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    Cosenza chiusura in bruttezza

     

     

    Il Cosenza chiude in bruttezza. Glerean va via schifato. Arriva Giannini?

    09 mag 10 Cala il sipario nel peggiore dei modi sul campionato di calcio del Cosenza in Prima Divisione. Cala con una brutta sconfitta che ha contribuito, e non poco, alla decisione del tecnico Glerean di lasciare la panchina del Cosenza. Lo fa con una dichiarazione a fine partita trattenendo a stento la rabbia per l’ennesima sconfitta frutto di una stagione da dimenticare. Punta decisamente il dito contro qualcuno che non si è impegnato ed esalta coloro che, bloccati in panchina, sono stati i fautori della salvezza. “Quelli che si sono impegnati”. Si chiude così l’anno ‘horribilis’ del Cosenza calcio. Il peggiore in un campionato professionistico. Dove è successo di tutto e di più. Ci sarebbe da scrivere un manuale: come non si affrontano e giocano i campionati di calcio. Partiti in sordina con una campagna acquisti senza soldi, Toscano riesce a cavar sangue dalle rape e con giovani come Caccavallo, Bernardi, Danti e Maggiolini sfiora la qualificazione in Coppa Italia di A. Una squadra costruita per mantenere la categoria appena conquistata dopo due cavalcate trionfali. Poi arrivano i soldini. Entra Carnevale e si rompe qualcosa. Il neo presidente permette di comprare quello che serviva ma qualcuno non vede bene questa cosa e rema subito contro da settembre. Una situazione che sembrava superata visto il campionato a ridosso della zona play off fatto dal Cosenza. Ma manca qualcosa. Manca quella cattiveria, quelal personalità che fa la differenza in ogni stagione. Questa cosa al mercato di riparazione non è in vendita e la formazione partita in un certo modo viene rivoluzionata. La difesa, una delle peggiori in assoluto di tutte le stagioni, non è all’altezza e la squadra costruita per fare un certo tipo di gioco (3-4-3) non può più esser cambiata. Difficile trovare a settembre elementi che possano rimodellare il settore più delicato. A gennaio poi, non si capice il perché, vanno via tre attaccanti che sarebbero serviti come il pane: Ceccarelli, Mortelliti, Caccavallo ma non arrivano i rinforzi necessari che avrebbero permesso al Cosenza di fare il salto di qualità. In un campionato mediocre e livellato come quello di quest’anno sono più i rimpainti per i punti persi per errori ingenui che le brutte prestazioni che, comunque, arriveranno solo nel finale. Quando la birra è finita e non ci sono le sostituzioni adeguate. La partita di oggi rispecchia tutto questo. Primo tempo fulmini e saette, però senza trovare la via del gol, per poi spegnersi nel secondo tempo con il Taranto che aveva stimoli e fisico in più. Vincendo, come ha fatto, si aggiudicava la possibilità di partecipare alla Coppa Italia di A e B. Così è stato. Il gol, che arriva nel finale, piega le ultime energie rimaste del Cosenza e fa arrabbiare tecnico e tifosi. Glerean, un signore, ha provato a dare la scintilla ma il materiale quest’anno non era proprio da Cosenza. E da signore sbatte la porta in faccia molto educatamente nelle dichiarazioni di fine gara, vorrebbe dirne tante ma si ferma a sibillini accenti sulla voglia di alcuni giocatori e di altri che non ne avevano proprio. Un signore che vista l’area delle ultime gare, attacchi a testa bassa arrivati alla sua persona da tutte le parti, ha preferito levare il disturbo senza scomodare società e riunioni e vertici sulla sua permanenza. Per la successione si fanno tanti nomi. Giiannini su tutti, Una ipotesi che cerca conferme. Ma la vicinanza con il mondo dei Sensi è arcinota. Vedremo. Intanto si chiude così tra fischi e polemiche una stagione, anche se da neopromossa, piena di rimpianti per quello che poteva essere ed invece non è stato. Pesa il terremoto societario in atto. La voglia di Mirabelli di andare via. L’ingresso di quelle forze tanto declamate in corso d’opera che ora che ci sono diventano di colpo ingombranti. Ma sfugge ancora qualche particolare che molto probabilmente ai più non verrà mai svelato. Il freno a mano tirato causato da infortuni e stanchezza non convince nessuno. Ora bisogna assolutamente girare pagina. Trovare gli stimoli giusti ed allestire una formazione competitiva. Anche se nuovi scossoni societario sono alla porta.

    Cronaca web: Cosenza-Taranto 0-1

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