NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

      Un Cosenza umile e operaio conquista i tifosi nella prima uscita

       

       

      Un Cosenza umile e operaio conquista i tifosi nella prima uscita

      25 ago 19 Al di là del duello a due tra Cordaz e Carretta, incredibili le due parate del numero uno del Crotone sull’attaccante dei Lupi, la partita di Crotone ha messo in evidenza l’umiltà di tutta la rosa che si è messa a disposizione del tecnico dopo i tanti sacrifici e le vicende appena trascorse di tre elementi che hanno fatto la differenza. Di Carretta abbiamo già detto. Braglia gli ha affidato il compito di devastatore lì davanti e lui, dopo precampionato travagliato per via dell’operazione di appendicite che ne ha rallentato la preparazione, si è presentato in perfetta forma per la gara d’esordio. Nessuno avrebbe scommesso sul suo debutto. Solo noi, facili profeti, nella conferenza stampa del venerdì abbiamo provato a svelare le carte del tecnico chiedendogli appunto della scelta che poi in realtà ha operato. Troppo importante un calciatore del calibro del Mirko rossoblù che ha voluto rimettersi in pista proprio a Cosenza. Vule fare cose importanti. Il tecnico toscano ha colto ancora una volta nel segno puntando sulla voglia di fare dei suoi uomini. Un Cosenza operaio. Operaio come Salvatore Monaco che fermo per quasi tuta la stagione ieri ha confessato ai nostri microfoni di uscire da un esilio, “Come Garibaldi a Caprera”. Un esempio calzante calato sulla sua vicenda che lo ha visto protagonista involontario a Perugia di una diatriba che ha subito senza poter muovere ciglio. Sceso in campo alla sua seconda uscita ufficiale con i Lupi anche lui ha mostrato di che pasta è fatto. Non ha ancora preso al 100% il ritmo gara ma a Crotone ha mostrato cosa un giocatore che ha dei mezzi importanti può dare, lavorando in silenzio e umilmente. C’era da sostituire Dermaku e a nostro avviso lo ha fatto egregiamente. Ma ancora c’è tanto da fare. Per lui è importante trovare quella continuità che solo le gare giocate a questi livelli gli possono dare. E che dire del capitano Angelo Corsi. Il libro Cuore rossoblù. Protagonista dopo sei mesi di sosta forzata per l’intervento al crociato. Strappalacrime le sue dichiarazioni a fine gara. Non ha fatto le vacanze pur di presentarsi alla prima di campionato in forma. E che forma. Un guerriero. Il Corsi che abbiamo lasciato nella scorsa stagione. Lui ha stretto i denti. Tempo fa ci disse “Voglio essere pronto per la prima di campionato”. Detto e fatto. Braglia non sbaglia. Sorprende tutti. Angelo in squadra dal primo minuto. Umili e lavoratori. Sono queste le doti che preferisce il coach toscano. A dire il vero è l’obiettivo di ogni allenatore. Sarà stata forse la presenza di Lucianone De Paola sugli spalti ad influire, ma questo è l'attegiaomento dei guerrieri. Un gruppo umile e compatto. Che lavora in settimana e la domenica si mette a disposizione del tecnico e della squadra. Il Cosenza umile e operaio che tutti i tifosi hanno ammirato a Crotone. Prima della gara erano tanti i dubbi e le preoccupazioni. E’ vero che la squadra ha un organico ancora incompleto, portando rispetto a tutti gli attuali giocatori ovviamente, ma ci sono ruoli che ancora non hanno trovato la pedina adatta. Senza il play il tecnico ha lavorato in settimana preparando una soluzione ibrida che ha dato i suoi frutti. Due argini in mezzo al campo come Bruccini e Sciaudone che si sono dannati l’anima per portare a casa il risultato così come il tecnico aveva chiesto. Lanci lunghi e ripartenze in attesa di riportare un regista al centro della squadra. Poi la metamorfosi. Densità di un centrocampo più folto nella ripresa con quel 3-5-2 che permette di difendere a cinque e non correre troppi rischi. Braglia? Un genio. Il valore aggiunto di questa formazione. Le occasioni nitide il Cosenza le ha avute. Va bene così. Ma è giusto parlare di tutti i componenti della rosa. Chiunque è andato in campo ha dato il suo contributo. Nonostante il caldo. Nonostante che per alcuni la condizione non fosse al top. Il coach aveva chiesto il massimo impegno e i giocatori hanno risposto alla grande. Una partita che ha visto cambi di schema e agonismo come serviva per una gara di campionato. Non era solo il derby. Non era solo l’onorare gli oltre duemila tifosi venuti da Cosenza. Era ed è lo spirito di questo Cosenza: umile e operaio. Testa bassa come gli arieti e macinare chilometri. Portare a casa la salvezza. Ancora manca un ultimo sforzo da parte della dirigenza. Tre o quattro elementi che possano permettere ai Lupi di giocarsela con tutti. Dopo la gara vista allo Scida, secondo noi, tutto è possibile. Questa è la strada tracciata da Braglia. Avanti il prossimo.

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Calcio"

     

     
Pubblicità


Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito