ed hanno effettuato 40 perquisizioni tra Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Basilicata. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio ed alla frode fiscale realizzata mediante l'emissione di false fatture. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, è stata individuato un sofisticato ed imponente meccanismo criminale finalizzato a riciclare denaro, proveniente da frodi fiscali, che, tra l'altro, confluiva su conti esteri degli imprenditori e professionisti coinvolti.

    Tra arrestati maresciallo Gdf in servizio alla Dia. E' un maresciallo della Guardia di Finanza e non un agente della Polizia di Stato, come appreso in un primo momento, l'uomo in servizio presso la Dia di Reggio Calabria arrestato e posto ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Palmi che ha portato all'arresto di 32 persone per riciclaggio e frode fiscale. Lo precisa l'ufficio stampa della Dia. Il maresciallo avrebbe usato il sistema informatico del Ministero dell'interno per fornire informazioni al fratello coinvolto nella truffa. Tra gli arrestati 20 sono detenuti in carcere e 12 ai domiciliari.

    Gli arrestati. Queste le persone coinvolte nell'inchiesta della Procura di Palmi che ha portato all'arresto di 32 persone: Pietro Cammaroto, agente della Dia, del 1969, originario di Messina; A.P., imprenditore; R.B., imprenditore; Roberto Pio Ronzoni Marescalchi, commercialista, nato in Etiopia ma residente in Lombardia, del 1961; A.T., avvocato, del 1973, di Avellino; A. O., del 1962, di Civitavecchia, avvocato; P.D., di Messina, legale; Giovanni Falco, del 1971, di Airola (Benevento), imprenditore; G. C., del 1971, di Messina, avvocato; Simona Razzano, del 1973, di Caserta, dipendente prestanome di una delle società coinvolte; Rosaria De Nitto, del 1977, anch'essa prestanome, di Benevento; Cosimo Pastore, del 1961, nato a Torino ma residente a Benevento, imprenditore; Vincenzo Managò, del 1978, di Taurianova, imprenditore; Andrea Sellani, del 1974, di Roma, imprenditore e prestanome; Giuliano Filippetti, del 1974, di Todi (Perugia), anche lui imprenditore prestanome; Paola Pascucci, del 1967, di Viterbo, imprenditore prestanome; Antonio Oliveri, del 1968, di Reggio Calabria, e Paola De Salvo, del 1976, di Palmi, questi ultimi due dipendenti di una società di prestanome; Walter Amici, del 1971, di Roma, imprenditore; Matteo De Pasquale, del 1958, di Varapodio, imprenditore; Arsiero Pignataro, del 1975, di Pessina (L'Aquila), imprenditore prestanome); Aldo Maccarone, del 1953, imprenditore prestanome; Marco Salvati, del 1965, di Roma, imprenditore prestanome; Renato Mattioli, del 1963, di Roma, imprenditore prestanome; Massimo Di Benedetto, del 1969, di Roma, imprenditore prestanome; Antonino Cutrupi, del 1953, di Reggio Calabria, imprenditore; Vincenzo Tripodi, del 1968, di Palmi, imprenditore; Luciano Gioia, del 1962, di Potenza, imprenditore; Federica Putino, del 1979, di Roma, imprenditore prestanome; Andrea Palma, del 1976, di Roma, imprenditore prestanome; e Pietro Romeo, del 1957, di Melito Porto Salvo, imprenditore.

    I fondi in paradisi fiscali. Un sofisticato sistema di riciclaggio di denaro che partiva dalla Calabria per passare attraverso la Svizzera, Estonia, Olanda e nel paradiso fiscale di Vanuatu, piccolo atollo del Pacifico, è stato scoperto nell'inchiesta della Procura di Palmi che ha portato all'arresto di 32 persone tra imprenditori e professionisti. Nell'operazione di stamane, condotta dalla Guardia di finanza e dalla polizia postale di Reggio Calabria, sono state anche sequestrate dodici società per un valore di 32 milioni di euro. Le ordinanza di custodia cautelare sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari di Palmi, Fulvio Accurso che ha accolto la richiesta del procuratore Giuseppe Creazzo e del sostituto Giulia Masci. L'indagine è iniziata alcuni mesi fa dopo la denuncia del direttore di un ufficio postale della Piana che ha segnalato un giro anomalo di contanti con accrediti e prelievi. Si è accertata così la presenza di questa associazione a delinquere che aveva creato delle cosiddette società 'cartiera' intestate a prestanomi che avevano sede legale in Estonia, in Svizzera, a Roma, a Milano e a Reggio Calabria. Attraverso un sistema di false fatturazioni hanno consentito ad altre imprese, con sede in molte regioni italiane, di evadere le imposte sui redditi e l'imposta sul valore aggiunto per oltre 53 milioni di euro. Il denaro, frutto di evasione fiscale, veniva quindi trasferito su conti correnti nella disponibilità degli imprenditori e dei professionisti coinvolti oppure secondo le necessità riportate in Italia anche in contanti. A dicembre scorso nella stazione Termini di Roma la polizia postale e Guardia di finanza hanno sequestrato 101 mila euro in contanti di banconote da 50 alla segretaria di un imprenditore campano attivo nel commercio all'ingrosso di pneumatici. Il contante serviva a restituire il denaro bonificato alle società romane a fronte dell'emissione delle false fatturazioni. A loro volta queste società di fronte a false fatture emesse da imprese estoni e risultate nella disponibilità di un avvocato italiano residente in Svizzera, trasferivano tali somme di denaro su conti correnti accesi nella repubblica baltica. I particolari dell'operazione sono stati resi noti dal procuratore di Palmi, Giuseppe Creazzo e dai vertici regionali e provinciali della Guardia di finanza e della polizia postale.

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