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Sport
Il calcio nel caos

 

Il pallone nel caos più completo. Commissariata la FIGC.

13/05 Commissariamento per la Figc e niente Mondiali per Massimo De Santis. Il terremoto scatenato dallo scandalo intercettazioni continua a far cadere teste, anche alla vigilia di un'ultima giornata di campionato che potrebbe assegnare il 29esimo scudetto alla Juventus, la squadra al centro di tutta la vicenda. A farne le spese oggi e' stato il direttore di gara che, assieme a Rosetti, avrebbe dovuto rappresentare la classe arbitrale a Germania 2006. In una breve nota la Figc ha annunciato di aver spedito una lettera alla Fifa e alla Uefa per comunicare la revoca "di ogni proposta accreditamento" nei confronti di De Santis e dei due assistenti che lo avrebbero dovuto accompagnare, Griselli e Ivaldi. Un duro colpo per l'arbitro romano, che i pm di Napoli hanno incluso nel vertice di quell'associazione a delinquere che avrebbe manipolato il campionato 2004-05. Ma le sorprese non finiscono qui, perche' nel tardo pomeriggio, al termine di un incontro di circa un'ora tra il presidente del Coni, Gianni Petrucci, e il vicepresidente vicario della Federcalcio, Giancarlo Abete, e' stato deciso di commissariare la Figc. La Giunta Nazionale del Coni, convocata per il 16 maggio, e' stata anticipata di 24 ore in modo da annullare il Consiglio Federale in programma lo stesso giorno e affidare la Federcalcio a un commissario. Al Coni tocchera' ora individuare a chi affidare la guida della Figc, anche perche' ieri Gianni Letta ha declinato l'invito del premier in pectore Romano Prodi. A Napoli, intanto, e' stato sentito per sei ore l'ex presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara, che ha parlato di una vera e propria "piovra" del calcio. "Vittime non ce ne sono - sono state le sue parole - Hanno partecipato e basta. Nessuno ha chiesto a questi personaggi di fare telefonate a Moggi o Mazzini, ci sono i nastri. Sono cose gravissime, e' tutta una presa in giro". Giornata convulsa anche a Roma, dove Alessandro Moggi e' andato a ritirare il proprio invito a comparire mentre l'arbitro Paparesta e gli assistenti Copelli e Di Mauro sono stati interrogati dai carabinieri su quel Reggina-Juventus del novembre del 2004, al termine del quale Moggi e Giraudo aggredirono la terna, chiudendola negli spogliatoi. I tre hanno confermato l'episodio e per i due dirigenti bianconeri l'accusa di sequestro di persona e' lontana dal cadere. La procura di Roma sta cominciando a prendere in considerazione l'ipotesi di reato di frode sportiva e associazione a delinquere e per la settimana prossima e' previsto un incontro tra i pm capitolini e quelli di Napoli. Al vertice potrebbero partecipare anche i magistrati di Torino, che oggi hanno ascoltato Gigi Buffon sulla vicenda delle scommesse. Il portiere della Juventus si e' presentato spontaneamente alla procura del capoluogo piemontese accompagnato dagli avvocati Chiappero e Giuliano ha voluto chiarire la sua posizione. Ai procuratori Giancarlo Avenati Bassi e Marcello Maddalena Buffon ha raccontato di non scommettere piu' dall'autunno 2005 e che prima lo faceva solo dove consentito e cioe' sugli altri sport o sulle partite internazionali. Il portiere bianconero, inoltre, aveva una username e una password per giocare direttamente con il proprio computer anche se la registrazione era fatta a nome di un suo amico di Parma per evitare di far comparire il proprio nome. E da Cagliari Conticchio difende l'attuale compagno di squadra Chimenti, altro giocatore coinvolto nell'inchiesta sulle scommesse. "Antonio mi ha confidato di aver commesso una leggerezza e di essersi fidato di persone di cui non doveva fidarsi - ha dichiarato Conticchio in conferenza stampa - Mi ha anche detto di non aver mai scommesso sulla Juventus e di non aver mai guadagnato niente dalle scommesse effettuate". Oggi e' stata anche la giornata del contrattacco di Fiorentina e Milan, due delle quattro squadre che sarebbero coinvolte nella manipolazione dello scorso campionato. "Eravamo tranquilli prima e lo siamo ora che abbiamo visto le carte", ha dichiarato il patron viola Diego Della Valle, mentre Galliani e l'avvocato Cantamessa danno sfogo a tutta la loro rabbia per le voci sulla societa' rossonera. "Spiace essere coinvolti, anche se marginalmente o per niente. Spiace molto, perche' noi non abbiamo fatto nulla, siamo trasparenti e lo dimostreremo", sono state le parole dell'ad del Milan. "E' possibile che i magistrati si siano sbagliati, sono esseri umani e possono aver commesso un errore", gli ha fatto eco Cantamessa. In tutto questo caos non mancano anche coloro che cercano di mantenere un certo ottimismo, come il patron dell'Udinese Gianpaolo Pozzo, secondo il quale "occorre avere prudenza. Non credo che esista tutto questo marciume". Posizione condivisa anche da Beretta ("preferisco sempre aspettare la fine prima di farmi una mia idea personale") mentre Mancini, come nei giorni scorsi, va giu' pesante: "nessuno di noi poteva pensare che le cose stessero cosi'. Quanti sono gli appassionati di calcio in Italia, 40 milioni? Bene allora ci hanno presi a tutti per il culo". Domani, intanto, la scena dovrebbe tornare al calcio giocato, con l'ultima di campionato. Ma da lunedi', a partire dal previsto interrogatorio di Luciano Moggi a Roma, si ricomincia. Con il rischio che le indagini coinvolgano anche i campionati delle stagioni precedenti. Il mondo del pallone continua a tremare.

Otto ore di interrogatorio per Paparesta che parla dell’aggressione e tentato sequestro di Moggi

La cupola del calcio su cui indaga la procura di Napoli premiava, blandiva. E puniva, se era necessario. Anche minacciando fisicamente chi, in questo caso l'arbitro Gianluca Paparesta, in qualche modo contrastava i loro piani: per questo sarebbe stato chiuso negli spogliatoi da Luciano Moggi (indagato con Antonio Giraudo anche per sequestro di persona) il 6 novembre del 2004 al Granillo, dopo un Reggina-Juventus finito 2 a 1 per i calabresi. Ma di quella aggressione, di quelle minacce, sembra non vi sia traccia, ne' nel referto dell'arbitro, ne' in quello dell'osservatore dell'Aia, Pietro Ingargiola, intercettato dai carabinieri del comando provinciale di Roma, mentre commenta con Tullio Lanese, presidente dell'Associazione italiana arbitri, quanto accaduto. E proprio questa circostanza, secondo quanto si e' appreso, e' stato uno dei passaggi centrali della deposizione dello stesso Paparesta e dei due assistenti, anche loro ascoltati come persone informate sui fatti, Cristiano Copelli e Aniello Di Mauro. I carabinieri - che anche oggi nella sede dell'Aia, e ieri in via Allegri, alla Figc, hanno sequestrato una corposa documentazione tra cui decine di referti - avrebbero verificato che di quell'episodio del Granillo non vi e' traccia documentale. I militari del comando provinciale, su delega dei pm Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice della Dda di Napoli, indagano anche sui referti arbitrali modificati, e sulle relazioni del 'quarto uomo' cambiate secondo i 'desiderata' del momento. Paparesta non e'indagato, e avrebbe fornito ai carabinieri ulteriori spunti di indagine, confermando la vicenda accaduta al Granillo nel novembre del 2004. Per quella vicenda il direttore generale della Juventus Luciano Moggi e l'amministratore delegato Antonio Giraudo sono indagati anche per concorso in sequestro di persona nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Napoli. I due dirigenti, secondo l'accusa, avrebbero chiuso a chiave negli spogliatoi l'arbitro Paparesta ed i suoi collaboratori Copelli e Di Mauro. Un comportamento che sarebbe scaturito dal fatto che la terna arbitrale non avrebbe assicurato ''un esito della gara favorevole alla Juventus''. L'arbitro e i guardalinee, ''privati della liberta' personale'', si legge nell'invito a comparire notificato ieri a 41 indagati, sarebbero stati anche minacciati con ''plurime espressioni verbali''. L'episodio del Granillo e' immortalato in una delle intercettazioni contenute nel rapporto dei carabinieri. In una telefonata tra Pietro Ingargiola e Tullio Lanese del 6 novembre 2004 il primo fa esplicito riferimento all'espisodio: ''Cumpa', quello che ho visto io in vita mia non l'ho mai vista una cosa del genere, cioe' entrano Moggi e Giraudo...Moggi lo minaccia col dito, col dito agli occhi... Tu sei scandaloso, come e' scandaloso il rigore che non hai dato''. Ancora Ingargiola: ''...Io non ho visto e non ho fatto niente, io mi sono andato...quando questi sono andati a minacciare, io sono andato dentro il bagno...''. E Lanese: ''Bravo, bravo, bravo''. In un'altra telefonata, la stessa giornata, Moggi parla con una donna e dice: ''Ho chiuso l'arbitro nello spogliatoio e mi sono portato le chiavi in aeroporto...ora li apriranno! Butteranno giu' la porta..''. Successivamente Moggi al telefono commenta con il giornalista Tony Damascelli: ''...Sono entrato nello spogliatoio, li ho fatti neri tutti quanti! Poi li ho chiusi a chiave e volevo portare via le chiavi, me le hanno levate, se no le portavo via''

Dopo la deposizione di Paparesta aperta un’inchiesta

Una deposizione fiume, oltre otto ore, quella di Gianluca Paparesta che potrebbe ''allargare gli orizzonti'' dell'inchiesta partenopea e incentrare l'attenzione su altre partite ed episodi riconducibili al ''sistema Moggi''. Una lunghissima giornata passata negli uffici della caserma del nucleo operativo dei carabinieri di Roma quella dell'arbitro pugliese. Una giornata segnata anche da altre due importanti audizioni, quelle dei due assistenti di Paparesta, Cristiano Copelli e Aniello Di Mauro, nell' incontro del 6 novembre 2004 tra la Reggina e la Juventus. Ma la giornata di oggi, una sorta di preparazione a quella di lunedi' che vedra' protagonista, interrogato questa volta come indagato, Luciano Moggi. L'uomo che secondo la Procura di Napoli controllava e condizionava il sistema del calcio nell'interesse della Juventus, realizzando ''illeciti e ingentissimi profitti economici per tutti gli affiliati all'organizzazione e ai soggetti che ad essa fanno riferimento''. L'inchiesta napoletana sembra quindi essere alle battute piu' importanti. I carabinieri di Roma, dopo aver lavorato per oltre un anno e mezzo nel massimo riserbo, stanno ora raccogliendo i riscontri al teorema accusatorio ipotizzato dai magistrati napoletani e per questo anche oggi sono ritornati nella sede dell'Associazione Italiana Arbitri dove hanno acquisito altri documenti relativi al sorteggi. Materiale che andra' ad aggiungersi a quello che e' stato portato via ieri mattina dopo alcune ore passate alla FIGC e nella sede dell'AIA. Tutto quel materiale adesso, referti arbitrali, documenti inerenti alle riunioni del consiglio federale a alle elezioni del vertice della FIGC, ma anche i referti arbitrali e le decisioni adottate dopo le segnalazioni di alcune partite sospette, si trovano sul tavolo degli investigatori del nucleo operativo di Roma. Ed e' un lavoro certosino di riscontri quello che oggi, ma anche nelle prossime ore attende i carabinieri della capitale. Gli investigatori dell'arma dovranno comparare tutto cio' che hanno acquisito ieri ed oggi con quanto viene fuori dalla visione dei filmati delle partiti finite sotto inchiesta. L'accusa ipotizzata dai magistrati naturalmente e' che i referti siano stati 'truccati'', con gravi omissioni, e che le relazioni di alcuni commissari siano state influenzate. E per quanto riguarda la lunga giornata degli investigatori dell'Arma tappa importante sembra quindi essere stata l'audizione di oggi di Gianluca Paparesta. Che non ha parlato sembra solo dell'episodio del Granillo, confermandolo, ma avrebbe dato anche un ''ampio'' resoconto di altri episodi finiti nell'inchiesta sul cosiddetto ''sistema Moggi''. Paparesta avrebbe in sostanza ''allargato'' di molto gli orizzonti attorno ad alcune partite che la Procura partenopea ha messo sotto la lente di ingrandimento. Altre audizioni di arbitri sono previste nei prossimi giorni. Quello che gli investigatori stanno ora cercando di svelare e' come, e se, il sistema Moggi riusciva a manipolare anche il sorteggio degli arbitri, pilotando le designazioni. A sostegno di questa tesi ci sarebbero gia' alcuni elementi raccolti nel corso dell'indagine che proverebbero come direttori di gara compiacenti ammonivano in modo ''sistematico'' alcuni giocatori. Giocatori che venivano ''monitorati'' gia' da partite precedenti a quelle ritenute importanti, venendo ammoniti in modo preordinato per arrivare al momento opportuno alla squalifica. E tutto cio' e' contenuto anche negli inviti a presentarsi che ieri sono stati notificati ai volti famosi del calcio italiano cosi' come ad alcuni esponenti delle forze di polizia e a un giornalista. Un' accusa che vedra' ora Luciano Moggi al centro di un interrogatorio che probabilmente lunedi' potrebbe travolgere in modo definitivo il mondo del calcio italiano.

Gazzoni “Il calcio inquinato dalla piovra. Stupore per Della Valle”

"Molta amarezza per il mio Paese e per la mia citta'. Il Bologna e la citta' di Bologna sono stati massacrati da questa 'piovra' con tentacoli nei luoghi piu' impensati". Giuseppe Gazzoni Frascara, ex presidente del Bologna, commenta cosi' all'Agenzia la bufera che sta investendo il calcio italiano. "Il risultato sportivo e' stato inquinato, ormai provato dalla intercettazioni, dalla 'piovra'. In Fiorentina-Bologna ci ha massacrato la difesa espellendo Nastase, Gamberini e Petruzzi, la domenica dopo c'era la Juve...questa e' la vera manovra della 'piovra'. Ha i tentacoli ovunque: il capo e' Moggi e Giraudo, poi ha tentacoli ovunque. Tentacoli fra direttori sportivi, giocatori attraverso la Gea, in Federazione con Carraro. Serve una pulizia di tutto, serve il napalm. Ci sono delle intercettazione che fanno spavento. L'amico caro Diego Della Valle che si e' sottoposto a questi ricatti, e' inutile negarlo, ci sono le intercettazioni". Va giu' duro Gazzoni che poi auspica "un commissario straordinario come Guido Rossi, Bondi e questa gente. Ci vogliono arbitri stranieri, ci vogliono due-tre anni per far cambiare tutto. C'e' inquinamento a tutti i livelli". Martedi' sara' il giorno del commissariamento e "speriamo arrivi una luce nuova", ha aggiunto. In conclusione Gazzoni torna a parlare del Bologna. "Ho avuto un danno morale ed economico. Per il danno morale posso guardare i bolognesi in faccia senza chinar la testa. Lo quantificheranno i miei avvocati cosi' per il danno economico e poi vedremo. Sarei contento se il Bologna di Cazzola venisse ripescato. Ha fatto un buon affare, mi ha detto gentilmente se uniamo le forse ma non so, vediamo. Il danno alla citta' e' stato spaventoso. Quando una squadra di una citta' va in serie B tutta la citta' va in serie B".

Macalli: “Nessun commento”. I play off di C continuano regolarmente

Nessun commento, non ho nulla da dire sull'argomento". Il presidente della Lega di serie C Mario Macalli, interpellato dall' , non vuole intervenire sulla decisione di commissariare la Figc, presa oggi pomeriggio dopo un incontro tra il presidente del Coni, Gianni Petrucci e Giancarlo Abete. Il presidente Mario Macalli assicura inoltre che non ci sara' nessuno slittamento delle date previste per i playoff e i playout. Le decisioni della Caf, che hanno rivoluzionato le classifiche e cambiato alcuni accoppiamenti, non causeranno rinvii. "Si gioca regolarmente - dice Macalli all' - Il 21 maggio la serie C sara' in campo, non ho altro da aggiungere".

Le indagini potrebbero estendersi ai campionati precedenti al 2004

Va avanti a passo spedito l'inchiesta della procura di Napoli sul calcio. Anche oggi i pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci sono stati al lavoro fino al tardo pomeriggio nell'ufficio all'ottavo piano del Centro Direzionale. La sensazione e' che l'emissione dei 41 inviti a presentarsi e la pubblicazione delle prime intercettazioni telefoniche non rappresenti che una fase intermedia delle indagini che promettono a questo punto di produrre un autentico tsunami sul gioco piu' amato dagli italiani, con nuovi clamorosi sviluppi. Del resto le iperboli, in questa vicenda che tiene con il fiato sospeso milioni di tifosi, ormai si sprecano: l'ex presidente del Bologna calcio, Giuseppe Gazzoni Frascara, uscendo oggi dalla sede della Procura, dove e' stato ascoltato per circa tre ore, ha parlato di ''una piovra'' che attanaglia il calcio italiano e ha auspicato la sua distruzione con il ''napalm''. Gazzoni e' il primo testimone ad essere interrogato dai pm all'indomani del ''D day'', quando i carabinieri hanno notificato provvedimenti a dirigenti calcistici, arbitri, assistenti, pubblici ufficiali. Mentre Gazzoni deponeva a Napoli, i carabinieri a Roma, su delega dei pm napoletani, raccoglievano l'importante testimonianza dell'arbitro Vincenzo Paparesta (anch'egli persona offesa, per essere stato, secondo l'accusa, rinchiuso e aggredito verbalmente negli spogliatoi di Reggio Calabria da Moggi e Giraudo). Gazzoni e' stato interrogato nella veste di persona offesa, vittima cioe' con il suo Bologna di presunti illeciti che avrebbero determinato la retrocessione della squadra rossoblu. Di cose da dire l'imprenditore ne aveva e quando si e' concesso per pochi minuti ai giornalisti e' apparso come un uomo esacerbato dai torti subiti che non vedeva l'ora di poter parlare con un magistrato (''sono stato convocato dai carabinieri ieri sera, e mi sono subito messo in macchina per raggiungere Napoli''). L'ex presidente ha annunciato che intende costituirsi parte civile, chiedendo risarcimenti a Figc, Lega, Gea e alla Juventus. ''Quando volevo prendere Zeman come allenatore - racconta -, esponenti della piovra in Lega mi dissero con tono ironico: ma c'e' proprio bisogno di lui? ti conviene?''. ''I magistrati mi hanno letto alcune intercettazioni - ha aggiunto - e sembrerebbe che il salvataggio della Fiorentina che era a pari punti del Bologna sia stato organizzato in modo impeccabile. Quel 3-3 di Lecce lo ricordo bene, quel giorno ero in tribuna a Bologna''. Ha auspicato ''un commissariamento della Figc, della Lega, di tutto''. A quanto punto e' probabile che anche altri campionati entreranno nel mirino delle indagini della procura di Napoli, oltre al torneo 2004-2005, che e' stato in pratica interamente ''monitorato'' attraverso le intercettazioni telefoniche. E' uno degli obiettivi dei pm. A determinare una ulteriore impennata dell'inchiesta, che ha gia' prodotto i risultati che conosciamo, potrebbero essere non solo gli interrogatori delle persone indagate, quanto le testimonianze provenienti dall'interno del mondo del calcio. Magari da parte di dirigenti, calciatori o altre persone dell'ambiente calcistico che sapevano di illeciti e che hanno taciuto finora, ma che oggi potrebbero essere incoraggiati a parlare per il fatto che finalmente la magistratura e' intervenuta a svelare il lato buio del mondo del pallone. L'auspicio degli inquirenti e' che si possa determinare un effetto a catena, in qualche maniera analogo a quello che si determino' nelle inchieste degli anni Novanta sulla corruzione politica. I magistrati preparano intanto l'interrogatorio di Moggi, previsto lunedi' nella caserma del Nucleo operativo di Roma. Non sono previsti invece, al momento, interrogatori di altri indagati raggiunti ieri dagli avvisi emessi dai pm. In ogni caso, gia' oggi alcuni avvocati si sono recati in procura a riferire che i loro assistiti intendono essere ascoltati. Si attende inoltre l'emissione, nei prossimi giorni, dell'avviso di conclusione delle indagini per il primo ''capitolo'' dell'indagine, quello sulle attivita' della Gea World, un capitolo che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere presto trasmesso per competenza territoriale alla procura di Roma, che ha a sua volta aperto una indagine sulla Gea. Tra gli atti che verranno depositati a Napoli, le migliaia di telefonate intercettate dall'ottobre 2004 al maggio 2005, che promettono nuove eclatanti rivelazioni.

La “via crucis” di oggi

Dopo il "venerdi' nero", c’è stato un sabato con qualche colpo di scena. Nessuna tregua per il calcio italiano alle prese con i suoi scandali e le sue inchieste. Anche oggi una lunga giornata tra interrogatori, siluramenti (quello di De Santis che non andra' ai Mondiali) e colpi a sorpresa come il commissariamento della Figc che verra' celebrato martedi' prossimo nel corso della Giunta Coni. Questo il "film" della giornata:
12.31: Buffon assente all'allenamento di rifinitura della Juventus. Il giallo e' presto risolto: il portiere bianconero, accompagnato dall'avvocato Chiappero, dalle 9 alle
11.30, si e' presentato spontaneamente in procura per essere ascoltato dal pm Giancarlo Avenati Bassi, in merito al suo coinvolgimento nell'inchiesta per scommesse.
13.04: A Firenze conferenza stampa di Diego e Andrea Della Valle. I massimi dirigenti del club viola hanno commentato il coinvolgimento della Fiorentina nell'inchiesta che sta portando avanti la procura di Napoli. "Eravamo tranquilli prima e lo siamo ora che abbiamo visto le carte", ha dichiarato Diego Della Valle.
13.06: Niente Mondiali per l'arbitro Massimo De Santis e per gli assistenti Griselli e Ivaldi. La Figc ha deciso di escludere il direttore di gara romano per il suo coinvolgimento nelle inchieste. Ritirati gli accrediti anche agli ex designatori Bergamo e Pairetto.
13.50: Ancelotti scagiona la sua squadra: "il Milan deve restare tranquillo, non deve essere tirato dentro, ma a livello generale provo sconcerto, tristezza e amarezza".
13.55: L'avvocato Chiappero, contattato dall'Agenzia , spiega che Buffon ha chiarito in procura la sua posizione. Il legale ha definito l'incontro positivo perche' e' servito all'estremo difensore bianconero per fornire tutte le spiegazioni sulle modalita' attraverso cui scommetteva.
14.10: Il Codacons chiede di sospendere e annullare il campionato, azzerare tutto e ricominciare da zero.
14.30: Conferenza stampa di Adriano Galliani e dell'avvocato Leandro Cantamessa. L'amministratore delegato rossonero e il legale del Milan assicurano che verra' dimostrata "l'assoluta trasparenza del Milan". Cantamessa aggiunge "a volte i pm possono anche sbagliare"
14.48: Mancini polemico: "Nessuno di noi poteva pensare che le cose stessero cosi', quanti sono gli appassionati di calcio in Italia, 40 milioni? Bene allora ci hanno presi a tutti per il culo per anni".
15.52: Ancora l'avvocato Chiappero assicura: "I Mondiali di Gigi Buffon non sono a rischio, Gigi ha spiegato quali sono stati i rapporti con le persone coinvolte e ha risposto a tutte le domande. Il suo comportamento e' stato sempre improntato alle norme disciplinari della Federazione e si augura che il prosieguo dell'indagine faccia luce su questa vicenda".
16.13: L'ex patron del Bologna, Gazzoni Frascara, e' stato ascoltato come teste dalla procura di Napoli.
16.43: Alessandro Moggi, figlio del direttore generale della Juve Luciano e presidente della Gea, si e' recato nella caserma del nucloeo operativo dei carabinieri di Roma, per la notifica dell'invito a comparire spiccato dalla procura di Napoli.
17.19: Il centrocampista del Cagliari, Alessandro Conticchio, rivela che il suo compagno di squadra, Antonio Chimenti, gli ha confidato di aver commesso una leggerezza e di "essersi fidato di persone di cui non doveva fidarsi. Mi ha anche detto di non aver mai scommesso sulla Juventus e di non aver mai guadagnato niente dalle scommesse effettuate". Chimenti, insieme a Buffon, Maresca e Iuliano e' tra i giocatori coinvolti nella vicenda scommesse.
18.50: Martedi' Giunta Nazionale del Coni al posto del Consiglio Federale. Dopo un incontro di un'ora tra il numero 1 del Coni, Gianni Petrucci, e il vicepresidente vicario della Federcalcio, Giancarlo Abete, viene annullato il Cf e anticipata la Giunta che avra' il compito di commissariare la Federcalcio.
19.05: In un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito internet, Buffon si dice fiducioso sull'esito delle indagini delle scommesse che lo vede coinvolto.
20.06: A terni parla Zeman. "Io vincero' solo quando si fara' completa pulizia nel pallone. Capezzone mi vuole al vertice della Federcalcio? Non sono la persona adatta: faccio l'allenatore, non il dirigente. E voglio continuare a fare calcio dalla panchina". Il tecnico del Brescia, pero', ha un nome da suggerire per la poltrona piu' importante della Federazione: "mi piacerebbe vederci Gianni Rivera. E' estraneo a giochi e scorrettezze. E' una persona pulita, coerente, che ha sempre detto quello che pensa e che non si e' mai compromesso". Sulle intercettazioni Zeman ritiene che si sia solo sollevato il coperchio, ma che tanto debba essere ancora scoperto. "C'era un sistema, guidato da un gruppo di uomini. Finalmente adesso ci sono le prove concrete di quello che io dico dagli anni Novanta. E che, con me, hanno denunciato anche altri. Solo che, se dicevi la verita' su quello che succedeva nel mondo del calcio , prendevi legnate. E' dal '98 che me la fanno pagare".
20.45: Arriva la notizia della fine dell'interrogatorio di Gianluca Paparesta e degli assistenti Di Mauro e Copelli, condotto dalle 11 di questa mattina dai carabinieri del nucleo operativo di Roma nell'ambito dell'indagine sullo scandalo intercettazioni. Il direttore di gara e i suoi due collaboratori sono stati ascoltati come persone informate sui fatti a proposito del "sequestro" operato nei loro confronti da Luciano Moggi al termine della partita Reggina-Juventus del novembre 2004. Nel pomeriggio anche l'ex arbitro Riccardo Pirrone era stato ascoltato dal maggiore Auricchio e dai suoi piu' stretti collaboratori.

 

 

 

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