NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

      Coppa Italia, mano pesante del Giudice per i Lupi. Cosenza vittima di intimidazione

       

       

      Coppa Italia, mano pesante del Giudice per i Lupi. Cosenza vittima di intimidazione

      07 mar 18 Che qualcosa non quadrava lo si era capito subito. Ma per spiegare bene cosa è accaduto nella gara di andata della semifinale di Coppa Italia a Viterbo bisogna leggere attentamente il referto del Giudice Sportivo inerente la partita. E si perchè sul quotidiano locale del Lazio "Il Messaggero" esce fuori una ricostruzione di un qualcosa che ai più è sfuggita. Il Presidente Camilli fa la vittima assegnando al Cosenza un ruolo aggressivo quando proprio il Cosenza è stato vittima di una vera e propria intimidazione prima della partita. Fatti che solo la lettura della disposizione del giudice sportivo spiegano vista la multa alla società di Camilli per € 1.000,00 "perché propri sostenitori durante la gara rivolgevano frasi reiteratamente offensive verso gli occupanti della panchina della squadra avversaria". Tutto inizia prima della gara quando durante il riscaldamento Perez, in particolare, e tutta squadra del Cosenza vengono offesi da alcuni facinorosi presenti in tribuna che usano parole pesanti nei confronti del giocatore prima e durante la gara. Probabilmente l'obiettivo, studiato a tavolino, era quello di innervosire gli avversari e incanalare la gara sul nervosisimo e sulla reazione, così come poi è realmente accaduto. Non si spiega diversamente la reazione di Mungo, giocatore dal carattere mite, che viene pescato dall'arbitro nel proferire una bestemmia. Squalificato "per comportamento offensivo verso l'arbitro e per aver utilizzato un'espressione blasfema". Nervosismo creato ad arte per fare perdere la testa. Probabilmente lo strascico di una guerra a distanza nata tra Camilli e Braglia nella scorsa stagione quando la Viterbese bloccò sul pari la squadra allenata dal tecnico toscano, l'Alessandria. Un pareggio che costò la leadershp in campionato dei "Grigi" scavalcati dalla Cremonese. Una ruggine che ieri è schizzata alle stelle ed ha avuto come vittima la squadra del Cosenza vittima della risucita "intimidazione". Sul Messagero di oggi Camilli racconta tante frottole. Sentite: "Il Cosenza è venuto a Viterbo per fare la caccia all'uomo. Ci hanno riempito di calci e gomitate dall'inizio alla fine e per fortuna l'arbitro, che secondo me il prossimo anno sarà in serie B, ha tenuto in mano la gara fin da subito. Non ho visto mai un calciatore litigare con un'intera tribuna: per calmarlo è dovuta intervenire la Digos". Tante frottole sconfessate dal giudice sportivo e dal referto del Commissario di campo informato dalla Digos che è intervenuta per calmare le intemperanze dei tifosi laziali. Il referto del Giudice sportivo con la sanzione ne è la prova tangibile. Così la gara è diventata una sorta di rissa messa, volutamente, sullo scontro fisico. Altro che caccia all'uomo. Perchè avrebbe dovuto, visto che il Cosenza, anche sul campo e in 9, ha tenuto egregiamente la partita? Andava decimato. Questa la chiave di lettura. Roba da paesini sperduti nelle montagne. Forse l'arbitro ternano ha più che qualche simpatia per il Presidente Camilli, visto che abita a meno di 50 km da Viterbo. Vista, anche, la malafede nel buttare fuori Loviso, che no non ha commesso alcun fallo, e non D'Orazio che avrebbe meritato la sanzione o l'aver negato il rigore al Cosenza. Sta di fatto che oltre alla sconfitta è arrivata anche la beffa. Mungo squalificato per tre giornate, una giornata a Loviso e una giornata a Corsi che era ammonito e quindi in diffida. Obiettivo raggiunto. Cosenza penalizzato al massimo per la gara di ritorno. Questa è. Si spiega così anche l'avvio decisamente frastornato di Zommers poco lucido e reattivo. L'intimidazione del pre-gara ha fatto il suo effetto. Ci saremmo aspettati ben altro che una situazione del genere. Ma tant'è. Di sicuro la gara di ritorno sarà giocata dal Cosenza allo spasimo con la Viterebese che verrà a far barricate per conservare il risultato dell'andata. Ma noi confidiamo nella capacità di questo gruppo che, quando vuole, è più agguerrito di un branco di Lupi.

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Calcio"

     

     
Pubblicità


Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito