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    Partite truccate, ritarda trasferimento atti a FIGC

     

     

    Partite truccate, ritarda trasferimento atti a FIGC. Lega pro e Serie B parte offesa. La Civita fa scena muta, Pirani sotto torchio

    07 giu 11 "Mandateci gli atti per consentirci di accelerare sul versante sportivo dell'inchiesta". E' questo il senso di una telefonata che il capo della procura della Figc, Stefano Palazzi, ha fatto di nuovo (dopo quella susseguente allo scoppio dello scandalo) poco fa al pubblico ministero di Cremona, Roberto Di Martino. La risposta del magistrato è stata collaborativa: ha infatti preannunciato l'arrivo delle prime carte entro fine settimana. E' escluso quindi, si fa presente in ambienti federali, l'arrivo di parte della documentazione per oggi, come invece era dato per quasi certo.

    La Civita fa scena muta. Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Francesca La Civita, la trentenne pescarese titolare di alcune agenzie di scommesse a Pescara e ad Ancona, coinvolta nell'inchiesta sul calcio scommesse della Procura di Cremona. Oggi la donna, che è agli arresti domiciliari, è comparsa davanti al gip di Ancona Alberto Pallucchini, che doveva sentirla per rogatoria per l'interrogatorio di garanzia. Il faccia a faccia però è durato solo pochi minuti. Secondo gli investigatori le agenzie sarebbero riconducibili a Massimo Erodiani, ritenuto uno degli organizzatori del giro.

    Pirani sotto torchio. Oggi è il giorno della verità per Marco Pirani, il dentista arrestato nell'ambito dell' inchiesta sulle partite truccate della Procura di Cremona. Il procuratore Roberto Di Martino intende chiarire infatti il contenuto delle sue dichiarazioni anche in merito a tre partite di serie A dello scorso campionato che il medico ritiene possano essere stare alterate. Si tratta di Fiorentina Roma (2-2), Lecce Cagliari (3-3) e Genoa Lecce (4-2). Pirani ne ha parlato senza però circostanziare come possa essere avvenuta la presunta combine ed é intenzione del magistrato capire quale sostanza abbiano le sue parole. Oggi dal gip Guido Salvini saranno sentiti anche il commercialista Manlio Bruni, nel cui studio si tenevano le riunioni degli scommettitori "Bolognesi", tra cui Beppe Signori e l'ex calciatore Mauro Bressan, entrambi agli arresti domiciliari.

    Petrucci "Unire le forze per debellare piaga". La "piaga" del calcioscommesse può essere debellata unendo le forze. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha ribadito davanti al Consiglio nazionale la sua "indignazione per come viene infangato il mondo del calcio da persone che di questo mondo fanno parte, anche ricevendone molto". Lo scandalo che sta facendo tremare il mondo del pallone è stato oggetto dell'intervento del capo dello sport: "il calcio é un fenomeno di grande rilevanza sociale e non merita di essere offeso in questo modo. In un organismo possono esserci cellule nocive e per combatterle è necessaria una terapia di prevenzione e di contrasto, rafforzando gli anticorpi e colpendo le cellule malate". Petrucci ha ricordato di aver mandato una lettera ai ministri Tremonti, Alfano, Maroni e al sottosegretario Crimi chiedendo un incontro per affrontare il problema e combattere il fenomeno. "Le sole iniziative delle autorità sportive - ha sottolineato I'll presidente del coni - non possono bastare. E' in gioco la credibilitàdello sport. Giustizia sportiva e giustizia statale hanno regole e tempi diversi, ma unendo le forze possono debellare questa piaga".

    Pescante "Fenomeno più drammatico del passato. "Grande tristezza" per il nuovo scandalo del calcioscommesse in Italia è stata espressa dal vicepresidente del Cio Mario Pescante, a margine del consiglio nazionale del Coni. Si tratta di un fenomeno "più drammatico rispetto al passato" perché l'ultima volta, ha rilevato Pescante, si trattava di "fatti individuali", mentre oggi sono coinvolti "atleti che costituiscono bandiere", quindi si tratta di un "contraccolpo per chi ama" il calcio.

    Procuratore di Napoli interroga testi a Roma. Il procuratore aggiunto di Napoli, Rosario Cantelmo, ha interrogato oggi a Roma in qualità di teste un esperto di giocate elettroniche nell'ambito dell' inchiesta sulle attività del clan camorristico dei D'Alessandro, attivo a Castellammare di Stabia, che lo scorso ottobre portò all'arresto dell'ex attaccante dell'Avellino e del Sorrento, Cristian Biancone. L'interrogatorio si è svolto nella capitale poiché lì il magistrato aveva altri impegni e ha, dunque, deciso di approfittare della trasferta per incontrare il teste, che lavora a Roma. L'obiettivo di Cantelmo, che segue le indagini assieme ai sostituti Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa, è comprendere meglio i meccanismi con cui avvengono le giocate e il sistema dei flussi. I pm, infatti, intendono incrociare i dati degli incontri sospetti - quelli su cui convergono molte puntate rispetto agli altri in programma nella stessa giornata - con le informazioni ricavate attraverso le intercettazioni telefoniche. Per fare questo hanno dunque bisogno di informazioni tecniche che sono state chieste oggi all'esperto. L'ipotesi investigativa è che il clan D'Alessandro, anche corrompendo alcuni calciatori, sia riuscito a pilotare l'esito di incontri di calcio; l'attenzione degli investigatori è focalizzata su diversi incontri, anche di serie A.

    Albinoleffe "Non c'entriamo niente". Dopo l'Atalanta, anche l'Albinoleffe reagisce alle notizie di stampa che lo accostano alla vicenda Calcioscommesse. Con un comunicato, il club "intende evidenziare fermamente la propria totale estraneità a tali incresciosi avvenimenti così come l'assoluta correttezza che da sempre contraddistingue il proprio operato". "La Società inoltre sottolinea la piena fiducia nel comportamento dei propri tesserati - continua la nota - da sempre improntato ai principi di lealtà e rispetto delle regole, così come pone assoluto affidamento nelle indagini degli organi inquirenti". L'Albinoleffe è impegnato nella sfida playout, per questo motivo "ritiene doveroso e necessario concentrarsi unicamente sulla fondamentale partita di sabato 11 giugno contro il Piacenza Calcio e pertanto precisa altresì che sino a tale data non rilascerà ulteriori comunicazioni ufficiali in merito riservandosi, nel caso, di tutelare il proprio nome, la propria immagine ed onorabilità unicamente nelle sedi competenti".

    Serie B parte offesa. La Serie B si è costituita persona offesa nel procedimento della procura di Cremona sulle partite truccate, che ha portato nei giorni scorsi a 16 arresti e 28 indagati a piede libero. Stamani, in procura a Cremona si è infatti presentato un giovane legale milanese, Guido Camera, che ha depositato la delega per entrare a far parte del procedimento.

    Lega Pro si costituisce parte offesa. Anche la Lega Pro si è costituita parte offesa nel procedimento cremonese sulle partite truccate. Lo ha fatto con l'avvocato Salvatore Catalano, uno degli storici difensori di 'Mani pulite'. "Penso e spero che le indagini vadano avanti velocemente - ha spiegato Catalano -. Nei limiti di quanto è previsto dal codice - ha proseguito - la Procura di Cremona è intenzionata a dare la massima collaborazione a Figc e Lega Calcio". Il legale ha anche spiegato che la Lega Pro ha intenzione di chiedere una "radiografia puntuale" di tutte le scommesse riguardanti le partite di Lega Pro. Questo per individuare eventuali altre irregolarità. Catalano ha anche detto che non é escluso che nei prossimi giorni possa venire a Cremona il procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi. Frattanto è iniziato davanti al pm Roberto di Martino l'interrogatorio di Marco Pirani.

    Tommasi (AIC) "Giocatori messi in guardia". "Le immagini degli arresti e dei fermi dei calciatori danno una grossa mano nel mettere in guardia e sensibilizzare i nostri associati". Così il presidente dell'Associazione italiana calciatori, Damiano Tommasi, è intervenuto a "24 Mattino" su Radio 24 per parlare della inchiesta di Cremona sul calcio scommesse: "Noi dobbiamo lavorare sulla sensibilizzazione dei calciatori - ha aggiunto Tommasi - ma già queste immagini sono certamente d'impatto e fanno preoccupare". Alla domanda se mai, da calciatore, abbia assistito a partite in cui si giocava per un risultato già predeterminato, Tommasi ha risposto a Radio 24: "Qui c'è un problema diverso: col volume d'affari che muovono le scommesse, non si parla più di partite che hanno solo un valore sportivo e valgono dunque per la classifica. Ci sta che due squadre si trovano a giocare una partita in cui il pareggio va bene a tutti e dunque è difficile poi competere per la vittoria. Qui però l'eventuale pareggio non è solo per la classifica ma per qualcos'altro". E a una domanda sul paragone tra le scommesse e il vino, da non vietato solo perché c'è chi ne abusa, Tommasi ha risposto: "Sono d'accordo, ma è anche vero che il vino non va bevuto da chi guida. Allora mi domando se si possa scommettere su un evento su cui la volontà dell'uomo può incidere sul risultato. Se sì, mi chiedo quanto si debba lavorare sull'etica dei comportamenti di chi va in campo per arrivare a formare una coscienza che riesca a respingere qualsiasi attacco".

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