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Sport: Calcio

 

Moggi in TV “Non ho sbagliato”, scoppiano le polemiche

10/09 "Mi sento come se mi fosse caduto un macigno in testa, dopo ho capito la situazione e mi sono fatto interrogare. Ho capito certe cose ma hanno capito in tanto, quasi tutti". Luciano Moggi e' un fiume in piena. L'ex direttore generale dlela Juventus, ha risposto in diretta alle domande di Simona Ventura, nel corso della seconda puntata di "Quelli che..." su Raidue. Moggi e' tornato a commentare le sentenze di calciopoli che hanno portato alla retrocessione della Juventus nel campionato di serie B. "Non ho capito perche' mi e' successo tutto questo - ha aggiunto Moggi - ma intuisco qualcosa, in pratica e' venuto fuori, sono venuto fuori queste intercettazioni. Bisogna farlo a 360 gradi, farlo con tutti i dirigenti del calcio. Nonostante questo sono venute fuori tantissime intercettazioni e solo un giornale ha cercato di fare in maniera che la mia persona fosse danneggiata. La prima settimana mi vergognavo a girare poi ho capito che la gente mi vuole bene e che ha capito che non ho fatto niente di male. Chi vuole esagerare fa un di piu' che ti porta a diventare antipatico. Come si costruisce una squadra forte? Non e' semplice farla: bisogna vivere di calcio e portare i migliori giocatori o distruggere una squadra forte come la Juventus prendendo i migliori giocatori e con l'aiuto di qualche giornale di parte". Moggi rincara la dose e tiene a precisare: "Io deluso dalla Juventus? sono stato assunto dal Dottor Agnelli che non c'e' piu' e se ci fosse stato queste cose non sarebbero successe. Ho chiesto a tutti: Di che cosa abbiamo colpa? E' cominciato praticamente il processo sportivo, ho dato le dimissioni per difendere meglio la Juventus, sapevo che il processo non avrebbe ammesso testimoni, le sentenze erano gia' fatte. Ho cercato di difendere l'onore della Juve con la giustizia ordinaria e cosi' come faro' perche' andro' avanti. E' successo un po' qualcosa che ha impedito al sottoscritto di non partecipare al processo, ero il giocattolo che poteva stare in mezzo. Poi e' arrivato l'infortunio dell'avvocato: mentre tutti si stavano difendendo, la Juve ha chiesto la seire B con penalizzazione e nessuno ha potuto chiedere nulla. L'avvocato e' andato forse in difficolta'. La Corte d'Appello e' venuta fuori in una maniera particolare. Il professor Sandulli ha detto che la juve non ha commesso illecitl quindi Moggi e Giraudo? In quel momento la Juve ha agito di forza ed ha fatto ricorso al Tar dove pubblicamente ha detto di non aver fatto nulla e Moggi e Giraudo senza illeciti. Poi qualcosa di diverso e si e' ritirata dal Tar. La cupola ora e' sparita? E' rimasta una nuvoletta. Io corrompevo Giraudo e vicevera ma non va bane. Noi siamo stati corruttori di gente non corrotta, condizionatori di partie non condizionate. Dite cosa e' stato fatto? In quel momento pagheremo". "Il sistema Moggi? Ho passato un mese bruttissimo ora sono quasi un eroe popolare, la gente e' con me. Chi ha osservato i Mondiali sa che c'era una parte di Juventus italiana e parte di Juve francese. Un allenatore grande come che ha fatto bene. C'era solo Juve, poi e' salito sul carro dei vincitori gente che non sapeva nulla di calcio. Chiedo agli italiani: perche' veniva intercettata una persona e non altre? Non figurano le telefonate di altri? C'era uno spionaggio industriale...". Moggi si rivolge poi direttamente alla Ventura e chiede: "Sarebbe oppurtuno che tu avessi la bonta' di telefonare e di far venire il dedignatore Bergamo o Pairetto. Se l'Inter non telefonava una o due volte al giorno a Bergamo o agli assistenti. Nella mia telefonata parlavo di cinque arbitri, e non c'era De Santis, perche' c'era la garanzia che le partite andassero nel modo migliore. Mi sono limitato a chiedere che le partite andassero in porto nel modo migliore. Che ci fossero i migliori arbitri. Ho sbagliato per due motivi: ho creduto nelle persone e ho avuto l'idea di proteggere una squadra che era debole, ma nella maniera lecita. Abbiamo sbagliato? Abbiamo telefonato. Io non mi sento di avere sbagliato niente. Conosco il calcio. La juve per 9 anni non ha vinto niente per determinati comportamenti, ora tornera' a non vincere niente. Prima c'era una cupola, che adesso ritornera'. La cupola e' diventata una nuvoletta, sono stati assolti tutti. Il sistema eravamo io e Giraudo? Con chi lo facevamo il sistema. Hanno dimostrato proprio nei processi che il sistema non esisteva, assolvendo tutti".
Ministro Melandri “Eccessivo spazio concesso a Moggi”
"Ho trovato francamente eccessivo e inopportuno lo spazio concesso oggi a Luciano Moggi, senza peraltro un vero e quantomai necessario contraddittorio, alla trasmissione televisiva "Quelli che il calcio". Lo dichiara in una nota dell'On. Giovanna Melandri, Ministro per le Politiche giovanili e le Attivita' sportive. "Quanto al Governo tendo a precisare che, nel rispetto dell'autonomia della giustizia sportiva - si legge ancora nella nota - e' ampiamente preferibile che anche il Ministro Mastella si astenga dal commentare nel merito i procedimenti ancora in corso".
USIGRAI “Episodio gravissimo”
L'Esecutivo dell'Usigrai giudica un episodio "gravissimo l'ospitata di Luciano Moggi a 'Quelli che il calcio e..', trasmissione in cui l'ex direttore generale della Juventus ha potuto raccontare - senza alcun serio contraddittorio da parte dell'intervistatrice - la sua versione su calciopoli attaccando giustizia sportiva e giornalisti, assumere il ruolo di vittima e ritrovare l'antica arroganza quando, di fronte alle pertinenti domande rivoltegli dal collega Andrea Vianello, ospite in studio, si è rifiutato in malo modo di rispondere nell'incredibile silenzio di Simona Ventura". "L'informazione sportiva della Rai - aggiunge l'Esecutivo Usigrai - ha così subito l'ennesimo esproprio ed il servizio pubblico è stato ridotto a penoso megafono dal protagonista di calciopoli, trasformatosi, a suo dire, in una sorta di eroe popolare, ormai prossimo alla beatificazione. Con Rai Sport da mesi in stato di semi paralisi in quanto a idee e progetti, ma con una direzione pronta a escludere giornalisti che, anche nei confronti di Moggi, hanno avuto l'unico torto di fare il loro dovere, è lecito chiedere fino a quando si vorrà mortificare in questo modo l'informazione sportiva della Rai. E' una domanda che giriamo ai vertici aziendali - conclude il sindacato - anche in vista del prossimo consiglio di amministrazione di martedì prossimo, chiamato a fornire una risposta anche sui delicati e gravissimi problemi del settore sportivo della Rai".
Giulietti “Singolare autocelebrazione”
"Sono contrario a qualsiasi tipo di censura, ma trovo singolare questa rappresentazione di 'Moggi San Sebastiano', che senza alcun contraddittorio si autocelebra utilizzando in modo a dir poco improprio il servizio pubblico": lo ha detto il deputato dell' Ulivo Beppe Giulietti. "Io penso - ha aggiunto - che in questo come in altri casi sia bene non perdere la memoria, altrimenti accade che concussi e concussori siano messi sullo stesso piano. La Rai potrebbe organizzare una nuova puntata dando voce ai tanti esclusi, magari chiamando a condurla Oliviero Beha, che su questo tema ha scritto parecchi libri, oppure Enrico Varriale e Francesca Sanipoli, messi all' indice per aver osato prendere le distanze da 'moggiopoli' e dintorni".

Del Piero “Per la Juve diversità di giudizio” e attacca Capello

10/09 E' un Alessandro Del Piero a tutto campo quelle che sceglie la ribalta televisiva di Sky Sport per parlare del suo futuro e dell' esordio della squadra bianconera nel torneo cadetto. "Per il futuro - ha subito messo le cose in chiaro - voglio pensare ancora un po' a giocare, non al resto. Poi vedremo". L' attaccante bianconero si è subito calato nel nuovo ruolo dopo le vicende di calciopoli, anche se non dimentica i torti subiti dalla sua Juventus. "La sensazione di tutti, compresa la mia - ha detto - è quella che ci sia stata una diversità di giudizio. Ora noi siamo in serie B e andiamo avanti con questa nuova avventura. Io posso parlare solo di sensazioni - ha precisato - non posso parlare di termini giudiziari. Ed è un po' quello che ha detto Totti qualche giorno fa e un po' pensano tutti. Poi i fatti tecnici li sanno gli avvocati, la gente che ci lavora dentro. Non voglio mettere bocca dove non conosco". A chi gli chiedeva se si sentiva tradito dal comportamento della cosiddetta "Triade" (Moggi, Giraudo e Bettega), il bianconero non ha voluto sbilanciarsi più di tanto. "Non lo so - ha risposto - perché io ho lavorato bene con questi dirigenti con cui abbiamo costruito tante belle cose insieme. Non mi sento di colpevolizzarli in maniera esagerata. D' altra parte con tutto quello che è accaduto questo mese c'é ancora un pizzico di confusione. Tutti siamo coscienti - ha ribadito - che alla fine la Juventus è stata la squadra che ha pagato sicuramente più di altre, anche se non l' unica. Voglio tenere la parte buona di quello che è successo in tanti anni con loro". A chi gli chiedeva invece se non gli fosse mai venuto il dubbio che avesse ragione il tecnico Fabio Capello nei giudizi critici su di lui, Del Piero ha risposto "assolutamente no". "In due anni alla Juve - ha detto - penso di avere fatto tanti momenti di panchina o di essere stato sostituito in momenti dove non meritavo. Da qui, e sotto altri aspetti, nasce il mio disappunto nei confronti dell' allenatore. Non ne ho parlato prima perché le mie uscite o disappunti non avrebbero giovato a me e all' ambiente in cui ero. Se quest' anno fosse rimasto Capello io sarei andato via. La sostituzione di ieri a Rimini - ha aggiunto - è stato un episodio abbastanza giusto perché io ad un certo punto ero molto stanco". Del Piero ha infine parlato di Zinedine Zidane, sottolineando che è "un ragazzo stupendo, al di là del fatto che nella finale mondiale e in altre due situazioni, una con noi e l' altra nel mondiale del '98, ha avuto tre scatti d' ira", e che chi ha lasciato la Juventus per altre squadre di rango "non è da colpevolizzare". "Quando si fa sport - ha detto rispondendo ad una domanda che faceva riferimento al trasferimento in Spagna di Zambrotta e Cannavaro - si compete e quando competi devi cercare di farlo ai massimi livelli e di vincere. Non è facile accettare uno o due gradini più in basso in confronto ad una grande squadre. Per questo - ha precisato - Nedved, Buffon e tanti altri miei compagni, che potevano avere delle situazioni migliori sotto il profilo della squadra, hanno fatto una grandissima scelta e per questo vanno applauditi ogni oltre misura".

Lotito, abbiamo pagato troppo

10/09 Claudio Lotito, presidente della Lazio, e' intervenuto ai microfoni di Sky Sport prima della gara con il Milan, esordio ufficiale in campionato. Lotito e' tornato a parlare di calciopoli e sulla penalita' inflitta alla squadra capitolina. "A mio parere la Lazio ha pagato troppo. Speriamo di venir fuori da questa situazione. Voglio fare un paragone con la Reggina - precisa Lotito - che con quattro 'articoli 1' ha avuto solo 15 punti di penalizzazione, mentre la Lazio sempre per quattro 'articoli 1' ha avuto la penalizzazione di -30 per la passata stagione e -11 per questa e la perdita della coppa Uefa. Insomma, c'e' stata una sperequazione. Abbiamo pagato piu' di quanto avremmo dovuto".

Serie A

Brindano le siciliane, il Milan inizia la rimonta

10/09 Inzaghi-Oliveira, e il Milan si butta alle spalle i primi tre punti di penalizzazione. La prima di campionato sorride ai rossoneri che sono gli unici ad aver recuperato spazio in avanti tra le squadre penalizzate dal ciclone calciopoli: ko la Fiorentina in casa con l'Inter nell'anticipo di ieri sera, sconfitta la Reggina a Palermo, respinta la Lazio a S.Siro. Ma le buone notizie per Carlo Ancelotti non si fermano qui: in rete oltre allo scatenato SuperPippo va anche il neo acquisto brasiliano Oliveira, che non solo segna, ma gioca bene e solo Peruzzi gli nega la doppietta. La Lazio comunque non è stata a guardare, anzi: i biancazzurri hanno tenuto testa al Milan e per lunghi tratti la partita è stata in equilibrio. Il distacco tra Milan e Roma-Inter è sempre di 8 punti, ma la rincorsa è partita e già dal prossimo turno i rossoneri saranno attesi da un'altra partita delicata come la trasferta di Parma. Tutte vittoriose le squadre siciliane che dopo novanta minuti si godono la testa della classifica: prodezze per i debuttanti Giordano e Marino. Il Messina manda al tappeto l'Udinese con un gol di Zanchi, il Catania espugna il S.Elia con un gol di Corona. Per i rossoazzurri è un ritorno scoppiettante in serie A dopo 22 anni. Palermo dai due volti: primo tempo 'superbo' come ha detto lo stesso Guidolin, con un ottimo 3-0 alla Reggina, poi i rosanero si sono convinti di aver già vinto e i calabresi con la tripletta di Bianchi si sono fatti minacciosi. Nel Palermo subito in gol al debutto anche il neo acquisto Amauri. Tra gli attaccanti, gran giornata anche per Nicola Ventola: doppietta per lui e rete anche del collega di reparto Zampagna nella vittoria casalinga dell'Atalanta contro l'Ascoli. I due attaccanti atalantini hanno così risposto allo 'spettro' Vieri. Risultato a sorpresa anche a Verona, grazie ad una prodezza direttamente da calcio d'angolo di Chiesa: il Siena inaspettatamente ha conquistato i tre punti col Chievo, mai convincente.

Blanc non fa drammi

10/09 La delusione è tanta. Altro che riscossa Juventus: contro il Rimini, i tifosi bianconeri hanno dovuto ingoiare l' ennesimo boccone amaro di quest' estate. Una mazzata ancora più dura delle sentenze di calciopoli e dell' arrendevolezza della società, perché questa volta a 'tradirli' sono stati i giocatori a cui avevano affidato tutte le speranze di rivalsa. Dopo il pareggio contro il Rimini, le parole di sconforto dei tifosi riempiono il silenzio del giorno di riposo concesso da Deschamps alla squadra. "Formazione sbagliata, i centrali hanno fatto schifo e Zalayeta non ha mai visto palla", commenta Maury sul forum www.drughi.com. "Se perdiamo punti adesso - è la sua analisi - non arriveremo mai tra le prime sei". "Il punto è che - continua Tommy - non possiamo permetterci di fare due lisci difensivi a 10 minuti dalla fine. E, soprattutto, quando la palla era in nostro possesso. Sarebbe bello, invece, vedere una squadra che entra e fa la partita con sicurezza. Siamo la Juve, ma oggi non lo sembrava affatto". Ancora più duro il commento di un altro tifoso, nome in codice 'ghost1': "Siamo la squadra più forte? Ma guardate la classifica - è la sua considerazione - e ringraziate Cobolli Gigli che c'ha distrutto". "Adesso non incominciamo con gli isterismi - è la voce fuori dal coro di un certo 'TheMonio' - nessuno avrebbe detto che sarebbe stato facile. E poi è solo la prima giornata...". Tra tutti i partecipanti al forum, però, quest' ultimo bianconero è l' unico a vedere il bicchiere mezzo pieno. Anche a cambiare indirizzo, infatti, le riflessioni tendono infatti al nero più cupo. "Qui le cose stanno veramente peggio di quanto potessi immaginare", scrive un anonimo sul portale del tifo bianconero (www.juventus1897.it). "Questa è una squadra che non lotta come si dovrebbe fare in serie B - prosegue - ma cerca di fare accademia". La stessa accusa che subito dopo la partita, ieri pomeriggio, hanno espresso sia Didier Deschamps che i nuovi dirigenti. "Mi chiedo come il consiglio d' amministrazione si sia lasciato scappare un allenatore come Zaccheroni", si chiede ancora guardando con invidia ai cugini granata che stasera debuttano in serie A con l' ex tecnico di Milan e Inter in panchina. E' la conferma della rivoluzione copernicana che negli ultimi mesi ha investito il calcio torinese, sovvertendo tutte le gerarchie. "Era solo la prima partita, ora occorre guardare avanti", ribadisce l' amministratore delegato bianconero, Jean Claude Blanc. "Dobbiamo prendere ancora le misure alla serie B - aggiunge - sappiamo che è un campionato difficile, da affrontare con il massimo impegno". Il tempo non manca, visto che ci sono ancora 41 partite da giocare, ma i punti di penalizzazione non ammettono altri passi falsi. "Siamo la Juve - conclude un tifoso con un colpo di reni d' orgoglio - dimostriamo di cosa siamo capaci"

Della Valle “Con l’Inter è andata male”

10/09 "Di Guido Rossi non parlo più. L'avvocato mi ha consigliato questa linea". Così il patron della Fiorentina, Diego Della Valle, al termine della gara fra Fiorentina e Inter, ha parlato della vicenda 'calciopoli' che anche questa sera ha fatto parlare di sé le opposte tifoserie, con sfottò da entrambe le parti. Il commissario della Figc è stato anche oggetto di cori da parte della tifoseria viola. "Ora spero nell'arbitrato - ha detto Della Valle - per trovare giustizia". Sulla partita l'imprenditore ha detto: "E' andata male ma c'era da aspettarselo contro una grande Inter". Della Valle ha anche espresso giudizi lusinghieri su Toni, che si è presentato con una doppietta: "Toni è un campione e sono molto felice di averlo trattenuto".

Risultati

Atalanta-Ascoli 3-1
Cagliari-Catania 0-1
Chievo-Siena 1-2
Messina-Udinese 1-0
Milan-Lazio 2-1
Palermo-Reggina 4-3
Sampdoria-Empoli 1-2
Torino-Parma 1-1 (giocata alle 20.30).
Roma-Livorno 2-0 (giocata ieri)
Fiorentina-Inter 2-3 (giocata ieri)

Classifica

 

Pt

Gioc

V

Par

Sc

GF

GS

Atalanta

3

1

1

0

0

3

1

Roma

3

1

1

0

0

2

0

Palermo

3

1

1

0

0

4

3

Inter

3

1

1

0

0

3

2

Empoli

3

1

1

0

0

2

1

Siena

3

1

1

0

0

2

1

Catania

3

1

1

0

0

1

0

Messina

3

1

1

0

0

1

0

Parma

1

1

0

1

0

1

1

Torino

1

1

0

1

0

1

1

Cagliari

0

1

0

0

1

0

1

Udinese

0

1

0

0

1

0

1

Udinese

0

1

0

0

1

0

1

Chievo

0

1

0

0

1

1

2

Sampdoria

0

1

0

0

2

1

2

Ascoli

0

1

0

0

1

1

3

Livorno

0

1

0

0

1

0

2

Milan

-5

1

1

0

0

2

1

Lazio

-11

1

0

0

1

1

2

Reggina

-15

1

0

0

1

3

4

Fiorentina

-19

1

0

0

1

2

3

Cannonieri

- 3 reti: Bianchi (1 rigore-Reggina)
- 2 reti: Ventola (Atalanta); Toni (Fiorentina) e Cambiasso (Inter).
- 1 rete: Bjelanovic (Ascoli); Zampagna (Atalanta); Corona (Catania); Pellissier (Chievo); Busce' e Saudati (1) (Empoli); Ibrahimovic (Inter); Makinwa (Lazio); Inzaghi e Oliveira (Milan); Zanchi (Messina); Bresciano, Biava, Amauri e Corini (1) (Palermo); Budan (Parma); De Rossi e Mancini (Roma); Bonazzoli (Sampdoria); Brevi e Chiesa (Siena); Stellone (Torino).

Zampagna e Ventola fanno grande l’atalanta sotto gli occhi di Vieri

10/09 L'Atalanta festeggia il suo ritorno in serie A con un successo strameritato sull'Ascoli ipotecato nel primo tempo chiuso sul 3-0 grazie ai molti errori della difesa marchigiana. I nerazzurri hanno sfiorato ripetutamente il vantaggio e poi hanno sfruttato un errore dell'assistente che al 30' non ha segnalato la posizione irregolare di Zampagna su un passaggio abbastanza fortunoso di Ferreira Pinto. Il bomber atalantino ha esitato un attimo poi ha battuto l'incolpevole Pagliuca. Sei minuti dopo è stato invece Boudianski a farsi togliere dai piedi da Adriano una palla sulla linea di fondo e Ventola dall'area piccola non ha potuto far altro che collocare la palla in rete. La pronta reazione degli ascolani ha visto un tentativo di conclusione da parte di Pecchia sul quale è intervenuto Migliaccio ma, per completare la sagra degli errori ascolani, ci ha pensato Cudini che al 42' pur essendo in possesso di palla è arrivato quasi sulla linea di fondo, se l'é fatta togliere da Ventola il quale entrato in area di rigore non ha avuto difficoltà a infilare Pagliuca. Nella ripresa, l'Ascoli ha alzato la sua linea offensiva, ha avuto una buona occasione al primo minuto con Bjelanovic che ha tirato sopra la traversa ma al 5' è stato Ventola a calciare malamente una palla che doveva solo essere depositata in rete mentre il tiro fiacco dell'atalantino ha consentito all'estremo difensore marchigiano di deviare in angolo. L'Ascoli ha insistito in attacco e l'ingresso di Paolucci al posto di un Pecchia ormai sfinito ha creato qualche problema ai nerazzurri. Al 14' il colpo di testa vincente di Bjelanovic in apparenza ha rimesso in bilico il risultato e la partita si sarebbe davvero riaperta senza il grande intervento di Calderoni sulla conclusione pericolosa di Fini al 26'. Ci ha provato anche Paolucci al 36' ma ha tirato fuori di poco ed al 41' è stato il palo a respingere la conclusione di Tissone con ormai Pagliuca fuori causa. Alla fine è arrivato un meritato successo per l'Atalanta al termine di una gara giocata con grande intensità dai nerazzurri nella prima parte con i due attaccanti Zampagna e Ventola pronti ad approfittare degli errori difensivi di un Ascoli dalla retroguardia imbarazzante. A centrocampo nell'Atalanta hanno giocato bene Donati, ma in particolare Migliaccio, mentre Ferreira Pinto ha fatto delle cose molto belle ma è mancato in fase conclusiva. Della difesa il migliore nerazzurro è risultato Rivalta. Nell'Ascoli qualche cosa di positivo lo hanno fatto in difesa Pecorari e l'esterno sinistro Lukovic, a centrocampo hanno lavorato molto sia Zanetti che Boudianski con pochi risultati, mentre Bjelanovic unica punta non saputo approfittare degli errori difensivi dell'Atalanta.
La parola agli allenatori
E' soddisfatto l'allenatore dell'Atalanta Stefano Colantuono per la prestazione e soprattutto per il risultato: "Abbiamo affrontato la gara nel modo giusto e l'abbiamo gestita bene. Nel primo tempo i gol sono stati decisivi per quanto riguarda il risultato e, una volta messo al sicuro il risultato, ci ha offerto anche la mentalità per affrontare il resto della gara nel modo giusto. L'Ascoli nel secondo tempo ci ha dato filo da torcere quando ha alzato un poco il suo baricentro". A chi gli prospetta la possibilità di puntare a qualche cosa di più rispetto alla salvezza, ribatte prontamente: "Non facciamoci illusioni, dobbiamo dimenticare subito questa vittoria che ci dà morale, ma ci aiuta anche a correggere gli errori che abbiamo commesso. L'Ascoli non dimentichiamoci che era una squadra buona ma alla nostra portata. Certamente domenica a Catania, che viene da una vittoria fuori casa, troveremo una sorta di inferno e sarà una prova difficilissima per tutti noi". Quando gli chiedono se insisterà sulla coppia Zampagna Ventola, Colantuono risponde: "Lasciatemi gustare questa vittoria, per me importante perché nella partita di esordio nel campionato di serie A, e poi a cosa fare per la partita di domenica prossima avrò modo di pensare nel corso della settimana". Critico nei confronti dell'arbitro, il tecnico dell'Ascoli Tesser ricorda che "il primo gol era in fuori gioco e, certamente, senza quel gol avremmo fatto una partita diversa. Poi ci siamo complicati la vita con due clamorosi errori difensivi, sia nel secondo che nel terzo gol abbiamo commesso delle ingenuità incredibili che in un campionato di serie A si pagano. Avevamo molti giovani e probabilmente si sono sentiti un po' condizionati. Però a mio giudizio non abbiamo sfigurato, abbiamo giocato alla pari, abbiamo avuto anche 4-5 palle gol". Per quanto riguarda l'andamento della gara, Tesser dice: "I gol li abbiamo subiti non perché ci siamo trovati in difficoltà sul piano del gioco ma su azioni sporadiche quindi tutto sommato io prendo per buono le cose positive anche se dovremo certamente cambiare qualcosa per quanto riguarda il futuro". E' soddisfatto Ventola per i due gol realizzati: "Certamente inaugurare il ritorno in serie A con due gol è una cosa importante. In tutte e due le circostanze sono stato bravo a sfruttare il passaggio di Adriano e successivamente una piccola indecisione del difensore, nella ripresa ero convinto di fare anche la terza rete ma probabilmente ho calciato con eccesso di sicurezza per quello non sono riuscito a superare Pagliuca. Iniziare con una tripletta sarebbe stato bellissimo. Comunque dobbiamo guardare avanti con fiducia". L'ex atalantino Foglio allarga le braccia sconsolato: "E' inutile che pensiamo a quello che hanno fatto gli altri, le colpe sono nostre e, almeno per la maggior parte della gara, involontariamente abbiamo dato all'Atalanta qualche vantaggio di troppo"

Atalanta - Ascoli 3-1 (3-0)
Marcatori: 30' Zampagna, 36' e 42' Ventola; 59' Bjelanovic.
Atalanta (4-4-2): Calderoni 6.5, Adriano 6, Rivalta 6.5, Carrozzieri 5.5, Ariatti 6, Ferreira Pinto 6 (43' st Conteh sv), Migliaccio 6.5, Donati 6, Bombardini 6 (15' st Defendi 5.5), Zampagna 6 (32' st Tissone 6), Ventola 6. (18 Ivan, 2 Talamonti, 99 Soncin, 20 Manzoni). All.: Colantuono 6.5.
Ascoli (4-4-1-1): Pagliuca 6, Foglio 5.5, Pecorari 5.5, Cudini 5, Lukovic 6 (43' st Pesce sv), Giuberti 5.5 (1' st Skela 5.5), Pecchia 5.5 (11' st Paulucci 6), Zanetti 6, Boudianski 6, Fini 5.5, Bjelanovic 6. (33 Eleftheropoulos, 16 Zampà, 10 Galloppa, 32 Nastase). All.: Tesser 5.5.
Arbitro: Bergonzi di Genova 6.5.
Angoli: 5-4 per l'Atalanta.
Recupero: 2' e 5'.
Ammoniti: Foglio, Donati e Adriano per gioco scorretto, Bjelanovic per simulazione.
Spettatori: 11 mila circa.

Le reti:
- 30' pt: tentativo di rinvio da parte della difesa dell'Ascoli, la palla è ribattuta da Pinto verso Zampagna che si trova solo oltre i difensori e infila da pochi passi.
- 36' pt: doppio scambio tra Ferreira Pinto e Adriano, il quale va sulla linea di fondo, evita l'intervento di Boudianski, tocca verso Ventola che segna da pochi passi.
- 42' pt: Ventola contende una palla a Cudini, che scivola forse anche per una spinta dell'attaccante atalantino, entra in area e mette alle spalle di Pagliuca.
- 14' st: traversone dalla destra di Foglio, Bjelanovic svetta di testa a insacca alle spalle di Calderoni.

Corona regala la vittoria al Catania in A dopo 23 anni

10/09 Il Catania, grazie ad uno splendido tiro al volo di Corona e alle parate di un super Pantanelli, espugna il Sant'Elia e festeggia nel migliore dei modi il ritorno in serie A dopo 23 anni. Va alla neo promossa squadra siciliana il derby delle Isole, al termine di una partita bella e combattuta, giocata a viso aperto da entrambe le contendenti. Ha vinto il Catania, ma taccuino alla mano, poteva vincere il Cagliari, che ha costruito - e sprecato - quattro nitide occasioni da gol con Suazo ed Esposito (due volte) - imperdonabili i loro errori sotto porta - e Pepe, che ha colpito il palo con un colpo di testa. Esordio amaro, dunque, per Marco Giampaolo, il più giovane allenatore della serie A con i suoi 39 anni compiuti ad agosto. Alla fine si è 'piegato' al volere di società e giocatori, optando per il tanto caro - da queste parti - 4-3-3 e lasciando da parte il 4-4-2 provato e riprovato per tutta l'estate. Esposito, che non gradiva il nuovo ruolo di esterno di centrocampo a sinistra, alla fine è stato accontentato, e ha potuto così giostrare come predilige sulla destra nel tridente completato da Suazo, al centro, e Pepe, a sinistra. Ma proprio Esposito è stato il peggiore in campo. Mai uno spunto sulla destra, ben controllato da Falsini e soprattutto due occasionissime sciupate, entrambe nella ripresa: all'8', poco prima del vantaggio catanese, da due passi ha mandato alto un pallone che chiedeva solo di essere spinto in rete; al 46', in pieno forcing finale, si è trovato solo davanti a Pantanelli ma ha calciato addosso al portiere ex di turno. E così il Catania, ben messo in campo da Marino, ha portato a casa l'intera posta in palio grazie al potente e preciso destro al volo di Corona, al 10' della ripresa, che ha beffato un Chimenti già provvidenziale in altre occasioni. Non ha rubato nulla il Catania, anzi, questa è una squadra che farà parlare molto di sé, perché gioca un bel calcio, a viso aperto, con tre punte sempre in movimento e pericolose come Corona, appunto, Spinesi e l'ottimo Mascara, vera spina nel fianco per tutta la gara della difesa cagliaritana. E il Cagliari? E' sembrato lo stesso di un anno fa. La mano di Giampaolo, per il momento, non si è vista. Ha patito in difesa, a centrocampo bene solo il neo acquisto Biondini, mentre in attacco il solo Pepe è sembrato avere lo spirito giusto, anche se ha sbagliato molto. E se Suazo non gira, come è accaduto questo pomeriggio, non si possono dare tutte le colpe all'allenatore. Dopo il vantaggio di Corona, il Cagliari ha avuto diverse occasioni per pareggiare, ma non le ha sfruttate, vuoi per le prodezze di Pantanelli (che si è preso la sua bella rivincita con la sua ex società che due anni fa gli aveva preferito il carneade Katergiannakis), vuoi per l'imprecisione degli attaccanti. Giampaolo ha giocato anche la carta Capone, e il numero 10 rossoblu, appena entrato, ha fornito un assist d'oro a Suazo che, al 23', solo davanti a Pantanelli si è fatto respingere la conclusione. Al 45', su punizione-cross sempre di Capone, Pepe è saltato più alto in tutti, ma il suo colpo di testa si è stampato sul palo.

Cagliari - Catania - 0-1 (0-0).
Marcatore: 55' Corona.
Cagliari (4-3-3): Chimenti 6.5, Ferri 6, Lopez 5.5, Bianco 5 (39' st Bizera sv), Del Grosso 5.5, Biondini 6.5 (34' st D'Agostino sv), Conti 5, Budel 5 (20' st Capone 6), Esposito 4.5, Suazo 5, Pepe 5.5. (26 Fortin, 14 Pisano, 8 Conticchio, 21 L. Colucci). All.: Giampaolo 5.
Catania (4-3-3): Pantanelli 7, Silvestri 6, Stovini 6, Sottil 6, Falsini 6.5, Sardo 6, Biso 6.5, Baiocco 6.5, Corona 7 (30' st G. Colucci sv), Spinesi 6 (39' st Rossini sv), Mascara 7. (16 Polito, 5 Minelli, 7 Vargas, 8 Edusei, 11 Del Core). All. Marino 7.
Arbitro: Rocchi di Firenze 6.
Angoli: 5-3 per il Catania.
Recupero: 1' e 5'.
Espulso Conti per doppia ammonizione (comportamento non regolamentare e gioco scorretto).
Ammoniti: Falsini, Sottil, Silvestri e Baiocco per gioco scorretto; Sardo per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 15 mila.

Le reti
10' st: Corona sfrutta una respinta corta, di testa, del difensore cagliaritano Bianco e con un preciso e potente tiro al volo di destro batte Chimenti.

Il Chievo fa harakiri e lascia i tre punti al Siena

10/09 Un Chievo inguardabile si 'suicida' dal corner e lascia i tre punti al Siena, decoroso solo quando Beretta si decide a mandare in campo Enrico Chiesa. Pesano come macigni soprattutto i due incredibili svarioni difensivi che hanno dato le due reti ai bianconeri. Due gol pressoché in fotocopia con Chiesa abile a scagliare nel cuore dell'area due palloni velenosi, ma non impossibili, sui quali a dir poco impreparati sono sembrati i difensori giallobù. Una partita che in pochi, tra i protagonisti, hanno capito essere l'avvio della nuova stagione. Il ritmo per larga parte del primo tempo sembrava quello di una gara di fine stagione e non d'esordio. A svegliare il 'Bentegodi' e soprattutto un Chievo impacciato è stato il gol di Pellissier, il ventinovesimo dell'attaccante valdostano in serie A (miglior cannoniere gialloblù nella massima Serie). Un gol propiziato anche da un sostanzioso aiuto da parte della terna arbitrale che non s'é accorta della posizione irregolare di Pellissier sul lancio di Marcolini. Un Chievo che poi è rimasto in balia del Siena per tutta la mezz'ora iniziale fino al gol arrivato al 30'. Non che la squadra di Beretta abbia fatto faville, anzi; ma il pallino è stato saldamente nelle mani del Siena per lunghissimo tempo. I centrocampisti di Beretta sono stati bravi sia nella fase d'impostazione sia in quella di contenimento; con Bogdani che dava fastidio alle torri centrali e il movimento di Frick che metteva in soggezione la difesa gialloblù. A togliere le castagne dal fuoco la giocata del duo Marcolini-Pellissier che ha dato, sorprendentemente, il vantaggio al Chievo. Il Siena, sostenuto soprattutto dalla forza di Candela, abbozzava una reazione, ma il primo tempo si chiudeva con il vantaggio dei padroni di casa. C'era forse da attendersi un Siena aggressivo e caparbio, ma Beretta non ha cambiato l'undici iniziale, lasciando ancora Chiesa in panchina. Il Chievo si è limitato allora a controllare, senza strafare fino ai calci d'angolo di Chiesa che cambiano il volto della partita. Sul primo è stato Brevi a trovare il tocco vincente, sul secondo una incredibile sequenza di errori affossa il Chievo, con Cossato prima e poi Zanchetta che mancano la palla e infine Sicignano che smanaccia il pallone sul fondoschiena dello stesso Zanchetta appostato sul palo e con la palla che scivola in porta. Forse un pareggio avrebbe rispecchiato meglio l'andamento dell'incontro, ma il Chievo è apparso troppo debole in difesa e svogliato anche in attacco: per Pillon ci sarà da lavorare davvero molto.

Chievo – Siena 1-2 (0-1).
Marcatori: 30' Pellissier; 73' Brevi, 89' Chiesa.
Chievo (4-4-2): Sicignano 5, Moro 5, Mandelli 5,5, Scurto 5, Marchese 5, Luciano 5 (17' st Semioli 6), Brighi 5,5, Giunti 5, Marcolini 6,5 (28' st Zanchetta 5,5), Pellissier 6,5 (1' st Cossato 5,5), Tiribocchi 5. (18 Squizzi, 4 Mantovani, 21 Sammarco, 99 Godeas). All. Pillon 6.
Siena (4-4-2): Manninger 6, Bertotto 6, Portanova 6, Gastaldello 5,5, Molinaro 5,5, Antonini 5,5 (16' st Konko 6), Brevi 6, Vergassola 6,5, Candela 6,5 (24' st Locatelli 5,5), Frick 6 (16' st Chiesa 6,5), Bogdani 6. (99 Pavarini, 83 Rinaudo, 22 Alberto, 6 Codrea). All. Beretta 6,5.
Arbitro: Brighi di Cesena 6,5.
Angoli: 6-5 per il Siena.
Recupero: 1' e 3'.
Ammoniti: Mandelli, Molinaro e Tiribocchi per gioco falloso, Moro per comportamento non regolamentare. Espulso Brighi al 46'st per gioco scorretto.
Spettatori: 5253, per un incasso di 50.010,64 euro.

Le reti
30' pt: improvviso il vantaggio del Chievo. Marcolini lavora un buon pallone in fase centrale e lancia sul filo del fuorigioco sulla corsia opposta Pellissier. Difesa impreparata, l'attaccante gialloblù controlla e con un destro rasoterra fulmina Manninger. Irregolare, però la posizione di Pellissier al momento del lancio di Marcolini
28' st: calcio d'angolo velenoso di Chiesa, la palla passa sul primo palo e davanti alla porta è Brevi, anche se contrastato da Scurto, a sfiorare quanto basta il pallone che si infila nella porta di Sicignano
44' st: clamorosa papera collettiva della difesa del Chievo. Angolo di Chiesa, la palla indirizzata sul primo palo viene ciccata da Cossato, non intercettata da Zanchetta, poi Sicignano se la spinge nella propria porta.

Il Milan batte la Lazio

10/09 Esordio migliore non poteva proprio esserci, eppure Riccardo Oliveira fa professione di modestia. "Non cerco nessuna rivincita - dice in spagnolo a fine partita il nuovo bomber rossonero - Voglio solo lavorare, lavorare bene e conquistarmi piano piano spazio nel Milan per essere utile alla squadra e ai compagni". Il brasiliano rifiuta ogni accostamento con Andriy Shevchenko: "Il confronto con lui non esiste, perché lui è la storia del Milan, come Van Basten o altri grandi campioni. Io sono qui per dimostrare il mio valore". La voglia di inserirsi al meglio e di integrarsi al più presto nella nuova realtà rossonera si capisce anche dalla dedica del gol. "Lo dedico a tutti i compagni di squadra che mi sono stati vicini e che mi hanno aiutato in questo periodo", dice Oliveira. Infine, una curiosità: a Milanello tutti chiamano il nuovo bomber brasiliano non con il suo nome di battesimo, Ricardo, ma con il diminutivo, Olly. "C'é Kakà a chiamarsi Ricardo - spiega lui - e quindi tutti, mister Ancelotti in testa, mi chiamano Olly". Ovviamente soddisfatto dell'esordio di Oliveira Carlo Ancelotti. "Sono contento per lui, sapevamo che era un buon giocatore. Però deve crescere ancora come condizione e migliorare. Lui parte da lontano, come caratteristiche assomiglia Shevchenko". Nonostante l'esordio, è difficile ipotizzare per Oliveira un impiego da titolare mercoledì sera contro l'Aek di Atene. Ancelotti difende a spada tratta Gilardino. "Lui - sostiene il tecnico rossonero - ci mette sempre un po' di tempo a inizio stagione ad entrare in forma, e poi aveva giocato in settimana con la nazionale. Sono sicuro che ritroverà al più presto la condizione migliore". Nella difesa di Gilardino si cimenta anche Pippo Inzaghi che, forte del suo momento d'oro, ha parole di miele per il suo compagno di reparto: "Lasciamolo tranquillo. Anzi, io sono convinto che segnerà già mercoledì". Inzaghi si lascia poi andare all'ennesima dichiarazione d'amore nei confronti del Milan. "Io spero - annuncia Filippo - che questa possa essere la squadra nella quale a fine carriera avrò segnato di più". E con il gol di oggi è arrivato a quota 74 in rossonero. Per quanto riguarda la partita di oggi, l'analisi dei rossoneri è unanime. "Abbiamo giocato un'ottima partita - riassume per tutti Ancelotti -, abbiamo solo avuto qualche difficoltà perché facevamo fatica ad accompagnare le azioni offensive e loro sono bravi a ribaltare l'azione". Ancelotti confessa poi che "la penalizzazione pesa moltissimo, anche se - precisa - la nostra volontà è quella di recuperare i punti svantaggio". Sull'ipotesi di un eventuale sconto alla penalizzazione del Milan Ancelotti taglia corto: "Tutto quanto dovesse arrivare è guadagnato". A preoccupare il tecnico rossonero è anche la forma dell'Inter. "Ieri hanno giocato molto bene, in questa condizione diventa ancora più difficile. Però noi vogliamo recuperare a tutti i costi". Soddisfatto a metà il tecnico laziale Delio Rossi. "Sono contento per come i ragazzi hanno affrontato la partita - dichiara -. Però rimango convinto che, con un po' più di cattiveria, determinazione e cinismo, avremmo potuto fare risultato". Rossi si lamenta soprattutto "per le tre occasioni solari sprecate nel primo tempo", anche se si consola nel considerare che la sua Lazio "é stata in partita fino alla fine". Il rammarico del tecnico è legato anche al fatto di avere avuto a disposizione una squadra con troppi elementi ancora fuori forma. Per esempio, Pandev "rientrato solo venerdì dall'impegno della sua nazionale". L'auspicio del tecnico laziale è comunque uno solo: "Trovare la cattiveria agonistica che la nostra classifica ad handicap ci impone".

Milan - Lazio 2-1 (1-0).
Marcatori: 27' Inzaghi; 70' Oliveira, 73' Makinwa.
Milan (4-3-1-2): Dida 6, Cafu 6.5, Nesta 5.5, Maldini 6, Serginho 6 (31' st Favalli sv), Brocchi 6, Pirlo 5.5, Seedorf 6, Kakà 6.5, Gilardino 5 (16' st Oliveira 7), Inzaghi 7 (32' st Ambrosini sv). (16 Kalac, 17 Simic, 18 Jankulovski, 20 Gourcuff). All.: Ancelotti 6.
Lazio (4-4-2): Peruzzi 7, Oddo 6.5, Siviglia 5, Cribari 4.5, Zauri 6, Foggia 5.5 (8' st Mutarelli 5.5), Mudingayi 5.5 (31' st Manfredini sv), Ledesma 5, Mauri 6, Rocchi 6, Pandev 5 (1' st Makinwa 6). (32 Ballotta, 2 Stendardo, 7 Belleri, 3 Bonetto).
All.: Rossi 6.
Arbitro: Bertini di Arezzo 6.
Angoli: 7-2 per il Milan.
Recupero: 3' e 4'.
Ammoniti: Mudingayi, Cafu, Ledesma, Cribari e Maldini per gioco falloso; Inzaghi per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 44.770.

Le reti
27' pt: Kakà lancia in profondità Inzaghi che si libera di Cribari e Siviglia e poi segna con un potente diagonale di destro.
25' st: corner battuto da Seedorf, Oliveira salta più in alto di Siviglia e segna di testa.
28' st: Rocchi va via sulla destra e poi mette in mezzo per Makinwa che non ha problemi a segnare.

Le pagelle di Milan-Lazio:

MILAN:
DIDA 6: due buone uscite nel primo tempo su Pandev e Mauri, solo ordinaria amministrazione nella ripresa quando subisce un gol senza colpe.
CAFU' 6.5: il migliore di un reparto arretrato che mostra qualche lacuna. Provvidenziale il suo recupero su Rocchi nel finale di gara.
MALDINI 6: torna in campo dopo cinque mesi e si vede che la condizione migliore deve ancora venire. Molto brutta la sua entrata su Mutarelli che gli vale un sacrosanto giallo.
NESTA 5.5: anche lui è in evidente ritardo e in più commette qualche errore che poteva costare caro, come quando nel primo tempo regala un pallone a Rocchi al limite dell'area. Makinwa lo brucia in occasione del gol della Lazio.
SERGINHO 6: inizia bene spingendo molto sulla sua fascia poi cala nella ripresa e si accontenta di fare il difensore puro (dal 31' st FAVALLI sv).
BROCCHI 6: sostituisce lo squalificato Gattuso e svolge il suo compitino senza brillare in modo particolare, anche perché il centrocampo della Lazio è tutt'altro che insuperabile.
PIRLO 5.5: ritmo lento e idee un pochino confuse. Non illumina mai il gioco del Milan e trotterella senza grande fantasia per il campo.
SEEDORF 6: senz'altro un passo indietro rispetto alle belle prestazioni di agosto, almeno ci mette un po' di voglia e ritmo per tutti i 90'. Solo un grande Peruzzi gli nega il gol al 23' della ripresa.
KAKA' 6.5: l'unico ad andare sempre in verticale dritto verso la porta di Peruzzi, lancia Inzaghi per il primo gol rossonero ed è senz'altro il più pericoloso dei centrocampisti di Ancelotti.
GILARDINO 5: un mare di tocchi di sponda, ma un attaccante che non guarda mai la porta a cosa serve? (dal 16' st OLIVEIRA 7: subito una bella combinazione con Kakà, poi segna il gol del raddoppio e infine illumina San Siro con una cavalcata di 50 metri che gli vale un mare di applausi. Davvero un grande esordio per far dimenticare Shevchenko e far venire qualche dubbio ad Ancelotti).
INZAGHI 7: Cribari gli fa il solletico e, ovviamente, non si fa pregare per bruciarlo al 27' quando segna con un potente diagonale. Cala un po' nella ripresa ma per oltre un'ora è tutto l'attacco del Milan (dal 32' st AMBROSINI sv).
ANCELOTTI 6: porta a casa i tre punti e si può lustrare gli occhi con un esordio di Oliveira che probabilmente neanche lui si aspettava così. La difesa, però, non lascia tranquilli, senz'altro il miglior Milan si deve vedere.

LAZIO:
PERUZZI 7: non può nulla sui due gol ma compie due miracoli su Seedorf e Oliveira nella ripresa. Tra i pali è sempre la solita sicurezza.
ODDO 6.5: dai suoi piedi partono tantissimi cross in mezzo all'area che però nessuno sfrutta. Gioca con voglia e grinta e la fascia da capitano sembra avergli fatto dimenticare un'estate tormentata.
SIVIGLIA 5: con Gilardino è una pacchia, ma non chiude su Inzaghi in occasione del primo gol e Oliveira gli salta subito in testa per il raddoppio.
CRIBARI 4.5: pomeriggio da dimenticare per il brasiliano che non vede davvero mai Inzaghi e mostra un totale imbarazzo ogni volta che ha la palla tra i piedi.
ZAURI 6: non corre grandi pericoli dalla sua parte, anche perché Brocchi non scende quasi mai, ma non riesce a mettere una pezza alle tante falle della difesa.
FOGGIA 5.5: poca spinta sulla fascia e poca copertura in difesa. Rossi si aspettava senz'altro di più da lui (dal 8' st MUTARELLI 5.5: non dà ordine al centrocampo e non crea nulla per l'attacco).
MUDINGAYI 5.5: dovrebbe essere l'uomo che spezza il gioco del Milan ma è troppo solo in mezzo al campo e il fiato finisce in fretta (dal 31' st MANFREDINI sv).
LEDESMA 5: un mare di passaggi sprecati nel primo tempo, solo un paio di tiri velleitari da 30 metri nella ripresa. Liverani, dove sei?
MAURI 6: è uno dei pochi che ci prova per tutti i 90' correndo su e giù per la sua fascia.
ROCCHI 6: tanto movimento, poche conclusioni verso Dida ma ha il merito di servire un assist perfetto per Makinwa.
PANDEV 5: lento e macchinoso, si fa vedere solo a inizio gara quando calcia addosso a Dida in uscita. Poi più niente (dal 1' st MAKINWA 6: la sua velocità mette senz'altro più in apprensione i difensori rossoneri e si fa trovare al posto giusto per mettere in rete da due passi il pallone del 2-1).
ROSSI 6: la sua Lazio ha lacune evidenti in difesa ma di alternative ai due centrali non ce ne sono, mentre a centrocampo Ledesma per ora non è il regista che si aspettava. Da -11 è difficile, ma l'esordio a San Siro non era certo dei più semplici
Arbitro BERTINI 6: nessun errore nella conduzione della partita, anche se rimane più di un dubbio sul fuorigioco segnalato dal suo assistente in occasione del gol annullato per ad Inzaghi. Il cartellino giallo per l'attaccante rossonero è però francamente incomprensibile.

Messina tranquillo batte l’Udinese in una gara senza emozioni

10/09 Vittoria per il Messina al San Filippo, che inaugura nel migliore dei modi il suo terzo campionato consecutivo in A, dopo che le vicende di calciopoli hanno riportato la squadra nella massima Serie. La partita è sembrata quasi un incontro di fine stagione, con poca voglia di farsi male da parte di peloritani e friulani. Ma alla fine i concreti siciliani hanno meritato il successo. Le fiammate iniziali durano molto poco con rapidi capovolgimenti di fronte, ma le due squadre non riescono a confezionare occasioni preziose. Al 2' punizione di Cordova dalla destra, e Obodo salva in angolo. Sul corner De Sanctis esce a vuoto e si scontra con Zanchi, che rimane a terra per qualche minuto: l'arbitro assegna la punizione all'Udinese. Al 3' Iaquinta dopo una discesa sulla destra mette al centro un pallone che nessuno dei suoi compagni sfrutta per il tempestivo intervento di Zanchi. Un minuto dopo splendida 'palombella' di Cordova che pesca Di Napoli tutto solo: 'Re Artu'' gonfia la rete ma l'arbitro annulla per fuorigioco. Al 9' errore di Parisi che in pratica consegna la palla a Iaquinta, il campione del mondo però spreca un'occasionissima facendosi anticipare dal gran recupero di Zanchi. Per un buon quarto d'ora l'Udinese riesce a pressare il Messina nella sua metà campo, poi su un capovolgimento di fronte i giallorossi arrivano sottoporta: passaggio filtrante di De Vezze ma un solitario Riganò viene fermato davanti al portiere bianconero per fuorigioco. Al 16' fallo di Zapata su Di Napoli a cinque metri dall'area, e la successiva punizione di Di Napoli non spaventa De Sanctis: la palla si perde di un paio di metri sopra la traversa. Tre minuti dopo un'altra disattenzione di Parisi che poteva costar casa ai peloritani percussione sulla fascia destra di Natali che scodella a centro area un prezioso pallone, Storari anticipa con una uscita tempestiva il colpo di testa di Iaquinta. Poi la partita scorre via senza grandi sussulti e diventa anche noiosa dopo il 20', con le due squadre che stazionano prevalentemente a centrocampo e di tanto in tanto provano ad affondare i colpi senza troppa convinzione. Alla mezz'ora due fiammate del Messina. Al 31' l'occasionissima per i giallorossi e anche la prima vera palla gol della partita: lancio di Parisi, sponda di testa di Riganò per Cordova, che non tira subito ma aggira il difensore e batte a colpo sicuro. De Sanctis è strepitoso e para col corpo in uscita, sulla ribattuta Cordova insiste ma tira altro sulla traversa. Al 33' l'altra grande opportunità per i peloritani: a sorpresa da 35 metri Cordova tira direttamente in porta, respinge corto De Sanctis e Di Napoli a due passi spara alto. La partita poi si addormenta di nuovo fino al 44', quando Obodo pesca Iaquinta in posizione favorevole sulla destra: il suo forte tiro è respinto a pugni chiusi da Storari. Altra grande occasione per i giallorossi sul finire del primo tempo: al 46' Parisi crossa finalmente alla sua maniera, poi intelligente appoggio di testa di Riganò a De Vezze che ha il tempo di aggiustarsi il pallone e tira a botta sicura, ma non fa i conti con la giornata di grazia di De Sancits, che con la punta delle dita riesce a deviare in calcio d'angolo. L'arbitro non lo fa nemmeno battere e manda tutti negli spogliatoi. Stesso copione soporifero ad avvio della ripresa. Al 20' passaggio smarcante di Coppola per Masiello, ma la testa di Zenoni arriva prima e De Sancits si ritrova la palla tra le braccia. Al 21' Felipe trova con un cross la testa di Asamoah, che viene contrastato da Parisi colpisce debolmente. Al 23' gran discesa Siqueira che si beve tre avversari e poi smarca sulla destra dell'area Asamoah, provvidenziale l'intervento di piede di Iuliano. Sul calcio d'angolo Eremenko scodella in area per Natali gira per Iaquinta che incredibilmente a pochi passi dalla porta manda fuori graziando Storari. Al 28' della ripresa la svolta: dopo un brutto fallo di Felipe su Alvarez, sulla fascia destra, Cordova batte la punizione pennellando perfettamente per la testa di Zanchi che tutto solo insacca senza problemi. Undici minuti dopo Montiel, al primo pallone toccato, si beve tre avversari e tira con convinzione, Storari non trattiene e provoca un angolo. Altra occasione d'oro per il Messina a 4 minuti dal termine, con lo stesso copione del gol: questa volta è Rea che spara alto da posizione favorevolissima. La partita si chiude con una cavalcata solitaria di De Vezze che dall'area peloritana percorre tutto il campo e poi spreca tutto cercando di aggirare il portiere invece di passare a Di Napoli, che era tutto solo.
Parlano gli allenatori
Il tecnico del Messina, Bruno Giordano, non è affatto sorpreso per la vittoria contro una medio-grande come l'Udinese. L'allenatore crede nelle potenzialità di questo gruppo: "I ragazzi ci hanno messo l'anima - dice -, sono contento perché siamo stati bravi anche nei momenti di difficoltà. Non era facile vincere contro questa Udinese, però stiamo crescendo a vista d'occhio, anche se adesso dobbiamo valutare la situazione degli infortunati". Molto drastico il giudizio di Galeone, visibilmente contrariato per la prova della sua squadra: "Il Messina è entrato una sola volta in area e ha fatto gol, per il resto la mia squadra s'é mossa bene, anche se non mi è piaciuto l'atteggiamento nel primo tempo. Purtroppo abbiamo pagato la giornata negativa di Iaquinta e Muntari, in mezzo c'é mancato tanto". Il difensore giallorosso Zanchi, che non segnava da ben quattro anni, dai tempi di Verona, oggi era raggiante per il gol che ha dato la vittoria alla sua squadra: "Ho segnato su uno schema, quel posto era di Iuliano ma mi sono buttato in area proprio perché lui era uscito da poco. Sono contento perché in campo siamo una squadra e ci aiutiamo parlando tra di noi, cosa che non succedeva l'anno scorso, quando eravamo una squadra di muti". L'ex juventino Iuliano, la "roccia" di tante battaglie, che oggi veste i colori giallorossi, si dichiara "sorpreso, perché non mi aspettavo un gruppo così forte. Io ho messo in campo l'esperienza, considerato che il fiato è ancora poco. Però i compagni mi hanno aiutato tanto e sono stati bravi a realizzare il gol della vittoria contro una squadra molto temibile". Il debuttante, in serie A, Gigi La Vecchia s'é detto molto soddisfatto della giornata: "non giocavo da otto mesi, sono contento anche se ho giocato in un ruolo non mio. Però pur di scendere in campo sono disposto anche a fare il terzino". Emozione da debutto importante? "No - afferma -, però nel primo tempo ho sofferto molto il caldo e sono stato facilitato dal fatto che si giocava molto a sinistra, quindi non dal mio lato".

Messina - Udinese 1-0 (0-0).
Marcatori: al 28' st Zanchi.
Messina (4-4-2): Storari 6,5, La Vecchia 6,5, Iuliano 6,5 (dal 24' st Rea 6), Zanchi 7, Parisi 5, Coppola 5, De Vezze 6, Masiello 5,5, Cordova 6, Di Napoli 5, Riganò 6 (al 19' st Alvarez 6,5; al 44' st Sullo) (88 Caglioni, 13 Rea, 89 Calà, 86 Ghomsi, 41 Sullo, 3 Minetti, 21 Alvarez). All.: Giordano 7.
Udinese: (4-4-2): De Sanctis 7, Zenoni 6,5, Natali 6, Zapata 5,5, Felipe 6 (dal 32' st Dossena sv), Pinzi 6, Obodo 6, Eremenko 5, Siqueira 6,5 (dal 36' st Montiel 6), Asamoah 6 (dal 36' st Gerardi s.v.), Iaquinta 5. (12 Paoletti, 6 Coda, 20 Dossena, 24 Vargas, 27 Montiel, 29 De Martino, 32 Gerardi). All.: Galeone 6.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo 5,5.
Angoli: 4 a 2 per il Messina.
Recupero: 1' e 4'.
Ammoniti: De Vezze, Coppola, Obodo, Felipe, per gioco falloso; Di Napoli per proteste.
Spettatori: 12.000.

Le reti
28' st: Cordova da destra su punizione mette al centro, Zanchi di testa insacca.

Reggina in dieci sconfitto a Palermo, ma esce a testa alta

10/09 Gol, prodezze individuali, emozioni e spettacolo nello stadio 'Barbera', dove il Palermo apre con un successo il suo terzo campionato di Serie A consecutivo, il quarto dell'era Zamparini. C'é tutto, anzi di più, nella vittoria della squadra allenata da Francesco Guidolin: sette gol, due pali (uno per parte), diverse parate dei portieri, due rigori (uno per parte). Non poteva cominciare meglio il campionato del Palermo, ma anche la Reggina può consolarsi: se giocherà sempre con lo stesso piglio, la compagine guidata da Walter Mazzarri potrà sicuramente sperare nella salvezza. I calabresi non hanno mai mollato e, pur giocando quasi tutto il secondo tempo con un uomo in meno, sono riusciti a tenere aperta una partita che, dopo soli 26', sembrava chiusa, con il Palermo avanti di tre gol e la Reggina letteralmente a pezzi. Con il passare dei minuti, anche per effetto del gol nel finale del primo tempo di Bianchi, gli ospiti prendono coraggio e tengono in ansia il Palermo, che spreca, subisce e a tratti appare troppo svagato. L'inizio è al piccolo trotto: finché il ritmo si mantiene entro certi limiti, la Reggina dimostra di essere competitiva. Non appena i rosanero accelerano, però, la squadra ospite va in affanno, soffre e non riesce ad arginare le iniziative degli uomini di Guidolin. La partita vive sulle accelerazioni di Diana da una parte e di Bresciano dall'altra, ma è sui calci piazzati che il Palermo costruisce il suo successo, oltre che sulle prodezze in acrobazia di due 'inspospettabili' come Bresciano e Biava. I primi due gol sono straordinari nell'esecuzione, poi ci pensa capitan Corini a mettere il punto esclamativo su un primo tempo nel quale il Palermo ha ottenuto più del massimo e lo ha fatto giocando senza eccessivi sforzi. Questione di uomini. Un esempio? I padroni di casa si permettono il lusso di rinunciare a gente come Di Michele e Caracciolo, per fare posto a Brienza e Amauri; la Reggina invece, non ha cambi adeguati. Prima del riposo, tuttavia, gli ospiti riescono ad accendere un lumicino di speranza, centrando la porta con Rolando Bianchi, ma è troppo poco: tornano negli spogliatoi con un bottino deprimente, fatto di tre ammoniti e altrettanti gol al passivo, che si aggiungono ai 15 punti di penalizzazione subiti nelle scorse settimane dalla giustizia sportiva. E dire che la Reggina era partita bene, costringendo Agliardi a un intervento in uscita sul difensore Lanzaro (uno dei tanti ex in campo), proiettato in area; dopo avere subito a lungo, la squadra di Mazzarri è brava a risollevarsi e a riaprire la partita, complice un vistoso calo del Palermo, che nella ripresa sembra avere perso mordente e lucidità. I rosanero colpiscono una traversa esterna con Corini su punizione, ma si rilassano un po' troppo in difesa e alla fine rischiano di essere clamorosamente raggiunti da un'avversaria che, per per persa, ha il pregio di non smettere mai di crederci. E non lo ha fatto nemmeno quando era sotto di tre gol. I calabresi subiscono una pesante mazzata subito dopo il quarto d'ora, allorché l'arbitro spedisce negli spogliatoi Aronica, palermitano d'origine, che atterra Corini con una spallata. Il difensore della Reggina era già ammonito e pertanto finisce anzitempo la partita. Nonostante l'inferiorità numerica, gli ospiti non mollano, dimostrando grande carattere, grinta e determinazione da vendere, come testimonia il palo colpito su punizione da Leon, con Agliardi battuto. Bianchi tiene a galla i suoi, ma non basta per alleviare la penalizzazione che rimane angosciante e azzerra quasi ogni speranza dei tifosi amaranto.
La parola agli allenatori
Partita dai due volti, sul terreno del 'Barbera'. Gli allenatori, negli spogliatoi, offrono pertanto versioni diverse del match tra Palermo e Reggina. Per il rosanero Francesco Guidolin "le decisioni dell'arbitro vanno accettate". "La partita - spiega - è stata vibrante, il Palermo nel primo tempo l'ha dominata e la Reggina l'ha interpretata con forza e vigore, mettendoci in grande difficoltà". "Sono contento per la vittoria - è il parere a caldo dell'allenatore del Palermo -. Vincere in A è sempre una piccola impresa. Non dimentichiamo che questa squadra è molto nuova, devo ancora avere il tempo di conoscerla bene. E' comunque importante valutare le cose con i giocatori all'indomani di una vittoria e non di una sconfitta. Mi aspettavo che la Reggina partisse forte, nei primissimi minuti ha fatto meglio di noi, ma non mi sono preoccupato, ero fiducioso sulle possibilità della mia squadra. E' presto per poter dire dove può arrivare questo Palermo". Per il reggino Walter Mazzarri non ci sono dubbi. "Il risultato - dice - è stato deciso dagli errori dell'arbitro. Ci sono stati troppi errori da parte di Ayroldi, c'era un rigore a favore nostro e, nel momento in cui stavamo recuperando meritatamente la partita, costruendo tantissime occasioni da gol, siamo stati penalizzati da altre decisioni". "In Serie A - aggiunge il tecnico di origine toscana - bisogna saper concretizzare, come ha fatto il Palermo, che ha segnato due gol belli ma abbastanza fortunosi. Se dovevamo perdere, mi sarebbe piaciuto farlo senza gli errori dell'arbitro. Sarebbe auspicabile che gli errori degli arbitri si compensassero, fra le grandi e le piccole. Noi nel 2005 abbiamo pagato e quest'anno siamo già stati penalizzati in classifica. Il Palermo è stato premiato dalle prodezze dei suoi giocatori, non mi sembra ci fossero i presupposti per andare sotto di tre gol. I primi due gol sono state altrettante prodezze, il terzo un errore dell'arbitro". Mazzarri, però, non molla. "Ho fatto i complimenti ai miei - sottolinea - Ho detto loro che, se continueranno a giocare così, potremo anche centrare la salvezza. Non voglio insinuare nulla sull'arbitro: ho solo parlato di errori che hanno penalizzato la mia squadra. Provate a fare i conti degli errori che hanno penalizzato la Reggina nelle ultime due stagioni. Io accetto anche la penalizzazione, ma mi auguro che a fine anno gli errori si compensino, perché vogliamo giocarci la salvezza con le nostre forze". Per Amauri Carvalho de Oliveira non poteva esserci esordio migliore. "E' vero - dice - in un colpo solo ho trovato vittoria e gol. Non potevo certo chiedere di più. Era importante partire bene. La Reggina, dopo avere subito il 3-0, é venuta fuori, è riuscita a fare gol prima della fine del primo tempo, ma era importante avere la meglio. La Reggina è brava nel gioco aereo, ci ha messi in difficoltà in quel tipo di gioco". Un altro protagonista del match del 'Barbera' è stato Rolando Bianchi che, nonostante la sua tripletta, non è però riuscito a evitare la sconfitta della sua squadra. "E' stata una sfida rocambolesca, la Reggina meritava di più - fa notare il centravanti degli amaranto - Peccato. Era importante far punti nella partita d'esordio, sono contento al 50 per cento per la mia tripletta. Per la salvezza, comunque, siamo ancora in corsa".
"Un Palermo superbo: nel primo tempo soprattutto. Poi abbiamo creduto che la partita fosse chiusa, sul 3 a 0. Quindi tutto il Palermo, non qualcuno di particolare, ha mollato, ed ecco che la Reggina è venuta fuori". Francesco Guidolin è comunque soddisfatto della vittoria all'esordio contro i calabresi. "Palermo a due facce", ha insistito l'allenatore rosanero ai microfoni di Italia Uno. Quando riferiscono a Guidolin delle lamentele del presidente Zamparini 'questa non e' squadra da Champions', l'allenatore ammette che: "Un bagno di umiltà serve a tutti, qui a Palermo. Sono d'accordo con il presidente. Le grandi stagioni si costruiscono. Se si perde il senso della misura, qui a Palermo é dura... ha ragione Zamparini".

Palermo - Reggina 4-3 (3-1).
Marcatori: 12' Bresciano, 17' Biava, 27' Corini rigore, 42', 55’ e 79’ rig Bianchi; 67' Amauri
Palermo (4-3-2-1): Agliardi 6, Zaccardo 6, Barzagli 5.5 (38' st Cassani sv), Biava 6.5, Pisano 5.5, Diana 6, Corini 6.5, Simplicio 5.5 (31' st Parravicini 5.5), Brienza 6 (16' st Capuano 6), Bresciano 7, Amauri 7. (12 Fontana, 4 Gio. Tedesco,10 Caracciolo, 17 Di Michele). All.: Guidolin 6.
Reggina (3-5-1-1): Pelizzoli 6, Lanzaro 6, A. Lucarelli 5, Aronica 5.5, Mesto 4.5 (44' pt Giosa 5.5), Missiroli 5 (1' st Amoruso 6, 29' st Carobbio 6), Amerini 5.5, Gia. Tedesco 6,Modesto 5.5, Leon 6.5, Bianchi 8. (30 Campagnolo, 3 Morabito,8 Tognozzi, 15 Barillà). All.: Mazzarri 6.5.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta 5.5.
Angoli: 4-4.
Recupero: 2' e 2'.
Espulsi: nel st 18 Aronica per doppia ammonizione (secondo cartellino per fallo su Corini).
Ammoniti: A. Lucarelli, Biava, Gia. Tedesco, Aronica, Simplicio, Modesto per gioco falloso; Bresciano per fallo di mani; Lanzaro per proteste; Parravicini e Pisano per ostruzionismo.
Spettatori: 24.509 (18.000 abbonati, 6.509 paganti), per un incasso di 441.429,26 (342.105,26 quota, 99.324,00 incasso partita) euro.

Le reti
- 12' pt: controffensiva del Palermo, innescata da un colpo di testa di Amauri, che libera Zaccardo in corridoio: il cross del fluidificante destro finisce al centro dell'area, dove Bresciano, spalle alla porta, con una splendida rovesciata lo manda alle spalle di Pelizzoli, fermo sulle gambe.
- 17' pt: Amauri viene atterrato sul settore sinistro della trequarti del Palermo e Ayroldi concede una punizione. La batte Corini che pesca in area Biava, il cui colpo di tacco in acrobazia risulta vincente. Il pallone rimbalza sul palo interno alla sinistra di Pelizzoli e s'insacca.
- 27' pt: Corini cala il tris, trasformando per ben due volte un rigore (in entrambe le esecuzioni, Pelizzoli si fa spiazzare) concesso per un intervento di Lanzaro in area su Biava.
- 42' pt: la Reggina accorcia le distanze con Bianchi, sugli sviluppi di un calcio piazzato di Leon, che pesca in area Amerini. Il regista amaranto serve un pallone d'oro verso il centro, dove interviene Bianchi e insacca a porta quasi vuota.
- 10' st: Bianchi firma la sua doppietta personale,raccogliendo un assist del nuovo entrato Nicola Amoruso e insaccando da distanza ravvicinata di destro al volo.
- 22' st: il Palermo chiude il match con Amauri, al suo primo gol in rosanero: il centravanti brasiliano anticipa di testa l'uscita di Pelizzoli e insacca su cross dalla trequarti di Corini.
- 34' st: Leon supera Biava in area e il difensore lo stende. L'arbitro decide per il rigore e Bianchi firma la sua prima tripletta della stagione.

La Samp sbaglia tutto e l’Empoli porta via i tre punti. Novellino se la prende con l’arbitro

10/09 Si comincia da dove si era finito. Una Samp in confusione, pasticciona, sfilacciata, si fa superare meritatamente davanti al proprio pubblico da un Empoli più quadrato, ordinato, puntiglioso. E' la vittoria, quella toscana, della squadra, ma anche dell'allenatore, un ex, che ha saputo imbrigliare perfettamente i padroni di casa con una formazione prudente ma mai rinunciataria e motivando al meglio i suoi uomini. Su posizioni esattamente opposte Novellino, che probabilmente non ha saputo valutare al meglio la condizioni dei suoi giocatori ed ha puntato sul vecchio schema con Falcone e Sala difensori centrali, Volpi e Palombo a centrocampo e la coppia Flachi-Bonazzoli in attacco. Le previsioni della vigilia sono state tutte capovolte, vuoi per l'ottima prova dei toscani, vuoi per il "tradimento" consumato dagli uomini più significativi della Samp, a cominciare da capitan Volpi, svagato ed impreciso, e dall'idolo di casa Flachi, volenteroso ma niente di più. E pensare che per i colori blucerchiati la gara si era messa subito in discesa grazie al gol messo a segno dopo appena 10' da Bonazzoli, su assist di Flachi. Tutto come previsto? Neppure per idea. La Samp, forse cullandosi sul vantaggio, ha cominciato ad allungarsi ed a mettere in mostra tutti i suoi limiti. Con un centrocampo costantemente in inferiorità numerica e una difesa pasticciona, i blucerchiati hanno cominciato a 'ballare' dalla cintola in giù, regalando poi agli avversari l'occasione del pareggio. E' stato a questo punto che l'Empoli ha cambiato marcia, ha serrato le fila, ha occupato gli spazi ed ha costretto i sampdoriani a scervellarsi per trovare le giuste contromisure. I toscani, bravissimi nel pressare i portatori di palla, hanno imposto il loro gioco obbligando Flachi &Co a giocare di prima ed in velocità, due elementi che spesso non si abbinano alla precisione. Approfittando delle disattenzioni dei blucerchiati, gli empolesi hanno alzato il loro baricentro, costruendo la più limpida occasione da rete in chiusura di primo tempo, con una girata di testa di Lucchini che si è stampata sul palo. Il secondo tempo ha ricordato più una sceneggiatura di un thrilling che una partita di calcio. Ancora un pasticciaccio brutto della difesa sampdoriana al 5', che ha originato il rigore che ha deciso l'incontro e la prima espulsione, e poi tanto nervosismo, con interruzioni continue del gioco e gli animi sempre più surriscaldati. Al di là del tiro dal dischetto, il tabellino riporta solo una conclusione, altissima, di Parola al 30'. Novellino ha cercato di rimescolare le carte arretrando Palombo nel ruolo di difensore centrale (e proprio questo sembra il suo futuro) ed inserendo Delvecchio prima e Bonanni poi a centrocampo. Il secondo è risultato ininfluente ed il primo è riuscito a rimediare due 'stupide' ammonizioni (per proteste e per un fallo di mano volontario) che lo hanno portato negli spogliatoi anzitempo. L'Empoli si è limitata a controllare le confuse sfuriate dei padroni di casa con lucidità, calma, concretezza, portando alla fine in porto un successo che, visto l'andamento della partita, non ha proprio nulla di clamoroso. Per la Samp cambia campionato ma non il copione: quasi sette mesi senza una vittoria.
Novellino se la prende con l’arbitro
In campo dopo il fischio finale hanno dovuto fermarlo i dirigenti della Sampdoria per evitare un contatto troppo ravvicinato con l'arbitro; fuori è stato lui stesso a darsi un freno, ma solo dopo essersi sfogato in televisione. "La partita è stata rovinata dall'arbitro - ha detto Walter Novellino davanti alle telecamere - perché stavamo giocando a meraviglia, perdere così è ridicolo...". In sala stampa l'allenatore blucerchiato ha corretto un po' il tiro, lasciando inalterata però la sostanza: "A fine gara - ha spiegato - sono andato a dire al signor Gava che durante la settimana lavoro anche io, non voglio nulla, ma solo ciò che ci spetta, non si può essere penalizzati in questo modo. Prima del pareggio dell'Empoli c'era un rigore per noi...". Esaurita la sfuriata contro l'arbitro, Novellino ha spiegato anche così la sconfitta con l'Empoli: "Nei primi trenta minuti siamo stati grandi, poi dopo il loro pareggio è subentrata la paura. Ma adesso non lo tollero più, guai a ripetere il finale dell'anno scorso, non lo permetto a nessuno, specie a giocatori di esperienza. In caso contrario, meglio schierare dei ragazzi, almeno si perde con coraggio". La sensazione è che Novellino non abbia più il controllo della situazione, anche se il direttore generale Marotta ha ribadito l'assoluta fiducia nel tecnico. "Troverà le soluzioni per ribaltare questa falsa partenza, il campionato è lungo". Il tema della paura, peraltro, è stato ripreso da Bonazzoli: "Non so perché - ha detto il centravanti - ma dopo il pareggio dell'Empoli eravamo spaventati". Gigi Cagni, che in campo aveva litigato con Novellino, si è presentato chiedendo scusa prima ancora di lodare i suoi per la vittoria. "Mi dispiace, il battibecco è colpa mia, dobbiamo dare un esempio migliore, però a volte capita di sbagliare". Sulla partita, invece, l'allenatore dei toscani contraddice il suo antagonista: "Abbiamo vinto con merito - ha commentato Cagni - sfruttando l'arma del contropiede contro un avversario più forte di noi". L'arbitro? "Anche i direttori di gara hanno bisogno di rodarsi in queste prime giornate, tuttavia io ho guardato solo alla mia squadra, non certo a lui. Di sicuro l'Empoli non ha conquistato i tre punti per merito di Gava, anzi. Vannucchi è uscito dal campo malconcio, poi c'erano scarpe dei miei che volavano, insomma i cattivi non siamo stati noi".

Sampdoria-Empoli 1-2 (1-1).
Marcatori: 10' Bonazzoli, 28' Buscé, 51' Saudati (rigore)
Sampdoria (4-4-2): Castellazzi 6, Zenoni 6, Sala 5,5, Falcone 4, Pieri 6, Olivera 6 (12' st Parola 5,5), Volpi 5 (31' st Bonanni 5,5), Palombo 6, Franceschini 5 (8' st Delvecchio 4), Flachi 5,5, Bonazzoli 6 (99 Berti, 5 Accardi, 7 Maggio, 27 Quagliarella). All.: Novellino 5,5.
Empoli (5-4-1): Balli 6, Marzoratti 6, Raggi 6, Adani 5,5 (1' st Vanigli 6), Ficini 6, Lucchini 6, Marianini 6, Moro 6,5, Buscé 6,5, Vannucchi 6 (39' pt Matteini 6), Saudati 7 (15' st Pozzi 5,5)(1 Bassi, 4 Almiron, 20 Buzzegoli, 99 Gasparetto). All.: Cagni 7.
Arbitro: Gava di Conegliano 5.
Angoli: 6 a 6.
Recupero: 4' e 4'
Espulsi: 5' st Falcone per fallo da ultimo uomo; 43' st Delvecchio per doppia ammonizione.
Ammoniti: Sala per comportamento non regolamentare; Adani, Zenoni e Bonazzoli per gioco scorretto.
Spettatori: 19000 circa di cui 2871 paganti.

Le reti
- 10' pt: Flachi riceve palla a centro area; con le spalle alla porta controlla di petto e poi apre a sinistra per l'accorrente Bonazzoli che insacca.
- 28' pt: Falcone svirgola un rinvio volante e serve inavvertitamente Saudati appena dentro l'area, a sinistra. L'empolese finge la conclusione ed invece appoggia al centro per Buscé, solissimo. Gran destro in corsa che si infila nell'angolino basso alla destra di Castellazzi.
- 6' st: pasticcio collettivo della difesa sampdoriana che su una palla apparentemente innocua in area non riesce a liberare. Un rimpallo favorisce Matteini, appostato ai 6 metri, che al momento di concludere viene strattonato a terra da Falcone. Espulsione dello stesso Falcone e rigore, battuto da Saudati. Castellazzi intuisce, si tuffa a destra e sembra neutralizzare il tiro, ma la palla gli scivola sotto il corpo e finisce in rete.

Stellone salva il Toro nel finale

10/09 Torino e Parma si dividono i punti in palio nel primo posticipo serale della serie A. Accade tutto nel secondo tempo: al vantaggio iniziale degli emiliani con Budan (9') replica a tempo scaduto Stellone (45'), evitando cosi' una sconfitta al ritorno dei granata nel ristrutturato stadio comunale, che i tifosi battezzano con uno striscione ''Il tempio della storia'. E' una serata speciale: in un colpo solo debuttano infatti una squadra, due allenatori e, appunto, uno stadio. Dopo tre lunghe stagioni di B, il Toro ritrova il massimo campionato. Alla sua guida Alberto Zaccheroni, da due anni senza panchina e subentrato tre giorni fa all'esonerato Gianni De Biasi. Incrocia le armi con Stefano Pioli, all'esordio in A, in uno stadio restituito al calcio dopo sedici anni di abbandono. L'aria e' quasi primaverile. C'e' tutto, insomma, per fare del primo posticipo dell'anno una partita-evento, che le due formazioni giocano a buon ritmo, nonostante le gambe siano ancora imballate per la preparazione estiva. L'inizio di gara e' emiliano: i gialloblu si trovano meglio sul campo e arrivano piu' facilmente al tiro. Bello il pallonetto di Budan, al 9', che finisce poco sopra la traversa. I granata reduci da soli tre allenamenti con miste Zac, si fanno vedere davanti alla porta di De Lucia al 14', con un tiro dalla distanza di Konan, che finisce fuori. L'ivoriano, preferito a Stellone, si muove sulla destra, formando con Rosina e Fiore un terzetto a sostegno dell'unica punta, Abbruscato. Proprio da una loro combinazione arriva la prima palla gol dei padroni di casa, al 22', che Rosina stampa sulla traversa a portiere battuto. Il Parma e' piu' ordinato, ma Morfeo e' lento a verticalizzare le azioni per l'unica punta, Budan, e Gasbarroni e' ben controllato da Comotto. Il Torino cresce alla distanza e al 26' e' di nuovo pericoloso con Rosina. Il suo tiro, centrale, finisce fra le braccia del portiere. Il primo tempo finisce con un'altra occasione granata, quando Abbruscato (43') di testa spara fra le braccia del numero uno emiliano, un cross preciso di Konan. Formazioni invariate in avvio di ripresa e Torino subito pericoloso. Una serpentina di Rosina, al 4', termina con un suo tiro, che scuote l'esterno della rete. Due minuti dopo Grella cerca il colpo alla Maradona e da centrocampo fa partire un pallonetto, che sorprende Abbiati fuori dai pali. La palla si stampa sulla traversa. Lo stadio, tutto granata, si zittisce di nuovo poco dopo, al vantaggio del Parma (9'): errore in disimpegno di Rosina, Morfeo serve Budan sul filo del fuorigioco e l'attaccante insacca un perfetto diagonale. Il Torino potrebbe pareggiare all'11', ma Konan di testa non inquadra lo specchio della porta. Zaccheroni e Pioli adottano le prime contromosse al quarto d'ora: fra i granata Lazetic prende il posto di Fiore, mentre nel Parma Kutozov rileva Gasbarroni. Poi entrano Stellone, fra i padroni di casa, e Muslimovic, tra gli ospiti. Il Toro si riversa nella meta' campo avversaria e si rende pericoloso per ben due volte. In entrambe, pero', Abbruscato si fa ipnotizzare dal portiere. L'ultima carta per raddrizzare un risultato eccessivamente severo per i granata e' Oguro. Il nazionale giapponese, al debutto in Italia, entra al 35', mettendo la sua velocita' al servizio della squadra. Il Parma si difende con ordine e non rinuncia a qualche incursione in avanti, ma quando la partita sembra ormai finita arriva il pareggio di Stellone. L'attaccante si arrampica in cielo per colpire di testa un bel cross di Lazetic. E l' 1-1 finale.
Gli allenatori soddisfatti a metà
Un pareggio, alla fine dei conti, ci puo' stare. Ma gli allenatori di Torino e Parma speravano in qualcosa di piu'. ''Arrivare in vantaggio al 90' - e' il commento a caldo del parmense Stefano Pioli - fa venire l'acquolina in bocca. Per come si erano messe le cose speravamo di vincere. Peccato, perche' sarebbe stato importante iniziare la stagione con tre punti''. Sia chiaro, che per l'allenatore gialloblu il Torino non ha rubato nulla: ''Dovevamo essere piu' attenti noi sul finale di gara - dice - e non farci infilare. Comunque, torniamo a casa con la soddisfazione di aver fatto una buona prestazione contro una squadra tosta''. Il collega granata, Alberto Zaccheroni, ringrazia e restituisce i complimenti: ''Sappiamo che il Parma e' una formazione da prendere con le molle - afferma - e per poco non rimanevamo scottati''. Alla soddisfazione dello scampato pericolo si mescola, pero', il dispiacere di non aver sfruttato le piu' numerose occasioni da gol. ''In campo abbiamo dato tutto - ammette Zac - regalando ai nostri tifosi il temperamento che meritano. Pero' non siamo stati brillanti, e spero che questa qualita' arrivi con il tempo. Debuttare per una vittoria sarebbe stata un'altra cosa, ma per il momento - conclude pensando ai soli tre allenamenti effettuati con la sua nuova squadra - puo' andar bene cosi'''. ''E' un pareggio meritato - commenta Roberto Stellone, l'autore del gol che ha evitato la sconfitta al Torino - e sono contento per me, perche' davvero volevo questo gol alla prima di campionato. E' stato importante, perche' volevamo vincere''. Stellone ha poi parlato del cambio di allenatore, Zaccheroni al posto di De Biasi: ''In tre giorni non c'e' tempo per nuovi schemi - ha chiarito - De Biasi? Un ottimo allenatore, che trovera' subito un'altra squadra, perche' lo merita''.

Torino e Parma 1-1 (0-0)

Torino (4-2-3-1): Abbiati 5,5, Comotto 6, Franceschini 6,5, Di Loreto 6, Pancaro 6, Barone 6, De Ascentis 6,5, Konan 6 (24' st Stennone 6,5), Rosina 5,5 (35' st Oguro sv), Fiore 6, (16' st Lazetic 6), Abbruscato 5. (1 Taibi, 55 Orfei, 3 Balestri, 5 Gallo). All.: Zaccheroni 6,5.
Parma (4-2-3-1): De Lucia 6, Coly 6,5, Paci 6 (31' st Carbone 6), Contini 6, Castellini 5,5, Dessena 6, Grella 6,5, Gasparroni 5,5 (16' st Cutuzov 6), Morfeo 6, Pisanu 6, Budan 6,5 (25' st Muslimovic 6). (5 Bucci, 26 Ferronetti, 80 Bocchetti, 21 Cigarini). All. Pioli 6,5.
Arbitro: Stefanini di Prato 6.
Reti: nel st 9' Budan, 45' Stellone.
Angoli: 7-1 per il Torino.
Recupero: 1' e 3'.
Ammoniti: nel st Grella, Dessena, Stellone e Barone per gioco scorretto; De Lucia per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 23.000.

Le reti
- 9' st: Rosina perde palla davanti alla propria area, Morfeo serve sul filo del fuorigioco Budan, che realizza il vantaggio con un diagonale alla sinistra di Abbiati.
- 45' st: fuga sulla destra di Lazetic, che crossa al centro per Stellone. Il centravanti pareggia dopo il secondo colpo di testa.

Serie C1

Lucchese e Taranto spiccano il volo

10/09 Tre squadre a punteggio pieno nel girone A della C1 dopo la seconda giornata. Partenza scoppiettante per il Monza di Giuliano Sonzogni che realizza nove gol in sole due giornate. Senza discussioni il 5-0 ottenuto sul terreno della Pro Patria. Un gol per Beretta,gia' a quota 4 e due per Egbedi, uno che spesso mette la sua firma. Sembra fare sul serio anche la Lucchese di Gigi Simoni che dopo il brillante esordio contro il Novara si impone anche sul campo del Cittadella con una rete di Masini e Girali. E se il Sassuolo aveva sorpreso battendo sette giorni fa la Cremonese, questa volta e' stato corsaro a Novara vincendo per 2-1. La quarta affermazione odierna in campo esterno e' quella della Massese che ha battuto 2-1 la Sangiovannese. Un avvio in salita per l'undici di Indiani, che lo scorso anno ha disputato i play-off, e che si trova ancora a quota zero. Le uniche partite che si sono concluse senza reti sono i derby, quello toscano tra Pisa e Grosseto (per i nerazzurri e' il secondo), e quello veneto tra Venezia e Padova. Il fattore campo ha avuto la meglio solamente in tre occasioni: la Cremonese si riscatta allo Zini grazie a Stendardo contro la Pistoiese; il Pavia con una doppietta di De Martin regola la pratica Ivrea (2-1) e la Pro Sesto ieri nell'anticipo aveva battuto il Pizzighettone (2-1).

Restano in tre al comando anche nel girone B, dove si e' vista un'ampia selezione considerato che nella prima giornata nessuno aveva pareggiato. Foggia, Taranto e Teramo sono sulla pista di decollo. Preziosissime le affermazioni esterne delle due pugliesi. Il Taranto, grazie a un gol dell'ultimo colpo di mercato, Cammarata, vince sul non facile campo della Sambenedettese; mentre i rossoneri di Cuoghi superano il Martina grazie a un gol di Cardinale. Conferme arrivano dal Teramo che con un gol del ritrovato Myrtaj affonda la Juve stabia. Le delusioni della seconda giornata si chiamano Perugia e Avellino, due pretendenti alla promozione, cadute in trasferta. A condannare gli umbri un gol nel recupero di Morello, oltre alla doppietta di Giglio. Il Perugia non riesce proprio a guarire dall'incubo da trasferta. L'Avellino subisce una pioggia di gol a Ravenna: finisce 5-2 e gli irpini si devono accontentare della doppietta di Evacuo. Due gol anche per Chianese. Recupera terreno l'Ancona, che si fa perdonare della sconfitta interna di domenica scorsa battendo la Ternana sul neutro di Pistoia (1-2). All'iniziale gol di Taccola, risponde Docente con una doppietta. Severa battuta d'arresto della Salernitana che subisce ben quattro reti a San Marino. La Cavese con un classico 2-0 batte il Lanciano, mentre l'unico pareggio in due giornate e' quello tra Manfredonia e Giulianova (1-1). In pieno recupero il prezioso gol della giovane squadre di Giorgini.

 

Girone A:

Cittadella-Lucchese 0-2
Cremonese-Pistoiese 1-0
Novara-Sassuolo 1-2
Pavia-Ivrea 2-1
Pisa-Grosseto 0-0
Pro Patria-Monza 0-5
Pro Sesto-Pizzighettone 2-1 (sabato)
Sangiovannese-Massese 1-2
Venezia-Padova 0-0

Classifica: Monza, Lucchese e Sassuolo 6 punti; Pavia, Venezia e Grosseto 4; Massese, Pro Sesto, Cremonese, Cittadella e Pistoiese 3; Pisa e Padova 2; Pizzighettone 1; Pro Patria, Novara, Sangiovannese, Ivrea 0.

Prossimo turno (domenica 17 settembre):
Grosseto-Pavia
Lucchese-Sangiovannese
Massese-Venezia
Monza-Cremonese
Novara-Pro Sesto
Padova-Cittadella
Pistoiese-Ivrea
Pizzighettone-Pro Patria
Sassuolo-Pisa

Girone B:
-
Cavese-Lanciano 2-0
Gallipoli-Perugia 3-2
Manfredonia-Giulianova 1-1
Martina-Foggia 0-1
Ravenna-Avellino 5-2
Sambenedettese-Taranto 0-1
San Marino-Salernitana 4-0
Teramo-Juve Stabia 1-0
Ternana-Ancona 1-2 (a Pistoia)

Classifica: Foggia, Taranto e Teramo 6 punti; Ancona, Ternana, Avellino, Juve Stabia, Salernitana, Lanciano, Perugia, Cavese, San Marino, Ravenna, Gallipoli 3; Giulianova e Manfredonia 1; Sambenedettese e Martina 0.

Prossimo turno (domenica 17 settembre):
Ancona-Ravenna
Avellino-Manfredonia
Foggia-Juve Stabia
Giulianova-Teramo (lunedì 18/9)
Lanciano-Sambenedettese
Perugia-Martina
Salernitana-Gallipoli (venerdì 15/9)
San Marino-Ternana
Taranto-Cavese.

Marcatori C1/B

3 MARCATORI: Evacuo (1 rig) (Avellino)
2 MARCATORI: Docente (2 rig) (Ancona); Giglio (Gallipoli); Mazzeo (1 rig, Perugia); Chianese (Ravenna)
1 MARCATORE: Grieco (Avellino); Aquino (rig) ed Ercolano (Cavese); Cardinale (rig) e Chiaretti (Foggia); Morello (Gallipoli); Corsi (Giulianova); Castaldo ed Esposito G. (Juve Stabia); La Camera (Lanciano); Machado (Manfredonia); Rubino (Perugia); Gorini, Pizzolla e Succi (Ravenna); Ferraro e Mattioli (Salernitana); Ceccarelli, Di Maio, Tedoldi e Villa (San Marino); Cammarata e Deflorio (1 rig, Taranto); Catinali, Myrtaj e Radi (Teramo); Russo, Taccola e Tozzi Borsoi (Ternana).

C1/B Tabellini

CAVESE-LANCIANO 2-0 (2-0)
MARCATORI: 22' Ercolano, 38' Aquino (rig).
CAVESE (4-3-3): Mancinelli 6.5; Arno 6, Nocerino 6, Romondini 6, Cipriani 6; Sportillo 6, Ercolano 7 (39'st Tarantino sv), Tatomir 6.5 (28'st Alfano 6); Aquino 7, D'Amico 6.5, Schetter 6.5 (34'st De Giorgio sv).
All.: Campilongo 7. A disp.: Rodomonti, Rossi, Volpecina, Albano.
LANCIANO (4-4-2): Guarna 6; Vincenti 6.5 (26'pt Angeletti 6), Sgro' 6, Carboni 5.5, Mariscoli 6; Bolic 5.5, Conti 6, Leone 7, Colussi 5; Correa 5.5 (22'st Paglierini sv), La Camera 6 (5'st Vellucci 6). All.: Camplone 6.
Arbitro: Lioce di Molfetta 6.
Spettatori 2882 piu' 575 abbonati per un incasso di 36139 euro piu' quota abbonati (5000 euro).
Note: Terreno in ottime condizioni, giornata soleggiata.
Ammoniti: Nocerino, Arno, Ercolano, D'Amico, Correa, Mariscoli.
Angoli: 4-1 per la Cavese.
Recupero: 3'; 4'.

GALLIPOLI-PERUGIA 3-2 (2-0)
MARCATORI: 24' e 27' Giglio; 59' Rubino, 77' Mazzeo, 90' Morello.
GALLIPOLI (3-4-3): Indiveri 6; Nigro 6.5, Paschetta 6.5, Cinelli 6; Ambrogioni 5.5, Minadeo 6, Clemente 6.5 (40'st Cimarelli sv), Campolattano 6; Califano 6.5, Giglio 7 (24'st Morello 6, Frezza 5.5.A disp.: Panico, Franzese, Di Sole, Lomonaco, Iennaco.All.: Federici 7 (Auteri squalificato)
PERUGIA (4-3-3): Pinzan 6; Taurino 5.5, Sussi 5.5, Mamede 6, Voria 6; Baldini 6, Ginestra 5.5, Bernini 6 (38'st Mocarelli sv), Rubini 6.5; Albino 6.5 (23'st Guadalupi sv), Vanin (1' st Mazzeo 6.5).A disp.: Bianchi, Rizzo, Mandorlini, Ardemagni.All.: Benedetti 5.5
Arbitro: Mannella di Avezzano 6
Note: Giornata afosa di scirocco,
Spettatori 1500 circa.
Ammoniti: Minadeo, Clemente, Campolattano, Frezza, Voria, Bernini.

MANFREDONIA-GIULIANOVA 1-1 (1-0)
MARCATORI: 43' Machado; 100' Corsi.
MANFREDONIA (4-2-3-1): Sassanelli 6.5; Citro 6, Di Simone 6.5, Calabro 6.5, De Giosa 7; Scarlato 6.5, Brutto 6 (33'st Musacco sv); Togni 6, De Paula 5, Vadacca 6.5 (41' st Bonvissuto sv); Machado 6 (47'st Romito sv). A disp.: Apuzzo; Giovannini; De Santis; Librizzi.All.: Pierini 5.
GIULIANOVA (4-4-2): Visi 6; De Toma 5 (14'st Ippoliti 5); Piva 6 (25' st Corsi 6.5), Catalano 6, Pomante 6; Miano 5, Macri' 6, Palladini 6, Genchi 5 (10'st Stillo 6); Scartozzi 7; Antenucci 6.A disp.: Ivaldi; Latini; Mariani; Cardinali.All.: Giorgini 6.5
Arbitro: Manna di Isernia 6.5
Note: Cielo velato, campo in erba sintetica, in ottime condizioni.
Ammoniti: Genchi, Piva, Catalano, Miano, Brutto, Scartozzi, Togni.
Angoli: 3-1 per il Giulianova.
Recupero: 1'; 4'+1'

MARTINA-FOGGIA 0-1 (0-1)
MARCATORI: 27' Cardinale (rig)
MARTINA (4-3-3): Lafuenti 6; Dato 6, Mariniello 6, Del Tongo 5.5, Gambuzza 5.5; Mancino 5.5 (35'st Bernardo sv), Coletti 5.5 (24'st Lentini 5.5), Pollini 5.5; Lauria 5.5, Manca 6, Arigo' 5 (3'st Perna 5.5). A disp.: Pirchio, Ranellucci, Agius, Marotta. All.: Rizzo 5
FOGGIA (4-3-3): Marruocco 6; Zaccanti 6.5, Zanetti 5.5, Ignoffo 6, Ingrosso 6; D'Alterio 6.5, Cardinale 6.5, Princivalli 6 (44'st Giordano sv); Chiaretti 5.5, Dall'Acqua 5.5, Salgado 5.5 (34'st Mounard sv). A disp.: Castelli, Moi, Pagliarulo, Quinto, Shala. All.: Cuoghi 6.5
Arbitro: Forconi di Aprilia 6
Note: spettatori 4000 circa, di cui 500 foggiani.
Angoli: 5-2 per il Foggia. Ammoniti: Coletti, Del Tongo, Dato,
Mariniello, Princivalli, Mounard. Recupero: 1', 4',

RAVENNA-AVELLINO 5-2
MARCATORI: 6' Succi (rig); 9' Chianese; 23' Gorini; 24' Chianese; 50' Pizzolla, 74' e 93' Evacuo (rig).
RAVENNA (4-4-2): Capecchi 6; Dei 6, Gorini 6.5, Anzalone 6.5, Nicoletto 6; Aloe 6 (16'st Volpe 6), Calzi 6.5 (24'st Affatigato sv), Sciaccaluga 7.5 (31'st Ruggiero sv), Pizzolla 6.5; Succi 6.5, Chianese 7.5. A disp.: Rossi, Dicuonzo, Serafini, Gerbino All.: Pagliari 7
AVELLINO (4-3-3): Gragnaniello 6 ; Di Liso 5, Puleo 4.5 (5'st Di Cecco 6), D'Andrea 5, De Angelis 5; Porcari 5, Moresi 4.5, Moretti 5 (15'st Tufano 6); Grieco 5, Evacuo 6, Rivaldo 5 (26'st Ascenzi 6.5).A disp.: Milan, Ulivi, Riccio, Ametrano.All.: Galderisi 5.5
Arbitro: Gallione di Alessandria, 6
Note: giornata di sole, terreno in buone condizioni,
Spettatori 1.952 circa per un incasso di circa 20 mila euro circa.
Ammonito: Aloe.
Angoli 3-3.
Recupero: 2', 4'.

SAMBENEDETTESE-TARANTO 0-1 (0-0)
MARCATORE: 75' Cammarata
SAMBENEDETTESE (4-3-3): Consigli 5.5; Diagouraga 5, Esposito 6, Landaida 6, Santoni M 5.5; Giorgino 6 (34'st Carlini), Momente' 5 (1'st Fanelli 5), Fragiello 5 (16'st Morante 5), Tripoli 5. A disp.: Chessari, Variale, Iovine, Della Rocca. All.: Calori 5.
TARANTO (4-5-1): Pinna 6; Panini 6, Caccavale 6, Pastore 6, Colombini 5.5; Catania 6.5 (34'st Larosa), Mancini 6, Cejas 6.5, Toledo 6.5 (48'st Silvestri), Pasca 5 (19'st Cammarata 7). A disp.: Faraon, Prosperi, Cosenza, Piroli. All.: Papagni 7
Arbitro: Scoditti di Bologna 6
Spettatori paganti circa 4000 abbonati.
Ammoniti: Cejas, Diagouraga, Pinna, Larosa.
Angoli 5-4 per il Taranto.
Recupero: 0'; 4'

SAN MARINO-SALERNITANA 4-0
MARCATORI: 12' Villa; 14' Ceccarelli, 35' Tedoldi, 85' Di Maio.
SAN MARINO (4-4-2): Dei 6.5; Nossa 6.5, S. Ferraro 6 (38'st Amantini sv), Di Maio 7.5, Di Bari 6; Ceccarelli 7.5 (14'st Ferrari 6.5), Berardi 6, Faieta 7, Tedoldi 7; Abate 6 Villa 7 (25'st Buda sv). A disp.: Merola, Florindo, Ligori, Mottola. All.: Alberti 7
SALERNITANA (4-2-3-1): Mancini 5; Coppini 5, Romito 4, Cardinale 4.5, Pisani 5; Cammarota 6 (26'st Soligo sv), Agnelli 6; Mattioli 5.5 (10'st Gaeta 6), Fusco 5.5, Improta 5 (18'st Magliocco 5.5); E. Ferraro 5.5. A disp.: Visconti, Bergamelli, Schiavon, Sestu. All.: Novelli 5
Arbitro: Vuoto di Livorno 6.5
Spettatori 900 circa (196 abbonati, 381 paganti per un incasso totale di 4583,50 euro.
Espulso all'8'st Romito per doppia ammonizione. Ammoniti: Berardi,Fusco.
Angoli: 2-0 per il San Marino.
Recupero: 0'; 3'.

TERAMO-JUVE STABIA 1-0 (0-0)
MARCATORE: 30' Myrtaj.
TERAMO (4-3-3): Paoloni 6; Maury 6, Migliaccio 7, Filippi 6.5, Rady 6; Catinali 6.5, Gargiulo 6.5, Favasuli 6.5; Margarita 6 (31'st Chiaretto sv), Luiso 6.5 (36'st Amodeo sv), Myrtaj 7. A disp.: Scarabattola, Cascone, Capodoglio, Niscemi, D'Alessandro. All.: Gabetta 6.5.
JUVE STABIA (3-5-2): Benassi 6; Rinaldi 6, Viviani 5.5, Terracciano 5; Esposito A. 5 (31'st D'Anna sv), De Rosa 5.5, Femiano 5.5 (1'st Galantucci 6), Esposito G. 5.5, Silvestri 5; Castaldo 6.5, Caputo 6. A disp.: Franzese, Mariniello, Cannibale, Ancione, Andreulli. All.: Capuano 6.
Arbitro: Perullo di Schio 5.5.
Note: terreno buono,
Spettatori 1136 per 14.000 euro di incasso.
Ammoniti: Paoloni, Chiaretto, Terracciano, Esposito G, D'Anna De Rosa.
Recupero: 1'; 4'.

TERNANA-ANCONA 1-2 (0-0)
MARCATORI: 46' Taccola, 56' e 68' Docente (rig)
TERNANA (4-2-3-1): Ginestra 6; Bono 5.5, Taccola 6.5, Montero 4.5, Danotti 5 (30'st Pacilli sv); Russo 5.5, Di Deo 5; Ciarcia' 5, Candreva 5.5 (24'st Ferrario 5), Cherubini 5.5 (40'st Gesuele sv); Tozzi Borsoi 5.5.
A disp.: Di Dio, Del Grosso, Cardona, Alessandro. All.: Favarin 5.5
ANCONA (4-5-1): Morello 6; Micallo 6 (43'st D'Aniello sv), Bocchini 5.5, Fogacci 6, Langella 5; Teodorani 6, Anderson 6, Borgese 6.5 (35'st Arcuri sv), Cichella 6, Rizzato 6; Docente 7 (50'st Mendil sv). A disp.: Farelli, Di Sauro, Rrhudo, Mortelliti.All.: Monaco 6.5
Arbitro: Tommasi di Bassano del Grappa 6.
Note: cielo sereno, terreno di gioco in ottime condizioni.. La gara si e' giocata sul neutro di Pistoia per l'indisponibilita' dello stadio Liberati di Terni, non concesso dal Comune alla societa' rossoverde. Societa' fortemente contestata dai tifosi.
Spettatori 300 circa per un incasso di 8 mila euro circa.
Espulsi: 21' st Montero per fallo da ultimo uomo, 30' st Langella per somma di ammonizioni.
Ammoniti: Ciarcia', Fogacci, Anderson, Di Deo, Cichella.
Angoli: 4-2 per l'Ancona.
Recupero 1'; 5'.

Serie C2

Vibonese, una sopresa, non vanno Rende e Catanzaro.

10/09 Nella serie C2, nel girone A una sola squadra al comando ed e' l'Alto Adige che stacca le altre cinque formazioni che avevano vinto all'esordio. Netta la vittoria per 4-1 contro il Portogruaro. Tris della Nuorese sul terreno della Biellese (doppietta di Oliveira). Si riscatta la Torres con un rotondo 3-0 sul Montichiari. Unico pareggio 0-0 tra Varese e Cuneo.

Anche nel girone B una sola squadra al comando, ovvero il Foligno dopo il successo contro la Cisco Roma (3-2) di Di Canio. Falsa partenza per i romani dopo il pareggio internodella scorsa settimana. Rallentano Reggiana e Spal, bloccate entrambe sull'1-1 contro Boca San Lazzaro e Prato. Vittoria esterna per il Poggibonsi a Carrara (0-1).

Nel girone C, infine, Benevento, Real Marcianise e Potenza restano a punteggio pieno: tris dei giallorossi, con doppietta di Marasco, alla Pro Vasto; vince 3-1 a Melfi il Real Marcianise, mentre il Potenza da' il secondo dispiacere al Catanzaro vincendo al Ceravolo per 3-2. Doppietta di Nole'. In settimana due punti di penalizzazione dalla disciplinare per l'Igea Virtus per via della posizione irregolare del calciatore Mauro in coppa Italia. La reazione e' il pareggio spettacolo (3-3) con il Monopoli. Annulla invece la penalizzazione e va a +1 il Lamezia, vittoiosa sul Rende. In pieno recupero la Nocerina fa sua la gara con il Gela (2-1).

 

Girone A:

Biellese-Nuorese 0-3
Carpenedolo-Olbia 3-2
Legnano-Bassano 2-0
Lumezzane-Sanremese 1-0
Portogruaro-Pro Vercelli 1-2
Sassari Torres-Montichiari 3-0
Sud Tirol-Pergocrema 4-1
Valenzana-Lecco 1-0
Varese-Cuneo 0-0

Classifica: Sud Tirol 6 punti; Cuneo, Lumezzane, Pro Vercelli, Nuorese e Legnano 4; Carpenedolo, Portogruaro, Valenzana, Sassari Torres, Bassano, Pergocrema e Sanremese 3; Varese 2; Lecco 1; Biellese, Montichiari e Olbia 0.

Prossimo turno (domenica 17 settembre):
Bassano-Sassari Torres
Cuneo-Portogruaro
Lecco-Carpenedolo
Montichiari-Legnano
Nuorese-Lumezzane
Olbia-Varese
Pergocrema-Biellese
Pro Vercelli-Sud Tirol
Sanremese-Valenzana

Girone B:

Carrarese-Poggibonsi 0-1
Castelnuovo-Paganese 3-1
Cuoiopelli-Bellaria 2-1
Foligno-Cisco Roma 3-2
Giugliano-Rieti 1-1
Prato-Spal 1-1
Reggiana-Boca S.Lazzaro 1-1
Rovigo-Sansovino 2-1
Viterbese-Gubbio 1-0

Classifica: Foligno 6 punti; Spal e Reggiana 4; Poggibonsi, Cuoiopelli, Castelnuovo, Gubbio, Viterbese, Rovigo, Paganese e Sansovino 3; Giugliano e Prato 2; Carrarese, Bellaria, Cisco Roma, Boca S.Lazzaro e Rieti 1. Giugliano penalizzato di 2 punti.

Prossimo turno (domenica 17 settembre):
Bellaria-Giugliano
Boca S.Lazzaro-Castelnuovo
Gubbio-Reggiana
Paganese-Carrarese
Poggibonsi-Prato
Rieti-Cisco Roma
Rovigo-Cuoiopelli
Sansovino-Foligno
Spal-Viterbese.

Girone C:

Andria-Celano 0-0
Benevento-Pro Vasto 3-0
Cassino-Sorrento 0-1
Catanzaro-Potenza 2-3
Igea Virtus-Monopoli 3-3
Melfi-Real Marcianise 1-3
Nocerina-Gela 2-1
Val di Sangro-Vibonese 1-2
Vigor Lamezia-Rende 2-1

Classifica: Potenza, Real Marcianise e Benevento 6 punti; Sorrento, Vibonese e Monopoli 4; Nocerina, Melfi, Val di Sangro e Gela 3; Igea Virtus e Andria 2; Vigor Lamezia e Celano 1; Catanzaro, Pro Vasto, Rende e Cassino 0. Vigor Lamezia penalizzato di 2 punti.

Prossimo turno (domenica 17 settembre):
Celano-Nocerina
Gela-Catanzaro
Monopoli-Val di Sangro
Potenza-Melfi
Pro Vasto-Vigor Lamezia
Real Marcianise-Benevento
Rende-Cassino
Sorrento-Andria
Vibonese-Igea Virtus.

Marcatori C2/C

4 MARCATORI: Nole' (Potenza).
2 MARCATORI: Marasco (Benevento); Frisenda (1 rig) (Igea Virtus); Ripa (Sorrento); Alessandri' E. (Vibonese); Alessandri' A. (Vigor Lamezia).
1 MARCATORE: Cioffi (Andria); Palermo. Maisto e Polani (Benevento); Cuffa e Giuntoli (Catanzaro); Lauria (rig) e Palumbo (Melfi); Comandatore e Ceccarelli (Gela); Tamburro e Palma (Igea Virtus); Lauria (rig) (Melfi); Caridi (rig), Galetti, Sifonetti e D'Allocco (Monopoli); Higo, De Crescenzo e Pascuccio (Nocerina); Dettori (rig) e Pagano (Potenza); Gaeta (rig) (Pro Vasto); Galizia, Piscitelli, D'Ambrosio, Romano e Manco (Real Marcianise); Riolo e Occhiuzzi (Rende); Zuppardo e Innocenti (Val di Sangro); Cordiano (Vibonese).
Autoreti: De Miglio (1, Rende).

C2/C Tabellini

ANDRIA-CELANO 0-0
ANDRIA (4-1-4-1): Di Bitonto 6; Cioffi 5.5, Pesce Rojas 6.5, Ruggiero 6, Lo Piccolo 6; Spinelli 6.5; Scopelliti 5.5 (5' st Agodirin 5.5), Di Toro 6, Pisciotta 6, Armenise 5.5 (11' st Arcadio 6); Caligiuri 6 (28' st Leone sv).A disp.: Romano, Gritti, De Gennaro, Girillo.All.: Scarafoni 5.5.
CELANO (4-4-2): Bartoletti 6.5; Zanon 5.5, Gabrieli 6, Galluzzo 6.5, Farina 6; Campanile 5 (5' st Russo 5.5), Giacalone 6, Amenta 6.5, Ciotti 5.5 (42' st Villa sv); Ambrosini 5 (36' st Scabilia sv), Gentili 6.A disp.: Vurchio, Iezzi, Di Luca, Cesaro.All.: Petrelli 6.
ARBITRO: Viti di Campobasso 5.5.
NOTE: giornata di sole, 1500 spettatori per un incasso di 11.000 euro circa.
Ammoniti: Gabrieli, Pisciotta, Ambrosini.
Angoli: 3-1.
Recupero: 2'; 4'.

BENEVENTO-PRO VASTO 3-0
MARCATORI: 65' st Marasco, 80' Marasco, 92' Maisto.
BENEVENTO (4-4-2): Gori 6.5; Martinelli 5, Castaldo 6.5, Pedotti 6.5, Bianciardi 6; Imbriani 5.5, Vagnati 6, Maschio 5.5 (17' st Maisto 7), Palermo 5.5; Taua 6 (43' st Masciantonio sv), Polani 6 (19' st Marasco 8).A disp.: Amabile, Nigro, Liberti, Esposito.All.: Pileggi 7.
PRO VASTO (4-4-2): Aridita' 6; Ciano 6, Di Meo 6.5, Aquino 6, Vitale 6; Testa 6, Cazzola 7, Biagianti 6, Somma 6 (34' st Volpato 5); Gaeta 5.5 (7' st Ceravolo 5.5), Negro 6.A disp.: Sollitto, Paruta, Fiore, Borriello, Mottola. All.: Puccica 6.
ARBITRO: Prato di Lecce 6.
NOTE: giornata di sole, terreno in buone condizioni.
Spettatori 4 mila circa.
Ammoniti: Vagnati, Castaldo, Aquino. Al 42' Gori ha parato un rigore a Volpato.
Angoli 5-5.
Recupero: 1'; 4'.

CASSINO-SORRENTO 0-1
CASSINO (4-3-3): Saviano 6.5; Padovani 6, Niccolini 4.5, Esposito 5, Nardone 6 (35' st Risi sv); Iozzi 6, Salvagno 6, Carcione 6.5; Pau 6, Gatti 6.5 (24' st Parasmo 6.5), Migliorelli 6 (1' st Rallo 6).A disp.: Roncone, Crisci, Gallone.All.: Grossi 6.
SORRENTO (4-4-2): Mennella 6.5; Pezzella 6 (41' st Gargiulo sv), Braca 6, Marciano 6.5, Ferrara 6; Ottobre 6 (1' st Teta 5.5), Ruotolo 6.5, Russo 6.5 (16' st Solimene 6), Maraucci 6; Rastelli 6, Ripa 7.A disp.: Fiory, Iorio, Maiorano, Ingenito.All.: Cioffi 6.
ARBITRO: Giardina di Palermo 6.
MARCATORE: 43' st Ripa.
Spettatori 1500 circa.
Note: Il Cassino ha presentato in distinta solo 17 uomini.
Ammoniti: Ottobre, Solimene, Teta, Parasmo, Pau, Nardone.
Angoli 3-1 per il Sorrento.
Recupero: 2'; 5'.

CATANZARO-POTENZA 2-3 (0-2)
MARCATORI: 27' Dettori (rig), 29' e 61' Nole', 68' Cuffa, 82' Giuntoli.
CATANZARO (4-2-3-1): Botticella 5.5; Gimmelli 5, Alderuccio 4.5, Angan 4.5, Morleo 5; Fiore 5 (1' st Wahab 6.5), Coppola 6; Merito 5.5, Cuffa 6.5, Procopio 5 (1' st Cunzi 6); Giuntoli 6.A disp.: Tomasig, Benincasa, Chemi, Mauro, Pironaci. All.: Domenicali 6.
POTENZA (4-4-2): Iuliano 6; Di Giorgio 6, Colletto 6, Cagnale 6, D'Agostino 6; Berretti 6.5, Dettori 7, Alfieri 6.5 (36' st Lolaico sv), Meme' 5.5 (1' st Gona 6); Nole' 7, Delgado 6 (26' st Pagano 6).A disp.: Signorile, Cilibrizzi, Paonessa, Pignalosa. All.: Dellisanti 6.5.
ARBITRO: Ballo di Trapani 5.
NOTE: giornata di sole,
Spettatori 2.558 per un incasso di 28.101 euro.
Espulsi Nole' al 24' st per doppia ammonizione e Domenicali al 27' st per proteste.
Ammoniti: Nigro, Corradi, Apolloni e Leone.
Angoli: 6-3.
Recupero: 3'; 3'.

IGEA VIRTUS-MONOPOLI 3-3 (1-3)
MARCATORI: 5' Galetti, 36' Sifonetti, 40' D'Allocco, 42' Frisenda; 91' Tamburro, 92' Palma.
IGEA VIRTUS (4-4-2): Ambrosi 5.5; Palma 6.5, Alizzi 6, Occhipinti 5.5 (13' st Panarello 6), Tamburro 6.5; Bonaffini 6, Matinella 6, Mauro 5.5 (19' st Alosi 6), Doumbia 6.5; Sanguinetti 5.5 (12' st Ricciardo 6.5), Frisenda 6.A disp.: Leacche, La Spada, Berenato, Condello.All.: Ammirata 6.5.
MONOPOLI (4-4-2): D'Urso 6; Colella 6, Caridi sv (6' pt Migliozzi 5.5), Tangorra 5.5, Pugliese 6; Sifonetti 6.5 (19' st Bonfardino 6), Menga 6, D'Allocco 6.5, Loseto 6 (26' st Vittorio sv); Galetti 6.5, Memmo 6.A disp.: Efficie, Lo Russo, Linardi, Brescia.All.: Bitetto 6.5.
ARBITRO: La Mura di Nocera Inferiore 6.
NOTE: giornata di sole, 1500 spettatori. Al 37' st Frisenda ha
calciato fuori un rigore. Ammoniti: Colella, Menga, Galetti.
Angoli: 5-3.
Recupero: 2'; 4'.

MELFI-REAL MARCIANISE 1-3 (1-1)
MARCATORI: 13' D'Ambrosio, 24' Lauria (rig) 6' st Romano, 16' st Manco.
MELFI (4-3-3): Curci 6; Tursi 6, Ginobili 6, Cuomo 5 (34' st Schettino sv), Patarini 5.5; Russo 5, Costantini 5, Mitra 5 (1' st Cianni 5); Lauria 6.5, Palumbo 6, Paris 5 (15' st Bifara 6).A disp.: Coscia, Campione, Faraone, Chafer.All.: Modica 6.
REAL MARCIANISE (4-4-2): Della Corte 6; Piscitelli 6, Pagano 6 (1' st Marzullo 6), Murolo 6, Criaco 6; Di Napoli 6.5, D'Ambrosio 7 (35' st Amita sv), Romano 7 (27' st Della Venture 6), Vanacore 6.5; Manco 7, Molino 6.5.A disp.: Armellini, D'Apice, Ciano, Galizia.All.: D'Agostino 7.
ARBITRO: Nasca di Bari 5.
Spettatori 1400 circa.
Ammoniti: Tursi, D'Ambrosio, Palumbo, Piscitelli, Criaco, Di Napoli.
Angoli: 7-1.
Recupero: 4'; 5'.

NOCERINA-GELA 2-1 (0-0)
MARCATORI: 58' Ceccarelli, 66' De Crescenzo, 94' Pascuccio.
NOCERINA (4-4-1-1): Capasso 6; Ciminari 6 (27' st Cirillo G. sv), Pascuccio 7, Mengo 6.5, Dionisio 7; Higo 6, Rocco 6, Lopetrone 6.5, Amenta 6 (17' st Manca 6); Marrazzo 6 (8' st De Crescenzo 7); Falomi 6.5.A disp.: Fanini, Giordano, Mansi, Pappacena.All.: Sergio 7.
GELA (4-4-2): Recchi 6; Sapienza 6, D'Aiello 5.5, Mancini 6, Grando 6; Corapi 6, Berti 6, Comandatore 6.5, Bacchi 6.5; Cirillo M. 6 (47' st Ciani sv), Ceccarelli 6.5 (29' st Di Franco sv).A disp.: Celidonio, Golia, Nwigwe, Frattoni, Mezzasalma.All.: Sorbello 6.
ARBITRO: Borracci di San Benedetto del Tronto 5.
Spettatori 2500 circa.
Espulso al 38' st Rocco per doppia ammonizione.
Ammoniti: Rocco, Sapienza, Mancini, De Crescenzo.
Angoli: 8-2 per la Nocerina.
Recupero: 1'; 5'.

VAL DI SANGRO-VIBONESE 1-2 (0-2)
MARCATORI: 14' e 57’ Alessandri', 12' st Alessandri', 66' Innocenti.
VAL DI SANGRO (4-4-2): Furlan 5; Lieti 5 (30' st Sivilla sv), Martinelli 6, Gioffre' 6, Orsinetti 6.5; Berardini 5 (17' st Bruno 6), Capece 6, Epifani 6.5, Pagana 5; Innocenti 6.5, Zuppardo 5 (1' st Colella 6.5).A disp.: Zaina, Vitone, Velardi, Majella.All.: Cosco 6.
VIBONESE (4-4-2): Bastiera 6.5; Cutrupi 6.5, Orefice 6, Calabro' sv (28' pt Falivena 6), De Falco 6; Catalucci 6.5 (25' st Zampaglione sv), Di Mauro 6.5, Cordiano 6, Campo 6.5 (42' st Vitiello sv); Alessandri' 7, D'Amble' 6.5. A disp.: Graci, Casavecchia, Ferraro, De Pascali. All.: Zampollini 7.
ARBITRO: Zonno di Bari 6.
Spettatori 200 circa, con rappresentanza ospite.
Ammoniti: Orefice, Gioffre', Zampaglione.
Angoli: 6-2 per la Val di Sangro.
Recupero: 2'; 4'.

VIGOR LAMEZIA-RENDE 2-1 (1-0)
MARCATORI: 36' Alessandri', 85' aut De Miglio, 86' Occhiuzzi.
VIGOR LAMEZIA (4-2-3-1): De Felice 6; Facci 6, Porpora 6.5, Di Muro 6.5, Pippa 6; Zaminga 6, Battisti 6.5; Ramora 5.5 (19' st Rocca 5.5), Lisi 6 (28' st Riccobono sv) Alessandri' 7; Sergi 6 (34' st Picci sv). A disp.: Parrotta, Bilotta, Ursino, Martone.All.: Provenza 7.
RENDE (4-4-1-1): Pellegrino 6; Morelli 5 (22' st Covelli 6), David 6 (25' st Criniti sv), Ciotti 6, Caruso 6; Riolo 6, Occhiuzzi 6.5, Benincasa 6, Catalano 5.5; Novello 5.5 (28' st De Miglio 5); Piemontese 6.A disp.: Galeano, Bernardi, Bacilieri, Fabio.All.: Silipo 5.5.
ARBITRO: Barletta di Bernalda 6.
Spettatori 2000 circa.
Note: Al 19' st allontanato Mangiarano (dirigente Rende) per proteste.
Ammoniti: Catalano, Benincasa, Facci.
Angoli: 5-4.
Recupero: 2', 3'.

Serie D: Convocati per la rappresentativa

Portieri: Giacomo Poluzzi (Carpi Mo), Massimo Schena (Castelfidardo An). Difensori: Filippo Baldassarri (Deruta Pg), Alessandro Cherchi (Asseminese Ca), Giacomo Di Donato (Cosenza), Gabriele Eretta (Vado Sv), Davide Fioretti (Pontevecchio Pg), Fabio Lisi (Cynthia), Flavio Vivarini (Seregno Mi).
Centrocampisti: Salvatore Fiorillo (Civitanovese Mc), Alex Giadrossi (Mezzolara Bo), Roberto Iacoponi (Tolentino Mc), Lorenzo Perfetti (Valle Giovenco Aq), Paolo Pitocchi (San Lorenzo Rm), Matteo Salvoni (Belvedere An), Gianluca Valenti (Cagliese), Gianluca Vasile (Ragusa).
Attaccanti: Marco Antoniotti (Lunigiana Ms), Mauro Catracchia (Torrenova Rm), Daniele Conti (Pergolese Pu), Claudio Giuliani (Tor di Quinto Rm), Melandri Daniele (Russi Ra).

 

 

 

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