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Sport: Calcio

 

La Figc: Rossi rispetterà gli impegni

17/09 Il commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi rispetterà gli impegni in programma per i prossimi due giorni. "L'ufficio commissariale della Figc - fanno sapere da Via Allegri - ha in programma il rigoroso rispetto degli impegni istituzionali previsti nei prossimi giorni". Domani l'appuntamento al Coni con "la cerimonia per la visita che la commisione Uefa farà agli stadi italiani proposti dalla federazione per ospitare la fase finale degli Europei 2012". Martedì è in calendario alle 11 l'incontro con la Giunta del Coni. "In quella sede - sottolineano i vertici della Federcalcio - verrà presentato un dossier per esporre il lavoro fatto e le linee di riforma ipotizzate". Al termine della Giunta verrà tenuta una conferenza stampa, "per dovere di informazione", come precisano a Via Allegri.

Martedì la resa dei conti tra Rossi e il Coni

17/09 Il "rigoroso rispetto degli impegni professionali" nei prossimi due giorni: dopo aver detto ieri a Petrucci e Melandri di non ritenere incompatibili Telecom e Figc, Guido Rossi e i suoi vicecommissari riducono oggi il loro orizzonte temporale nel calcio, e si preparano all'appuntamento della Giunta Coni, vera e propria resa dei conti che potrebbe sancire il termine dell'era commissariale del professore milanese. Oggi Petrucci e Melandri si sono sentiti. Un colloquio telefonico per fare il punto della situazione, ma che non sposta i termini della questione: il presidente del Coni e la ministro dello sport attendono l'evoluzione degli eventi, pronti a un eventuale ma oramai sempre più probabile cambio di commissario. Si aspetta di conoscere la posizione dei membri di Giunta, molti 'politicamente' schierati in opposizione rispetto alla scelta di Rossi; ma soprattutto si attende di sapere se il commissario decide di restare al suo posto o passare la mano. L'intenzione espressa ieri era quella di restare, ma in molti scommettono in queste ore che il professore milanese possa aver cambiato idea. Petrucci e Melandri rifaranno il punto domani, in due incontri: prima al Coni, in occasione della visita della delegazione Uefa a Roma per la candidatura italiana per Euro 2012; poi al Quirinale, per l'apertura dell'anno scolastico. Al primo appuntamento, ci saranno anche gli uomini di Rossi, che in caso di dimissioni lascerebbero anche loro l'incarico: in particolare ci sarà il vicecommissario operativo Vito Gamberale, che dopo l'incontro con i delegati Uefa terrà una conferenza. Ma l'incontro con la stampa più atteso è quello di martedì: Rossi, che domani pomeriggio sarà a Roma, presenterà alla Giunta Coni il bilancio dei suoi quattro mesi di lavoro, e in più le linee guida delle riforme. Poi un incontro stampa "per dovere di informazione". Sul futuro della Figc.

Cossiga sarcastico “Ora Rossi può fare anche il Papa”

17/09 "Guido Rossi è bravo, bravissimo. Grazie a lui ed a Zidane abbiamo vinto il mondiale, perché se ne deve andare? Anzi, se fosse cattolico potrebbe fare anche il Papa, e magari in contemporanea il presidente della Repubblica". L'ironia del senatore a vita Francesco Cossiga si appunta sul neopresidente di Telecom nonché commissario della federcalcio all'inizio di una settimana decisiva per il futuro della Figc. Martedì c'é la Giunta esecutiva del Coni che valuterà la situazione creatasi, Rossi per ora non ha mostrato l'intenzione di lasciare l'incarico (ma in molti scommettono che in queste ore abbia cambiato idea): la polemica è forte, non solo in ambito sportivo. "E' uno che ha privatizzato Telecom ed ora è stato chiamato per rinazionalizzarla...Che poi è l'unica soluzione. Può fare tutto. Rimanga anche in Figc. D'altra parte é provato che a sinistra non esiste il conflitto di interessi...c'é solo la convergenza di interessi per il popolo. Rossi è un Ds, Tronchetti Proverà l'ha messo lì per difendersi da Palazzo Chigi".

Si allarga lo scandalo calciopoli in Portogallo

17/09 L'ex arbitro Martins dos Santos e l'ex presidente del Maritimo Funchal, Antonio Henriques, sono i due nomi nuovi dello scandalo "Fischietto dorato", la calciopoli portoghese. Secondo quanto emerso da un'intercettazione risalente al 16 aprile 2004, tre giorni prima dell'incontro con il Nacional, Henriques chiamo' Martins per chiedergli un occhio di riguardo per il Maritimo. In cambio Henriques, che allora era anche vicepresidente del consiglio arbitrale della Federcalcio portoghese, promise di promuovere il figlio dell'arbitro tra i direttori di gara di seconda categoria. La partita in questione fini' 2-0 per il Maritimo, con un gol segnato in netto fuori gioco. L'inchiesta "Fischietto dorato" e' stata aperta dalla polizia nel 2004 dopo aver ricevuto una lettera anonima che denunciava i dirigenti del Gondomar perche' tentavano di ottenere la promozione alla categoria successiva mediante la corruzione dei direttori di gara. Negli ultimi giorni sono stati coinvolti nello scandalo una ventina di arbitri e i presidenti di Porto e Benfica.

Serie A

Dopo calciopoli c’è del nuovo nella serie A

17/09 C'é una coppia inedita in vetta alla classifica del campionato, quella composta da Roma e Palermo, uniche due squadre a punteggio pieno dopo la seconda giornata. Infatti se anche il Milan dovesse battere il Parma nel posticipo di stasera, non potrebbe comunque andare in testa a causa della penalizzazione. La Roma ha collezionato il terzo successo consecutivo, dopo quelli sul Livorno e lo Shakhtar, esibendosi in un'altra prestazione convincente, cinica, agevolata dall'espulsione di Brevi ma provocata da un De Rossi trascinatore, un Pizarro sempre più in palla ed un Taddei ex terribile. In gol per la prima volta in serie A il 17enne Stefano Okaka, che continua quindi il momento magico della sua famiglia: due settimane fa la sua gemella Stefania aveva vinto il titolo europeo juniores di pallavolo con l'Italia. Alla vigilia Spalletti aveva ammesso che la sua squadra può competere per lo scudetto e adesso non potrebbe esserci test migliore per le ambizioni giallorosse: mercoledì all'Olimpico arriva l'Inter, in un match che nella capitale farà registrare il tutto esaurito e per il quale l'attesa è già febbrile. L'ottimo campionato, finora, della Sicilia non si ferma al primato del Palermo, che batte la Lazio all'Olimpico e manda in crisi la squadra di Delio Rossi, che deve fare i conti anche con l'handicap dei punti di penalità: la regione continua infatti ad essere imbattuta in questo campionato di serie A, grazie ai pareggi del Catania con l'Atalanta (i ragazzi di Colantuono sono ora al terzo posto, in attesa che entri Bobo Vieri) e del Messina ad Ascoli, dove Pagliuca ha battuto il record di presenze in serie A di Zoff ma non ha potuto festeggiare pienamente a causa del gol di Riganò, che nella sua terra sembra voler tornare il bomber micidiale di un tempo. Mentre Empoli e Chievo impattano come da pronostico, a Livorno il presidente Spinelli critica il suo tecnico Arrigoni prima della partita, accusandolo per le esclusioni di Danilevicius e Morrone: il risultato dà però ragione al tecnico, a dimostrazione che, a volte, il silenzio è d'oro. Per la Fiorentina di Prandelli, che parte da -19, la situazione si fa grave. Anche senza handicap sarebbe all'ultimo posto Il turno odierno riconsegna anche un'Udinese in linea con le ambizioni del suo allenatore Galeone, che continua a parlare di zona Champions League. Il successo sul Torino rilancia i friulani e conferma che Felipe è un giocatore di valore. Per i granata, va detto che non hanno ancora assimilato il credo tattico di Zaccheroni. Nell'occasione sono stati penalizzati anche dalle incertezze del portiere Abbiati.

L’Inter costretta già ad inseguire

17/09 Archiviato in una notte il pareggio con la Sampdoria nella gara di debutto in campionato a San Siro, Roberto Mancini ha avviato già stamattina nel quartier generale di Appiano Gentile l' operazione-Roma di mercoledì prossimo. All'Olimpico i nerazzurri giocheranno uno dei pochi scontri diretti previsti per questo campionato, una gara che magari non può essere etichettata già come 'da ultima spiaggia', visto che arriva solo alla terza giornata, ma che non possono permettersi di sbagliare, considerando che hanno già perso il primo posto in classifica, dove si sono invece installati proprio i giallorossi in tandem col Palermo. Un distacco che, dovesse salire a cinque punti dal vertice dopo tre sole giornate, potrebbe essere infatti letale per la tranquillità della squadra. Tanto più che già ieri sera Adriano - a digiuno di gol dal 29 marzo scorso - entrato in campo negli ultimi 15' e arrabbiato per il gol annullatogli dall'arbitro Tagliavento si é lasciato scappare un commento ironico: "colpa mia anche stavolta, no?". Il punticino rimediato di rimonta ieri sera contro la Sampdoria di Novellino, arrivato tre giorni dopo il negativo debutto in Champions League con la sconfitta rimediata dallo Sporting, non può non aver fatto scattare qualche nervosismo in casa nerazzurra. Per la modesta statura delle avversarie (lo Sporting non è certo tra le favorite in Europa mentre la Samp non vince da 15 partite consecutive con 10 sconfitte e 5 pari) più che per i risultati in sé. Insomma, se da una parte la frenata dà ragione a Roberto Mancini ("dobbiamo crescere, siamo forti ma questa non è la squadra più forte del mondo, lo dicono quelli che poi si divertono a criticarci appena le cose non vanno per il verso giusto") e il fatto di non tenersi l'etichetta di favoriti obbligati di questo campionato può fare solo del bene all'ambiente, dall'altra i numeri parlano chiaro. A secco nella prima di Champions, in campionato l'Inter - che a parere unanime ha il migliore attacco e tantissime possibilità di scelte per Mancini in difesa - ha segnato quattro reti (due con Cambiasso, che poi si è infortunato, una con Ibrahimovic e un autogol) e ne ha subite tre. Tanto per guardare alla concorrenza diretta, la Roma ne ha segnate cinque subendone una. Per la verità le occasioni da gol ieri sera ci sono state in buon numero ma qualcosa vorrà dire se Ibra, Crespo e poi anche Adriano non ne hanno messa dentro una. Mancini solitamente non affronta l'analisi delle gare con la squadra il giorno dopo le partite e verosimilmente non lo avrà fatto neanche oggi. Ma sicuramente la partita con la Roma sarà preparata con grande cura, anche dal punto di vista psicologico. Oggi intanto seduta d'allenamento mattutina. Chi ha giocato ieri sera contro la Sampdoria ha svolto una seduta defaticante. Per gli altri nerazzurri, invece, riscaldamento, esercizi per il possesso palla, prove tattiche e partitella. Seduta differenziata per Recoba (corsa e potenziamento settoriale e lavoro parziale con la squadra), per Cambiasso (bicicletta e potenziamento settoriale) e per Cruz (corsa e potenziamento settoriale). Ad Appiano saranno anche in tanti, ma questi ultimi due giocatori adesso come adesso sembrano impersonare quello che é mancato ieri sera all'Inter: la grinta e la determinazione in zona gol.

A Crotone martedì ospedale off limits per la gara con la Juve

17/09 Chiusura delle visite anticipata in ospedale "per evento sportivo". Succede anche questo, a Crotone, dove la Juve-mania, in attesa della gara in programma martedì sera, impazza già da giorni. La Direzione dell'ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, infatti, ha disposto per martedì sera la chiusura anticipata dell'orario di visita agli ammalati per evitare che qualcuno si intrufoli nell'ospedale per vedere, dalla finestre, la tanto attesa gara Crotone-Juventus. L'ospedale, infatti, è nelle immediate vicinanze dello stadio e, dai piani alti, è possibile vedere senza problemi la partita. In questi anni è capitato spesso: per le partite di cartello (come contro Torino e Bologna della passata stagione) oppure per le gare dei play-off promozione. Si è trattato, però, quasi sempre di partite giocate di pomeriggio. Per la gara con la Juventus, però, la cosa è diversa. La Juve-mania scoppiata in città per accaparrarsi un biglietto della gara ormai definita storica, potrebbe provocare una vera e propria invasione del nosocomio anche in considerazione del fatto che sono andati a ruba in mezza giornata i quasi 4000 biglietti in vendita e tanti sono rimasti senza. Per questo motivo la direzione dell'ospedale, per tutelare i pazienti, ha deciso di effettuare controlli serrati sugli ingressi e di limitare al minimo indispensabile le visite dopo le 15 di martedì. Saranno anche effettuate controlli nei vari reparti per evitare infiltrati. Per evitare che qualche appassionato rimasto fuori dai cancelli si faccia ricoverare appositamente, sono state prese delle precauzioni per scoprire i simulatori. Per evitare che la tranquillità dei pazienti possa essere messa a rischio dai tifosi, il questore di Crotone, Raffaele Salerno, ha disposto, per martedì, il potenziamento del servizio del posto fisso di polizia all'interno del nosocomio. Se all'ospedale ci si organizza per evitare inopportuni "portoghesi", il resto della città che possiede un biglietto, si sta organizzando per godersi al meglio lo spettacolo. La gara Crotone-Juventus, che il calendario ha previsto in un giorno feriale sta causando una serie di richieste di spostamento nei turni di lavoro e, molti, hanno anche chiesto un giorno di ferie. C'é anche chi si sta organizzando per l'accoglienza della Juventus che dovrebbe arrivare nella serata di lunedì presso un noto hotel di Crotone. I tifosi del Crotone stanno preparando scenografie a loro dire sorprendenti. Molti avranno il "cuore" diviso essendo tifosi bianconeri, ma tra quanti assisteranno alla gara in curva sud c'é il divieto tassativo di portare ed esporre colori bianconeri. A tifare Juventus arriveranno soprattutto dal resto della provincia e dalla regione. Sono anche attesi tifosi della Juventus che giungeranno dalla Campania.

Risultati
Inter-Sampdoria 1-1 (giocata ieri)
Reggina-Cagliari 2-1 (giocata ieri)
Ascoli-Messina 1-1
Catania-Atalanta 0-0
Empoli-Chievo 1-1
Lazio-Palermo 1-2
Livorno-Fiorentina 1-0
Siena-Roma 1-3
Udinese-Torino 2-0
Parma-Milan (alle 20,30).

Classifica

 

Pt

Pg

V

P

S

GF

GS

Roma

6

2

2

0

0

5

1

Palermo

6

2

2

0

0

6

4

Atalanta

4

2

1

1

0

3

1

Inter

4

2

1

1

0

4

3

Empoli

4

2

1

1

0

3

2

Messina

4

2

1

1

0

2

1

Catania

4

2

1

1

0

1

0

Udinese

3

2

1

0

1

2

1

Siena

3

2

1

0

1

3

4

Livorno

3

2

1

0

1

1

2

Sampdoria

1

2

0

1

1

2

3

Chievo

1

2

0

1

1

2

3

Ascoli

1

2

0

1

1

2

4

Torino

1

2

0

1

1

1

3

Parma

1

2

0

1

1

1

3

Cagliari

0

2

0

0

2

1

3

Milan

-2

2

2

0

0

4

1

Lazio

-11

2

0

0

2

2

4

Reggina

-12

2

1

0

1

5

5

Fiorentina

-19

2

0

0

2

2

4

 

Marcatori alla 2a giornata

- 4 reti: Bianchi (1 rigore-Reggina).
- 2 reti: Ventola (Atalanta); Toni (Fiorentina); Cambiasso (Inter), Di Michele (Palermo).
- 1 rete: Bjelanovic e Perrulli (Ascoli); Zampagna (Atalanta); Suazo (Cagliari); Corona (Catania); Pellissier, Mandelli (Chievo); Buscé, Saudati (1) e Vannucchi (Empoli); Ibrahimovic (Inter); Makinwa e Rocchi (Lazio); C. Lucarelli (Livorno); Kakà (1), Inzaghi, Oliveira e Seedorf (Milan); Zanchi e Riganò (Messina); Amauri, Bresciano, Biava e Corini (1) (Palermo); Budan (Parma); A. Lucarelli (Reggina); De Rossi, Mancini, Taddei, Pizarro, Okaka (Roma); Bonazzoli e Flachi (1) (Sampdoria); Brevi, Chiesa, Frick (Siena); Stellone (Torino), Di Natale, Felipe (Udinese).
- 1 autorete: Bonanni (Sampdoria).

Il Messina sfiora la vittoria (1-1) nella giornata di Pagliuca

17/09 Giusto pareggio fra Ascoli e Messina al termine di una gara emozionante solo nell'ultima mezz'ora. Si rammaricano i siciliani raggiunti nei minuti finali da un Ascoli che ha manifestato poco peso specifico in attacco e un centrocampo con poche idee. Più ordinato, ma per lunghi tratti poco intraprendente, il Messina di Giordano che ha sognato di tornare a casa primo in classifica a punteggio pieno. Il gol finale di Perrulli salva la festa di Pagliuca che con la gara odierna tocca quota 571 presenze in A raggiungendo Zoff. Davanti al lui ormai c'é solo Maldini. Tesser rafforza l'attacco affiancando il giovane Paolucci a Bjelanovic; alle loro spalle Pecchia e Fini con Boudianski poco avanti alla linea dei difensori ad aspettare il trequartista avversario. Manca Delvecchio, che non è ancora pronto. Nel Messina assenti gli infortunati Zoro e Floccari, Giordano, ex centravanti dell'Ascoli negli anni Ottanta, conferma la formazione che ha battuto l'Udinese con Lavecchia terzino destro e in avanti il duo Riganò e Di Napoli. Poche emozioni vere nel primo tempo con l'Ascoli, che prende in mano le redini della gara ma non è incisivo. Tra i più attivi in casa bianconera c'é Giampà, che al 7' si fa recuperare da Zanchi al momento di tirare da buona posizione. Il laterale si ripete al 21' con un diagonale parato facilmente da Storari. Messina che bada a controllare il match cercando solo qualche alleggerimento con Cordova. Dopo un maldestro tentativo di Bjelanovic al 28' con palla fuori, è del Messina la più bella giocata del primo tempo. Cordova dai venti metri fa partire un sinistro che chiama Pagliuca alla parata in angolo. Se Pagliuca è in palla, meno dalla parte opposta Storari, che al 35' sbaglia l'uscita su una punizione battuta da Lukovic dalla destra; Pecchia mette di testa sul fondo da buona posizione. Chiusura di tempo con un tiro senza pretese di Paolucci che l'estremo dei siciliani para facile e squadre al riposo sullo 0-0. La ripresa si apre sulla falsariga della prima frazione con i padroni di casa che non trovano varchi a una manovra comunque molto lenta. Entra Skela per Giampà, Giordano risponde con Alvarez per De Vezze. Al 17' si sblocca la partita. Proteste bianconere per una trattenuta su Bjelanovic in area messinese, Banti fa proseguire e sul rovesciamento di fronte Parisi dalla sinistra crossa per Riganò che con un imperioso colpo di testa insacca il gol dell'1-0 per il Messina. Tesser gioca la carta Perrulli che, appena entrato, al 26' manda alto di sinistro da buona posizione. La reazione dell'Ascoli è però nervosa e confusa è la manovra. Giordano perde al 35' Parisi ammonito due volte nel giro di due minuti e quindi espulso da Banti in generale troppo fiscale. Palla gol per Bjelanovic che ancora una volta non vede lo specchio della porta. Piace l'ex romanista Alvarez bravo a tenere alta la squadra siciliana. Ma al 43' l'Ascoli riagguanta il pareggio con Perrulli che raccoglie un rimpallo in area susseguente a un calcio di punizione dalla trequarti e batte Storari per l'1-1. Per Perrulli è il primo gol in serie A. Reclama un rigore la squadra di casa al 48' per un'altra trattenuta su Bjelanovic, ma anche stavolta Banti fa proseguire. I bianconeri chiudono il Messina in area, ma il risultato non cambia e il pari è sostanzialmente giusto.
La parola ai mister
Ha sofferto fino alla fine il presidente dell'Ascoli Roberto Benigni che ha salutato il gol dell'1-1 come una liberazione. I tifosi chiedono rinforzi. "La società ha visto...". E quindi si torna sul mercato? "Dico solo che la società ha visto..." ripete il presidente bianconero. Si vociferava di una panchina bianconera traballante. "Tesser non ha rischiato quando stavamo perdendo e non rischia neanche ora" assicura Benigni. E mercoledì si va a casa del Milan. "L'hanno scorso chiesi che non ci facessero più di tre gol e poi pareggiammo anche se al Del Duca. Vuol dire che lo chiederò anche quest'anno". "Siamo stati bravi a reagire, anche se dopo il gol ci siamo un po' persi, ma del punto di vista del gioco non certo dell'animo". Tesser è provato. "Io partecipo alla gara, la tensione della prima partita in casa si sente. Prova comunque confortante. Siamo consapevoli di dover lavorare ancora molto. Speriamo di completare l'organico coi recuperi di Fontana e Delvecchio e un migliore inserimento di Skela". Il gol è venuto da Perrulli, che nella passata stagione non ha giocato praticamente mai. "Un premio a un ragazzo che ci ha sempre creduto e lavora bene durante la settimana", commenta Tesser. All'Ascoli però si sente la mancanza di un attaccante importante. "Abbiamo Marco Delvecchio, punto su di lui". Grande soddisfazione per Perrulli, autore del gol. "Non ci credevo quando ho visto la palla in rete", confessa il bianconero. "Avevo mancato per pochissimo il gol prima, mancando per un pelo un cross di Lukovic, ma alla fine ce l'ho fatta". In casa del Messina c'é un po' di rammarico, ma non più di tanto. "Avevo assaporato la vittoria, ma in fondo l'Ascoli il pari l'ha meritato lottando fino alla fine", è il parere di mister Giordano. "Esagerata però - aggiunge - l'espulsione di Parisi, che ha ridato vena all'Ascoli ed è quindi stata decisiva sul risultato". Poco incisiva forse la manovra d'attacco. "E' vero - ammette - ma talvolta è una scelta quella di lasciare il possesso palla all'avversario e cercare di sfruttare la profondità". Una partenza comunque lanciata per il Messina che poteva addirittura stare in testa al campionato a punteggio pieno. "Era una speranza far così bene e sono soddisfatto. Abbiamo battuto l'Udinese e pareggiato su un campo difficile come quello di Ascoli. Va benissimo così", conclude il tecnico del Messina. Contento anche Riganò, autore del gol siciliano. "Pari giusto, anche se stavamo ormai per farcela. Sono contento per il gol e poco importa che non si è tradotto nella conquista dei tre punti". L'ex messinese Giampà non ha gradito la sostituzione di Tesser. "Ci tenevo a giocare contro la mia ex squadra e quindi essere sostituito non mi ha fatto piacere e me ne scuso - confessa il centrocampista dell'Ascoli -. Siccome ero nervoso mi sono coperto la faccia mentre uscivo dal campo, poi sotto la doccia mi sono tranquillizzato"
Doppia festa per Pagliuca
Stava per 'festeggiare' il record delle 571 partite in serie A con una sconfitta, ma alla fine il suo Ascoli ce l'ha fatta e allora è stata festa doppia anche per il portierone bianconero premiato prima dell'inizio della gara dal presidente dell'Ascoli Benigni. Contento, dunque, Pagliuca, che sotto la sua maglia indossava una T-shirt con scritto '571, scusa'. Alle interviste si è presentato con il figlio in braccio. "Quella scritta non era rivolta a nessuno, ma solo per festeggiare il record", spiega Pagliuca al termine della gara. "Ringrazio presidente e tifosi dell'Ascoli per la stima e la targa ricordo. Sono venuto ad Ascoli comunque non per il record, ma per riassaporare certe sensazioni che solo in serie A si possono provare", aggiunge l'ex portiere di Sampdoria, Inter e Bologna, vice campione del mondo con la nazionale italiana ai Mondiali del '94 negli Stati Uniti. ''Mi auguro - continua - di fare ancora tante belle cose con la maglia dell'Ascoli, è una scommessa che accetto molto volentieri". Peccato il gol subito. "Non speravo di rimanere imbattuto, ma di conquistare i tre punti, sarebbe stato molto meglio". Alla fine sembrava volersi spingere in attacco proprio per cercare il gol vittoria per i bianconeri. "No, no - risponde - mi sono solo avvicinato al centrocampo invitando i miei compagni ad andare avanti, così avrei preso un'eventuale ribattuta". Ora Pagliuca è atteso mercoledì sera al grande palcoscenico dello stadio Meazza, dove è stato lungamente protagonista. "Speriamo - conclude - in una gara onorevole"

Ascoli - Messina 1-1 (0-0).
ASCOLI (4-1-3-2): Pagliuca 6, Foglio 5, Cudini 5,5, Nastase 5,5, Lukovic 5, Boudianski 6, Giampà 6 (14' st Skela 6), Pecchia 6 (27' st Galoppa 6), Fini 6,5, Paolucci 5,5 (25' st Perrulli 6,5), Bjelanovic 5,5. (19 Boccolini, 4 Pecorari, 27 Zanetti, 17 Guberti. All. Tesser 5,5.
MESSINA (4-3-1-2): Storari 6,5, Lavecchia 5,5, Zanchi 6, Iuliano 6, Parisi 6, Coppola 5,5, De Vezze 5,5 (16' st Alvarez 6,5), Masiello 6, Cordova 6 (37' Morello), Riganò 6,5, Di Napoli 5,5 (25' st Iliev). (88 Caglioni, 16 Ogasawara, 13 Rea, 41 Sullo). All. Giordano 6.
Arbitro: Banti di Livorno 5,5.
Reti: 17' Riganò, 43' st Perrulli.
Angoli: 8-2 per l'Ascoli.
Recupero: 2' e 6'.
Ammoniti: Bjelanovic, Zanchi, Boudianski, Cordova, Masiello, Parisi, Foglio per gioco scorretto, Coppola per comportamento non regolamentare.
Espulso: Parisi 35' st per somma di ammonizioni.
Spettatori: 7.000.

Reti
17' st L'Ascoli reclama un rigore per un trattenuta su Bjelanovic, ma l'azione prosegue e dalla parte opposta, Parisi vola sulla sinistra mette in area bianconera e Riganò vola alto di testa e batte Pagliuca per l'1-0 il Messina.
43' st: punizione per l'Ascoli dalla trequarti; batte Nastase il pallone rimpalla su un difensore del Messina e sotto misura Perrulli insacca il gol dell'1-1.

Bomber all’asciutto per il debutto in casa del Catania

17/09 Festa a metà per il Catania. Giunta alla trecentesima partita in A e ritrovata la massima serie dopo 22 anni, la formazione etnea non va oltre il pari al debutto interno stagionale contro l' Atalanta. La sfida tra matricole emergenti, entrambe vittoriose all' esordio, si conclude con un pareggio senza reti frutto di un match sostanzialmente diviso a metà, complice anche un manto erboso inidoneo e un notevole caldo. Meglio i lombardi nei primi 45 minuti, quando gli inserimenti dei trequartisti schierati da Colantuono, in particolare Bombardini, creano qualche apprensione ai padroni di casa che, però, vengono fuori nella ripresa, esercitando una pressione costante anche se per lunghi tratti sterile. I due allenatori schierano le formazioni annunciate. Nel Catania debutta Caserta a centrocampo, Sardo va in panchina. Gli ospiti devono rinunciare a Ventola e inseriscono Defendi sulla trequarti passando al 4-2-3-1. I bergamaschi partono meglio pressando i padroni di casa nella loro metà campo e trovando un paio di accelerazioni che mettono in difficoltà gli avversari. Dopo neppure due minuti, Donati conclude con un sinistro sballato un' azione in velocità. Gli etnei replicano con un affondo per vie centrali di Baiocco, il cui tiro si perde a lato, ma al quarto d' ora sono ancora gli orobici a sfiorare il gol con Bombardini, che sfonda sulla sinistra e mette in mezzo un pallone che attraversa lo specchio della porta di casa senza che nessuno riesca a intervenire. La squadra di Marino prova a venire fuori affidandosi alle percussioni di Baiocco e alle iniziative di Corona, match-winner a Cagliari, ma i locali stentano a trovare il ritmo giusto. Più insidiosa l' Atalanta in contropiede: al 36' Baiocco salva in extremis su Bombardini, involatosi da metà campo. Sebbene Spinesi fatichi a entrare in partita, i rossazzurri riescono a rendersi pericolosi nel finale della prima frazione con Falsini (sinistro deviato in angolo da Calderoni sugli sviluppi di un angolo) e Corona (abile a eludere la guardia di Ariatti e Donati, ma autore di un tiro troppo debole). Nella ripresa il Catania incrementa la pressione e, pur senza costruire nitide occasioni da rete per i primi 25 minuti, costringe l' Atalanta sulla difensiva. Colantuono sostituisce Ferreira Pinto con Tissone per aumentare il filtro a centrocampo, ma sono sempre i catanesi a spingere. Il primo serio tentativo verso la porta di Calderoni giunge al 28', quando Mascara prova il sinistro a lato dal limite dell'area. Marino cambia assetto in attacco sostituendo Spinesi, in giornata decisamente negativa, con Del Core e accentrando Corona. La palla buona per sbloccare il match capita sui piedi di Mascara al 36', ma l' attaccante rossazzurro, ben servito da Corona, gira a lato da pochi metri. Sessanta secondi dopo tocca a Biso impegnare Calderoni con un tocco da pochi metri su servizio di Caserta, poi più nulla sino al triplice fischio di Palanca, che complessivamente ha ammonito nove giocatori.
La parola ai mister
Il pareggio interno senza reti del Catania con l' Atalanta scontenta di più il tecnico dei siciliani, Pasquale Marino che negli spogliatoi del Massimino, che ritrova la serie A dopo 22 anni, si dice "scontento del risultato". "Se c' era una squadra che doveva vincere - sostiene - era la nostra". Non condivide il parere di Marino il suo collega Stefano Colantuono secondo il quale "c' è stato un tempo per ciascuno delle due squadre" e quindi alla fine, per l' allenatore dell' Atalanta, "lo 0-0 è giusto" "Purtroppo non siamo riusciti a ripetere il risultato della settima scorsa" si rammarica Marino, ripensando all' esordio vittorioso a Cagliari. "Sono deluso però soltanto del risultato - precisa il tecnico del Catania - ma contento della prestazione della mia squadra che ha cercato, soprattutto nel secondo tempo, di vincere". L' allenatore del Catania segnala anche le cose positive che ha visto durante la partita: "Abbiamo attaccato di più e con molto ordine - spiega - e questo è di buono auspicio per le prossime partite perché trovando la condizione troveremo certamente anche maggiore convinzione". Per l' allenatore dell' Atalanta il pareggio finale rispecchia invece l' andamento della gara. "Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, durante il quale abbiamo sciupato diverse occasioni - osserva Stefano Colantuono - e nella ripresa è venuto fuori il Catania". Il calo di gioco dei lombardi Colantuono lo imputa, oltre al gran caldo e alle non buone condizioni del campo, "alle tante ammonizioni ricevute dai giocatori che non hanno permesso all' Atalanta di essere aggressiva sui portatori di palla". L' ex allenatore dei siciliani conclude con una valutazione complessiva sulle due squadre: "Catania e Atalanta - sottolinea - sono due realtà che devono salvarsi e non sarà facile per alcuno riuscire portare via punti dal Massimino" L' analisi di Colantuono è condivisa dal suo portiere, Alex Calderoni, che è stato tra i migliori dell' Atalanta, secondo il quale quella con il Catania "é stata una partita giocata bene da entrambe le squadre: il primo tempo è stato nostro, il secondo del Catania". Per l' attaccante degli etnei, Giorgio Corona, migliore in campo, "il Catania ha cercato di vincere la partita ma non c' é riuscito". E' mancato il suo gol ma sogna di farne uno a Palermo mercoledì prossimo in casa della capolista. "Sono contento di essere palermitano e altrettanto di vestire la maglia del Catania - dice 're Giorgio' - e noi dobbiamo andare lì tranquilli e cercare di fare la nostra partita e di ottenere un risultato utile. Un gol alla Favorita? Lo sogno, e sarei contento di farlo". "Quello con il Palermo - gli fa eco il tecnico Marino - è un derby importante per le due città, anche se sono due squadre con obiettivi diversi. Noi cercheremo di onorare questa gara al massimo perché sappiamo quanto ci tengono la tifoseria e la società. Anche per questo cureremo tutti i particolari per affrontare al meglio il derby".
Incidenti a fine gara
Un funzionario di polizia e due agenti sono rimasti feriti durante alcune cariche di contenimento avvenute contro i tifosi etnei fuori dallo stadio Angelo Massimino alla fine della partita Catania-Atalanta. Le forze dell'ordine sono intervenute per evitare che gli ultras del Catania entrassero a contatto con quelli bergamaschi che erano già saliti su un autobus. Durante la carica i tre investigatori sono stati colpiti. Successivamente sono stati medicati in ospedale, dove i medici li hanno giudicati guaribili in 10 giorni.

Catania - Atalanta 0-0
CATANIA (4-3-3): Pantanelli 6, Silvestri 6, Stovini 6, Sottil 6, Falsini 6.5 (43' st Vargas sv), Baiocco 6.5, Biso 5.5, Caserta 6, Mascara 6, Spinesi 5 (31' st Del Core 6), Corona 6.5. (16 Polito, 5 Minelli, 4 Sardo, 13 Izco, 23 Colucci, 8 Edusei). All. Marino 6 .
ATALANTA (4-2-3-1): Calderoni 6.5, Adriano 6 (17' st Bellini 6), Rivalta 6, Carrozzieri 6.5, Ariatti 6, Donati 6.5, Migliaccio 6, Ferreira Pinto 5.5, (17' st Tissone 6), Defendi 6, Bombardini 6, Zampagna 6 (46' st Soncin sv). (18 Ivan, 2 Talamonti, 20 Manzoni,8 Bernardini). All: Colantuono 6.
Arbitrio: Palanca di Roma 6.
Recuperi: 2' e 3'.
Angoli: 8-1 per il Catania
Note: pomeriggio caldo, terreno in cattive condizioni.
Spettatori: 20.000 circa.
Ammoniti: Biso, Carrozzieri, Sottil, Defendi, Ariatti, Zampagna per gioco falloso; Baicco per proteste; Donati e Bellini per comportamento non regolamentare.

Altalena di emozioni tra Empoli e Chievo, ma finisce in parità

17/09 Finisce in parità tra Empoli e Chievo, un punto che accontenta entrambe le squadre, anche se gli uomini di Cagni hanno beneficiato della superiorità numerica dal 17' del primo tempo, dopo l'espulsione di Luciano per somma di ammonizioni. Per il Chievo questo è un punto fondamentale dopo la sconfitta casalinga all' esordio contro il Siena e il ko in Uefa contro i portoghesi dello Sporting Braga. Per l' Empoli, invece, quello ottenuto con il pareggio rappresenta il quarto punto dopo due giornate di campionato. Nel primo tempo, Cagni ripropone il 4-2-3-1 dello scorso anno. In difesa tornano titolari Pratali, assente per squalifica a Genova, e Vanigli, dopo l' infortunio patito in preparazione, ma l' ex livornese dovrà abbandonare il campo dopo 15' - sostituito da Marzoratti - per un problema muscolare. A centrocampo Almiron parte dal 1' minuto in coppia con Moro, mentre sulla fascia sinistra debutta da titolare Matteini. Nel Chievo, Pillon schiera a sorpresa Squizzi tra i pali e Bruno in attacco, al posto di Cossato. Empoli arrembante nei primi minuti, ma il Chievo controlla bene cercando le ripartenze sulle corsie esterne, con Semioli e Luciano. Al 7' è Matteini a tentare la percussione sulla fascia, ma viene anticipato al limite dell' area. All' 11' Luciano si complica la vita, commettendo un brutto fallo da tergo ai danni di Vannucchi nella zona del centrocampo e viene ammonito. Il Chievo accelera al 14' passa in vantaggio. Semioli si guadagna un calcio d' angolo che batte da sinistra della porta difesa da Balli, irrompe Bruno di testa che anticipa i centrali azzurri, servendo Mandelli appostato sul secondo palo che non ha difficoltà ad insaccare. Tre minuti dopo Luciano perde la testa e commette nuovamente fallo da dietro nella zona di centrocampo ai danni di Almiron. Secondo cartellino giallo e Luciano viene espulso. Pillon ridisegna la squadra, togliendo Tirobocchi e inserendo Marcolini a copertura della fascia sinistra. Cagni attende qualche minuto e cambia atteggiamento tattico, rinunciando a Raggi per Pozzi, che si posiziona in avanti in coppia con Saudati. E' proprio l'ex milanista, a sfiorare il gol al 37', con un colpo di testa che sibila il palo di sinistra difeso da Squizzi. Nel secondo tempo l'Empoli riparte: al 12' Saudati reclama un contatto in area di rigore, ma l'arbitro fa proseguire. E' il preludio al gol del pareggio che arriva due minuti dopo: Moro lancia dalla trequarti Pozzi, che si invola verso la porta, ma viene steso al limite dell'area dall'uscita di Squizzi. L'arbitro decide soltanto di ammonire il portiere ospite, tra le proteste dei locali che invocano l' espulsione. Sulla punizione si presenta Vannucchi che con una parabola a girare la barriera supera Squizzi, proteso in volo. A questo punto, Cagni tenta la carta Gasparetto. Empoli a quattro punte, con Vannucchi dietro a ridosso della linea d' attacco. Gli azzurri sfiorano il vantaggio al 18' quando Squizzi é miracoloso a ribattere una conclusione di Saudati a botta sicura. Nel finale la stanchezza e il campo pesante si fanno sentire, anche se l' Empoli sfiora nuovamente la rete del possibile vantaggio al 36' con Saudati servito da Vannucchi, ma la palla sibila sulla traversa e termina di poco sul fondo.
La parola ai mister
Due punti persi o un punto guadagnato? E' questo il dubbio che anima il dopopartita in casa Empoli. Un pensiero, invece, che non tocca Cagni, apparso sereno e fiducioso. "Come ho detto in più occasioni - esordisce il mister azzurro - non possiamo valutare la squadra dopo appena due partite. E' necessario un periodo di tempo per capire e per conoscerci. Abbiamo sbagliato molto, ma siamo riusciti anche a creare tante occasioni da gol, molte più che nella gara con la Sampdoria. Magari si riuscisse a fare altrettanto a Bergamo con l' Atalanta". Un campanello d'allarme è l'approccio alla gara avuto dagli azzurri: sotto di un gol anche oggi, come nella partita d'esordio a Marassi. "E' successo di nuovo - prosegue Cagni -. Sinceramente non so se ci sia un motivo particolare. Cercheremo eventualmente di rivedere il riscaldamento prima della partita". Primo punto in campionato per il Chievo che, pur in inferiorità numerica, è riuscito a passare indenne dalla trasferta di Empoli. In sala stampa Pillon si dice amareggiato per l' espulsione di Luciano. "E' stato l'episodio chiave della partita - dice l' allenatore veneto -, certi falli andrebbero valutati con lo stesso metro di giudizio. Nel secondo intervento, quello su Almiron che ha poi decretato il secondo cartellino giallo, Luciano ha colpito prima la palla. Per quanto riguarda la partita ci siamo difesi bene, in modo ordinato. Abbiamo subito le ripartenze dell'Empoli quando eravamo in fase offensiva. Ma la squadra è stata molto compatta nei reparti. Una bella risposta, di carattere".

Empoli - Chievo 1 -1 (0-1)
Reti: nel pt 14' Mandelli; nel st 15' Vannucchi.
EMPOLI (4-2-3-1): Balli 6; Raggi 5.5 (36' st Pozzi 6), Vanigli 6 (15' st Marzoratti 6), Pratali 6, Lucchini 6.5; Moro 6, Almiron 6 (21' st Gasparetto 5.5); Buscé 6, Vannucchi 6.5, Matteini 6; Saudati 6.5. (1 Bassi, 27 Ficini, 8 Marianini, 20 Buzzegoli). All. Cagni.
CHIEVO (4-4-2): Squizzi 5.5; Moro 6, Mandelli 6.5, Scurto 5.5 (23' st Mantovani 6), Lanna 6.5; Semioli 6.5, Giunti 5.5, Sammarco 6.5, Luciano 4; Bruno 6 (19' st Cossato 5.5), Tiribocchi 6 (23' pt Marcolini 6.5). (1 Sicignano, 10 Zanchetta, 99 Godeas, 55 Kosowski). All. Pillon.
Arbitro: Squillace di Catanzaro 6.
Angoli: 8-5 per l' Empoli.
Recupero: 4' e 4'
Ammoniti: nel st 14' Squizzi per fallo su Pozzi lanciato a rete fuori area, 20' Pozzi per simulazione, 35' Saudati per fallo di mano.
Espulsi: Luciano al 17' per somma di ammonizioni.
Spettatori: 3.500 per un incasso di 43.883 euro

Reti
- 14' pt: angolo di Semioli dal versante destro della porta difesa da Balli, Bruno interviene di testa servendo Mandelli appostato sul secondo palo, che insacca di testa;
15' st: Squizzi commette fallo su Pozzi lanciato a rete al limite dell'area. Vannucchi realizza con una conclusione su punizione a girare che supera la barriera.

Il Palermo sbanca Roma e rimane in vetta

17/09 E' un Palermo che prima si diverte , poi scherza, ma non riesce a non far venire il cardiopalma ai suoi tifosi, il solito mix di sofferenza e batticuore. Dopo Londra sponda West Ham in Coppa Uefa Guidolin sbanca un'altra capitale del calcio, cioé Roma. Sconfigge una Lazio non brillante ma anche un po' jellata, e va in testa al campionato insieme con la Roma. La jella principale della Lazio è stata aver incontrato la giornata di grazia di Agliardi, portierino della under 21 che le ha prese tutte, quasi tutte. Le classiche giornate di grazia del portiere, nelle quali si diventa insuperabili, da qualunque lato arrivi la minaccia: se a questo si aggiungono i contropiedi di Di Michele e l'eccellente disposizione tattica del centrocampo rosanero, si capisce meglio perché il Palermo abbia espugnato l'Olimpico. Buona squadra in via di costruzione definitiva, a cui evidentemente - vedi anche i tre gol presi nella prima di campionato con la Reggina - manca qualcosa dietro. Ma molto è mancato alla Lazio, con un paio di giocatori fuori dalla partita, poca qualità e fantasia: l'unica cosa che non è mancata è stata il carattere, davvero prezioso in una giornata storta. Se dopo la gara con i calabresi il presidente Zamparini non aveva gradito la sofferenza, è più che sicuro che non l'avrà gradita neanche all'Olimpico. Perché se dopo averla avuta in pugno per 75' deve ringraziare l'ennesimo miracolo di Agliardi al 47', in pieno recupero, per conquistare la vittoria, è evidente che qualcosa non va. E vale la pena di raccontarlo subito l'ultimo miracolo del portiere rosanero: assedio biancoceleste nel'area siciliana, cronometro che scorre, ultima occasione o quasi. Testa di Makinwa in area, sul pallone si avventa il difensore Stendardo, Agliardi gli si butta tra i piedi e salva i tre punti, che portano in testa alla classifica i siciliani. Sono bastati 10' al Palermo per cambiare la partita: il primo gol è un contropiede micidiale innescato da Simplicio per Di Michele che alza un pallonetto che beffa Peruzzi. Lazio stordita, rosanero che si difendono con tre centrali, Zaccardo-Biava-Barzagli, e che con Capuano e Diana chiudono gli spazi sulle ali. E' un 3-5-1-1, che diventa un 5-3-1-1 molto elastico, ma si sa, quando la partita si mette bene Guidolin è un tecnico che sa chiudere bene le squadre. Mauri, non spinge, Rocchi gira al largo, Pandev non c'é e la squadra muscolare messa in campo da Rossi non ha una idea che è una. Il Palermo é sempre in superiorità numerica in mezzo al campo. Ma dopo la mezzora la Lazio ha un sussulto ed è lì che sale in cattedra il portierino della nazionale under 21. Al 36' respinge un tiro da fuori di Mudingayi; dopo 1' mezzo miracolo su un colpo di testa di Manfredini. Sugli sviluppi di questa azione altro contropiede del Palermo: lancio in avanti di Barzagli, Amauri allunga per Di Michele, altro pallonetto delizioso e 2-0 che sigla la doppietta personale dell'ex udinese. Per la Lazio di Rossi è una mazzata, e dopo 2' potrebbe tracollare definitivamente: è Simplicio a colpire un clamoroso palo dopo uno slalom in area di Diana. Ma nonostante tutto i biancazzurri insistono e solo un clamoroso Agliardi nega il gol a Rocchi e compagni. Nel giro di 3' compie quattro parate formidabili, su Manfredini, Pandev, Mauri e Oddo, colpi di testa, tiri da lonanto e mischie in area, palle vicine o basse, alte o ravvicinate: l'intero repertorio di un portiere alla ribalta. Ma niente, sembrava impossibile segnargli. Ripresa uguale: attacca la Lazio, contropiedi palermitani, Amauri e Di Michele pericolosi, Agliardi altro miracolo su Makinwa. Quando tutto sembra ormai segnato, ecco la rete di Rocchi al 28'. Cross di Oddo, il centravanti finalmente in posizione centrale anticipa Barzagli e tocca d'esterno, e poi, incredibile, palla che passa tra le gambe del portiere del Palermo. 1-2,e partita che si riapre. Al 36' nuova discesa di Oddo e palla in mezzo, Mauri arriva da dietro e solo, incredibilmente, calcia fuori. Poi l'ultimo miracolo di Agliardi che chiude la gara.
La parola ai mister
Il Palermo di Guidolin sogna. La squadra siciliana centra la seconda vittoria consecutiva in campionato ed è prima in classifica, anche se all' interno dello spogliatoio dei rosanero c' è la massima tranquillità. E' lo stesso allenatore che cerca di mantenere i piedi in terra, anche se spiega: "Tutto ciò non è frutto della casualità, da parte nostra, infatti, c' è voglia di stupire, ma per fare questo servono qualità tecniche, che ci sono, ma anche e soprattutto quelle morali. Se il gruppo rimarrà coeso ed umile, sono convinto che questa formazione potrà andare molto lontano e fare molto bene". Il tecnico del Palermo, insomma, si gode questo successo e il primato in classifica, ma allo stesso tempo sa bene che il torneo è ancora lungo e molto difficile. "C'é anche grande soddisfazione quando si raccolgono successi di questo tipo - ha aggiunto Guidolin -. Di sicuro le stagioni si costruiscono partendo bene e, in effetti, noi l' abbiamo fatto ampiamente, anche se poi può succedere di tutto, soprattutto in una piazza come Palermo". Sulla partita, l' allenatore, oltre ad elogiare la squadra, non ha molto da dire: "Ho fatto dei cambi rispetto a giovedì perché, ovviamente, c' era qualche ragazzo che era stanco, ma ho la fortuna di avere un ottimo organico e poi, un' altra bella soddisfazione è che per la terza volta consecutiva ho adottato un modulo diverso, raccogliendo il terzo successo. E questo, per un allenatore, è sicuramente un bel traguardo". "Fino a quando siamo stati in partita - ha affermato Guidolin - non ci sono stati problemi, ma davanti avevamo la Lazio, che ci ha messo veramente in difficoltà e, per certi versi, credo che un pareggio i biancocelesti lo avrebbero meritato, ma è andata meglio così, considerato che abbiamo vinto". Sulla stessa lunghezza d' onda anche i due giocatori Guana e Aiardi, il vero protagonista dell' incontro, considerato che ha effettuato sei parate decisive. "Abbiamo sofferto un po' - ha spiegato Guana - ma abbiamo vinto e questo vuol dire che siamo sulla strada giusta". Anche il portiere è molto soddisfatto della sua prestazione: "Sono contento per la mia partita, ma lo sono di più per la vittoria ottenuta sulla Lazio". Di tutt'altro tenore il clima che si respira in casa biancoceleste, con il tecnico Delio Rossi che appare soddisfatto per la prestazione, ma non certo per i punti raccolti. "Devo fare i complimenti ai miei ragazzi per come hanno giocato - ha affermato l' allenatore della Lazio - certo è che siamo stati un po' disattenti e c' è mancato un pizzico di cinismo sottoporta. Tutto sommato, comunque, credo che la strada che abbiamo intrapreso sia quella giusta, anche perché, se continuiamo a giocare in questo modo, sono certo che recupereremo il terreno perduto". La certezza, però, è che la squadra insiste a commettere gli stessi errori, ossia poco concentrata nella fase iniziale della gara e gravi disattenzioni in difesa: "E' ovvio che qualcosa si deve rivedere, ma sono convinto che la strada sia quella giusta. Il campo, comunque, oggi ha dato quest' esito e, purtroppo, quando perdi passi sempre per coglione". Sui singoli e, soprattutto, sui fischi a Ledesma il tecnico aggiunge: "Io sinceramente non fischierei mai un mio giocatore, anche se il pubblico ci è stato molto vicino. Pandev? Il problema è che lui ci ha abituato molto bene". Conclude il difensore Luciano Zauri, che afferma: "Sono dispiaciuto per la sconfitta di oggi, anche perché la classifica ci vede sempre a meno undici, ma, nonostante tutto, la Lazio oggi si è espressa su buoni livelli e dobbiamo essere contenti per il gioco espresso, anche se c' è stato qualche errore". Su questo argomento, però, il biancoceleste è duro: "Ora non si facciano processi alla difesa, perché sarebbero fuori luogo, anche perché, quando una squadra prende gol, è colpa di tutti, non di un singolo reparto". (ANSA).
Lotito: serve più cattiveria
"C'é stata una prestazione superlativa del portiere del Palermo, che ha preso davvero tutto, e poi qualche mancanza da parte nostra sotto porta: serve più concretezza". Non sembra aver presa bene la sconfitta con il Palermo il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ha commentato in questo modo a fine partita ai microfoni di Sky. "Abbiamo avuto poco cinismo, poca cattiveria in attacco - ha aggiunto il patron -. Ho sempre detto che la società ha allestito una squadra più forte dello scorso anno, ma poi queste potenzialità devono essere tradotte sul campo. La squadra non ha concretezza". Lotito le ha riservate alla contestazione del pubblico dell'Olimpico: "Mi pare che l'atteggiamento nei miei confronti non sia cambiato affatto, però mi è sembrato che siano stati più vicini alla squadra. Hanno incitato fino alla fine la Lazio, ma non sono stati ripagati nel risultato". "Come faccio ad andare avanti? So di fare l'interesse della società - ha concluso il presidente - e di stare dalla parte del giusto. Poi una persona deve lottare per i suoi ideali. Nella vita ci vuole qualcuno che reagisca per affermare i propri valori, anche per rispetto di tutti quelli che giornalmente si sacrificano anche per dare uno spettacolo ai contestatori. Se la contestazione è costruttiva ben venga, se è strumentale no: non lo accetto".

Lazio-Palermo 1-2 (0-2).
LAZIO (4-4-2): Peruzzi 6, Oddo 6.5, Siviglia 4.5, Stendardo 5, Zauri 5, Manfredini 5.5 (8' st Foggia 5), Mudingayi 6.5, Ledesma 4.5 (34' st Baronio sv), Mauri 5, Rocchi 5.5, Pandev 4.5 (14' Makinwa 6). (32 Ballotta, 7 Belleri, 25 Cribari, 17 Tare) All: Rossi 5
PALERMO (4-4-2): Agliardi 8, Zaccardo 6, Biava 6.5, Barzagli 6, Capuano 6 (8' st Pisano 6), Guana 6.5, Corini 6.5 (37' st Parravicini sv), Simplicio 7, Diana 6.5, Di Michele 7.5 (22' st Caracciolo 5), Amauri 6.5. (12 Fontana, 23 Bresciano, 4 Tedesco, 90 Brienza) All: Guidolin 6
Arbitro: Marelli di Como 7
Reti: nel pt 10' e 37' Di Michele, nel st 28' Rocchi
Recupero: 0 + 4'
Ammoniti: Diana, Caracciolo e Amauri per proteste, Pisano e Stendardo per gioco falloso
Spettatori: 16 mila

Reti:
- 10' pt: rinvio di Agliardi, colpo di testa di Mudingayi, intercetta Simplicio che vede spazio libero davanti a Di Michele e lancia il pallone: l'ala palermitana si inserisce e da appena fuori area scavalca l'accorrente Peruzzi con un pallonetto.
- 37' pt: contropiede micidiale con lancio di Barzagli per Amauri che pesca Di Michele nella prateria laziale, controllo e pallonetto sull'incolpevole Peruzzi per il 2-0.
- 28' st: cross basso di Oddo per Rocchi che anticipa Barzagli e tocca di esterno, la palla passa in mezzo alle gambe di Agliardi e finisce in gol.

Lucarelli fa fuori la Fiorentina

17/09 Un gol del solito Cristiano Lucarelli basta al Livorno per aggiudicarsi il derby (1-0) e far sprofondare sempre più la Fiorentina, che esce dal Picchi con molti problemi e una classifica che fa spavento. Dopo la sconfitta odierna, la seconda in altrettante gare e la quarta di fila sul campo amaranto, per la squadra viola i 19 punti di penalizzazione rischiano di pesare sempre più. Alla fine il pubblico livornese ha urlato all'indirizzo di Toni e compagni `Serie B serie B': la stagione è ancora all'inizio ma Prandelli e i suoi, oltre alla società, devono compattarsi per analizzare la situazione e correre quanto prima ai ripari. La Fiorentina vista a Livorno è parsa squadra ancora alla ricerca di identità. I nuovi non si sono integrati, la squadra non ha ancora assimilato il sistema di gioco adottato in estate dal tecnico (tra i reparti poco dialogo e molto sfilacciamento) e il pesante handicap, come ammesso dagli stessi giocatori, sta inevitabilmente condizionando dal punto di vista mentale prima che fisico: ad esempio Pasqual, giocatore tutt'altro che rissoso e nervoso, s'é fatto scioccamente espellere nel finale dopo un botta e risposta con l'arbitro obbligando così la sua squadra, impegnata in un confuso arrembaggio, a chiudere in inferiorità. E durante la gara Prandelli, che inizialmente ha escluso Liverani (il primo acquisto fatto in ottica Champions League) inserendolo solo a metà ripresa, è stato visto più volte arrabbiarsi con i suoi, imprecare, colpire la panchina. E' una Fiorentina controfigura di quella efficace, solida e ammirata l'anno scorso e anche poco sorretta dalla fortuna: nel primo tempo (25'), in area di rigore livornese, c'é stato un contatto fra Balleri e Toni che avrebbe dovuto essere punito con il rigore. E nella ripresa Mutu (34'), comunque fra i più vivaci, ha colpito la traversa di testa e Amelia s'é fatto applaudire per alcuni provvidenziali interventi, come la gran botta da fuori area di Liverani (43') respinta con la punta delle dita. In casa viola, nel finale di gara, in molti hanno parlato di sconfitta immeritata ma il Livorno, con una prova diligente ha portato a casa i tre punti senza dare scandalo, costringendo addirittura il suo presidente Spinelli a chiedere scusa ad Arrigoni, criticato pesantemente prima della gara per certe scelte di formazione. Rispetto alla partita di Coppa Uefa vinta giovedì il tecnico amaranto ha optato per uno schieramento più prudente, ha lasciato fuori Danilevicius, Morrone e Pfertzel (gli ultimi due subentrati solo nel finale) inserendo Bakayoko, Vigiani, Pasquale, Balleri mentre l'iraniano Rezaei, al debutto, ha avvicendato lo squalificato Kouffour. Pur senza incantare il Livorno ha sfoderato la solita grinta, senza risentire troppo delle fatiche di coppa, e così pian piano ha guadagnato metri: al 12' del primo tempo su un colpo di testa di Lucarelli gli amaranto hanno gridato al gol convinti che il pallone avesse varcato la linea, ma le immagini tv hanno smentito. Il capitano del Livorno, anche se spesso lasciato troppo isolato (come del resto Toni), si è battuto dall'inizio alla fine trovando con merito il gol-partita al 13' della ripresa: angolo di Passoni e colpo di testa vincente che ha spiazzato prima Dainelli poi Frey il quale, dopo alcuni buoni interventi, nulla stavolta ha potuto. Per Lucarelli si tratta della quinta rete di fila ai viola al Picchi, ancora un sigillo vincente contro la squadra che in estate lo aveva indicato fra i possibili sostituti di Toni se il campione del mondo avesse lasciato Firenze.
La parola ai mister
"Il nostro problema è psicologico. Siamo una squadra di bravi ragazzi, sensibile, che accusa più del dovuto la penalizzazione". Il tecnico della Fiorentina, Cesare Prandelli, vuole una reazione mentale dalla sua squadra e aggiunge: "Non possiamo continuare ad avere un atteggiamento da vittime". L' allenatore viola però non digerisce la sconfitta: "Il risultato è bugiardo. Abbiamo creato molto, senza avere la fortuna di fare gol". Infine, Prandelli censura il comportamento di Pasqual che ha lasciato in dieci la Fiorentina nel finale di partita. "Questi sono i campanelli d' allarme che mi preoccupano - spiega il tecnico - perché denotano nervosismo tra i giocatori. Era già capitato ad Arezzo". Adrian Mutu, che non è stato ammonito (la società viola ha comunicato che il giallo era per Montolivo), non cerca scuse: "E' il momento di svegliarci. Dobbiamo raddrizzare la situazione, altrimenti sarà troppo tardi". Sulla partita di oggi l' attaccante si rammarica per la sconfitta: "Siamo stati sfortunati e Amelia ha fatto grandi parate, però abbiamo peccato in concentrazione. Ci pesa molto questo handicap dei 19 punti, sentiamo molto la pressione. Non è facile scendere in campo e pensare di dover recuperare così tanti punti. Non riesci a giocare con la tranquillità degli altri, ma proveremo a resistere e a recuperare". Luca Toni è consapevole del momento difficile, ma ostenta ottimismo: "Sarà una stagione durissima e dovremo lottare fino alla fine per non retrocedere, ma sono convinto che ci salveremo". Il bomber oggi è rimasto all' asciutto: "Il Livorno si difendeva in cinque - conclude Toni - ed era difficile trovare gli spazi. Amelia è stato decisivo. E' un momento così, dove gli altri segnano, mentre noi prendiamo la traversa e troviamo portieri bravissimi". Clima diverso negli spogliatoi del Livorno, vittorioso in casa nel derby per il terzo anno consecutivo. Il tecnico amaranto, Daniele Arrigoni chiude la polemica a distanza con Spinelli: "Il bello del presidente - dice - è che dice apertamente ciò che pensa e prima di andare in tv era venuto a dirmelo negli spogliatoi. Così come è venuto a riconoscere i miei meriti dopo la partita". L' allenatore livornese è soddisfatto soprattutto per l' applicazione tattica della sua squadra: "Raccogliamo i frutti del lavoro estivo. Del resto - spiega - ci siamo allenati per due mesi senza disputare partite di livello proprio per prepararci tatticamente e sapere adottare soluzioni diverse a seconda degli avversari". Felice anche Lucarelli, che con quello di oggi ha segnato il sesto gol personale alla Fiorentina con la maglia amaranto: 'Ma non e' un accanimento verso i viola - dice - io cerco di far gol ogni domenica. Oggi tutta la squadra ha disputato una grandissima partita. Ci siamo preparati bene in estate e siamo più duttili anche tatticamente. La Fiorentina? Deve pensare ad azzerare la penalità e giocare con il solo obiettivo dela salvezza. E' una squadra di campioni, può farcela". Soddisfatto Amelia: "Ho fatto poche parate, ma sono valse i tre punti".
Spinelli prima della gara aveva criticato la formazione
"Oggi ci vorrebbero dieci impermeabili gialli, con la formazione che ha fatto il mio allenatore sono molto preoccupato. Ha lasciato fuori cinque titolari. Bisogna essere matti". Con queste dure parole il presidente del Livorno Aldo Spinelli, prima dell' inizio del derby con la Fiorentina, ha commentato su Sky le scelte di Daniele Arrigoni: contro i viola partono dalla panchina, fra gli altri, Morrone, Danilevicius, Pfertzel. "Il turn over va bene solo per certi giocatori, non per altri - ha continuato Spinelli -. Sono entrato nello spogliatoio e ho visto una formazione allucinante come ho già detto anche ad Arrigoni". Il presidente amaranto ha escluso comunque decisioni drastiche: "Esonero? No, ci mancherebbe. Mi auguro però che le prossime volte l' allenatore non sbagli più. Io ad esempio un giocatore come Morrone lo farei giocare anche con 40 di febbre e Danilevicius attualmente è impossibile lasciarlo fuori". A differenza del passato, stavolta per il derby con la Fiorentina non si registra al Picchi il tutto esaurito: molti i vuoti nei vari settori compresa la curva degli ultras amaranto.
Ma poi Spinelli si scusa
"Sono sceso negli spogliatoi per scusarmi personalmente con Arrigoni. Ha avuto ragione lui, le sue scelte ci hanno permesso di vincere la partita". Lo ha detto il presidente del Livorno Aldo Spinelli che, prima dell'inizio del derby, ai microfoni di Sky, aveva criticato duramente la formazione decisa dal tecnico amaranto. "Quando ho visto chi avrebbe giocato - ha aggiunto Spinelli - mi sono sentito male e ho pensato che non avremmo avuto scampo. Invece l'allenatore ha azzeccato tutte le mosse e soprattutto ha avuto il coraggio di lasciare a riposo giocatori importanti come Morrone e Danilevicius. E' tutta la squadra che ha giocato bene e voglio fare i complimenti ad Arrigoni perché pratica un calcio che mi fa divertire". (ANSA).
Arrigoni “Spinelli? Alla fine decido io”
"Sono talmente abituato a queste cose, che non ci faccio nemmeno caso: sono tranquillo di carattere, e resto sereno". Arrigoni incassa rimprovero e scuse del suo presidente, Spinelli, ma soprattutto i tre punti contro la Fiorentina. "Stimo Morrone anche io - ha detto il tecnico del Livorno, parlando a Sky delle pesanti parole del suo presidente prima della partita - Ma giocando ogni tre giorni ho l'obbligo di cambiare: e se vedo un giocatore stanco lo metto a riposo. Io quando prendo una decisione, ponderata, sono sereno: devo rispondere solo a me stesso, non ad altri, nemmeno al presidente". Ma toglierebbe anche Lucarelli, se lo vedesse stanco? "Toccherà anche a lui: e allora Spinelli potrà dire quel che vuole. Tanto in ogni caso sono io che decido".
Prandelli: non meritavamo di perdere
"Non meritavamo di perdere, a Livorno. Ma non dobbiamo pensare ad altro, l'arbitrato ad esempio: sono tutte turbative". Lo ha detto Cesare Prandelli, dopo il ko della Fiorentina. "La realtà - ha detto a Sky il tecnico viola - è che siamo a -19, e ultimi in campionato. La parola d'ordine è sempre la stessa: non possiamo sbagliare nulla"
Derby senza incidenti
Era un derby molto temuto anche sotto il profilo dell' ordine pubblico, ma la partita si è svolta senza problemi e caratterizzata solo dagli sfottò delle opposte tifoserie. Livorno-Fiorentina è stato un banco di prova anche per circa 250 agenti tra polizia, carabinieri e guardia di finanza che hanno controllato i varchi di accesso alla città sin dal mattino. A complicare la situazione ci si è messo anche il maltempo. La pioggia della scorsa notte ha allagato i sottopassi ferroviari e bloccato per qualche ora un paio di svincoli della superstrada Firenze-Pisa-Livorno, obbligando il questore, Vincenzo Roca, a rimodulare il servizio d' ordine e modificare l' itinerario dei tifosi ospiti. L' afflusso e il deflusso dei 2500 supporters viola, arrivati per lo più con pullman e mezzi privati, si sono svolti senza problemi.

Livorno - Fiorentina 1-0 (0-0).
Rete nel st 13' Lucarelli
LIVORNO (5-3-2): Amelia 7, Balleri 6 (35' st Morrone sv), Grandoni 6.5, Rezaei 6.5, Galante 6, Pasquale 5 (14' st Pfertzel 6), Filippini 5.5, Passoni 6 (28' st Argilli sv), Vigiani 6,Bakayoko 6, Lucarelli 7. (23 Manitta, 21 Betanin, 32 Pavan, 78 Danilevicius). All. Arrigoni 6.5
FIORENTINA (4-2-3-1): Frey 6.5, Ujfalusi 5.5 (28' st Potenza sv), Dainelli 4.5, Gamberini 5, Pasqual 4, Blasi 5.5 (22' st Liverani 5.5), Donadel 5.5, Jorgensen 4.5 (14' st Reginaldo 5.5), Montolivo 5, Mutu 6, Toni 6. (14 Lobont, 2 Kroldrup, 19 Gobbi, 15 Paolucci). All. Prandelli 5
Arbitro: Farina di Novi Ligure 5
Angoli: 5-3 per la Fiorentina
Recupero: 1' e 4'
Espulsi: 39' st Pasqual per proteste
Ammoniti: Donadel per gioco falloso, Amelia per comportamento non regolamentare, Mutu per proteste
Spettatori: circa 10.000

Reti
13' st: calcio d' angolo angolo battuto da Passoni, Cristiano Lucarelli salta più in alto di tutti e trafigge Frey con un preciso colpo di testa.

Il Milan porta a meno due lo svantaggio iniziale

17/09 La gara del Milan decisa da due calci da fermo. Una super punizione di Seedorf nel primo tempo, un rigore di Kakà chiude il secondo tempo. I rossoneri vanno a meno 2 e soprattutto limano di due punti il distacco dall'Inter. Insomma, si rivede la parte nera della classifica, dopo gli 8 punti di penalizzazione per Calciopoli. Il Parma perde la prima in casa. Non succedeva da 15 anni, era successo solo alla prima assoluta in serie A, 1990-91, con la Juventus. Che poi non vinse lo scudetto. In terra emiliana, insomma, si toglie una soddisfazione l'ex Carlo Ancelotti, che pure aveva vinto, 2-3, l'ultima partita al Tardini dello scorso anno. Pioli invece sta un po' peggio, nella sua prima apparizione nella massima serie nel proprio stadio. Ma con questo Milan ci può anche stare, anche se 1 solo punto non é un inizio incoraggiante per una squadra che dovrà fare molti conti con le ristrettezze. Turn-over spietato, per entrambi le squadre, rispetto alle fatiche di Coppa e ai successi di Kazan e con l'Aek. Gioca Gattuso, che ha superato l'attacco di febbre, Kakà va in panchina come Inzaghi, pure febbricitante, gioca Oliveira. Il modulo di gioco del Parma è a una sola punta: produce gioco ma ha pochi sbocchi. E non c'é abbastanza intensità. E si vede. I rossoneri quando avanzano trovano ampi spazi (Ciaramitaro non fa il lavoro che dovrebbe essere uguale a quello di Grella) e di fatto fanno quello che vogliono. Ma è del Parma la prima occasione: all'11' un gran tiro di Gasbarroni sfiora la traversa. Dida sembra metterci la mano, ma non viene concesso il corner. Al 13' c'é un contatto in area tra Budan e Simic. Gli emiliani chiedono il rigore ma Trefoloni fa platealmente cenno di continuare. Al 20' Seedorf dà una palla d'oro a Gilardino che è in area e a botta sicura tira per un gol già fatto che invece fallisce. Bravo comunque De Lucia a muoversi e a parare. Al 25' il vantaggio. E' una punizione, per fallo di Contini su Oliveira, a offrire a Seedorf, da 25 metri, l'occasione di superarsi: gran palla arrotata, che si infila sul palo alla destra di De Lucia, forse tradito da una barriera troppo fitta che gli impedisce di vedere la partenza del tiro. Al 35' Pisanu cade in area e chiede rigore, ma l'azione continua con un tiro di Gasbarroni bloccato in tuffo da Dida. Al 40' il brutto scontro tra le teste di Paci, che col Torino aveva giocato con la maschera per la frattura del naso, e l'ex Gilardino. Entrambi al suolo per due minuti, si rialza l'emiliano. Gilardino va negli spogliatoi con una ferita lacero-contusa, ma è cosciente e al momento non deve andare all'ospedale: ci andrà in serata, per precauzione. Entra per lui Kakà. I 'crociati' si riorganizzano, migliora la penetrazione di Castellini, Morfeo (250 partite in serie A) prova a risvegliarsi. ma è solo un attimo. E' ancora il Milan a sfiorare al rete. Al 18' un gran colpo di testa di Oliveira su imbeccata di Jankulovski costringe De Lucia a una difficile deviazione in angolo. Eppure è più clamorosa l'azione nella quale Simic nega il pareggio ai gialloblù: c'é un errore di rimessa d Ambrosini, Grella fa il break e serve Gasbarroni che si invola, supera Dida in uscita e da destra tira in una rete vuota. Simic però è lestissimo a scivolare per il salvataggio in angolo. E poco dopo si vede un duello tutto croato con Budan, che per due volte ci prova. Una volta è Dida a parare, la seconda è Simic a bloccarlo. Poi si vede Kakà, prima con una punizione centrale, poi con l'assist che Oliveira mette fuori, poi con il tiro su De Lucia sullo splendido invito di Pirlo. Insomma, finisce col più classico dei risultati, e non c'é nulla da dire.

Parma - Milan 0-2 (0-1)
Reti: nel pt 25' Seedorf, nel st 40' Kakà su rigore.
PARMA (4-2-3-1): De Lucia 6.5, Coly 6, Paci 6.5, Contini 6.5, Castellini 6, Grella 6.5, Ciaramitaro 5.5 (37' st Dessena sv), Pisanu 5.5 (19' st Kutuzov sv), Morfeo 5.5, Gasbarroni 6, Budan 5.5. (32 Virgili, 3 Cardone, 80 Bocchetti, 26 Ferronetti, 21 Cigarini). All.: Pioli 6.
MILAN (4-3-1-2): Dida 6, Bonera 6, Simic 7, Costacurta sv (18' pt Kaladze 6), Jankulovski 6.5, Ambrosini 6, Pirlo 6.5, Gattuso 6 (27' st Brocchi sv), Seedorf 7.5, Oliveira 6.5, Gilardino 5 (40' st Kakà 6.5). (16 Kalac, 19, Favalli, 20 Gourcuff, 9 Inzaghi). All.: Ancelotti 6.5.
Arbitro: Trefoloni di Siena 6.5.
Angoli: 5-3 per il Milan.
Recupero: 3' e 3'.
Ammoniti: Oliveira e Dida per comportamento non regolamentare, Bonera, Paci e De Lucia per gioco scorretto.
Spettatori: 19.746 di cui 7.621 paganti per un incasso di 334.846,29 euro.

Le reti
25' pt - Seedorf arrota alla perfezione la palla, sulla punizione del 25 metri per fallo di Contini su Oliveira, e insacca sfiorando il palo alla destra di De Lucia.
40' st - Kakà è impeccabile sul rigore concesso per fallo di De Lucia sullo stesso brasiliano lanciato a rete.

La Roma riconferma la testa della classifica affondando il Siena

17/09 La Roma alza la voce e grida ai suoi avversari tutta la sua voglia di stare al tavolo dei pretendenti allo scudetto. La favorita Inter, che mercoledì farà visita ai giallorossi, è avvertita. La squadra di Spalletti passa a Siena con autorevolezza: crea molto, colpisce due pali con Chivu e Mancini e manda in rete Taddei, Pizarro e il giovane Okaka (alla sua prima rete in A), ma sull' esito della partita pesa l' espulsione, forse eccessiva, di Brevi (27' pt) per un salto a braccia aperte su De Rossi. Ridotto in 10 il Siena subisce l' assalto e soccombe, anche se riesce a restare in partita, un po' per gli errori sottoporta dei romanisti, un po' per la rete di Frick, arrivata sul 2-0. La squadra di Beretta fa quello che può, perché concedere un uomo a questa Roma, è veramente troppo. La Roma ha classe e gioco e, anche se deve attendere il primo minuto del secondo tempo per passare in vantaggio, quando ha la palla tra i piedi fa sempre vedere buone cose. Molti suoi giocatori, davanti ad un Siena comunque ben organizzato e che cerca sempre il gioco, fanno una prova sopra la media. Tonetto, Taddei, De Rossi, Perrotta, Pizarro sono splendidi. I loro movimenti e le loro giocate sono essenziali ed efficaci, per non parlare della applicazione tattica che è esemplare. Insomma, per Spalletti ci sono solo gioie e sorrisi. Il suo prossimo rivale, Mancini, ha di che preoccuparsi, perché la sua Roma - al momento - non mostra lati deboli. Se proprio c'é da trovare una pecca alla squadra vista a Siena, è l' assenza di cinismo perché un gruppo che sviluppa una grande mole di gioco dovrebbe chiudere prima le gare con avversari più deboli. Invece, a volte, i romanisti sotto porta cercano un tocco di troppo anziché la botta risolutrice. Questo avviene soprattutto nel secondo tempo, quando il Siena, subita la prima rete da Taddei (dopo 50 secondi dall' inizio della ripresa) su assist di Perrotta dopo un doppio errore di Antonini e Bertotto, offre ampi spazi al contropiede in cui gli uomini di Spalletti non mettono la dovuta cattiveria. Ma la Roma, schierata con De Rossi davanti alla difesa e con Pizarro, Perrotta, Taddei e Mancini sulla linea del centrocampo, crea occasiono da gol anche nel primo tempo, ma Manninger è sempre bravo (nel secondo tempo invece non convince): devia sul paolo una punizione di Chivu (21') e respinge le conclusioni di De Rossi e Perrotta (35' e 38'). Una volta in vantaggio, poi, è tutto più facile, anche se Beretta fa di tutto per non mollare. Per 20 minuti, dopo l' espulsione di Brevi, chiama Chiesa al sacrificio per cercare di frenare il gioco romanista che ha nella applicazione di Taddei, nella spinta di Tonetto, nella forza di De Rossi e Perrotta e nelle geometrie di Pizarro la sua forza. Gli riesce. Poi, cambia Bogdani e Chiesa per D' Aversa e Frick e la mossa è intelligente, anche se vana perché il colpo di Taddei costringe il Siena ad una impresa impossibile. Con la Roma in vantaggio cresce anche Totti, perché gli spazi aumentano e la classe del capitano può emergere, come in occasione del secondo gol, quando serve a Taddei la palla del cross che Pizarro spedisce in rete in spaccata al termine di una azione molto bella (25' st). Sul 2-0 la Roma si rilassa, Spalletti dà un po' di riposo a Taddei, Totti e Perrotta per Cassetti, Okaka e Faty, e il Siena non si arrende. Molinaro fallisce (28') il gol (De Marco e il suo assistente non lo vedono in fuorigioco). Ecco il limite: una squadra come la Roma, avanti due gol, non deve correre rischi contro una squadra come il Siena e non deve fallire facili palle gol come capita a Mancini che ne spedisce sul palo (39') una offerta da Pizarro su un piatto d'argento. Così nasce un po' di sofferenza nei giallorossi, perché al 41' Frick, servito da Locatelli di testa su angolo di Candela, accorcia le distanze. Siena sogna l' impresa, Okaka la sveglia: il suo piattone su assist di Mancini è vincente e ridicolizza Manninger. Beretta impreca: maledetta espulsione. Spalletti canta: ora l' Inter. C'é da vendicare la Supercoppa e guardare al futuro.
La parola ai mister
Seconda vittoria in altrettante giornate, primo posto in classifica, la sfida con l'Inter già alle porte e soprattutto un successo trasferta che mancava (derby a parte) dal 12 febbraio scorso, sempre a Siena. Ce n'é abbastanza per surriscaldare l'ambiente di una Roma che nei minuti finali, però, ha rischiato di compromettere una partita già vinta. Ed è questo l'unico neo di una squadra che il tecnico Luciano Spalletti promuove in pieno o quasi: "Siamo stati agevolati dalla superiorità numerica, ma la gestione della gara è sempre stata corretta. Purtroppo abbiamo avuto il solito momento di appagamento, nel quale il Siena poteva anche pareggiare. Ma nel complesso siamo più maturi dello scorso anno e con qualche buon elemento in più a disposizione". Mercoledì c'é già l'Inter, ma Spalletti non vuol sentire parlare di sfida scudetto: "Siamo appena alla seconda giornata, se bastassero due vittorie per pensare alla vittoria del campionato vorrebbe dire essere sognatori. Stiamo dando segnali importanti, ma le avversarie sono molto forti. E l'Inter, che magari con la Sampdoria ha stentato a fare gol, ha tutte le carte in regola per essere protagonista. Considerando anche che deve fare i conti anche con un po' di pressione addosso". Positivo il giudizio sulla crescita di Totti: "Sta facendo quello che deve fare, ha protetto palla e fatto salire la squadra. Deve anche prendere sempre più confidenza con le situazioni reali: oggi ha preso una brutta gomitata e non ha reagito, bene così". Spalletti commenta anche la travagliata vigilia, con la squadra che ha fatto un viaggio di otto ore da Roma a Siena a causa di un incidente sull'autostrada: "E' stato un episodio che ci ha un po' penalizzato, perché siamo arrivati in albergo dopo mezzanotte, ma il pensiero mio e della squadra va soprattutto alle persone che sono state coinvolte nell' incidente e ai loro familiari". Dal tecnico arrivano i complimenti a Tonetto ("ha confermato di essere un giocatore importante, ha fatto la fascia con grande qualità") e una tirata d'orecchi a Okaka, ammonito per essersi tolto la maglia dopo la rete: "Come Faty si sta inserendo bene in questo gruppo. L'ammonizione? Era giustamente contento, ma ora pagherà la multa come tutti e poi se ne accorgerà quando dovrà saltare una partita per squalifica". E lui, diciassettenne al primo gol in serie A, racconta così la sua gioia: "E' stato un momento straordinario - dice Okaka - anche per i festeggiamenti dei tifosi e dei compagni. Ringrazierò sempre Roma per avermi fatto esordire in serie A, spero di continuare così". Altro protagonista del pomeriggio giallorosso Daniele De Rossi, colpito da Brevi nell'azione che ha comportato l'espulsione del centrocampista: "Ha allargato la mano e ho sentito la botta, l'occhio ha iniziato a bruciarmi. L'espulsione ci ha agevolato, anche se siamo stati bravi a mantenere sempre la calma nei momenti difficili". Per la sfida di mercoledì, De Rossi parla di "partita dalle grandi motivazioni, anche se alla terza giornata è presto per parlare di sfida scudetto. L'Inter mi ha fatto un'ottima impressione in Supercoppa". E Rodrigo Taddei, autore del primo gol, commenta così il suo ritorno a Siena dove ha vissuto due anni da protagonista e che lo ha salutato con una sonora bordata di fischi al momento della sostituzione: "Dico solo che ho un ottimo rapporto con la città di Siena e non con la società. Sono felicissimo per il gol che dedico a Perrotta che compie gli anni. E' stato molto importante perché anche quando sei in superiorità numerica finché non sblocchi il risultato tutti rischia di essere complicato". Nella vittoria sul Siena c'é gloria anche per Faty, il centrocampista francese di 20 anni al debutto in campionato. "Non chiamatemi il piccolo Vieira, sono solo Faty, orgoglioso di giocare al fianco di tanti campioni".
Beretta recrimina sull’’espulsione di Brevi
"L'espulsione di Brevi non c'era, quell'episodio ha condizionato la nostra gara": Mario Beretta, tecnico del Siena, recrimina sulla sconfitta subita con la Roma per il rosso al suo giocatore, nel primo tempo. "Giocare contro la Roma è già difficile undici contro undici - ha spiegato Beretta, a Sky - figurarsi in dieci, per un'ora e un quarto...Il mio giocatore è saltato con le braccia larghe, come fanno tutti: se il metro è sempre questo, le partite finiscono con davvero pochi giocatori in campo". Beretta ha visto un Siena "che ha tenuto comunque testa alla Roma, per tutto il primo tempo. Il loro gol in apertura ci aveva messo in difficoltà, nella parte finale eravamo riusciti anche a riaprire la partita, poi purtroppo è arrivato il 3-1".
Domenica scorsa le proteste per il gol dell'attaccante del Chievo Pellissier in chiara posizione di fuorigioco erano state cancellate dal successo finale, stavolta le lamentele del Siena per una decisione arbitrale contestata sono prolungate, anche perché l'espulsione di Brevi al 27' del primo tempo (manata a De Rossi) ha chiaramente condizionato la partita. "L'espulsione non c'era - taglia corto il tecnico bianconero Mario Beretta - ma a mio avviso il fallo non era nemmeno da ammonizione. Se si espellono tutti quelli che saltano a braccia aperte, finiamo le partite al 50' in sei contro sei. Siamo stati molto penalizzati, perché nella prima mezz'ora avevamo fatto noi la partita". Il bilancio della prestazione dei suoi comunque è positivo: "Abbiamo retto bene, riuscendo anche a riaprire la partita nel finale. Il cambio di Chiesa e Bogdani nell'intervallo? Una sostituzione era obbligata dopo l'espulsione, l'altra è stata dettata dalla volontà di inserire un attaccante che desse più profondità. Ma contro questa Roma era già difficile giocare undici contro undici, figuriamoci uno in meno". Sull'espulsione di Brevi, duro anche il giudizio di Bertotto: "L'arbitro ha visto male, mi sembra si stia esagerando con ammonizioni ed espulsioni. Il calcio è un gioco maschio, non danza classica, andrebbero semmai sanzionati duramente gli interventi pericolosi da dietro o a gamba tesa". Grandi elogi alla Roma arrivano da un ex di lungo corso Vincent Candela: "Sono una squadra completa che può puntare allo scudetto, soprattutto con il rientro di Montella e Vucinic. Ho visto l'Inter e non mi è piaciuta un granché, meglio la Roma anche se è stata favorita dall'espulsione di Brevi. Nella prima mezz'ora avevamo giocato bene, poi con un uomo in meno era davvero troppo difficile".

Roma - Siena 3-1 (0-0).
Siena (4-4-2): Manninger 6, Bertotto 5.5, Gastaldello 5, Portanova 5.5, Molinaro 5, Antonini 5 (22' st Locatelli 6), Brevi 5, Vergassola 6, Candela 5.5, Chiesa 6 (1' st D'Aversa 5.5), Bogdani 5.5 (1' st Frick 6) (99 Pavarini, 83 Rinaudo, 11 Konko, 22 Alberto). All: Beretta 6.
Roma (4-1-4-1): Doni 6, Panucci 6, Mexes 6, Chivu 6, Tonetto 7, De Rossi 7, Taddei 7.5 (35' st Cassetti sv), Perrotta 7 (38' st Faty sv), Pizarro 7, Mancini 6, Totti 6 (31' st Okaka 6.5) (1 Curci, 21 Ferrari, 28 Rosi, 8 Aquilani). All: Spalletti 7.
Arbitro: De Marco di Chiavari 5.
Reti: nel st 1' Taddei, 25' Pizarro, 41' Frick, 47' Okaka.
Angoli: 7 a 4 per la Roma.
Espulso: Brevi al 27' pt per gioco scorretto (salta a braccia aperte su De Rossi).
Ammoniti: Chiesa e Bertotto per proteste, Antonini per gioco scorretto, Okaka per comportamento non regolamentare.
Recupero: 1' e 2'.
Spettatori: 9000.

Reti:
1' st - Rinvio maldestro di Antonini, Mancini serve Perrotta che appoggia indietro per l' inserimento a centro area di Taddei: l' esterno destro del brasiliano è una rasoiata che taglia le mani a Manninger e si infila all' angolo basso alla destra del portiere.
25' st - Spunto di Totti e apertura per Taddei, traversone basso del brasiliano e Pizarro in spaccata trova la deviazione vincente.
41' st - Angolo di Candela, deviazione di testa di Locatelli e zampata vincente di Frick da due passi.
47' st - Mancini salta Bertotto e serve un assist a Okaka che a centro area, di piatto, sorprende Manninger.

Primo stop di Zaccheroni a Udine

17/09 A Zaccheroni non riesce la 'nona'. Quella dell' 'Inno alla gioia', tanto per intenderci. E così, da ex, a Udine ha trovato anche lui la sconfitta mai subita fino ad oggi. Ed è stata una sconfitta netta, maturata forse già negli spogliatoi nel senso che il Torino è sceso in campo troppo rinunciatario. Con una sola punta, Abbruscato, lasciato per giunta solo, là davanti, per oltre 50 minuti. Che poteva fare una squadra così se non perdere? Ma ha perso non solo per 'meriti' propri. Ci ha messo una pezza anche l' Udinese. Dopo la sconfitta di Messina e le critiche del 'patron' Giampaolo Pozzo, Galeone ci teneva ad esordire bene al Friuli. E così è stato. Soprattutto grazie a Di Natale, giocatore essenziale in questa Udinese. Totò ha fatto la differenza andando ad ingrossare le fila del centrocampo nelle fasi di ripiegamento e riproponendosi in rapidità nella fasi di possesso palla. Zaccheroni ha avuto il torto di non trovare una gabbia per il forte giocatore bianconero che ha fatto il bello e il cattivo tempo. Un vero incubo nella difesa granata. E poi il centrocampo: forte, solido, a volte anche troppo falloso quello dell' Udinese; privo di idee (se non nei primi venti minuti) quello del Torino che ha tuttavia palesato grossi limiti anche in difesa. Soprattutto nel portiere. Abbiati infatti ha grosse responsabilità sul primo gol, ma anche sul secondo ha favorito lo straordinario gesto atletico di Felipe non uscendo su un pallone che poteva e doveva essere suo. Le emozioni della partita non tardano ad arrivare. All' 8' è Rosina a tirare fuori di poco, mentre un minuto dopo Asamoah, lanciato da Di Natale, alza sopra la traversa. La partita è veloce, con continui capovolgimenti di fronte. Iaquinta tenta la via del gol su punizione, mentre Barone colpisce il palo alla destra di De Sanctis. Al 23' è la volta di Abbruscato a tirare fuori cui segue, due minuti dopo, il gol di Di Natale che beffa Abbiati. Il Toro si spegne e in campo resta solo l' Udinese che potrebbe raddoppiare prima con Felipe, lanciato da Asamoah, e poi con lo stesso ghanese che fa tutto bene ma sparacchia alle stelle davanti ad Abbiati. Nella ripresa Zaccheroni sostituisce lo spento Lazetic con Gallo, ma la musica non cambia. Il Toro non riesce proprio a pungere. Zac tenta allora la carta Stellone che entra la posto di Rosina. All' 11' Abbruscato tira basso e piano, mentre proprio Stellone si fa vedere dalle parti di De Sanctis al 17'. Ma l' Udinese è un' altra cosa. Al 20' ecco il raddoppio. Una azione e un gesto atletico che da sole valevano il prezzo del biglietto. Di Natale lancia lungo dall' altra parte del campo. Felipe accorre e ci crede e al volo, in semirovesciata mette sotto la traversa. Forse Abbiati avrebbe dovuto uscire. Non lo ha fatto e il pubblico esulta festante. Sul 2 a 0 la partita non ha più storia. Zac tenta la carta Muzzi, un altro ex oltre a Fiore, ma l' anziano bomber è la controfigura di quello che era. Un tiro, qualche sgroppata e nulla più. Poi c' è solo lo spazio, nonostante i sei minuti di recupero concessi da Pantana, per vedere i giovani gioielli bianconeri Eremenko e Montiel, tanto giovani da impaurirsi davanti al portiere granata almeno in due occasioni. Ma la punizione sarebbe divenuta troppo severa per il 'glorioso' Toro.
La parole ai mister
"Non mi piace perdere, ma non posso neppure bruciare le tappe": così Zaccheroni ha commentato la sconfitta di Udine "maturata - ha spiegato - perché abbiamo avuto meno lucidità di domenica scorsa e non siamo riusciti a portare il gioco dove noi volevamo o dovevamo portarlo". Zaccheroni non ha recriminato sul lavoro fatto dal suo predecessore, ma ha ricordato che "Fiore non ha fatto il precampionato, mentre Di Loreto è da sei mesi che non giocava. La forma va costruita passo dopo passo. Non si possono bruciare le tappe, altrimenti si crea confusione. Domenica abbiamo reagito bene - ha spiegato - ecco la verità; oggi è mancata la lucidità". Zaccheroni ha ricordato che "l' Udinese ha vinto perché ha sfruttato meglio le occasioni che ha avuto, ma noi abbiamo perso sicurezza via via che il tempo trascorreva. Domenica scorsa abbiamo lottato, oggi un po' meno e poi non siamo stati bravi nel fraseggio e nel palleggio. Ecco spiegata la sconfitta". Quanto alle scelte tecniche, Zac ha spiegato di aver scelto Lazetic per Konan "solamente perché abbiamo tre partite in una settimana" e di aver messo Muzzi e le tre punte "per cercare di ribaltare la situazione. Ma - ha concluso - bisogna avere pazienza. Spero qui nel Torino di lasciare un segno positivo come è accaduto a Udine". Galeone, invece, non si è esaltato più di tanto per i tre punti. "Così come non mi sono abbattuto domenica, dopo la sconfitta di Messina - ha detto - non mi entusiasmo particolarmente oggi. So di avere a disposizione una formazione forte, più forte del Messina. Contro il Torino abbiamo giocato abbastanza bene, ma possiamo fare di più". Galeone ha ricordato di aver sostituito i tre attaccanti "che sono quelli più a corto di preparazione" e non si è detto stupito dalla prova di Di Natale. "Lo conosco bene - ha detto - ed è un professionista serio. Già due giorni dopo l' infortunio si è visto in campo e lavorare. E' veramente un ragazzo straordinario". Ha ribadito di voleri di più da Muntari e Obodo e si è detto fiducioso per la trasferta di Genova. Infine la battuta, davanti alla televisione per smentire tensioni con patron Pozzo. "Nessuna tensione - ha detto - anzi Pozzo vorrebbe da me un impegno più a lungo termine anche se non in panchina. Io non so cosa farò. Ho 66 anni - ha concluso sorridendo Galeone - anche se non li dimostro, ma a fine anno smetterò".

Udinese - Torino 2-0 (1-0).
Reti: nel pt 25' Di Natale; nel st 20' Felipe
UDINESE (4-3-3): De Sanctis 6, Zenoni 6, Natali 6, Zapata 6, Felipe 7, Obodo 5, Muntari 6, Pinzi 5.5, Asamoah 6 (26' st Eremenko sv), Iaquinta 6 (44' st Montiel sv), Di Natale 8 (35' st Dossena) (12 Paoletti, 6 Coda, 86 Siqueira, 32 Gerardi). All: Galeone, 7
TORINO (4-2-3-1): Abbiati 4, Comotto 6, Franceschini 5.5, Di Loreto 5.5, Balestri 6, Barone 6, De Ascentis 5.5, Lazetic 5 (1' st Gallo 5), Rosina 6 (14' st Stellone 5), Fiore 5 (28' st Muzzi sv), Abbruscato 5.5 (1 Taibi, 26 Martinelli, 6 Cioffi, 24 Konan). All: Zaccheroni, 5
Arbitro: Pantana di Macerata 6
Recupero: 1' e 6'
Angoli: 6 a 4 per il Torino
Ammoniti: Pinzi per proteste; Muntari, Felipe, Natali e De Ascentis per gioco falloso.
Spettatori: 14.000
Note: prima della gara 'patron' Pozzo ha premiato Iaquinta per la partecipazione ai mondiali di calcio in Germania.

Reti:
25' pt - Asamoah crossa al centro, ma De Ascentis liscia. Il pallone arriva a Di Natale che in girata mette dentro con la complicità di Abbiati;
20' st - Zenoni appoggi a Di Natale che crossa dall' altra parte del campo. Felipe accorre, ci crede, imita Van Basten e segna al volo in acrobazia.

Serie C1

Lucchese e Monza soli in vetta. Flop di Perugia e Taranto

17/09 Lucchese e Monza centrano il tris e restano in vetta alla classifica, staccando il Sassuolo. La Lucchese di Gigi Simoni vince il derby con la Sangiovannese, alla terza sconfitta consecutiva. Decidono Bonfanti e un rigore di Coralli. Il Monza questa volta non realizza una goleada, ma fa suo il derby con la Cremonese: la formazione di Giuliano Sonzogni subisce il gol di Carparelli, ma nella ripresa riequilibria la situazione con un rigore di Cori e poi fa suo l'incontro con il solito Egbedi. Il sassuolo viene rallentato dal Pisa, gia' al terzo 0-0 consecutivo. per i nerazzurri difesa ermetica e sterilita' offensiva. Ben quattro vittorie esterne: il Cittadella si aggiudica il derby con il Padova (0-1), delusione di questo inizio stagione; la Pro Patria con una doppietta di Temellen espugna il campo del Pizzighettone; la Pro sesto da' un dispiacere al Novara (1-2) e l'Ivrea si prende i tre punti a Pistoia grazie a un gol di Quaresmini. Niente reti tra Massese e Venezia, due per parte tra Grosseto e Pavia.
Nel girone B basta un pareggio al Foggia per restare in vetta alla classifica. I rossoneri di Cuoghi sono costretti ad inseguire, allo "Zaccheria", contro la Juve Stabia, che va in vantaggio con un gol di Castaldo. Il pareggio e' firmato Dall'Acqua. In testa domani sera potrebbe ritrovarsi il Teramo, impegnato nel primo posticipo del lunedi' sera a Giulianova. Battuta d'arresto per il Taranto che aveva vinto le prime due partite: i pugliesi cadono in casa (1-2) contro la Cavese, un'altra delle neopromosse terribili. Nell'anticipo di venerdi' sera la Salernitana aveva battuto 4-2 il Gallipoli con una doppietta di Ferraro. L'Avellino dimentica il brutto passo falso di Ravenna e come nella gara d'esordio non manca l'appuntamento con la vittoria al "Partenio". I gol di Moretti, Grieco e del solito Evacuo regolano il Manfredonia. Non decolla il Perugia di Benedetti, ovvero una delle candidate alla promozione. Al "Curi" non va oltre l'1-1 contro il Martina e rischia anche di capitolare. Alla Ternana dopo una vittoria esterna e una sconfitta esterna mancava il pareggio, che e' arrivato puntuale sul campo del San Marino (1-1). Da segnalare la solita pazza Ancona che sara' capace di vincere fuori casa, ma al "Conero" deve fare i conti con la seconda battuta d'arresto; vince il Ravenna (1-2), che a questo punto e' squadra da tenere in considerazione. Resta ancora a zero punti in classifica la Sambenedettese, battuta 3-1 a Lanciano. Doppietta di Correa. Per quel che riguarda la C2 nel girone A restano tre in vetta alla classifica, ma nessuno e' a punteggio pieno: il Legnano espugna il Montichiari con un rigore di Ambrosoni; la Nuorese spazza via il Lumezzane con un secco 3-0 e alla Pro Vercelli basta un gol per superare il Sudtirol. Bello il 3-2 di Lecco-Carpenedolo con i padroni di casa due volte in svantaggio; doppietta per Galuppi.

Risultati della 3/a giornata del campionato di calcio di serie C1.

Girone A:
Grosseto-Pavia 2-2
Lucchese-Sangiovannese 2-0
Massese-Venezia 0-0
Monza-Cremonese 2-1
Novara-Pro Sesto 1-2
Padova-Cittadella 0-1
Pistoiese-Ivrea 0-1
Pizzighettone-Pro Patria 0-2
Sassuolo-Pisa 0-0

Classifica: Monza e Lucchese 9 punti; Sassuolo 7; Cittadella e Pro Sesto 6; Pavia, Venezia e Grosseto 5; Massese 4; Pro Patria, Pisa, Pistoiese, Cremonese, Ivrea 3; Padova 2; Pizzighettone 1; Sangiovannese e Novara 0.

Prossimo turno (domenica 24 settembre):
Cittadella-Pizzighettone
Cremonese-Padova
Ivrea-Sassuolo
Pavia-Novara
Pisa-Lucchese
Pro Patria- Grosseto
Pro Sesto-Massese
Sangiovannese-Pistoiese
Venezia-Monza

Girone B:
Ancona-Ravenna 1-2
Avellino-Manfredonia 3-0
Foggia-Juve Stabia 1-1
Giulianova-Teramo domani
Lanciano-Sambenedettese 3-1
Perugia-Martina 1-1
Salernitana-Gallipoli 4-2 (giocata venerdi 15/9)
San Marino-Ternana 1-1
Taranto-Cavese 1-2

Classifica: Foggia 7 punti; Ravenna, Cavese, Avellino, Lanciano, Salernitana, Taranto e Teramo 6; Ternana, Juve Stabia, San Marino e Perugia 4; Ancona e Gallipoli 3; Martina, Giulianova e Manfredonia 1; Sambenedettese 0.
Giulianova e Teramo una gara in meno.

Prossimo turno (domenica 24 settembre):
Cavese-Ancona
Gallipoli-Giulianova
Juve Stabia-Taranto
Manfredonia-San Marino
Martina-Avellino
Ravenna-Lanciano
Sambenedettese-Foggia
Teramo-Perugia
Ternana-Salernitana.

C1/B Tabellini

ANCONA-RAVENNA 1-2
Marcatori: 5' pt Chianese, 24' st Succi, 28' st Mendil.
ANCONA (4-4-2): Farelli 5.5; Micallo 6, Fogacci 5, Sgarra 5.5, Esposito 6; Teodorani 6 (20' st Mendil 6.5), Cicchella 6, Anderson 5, Rizzato 6; Bucchi 5, Docente 6 (38' st Mortelliti sv). A disp.: Camilletti, Bocchini, Di Sauro, D'Aniello, Borgese. All.: Monaco 5.5.
RAVENNA (4-4-2): Capecchi 6.5; Dei 7, Serafini 5.5, Anzalone 6, Fasano 6 (31' st Dicuonzo sv); Aloe 6.5 (17' st Nicoletto sv), Calzi 6, Sciaccaluga 7, Pizzolla 6.5; Succi 7, Chianese 7 (45' st Affatigato sv)A disp.: Rossi, Ruggiero, Volpe, Gerbino. All.: Pagliari 6.5.
Arbitro: Candussio di Cervigano del Friuli 5.5.
Note: giornata piovosa, terreno leggermente allentato.
Spetattori 2.500 circa
Ammoniti: Sgarra, Esposito, Capecchi Dei, Anzalone, Pizzolla.
Angoli: 3-1 per l'Ancona.
Recupero: pt 3'; st 5'.

AVELLINO-MANFREDONIA 3-0
Marcatori: 34' pt Moretti, 7' st Grieco, 33' st Evacuo.
AVELLINO(4-1-3-2): Gragnaniello 6; Ametrano 7, Moresi 6, D'Andrea 6.5, De Angelis sv (18' pt Moretti 6.5); Di Cecco 6; Porcari 6.5, Riccio 6.5 (18' st Ascelsi 6), Tufano 6 (31' st Diliso sv); Evacuo 7, Grieco 7.5.A disp.: Milan, Ulivi, Puleo, Rivaldo. All.: Galderisi 6.5.
MANFREDONIA(4-2-3-1): Sassanelli 6; Citro 6, Calabro 5.5, De Giosa 4.5, Di Simone 5; Togni 6, Scarlato 5.5 (9' st De Santis 5.5); Brutto 6.5 (14' st Giovannini 5.5), Machado 5.5 (39' st Bonvissuto sv), Piccioni 5.5; De Paula 5. A disp.: Apuzzo, Pierotti, Vadacca, Librizzi. All.: Pierini 5.5.
Arbitro: Pinzani di Empoli 7.
Note: giornata di pioggia.
Spettatori: 2000 circa.
Espulso al 32'pt De Giosa per fallo da ultimo uomo.
Ammoniti: Togni, Porcari, Di Simone, Grieco, De Paula.
Angoli: 4-2 per il Manfredonia.
Recuperi: pt 2'; st 3'.

FOGGIA-JUVE STABIA 1-1
Marcatori: 45' pt Castaldo, 34' st Dall'Acqua.
FOGGIA(4-2-3-1): Marruocco 5.5; D'Alterio 5 (34' st Da Dalt sv), Ignoffo 5, Cardinale 5.5, Zanetti 5; Ingrosso 5, Princivalli 5; Salgado 5.5, Mounard 5 (15'st Giordano 5.5), Chiaretti 5; Dall'Acqua 6.
A disp.: Castelli, Zaccanti, Colombaretti, Pagliarulo, Shala. All.: Cuoghi 5.5.
JUVE STABIA(4-4-2): Benassi 5.5 (28' st Bacciaglia 5.5); Terraciano 6, Silvestri 6, Viviani 6, Rinaldi 5.5; De Rosa 6, Esposito G. 6, Esposito A. 6 (28' st D'Anna sv), Castaldo 6; Caputo 6, Femiano A. 6 (28' st Andreulli sv). A disp.: Femiano F., Sannibale, Ancione, Galantucci. All.: Capuano 6.5.
Arbitro: Cavarretta di Trapani 6
Note: circa 7 mila spettatori.
Espulso: Rinaldi al 33' st per doppia.
Ammoniti: Femiano A., Princivalli, De Rosa, Esposito A., Ignoffo, Cardinale, D'Anna, Bacciaglia. Angoli: 4-1 per il Foggia.
Recuperi: pt 3'; st 6'.

LANCIANO-SAMBENEDETTESE 3-1
Marcatori: 25' pt e 51' st Correa, 22' st Colussi, 24' st Loviso
LANCIANO (4-3-3): Guarna 6.5; Mariscoli 6.5, Bolic 6, Conti C. 6, Angeletti 6; Correa 7, Leone 6.5, Carboni 6 (18' st Lanzillotta 6); Paniccia 6.5 (19' st Triuzzi 6), Colussi 6.5 (29' st Vidalle' sv), Conti 6. A disp.: Maurantonio, Scro', Nardoni, Vellucci. All.: Camplone 7.
SAMBENEDETTESE (4-4-2): Consigli 6.5; Tinazzi 5.5 (43' st Fragiello sv),Esposito 5.5, Landaida 6, Santoni5.5; Diagouraga 6, Loviso 6, Visone 4.5, Della Rocca 6 (1' st Giorgino 6); Morante 5, Olivieri 5.5 (35' st Tripoli).A disp.: Chessari, Varriale, Fanelli, Carlini.
All.: Calori 5.5.
Arbitro: Baracani di Firenze 6.5.
Note: cielo nuvoloso, terreno di gioco in buone condizioni.
Spettatori: 2000 circa.
Espulsi: 36' pt Visone per scorrettezza a gioco fermo, 42' st l'allenatore in seconda della Sambenedettese Rossi per proteste, 49' st Esposito per doppia ammonizione, 50' st Diagouraga per proteste.
Ammoniti: Carboni, Bolic, Colussi.
Angoli: 10-4 per il Lanciano.
Recupero: pt 2'; st 6'.

PERUGIA-MARTINA 1-1
Marcatori: 29' pt Perna, 28' st Mazzeo.
PERUGIA (3-5-2): Pinzan 6; Taurino 6, Baldini 6, Mandorlini 6; Rizzo 5 (38' st Guadalupi 6), Mocarelli 5 (1' st Rubino 6.5), Albino 6, Bernini 6.5, Sussi 6; Ginestra 6 (41'st Ardemagni sv), Mazzeo 6.5. A disp.: Bianchi, Voria, Vanin, Goretti.All.: Benedetti 5.
MARTINA (4-3-3): Lafuenti 8.5; Dato 6.5, Mariniello 6, Del Tongo 6, Bianchi 6.5; Mancino 6.5 (32' st Cardascio sv, 40' st Marotta sv), Pollino 7, Coletti 7; Lauria 7 (13' st Lisuzzo 6.5), Manca 6.5, Perna 6.5. A disp.: Pirchio, Gambizza, Arigo', Gaveglia.
All.: Rizzo 7.
Arbitro: Russo di Nola 6.
Note: cielo nuvoloso, terreno allentato dalla pioggia.
Spettatori 4 mila circa.
Espulso al 47' st Mariniello, per doppia ammonizione.
Ammoniti: Dato e Bernini.
Angoli: 14-1.
Recupero: pt 1'; st 5'.

SAN MARINO-TERNANA 1-1
Marcatori: 35' pt Tozzi Borsoi (rig), 50' st Di Bari.
SAN MARINO (4-4-2): Dei 5.5; Nossa 6.5, Ferraro 6.5, Di Maio 6.5 (35' st Buda sv), Di Bari 6.5; Ceccarelli 6, Berardi 5.5, Tedoldi 6.5, Giorgetti 5.5 (12' st Ferrari 7); Abate 5.5 (19' st Ligori 5.5), Villa 6.5. A disp.: Merola, Dall'Ara, Florindo, Mottola. All.: Alberti 6.5.
TERNANA (4-4-2): Ginestra 6.5; Del Grosso 6.5, Ferrario 6.5, Taccola 6, Danotti 5; Ciarci5 6.5 (28' st Cardona sv), Russo 6.5, Di Deo 6, Cherubini 5.5; Tozzi Borsoi 6, Bonfiglio 5.5 (21' st Bono 5.5). A disp.: Di Dio, Zamperini, Lucioni, Alessandro, Cori. All.: Favarin 6.
Arbitro: Calvarese di Teramo 4.
Note: giornata grigia, terreno in buone condizioni.
Spettatori: Circa 600.
Espulso al 20' st Danotti per somma di ammonizioni.
Ammoniti: Dei, Di Bari e Ginestra.
Angoli: 11-1 per il San Marino.
Recupero: pt 1'; st 5'.

TARANTO -CAVESE 1-2
Marcatori: 4' st Romondini, 8' st Cammarata (rig), 21' st Tarantino (rig).
TARANTO (4-5-1): Pinna 7; Panini 5, Colombini 5,5, Caccavale 4.5 (43' st Danucci sv), Pastore 4.5; De Liguori 5.5, Catania 5.5 (25' st Piroli 5), Cejas 6, Mancini 5.5 (29' st Ambrosi 5), Toledo 6; Cammarata 6. A disp.: Faraon, Prosperi, Larosa, Silvestri.All.: Papagni 5.5.
CAVESE (4-3-3): Mancinelli 6; Arno 6, Nocerino 6, Romondini 7, Cipriani 6.5; Sportello 6 (33' st Rossi sv), Tatomir 6.5, D'Amico 6; Ercolano 7, Aquino 6.5 (17' st Tarantino 7), Schetter 6.5 (35' st Alfano sv). A disp.: Rodomonti, Pittilino, De Giorgio, Albano. All.: Campilongo 6.5.
Arbitro: Barletta di Bernalda 6.
Spettatori 8.000 circa, di cui 400 ospiti.
Ammoniti: Arno, Cipriani, D'Amico e Toledo.
Angoli: 4-4.
Recupero: pt 1'; st 5'.

Marcatori della serie C1/B dopo la terza gara d'andata:

4 RETI: Evacuo (1 rig) (Avellino).
3 RETI: Giglio (Gallipoli); Mazzeo (1 rig, Perugia); Chianese (Ravenna); Ferraro (Salernitana).
2 RETI: Docente (2 rig) (Ancona); Grieco (Avellino); Castaldo (Juve Stabia); Colussi (Lanciano); Succi (Ravenna); cammarata (1 rig) (Taranto); Tozzi Borsoi (1 rig) (Ternana).
1 RETE: Mendil (Ancona); Moretti (Avellino); Aquino (rig), Ercolano, Romondini e Tarantino (rig) (Cavese); Cardinale (rig), Chiaretti e Dall'Acqua (Foggia); Califano e Morello (Gallipoli); Corsi (Giulianova); Esposito G. (Juve Stabia); Correa e La Camera (Lanciano); Machado (Manfredonia); Perna (Martina); Rubino (Perugia); Gorini e Pizzolla (Ravenna); Fusco, Mattioli e Sestu (Salernitana); Loviso (Sambenedettese); Ceccarelli, Di Bari, Di Maio, Tedoldi e Villa (San Marino); Deflorio (1 rig, Taranto); Catinali, Myrtaj e Radi (Teramo); Russo e Taccola (Ternana).

Serie C2

Campionato di calcio di serie C2.

Girone A:
Bassano-Sassari Torres 2-1
Cuneo-Portogruaro 2-2
Lecco-Carpenedolo 3-2
Montichiari-Legnano 0-1
Nuorese-Lumezzane 3-0
Olbia-Varese 2-3
Pergocrema-Biellese 1-0
Pro Vercelli-Sud Tirol 1-0
Sanremese-Valenzana 0-2

Classifica: Pro Vercelli, Nuorese e Legnano 7 punti; Valenzana, Bassano e Pergocrema 6; Varese e Cuneo 5; Lecco, Portogruaro e Lumezzane 4; Sud Tirol, Carpenedolo, Montichiari, Sassari Torres e Sanremese 3; Biellese e Olbia 0.

Prossimo turno (domenica 24 settembre):
Biellese-Cuneo
Carpenedolo-Sanremese
Legnano-Olbia
Lumezzane-Pergocrema
Portogruaro-Lecco
Sassari Torres-Nuorese
Sud Tirol-Bassano
Valenzana-Pro Vercelli
Varese-Montichiari

Girone B:
Bellaria-Giugliano 2-0
Boca S.Lazzaro-Castelnuovo 1-2
Gubbio-Reggiana 4-2
Paganese-Carrarese 0-1
Poggibonsi-Prato 0-0
Rieti-Cisco Roma 0-1
Rovigo-Cuoiopelli 1-2
Sansovino-Foligno 1-1
Spal-Viterbese 1-1

Classifica: Foligno 7 punti; Cuoiopelli, Castelnuovo e Gubbio 6; Spal 5; Carrarese, Bellaria, Cisco Roma, Sansovino, Reggiana, Poggibonsi e Viterbese 4; Prato, Rovigo e Paganese 3; Giugliano 2; Boca S.Lazzaro e Rieti 1.
Giugliano penalizzato di 2 punti.

Prossimo turno (domenica 24 settembre):
Carrarese-Boca S.Lazzaro
Castelnuovo-Bellaria
Cisco Roma-Poggibonsi
Cuoiopelli-Gubbio
Foligno-Rieti
Giugliano-Spal
Prato-Paganese
Reggiana-Rovigo
Viterbese-Sansovino

C2/C – 3a GIORNATA ANDATA

Celano Olimpia - Nocerina 1-2
Gela - Catanzaro 1-0
Monopoli - Val di Sangro 3-1
Potenza - Melfi 1-0
Pro Vasto - Vigor Lamezia 1-0
Real Marcianise - Benevento 2-2
Rende - Cassino 0-2
Sorrento - Andria 3-2
Vibonese - Igea Virtus B. 1-1

CLASSIFICA: Potenza 9 punti; Benevento, Marcianise, Monopoli, Sorrento 7; Gela, Nocerina 6; Vibonese 5; Cassino, Igea Virtus, Melfi, Pro Vasto, Valdisangro 3; Andria 2; Celano Olimpia, Lamezia 1; Catanzaro, Rende 0.
Lamezia e Igea Virtus due punti di penalizzazione.

PROSSIMO TURNO - 4^ GIORNATA ANDATA - 24/9 - ORE 15
Andria - Monopoli
Benevento - Vibonese
Cassino - Potenza
Catanzaro - Pro Vasto
Igea Virtus B. - Rende
Melfi - Celano Olimpia
Nocerina - Real Marcianise
Val di Sangro - Gela
Vigor Lamezia - Sorrento

Marcatori della serie C2/C dopo la 3^ giornata:

4 MARCATORI: Nole' (Potenza).
3 MARCATORI: Caridi (1 rig) (Monopoli); Ripa (Sorrento)
2 MARCATORI: Marasco e Polani (Benevento); Frisenda (1 rig) e Palma (Igea Virtus); Falomi (Nocerina); Gaeta (1 rig) (Pro Vasto); Manco (Real Marcianise); Innocenti (Val di Sandro); Alessandri' E. (Vibonese); Alessandri' A. (Vigor Lamezia).
1 RETE: Cioffi, Lo Piccolo e Russo (rig) (Andria); Maisto, Masciantonio e Palermo (Benevento); Crisci, Gatti (rig) (Cassino); Cuffa e Giuntoli (Catanzaro); Gabrieli (Celano); Ceccarelli, Cirillo (rig) e Comandatore (Gela); Lauria (rig) e Palumbo (Melfi); Tamburro (Igea Virtus); Lauria (rig) (Melfi); D'Allocco, Galetti, Sifonetti e Tangorra (Monopoli); Higo, De Crescenzo e Pascuccio (Nocerina); Delgado, Dettori (rig) e Pagano (Potenza); Galizia, Piscitelli, D'Ambrosio, Murolo e Romano (Real Marcianise); Riolo e Occhiuzzi (Rende); Russo e Ottobre (Sorrento); Zuppardo (Val di Sangro); Catalucci e Cordiano (Vibonese).
AUTORETI: De Miglio (1, Rende).

Tabellini C2/C

CELANO-NOCERINA 1-2
Marcatori: 22' pt Falomi, 37' pt Falomi, 31' st Gabrieli.
CELANO (4-4-2): Bartoletti 6.5; Zanon 5.5, Gabrieli 5.5, Galluzzo 5, Farina 6; Campanile 6 (1' st Russo 5.5), Giacalone 6, Amenta Federico 6, Ciotti 6; Ambrosini 5 (21' st Cesaro 6), Gentili 6. A disp.: Vurchio, Spoltore, Iezzi, Villa, Scibilia. All.: Petrelli 5.5.
NOCERINA (4-4-2): Capasso 6; Ciminari 6 (20' st Cirillo 6), Mengo 5, Pascuccio 6, Dionisio 6; De Crescenzo 6 (28' st Marrazzo 5.5), Lopetrone 6, Rosamilia 7, Amenta Santo 6.5; Falomi 8, Okolie 7.5.A disp.: Maria, Mansi, Giordano, Pappacena, Santos.All.: Sergio 6.5.
Arbitro: Tagarelli di Termoli 6.
Note: giornata piovosa. Terreno allentato.
Spettatori 1.000.
Espulsi al 32' st Mengo e l'allenatore della Nocerina, Sergio, per proteste.
Ammoniti: Giacalone, Gabrieli, Galluzzo, Russo, Dionisio, Marrazzo.
Angoli 9-3 per il Celano.
Recupero: 1'; 5'.

GELA- CATANZARO 1-0
Rete: 27' pt Cirillo su rigore.
GELA (4-4-2): Recchi 7; Sapienza 6, D'Aiello 7, Mancini 6, Grando 6.5; Corapi 6.5 (45' st Parisi sv), Berti 6.5, M. Comandatore 6, Di Franco 6 (32' st Ike' 6); Cirillo 7, Omolade 6 (23' st Bacchi 6). A disp.: Spanu, Frattoni, F. Comandatore, Mezzasalma. All.: Sorbello 7.
CATANZARO (4-2-3-1): Botticella 6.5; Gimmelli 5.5, Alderuccio 5.5, Angan 5, Morleo 6.5; Merito 6, Coppola 6; Wahab 6 (19' st Procopio 6), Fiore 5.5, Cuffa 6.5 (15' st Siclari 5.5); Giuntoli 6.5. A disp.: Tomasig, Caroleo, Mauro, Pironaci, Chemi. All.: Imparato 5.5.
Arbitro: Gambini di Roma 6.
Note: giornata di sole,
Spettatori circa 1800 per un incasso di 8.250 euro.
Ammoniti: Alderuccio, Morleo, Coppola, Grando.
Angoli 3-1 per il Gela. Recupero: 3'; 5'.
Prima dell'inizio della partita un minuto di silenzio per ricordare l'ex presidente del Terranova Gela Vincenzo Maganuco.

MONOPOLI-VAL DI SANGRO 3-1
Marcatori: 43' pt Caridi, 21' st Caridi su rigore, 26' st Tangorra su rigore, 41' st Innocenti.
MONOPOLI (4-4-2) D'Urso 6; Paris 5, Caridi 7, Tangorra 6.5, Pugliese 6; Sifonetti 6 (41' pt F. Colella 6), Menga 6.5, D'Allocco 7, G. Loseto 6 (23' st Cazzaro' sv); Galetti 6, Memmo 6 (31' st Migliozzi sv).A disp.: Efficie, Lorusso, Bonfardino, Brescia.All.: Bitetto 7.
VAL DI SANGRO (4-3-3) Furlan 6; Lieti 5.5 (1' st Bruno 5.5), Martinelli 5, Gioffre' 6, Fusaro 5.5; Chiopris Gori 5.5, Capece 5.5, Epifani 5.5 (24' st Velardi sv); Pagana 6, Innocenti 6, Vitone 5.5 (1' st C. Colella 5.5).A disp.: Zaina, Zuppardo, Orsinetti, Berardini.All.: Cosco 6.
Arbitro Carbone di Napoli 6.5.
Spettatori 2.500 circa.
Espulsi Paris al 23' pt e Martinelli al 19' st.
Ammoniti Caridi e Innocenti.
Angoli 3-5.
Recuperi 2'; 5'.

POTENZA-MELFI 1-0
Marcatore: 35' st Delgado.
POTENZA (4-4-2): Iuliano 7; Lolaico 6.5, Cagnale 6.5, Colletto 6.5, Meme' 6.5; Berretti 6 (16' st Gona 6.5), Alfieri 6, Dettori 6.5, Grillo 6; Delgado 6.5 (38' st Paonessa sv), Pagano 6 (18' st Pignalosa 6.5). A disp.: Signorile, D'Agostino, Lottino, Cilibrizzi.All.: Dellisanti 6.5.
MELFI (4-3-3): Curci 6; Tursi 6, Cuomo 5.5, Patarini 6, Ginobili 5.5; Russo 6, Costantini 6 (40' st Cianni sv), Mitra 6; Lauria 5.5, Palumbo 6 (12' st Chafer 6), Paris 6 (19' st Bifora 6).A disp.: Coscia, Buonanno, Ungaro, Faraone.All.: Modica 5.5.
Arbitro: Palazzino di Ciampino 6.5.
Spettatori 5000 circa.
Ammoniti: Dettori, Cagnale, Paris, Alfieri, Chafer, Patarini.
Angoli 5-5.
Recupero: 1'; 4'.

PRO VASTO-VIGOR LAMEZIA 1-0
Marcatore: 1' pt Gaeta.
PRO VASTO (4-3-2-1): Aridita' 6; Ciano 6, Aquino 6, Di Meo 6, Vitale 6; Testa 6 (28' st Okoroji 6), Cazzola 6.5, Biagianti 6; Somma 6.5, Gaeta 6.5 (38' st Crisci 6); Ceravolo 6 (1' st Negro 6.5). A disp.: Sollitto, Mottola, Paruta, Borriello. All.: Puccica 6.5.
VIGOR LAMEZIA (4-3-3): De Felice 6; Facci 6 (34' st Riccobono 6), Porpora 6, Di Muro 5.5, Pippa 6; Ramora 6 (18' st Picci 6), Zaminga 6, Battisti 6; Alessandri' 6.5, Sergi 5.5, Lisi 6.5 (18' st Petrassi 6). A disp.: Parrotta, Bilotta, Rocca, Martone. All.: Provenza 6.
Arbitro: Liotta di Lucca 6.
Spettatori 1000 circa.
Ammoniti: Ramora, Cazzola, Aridita', Biagianti, Okoroji, Petrassi.
Angoli 3-3.
Recupero: 2'; 5'.

REAL MARCIANISE-BENEVENTO 2-2
Marcatori: 1' pt Manco, 6' pt Polani, 21' st Masciantonio, 43' st Murolo.
REAL MARCIANISE (4-4-2): Della Corte 6; Piscitelli 6, Criaco 7, Murolo 6.5, Vanacore 5.5; D'Ambrosio 6 (30' st Poziello 6), Di Napoli 6, Romano 6 (12' st Della Ventura 6.5), Manco 6.5; Molino 5, Galizia 6 (1' st Ciano 6). A disp.: Armellini, D'Apice, Amita, Marzullo. All.: D'Agostino 6.
BENEVENTO (4-4-2): Gori 6; Martinelli 5, Castaldo 6, Pedotti 6, Biancardi 6; Imbriani 6.5 (25' st Di Fiordo sv), Vagnati 6.5, Maisto 6, Palermo 6 (16' st Masciantonio 6.5); Polani 6.5, Taua 6 (20' st Marasco sv). A disp.: Amabile, Nigro, Maschio, Esposito. All.: Pileggi 6.5.
Arbitro: Giancola di Vasto 5.
Note: giornata piovosa, terreno pesante e scivoloso,
Spettatori 2.500
Espulsi Vanacore al 44' pt per proteste; Martinelli al 24' st per doppia ammonizione.
Ammoniti: Martinelli, Di Napoli, Molino, Romano, Masciantonio.
Angoli 4-3 per il Benevento.
Recupero: 2'; 5'.

RENDE-CASSINO 0-2
Marcatori: 24' pt Crisci, 22' st Gatti su rigore.
RENDE (4-2-3-1): Pellegrino 6; Morelli 5, Caruso 5, Ciotti 5 (9' st Covelli 5.5), David 6; Fabio 5.5 (13' st De Miglio 5), Benincasa 5; Occhiuzzi 5.5, Novello 5 (24' st Criniti 5.5), Riolo 5.5; Piemontese 5. A disp.: Galeano, Bernardi, D'Agostino, Catalano. All.: Silipo 5.5.
CASSINO (4-4-1-1): Saviano 6.5; Raia 6, Esposito 6.5, Niccolini 6.5, Padovani 6.5; Carcione 6.5, Salvagno 7, Gallone 6.5 (4' st Iozzi 6), Pau 6 (33' st Parasmo sv); Gatti 7.5; Crisci 7 (27' st Rallo 6.5). A disp.: Rossi, La Manna, Nardone, Migliorelli. All.: Grossi 7.
Arbitro: Ferraioli di Nocera Inferiore 7.
Note: spettatori 300 circa, incasso di 1.239 euro.
Espulso Iozzi al 45' st per doppia ammonizione.
Ammoniti: Iozzi, David, Crisci, Riolo, Caruso, Niccolini.
Angoli 4-1 per il Rende.
Recupero: 5'; 5'.

SORRENTO-ANDRIA 3-2
Marcatori: 2' pt Lo Piccolo, 14' st Ottobre, 16' st Russo su rigore, 20' st Cavaliere, 23' st Ripa.
SORRENTO (4-3-1-2): Mennella 6; Ferrara 6.5, Braca 6, Iorio 5, Pezzella 6; Marciano 6, Ottobre 6 (27' st Teta sv) Ruotolo 7; Russo 7 (34' st Maiorano sv); Rastelli 6.5, Ripa 6.5 (41' st Ingenito sv). A disp.: Ambra, Gargiulo, Solimene, Maraucci. All.: Cioffi 6.5.
ANDRIA (4-5-1): Di Bitonto 6; Ruggiero 6.5, Pesce 6.5, Rizzo 6.5, Lo Piccolo 6.5; Scopelliti 6, Di Toro 6 (20' st Cavaliere 6), Spinelli 5, Pisciotta 5.5, Arcadio 5 (30' st Caligiuri sv); Agodirin 6. A disp.: Romano, Gritti, Cioffi, Girillo, Armenise. All.: Scarafoni 6.
Arbitro: Tidona di Torino 5.
Note: Cielo coperto.
Spettatori paganti 600 circa.
Espulso al 35' st Spinelli per somma di ammonizioni.
Ammoniti: Spinelli e Pesce.
Angoli: 6-5 per il Sorrento.
Recupero: 2', 7'.

VIBONESE-IGEA VIRTUS 1-1
Marcatori: 22' pt Catalucci, 46' pt Palma.
VIBONESE (4-4-2): Bastiera 6; Cutrupi 7 (30' st Calabro' sv), Orefice 6, Morchella 6, De Falco 5; Catalucci 7, Cordiano 6 (20' st Falivena 5.5), Di Mauro 7.5, Campo 6 (39' st Zampagliene sv); D'Amble' 5.5, Alessandri' 5.5.A disp.: Graci, Casavecchia, Vitello, Ferraro.All.: Zampollini 6.5.
IGEA VIRTUS (4-4-2): Ambrosi 7; Panarello 6, Palma 6.5, Alizzi 6, Tamburro 6; Bonaffini 6, Matinella 5.5, Mauro 5.5, D'Anna 5 (15' st Doumbia 6.5); Ricciardo 6.5 (35' st Sanguinetti sv), Frisenda 6. A disp.: Leacche, Fazio, La Spada, Alosi, Condello. All.: Ammirata 6.5.
Arbitro: Santonocito di Abbiategrasso 5.5.
Note: giornata di sole, terreno in ottime condizioni.
Spettatori 2000 circa.
Ammoniti: Cutrupi e Palma.
Angoli 7-5 per la Vibonese.
Recupero: 2'; 4'.

 

SERIE D - GIRONE I

Prima GIORNATA DI ANDATA

Adrano - Licata 1-0
Campobello - Rossanese 4-2
Castrovillari - Acicatena 3-2
Comiso - Paterno' 2-0
Ragusa - Paolana 2-0
Sangiuseppese - Cosenza 1-0
Sapri - Giarre 0-1
Savoia - Pomigliano 1-0
Siracusa - Angri 1927 4-2

CLASSIFICA: Adrano, Campobello, Castrovillari, Comiso, Giarre, Ragusa, Sangiuseppese, Savoia, Siracusa 3 punti; Acicatena, Angri, Cosenza, Licata, Paolana, Paterno', Pomigliano, Rossanese, Sapri 0.

PROSSIMO TURNO - 2a GIORNATA - 24/9 - ORE 15
Acicatena - Comiso
Angri - Savoia
Cosenza - Adrano
Giarre - Ragusa
Licata - Siracusa
Paolana - Campobello
Paterno' - Sapri
Pomigliano - Castrovillari
Rossanese - Sangiuseppese

Eccellenza Calabria

C.Montalto U. Marina Gioiosa 0 – 0
Gallicese Hinterreggio 0 - 0
Rosarno Bovalinese 3 - 0
Sambiase C. Praia 1 - 0
Scalea C.C.Vaticano 2 - 0
Siderno Calcio Acri 0 - 0
Taurianovese Corigliano 2 - 1
Vall.Bagaladi Belvedere 0 – 0

Classifica: Rosarno 3, Scalea 3, Sambiase C. 3, Taurianovese 3, Belvedere 1, C.Montalto U.1, Calcio Acri 1, Gallicese 1, Hinterreggio 1 , Marina Gioiosa 1 , Siderno 1 , Vall.Bagaladi 1 , Corigliano 0, Praia 0 , C.C.Vaticano 0 , Bovalinese 0

Prossimo turno (24/9): Belvedere -Siderno, Bovalinese -Taurianovese, C.C.Vaticano -Vall.Bagaladi , Calcio Acri -Rosarno, Corigliano -Sambiase C. , Hinterreggio -Scalea, Marina Gioiosa -Gallicese ,Praia C. -Montalto U.

 

 

 

 

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