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      Malusci "Cosenza provaci ancora!"

       

       

      Malusci "Cosenza provaci ancora!"

      26 giu 18 Alberto Malusci arrivò al Cosenza dal Marsiglia dopo essere stato una delle bandiere della Fiorentina. Venne a Cosenza dopo un brutto infortunio che lo tenne fuori dai campi di calcio. Quì trovò uno staff medico di prim'ordine, capitanato dall'inossidabile dott. Enrico Costabile, che gli restituì quella vigoria per cui si è sempre distinto dai campi di calcio. "Sono passati 18 anni da allora -ci dice entusiasta ai nostri microfoni- ricordo bene che con la stagione in cui giocai con Mutti gli diedi dentro e grazie al Cosenza, che era in B e a quella stagione, tornai a giocare in serie A col Lecce". Oggi è il responsabile tecnico della squadra della Rondinella (Ponte Rondinella Marzocco) nata dalla fusione tra la Ponte a Greve e la Rondiella. Malusci arrivò nell'anno successivo alla promozione di Sonzogni, che riportò i Lupi, nel 1998, dopo un anno di purgatorio di serie C, tra i cadetti. Una stagione tribolata con un doppio cambio di panchina, a Sonzogni subentrò De Vecchi, per poi ritornare Sonzogni e salvarsi sul filo di lana. Un anno tribolato, alla presidenza c'era Giovanni Fabiano Pagliuso, che buttò le basi per un progetto importante, su cui costruire la scalata in A. Era il primo anno, il 1999-2000, con alla guida Bortolo Mutti. " A Cosenza sono stato molto bene, continua a raccontare Malusci. D'estate quando posso vengo o in Calabria o in Salento posti dove ho giocato (Cosenza e Lecce). Ricordo con piacere un ambiente molto caldo, così come ho visto in questa incredibile cavalcata. Ho seguito il Cosenza, così come tutte le altre squadre in cui ho giocato, e il campionato dei Lupi, tra alti e bassi, mi ha colpito anche perchè è tornato in un campionato che gli compete. Poi sono contento per i tifosi che allora mi hanno sempre sostenuto e adesso vedono la loro squadra giocare in un campionato importante. La Lega Pro, per quanto bella che sia, il Cosenza non la merita". Continua Malusci, parlando della promozione, da buon toscano, a fare i complimenti a Braglia. "Piero è un allenatore che, secondo me, sta facendo molto bene in queste categorie e, sempre secondo me, potrebbe fare qualcosa di diverso. Non so per quale motivo non riesce a fare il salto. So, da fonti dirette, chè è un allenatore molto esigente, vuole tanto dai suoi calciatori. La promozione è venuta anche da questo, dal fatto che loro hanno dato tanto per lui riconoscendogli un ruolo importante da vero e proprio guerriero". Inevitabilmente il discorso scivola sui ricordi di quelle due stagioni a Cosenza. "Ricordo Robertino D'Aversa che oggi ha portato il Parma in serie A. E' sempre stato un calciatore con una forte personalità ed un profilo importante. E ora come allenatore sta facendo molto bene. Son contento per lui. Eravamo un gruppo affiatato. Con le famiglie ci trovavamo a fare le cene assieme. Non eravamo mondani. C'era Aladino Valoti, oggi DS a Palermo, poi il bomber Giovanni Pisano, Tomasino Tatti, Silvestri giocatore che poi andò a giocare in serie A, e il terzino sinistro De Angelis? Te lo ricordi? " E come no - gli rispondiamo-, Alberto, ha allenato anche il Cosenza e ora allena la Primavera del Bari. "Ah, bene, bene, bravo Stefanino, bravo!". E poi giù a ricordare i compagni di allora, Colle, il portierone Ciccio Ripa, Cosa, Ciccio De Francesco, il povero Imbriani, Apa, Riccio, Mafredini, anche lui finì in serie A. Una gruppo di giocatori che fu il progetto della stagione d'oro di Mutti che sfiorò la serie A l'anno successivo con i vari, Lentini, Strada e Zampagna. "I complimenti per questa stagione son dovuti, poi gli devo dire che questa categoria va mantenuta e spero, spero non è un augurio che gli auguri portan male, che come il Crotone possa avere la fortuna, così come queste squadre di seconda fascia, di andare in Serie A. Ripeto: non è un augurio, è una speranza. Di solito è così. Le squadre che hanno un annata fantastica come il Cosenza ....., non dico niente. La città e i tifosi si meritano la A. Però ribadisco che la cosa più importante e rimanere in questa categoria. Poi con un pò di fortuna, con tutti gli incastri come quest'anno, se capita .....". Alberto non aggiunge altro. Provaci ancora Cosenza!

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