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      Cosenza, pari in extremis. Il malcontento aumenta

       

      Il gol di Pascali

       

      Cosenza, pari in extremis. Il malcontento aumenta

      16 set 17 A fine gara il tecnico Fontana chiede tempo. I tifosi fischiano la squadra quando esce da un campo semivuoto. I numeri sono impietosi. Cosenza peggior difesa e peggior attacco dopo le prime quattro gare. Qualcosa, e forse anche più, non funziona a dovere. Pascali arriva in sala stampa e, excusatio non petita, mette le mani avanti dicendo che tutto il gruppo sta dando il massimo. “Dobbiamo dare ancor di più” poi aggiunge. Ancora un gol su calcio franco. Provocato dal bravo Palmiero, tra i migliori in campo, che ha l’unica colpa di intervenire sulla linea difensiva in estremo ritardo. ne nasce una punizione sulla linea del limite da cui arriva il gol dei pugliesi.Proprio nel migliore momento dei Lupi Un po un casino, scusate il francesismo. Con la curva sud in esilio per protesta contro i Daspo e la tribuna A orfana degli “Anni Ottanta”, il tifo, molto vivace, è affidato a pochi volenterosi. Borderò ai minimi storici. Solo mille paganti. La classifica dice che il Cosenza è penultimo in classifica e il prodotto calcio non tira in riva al Crati. Sarà che le pedine non siano adatte a questo tipo di gioco? Intanto Baclet, troppe volte toccato duramente, cade a terra spesso e volentieri a caccia di un pallone giocabile che non arriva mai. Il suo sostituto, Mendicino s’inventa una sforbiciata sul finire che meritava miglior sorte. Ma l’Andria capitalizza al massimo lo sforzo prodotto. Arrembati dietro la linea del pallone si tengono stretto il gol di vantaggio e ci credono. Nel primo tempo mena le danze per poi subire la pressione del Cosenza nella ripresa. Ci prova Mungo, ci prova Caccavallo, ma poi è sempre Bruccini che ha l’occasione più ghiotta e non riesce a sfruttarla. Loviso ancora in panca lascia spazio a Palmiero. Fontana, infatti, ripropone lo stesso undici che ha fatto bella figura a Matera. Ma al “Marulla” non è la stessa cosa. Fa strabuzzare gli occhi il giovane centrocampista napoletano che fa tutto bene, anzi benissimo, fino al fallo dal limite da cui scaturisce il vantaggio ospite. Ci sta, nin aveva alternative. L’esperienza matura anche così. Perina è indaffaratissimo. Prima su calcio piazzato guarda il pallone sbattere sul palo poi con i piedi allontana il pericolo di Lattanzio che in mischia ci prova. Mister Loseto è arrabbiato a fine gara perché avrebbe voluto più concretezza davanti. In effetti il Cosenza soffre più del previsto. Palpabile la leggerezza in avanti affidata alle incursioni di Mungo e Caccavallo, Baclet non è un centrale e si dispera a raccattare palloni giocabili. Sempre Caccavallo fa la barba al palo e poi serve un pallone d’oro a Mungo che invece di servire Tutino prova la conclusione. Niente da fare. Al cambio di campo Caccavallo ci prova da fuori ma la palla sibila sul palo sinistro. E’ il momento migliore del Cosenza con l’Andria tutto dietro la linea della palla. Poi la frittata. La punzone dal limite trasformata da Curcio che fa temere il peggio. Il Cosenza accusa il colpo ed è letteralmente nelle mani di Perina. Il portierone non si smentisce e compie una doppia parata nella mezzora della ripresa. Non va. L’Andria aquesto punto arretra il baricentro e lascia più spazio al Cosenza pensando di colpirlo in contropiede. Prima Pinna e poi Mendicino provano a sfondare ma niente da fare. Anche una punizione tirata a sorpresa da Caccavallo va fuori. Ma il pari arriva sugli sviluppi dell’ultimo corner della gara. Anche Perina va a saltare, Nel mucchio ci pensa Pascali che la mette dentro in un nugolo di gambe. Siamo al 92imo. Neanche un minuto e accade l’incredibile. L’arbitro, che aveva assegnato 5 minuti di recupero con un minuto e mezzo di anticipo fischia la fine e tutti stanno per lasciare il campo. Alle proteste del Cosenza, che sfanno notare la cosa, la giacchetta gialla fa riprendere la gara. Ma non controlla che manca il portiere dell’Andria. Un grave errore tecnico che avrebbe potuto creare un nuovo pasticcio. E se il Cosenza avesse segnato cosa accadeva? Veniva annullato il gol? Chi lo sa. Si va avanti per altri 5 minuti aspettando che il portiere rientri dagli spogliatoi. Poi il fischio finale arriva per la seconda volta. Rabbia, fischi e tensione che si tagliano a fette. Quattro gare, 2 punti e penultimo posto in classifica. Più disastroso di così questo avvio di stagione non poteva essere. Sabato prossimo si va a Siracusa. Gli aretusei hanno annichilito il Fondi a domicilio con tre pappine. Fontana rimette il disco: bisogna aspettare. I tifosi protestano e la squadra non sembra ancora in condizioni accettabili per imporre un proprio gioco. Vorremmo essere smentiti dal campo. Le parole stanno a zero. Ora i fatti.

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      Mirko Bruccini

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      Mirko Bruccini Mirko Bruccini

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      Il gol

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