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Il Cosenza batte il Gubbio e va in finale di Coppa Italia

Il gol di Scognamiglio

Cosenza in finale di Coppa Italia Lega pro

24 mar 10 Il Cosenza batte il Gubbio e si qualifica per la finale di Coppa Italia. Uno degli obiettivi di Toscano è stato centrato. Il tecnico è decisamente disteso. Sulla graticola nelle ultime tre settimane per i risultati altalenanti della squadra, arriva in sala stampa decisamente disteso e preferisce sedersi assieme ai giornalisti per la solita conferenza di fine gara. Una liberazione. Oggi i suoi sul campo hanno dato il massimo. Un segno importante per la nuova proprietà, si fa per dire, che ha intenzione di serrare i tempi. In tribuna c’è anche il tecnico Gigi Simoni, ex del Cosenza, ex dell’Inter , che nonostante l’esonero (allora fu nel mezzo di una travagliata vicenda personale che gli costò la panchina del Cosenza) dice di riservare un gran ricordo della città dei Bruzi “Oggi come allora mi sento con tanti amici e non ho alcun rancore nonostante l’esonero”. E c’è la fila per fare una foto ricordo con lui. Tutti lo abbracciano e vogliono portarsi a casa l’immagine di una persona rimasta comunque nel cuore dei cosentini. “Due occasioni –poi aggiunge, parlando della gara- i due gol del Cosenza, frutto di due gravi errori della difesa del Gubbio”. Non ha tutti torti Mister Simoni che comunque non recrimina più di tanto sulla sconfitta. Poi non aggiunge altro “Parlate con Torrente, è lui il tecnico”. Simoni è sempre stata un signore. Ma riavvolgiamo il nastro e torniamo alla gara. Toscano presenta la formazione B, si fa per dire, provando però la linea difensiva che potrebbe debuttare a Pescara, viste le squalifiche. Una partenza sprint per il Gubbio che, conscia del fatto che con un gol avrebbe fatto saltare i piani del Cosenza, preme subito sull’acceleratore e chiude per oltre mezzora i Lupi nella loro meta campo. Ameltonis fa gli straordinari su Rivaldo alla mezzora e da il la alla reazione del Cosenza che sembra svegliarsi di colpo dal torpore di tante polemiche e di prestazioni decisamente da dimenticare. Il la viene prima da Chianello che ci prova da buona posizione in area ed è Lamanna, il portiere ospite, che si supera per arrivare al 39’ quando Danti coglie una traversa dopo che da fuori La Canna prova a metterla dentro con un traversone respinto sempre da Lamanna. Una reazione che continua subito appena rientrati per la seconda frazione di gioco. Toscano sostituisce uno spento Scotto (non ha recuperato le fatiche di domenica che gli hanno provocato un interessamento muscolare) e butta nella mischia Olivieri, che da si più brio alla manovra offensiva ma che si diletta in troppi virtuosismi e colpi di tacco inutili. Ma il cross che pesca Chianello in area ospite è suo. Il laterale sinistro del Cosenza vede la palla, accenna all’entara ma poi si ferma, i difensori non capiscono, lui si, li spiazza tutti e tre e si avventa sulla sfera con un micidiale sinsitro che gonfia la rete. “Un gol che dedico al Mister ed a tutta la squadra, al Cosenza, ed alla mia famiglia che mi ha aiutato tanto in questo periodo”. Senza mezzi termini il gol della liberazione per lui vale triplo. Così come vale triplo per tutti i suoi compagni che esplodono di gioia. A questo punto, il Cosenza è qualificato, bastava infatti una vittoria con un solo gol di scarto per arrivare in finale. Ma gli ospiti non ci stanno e partono a testa bassa. Inutili i loro tentativi che raccolgono solo un tentativo in area del solito Rivaldo annullato da Ameltonis. Con il Gubbio tutto in avanti per il Cosenza è un gioco da ragazzi lanciare il contropiede che al 17’ non viene sfruttato a dovere con Danti che segna un gol, in posizione di offside. Poi crampi per Chianello, De Rose, La Canna, i tanto che hanno giocato domenica e che costringono il tecnico a lanciare Virga e Musca sul terreno di gioco. Per il Gubbio, che domenica è rimasto a riposo come tutta la Seconda Divisione, c’è solo il problema tattico di come ribaltare il risultato. Torrente le prova tutte ma trova soltanto il raddoppio del Cosenza. E’ sempre Olivieri che cattura una punizione, quasi un corner corto, e la batte mettendola in area. Lamanna esce male e Scognamiglio che salta più alto di tutti la mette dentro siglando il due a zero della tranquillità, o quasi. Il Gubbio però, non è domo, e forte della sua freschezza atletica prova ancora a realizzare il gol che gli aprirebbe i supplementari. Ma non c’è storia. Anzi, ci sarebbe un rigore per il Cosenza con Danti atterrato in area. L’arbitro sorvola e fischia la fine dopo cinque minuti di recupero. Una liberazione. Tutti i giocatori del Cosenza riprendono la vecchia usanza di abbracciarsi in circolo a centro campo per un grido liberatorio. Non accadeva da tre mesi. L’ultima vittoria contro il Portogruaro in casa. Sfatato il tabù San Vito abbracci e baci per i pochi intimi, solo 360 paganti, e una linea viene tirata col passato. Si ricomincia. Tra meno di quindici giorni, domenica prossima non si gioca la prima divisione riposa, c’è il Pescara ed il Cosenza ha tutta la voglia di fare bene e dimostrare che le polemiche e tutto il resto fanno parte del passato.

Le interviste:

->> Video: Mister Torrente

->> Video: Mister Simoni

->> Video: Mister Toscano e Chianello

 

La cronaca web di Cosenza-Gubbio 2-0

 

Video: Cosenza-Gubbio 2-0

 

Il ballo di Scognamiglio dopo il gol

Chainello coperto dagli abbracci

 

 

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