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Proteste contro il decreto Gelmini

 

Proteste contro la Gelmini: in Calabria assemblee ed autogestioni. All’Unical occupata ingegneria. Lezioni in piazza a Catanzaro e Reggio

03 nov 08 Manifestazione degli studenti delle scuole superiori con concentramento in piazza a Catanzaro per protestare contro la Riforma Gelmini. Nel capoluogo, in autogestione gli studenti del Liceo scientifico Fermi che si sono radunati in assemblea nel cortile interno e nella palestra del plesso. Stessa cosa nel liceo scientifico di San Giovanni in Fiore dove è in corso una compagna di informazione sulla riforma. In assemblea anche gli studenti del liceo scientifico Fermi di Cosenza. Si discute anche al Pitagora di Rende dove nei giorni scorsi è stata tolta l'occupazione. A Reggio Calabria il coordinamento degli studenti delle scuole superiori si sta coordinando con il comitato di lotta dell'Università Mediterranea in vista della manifestazione del 7 novembre.

Consiglio di Facoltà in piazza. Seduta straordinaria del Consiglio della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell'UniCal in piazza undici settembre di Cosenza. Il Preside della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell'Università della Calabria, Gino Crisci, lo ha convocato per dopodomani. Proseguono anche le lezioni in piazza organizzate dal comitato di lotta dell'Università della Calabria per protestare contro la legge 133/2008. Per domani sono previsti tre seminari che avranno luogo tutti nell'aula Filol8 del dipartimento di filologia. Il primo seminario avrà luogo alle ore 11,00 ed avrà come relatore il prof. Giovanni Potente, che parlerà sul tema: "Patriarcato e imperialismo". Un secondo seminario avrà luogo alle ore 17,300 con una lezione del prof. Raffaele Perrelli, che tratterà il tema: "Il latino della politica. La politica del latino". Il terzo seminario si svolgerà alle ore 21,00 con la proiezione de "La via lattea", a cura del prof. Benedetto Clausi. Sulle polemiche interviene anche il Rettore dell'Unical, Giovanni Latorre, il quale ha convocato una conferenza stampa per il 6 novembre.

A Scienze politiche, si a didattica aperta. Il Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università della Calabria, riunitosi in seduta straordinaria per discutere della legge 133/2008 e del D.L. 137/2008 (cd. Decreto Gelmini), convertito in legge, dopo aver ascoltato gli studenti, ha approvato il seguente documento: "I provvedimenti legislativi di contenimento della spesa pubblica (l. 133/08) e di riforma della Scuola (D.L. 137/2008 convertito in legge) mettono seriamente a rischio la natura pubblica dell'istruzione, ledendo i principi costituzionali dell'autonomia universitaria e del diritto all'istruzione pubblica che stabilisce per i "capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi" (art. 34 Cost.). La manovra finanziaria della scorsa estate, invece, senza premiare il merito, demolisce il sistema pubblico dell'Università, impedendo anche una necessaria riqualificazione della spesa. Il Consiglio di Facoltà esprime un profondo dissenso non solo per la sostanza dei provvedimenti legislativi, ma anche per gli strumenti adottati - decreti legge - che non hanno permesso l'avvio di un reale dibattito sui problemi dell'istruzione pubblica in Italia, imponendo, di fatto, una concezione della stessa istruzione come costo da tagliare e non come investimento per le generazioni future. La legge di contenimento della spesa pubblica non ha minimamente tenuto conto del sottodimensionamento della spesa universitaria italiana rispetto a quella degli altri Paesi europei, aggravando ulteriormente l'emarginazione dell'Italia dai Paesi sviluppati, che, invece, continuano ad investire nella formazione e nella ricerca. I dati dell'OCSE confermano attualmente la 'specialita' in negativò dell'Italia, ma tali dati saranno destinati a registrare un declino del sistema universitario italiano ancora più grave, se non dovessero intervenire modifiche ai provvedimenti legislativi adottati. Il sostanziale blocco del turn-over non solo impedisce l'immissione di giovani ricercatori nelle strutture universitarie, umiliando il capitale umano più prezioso, ma si pone in contrasto con gli stessi principi di meritocrazia spesso invocati da diversi esponenti del Governo. Mortificando in modo indiscriminato le giovani risorse intellettuali del Paese, si alimenta la tanto deprecata fuga dei cervelli, 'regalando' ad altri Paesi una generazione di ricercatori che si è formata presso le nostre università e sprecando gli investimenti fatti in precedenza a vantaggio di università straniere. Inoltre, impedendo il necessario ricambio generazionale, si condanna il sistema universitario all'invecchiamento ed alla decadenza. Anche il blocco del turn-over del personale tecnico-amministrativo delle Università é inaccettabile, in quanto impedisce di garantire quei servizi innovativi indispensabili per assicurare la qualità dell'offerta didattica e la ricerca di alto profilo. Il Consiglio di Facoltà invita, pertanto, il Senato Accademico dell'Università della Calabria a prendere una posizione di forte dissenso sui recenti provvedimenti legislativi, che impongono tagli insopportabili e indiscriminati per il sistema universitario. Inoltre, lo stesso Consiglio dichiara la propria decisa indisponibilità ad ogni trasformazione dell'Università in Fondazione di diritto privato, che la l. 133/08 prevede come possibilità per superare la drastica riduzione della dotazione finanziaria delle Università. Tale trasformazione è considerata come un'ambigua forma di privatizzazione del sistema universitario e non può rappresentare l'alternativa al probabile dissesto finanziario della Università nel 2010. Né, d'altra parte, possono essere presi in considerazione aumenti significativi delle tasse universitarie che avrebbero degli effetti insostenibili per l'intera collettività calabrese. La Facoltà di Scienze Politiche si oppone alla campagna di discredito che negli ultimi tempi sta colpendo in modo indiscriminato il mondo dell'Università. Non si vuole difendere lo status quo del sistema universitario e la stessa Facoltà riconosce che esistono problemi di 'malgoverno', ma, a maggior ragione, chiede una valutazione rigorosa della propria attività e - in coerenza con le richieste avanzate da tempo dall'Università della Calabria - il riparto delle risorse sulla base di parametri trasparenti di valutazione. L'Università della Calabria non può essere penalizzata pur essendo una Università 'virtuosa' e, allo stesso modo, la Facoltà di Scienze Politiche chiede la rigida applicazione dei parametri di valutazione che possano premiare il merito e tengano conto anche della trasparenza dell'azione amministrava. Per tutti questi motivi, la Facoltà di Scienze Politiche avvia una fase di mobilitazione dei docenti per sviluppare azioni di protesta che mettano in risalto la gravità dei provvedimenti adottati di recente e sensibilizzino gli studenti e l'opinione pubblica sulla centralità della formazione delle nuove generazioni e sull'importanza strategica della ricerca per il futuro del Paese. La stessa Facoltà auspica che ci sia una adesione di tutti i docenti allo sciopero del 14 novembre indetto dalle confederazioni sindacali. Nel frattempo, si ritiene di venire incontro alle proposte avanzate dagli studenti che chiedono approfondimenti e dibattiti su tematiche di attualità e si sollecita l'adesione dei docenti alle forme di didattica aperta ed integrata già avviate"

Occupata Ingegneria all’Unical. La presidenza della facoltà di Ingegneria dell'Università di Cosenza è stata occupata dal comitato di lotta. Nel pomeriggio, alle 15.30, è in programma un'assemblea di facoltà indetta dagli studenti in vista della manifestazione del 7 novembre. Le occupazioni proseguono nelle facoltà di Economia, Scienze politiche e Lettere e filosofia. Va avanti, intanto, anche il programma dei seminari e delle lezioni in piazza. Oggi sono previsti due appuntamenti: un incontro con il regista lituano Sharunas Bartas e con il documentarista Mario Carbone con la proiezione del film di Bartas "Freedom" nel Piccolo teatro Unical una conferenza su "la favola dell'acqua" in piazza XI settembre.

Lezioni in piazza a Catanzaro e Reggio. Lezioni in piazza per dire no alla riforma Gelmini anche per gli studenti e i docenti delle Università di Catanzaro e Reggio Calabria. Nell'ateneo del capoluogo di regione, proseguono gli incontri con studenti, docenti e personale amministrativo nell'aula C dell'edificio Giuridico messa a disposizione dalle autorità accademiche. Le lezioni si svolgono nell'area antistante la facoltà di Giurisprudenza. A Reggio Calabria studenti e docenti della facoltà di Architettura si trasferiranno a piazza Camagna nel centro della città per dare il via ad un ciclo di lezioni all'aperto.

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