La Reggina prova a bruciare le tappe rivolgendosi al CONI, ma rischia tanto

29 apr 23 La Reggina prova a bruciare le tappe cercando di anticipare i tempi della burocrazia rivolgendosi al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI con una inaspettata mossa tesa ad accelerare i tempi di un "affaire" che sembra complicarsi ogni giorno di più. Dopo il niet del Consiglio di Lega di B ora arrivano le contromosse degli uomini di patron Saladini. Infatti nella serata di ieri la società ha fatto sapere di aver presentato una richiesta formale per per la definizione di un cronoprogramma dei procedimenti disciplinari relativi alla stessa Società. "Questo -è scritto in una nota diffusa dal club amaranto- per fare in modo che gli stessi procedimenti possano essere definiti prima della fine del Campionato di Serie B, in applicazione dei principi del giusto processo, della effettività della tutela giurisdizionale e della regolarità dei campionati sportivi".

Presentato piano ristrutturazione del debito

Non solo. Oggi la stessa società fa sapere che ieri sera è stato presentato presso il Tribunale di Reggio Calabria, il piano di ristrutturazione del debito. "Il piano di ristrutturazione -è scritto in una nota- esprime appieno la volontà e la capacità del Club di poter liquidare il debito attraverso le inequivocabili fideiussioni depositate a garanzia, nel rispetto delle norme di Legge. Con questo importante atto giuridico si chiuderà definitivamente la pagina buia dei debiti pregressi all'atto della acquisizione da parte dell’attuale proprietà. L’omologa chiuderà il capitolo del passato e sarà anche una chiara indicazione sulla correttezza sostanziale che abbiamo tenuto nei confronti della giustizia sportiva. Per questo faremo ricorso in ogni sede, avendo rispettato sull'argomento le Leggi dello Stato e risanato correttamente la Società. Abbiamo sempre affermato che rispetteremo tutti gli impegni, e continueremo a farlo con trasparenza e legalità".

L'omologa

Intanto la legge parla chiaro sui tempi dell'omologa: "La procedura deve rispettare un termine perentorio di sei mesi tra il deposito della proposta fino al giorno dell’omologa" e che "l’accordo omologato è obbligatorio per tutti i creditori anteriori alla pubblicazione del decreto di omologa" questo a prescindere del fatto che l’omologa è "l’atto formale emanato con decreto dal Tribunale quando, svolta l’udienza alla presenza anche dei creditori, accerti in maniera positiva la sussistenza dei requisiti di legittimità e la “fattibilità” dell’accordo del debitore e del piano del consumatore". Per concludere che a omologazione avvenuta il Tribunale dovrà vigilare sull’adempimento dell’accordo e dell'esecuzione del piano da parte del debitore. Questo comporta l’automatica inesigibilità dei crediti insoddisfatti da parte dei richiedenti.

Rischio serie D

Un'accelerata agli eventi dopo che dal giornalista della Gazzetta dello Sport, esperto di serie B, Nicola Binda, intervistato in esclusiva dal sito beneventonews24.it è venuto fuori uno degli scenari possibili che, per i motivi su descritti, vedono la Reggina in difficoltà ad iscriversi per la prossima stagione e potenzialmente candidata alla serie D. Lo stesso scenario descritto da Binda vede nelle stesse condizioni la Sampdoria che però potrebbe partire dalla serie C per meriti sportivi (lo scudetto conquistato). Tutto questo si rifletterebbe, il condizionale è d'obbligo, sulla lotta salvezza di questa stagione della serie cadetta. Secondo questo scenario dipinto da Binda potrebbero essere, addirittura, soltanto due le compagni a retrocedere in Lega Pro così come la lotta per i play off aprirebbe le porte a nuovi orizzonti mettendo in palio un posto in più. L'augurio, da sportivi e da calabresi, è che la Reggina centri il suo obiettivo salvando la categoria e, possibilmente, centrando i play off.

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