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      Vrenna: Porte chiuse? Meglio niente. Modello serie A improponibile per la B

       

       

      Vrenna: Porte chiuse? Meglio niente. Modello serie A improponibile per la B

      16 apr 20 Un protocollo, quello del massimo campionato "impraticabile per la Serie B". Nella discussione sulla ripartenza del campionato, il presidente del Crotone Gianni Vrenna (dal 2016 patron esclusivo dei pitagorici) ha le idee piuttosto chiare: "Io tutta questa fretta non ce l'ho, non la vedo", spiega all'ANSA, alla luce dell'ipotesi riavvio scaglionati con la A in campo per prima. Sullo sfondo, le città italiane desertificate, l'economica che vacilla per molti: "Sembra un film horror", dice Vrenna. La sua azienda Envi Group attiva nella salvaguardia ambientale e nello smaltimento dei rifiuti, non ha subito il 'lockdown'. Tuttavia i Vrenna si sono premurati di "dare un contributo alla nostra comunità" e così hanno pensato bene di sanificare tutta Crotone a proprie spese e fornire 4.500 mascherine alla Asp locale. Ai colleghi che vogliono ripartire a tutti i costi, Vrenna replica con serenità: "Ho l'impressione che ci sia grande confusione - confessa - secondo me per come è il protocollo che vogliono applicare in Serie A, in B è quasi impossibile poterlo fare. Non si riescono a recuperare i tamponi per la gente comune, figuriamoci almeno una volta a settimana per 50 addetti. E poi ci sono i costi e la reperibilità dei kit, una cosa molto tirata. E se malauguratamente un giocatore dovesse ammalarsi di nuovo ci fermiamo rischiando di compromettere anche la prossima stagione? Io tutta questa fretta non ce l'ho". La riunione con il Comitato medico-scientifico di Serie B ci sarà lunedì: "Ho sentito il mio medico sociale - rivela il patron - Però c'è molto scetticismo per ricominciare, specie da parte dei medici che sono in prima linea e la vedono diversamente da noi". Per il momento in B non ancora non c'è una linea comune sul da farsi "ma ognuno ha espresso la sua opinione personale e tira l'acqua al suo mulino". Secondo alle spalle del Benevento poco prima del lockdown, anche il Crotone ha tutto l'interesse a portare a termine la stagione che dovrebbe riportare la squadra di Stroppa in A: "Noi ci troviamo in posizione di classifica privilegiata e tutto quello che dico sembra a mio favore - specifica Vrenna -, non vorrei fare polemica: Stirpe se ne è uscito che se il Crotone va in A farà ricorso ma il regolamento prevede due dirette in A e le altre ai playoff, capisco che è terzo e l'ultimo posto l'ha perso l'ultima giornata, ma attualmente Crotone e Benevento hanno il diritto di andarci". Fatta la premessa, l'auspicio resta quello "di conquistarci la massima serie sul campo". Anche perché i danni economici iniziano a sentirsi: "Dovremmo raggiungere accordo con i calciatori per il taglio agli stipendi ma stiamo ancora aspettando, abbiamo tracciato una linea guida con la Lega per poi ricominciare a pagare dal momento in cui si dovesse tornare a giocare. Il danno è ingente, diritti tv, mutualità non pagate, sponsor che effettivamente non pagheranno perché non diamo nessun servizio". Il danno economico verrebbe anche dal giocare a porte chiuse per il mancato introito da botteghino, per non parlare delle possibili azioni legali da parte degli abbonati: "Calcio a porte chiuse? Meglio l'Italia senza calcio, prima la salute e poi tutto il resto...", osserva Vrenna, soppesando anche il rischio di tornare a giocare dopo così tanti mesi di stop: "Stavamo andando a mille - conclude Vrenna ricordando le 4 vittorie consecutive che sono valse il secondo posto in B -, recuperare quella condizione non sarà facilissimo. Sarebbe comunque un torneo falsato, a meno che non ci diano almeno un mese di preparazione".

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