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Vincenzo Cosa lascia il Cosenza amareggiato

La formazione del Cosenza che ha battuto l'Itala San Marco

Esclusivo: Vincenzo Cosa, lascia Cosenza raccontando le sue verità “Non mi hanno voluto neanche far raggiungere il premio a gol”

01 giu 08 Come un lampo a ciel sereno arriva in redazione la lettera confessione in esclusiva per NuovaCosenza, di Vincenzo Cosa, il goleador di questa storica stagione che con le sue marcature ha permesso alla squadra di raggiungere il tanto agognato campionato di serie C2. Una lunga lettera, emozionante, una sorta di lunga confessione che racconta con la sua voce, sembra quasi di vederla tremare, la separazione dolorosissima dal Cosenza e dal Cosenza. Bugie, promesse, attese inutili che arrivate ad oggi, ufficializzazione dell’iscrizione in campionato lasciano al porta aperta al calciomercato ed alle decisioni che dovranno essere prese per allestire una squadra competitiva. Lungi da noi attuare alcun commento su quanto scrive col cuore il grande Vincenzo Cosa, vi riproponiamo fedelmente il suo scritto così come ci è arrivato in redazione.

"E’ arrivato il momento di raccontarvi la mia verità. Ho aspettato un po’ prima di esternare le mie sensazioni in quanto temevo che queste non fossero dettate dal buon senso ma dal risentimento. La conclusione del mio rapporto con il Cosenza non è stata idilliaca. In questa stagione sportiva ho dimostrato con impegno e dedizione quanto mi stesse a cuore il raggiungimento della promozione in C2 del Cosenza. Ho giocato 34 partite, segnato 19 gol in campionato e 3 nella poule scudetto e mi rammarico di non aver potuto fare meglio. Dopo la partita con il Bacoli però, da parte della dirigenza è cambiato inspiegabilmente qualcosa nei miei confronti… non sono stato convocato per la partita di Campobello e mi è stata così preclusa la possibilità di diventare capocannoniere del campionato di serie D…. e non solo. Mi è stata negata anche la possibilità di segnare la “sola” rete mancante al raggiungimento del premio a gol pattuito con la società…. E poi ancora sguardi fuggenti, parole non dette … anzi dette fuori luogo.. quasi da tutti!!!
Sono stato completamente dimenticato dalla Società. Qualche dirigente ha affermato “che non sono un calciatore che può giocare in serie C2”…. Ma forse dimenticano che ho disputato nel corso della mia carriera anche molti campionati tra i professionisti.
Leggenda metropolitana vuole che io abbia rifiutato la proposta di contatto fattami dal Cosenza perché economicamente irrisoria, ma in verità ne mai nessuna mi ha chiamato anche per salutarmi, ne tantomeno mi ha mai fatto alcuna proposta contrattuale malgrado i miei innumerevoli segnali di disponibilità.
Non ho mai fatto mistero di amare Cosenza e di sentirmi cosentino a tutti gli effetti. Sarei stato orgogliosissimo di indossare ancora per una stagione calcistica la maglia rossoblu.
Il Direttore Mirabelli ha sostenuto che la mia non riconferma è stata il frutto di una “scelta di testa e non di cuore” …. A parte l’offensività di simile espressione che mi ferisce come professionista e come uomo, mi chiedo: cos’altro avrei dovuto fare nel corso di questo campionato a Cosenza e per il Cosenza che non ho fatto? E qual è stata la “testa” che ha determinato la scelta di Mirabelli per le riconferme degli altri calciatori?
Non riesco ancora a capire questo strano comportamento…. Sono deluso! Mi sarei aspettato qualcosa di più … ma il calcio è anche questo!
Ringrazio Gigi Marulla, i suoi consigli mi hanno fatto crescere professionalmente.
Ringrazio il Presidente Citrigno mio accanito sostenitore.
Un ringraziamento particolare va a Peppuccio e Paolo Fabiano Pagliuso, i veri promotori della mia venuta a Cosenza.
Ed infine voglio ringraziare tutta la curva e tutti i tifosi cosentini che mi hanno sempre incitato e acclamato: Cosenza è la sola piazza dove mi sono sentito amato, apprezzato come uomo e come calciatore. Non potrò mai dimenticare le emozioni vissute nel corso di questo campionato. Grazie ragazzi, vi porterò sempre nel mio cuore!"

Vincenzo Cosa

 

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