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Sport: Calcio

 

Serie A

Nella giornata degli errori arbitrali, Inter e Roma in fuga

03/12 E' una domenica di Seria A senza i suoi attori principali, Inter e Roma, che la loro parte da protagonisti l'anno già recitata ieri. Quella di oggi è una 14/a giornata di campionato orfana dei gol di Totti e dei guizzi di Crespo, segnata dai due pareggi fuori casa di Milan e Palermo che continuano a stentare e dal gol fantasma di Torino-Empoli dell'azzurro Matteini non visto dal guardalinee Ivaldi. Dopo le vittorie nei due anticipi le squadre di Mancini e Spalletti hanno fatto il vuoto: il Palermo visto a Parma conferma il suo momento difficile e non riesce a tenere il passo delle grandi. Non basta il forcing finale degli avanti palermitani per andare oltre il pareggio e riprendere la corsa verso la testa della classifica. Milan-Cagliari è un match contrassegnato dagli errori arbitrali (vantaggio di Gilardino in sospetto fuorigioco e rigore dubbio per i rossoblu) con i rossoneri che confermano i loro limiti in campionato e solo grazie ad una grande prestazione di Borriello riescono a limitare i danni. Partita destinata a far parlare di se più per gli errori arbitrali che per le prodezze viste in campo è Torino-Empoli vinta dai granata grazie ad un eurogol di Comotto. Il tecnico empolese Gigi Cagni getta però acqua sul fuoco delle polemiche e con molta sportività non getta la croce addosso al guardalinee Ivaldi. Match divertente che non tradisce le attese della vigilia quello allo stadio Artemio Franchi di Firenze dove i viola battono di misura una Lazio mai doma che mantiene intatti i sogni di Champions. Rialza la testa la Sampdoria che dopo la batosta di Marassi con la Roma e i gol spettacolo di Totti rivede protagonista il suo gioiellino Quagliarella che a Messina firma il definitivo 2-0. Comincia a carburare anche il Chievo di Delneri che si impone a Livorno grazie alla doppietta del funambolo Obinna che si scatena nella ripresa. A salvare l'Udinese di Galeone (panchina sempre in bilico) ci pensa il campione del Mondo Vincenzo Iaquinta: i friulani sotto in casa per buona parte della partita contro la Reggina (grazie all'ottavo gol del giovane Bianchi) non vanno oltre il pareggio.

Mancini “Inter e Roma allo stesso livello”

03/12 Non vede la sua squadra più favorita della Roma per la conquista dello scudetto Roberto Mancini che, del duello tra nerazzurri e giallorossi, ha parlato stasera in un confronto a distanza con Christian Panucci su Sky. Ed ha anticipato che, per quanto lo riguarda, Buffon resterà alla Juve . "Noi abbiamo Julio Cesar e siamo contenti di Julio Cesar e poi c'é anche Toldo che quando è stato chiamato ha fatto bene". Ma il tecnico nerazzurro innanzitutto si difende dall'accusa di far fare ai suoi un gioco 'meno bello' rispetto ai rivali. "Le partite giocate fino ad oggi contro le grandi hanno fatto vedere un'Inter quasi perfetta - sottolinea Mancini - abbiamo invece trovato più difficoltà con quelle più deboli sulla carta e credo si spieghi col pensiero dei giocatori di poter risolvere la partita in qualsiasi momento, un'idea che forse gli fa dare meno di quel che darebbero contro la Roma o il Palermo". "L'Inter nello scontro diretto ci è stata superiore - ha riconosciuto Panucci - la vera differenza in classifica la fa finora il risultato di quella partita, perché malgrado la crisetta se non avessimo perso saremmo a un solo punto. Nella giornata giusta comunque siamo capaci di vincere anche a Milano. Intanto cerchiamo di guardare avanti ma con un occhio anche dietro. L'Inter secondo me è la favorita, la Roma proverà a darle fastidio. Questo era il pronostico della vigilia e questo per ora si sta avverando". Da parte sua Mancini ricorda che l'Inter ha avuto un momento di difficoltà nelle prime due partite di Champions League. "La 'crisetta' (come quella della Roma che ha perso punti in casa contro Chievo e Ascoli, ndr) speriamo però che per noi arrivi il più tardi possibile". Una rosa, quella dell'Inter che sembra più importante, mentre la Roma è praticamente costretta a giocare sempre con gli stessi. "E' un modulo sul quale abbiamo fiducia - afferma Panucci - ma Montella resta uno che ha sempre fatto tanti gol. Ieri il merito delle nostre difficoltà è stato dell'Atalanta, non certo demerito dell'attaccante". Mancini non crede che la Roma giochi senza punte. "Totti è capace di fare tutto, la punta, la mezza punta e il regista - sostiene l'allenatore interista - solo che da attaccante si diverte di più, Mancini non è un terzino, è una punta e anche Taddei lo è. Sono tutti giocatori che arrivano al gol facilmente. E poi credo che la rosa sia complessivamente ottima e credo che Spalletti abbia tutto quello che serve per giocarsela con noi fino in fondo". "Forse il loro organico è superiore - è invece il giudizio di Panucci - hanno qualcosa in più perché sono tutti campioni". E' un'Inter che sta cominciando a collezionare record, ma Mancini non si fa impressionare. "Undici vittorie consecutive - dice - sono importanti per arrivare agli obiettivi finali, altrimenti se ne dimenticano tutti. Vogliamo lo scudetto perché questo che ci è stato assegnato dopo la fine io lo sento mio e credo sia giusto, ma è sicuro che è bello vincerlo partita dopo partita, perché sono le emozioni vissute man mano che danno sapore". Infine un pensierino per il Milan. "L'handicap è il grande problema - sostiene Mancini - mi spiace per Ancelotti che viene criticato, ma a volte le cose devono andare così e non c'é niente da fare". "Se è finito un ciclo non lo so - afferma Panucci che dei rossoneri è un grande ex - quello che so di sicuro è che ne apriranno un altro".

Ad Udine parte l’esperimento sul gol fantasma

03/12 E' la domenica della supermoviola, del primo esperimento ufficiale di caccia al gol fantasma: a Udine quattro telecamere posizionate lungo l' asse delle linea di porta hanno trasmesso a un 'centro', che li ha elaborati in tempo reale, 200 fotogrammi al secondo. Per oggi i dati si sono fermati li e le decisioni in campo sono rimaste di esclusiva competenza dell' arbitro Bertini. Che, d'altra parte, oggi non avrebbe avuto bisogno di particolare assistenza visto che l'episodio più vicino a quelli su cui deve intervenire la supermoviola è stato un salvataggio di Tedesco su tiro di Zapata nel secondo tempo con palla che ha battuto sulla parte interna della traversa tornando poi in campo. L' apparecchiatura tecnologica messa a punto dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Bari è stata sperimentata in Udinese-Reggina con il beneplacito della Fifa e la supervisione della Federazione. E Luigi Agnolin, rappresentante della Figc, lo ha detto chiaramente prima della partita. "E' una sperimentazione che non influirà assolutamente sulle decisioni dell' arbitro in campo. Il nostro obiettivo però - ha aggiunto - è quello di addivenire a un sistema che sia in grado di interagire con l' arbitro in tempo reale, senza 'buchi neri', in modo che il direttore di gara possa prendere decisioni giuste e rapide". Giampaolo Pozzo, patron dell' Udinese - che dal 2001 studia il sistema - ha spiegato chiaramente la filosofia del progetto. "Chi ama il calcio come noi non può essere insensibile alle innovazioni. Sappiamo che la Fifa è un organismo conservatore. In 120 anni nel calcio non è cambiato nulla. Ma nel XXI secolo - ha aggiunto il patron dell' Udinese - è tempo che l' innovazione incominci ad entrare anche nel nostro mondo". Il sistema sperimentato oggi allo stadio Friuli è di per sé molto semplice. Quattro 'occhi' supertecnologici osservano la linea di porta e, quindi, trasmettono ad un 'centro' tutte le informazioni relative al 'gol fantasma'. E il centro è in grado di elaborare il tutto e inviare all' arbitro il risultato. Ma oggi allo stadio Friuli sono state posizionate altre 14 telecamere "perché - ha spiegato Agnolin - si parte dal 'gol fantasma' ma si punta a giungere a un sistema in grado di impedire i gol in fuorigioco e le situazioni delicate nelle rispettive aree di rigore. Ma è troppo presto per parlare di queste cose. Un passo alla volta. Oggi sperimentiamo il gol fantasma - ha aggiunto - e andiamo avanti con questo progetto. Il resto arriverà". Agnolin non ha voluto dire in quali altri stadi d' Italia la 'supermoviola' oggi entrata in azione al Friuli di Udine sarà installata ("Lasciatemi un doveroso riserbo"), ma ha ribadito che "questo sistema dovrebbe entrare in funzione, cioé essere operativò nel 2007. Lavoriamo per questo". Arcangelo Distante, funzionario del Cnr di Bari, si è limitato a dire quali debbono essere i requisiti del sistema. "Deve costare poco, essere veloce, infallibile e affidabile in tutte le situazioni di gioco ed atmosferiche. E soprattutto - ha aggiunto - non deve lasciare adito a interpretazioni dubbie. Insomma deve essere un sistema infallibile". Distante ha confermato che il Cnr di Bari sta studiano sistemi per impedire i gol in fuorigioco e le situazioni difficili in area di rigore (comportamenti non regolamentari durante i rigori, i falli al limite, ecc), ma la loro sperimentazione non è stata ancora decisa.

Arbitri nel mirino: quanti errori. Ivaldi recidivo

03/11 Martedì prossimo il nuovo governo arbitrale si insedierà ufficialmente con la prima convocazione del Consiglio nazionale eletto nell'assemblea Aia di Tivoli lo scorso 25 novembre. Sul tavolo degli otto membri e del presidente Cesare Gussoni anche l'ennesima domenica di errori arbitrali: subito dopo essere stato eletto il neo capo dell'Aia difese a spada tratta Rosetti dopo Palermo-Inter, attaccando il presidente dei rosanero Zamparini per le sue critiche post partita, definite 'pericolose'. Successivamente Zamparini è stato deferito. Il 7 dicembre poi si terrà la Consulta per rimettere le mani al nuovo regolamento, ma nel frattempo Gussoni avrà il compito di 'proteggere' ancora i giovani arbitri messi in campo dal designatore Tedeschi dopo la bufera estiva. E a proposito di bufera, ecco in giornata l'intervista di Bergamo: l'ex designatore ha detto che 'nel calcio italiano c'é un grande vecchiò. La squadra di Tedeschi è giovane e Gussoni ha chiesto clemenza e pazienza, ma anche questa domenica però molti allenatori si sono lamentati delle decisioni dei direttori di gara, tra i quali spicca l'errore del guardalinee Ivaldi in Torino-Empoli. L'assistente, già collaboratore di Collina, non ha visto la palla oltrepassare la linea di porta dopo un tiro di Marianini: oltre la linea bianca è intervenuto il granata Barone, ma le immagini hanno dimostrato ampiamente che era gol. Per Ivaldi si tratta del quarto errore del genere nella sua carriera: nel 1997 non vide la palla passare la linea in un Juventus-Udinese. Fu Ferrara a intervenire su un pallonetto di Bierhoff, ma la sfera era entrata. Lo stesso infortunio è capitato in un'Atalanta-Inter, la palla di Sala era dentro e Toldo intervenne dopo, e in un Verona-Lazio, quando non vide un gol uguale di Camoranesi. Dopo questo episodio Marco Ivaldi fu sospeso: stessa sanzione che gli fu comminata dopo aver segnalato un fallo di mano di Galante in area in un Livorno-Messina, mentre il difensore aveva toccato abbondantemente fuori. Ivaldi è finito nell'inchiesta della Procura di Napoli come indagato. Errori anche in Cagliari-Milan. Brighi non ha visto il fuorigioco di Gilardino in occasione del vantaggio rossonero, così come non è sembrato rigore il penalty fischiato a Suazo. Si è molto lamentato anche Colantuono per Roma-Atalanta, anche se i rigori per i giallorossi c'erano tutti e Pizarro in occasione del presunto fallo su Rivalta prima tocca il pallone. Non ha digerito il gol di Iaquinta neanche il tecnico della Reggina Mazzarri: quando il friulano viene servito in aerea è al di là dei difensori in fuorigioco. In serie B ecco le lamentele della Juventus per il rigore che Farina ha fischiato al Genoa, poi fallito da Adailton, e il Napoli che ha lamentato due penalty contro il Frosinone. Buffon a fine partita si è scagliato contro l'internazionale Farina: "Va bene che dobbiamo espiare delle colpe ma non si fa giustizia con i torti a carico della Juventus", ha detto il vicepallone d'oro.

Bottiglia incendiaria sull’auto della polizia a Firenze: 4 arresti

03/12 E' stata una bottiglia contenente liquido infiammabile, innescata con un petardo, a provocare l'incendio che ha distrutto un'auto della polizia, poco prima dell'inizio di Fiorentina-Lazio, vicino allo stadio Franchi. I due poliziotti che erano a bordo dell'auto, usciti illesi dall' incendio, sono stati poi aggrediti da tifosi laziali mentre cercavano di prestare soccorso ad un sostenitore viola accerchiato dagli ultras avversari. I due poliziotti hanno avuto una ventina di giorni di prognosi ciascuno per contusioni varie. Quattro i laziali poi arrestati mentre un quinto è stato denunciato. E' quanto si spiega dalla questura di Firenze. In base a quanto ricostruito, mentre i tifosi della Lazio venivano scortati allo stadio, un gruppo di una settantina di persone si è staccato dal corteo e ha cercato di raggiungere l'area della curva Fiesole, dove è ospitato il pubblico viola. L'auto della polizia, notato che un gruppo di laziali aveva accerchiato un sostenitore della Fiorentina, si è mossa per andare in soccorso. E' stato allora che è stata lanciata la bottiglia incendiaria. Poi i due agenti sono stati aggrediti. Tra le due tifoserie successivamente c'é stato anche un lancio di oggetti, con un sostenitore ospite ferito leggermente.
Sulla dinamica di quanto accaduto prima della partita, è stato precisato che i due poliziotti, usciti dalla loro auto per prestare soccorso ad un anziano accerchiato dai tifosi, sono stati fatti bersaglio di vari oggetti lanciati dai sostenitori laziali. Qualcuno ha poi lanciato la bottiglia contenente liquido infiammabile contro la macchina della polizia che ha preso fuoco. Successivamente la digos ha fermato e arrestato tre tifosi laziali che facevano parte del gruppo che si era staccato dal corteo e protagonista del lancio di oggetti: per loro le accuse sono danneggiamento, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Un quarto tifoso era stato invece arrestato nelle operazioni di prefiltraggio allo stadio, dopo essere stato trovato in possesso di hashish. Infine una persona è stata denunciata perché aveva un petardo di grosse dimensioni.
"La vile aggressione di questo pomeriggio nei pressi dello stadio, prima dell'inizio dell' incontro Fiorentina-Lazio, compiuta da alcuni scalmanati contro una macchina della polizia, aggressione che poteva avere gravi conseguenze per gli occupanti dell'auto, non ha comunque rovinato il clima sereno di una giornata di calcio". Lo ha detto il prefetto di Firenze Andrea De Martino. "Si è trattato di un deprecabile episodio - ha aggiunto il prefetto - che non ha nulla a che dividere con l'avvenimento sportivo, di cui sono stati protagonisti alcuni teppisti. Sono in corso accertamenti per individuarne i responsabili". Il prefetto ha poi rivolto "un grazie alle forze dell'ordine per la professionalità e il comportamento fermo ed equilibrato dimostrati anche in questa occasione, che hanno consentito che l'avvenimento sportivo si svolgesse senza ulteriori ripercussioni".

Julio Cesar “Su Buffon cambieranno idea”

03/11 Buffon all'Inter? "Se continuerò così credo che potrò togliere questa idea alla società". Oggi alla Pinetina la ribalta è toccata a Julio Cesar, protagonista della vittoria di ieri contro il Siena con il rigore parato e leader di una difesa che non subisce gol a San Siro da 470'. E il portiere brasiliano ha dimostrato di saperci fare anche coi microfoni, proprio quando ha commentato l'interesse dell' Inter per Gigi Buffon: "L'Inter è una grande società - ha detto - ha la forza economica per comprare i grandi campioni, e io la rispetto. Come rispetto Buffon per tutto quello che ha fatto quest'anno, ha vinto il Mondiale e sta facendo benissimo anche ora con la Juventus in B. Però credo in me stesso, so di avere le qualità per aiutare l'Inter e so che Mancini ha grande fiducia nel mio lavoro. Quindi devo solo cercare di fare bene sino alla fine della stagione, sperando di vincere lo scudetto. Se continuerò così credo che potrò togliere questa idea alla società". Julio Cesar si gode il buon momento personale e quello della sua squadra: "Per me questo è sicuramente il miglior momento da quando sono in Italia: sento fiducia da parte di tutti. E comunque non è solo il mio momento, è soprattutto quello dell' Inter. Stiamo passando un periodo bellissimo insieme, sono contentissimo e speriamo di continuare così sino alla fine della stagione". Senza scegliere tra gli obiettivi: possibilmente, Julio Cesar vorrebbe stravincere. "Voglio vincere scudetto e coppa dei Campioni - dice - Chi gioca nell'Inter non deve scegliere mai, deve sempre giocare per vincere tutto". Julio Cesar poi è in lotta anche per il posto da titolare in Nazionale, dopo essere scivolato in terza posizione al Mondiale, alle spalle di Dida e Rogerio Ceni: "Ai Mondiali, Parreira ha scelto Rogerio Ceni come secondo dopo Dida perché aveva più esperienza. Ora devo lavorare per partecipare ai Mondiali del 2010, giocarli e vincerli. Però a quell'appuntamento manca tanto... adesso devo stare concentrato sull'Inter". Sulle ali dell'entusiasmo per l'undicesima vittoria consecutiva, l'Inter si prepara per la trasferta di Monaco. Obiettivo: la testa della classifica anche nel girone di Champions League. Roberto Mancini e la squadra partiranno domani mattina alla volta della Germania: alla spedizione tedesca non prenderà parte Adriano e probabilmente neanche Cordoba. L'attaccante brasiliano è ancora alle prese con il mal di schiena (oggi ha fatto solo cyclette), mentre il difensore colombiano ha quasi del tutto smaltito il lieve stiramento ai flessori ma, vista l'abbondanza di centrali e la buonissima vena di Burdisso, Mancini può permettersi di farlo recuperare con calma.

Risultati della 14/a giornata di serie A

Ascoli-Catania 2-2 giocata alle 20,30
Cagliari-Milan 2-2
Fiorentina-Lazio 1-0
Inter-Siena 2-0 (giocata ieri)
Livorno-Chievo 0-2
Messina-Sampdoria 0-2
Parma-Palermo 0-0
Roma-Atalanta 2-1 (giocata ieri)
Torino-Empoli 1-0
Udinese-Reggina 1-1

Classifica di serie A dopo la 14/a giornata

 

Pt

Pg

V

P

S

Gf

Gs

Inter

36

14

11

3

0

29

14

Roma

32

14

10

2

2

32

11

Palermo

28

14

9

1

4

27

17

Livorno

20

14

5

5

4

15

15

Catania

20

14

5

5

4

19

26

Empoli

19

14

4

7

3

12

10

Lazio

18

14

6

3

5

22

13

Atalanta

17

14

4

5

5

21

22

Udinese

17

14

4

5

5

14

15

Siena

17

14

4

6

4

13

16

Torino

17

14

4

5

5

10

17

Sampdoria

16

14

4

4

6

21

21

Cagliari

15

14

2

9

3

13

14

Messina

14

14

3

5

6

16

22

Milan

12

14

5

5

4

14

14

Chievo

10

14

2

4

8

13

19

Parma

9

14

2

3

9

12

27

Fiorentina

8

14

7

2

5

21

15

Ascoli

6

14

0

6

8

9

21

Reggina

2

14

4

5

5

15

19

Penalizzazioni: Siena -1, Lazio -3, Milan -8, Reggina e Fiorentina -15.

Prossimo Turno 15a giornata domenica 10 dicembre alle 15:

Atalanta-Messina
Cagliari-Parma
Catania-Udinese
Chievo-Fiorentina
Empoli-Inter
Lazio-Roma (20.30)
Milan-Torino
Palermo-Livorno (sabato 9/12, ore 20,30)
Reggina-Ascoli (sabato 9/12, ore 18)
Samdporia-Siena

Marcatori

Classifica dei marcatori del campionato di serie A dopo la 14/a giornata (questa sera alle 20,30 si gioca Ascoli-Catania):
9 reti: Riganò (2 rigori-Messina); Totti (2 rigori-Roma).
8 reti: Bianchi (2-Reggina).
7 reti: Spinesi (2-Catania); Iaquinta (2-Udinese).
6 reti: Crespo (Inter); Toni e Mutu (Fiorentina); Amauri e Corini (3-Palermo); Budan (Parma); Quagliarella (Sampdoria).
5 reti: Bjelanovic (Ascoli); Doni (2-Atalanta); Corona (Catania); Ibrahimovic (Inter); Mauri (Lazio); Di Michele (1)
(Palermo); Frick (Siena).
4 reti: Ventola e Loria (Atalanta); Suazo (1-Cagliari); Pellissier e Obinna (1) (Chievo); Stankovic (Inter); Oddo (2) e Rocchi (Lazio); C. Lucarelli (Livorno); Perrotta (Roma); Bonazzoli (Sampdoria).
3 reti: Zampagna (Atalanta); Mascara (Catania); Saudati (1), Buscé e Vannucchi (Empoli); Pandev (Lazio); Danilevicius (1) e Bakayoko (Livorno); Cordova (Messina); Amoruso (Reggina); Montella, Panucci e Taddei (Roma); G. Delvecchio, Flachi (2) e Volpi (Sampdoria); Stellone (Torino).
2 reti: M. Delvecchio (Ascoli); Conti (Cagliari); Caserta e Colucci (Catania); Tiribocchi (Chievo); Matteini (Empoli); Jorgensen e Pazzini (Fiorentina); Cambiasso, Cruz e Materazzi (Inter); Makinwa (Lazio); Floccari (Messina); Gilardino, Jankulovski, Kakà (1) e Seedorf (Milan); Bresciano e Zaccardo (Palermo); De Rossi e Mancini (Roma); Franceschini (Sampdoria); Rosina e Comotto (1-Torino); Asamoah e Di Natale (Udinese).
1 rete: Perrulli (Ascoli); Doni, Migliaccio, Rivalta, Soncin e Tissone (Atalanta); Capone, Bianco, Colucci, D'Agostino, Esposito, Ferri e Pepe (Cagliari); Stovini (Catania); Brighi, Mandelli e Zanchetta (Chievo); Almiron (Empoli); Dainelli e Ujfalusi (Fiorentina); Burdisso, Grosso, Samuel, J. Zanetti e Vieira (Inter); Belleri, Foggia e Siviglia (Lazio); Filippini, Galante, Paulinho e Pfertzel (Livorno); Ogasawara (Messina); Brocchi, Inzaghi, Kaladze, Borriello, Maldini e Oliveira (Milan); Zanchi (Messina); Barzagli, Biava, Simplicio e Tedesco (Palermo); Contini (1), Dessena, Gasbarroni, Grella (1), Muslimovic e Morfeo (Parma); Leon, A. Lucarelli, Modesto e Tedesco (Reggina); Aquilani, Ferrari, Mexes, Okaka, Pizarro e Rosi (Roma); Antonini, Brevi, Chiesa, Codrea, Cozza e Konko (Siena); Franceschini e Muzzi (Torino); Felipe, Muntari e Obodo (Udinese).
1 autorete: Cudini (Ascoli), Rivalta (Atalanta); Pfertzel (Livorno); Mauri (Lazio); Agliardi e Barzagli (Palermo); Ferronetti (Parma); Bonanni (Sampdoria).

Il Catania rimonta due reti all’Ascoli e sogna la Champions

03/12 L’Ascoli spreca l occasione di vincere la sua prima partita in campionato e, in vantaggio per 2-0 all intervallo grazie alla doppietta di Bjelanovic, si fa raggiungere nella ripresa dalle reti del Catania firmate da Stovini e Spinesi. Un tempo per uno, ma la differenza la fanno i cambi. Perdenti gli ingressi di Giampà e Pecchia nell Ascoli, vincente l entrata di Millesi fra i siciliani. Per il Catania è un punto prezioso che consente all undici di Marino di agganciare al quarto posto a quota 20 il Livorno, in piena zona Champions. Un vero miracolo per i neopromossi siciliani. Non bastasse una classifica deficitaria, anche i risultati del pomeriggio avevano reso ancora più impellente per l Ascoli conquistare i tre punti. Sonetti deve rinunciare in difesa a Pesce e Lukovic e allora inventa a sinistra Minieri con Cudini terzino destro. Non ci sono l infortunato Galloppa e Delvecchio che Sonetti ha detto che non convocherà finché non starà in forma. Fontana opera in cabina di regia sulla linea dei centrocampisti e non in posizione arretrata come domenica scorsa e così lo schema bianconero è 4-5-1 con Bjelanovic unica punta di ruolo. Lunga la lista degli assenti fra i siciliani fra i quali spiccano Corona, Falsini e Vargas. C è in difesa Lucenti, mentre in prima linea Del Core vince il ballottaggio con Millesi. Dopo una fase di studio al 9 la partita si scuote. Pieri assegna un calcio di rigore all Ascoli per un evidente, quanto ingenuo, fallo di mano di Silvestri. Pantanelli para alla sua sinistra il rigore battuto da Fontana. Sul successivo angolo di Fini, Pantanelli smanaccia, tocca Pecorari e Bjelanovic sotto porta all 11 segna l 1-0. Protestano i catanesi per una posizione di fuorigioco del croato quando riceve palla, anche perché il portiere è fuori porta e c è solo un giocatore, Edusei, fra Bjelanovic e la linea di porta. Diventa spigolosa la partita e Pieri, che non sembra in grande serata come i suoi collaboratori, ammonisce Lucenti che reclama un calcio di rigore per un contatto con Pecorari. Non inquadra di testa la porta al 25 Del Core su cross di Baiocco. La reazione catanese non è determinata e l Ascoli lotta su ogni pallone chiudendo gli spazi nel folto centrocampo. La manovra dei siciliani passa per i piedi di Baiocco che soffre la gabbia formata da Fontana e Zanetti e le chiusure di Nastase che scala sul rossoblu quando si spinge in avanti superando la linea dei centrocampisti. Inutile la presenza in avanti di tre punte nell undici di Marino. Il Catania non punge e l Ascoli al 39 raddoppia ancora con Bjelanovic che mette di testa in rete un cross dalla destra di Zanetti. Per il croato è la quinta rete in campionato. Squadre al riposo con i padroni di casa avanti di 2-0. Alla ripresa resta negli spogliatoi l infortunato Guberti, Sonetti piazza il nuovo entrato Giampà a destra e riporta Fini a sinistra. Stesso undici per il mister catanese Marino. All 8 si riapre la partita grazie a un cross di Baiocco dalla destra che Pagliuca non trattiene, arriva Stovini che fa gol di piede. Pagliuca si oppone al 16 a Del Core, ma ora è il Catania a fare la partita coi bianconeri che faticano a uscire dalla propria metà campo. La squadra di Sonetti ricorre per altro molto spesso al fallo tattico. Baiocco e Edusei migliorano alla distanza e Pecchia, subentrato a Zanetti, soffre le loro sortite. Marino però al 27 tira fuori il ghanese e butta dentro Millesi. Sarà la mossa decisiva. Spezza il ritmo l Ascoli al 28 con un destro di Boudianski che Pantanelli si allunga a deviare in angolo. Al 34 il Catania pareggia. Dalla destra Millesi fa partire un bel cross che Spinesi, incredibilmente lasciato solo da Pecorari, mette in rete di testa per il 2-2. Ascoli in difficoltà e al 38 Millesi di sinistro sfiora il palo con Pagliuca battuto. Finisce 2-2 coi cori dei tifosi dell Ascoli contro il presidente bianconero Benigni. Vola al quarto posto il Catania, vera rivelazione del campionato di serie A.

Ascoli - Catania 2-2 (2-0)
Reti: nel pt 11 e 39 Bjelanovic, nel st 8 Stovini, 34 Spinesi
ASCOLI (4-5-1): Pagliuca 5; Cudini 6, Pecorari 5, Nastase 5,5, Minieri 5,5; Fini 6, Zanetti 6,5 (13 st Pecchia 4), Fontana 6,5, Boudianski 6,5, Guberti 6,5 (1 st Giampà 5); Bjelanovic 7 (45 st paolucci sv). (33 Eleftheropoulos, 9 Paolucci, 14 Skela, 20 Perrulli, 22 Vastola). All. Sonetti 5.
CATANIA: (4-3-3): Pantanelli 6; Silvestri 4,5, Sottil 5,5, Stovini 6,5, Lucenti 5,5; Baiocco 6,5, Edusei 6 (27 st
Millesi 7), Caserta 5,5; Colucci 5,5, Spinesi 6,5, Del Core 5 (36 st Izco sv). (16 Polito, 2 Sardo, 5 Minelli, 15 Morimoto, 34 Cesar). All. Marino 6,5.
Arbitro: Pieri di Genova 5
Angoli: 5-4 per l Ascoli
Recupero: 4 e 3
Ammoniti: Minieri, Bjelanovic, Edusei per gioco scorretto, Caserta per proteste, Lucenti, Fontana, Nastase per
comportamento non regolamentare.
Spettatori: 7.000
Note: all'11' pt Pantanelli para un rigore a Fontana

Le reti
11 pt: Fontana calcia un rigore per l Ascoli che Pantanelli mette in angolo; dalla bandierina batte Fini, Pantanelli smanaccia e in mischia Pecorari tocca per Bjelanovic che, in posizione di fuorigioco, segna.
39 pt: dalla corsia di destra Zanetti mette un bel pallone a centro area che Bjelanovic colpisce bene di testa firmando il 2-0 per l Ascoli.
8 st: Pagliuca non trattiene un pallone messo in mezzo da destra da Baiocco e per Stovini è gioco facile segnare il gol del 2-1.
34' st: Millesi, appena entrato, fa partire un bel traversone dalla destra sul quale Spinesi, solo in area svetta e segna il gol del 2-2

Il Milan deve accontentarsi del pari

03/12 Un Cagliari specialista in pareggi (nove con questo) ha ancora frenato un Milan che ha avuto da ridire sul rigore del pareggio della squadra sarda e sull'espulsione di Pirlo. La verita' e' che i sardi hanno avuto un Suazo irresistibile, i rossoneri si sono svegliati nella ripresa grazie alla fresca verve di Borriello, ottenendo il pareggio pur essendo rimasti in dieci nel finale. La partita e' stata mediocre nel primo tempo (due occasioni di Suazo) e molto combattuta nella ripresa: Gilardino e' tornato al gol (anche se su un offside difficile da individuare), Borriello si e' fatto vedere bene, ma la difesa rossonera e' sembrata in difficolta' nel duello con la freccia nera Suazo. I sardi possono esser contenti per aver messo in difficolta' le milanesi e battuto il Palermo: buona squadra, quella di Giampaolo, come complesso, ma forse troppo Suazo-dipendente. I rossoneri comunque continuano ad attraversare un momento difficile: alla lunga lista degli infortunati si e' aggiunto pure Kaka' alla vigilia e Brocchi nella partita di Cagliari. I sardi hanno dovuto fare a meno invece di Chimenti (bene Fortin) e Biondini. I rossoneri hanno giocato al piccolo trotto e sono apparsi lenti e prevedibili all'inizio. L'assenza di un creatore di gioco come Kaka' si e' sentita.Con Brocchi non al meglio fisicamente (e' poi uscito), il Milan ha cercato di intessere il gioco con una lunga serie di passaggi senza sbocchi efficaci. Qualche tiro di Seedorf, sempre fuori bersaglio, qualche tentativo di Gourcuff e Pirlo poco precisi o efficaci e poi un lento tran-tran che i sardi han ben controllato. La squadra di Giampaolo ha avuto due impennate, frutto degli scatti del formidabile velocista Suazo: al 14' l'attaccante e' andato via a Kaladze sul centro-destra, poi ha dato dall'altra parte a D'Agostino, lasciato solo da Bonera: piattone destro in diagonale e palla fuori; al 30' Suazo ha bruciato Kaladze e Maldini e poi ha sparato da destra in diagonale, Kalac in tuffo sulla sua destra ha deviato. Per i rossoneri un altro momento di scarsa incisivita' in fase offensiva, per il Cagliari una tattica attendistica con qualche proiezione in avanti. In ogni caso un primo tempo che certamente ha deluso un po' tutti, al contrario della ripresa. Con l'ingresso di Borriello infatti il Milan e' riuscito a vivacizzare la partita con le sue proiezioni offensive. E' stato tuttavia Gilardino (in offside) ad aprire le marcature su imbeccata di Gourcuff da sinistra. Il Milan pero' ha avuto costantemente la spina di Suazo nel fianco e infatti subito dopo la punta rossoblu ha ricevuto da Lopez davanti a Kalac; in recupero Kaladze e' entrato in scivolata e ha sbilanciato Suazo. Brighi ha fischia Suazo ha tirato forte alla destra di Kalac che non ha avuto scampo. Il Cagliari ha tratto una spinta vitale dal pareggio ed e' andato addirittura in vantaggio: il solito Suazo ha aggirato l'immobile Maldini e ha tirato; il portiere ha salvato, ma sul suo rinvio Capone di testa ha messo nella porta vuota. Partita effervescente nella ripresa, come detto, e infatti il Milan e' andato al pareggio: su angolo di Gourcuff, ping pong sulle teste di Kaladze e poi di Gilardino, palla a Borriello che ha controllato di petto e in rovesciata ha insaccato. Ma le emozioni non sono finite li', perche' l'arbitro Brighi ha espulso Pirlo per un fallo da dietro sull'imprendibile Suazo. Pure in dieci il Milan ha sfiorato il gol con Borriello due volte, la prima in maniera incredibile. Insomma, un secondo tempo molto bello e un pareggio, al di la' degli episodi, abbastanza giusto, anche se non ha soddisfatto forse il Milan.
Ancelotti “Ora l’obiettivo è il quarto posto”
"Per i primi due posti siamo... distanti, ma ora è fondamentale lavorare e fare punti per il quarto posto, è uno stimolo importante". Carlo Ancelotti non ha la faccia dei giorni migliori, ma ai microfoni di Sky ammette che il pari di Cagliari ha i suoi lati positivi. "E' difficile giocare qui a Cagliari, per tutti. Ma abbiamo fatto vedere segnali positivi, abbiamo rimontato lo svantaggio. Ora che abbiamo messo in cantiere la Champions, possiamo concentrarci sul 4 posto". Il tecnico rossonero ha commentato anche gli errori dell'arbitro: "Difficile vedere il fuorigioco sul gol di Gilardino, non mi è sembrato fallo da rosso quello di Pirlo su Suazo, non voleva fare fallo... ma sono valutazioni difficili".
La parola ai tecnici
Quando una bella partita mette tutti d'accordo. Al Sant'Elia tra Cagliari e Milan finisce 2-2, grazie a un secondo tempo spettacolare, e neanche le sviste arbitrali (che in questo campionato davvero non mancano mai) fanno arrabbiare i contendenti, che alla fine si dichiarano soddisfatti della prestazione e del risultato. Carlo Ancelotti parla subito degli episodi. Critica l'arbitro, usando però la sua proverbiale signorilità. "Il rigore non c'era - afferma - e non c'era nemmeno l'espulsione di Pirlo. Kaladze non ha commesso fallo su Suazo, così come l'arbitro ha sbagliato la valutazione del fallo di Pirlo. Ma sono errori che non hanno inciso sul risultato finale, perché il 2-2 è giusto". Ancelotti quindi si concentra sulla prestazione dei suoi, che gli è piaciuta. "Risultato giusto, frutto di una buona gara disputata dal Cagliari e di un'altrettanto buona prestazione del Milan, con un secondo tempo avvincente. Sono soddisfatto della prestazione, ho visto segnali incoraggianti, sia dal punto di vista fisico che della prolificità. Gli attaccanti sono stati molto pericolosi". A parte Oliveira, verrebbe da aggiungere. Perché poi Inzaghi ultima scelta? "All'inizio - spiega Ancelotti - ho puntato su una sola punta (Gilardino, ndr) per dare più spazio ad Oliveira, che doveva agire tra le linee. Non é andata bene e allora ho pensato di inserire Borriello per dare più forza all'attacco. Inzaghi è entrato quando dovevamo rimontare e ha fatto molto bene". Suazo ha messo spesso in difficoltà la retroguardia milanista. "Suazo con la sua velocità riesce a mettere in difficoltà qualunque squadra - ribatte Ancelotti - soprattutto quando sfrutta bene il contropiede". Lo vedrebbe al Milan? "Suazo starebbe bene in tutte le squadre, ma il Milan gli attaccanti ce li ha e se li tiene stretti". Soddisfatto anche il collega Marco Giampaolo. "Fare risultato con il Milan - commenta l'allenatore del Cagliari - è sempre molto positivo, non c'é da recriminare sul pari. Abbiamo affrontato la partita così come l'avevamo preparata, prima controllando bene gli avversari e poi ripartendo per creare le occasioni da rete. Suazo è stato molto bravo, la sua miglior partita del campionato, così come Capone, bravissimo ad assecondarlo". E se Kaladze giura di non aver commesso il fallo da rigore ("Non ho toccato Suazo e poi non poteva neanche più raggiungere la palla", ha sottolineato il difensore georgiano), Capone gongola per il gol e l'ottima prestazione: "I complimenti del mister fanno piacere - afferma il numero 10 rossoblu - era da tanto che non riuscivo ad essere protagonista e finalmente è arrivata la prestazione che aspettavo da tempo. Sono contento, ho giocato bene e fatto un bel gol. Il mister ci diceva lamentandosi che Suazo toccava troppi pochi palloni in partita e ha scelto me come rifinitore. Ho cercato di sfruttare al meglio le sue caratteristiche, credo sia andata bene".

Cagliari - Milan 2-2 (0-0)
Reti: nel st 3 Gilardino, 8 Suazo (rig.), 20 Capone, 24 Borriello.
Cagliari (4-2-3-1): Fortin 6, Ferri 6.5, Lopez 6.5, Bianco 6.5, Agostini 6.5, Conti 6.5, Colucci 6, Esposito 6 (19 st Pepe 6), Capone 7.5 (37 st Del Grosso sv), D Agostino 5,5 (34 st Langella sv), Suazo 7. (1 Aresti, 22 Bizera, 14 Pisano, 4 Budel). All.: Giampaolo 6.
Milan (4-3-1-2): Kalac 6, Bonera 6, Kaladze 5.5, Maldini 6, Jankulovski 5.5, Gourcouff 6, Brocchi 6 (23 st Inzaghi sv), Pirlo 5, Seedorf 6, Gilardino 6 (31 st Simic sv), Oliveira 5 (1 st Borriello 7). (29 Fiori, 31 Antonelli, 36 Darmian, 38 Lunati). All.: Ancelotti 6.
Arbitro: Brighi di Cesena 6.
Angoli: 5-5.
Recupero: 0 e 4 .
Ammoniti: Conti per gioco scorretto; Suazo per comportamento non regolamentare.
Espulso: Pirlo al 30 st per fallo da dietro su Suazo.
Spettatori: 20 mila.

Le reti
3 st: azione di Seedorf sulla sinistra, tocco per Gourcuff che crossa al centro dove Gilardino stacca piu in alto di tutti e di testa batte Fortin in sospetta posizione di fuorigioco.
9 st: Suazo realizza con un destro potente un calcio di rigore alquanto dubbio concesso da Brighi per fallo di Kaladze sullo stesso Suazo.
20 st: Parata di Kalac su tiro di Suazo da distanza ravvicinata, sulla respinta Capone insacca con una palombella di testa.
24 st: su azione di calcio d angolo, la palla finisce a Borriello che stoppa di petto e batte Forin in acrobazia.

Ai Viola basta un solo gol di Tony per battere la Lazio

03/12 Dopo tre vittorie di fila e una classifica che aveva portato molti a parlare già di Europa la Lazio è caduta oggi a Firenze (1-0). Per la formazione di Delio Rossi una prova piuttosto deludente, specie nel primo tempo in cui è apparsa la controfigura della squadra vivace e arrembante ammirata negli ultimi tempi, incapace stavolta di reagire al gol segnato al 15' da Luca Toni. Il gol dell'attaccante, ancora visibilmente sofferente al piede sinistro, è bastato alla Fiorentina ben diretta dall'atteso ex Liverani (per lui qualche fischio e molta indifferenza da parte dei tifosi laziali) per riuscire in un colpo solo a conquistare tre punti preziosi in chiave-salvezza, ad aggiudicarsi la sfida fra penalizzate da Calciopoli e sfatare un tabù che durava dal 10 maggio 1998 quando i viola superarono la Lazio all'Olimpico per 4-1. Da allora 9 sconfitte e tre pareggi, addirittura al Franchi la Fiorentina non superava i biancocelesti dal '95. Dunque una vittoria importante per i viola benche' sofferta, con un finale di gara in cui la Lazio dopo la molle performance del primo tempo s'é scossa sfiorando il pari in almeno tre occasioni. La Fiorentina di contro è eccessivamente arretrata per stanchezza e paura di non farcela ma alla fine ha meritato i tre punti in virtù di un buon primo tempo (da applausi i primi 15'), di numerose palle-gol e della capacità, nei momenti di sofferenza, di stringere i denti e gettare il cuore oltre l'ostacolo. La Lazio, forse per la bella classifica e la striscia di cinque risultati utili (l'ultimo ko risaliva al 25 ottobre, 2-0 con la Samp) si è un po' troppo specchiata e quando s'é trovata in svantaggio non ha saputo reagire complici anche la brutta giornata di Ledesma e Pandev e la scarsa vena di Foggia inserito al posto dello squalificato Mauri. E le occasioni avute nella ripresa (neutralizzate da un Frey superlativo) non hanno fatto che aumentare i rimpianti. Fra i cori dei tifosi laziali inneggianti al duce e continui sfottò con i sostenitori viola, la gara è entrata subito nel vivo: nella Fiorentina Dainelli di nuovo titolare e Pazienza preferito a Blasi, nella Lazio Stendardo anziché Siviglia. Dopo soli 3' Peruzzi protagonista su Mutu, viola sicuramente più intraprendenti e determinati premiati al 15' col gol di Toni, assist di testa di Ujfalusi e palla arpionata dall'attaccante. Un gol che ha fatto arrabbiare il clan laziale (a fine gara Rossi polemizzerà). Il vantaggio ha dato ulteriore spinta a Mutu e compagni che hanno continuato a macinare gioco e palle gol contro una Lazio molle, lenta, smarrita, che ha chiuso il primo tempo senza impegnare Frey. Nella ripresa biancocelesti senza Oddo lasciato fuori per scelta tecnica, decisione affatto gradita dal capitano. Una punizione di Foggia alta di poco è stata il segnale di un certo risveglio ma ancora la Fiorentina ha sfiorato il raddoppio con Mutu e Toni poi sostituito con Pazzini. Al 20' la prima autentica occasione per la Lazio: difesa viola in ritardo, contropiede di Rocchi e assist per il neo entrato Makinwa il cui tiro è stato miracolosamente parato da Frey di piede, sulla respinta Foggia ha sciupato tutto sparando alto. Ancora un grande Frey al 26' su Foggia mentre la Fiorentina appariva in affanno, quindi al 42' su un forte tiro dalla distanza di Mutarelli. Alla fine però i viola sono riusciti a resistere e a prendersi i tre punti: la classifica resta delicata ma il quart'ultimo posto (dove staziona il Parma a quota 9) adesso dista appena di un punto. Per la Lazio un ko che dovrà far riflettere ma potrà servire di lezione.
La parola ai tecnici
Lo stile è quello di Delio Rossi, che tradizionalmente non usa giri di parole per spiegare sconfitte o episodi. Al quarto d'ora del primo tempo, Luca Toni riceve palla e gira al volo in rete quello che poi sarà il gol-partita di Fiorentina-Lazio. Nulla da recriminare? "In effetti Toni alza un po' troppo la gamba - attacca il tecnico, unico dei biancocelesti a presentarsi in sala stampa a fine partita - ma d'altronde si sa che in certi campi questi sono gol". E' una frecciata in piena regola, che segue a distanza di pochi giorni la "sudditanza psicologica" degli arbitri tirata in ballo dal Siena proprio al termine del derby contro la Fiorentina. Rossi, comunque, non ci sta ad alimentare le polemiche: "In realtà quando si perde c'é sempre da recriminare. Con un po' di fortuna in più, forse avremmo meritato il pari". Intanto serpeggia la sensazione che con la sostituzione alla fine del primo tempo di Massimo Oddo, si sia creato un caso: "Ho sostituito Oddo perché tutta la settimana si era allenato trascinandosi dietro sintomi influenzali. Vedevo che faceva fatica a rientrare e ho agito di conseguenza. Se sulla prestazione opaca del ragazzo può aver pesato il mancato rinnovo del contratto? Non scherziamo, qui siamo tutti professionisti. Oddo è legato alla Lazio e se ne va soltanto se arriva un'offerta congrua. Altrimenti inutile parlarne, anche a me piacerebbe Ronaldinho". Per Ledesma, invece, "una buona partita, anche se ha sbagliato molto l'ho visto sempre ben presente in campo". Nessun accenno particolare, infine, all'ex Liverani: "Ho salutato lui come tutti gli altri, se è per questo anche Donadel e Montolivo sono stati miei ex giocatori". Infine sul derby di domenica prossima contro la Roma: "Ieri sera non l'ho vista contro l'Atalanta, ho preferito guardare 'Il Codice da Vinci'. Se temo contraccolpi per il ko odierno? Assolutamente no, lo spirito di Firenze è quello giusto". Scelta opposta a quella della Lazio in casa della Fiorentina: a fine gara parlano tutti tranne il tecnico Cesare Prandelli, che ormai abitualmente, pur facendo filtrare una certa soddisfazione per il successo ottenuto, preferisce lasciar spazio ai suoi giocatori. La premessa, però, è del presidente gigliato Andrea Della Valle: "Ho visto una Fiorentina in netta crescita, che sta bene e i segnali sono stati davvero buoni. Anche oggi qualche imbecille è stato autore di fatti sgradevoli, ma stiamo cercando, come società, di prevenire certi episodi". L'analisi tecnico-tattica della gara spetta, invece, all'ex Fabio Liverani: "Dovevamo assolutamente vincere dopo i due pareggi in trasferta e, pur soffrendo un po', ci siamo riusciti. Non solo per me, ma per tutti è stata una partita particolare, difatti si è visto lo spirito del gruppo pronto ad affrontare una sfida di cartello. La Lazio, forse, ha pagato troppo l'assenza di un centrocampista imprevedibile come Mauri". Imprevedibile è stata, invece, la partenza a razzo della Fiorentina: "L'avevamo studiata nei particolari - spiega il centrocampista viola Marco Donadel - per sorprenderli fin dal primo minuto. Certo, nel secondo tempo abbiamo pagato lo sforzo iniziale e molti di noi hanno avuto i crampi a dimostrazione dell'impegno profuso, l'importante però è stato ritornare al successo". "Sofferto, come tutte le belle vittorie" ha concluso Pazienza, oggi protagonista di una buona gara al posto di Blasi.

Fiorentina - Lazio 1-0 (1-0)
Reti: nel pt 15' Toni
Fiorentina (4-1-2-2-1): Frey 7.5, Ujfalusi 6, Gamberini 6, Dainelli 6, Pasqual 6, Liverani 7 (34' st Blasi sv), Pazienza 6.5 (44' st Gobbi sv), Donadel 6, Jorgensen 6, Mutu 7, Toni 6.5 (26' st Pazzini 5.5). (28 Lupatelli, 2 Kroldrup, 6 Potenza, 18 Montolivo, 29 Pazzini). All. Prandelli 6.5.
Lazio (4-3-2-1): Peruzzi 6, Oddo 6 (1' st Siviglia 6), Stendardo 5.5, Cribari 6, Zauri 6, Mudingayi 6, Ledesma 5, Mutarelli 6, Foggia 4.5 (28' st Manfredini sv), Pandev 5 (21' st Makinwa 5.5), Rocchi 5.5. (32 Ballotta, 3 Bonetto, 4 Firmani, 17 Tare). All. Rossi 5.5.
Arbitro: Rizzoli di Bologna 5.5
Angoli: 6-2 per la Fiorentina
Recupero: 0 e 4'
Ammoniti: Stendardo, Ujfalusi, Dainelli, Ledesma per gioco falloso.
Spettatori: 30.178, incasso 592.764 euro.

Le reti
15' pt: punizione di Jorgensen, Stendardo respinge davanti alla porta, Ujfalusi raccoglie e di testa serve Toni che da posizione ravvicinata arpiona il pallone e trafigge di destro Peruzzi.

Le pagelle
FIORENTINA
Frey 7.5: inoperoso per oltre un'ora salva il risultato con due parate miracolose su Makinwa e Foggia, pronto pure su Mutarelli.
Ujfalusi 6: qualche affanno di troppo nel finale.
Gamberini 6: che fatica turare tutte le falle.
Dainelli 6: alterna puntuali anticipi a qualche disattenzione.
Pasqual 6: bene in fase propositiva, meno in fase difensiva.
Liverani 7: prima volta da ex, non si fa bloccare dall'emozione e sale in cabina di regia sfoderando la solita classe e acume tattico (34' st Blasi sv).
Pazienza 6.5: preferito a Blasi, gioca una partita di grande sostanza (44' st Gobbi sv).
Donadel 6: non sempre lucidissimo ma corre e lotta per quattro.
Jorgensen 6: la maschera protettiva lo condiziona ma non si tira mai indietro.
Mutu 7: sfiora il gol in più di un'occasione, qualche pausa ma anche una spina costante per la difesa laziale.
Toni 6.5: soffre ancora al piede e si vede, è macchinoso, soffre gli avversari ma griffa il gol-vittoria e non è poco (26' st Pazzini 5.5: tanta voglia senza però graffiare).
All. Prandelli 6.5: la sua Fiorentina alterna momenti di gran calcio ad altri da sofferente squadra-salvezza.

LAZIO
Peruzzi 6: grandissimo intervento a inizio gara su Mutu.
Oddo 6: Mutu gli tarpa un po' le ali ma quando può si sgancia in avanti e sforna i suoi soliti assist. Non sembra gradire il cambio (1' st Siviglia 6: entra subito nel vivo della gara).
Stendardo 5.5: controlla discretamente Toni ma c'é la macchia del gol viola.
Cribari 6: più attento e concreto del compagno di reparto.
Zauri 6: primo tempo in grande sordina come tutta la Lazio, ripresa giocata con maggiore intraprendenza ma già in salita.
Mudingayi 6: si batte con ardore ma come il resto dei compagni si sveglia tardi, sfiora il pari.
Ledesma 5: perde nettamente la sfida con Liverani, lento, impreciso, farraginoso, inutile.
Mutarelli 6: al solito grande abnegazione ma non sempre basta.
Foggia 4.5: fa rimpiangere Mauri, corre tanto ma perlopiù a vuoto, fallisce una clamorosa palla-gol. Esce zoppicante (28' st Manfredini sv).
Pandev 5: un vistoso passo indietro rispetto alle recenti brillanti prestazioni (21' st Makinwa 5.5: non colpisce quando dovrebbe).
Rocchi 5.5: pochi spunti e nessun vero pericolo ma non è tutta colpa sua, è poco servito e lasciato troppo isolato.
All. Rossi 5.5: la sua Lazio regala un tempo intero alla Fiorentina e lo paga a caro prezzo.
Arbitro Rizzoli 5.5: direzione che lascia qualche perplessità.

Per il Livorno prima sconfitta casalinga ad opera del Chievo

03/12 Il Livorno incassa i primi gol del campionato in casa e perde la partita della possibile svolta, come l' aveva definita lo stesso tecnico amaranto Daniele Arrigoni, alla vigilia. Ma il Chievo ha vinto con merito, mostrandosi superiore ai toscani soprattutto sotto il profilo atletico, con Obina killer spietato. L' allenatore livornese cambia pelle alla squadra ma non ottiene il risultato sperato, mentre Del Neri azzecca i cambi e mette in campo una formazione che ha spesso messo in difficoltà gli amaranto. Vigiani, schierato da Arrigoni a supporto delle due punte Bakayoko e Lucarelli, non si vede praticamente mai e non riesce a creare la superiorità numerica a centrocampo, dove il Chievo regge bene il colpo mantenendo sempre coperta la difesa nella quale Mandelli non sbaglia nulla e gli altri neutralizzano le offensive sterili dei padroni di casa. Lucarelli non trova palloni giocabili e allora sono gli ospiti a meritarsi applausi. Con Obinna che scalda le mani ad Amelia al 5' del primo tempo. Il nigeriano è ancora più pericoloso all' 8' quando dai venti metri scaglia un sinistro potente che il portiere livornese devia provvidenzialmente in corner. Cossato non si rende pericoloso e quando il Chievo rallenta nella seconda metà del primo temo, il centravanti clivense fatica a tenere la squadra alta. Il Livorno guadagna metri di campo e crea anche qualche pericolo soprattutto con gli inserimenti di Pfertzel e Morrone, che però non arrivano alla conclusione e falliscono l' ultimo passaggio. Allo scadere il Livorno però reclama per un calcio di rigore: Pfertzel crossa dalla destra e il braccio di D' Anna, dentro l' area devia la traiettoria del pallone tagliando fuori Lucarelli. Tagliavento e il suo assiStente giudicano l' intervento involontario e lasciano correre mandando su tute le furie squadra e panchina amaranto. Nella ripresa, il Livorno parte meglio e Del Neri lascia negli spogliatoi Kosowski, inserendo Marcolini e spostando a sinistra Sammarco. La mossa è giusta perché irrobustice la linea mediana e permette al Chievo di diventare pericoloso sulle fasce. Il Livorno, invece, senza il fosforo di Passoni, assente per squalifica e sostituito da un generoso Filippini (che però non ha né i tempi né i piedi del playmaker), non riesce a proporre trame offensive adeguate e la difesa veneta ha buon gioco sulle continue palle lunghe destinate a Lucarelli e Bakayoko, entrambi apparsi piuttosto appannati. Con il passare dei minuti, la supremazia territoriale del Livorno va spegnendosi e il Chievo ne approfitta per assestare i colpi del ko: al 26' Obinna conquista un rilancio lungo e si invola verso la porta avversaria, Amelia indugia nell' uscita e l' attaccante lo batte con un preciso diagonale rasoterra. Cinque minuti dopo lo stesso nigeriano chiude i conti approfittando di un errore di Grandoni che tocca di testa, senza liberare l' area e lasciando così buon gioco all' attaccante che supera con un preciso pallonetto l' incolpevole Amelia. Il Chievo vince e allontana la zona calda, mentre nonostante la sconfitta il Livorno resiste in quarta posizione aspettando buone notizie dal posticipo tra Ascoli e Catania.
La parola ai tecnici
"Sono soddisfatto del risultato e della prestazione. Il Chievo comincia ad avvicinare quelle posizioni di classifica che gli competono". Parla chiaro Gigi Del Neri, dopo la vittoria della sua squadra sul Livorno. Un successo chiaro, anche se maturato solo negli ultimi venti minuti. "Ma la squadra aveva fatto bene già nel primo tempo - spiega il tecnico dei veneti - e non eravamo riusciti a trovare il gol, ma avevamo comunque creato molto". Poi, nel secondo tempo però la mossa vincente l' ha fatta proprio Del Neri, richiamando Kosowski per inserire Marcolini a inizio ripresa. "Ci ha dato stabilità a centrocampo - sottolinea Del Neri - e ci ha permesso di sfruttare meglio e più in profondità sia Obinna che Semioli, in questo modo abbiamo messo paura anche al Livorno che non ci ha creato molti pericoli, mentre gli amaranto nel finale di primo tempo avevano alzato il ritmo". Lucida anche l'analisi dell' allenatore sconfitto. "Il Chievo - spiega Arrigoni - era messo bene in campo e ha saputo sfruttare meglio le occasioni. Noi abbiamo avuto qualche chances ma non siamo riusciti a concretizzarle". Il Livorno, alla fine del primo tempo, si è anche lamentato per un calcio di rigore non assegnato per fallo di mano di D' Anna. "In Italia - dice Arrigoni - lamentarsi per i rigori non dati è uno sport nazionale. Ma io sono sincero, non l' avrei dato. Il fallo di mano c'é, ma D' Anna non può tagliarsi il braccio". Infine, l' allenatore amaranto ammette che l' assenza di Passoni è pesata: "Sotto il profilo delle geometrie, un giocatore come lui non si inventa". E sulla classifica spiega: "Peccato per la battuta d' arresto, perché se avessimo vinto avremmo scavato un solco tra noi e quelle dietro. Credo che in campionato le prime tre facciano corsa a sé, così come a parte vanno considerate Milan, Fiorentina e Lazio. Le altre 14 squadre si equivalgono e saranno gli episodi a deciderne il destino". Il portiere del Livorno, Marco Amelia, ammette le sue colpe sul primo gol di Obinna: "Ho sbagliato - spiega - perché non ho mantenuto la posizione. Gli sono andato incontro e mi sono fatto infilare proprio mentre camminavo". Poi, però carica la squadra in vista della prossima difficile trasferta di Palermo, sabato sera. "E' andata male, pazienza. Del resto, il Chievo è la nostra bestia nera - conclude Amelia con una pausa studiata ad arte - esattamente come noi lo siamo per il Palermo. Quindi siamo pronti a rifarci subito e a riprendere quanto abbiamo perso oggi". Non fa drammi neppure Spinelli. "In serie A gli errori si pagano e noi oggi ne abbiamo commessi. Capita, comunque Arrigoni non rischia nulla e io sono andato rincuorare la squadra che ha pagato anche la fatica della gara di coppa Uefa".

Chievo - Livorno 0-2 (0-0)
Reti: nel st 26' e 33' Obinna
Livorno (3-5-2): Amelia 6.5, Grandoni 5, Kuffour 6, Knezevic 6, Pfertzel 5.5, Morrone 6, Filippini 6, Vigiani 4.5 (27' st Vidigal 5), Pasquale 6, Lucarelli 5, Bakayoko 5 (29' st Danilevicius 5). (23 Manitta, 6 Galante, 5 Argilli, 69 Balleri, 21 Paulinho). All.:Arrigoni 5.
Chievo (4-4-2): Sicignano 6, Mandelli 7, Lanna 6.5, D' Anna 6.5, Malagò 6.5, Semioli 6.5, Sammarco 6.5, Brighi 6.5, Kosowski 5.5 (1' st Marcolini 6), Obinna 7 (36' st Tiribocchi sv), Cossato 5 (9' st Pellissier 6). (18 Squizzi, 4 Mantovani, 47 Marchese, 14 Garzon). All.: Del Neri 7.
Arbitro: Tagliavento di Terni 6.5.
Angoli: 7-4 per il Chievo.
Recupero: 1' e 4'.
Ammoniti: Obinna per proteste, Pasquale per gioco scorretto.
Spettatori: 7.087 per un incasso di 121.295 euro

Le reti
26' st - Filippini perde palla a centrocampo e Obinna si invola verso l' area avversaria, Amelia indugia nell' uscita e l' attaccante nigeriano lo infila con un diagonale che sbatte sul palo e rotola in rete.
33' st - Su un lungo rilancio dei centrocampisti del Chievo Grandoni sbaglia e Obinna infila con un preciso pallonetto l' incolpevole Amelia.

Messina in crisi battuta in casa dalla Samp

03/12 Sconfitta magari immeritata ma indiscutibile per il Messina che ha smarrito da tempo la strada maestra dando vita all'ennesima brutta prestazione. La Sampdoria incamera tre punti senza aver fatto nulla di speciale ma "soltanto" due gol, frutto anche di una evidente distrazione della retroguardia di Giordano sul primo angolo della partita per gli ospiti e in un contropiede nel finale. Adesso per la squadra giallorosa, chiamata a due trasferte consecutive in Lombardia (Atalanta e Inter), si prospetta un futuro buio e la società dovrà certamente ricorrere al mercato di gennaio per rinforzare un organico inadeguato soprattutto a centrocampo dove il dominio di tutte le squadre sui giallorossi é evidente. Non può sorridere nemmeno Novellino in quanto la sua Sampdoria è apparsa poca cosa, con costanti amnesie dalla lunga durata in momenti in cui bisognava invece affondare i colpi e chiudere la partita. L'assenza del capitano Volpi si è sentita più del dovuto. In uno stadio sempre più deserto nonostante la giornata di sole, Giordano si affida alla formazione migliore rimandando in panchina il discusso Coppola e in tribuna Di Napoli fermato da uno stiramento. Novellino ribadisce la formazione vincente in Coppa Italia a Palermo con l'unica variante di Bonazzoli al posto del dolorante Bazzani. Messina più pericoloso nella prima frazione di gara con Floccari e Riganò in buona vena ma nessun serio pericolo per Berti. E al 20', al primo angolo la Samp passa con Franceschini lasciato solo a deviare di testa sottomisura. Pronta la reazione giallorosa ma sul colpo di testa di Floccari è pronto Berti. Grande mischia al 32' ma né Floccari né Cordova riescono a trovare il varco giusto. Pareggia Riganò ma quando colpisce di testa è in fuorigioco. Poi il bomber si ripete di testa al 35' ma trova pronto Berti alla grande parata. Poi Olivera scarta tutti in velocità e sull'uscita di Storari mette a lato. Secondo tempo senza acuti per venti minuti poi Giordano prova a cambiare mettendo dentro Coppola e Iliev per gli spenti Alvarez; Novellino si tutela con Maggio per Olivera. La gara però si spegne, il Messina ha tanta buona volontà ma poca lucidità, la Samp bada soprattutto a contenere. Ci prova Coppola da fuori ma per due volte la mira non è perfetta. Insiste il Messina nonostante l'inferiorità numerica (espulso giustamente Zanchi) ma al secondo minuto di recupero Maggio parte in contropiede, approfitta della prateria che ha davanti e appoggia a Quagliarella: facile il sinistro da pochi passi. Si finisce con la contestazione dei tifosi messinesi alla propria squadra.
La parola ai tecnici
Nessun dramma in casa giallorossa nonostante il Messina abbia colto appena un punto nelle ultime quattro partite e sprecato un gran vantaggio in classifica. Il tecnico Bruno Giordano evidenzia che "dietro di noi ci sono tante squadre che sicuramente vorrebbero essere al nostro posto". "Non condivido - afferma Giordano - questo pessimismo, soprattutto dei tifosi, che ci possono condizionare per il futuro". Quanto alla gara con la Samp ha un modo tutto suo di vedere il risultato. "Siamo stati soltanto sfortunati - aggiunge il tecnico - tutto qui. Il primo tempo lo abbiamo giocato bene, abbiamo avuto tre grosse occasioni per pareggiare ma i difensori blucerchiati si sono salvati in tutte le maniere. Nella ripresa la grande esperienza della Samp ha avuto il sopravvento: la squadra di Novellino ha congelato la partita e di fatto non ci ha fatto più giocare". Sulla stessa lunghezza d'onda l'esperto difensore Mark Iuliano: "La squadra si è mossa bene, ha creato occasioni da rete ma purtroppo è un periodo storto e tutto ci va male. Prima riuscivamo a mettere la palla dentro, adesso no. Non ho comunque alcuna preoccupazione sul futuro del Messina, ci riprenderemo presto". In casa doriano il tecnico Walter Novellino, non si sa per quale motivo, non si è presentato in sala stampa. Il giovane Parola, uno dei protagonisti, confessa che il gol di Franceschini non è stato occasionale. "Sapevamo - aggiunge Parola - che il Messina patisce molto i calci d'angolo e punizioni e per tutta la settimana abbiamo studiato i filmati della squadra giallorossa. Quanto alla partita abbiamo meritato anche se nel primo tempo dovevamo chiudere col 2 a 0". L'attaccante Quagliarella, utilizzato parzialmente, è comunque felice, in 20 minuti un gol: "Temevamo molto il Messina che in casa è davvero temibile ma alla fine siamo riusciti a conquistare una vittoria meritata. La squadra sta crescendo e la prova si era già avuta giovedì in Coppa Italia. Dobbiamo proseguire per questa strada".

MESSINA-SAMPDORIA 0-2 (0-1)
RETI: nel pt 20' Franceschini, nel st 47' Quagliarella.
MESSINA (4-4-2): Storari 6, Zoro 6,5, Parisi 5, Zanchi 5, Iuliano 5,5, Alvarez 5,5 (14' st Iliev 5), Cordova 5 (19' st Coppola 6), De Vezze 6, Masiello 6,5, Floccari 5,5, Riganò 6. (88 Caglioni, 41 Sullo, 16 Ogasawara, 77 Lavecchia, 31 Morello) Allenatore: Giordano 5,5.
SAMPDORIA (4-4-2): Berti 6,5, Zenoni 6, Sala 6, Falcone 6,5 (33' st Pieri 5,5), Accardi 6, Olivera 6,5 (19' st Maggio 6), Del vecchio 6, Parola 6,5, Franceschini 6,5, Flachi 6 (24' st Quagliarella 6,5), Bonazzoli 5. (1 Castellazzi, 11 Bonanni, 66 Da Mota, 9 Bazzani). Allenatore: Novellino 6.
ARBITRO: Moranti di Ascoli 6.
ANGOLI: 5 a 5
Espulso al 40' st Zanchi per fallo da dietro su Quagliarella.
Ammoniti: Iuliano, Accardi, Pieri, Delvecchio, De Vezze, per gioco falloso, Berti per ostruzione.
Recuperi: 0 e 5.

Le reti
20' pt angolo di Parola e deviazione di testa di Franceschini
sotto la traversa.
47' st: vola in contropiede Maggio sulla destra, mette al centro
e indisturbato Quagliarella batte di sinistro Storari.

Pari inutile tra Parma e Palermo

03/12 Tra due squadre depresse dai rispettivi filotti di sconfitte consecutive (tre in campionato per il Parma, due per il Palermo che però ha perso anche nelle Coppe), esce il classico pareggio in bianco che una volta si chiamava 'brodino'. E' il primo casalingo per i crociati, il primo in assoluto per i rosanero. Le rispettive classifiche continuano a piangere, perché il Parma nelle retrovie è stato scavalcato dal Chievo e perché il Palermo cede altri due punti a Roma e Inter, ma almeno riprendono a muoversi. Ed entrambe le squadre possono, a scelta, rammaricarsi un po' per la mancata vittoria oppure tirare un sospiro di sollievo per non aver perso di nuovo. Partendo dal finale, dovrebbe essere questo l'atteggiamento del Parma perché Bucci, ormai promosso titolare al posto di De Lucia, ha tolto dall'incrocio dei pali una punizione del neo-entrato Caracciolo al minuto 91'. E sul corner seguente il centravanti rosanero ha sfiorato il palo di testa. Pioli, però, può complimentarsi con se stesso per come ha impostato tatticamente la partita contro un'avversaria ben più quotata, nel giorno in cui gli mancavano Grella, Morfeo e Budan, cioé la colonna vertebrale della formazione. La fiducia finalmente concessa a Cigarini, soprattutto, è stata ben ripagata dal giovane centrocampista, che ha dato ordine e compattezza a reparti tendenti sempre a sfilacciarsi troppo, prendendosi anche l'onere di ergersi a incontrista e di cercare il gol con un gran tiro da fuori (6' st). Sull'altro fronte, Guidolin aveva pure assenze pesanti (Biava, Guana e Diana su tutti), ma il suo Palermo pur sotto ritmo ha sempre tenuto il pallino del gioco, come sempre calamitato dai piedi di Corini, e in difesa ha rischiato pochissimo, se non quando al 12' pt Dessena, ben servito da Gasbarroni, ha impattato male il pallone spendendolo alto a pochi passi da Fontana. Il problema del Palermo di oggi era la scarsa vena dei due ex Simplicio e Bresciano, peraltro accolti da grandi applausi, e delle due punte, Di Michele e Amauri, il primo capace di 'telefonare' a Bucci una conclusione da buona posizione al 30', e il secondo autore di un solo acuto (un'incornata sventata prodigiosamente dall'esperto portiere crociato al 9' st), ma anche di un madornale errore pochi minuti prima quando invece Bucci si era fatto sfuggire un innocuo pallone in uscita e il brasiliano non ha saputo approfittarne. Ben più incisivo è stato Caracciolo nello scampolo di partita giocato, quando Pioli aveva inserito il rientrante Paci per dare più centimetri alla difesa, passando al 3-5-2 con Paponi accanto a Muslimovic. Tra le note di cronaca da segnalare anche un gol di testa annullato a Couto al 13' st: sulla punizione dalla trequarti di Cigarini, il portoghese - prim'ancora di commettere probabilmente fallo su Barzagli - era in fuorigioco. La partita è stata tutt'altro che spettacolare, con il Palermo a sfoggiare possesso di palla e il Parma più bravo nelle ripartenze - specie con gli 'strappi' di Gasbarroni - che nella manovra elaborata spesso zavorrata dai limiti tecnici di alcuni elementi. Con il rientro dei suoi 'big' la squadra crociata proverà ora a risalire la china mentre il Palermo, forse, senza pensare più allo scudetto ritroverà la serenità e le bollicine del suo attacco, oggi assolutamente svaporato contro la peggior difesa delle serie A.
Guidolin “Messina è una persona seria”
"A me Messina è una persona che piace molto. E' riservato, assolutamente non arrogante. Mi sembra sia una persona seria". Nel dopo Parma-Palermo il tecnico del Palermo Francesco Guidolin tiene a sottolineare che "le fortune della sua squadra non dipendono dai direttori di gara" e elogia l'arbitro del match del Tardini. A proposito della critiche ricevute dal presidente del Palermo Zamparini Guidolin ai microfoni di Italia 1 aggiunge: "Non so se destabilizza gli altri a me no di sicuro. Io sono concentrato sul mio obiettivo di migliorare la classifica del Palermo".
La parola ai tecnici
Sia Francesco Guidolin sia Stefano Pioli si tengono stretto il punticino, che di questi tempi è un bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto. "Venivamo da un periodo difficile - osserva il tecnico del Palermo - e abbiamo affrontato un avversario tonico e ben messo in campo, dunque il pareggio ci sta. Anche se - aggiunge forse riferendosi alla punizione di Caracciolo nel finale - la vittoria non l'abbiamo mancata di molto". E a proposito delle 'punture verbali' di Zamparini, Guidolini assicura: "La pressione non la sento". Sereno anche il tecnico del Parma, pur consapevole che la classifica resta quel che è per non dire peggio: "E' vero, ma dopo tre sconfitte è un pareggio strameritato che dà morale in vista di questo finale di girone di andata che per noi sarà davvero decisivo. Ecco, in questo senso lo considero un primo, importante passo". Molto del merito di questo pareggio è di Luca Bucci, migliore del Parma: "La punizione? Dopo aver deviato il pallone ho sbattuto la faccia contro il palo. Per il Parma mi sto immolando", scherza ricordando la frattura a una costola rimediata a Kazan. Poi prosegue: "Questo punto è stato fortissimamente voluto da tutta la squadra, abbiamo rischiato è vero ma siamo rimasti compatti e abbiamo anche avuto delle occasioni. Insomma, se avessimo vinto non ci sarebbe stato da gridare allo scandalo". Scuro in volto è Eugenio Corini, che all'uscita dal campo per lasciare il posto a Parravicini si è infilato negli spogliatoi senza guardare la propria panchina: "Stavo bene, non sono stato sostituito per infortunio", tiene a precisare. E a chi gli chiede espressamente se il suo sia stato un atteggiamento polemico, il regista rosanero replica: "Polemico no, ma cosa avrei dovuto fare? Essere sostituito non piace a nessuno". Più disteso Mark Bresciano, cui ha fatto piacere l'accoglienza del Tardini:"Sono stato qui tanti anni, è impossibile dimenticare Parma e i suoi tifosi. E per me è stato anche impossibile mascherare l'emozione in campo".

Parma e Palermo 0-0
Parma (4-3-2-1): Bucci 7, Ferronetti 6 (31' st Paci 6), Couto 6.5, Contini 6, Castellini 6.5, Dessena 6, Cigarini 6.5, Ciaramitaro 5, Pisanu 6, Gasbarroni 6 (25 st Paponi sv), Muslimovic 5.5. (23 De Lucia, 33 Coly, 80 Bocchetti, 34 Savi, 29 Dedic). All.: Pioli 6.5.
Palermo (4-4-2): Fontana 6, Cassani 6.5, Dellafiore 6, Barzagli 6, Zaccardo 6, Tedesco 6.5, Corini 6.5 (26' st Parravici sv), Simplicio 5.5, Bresciano 5.5, Amauri 5.5, Di Michele 5 (26' st Caracciolo 6). (1 Agliardi, 53 Cossentino, 26 Pisano, 66 Curiale, 22 Munari). All.: Guidolin 6.
Arbitro: Messina di Bergamo 5.5.
Angoli: 6-3 per il Palermo.
Recupero 1' e 4'.
Ammonito: Gasbarroni per condotta non regolamentare
Spettatori: 15.000.

I cento anni del Torino festeggiati dall’arbitro Ivaldi che regala la vittoria ai granata

03/12 Festa doveva essere e festa è stata, per il Torino centenario. Ma senza un invitato speciale, la dea bendata, i granata non sarebbero riusciti a battere l'Empoli, che oltretutto reclama per un gol clamororosamente non concesso a Marianini, con la palla entrata di almeno venti centimetri, ma battezzata fuori dal guardalinee Ivaldi, prima che venisse ricacciata fuori da Barone. Era solo il 12' della ripresa, per l'Empoli ci sarebbe stato tutto il tempo di impostare la partita in contropiede e sfruttare gli spazi. Il Toro ha mostrato i soliti limiti di costruzione ma soprattutto di conclusione, anche se nel primo tempo i granata avevano acquisito un credito con la buon a sorte per un palo sbucciato da Stellone a portiere battuto. Morale: i granata si prendono tre punti preziosissimi e non meritati, che fanno fieno in cascina nella speranza che Zaccheroni, in tempi brevi, riesca a dare una manovra d'attacco decente alla squadra. Oggi, con il solito schema dei due esterni larghi e di Stellone unica punta, il Toro non ha mai trovato sbocchi decenti e anche il celebrato Rosina è andato a imbottigliarsi spesso in zone chiuse. L'Empoli, con una punta sola, ha agevolmente controllato la pressione granata nel primo tempo, non riuscendo però mai a impensierire nei rari contrattacchi a difesa granata, l'unico reparto che sembra essersi assestato. A inizio ripresa, il giallo del gol non visto, che poteva cambiare totalmente la partita. Poi l'Empoli ha avuto il torto di non insistere e il Toro scombiccherato e senza idee, almeno, ci ha creduto, prima inserendo la seconda punta, Abbruscato, che almeno si è visto in due conclusioni pericolose e poi osando, con Comotto, che non è certo un goleador, la conclusione dal limite. E' andata bene, il destino si è ricordato che oggi era una giornata tutta dipinta di granata. Ancora scarse, però, le indicazioni che possano portare all'ottimismo: deludenti Lazetic e Barone, il gioco non decolla e si snoda sempre in modo macchinoso. Una delle poche armi offensive efficaci, per i granata, è quella del gioco aereo, ma i vari Cioffi e Franceschini quando vengono in avanti sui calci piazzati, non sono mai sorretti da uno schema. L'ex mantovano nel primo tempo si è reso pericoloso due volte su corner, ma la palla è uscita di un soffio. L'Empoli, che a inizio ripresa aveva cambiato i terzini per dare più spinta alla manovra, aveva capito che il Toro sterile di oggi non poteva creargli problemi e ha cercato di affondare, ma mai con la convinzione giusta. Il risultato più esatto (gol valido non concesso a parte) era certamente un pari, ma se il Torino porta a casa molto più di quanto meritasse, sa benissimo che la strada della salvezza sarà durissima, soprattutto se si hanno così grandi difficoltà a trovare la via della rete. Oltre al guardalinee, un ulteriore aiutino a vincere glielo ha dato lo stesso Cagni, inserendo una punta, Matteini, a dieci minuti dalla fine, per tentare di vincere. E invece le mossa è servita soltanto a liberare Comotto sulla fascia, che poi, nella giornata più speciale, si é scoperto erede di Leo Junior, uno dei grandi del passato che oggi lo hanno applaudito.
Parlano i tecnici
"Sbagliano tutti, dobbiamo accettare l'errore. Abbiamo fatto un regalo al Torino per il Centenario, va bene così". Gigi Cagni sdrammatizza così l'episodio del gol non visto in Torino-Empoli, che ha penalizzato la sua squadra. "Il guardalinee Ivaldi - spiega - mi ha detto, rientrando: Può essere che la palla fosse dentro, forse ho sbagliato, che posso farci?". Alberto Zaccheroni aveva già avuto episodi sfortunati con Ivaldi, quando con la Juventus non vide un gol di Bierhoff che era entrato e lui allenava appunto l'Udinese. Quando era sulla panchina della Lazio, a Verona venne convalidato un gol dubbio perché lo stesso Ivaldi non riuscì a correre in tempo a causa del ghiaccio. "Ricordo bene questi episodi. Ivaldi non è fortunato, negli ultimi 6-7 anni questi episodi sono sempre capitati a lui. Ma è uno dei migliori". Conferma Cagni: "La sua qualità e buona fede non sono in discussione, perché è un internazionale"
Cagni “La palla era dentro”
"E' un po' che sto dicendo che dobbiamo aiutare gli arbitri. Ivaldi ha sbagliato, pazienza. L'importante è la buona fede, mi dispiace soprattutto per i ragazzi". Il tecnico dell'Empoli Gigi Cagni è dispiaciuto per la sconfitta contro il Torino ma non si nasconde dietro all'errore del guardalinee per non aver convalidato il gol segnato da Matteini, dentro di quasi mezzo metro. "Siamo sul campo tutti - ha aggiunto Cagni ai microfoni di Italia 1 -. Come sbaglio io, sbagliano gli altri. Mi dispiace perché la squadra meritava il risultato. La squadra ha giocato bene, è stata sempre corta". "Ho parlato con Ivaldi - ha detto poi ai microfoni di Sky - e gli ho detto che la palla era dentro. Lui mi ha detto che non l'ha vista. A fine gara sono andato a fare i complimenti all'arbitro Cei, che era un esordiente. Speriamo che in futuro le situazioni migliorino e certi errori non si verifichino".
Gol fantasma, Cagni non protesta
Gigi Cagni mosta ancora una volta la sua grandissima signorilità e Zaccheroni ironizza affettuosamente nei confronti di Marco Ivaldi, l'uomo dei (tanti) gol validi non dati. "Io accetto l'errore, come faccio con i giocatori e con me stesso. Ivaldi mi ha detto, rientrando negli spogliatoi: forse ho sbagliato, ma adesso che cosa posso farci? D'altronde la sua buona fede e il suo valore non sono in discussione, visto che è un internazionale. Diciamo che abbiamo fatto un bel regalo al Toro per la festa del centenario, è l'unico elemento che mi consola. Mi spiace solo per i ragazzi perché, mentre io alla mia età non perdo la serenità e assorbo in fretta sconfitte come questa, per loro non sarà così facile". Poi, Cagni fa autocritica in senso tecnico: "Ho sbagliato mossa, non dovevo mettere dentro la seconda punta a dieci minuti dalla fine". Alberto Zaccheroni apre addirittura un dossier su Ivaldi: "E' sfortunato, perché capita sempre a lui, anche se la sua bravura non si discute. Contro la Juventus, quando allenavo l'Udinese, non vide un gol di Bierhoff nettamente entrato e poi ricacciato fuori da Ferrara. Quando guidavo la Lazio, a Verona non vide un gol entrato perché non fece in tempo a correre, a causa del ghiaccio che aveva praticamente cancellato la linea laterale". Alla domanda se la moviola in questi casi sarebbe servita, Cagni risponde: "Tanto, anche se ci fosse stata, non varrebbe per il regolamento". In proposito, il presidente granata Cairo va controcorrente: "Penso che sia più giusto che le decisioni le prendano gli arbitri, anche se sbagliano, va bene sia che avvenga in nostro favore, sia contro". I giocatori dell'Empoli, sia pure in maniera composta, assicurano tutti che la palla era dentro e Buscé afferma che anche lo stesso Barone ha ammesso la stessa cosa". Si parla anche della partita. Zaccheroni tira fuori l'orgoglio: "E' vero, abbiamo sofferto troppo. Ma è stata premiata la nostra pazienza. Non abbiamo rubato nulla, perché quando la fortuna ci è girata storta, non mi avete sentito nominarla. Comotto ha fatto un gol da Toro, proprio nella giornata più bella. Gli avevo impedito di sfilare e lui c'era rimasto male. Adesso potrà andare a festeggiare. Il Toro deve cercare di darsi un equilibrio nel tempo, senza stravolgere la sua identità nel mercato di gennaio. Dobbiamo diventare una squadra che si è abituata alla serie A. Io non sono il tipo che in un mese arriva e dà una filosofia nuova a una squadra"
Festa per il centenario del Torino
La sfilata degli ex allo stadio Olimpico, la vittoria contro l' Empoli ed una serata di gala in onore dei tifosi: sono in corso i festeggiamenti per i 100 anni del Torino che, dopo la scorpacciata di emozioni di oggi pomeriggio, sono proseguiti a San Giusto Canavese (Torino), per la cena organizzata dal Coordinamento dei Toro Club. Giocatori di ieri e di oggi, allenatori, dirigenti e tifosi si sono mescolati in serata fra i tavoli imbanditi per la festa. C'erano il Torino del presidente Urbano Cairo, reduce dal terzo successo consecutivo di oggi pomeriggio, i campioni dell'ultimo scudetto e tanti calciatori che hanno fatto la storia del club granata. Dal brasiliano Leo Junior allo spagnolo Rafael Martin Vasquez, da Luca Fusi a Nestor Combin. La serata, trasmessa in diretta televisiva dagli studi di Telecittà, è stata ricca di ricordi, tutti di marca granata. Sul palcoscenico allestito dove di solito si gira la soap "Centovetrine" si sono alternati infatti gli aneddoti e le curiosità di questi 100 anni di vita. Non sono mancati neppure i riconoscimenti. I tifosi del Coordinamento del Toro Club hanno premiato, tra gli altri, Paolo Pulici, Sauro Tomà e Fabrizio Salvadori.

Torino - Empoli 1-0 (0-0)
Rete: nel st 44' Comotto
TORINO (3-4-3): Abbiati 6,5, Di Loreto 6, Cioffi 6,5, Franceschini 6, Comotto 7, Barone 5, De Ascentis 6,5, Balestri 6, Rosina 6 (35' st Fiore sv), Stellone 6,5 (40' st Muzzi sv), Lazetic 5 (10' st Abbruscato 6). (1 Taibi, 2 Pancaro, 27 Doudou, 5 Gallo). All. Zaccheroni 6
EMPOLI (4-5-1): Balli 6, Raggi 6 (18' st Marzoratti 6), Adani 6, Pratali 6,5, Ascoli 6 (1' st Tosto 6), Busce 6, Marianini (41' st Matteini sv) 5,5, Almiron 6, Moro 5,5, Vannucchi 6, Saudati 5. (1 Bassi, 27 Ficini, 9 Pozzi, 99 Gasparetto). All. Cagni 6
Arbitro Celi di Campobasso 6
Angoli: 4-3 per il Torino
Recupero: 1 e 4
Ammoniti: Di Loreto per gioco scorretto, Saudati per proteste.
Spettatori 20 mila.

Le reti
44 ST: Comotto riceve palla sul limite, si sposta verso l'interno e sferra un sinistro che si infila nell'angolino a
sinistra di Balli.

La Reggina in dieci subisce il pareggio con un gol in fuorigioco

03/12 Udinese incapace di vincere. Nemmeno contro la Reggina in dieci per l' espulsione, al 9' del secondo tempo, di Lanzaro, la squadra di Galeone è riuscita a fare sua la partita. Evidentemente ha ragione il tecnico bianconero: qualche cosa si è rotto nel bel meccanismo di qualche mese fa e la squadra friulana appare come contratta. Dopo la sconfitta di Verona, quindi, non sono arrivati i tre punti sperati, ma solo un pareggio che esalta solamente le qualità della squadra di Mazzarri. In verità l' Udinese ha cercato i tre punti, soprattutto nella ripresa, ma dopo il gol del pareggio di Iaquinta, la squadra ha perso la lucidità necessaria. Ha attaccato a testa bassa, raccogliendo calci d' angolo, ma Pelizzoli non ha dovuto sudare più di tanto. Di Natale è stato più impreciso del solito, mentre Iaquinta è stato servito poco e male. E anche quando l' Udinese ha occupato le fasce, Dossena sulla sinistra e D' Agostino sulla destra non sono mai riusciti a incidere. Per contro la squadra dello stretto ha fatto la propria parte. Nel senso che si è difesa bene e con ordine. Nel primo tempo aspettando i friulani sulla trequarti, nella ripresa cercando il contropiede. Ma un uomo in meno si sente e così alla fine Marrazzi ha fatto di necessità virtù cerando di limitare i danni. Riuscendoci. L' Udinese è quella annunciata con una leggerissima variante tattica, Di Natale un po' arretrato rispetto al duo Iaquinta- Asamoah. Mazzarri risponde con una vera e propria diga a centrocampo e con il solo Bianchi in attacco, spalleggiato però da Leon e Amoruso. I padroni di casa partono forte. Al 4' e al 6' prima Natali di testa e poi Iaquinta di destro creano scompiglio in area. Pelizzoli si salva in angolo. Poi però la spinta propulsiva dei friulani si esaurisce ed esce, piano piano, la squadra calabra. Non che ci sia granché da segnalare, ma al primo vero affondo, al 35', Bianchi, solo in area, di testa mette dentro su invito di Modesto dalla sinistra. Fuorigioco? La supermoviola ancora non può nulla in questi casi ma per Bertini, dopo rapido consulto visivo con il guardialinee Alessandroni, non ci sono dubbi. E sul Friuli scendono il gelo e i fischi dei tifosi. Dov' è l' Udinese che in questo campionato non è mai riuscita a recuperare quando è andata in svantaggio? Non si vede anche se una minima reazione si percepisce. Natali, di testa, al 37', esalta Pellizzoli, mentre Iaquinta, al 43', imita il difensore centrale bianconero. C' è ancora tempo per un colpo di testa di Asamoah che illude i tifosi, ma che si spegne invece sull' esterno della rete difesa da Pellizzoli. La ripresa vede in campo Dossena per Felipe. E l' Udinese sembra voler fare in fretta. Al 9' Zapata colpisce sicuro, ma sulla linea Tedesco dice di no a portiere battuto. Poi la Reggina resta in dieci per l' espulsione di Lanzaro. Mazzarri corre ai ripari e toglie l' ottimo Bianche per inserire un difensore in più, Giosa, e lasciare Amoruso unica punta. Ma le cose in campo cambiano e l' Udinese incomincia a raccogliere angoli su angoli. La retroguardia calabra cede al 24'. Iaquinta sfrutta al meglio un invito di Di Natale e solo davanti a Pelizzoli non sbaglia. Fuorigioco? Vedere al gol del primo tempo. Per Bertini non ci sono problemi. L' Udinese a questo punto cerca l' intera posta. Ma la squadra è disordinata e Muntari spreca occasioni su occasioni calciando da fuori area inutilmente. Fino alla fine, quindi, la diga della Reggina resiste anche se con qualche affanno.
La parola ai tecnici
"Siamo stati penalizzati dalle decisioni arbitrali. Bertini di fatto ci ha tolto due punti". Così si è espresso Walter Mazzarri al termine della gara pareggiata a Udine. "Questa estate un po' per la penalizzazione un po' per l'inesperienza di alcuni giocatori tutti ci davano per spacciati. Invece questi ragazzi mi sorprendono domenica dopo domenica - ha detto il tecnico -. Ma siamo penalizzati dalle decisioni arbitrali. E' ora di dire basta". Un ritornello che è stato ripreso da Riccardo Bigon, direttore generale della Reggina. "E' da 14 partite che si susseguono errori a nostro danno. Così non si può più andare avanti - ha detto Bigon - è ora di dire basta. La Reggina dice basta". Poi ha aggiunto. "Stiamo pagando solo noi per calciopoli. Tutta la settimana lavoriamo sodo per risalire - ha spiegato - e poi alla domenica gli arbitri ci penalizzano. Basta". Al centro delle recriminazioni della Reggina soprattutto i falli fischiati a Lanzaro, la cui espulsione ha lasciato la Reggina in dieci, e il gol di Iaquinta che secondo Mazzarri "era in evidente fuorigioco". Per il tecnico dei calabresi "il primo fallo fischiato a Lanzaro era inesistente. Si vedeva chiaramente che era entrato sul pallone. Ed è invece stato il primo giallo. Poi è arrivato il secondo e, quindi, l' espulsione. Per non parlare del gol dell' Udinese. Non si è consultato con nessuno, nonostante le nostre proteste". Quanto alla partita, Mazzarri ha visto "una bella Udinese che nei primi minuti ci ha messo in grande difficoltà. Poi siamo usciti noi, ma nel momento topico ecco l' espulsione ingiusta. E poi il gol del pareggio in fuori gioco. Comunque un punto qui a Udine contro una grande squadra potrebbe anche andare bene, ma devo ribadire che ritorniamo a casa con due punti in meno. Per colpa delle decisioni arbitrali". Per Galeone, invece, "il pareggio può andar bene, ma non più di tanto. Perché era una partita da vincere. Mi ha convinto al determinazione della squadra - ha aggiunto - perché se avessimo giocato così contro il Livorno e il Chievo non saremmo qui oggi a leccarci quelle ferite. Poi va detto che loro hanno segnato nell' unico tiro in porta della partita". Ma Galeone si è soffermato ancora sulla polemica della settimana contro i propri giocatori spiegando i motivi della sua esternazione. "Volevo proprio ferirli - ha detto - perché speravo che qualcuno reagisse. Questa è una squadra giovane, composta da tanti stranieri che hanno usi e costumi diversissimi. Devono essere gli 'italiani' a spiegare agli altri come invece ci si comporta in questi casi in Italia". L' allenatore dell' Udinese è rimasto quindi deluso. "Magari se mi avessero sbranato negli spogliatoi - ha spiegato oggi - perché voleva dire che avevo colpito nel segno. Che senso ha andare a giocare in Inghilterra (Muntari, ndr). Questi sono giocatori giovani e bravi, ma se non guidati rischiano di perdersi - ha poi concluso Galeone -. E giocare in Inghilterra ha poco senso. Se vogliono grandi squadre devono pensare a Barcellona, Real Madrid, Juve, Inter e Milan. Ma allora devono capire come vanno le cose in Italia".
Mazzarri “Con la Reggina errori continui”
"Gli arbitri fanno errori continui contro di noi. Oramai ci ho fatto le ossa, ma dispiace perché poi il bel gioco che offriamo passa in secondo piano e la classifica diventa deficitaria". E' la polemica dell'allenatore della Reggina Walter Mazzarri che ai microfoni di Italia 1 da Udine critica la direzione di gara: "gli arbitri nel dubbio prendono decisioni contro le squadre più piccole. Oggi è stato convalidato un gol in fuorigioco dei nostri avversari". La partita è terminata 1-1 e per la prima volta è stato sperimentato l'utilizzo delle telecamere per evitare gol fantasma e l'allenatore calabrase si è detto favorevole ad ogni forma di tecnologia in campo. "Accettiamo tutto che va bene per la regolarità della partita", ha concluso Mazzarri.
Galeone “Voglio una squadra viva”
"E' venuto Pozzo negli spogliatoi e mi ha detto: mister, pensavo che con quelle dichiarazioni i giocatori l'avrebbero sbranata... E io gli ho risposto: magari, presidente, io voglio una squadra viva, senza mezze parole e mezze misure". Solo un pareggio in casa con la Reggina, ma Galeone ammette che rifarebbe le dichiarazioni settimanali: "Magari ho sbagliato nel'esternare certe cose, qualche ragazzotto se l'é presa male, non Pinzi, con lui non ci sono problemi... - ha detto il tecnico friulano - Ma va bene così, bisognava vivacizzare le cose". I tempi sono cambiati: "Sì, l'allenatore psicologo, i giocatori amici... sarebbe una utopia, non esiste più il calcio di 20 anni fa - puntualizza - sono cambiati i giocatori, è cambiato il calcio. Ma se reagiscono va bene", ha chiuso Galeone.
La società della Reggina “Stanchi di subire danni e ingiustizie”
"La Reggina Calcio assiste sdegnata ai continui episodi che con scientifica costanza ogni domenica sono posti in essere in suo danno". E' quanto scritto in una nota della Reggina Calcio circa gli arbitraggi. "L'odierna - prosegue la nota - direzione arbitrale, ancora una volta, ha vanificato il lavoro e la fatica dei tecnici, dei calciatori e della società mortificando le aspettative dei tifosi e penalizzando un'intera città. La Reggina Calcio eleva la sua ferma protesta nei confronti di tali atteggiamenti, stanca di subire continuamente ingiustizie e danni".

Udinese e Reggina 1-1 (0-1)
Reti: nel pt' 35' Bianchi; nel st 24' Iaquinta
Udinese (4-3-3): De Sanctis 6, Zenoni 6, Natali 6.5, Zapata 6, Felipe 5 (1' st Dossena 6), Pinzi 6, Obodo 6, Muntari 5, Di Natale 6, Iaquinta 6.5, Asamoah 5 (20' st D'Agostino 6) (12 Paoletti, 6 Coda, 86 Siqueira, 29 De Martino, 32 Gerardi). All: Galeone, 5
Reggina (3-4-2-1): Pelizzoli 7, Lanzaro 5, Lucarelli 6, Aronica 6, Tognozzi 6, Amerini 6 (23' st Missiroli 6), Tedesco 6.5, Modesto 6, Amoruso 5.5 (45' st Esteves sv), Leon 6, Bianchi 6.5 (12' st Giosa 6) (12 Marino, 14 Carobbio, 3 Morabito, 5 Di Dio). All: Mazzarri, 6
Arbitro: Bertini di Arezzo, 6
Recupero: 1' e 4'
Angoli: 12 a 1 per l' Udinese
Ammoniti: Lanzaro, Lucarelli. Missiroli e Zapata per gioco falloso, Amoruso per proteste
Espulso: al 9' st Lanzaro per doppia ammonizione
Spettatori: 14.000
Note: prima della partita il presidente dell' Udinese, Franco Soldati, ha premiato Giampiero Pinzi per le sue 150 gare con la maglia bianconera friulana.

Le reti
35' pt - Modesto crossa dalla sinistra. Sembra un lancio innocuo, invece in area tre giocatori reggini si trovano liberi. Bianchi di testa mette dentro facile facile.
24' st - Iaquinta sfrutta al meglio un invito di Di Natale. Solo contro Pelizzoli non sbaglia.

Serie B

Napoli in attesa della stangata

03/12 La stangata è vicina. Il conto alla rovescia è partito e, mentre in questura si continua a visionare i filmati e le fotografie del sabato nero allo stadio San Paolo, Napoli, dopo il lancio di petardi che ha indotto a sospendere l'incontro con il Frosinone per ben due volte, attende l'amaro verdetto. Al momento nessuna indiscrezione trapela dalla giustizia sportiva: certo è che lo stadio partenopeo, impianto già diffidato per episodi analoghi del passato, potrebbe essere squalificato per più giornate. Gli azzurri, nonostante il primato in classifica, potrebbero essere costretti a giocare le prossime partite casalinghe in campo neutro, oppure a porte chiuse. Ieri, il giorno della vergogna: in cui una minoranza di teppisti ha tenuto in scacco uno stadio, una squadra, una società sportiva, un' intera città, costringendo l'arbitro Orsato di Schio a sospendere per ben due volte l'incontro, a causa del lancio da parte dei tifosi di alcuni petardi. Dalla società nessun nuovo commento, sono eloquenti però le immagini del presidente Aurelio de Laurentiis, sceso in campo per parlare con l'arbitro insieme con il direttore Pierpaolo Marino. Quel "non possiamo darla vinta a quattro scalmanati", pronunciato dal patron partenopeo alla giacchetta nera nei minuti durante i quali l'incontro veniva sospeso per la seconda volta, dice tutto. A fine gara, dal produttore cinematografico solo poche parole: "Mi sono complimentato con la squadra, non c'é nient'altro da dire, non fatemi dire cose ovvie". Mentre per Marino quello di ieri, come ribadito nel post partita, "é stato un pomeriggio amaro, di grandi tensioni. Io credo che la totalità del pubblico napoletano ed Aurelio De Laurentiis non meritino di vivere giornate mortificanti come queste. Il presidente è sceso in campo perché il suo progetto Napoli non venisse messo a rischio". Il direttore si è inoltre detto "sbalordito" perché i lanci "provenivano da un settore, i 'distinti', solitamente tranquillo". "Non faccio dietrologia - ha proseguito - mi auguro solo che si possano individuare i responsabili e si possa capire questo disagio di queste persone. La stragrande maggioranza dello stadio disapprova questi atteggiamenti".
"L'eventuale squalifica del San Paolo premierebbe questi scalmanati, personaggi che non meritano tanta attenzione, che non amano il Napoli". Lo dice in un comunicato Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli Calcio, intervenendo in merito all'eventuale squalifica del campo che il Napoli potrebbe subire a causa degli incidenti accaduti ieri nel corso dell'incontro Napoli-Frosinone, allo stadio San Paolo. "Penalizzando il Napoli, chiudendo lo stadio - è scritto ancora nella nota - si farebbe un gravissimo torto a 6 milioni di tifosi, a quanti sabato hanno affollato il San Paolo e hanno tenuto un comportamento sportivo, arrivando a fischiare, a contestare chi ha lanciato quei petardi. A una città che sta cercando di risollevarsi in tutti i sensi". "La città - continua De Laurentiis - ha biasimato quanto è avvenuto. La nostra società si è detta mortificata tramite il direttore generale Marino. Se dovessero squalificare il San Paolo, si darebbe forza a questi individui: raggiungerebbero il loro scopo. Non a caso il lancio è avvenuto dopo che l'arbitro aveva minacciato di interrompere la partita". "Io non mi sono lasciato intimidire - conclude il presidente del Napoli - mi sono precipitato in campo, perché Napoli merita rispetto, e per difendere con forza il mio progetto, che prevede il ritorno della squadra nel calcio internazionale".

Zeman “Le telecamere sono utili solo se gli errori sono voluti”

03/12 Il Lecce affronterà domani sera il posticipo col Brescia cercando di allontanarsi dalla zona play off in cui si trova invischiato. "Preferisco non guardare la classifica -dice l'allenatore, Zdenek Zeman - anche i risultati di sabato hanno confermato l' equilibrio che vi è in vetta ed in coda. Ecco perché insisto col dire che se giochiamo bene, possiamo affrontare qualsiasi squadra. Il gruppo comunque è motivato, sa di dovere e poter migliorare e si applica. Certo qualche problema lo abbiamo, ma sappiamo di poterlo risolvere". I giocatori del Brescia, che ebbero l'anno scorso Zeman alla loro guida lo hanno criticato per alcune dichiarazioni che il tecnico fece sui giornali. Zeman replica: "Ho trovato un gruppo abituato a lavorare in un certo modo: è normale che il mio arrivo, con i miei metodi, abbia mutato gli equilibri. La squadra ha provato ad ottenere dei risultati e, quando ha visto che non venivano, ha mollato, non ci ha più creduto. Le cose che ho dette sui giornali, e di cui si sono lamentati, le avevo detto più volte nello spogliatoio". Zeman ha anche parlato dell' esperimento telecamere davanti alle porte e delle lamentele della Juve per gli arbitraggi. Sulle telecamere, il boemo ha detto: "Il calcio è bello anche quando convive con l'imprevedibilità dell'errore umano. Se c'é un'azione dubbia ogni due-tre mesi è inutile introdurre questi sistemi, perché l'errore ci può essere. Insomma, se c'é onestà da parte di tutti non vi è alcun problema. Se invece si pensa ad errori clamorosi o voluti, il discorso cambia". Quanto alle lamentele della Juve: "Forse si lamenta pensando al trattamento che riceveva prima ed ora si considera vittima. Comunque gli errori li subiscono tutti. E' capitato a noi la scorsa settimana quando Diamoutene ha commesso due falli in più di un'ora, ha subito due ammonizioni ed è stato espulso; giocatori bianconeri hanno commesso 6 falli, e non sono stati ammoniti. Non avrebbe più motivo di lamentarsi la Triestina per il gol ingiustamente annullato proprio contro i bianconeri? La Juventus ha pronto un dossier sui torti arbitrali subiti? Non vorrei che si puntasse ad influenzare federazione e arbitri". Se imbocchiamo questa strada peraltro tutte le società avrebbero argomenti per presentare un loro dossie". Infine, a proposito del timore del presidente del Palermo, Zamparini, secondo cui 'Calciopoli' non sia stata ancora debellata, commenta: "Se c'era un sistema, non basta avere eliminato solo due sole persone, perché in due non si fa sistema. Può darsi che quel sistema non sia stato eliminato".

Serie C

Serie C1

Girone A:

Cremonese-Massese 3-0
Ivrea-Lucchese 1-0
Monza-Sassuolo domani ore 20.45
Padova- Pro Sesto 0-1
Pavia-Pizzighettone 0-2
Pistoiese-Novara 0-0
Pro Patria-Cittadella 0-2
Sangiovannese-Pisa 1-1
Venezia-Grosseto 1-0

Classifica: Monza e Sassuolo 26 punti; Venezia 25; Lucchese 22; Pro Sesto e Pisa 21; Cittadella 19; Pistoiese e Padova 18; Novara e Grosseto 17; Cremonese e Sangiovannese 15; Ivrea, Massese, Pro Patria e Pavia 14; Pizzighettone 12. Monza e Sassuolo una gara in meno.

Prossimo turno (domenica 10 dicembre ore 14.30):
Cittadella-Pistoiese
Grosseto-Ivrea
Lucchese-Cremonese
Massese-Pavia
Novara-Monza
Pisa-Pro Patria (lunedi 11/12)
Pizzighettone-Padova
Pro Sesto-Sangiovannese
Sassuolo-Venezia

Girone B:

Cavese-Juve Stabia domani ore 14.30
Giulianova-Ancona 1-0
Lanciano-Teramo 2-1
Manfredonia-Perugia 1-0
Ravenna-Gallipoli 1-2
Sambenedettese-Martina 3-1
San Marino-Avellino 1-2
Taranto-Salernitana 2-1
Ternana-Foggia 1-0

Classifica: Avellino, Foggia e Ravenna 29 punti; Taranto 25; Gallipoli e Salernitana 21; Cavese e Lanciano, 20; Perugia 19; Ternana, Manfredonia e Teramo 18; Juve Stabia 17; Sambenedettese 16; Ancona 15; San Marino 12; Martina 9; Giulianova 5. Cavese e Juve Stabia una gara in meno.
Avellino penalizzato di 2 punti.

Prossimo turno (domenica 10 dicembre ore 14.30):
Ancona-Taranto
Avellino-Sambenedettese
Foggia-Lanciano
Gallipoli-Manfredonia
Juve Stabia-Ravenna
Martina-San Marino
Perugia-Ternana
Salernitana-Giulianova
Teramo-Cavese.

Tabellini Girone B

GIULIANOVA-ANCONA 1-0
GIULIANOVA (4-4-2): Visi 7; Pomante 6.5 (29' st Ippoliti sv), Servi 7.5, Latini 7, Piva 6.5; Cardinali 6 (18' st Corsi 6), Croce 6, Scartozzi 8 (41' st Cimina' sv), Morello 7.5; Antenucci 6.5, Macri' 6.5. In panchina: Bonaventura, Francia, Pirelli.
Allenatore: Pagliaccetti 7.
ANCONA (4-4-2): Farelli 6; Masiello 5.5, Sgarra 6, Bocchini 6, Langella 5.5 (33' st Arcuri sv); Teodorani 5.5, Cichella 4.5 (19' st Ceccobelli 6), Anderson sv (13' pt Mortelliti 5.5), Rizzato 6; Docente 4.5, Borgese 5.In panchina: Scotti, Micallo, Esposito, D'Aniello.
Allenatore: Monaco 5.
ARBITRO: Vuoto di Livorno 6.
RETE: 3' pt Morello.
NOTE: giornata di sole, terreno di gioco in ottime condizioni. Circa 1.800 gli spettatori. Espulso al 47' st Bocchini per fallo da ultimo uomo. Ammoniti: Cichella,Arcuri, Antenucci, Latini, Visi, Pomante e Scartozzi. Angoli: 7-4 per il Giulianova. Recuperi: pt 2'; st 4'.

LANCIANO-TERAMO 2-1
LANCIANO (4-3-3): Guarna 6; Vincenti 6, Bolic 7, Molinari 5 (1' st Lanzillotta 6), Scro' 6; Carboni 6.5, Leone 4, Correa 6.5; Colicchia 6 (9' st Vidalle' 6), Colussi 7, La Camera 6 (35' st Cruciani sv).In panchina: Maurantonio, Baldini, Cerone, Tarquini. Allenatore: Montani 7.
TERAMO (4-2-3-1): Paoloni 6.5; Schettino 6, Gascone 6, Migliaccio 6.5, Radi 6; Catinali 6.5, Capodoglio 6.5; Favasuli 6 (42' st Chiarotto sv), Margarita 6.5, D'Alessandro 6 (12' st Filippi 6); Myrtaj 5 (27' st Luiso sv). In panchina: Scarabattola, Grizolli, Niscemi, Amodeo.
Allenatore: Gabetta 5.
ARBITRO: La Mura di Nocera Inferiore 6.5.
RETI: 5' pt Migliaccio, 16' st La Camera, 47' st Correa.
NOTE: cielo sereno, terreno di gioco in ottime condizioni. Quasi duemila gli spettatori. Espulsi al 23' pt Leone e al 28' st Schettino per doppia ammonizione. Ammoniti: La Camera, Vidalle', Cruciani, Scro', Correa. Angoli: 8-3 per il Lanciano. Recuperi: pt 4'; st 5'.

MANFREDONIA-PERUGIA 1-0
MANFREDONIA (4-4-2): Sassanelli 6; Calabro 6, Trinchera 6, De Giosa 6.5, Di Simone 6; Machado 5 (36' st Citro sv), De Santis 6, Togni 6, Piccioni 6 (44' st Brutto sv); Vadacca 6 (30' st Librizzi 6), Bonvissuto 7. In panchina: Apuzzo, Giovannini, Scarlato, Giglio. Allenatore: D'Arrigo 6.
PERUGIA (4-4-2): Pinza 6; Angeli 6, Mandorlini 6, Taurino 5.5, Sussi 6 (36' st Vanin sv); Bernini 7 (34' st Guadalupi 6), Mazzeo 5.5, Albino 6, Mamede 4; Ginestra 6.5 (26' st Ardemagni 6), Rubino 6.5. In panchina: Bianchi, Goretti, Mocarelli, Voria. Allenatore: Cari 6.
ARBITRO: Barletta di Bernalda 6.
RETE: 7' st Trinchera (rig).
NOTE: quasi duemila gli spettatori. Terreno di gioco in buone condizioni. Al 31' st Mazzeo sbaglia un rigore per il Perugia. Ammoniti: Taurino, De Santis, Bonvissuto, Vadacca e Vanin. Angoli: 1-0 per il Manfredonia. Recuperi: pt 1'; st 5'.

RAVENNA-GALLIPOLI 1-2
RAVENNA (4-4-2): Capecchi 6; Dei 6, Gorini 5, Anzalone 4.5, Nicoletto 5 (25' st Cavagna sv); Pizzolla 6, Calzi 5.5, Sciaccaluga 5.5, Aloe 6; Succi 5 (7' st Serafini 5.5), Chianese 6.5. In panchina: Rossi, Dicuonzo, Affatigato, Cossu, Gerbino. Allenatore: Simionato (Pagliari squalificato) 5.5.
GALLIPOLI (3-4-3): Panico 6; Di Sole 6, Minadeo 6.5, Lo Monaco 6; Nigro 6, Iennaco 5.5, Cinelli 6, Frezza 6.5 (33' st Casisa sv); Carrozza 6 (5' st Franzese 6.5), Califano 6.5 (41' st Rana sv), Cimarelli 6.5. In panchina: Indiveri, Musca, Polo, De Miceli. Allenatore: Auteri 6.5.
ARBITRO: Giancola di Vasto 6.
RETI: 2' pt Chianese, 27' pt Califano (rig), 32' st Cimarelli.
NOTE: giornata grigia, terreno in discrete condizioni. Oltre duemila gli spettatori. Espulsi: Anzalone al 6' st e Iennaco all'8' st, entrambi per doppia ammonizione. Ammoniti: Cinelli, Sciaccaluga, Frezza e Casisa. Angoli: 4-3 per il Ravenna. Recuperi: pt 2'; st 5'.

SAMBENEDETTESE-MARTINA 3-1
SAMBENEDETTESE (4-4-2): Consigli 6; Diagouraga 6 (37' st Santoni sv), Esposito 6, Landaida 6, Tinazzi 6; Carlini 6.5, Fanelli 6.5, Visone 6.5, Loviso 6 (29' st Giorgino sv); Morante 6.5 (33' st Desideri sv), Olivieri 6. In panchina: Chessari, Tripoli, Fragiello, Momente'.Allenatore: Ugolotti 6.5.
MARTINA (4-4-2): Lafuenti 6; Del Grosso 5, Del Tongo 6.5, Lisuzzo 6, Bianchi 6.5; Agostinone 6 (6' st Lauria 5.5), Coletti 6, Minorelli 6.5, Cardascio 5; Bernardo 6 (22' st Perna 6.5), Manca 5. In panchina: Pirchio, Gambuzza, Ranellucci, Pollini, Arigo'. Allenatore: Pensabene 5.5.
ARBITRO: Pecorelli di Arezzo 6.
RETI: 38' pt Carlini, 7' st Visone, 27' st Perna, 31' st Morante.
NOTE: Circa tremila gli spettatori. Ammoniti: Minorelli, Carlini, Diagouraga e Desideri. Angoli: 4-3 per la Sambenedettese. Recuperi: pt 3'; st 5'.

SAN MARINO-AVELLINO 1-2
SAN MARINO (4-4-2): Dei 6.5; Ferraro 7, D'Angelo 6.5, Di Maio 6, Florindo 6; Buda 5.5 (36' st Ligori sv), Berardi 7, Faieta 6.5, Tedoldi 5.5 (44' st Blanco sv); Villa 6, Abate 6.5 (24' st Ferrari sv). In panchina: Merola, Amantini, Nossa, Di Bari. Allenatore: Nicoletti 6.
AVELLINO (3-4-1-2): Gragnaniello 6.5; Puleo 6 (31' st Tufano sv), Bacis 5.5, D'Andrea 6; Porcari 5.5, Riccio 6 (47' st Ametrano sv), Di Cecco 5.5 , Moretti 7; Grieco 6.5 (38' st De Angelis sv); Biancolino 6, Evacuo 6.5. In panchina: Milan, Sirignano, Rivaldo, Ascenzi. Allenatore: Galderisi 6.
ARBITRO: Scoditti di Bologna 6.5.
RETI: 35' pt Evacuo, 46' pt Abate, 34' st Moretti.
NOTE: circa 1.500 gli spettatori. Ammoniti: Faieta, Puleo, Bacis e Berardi. Recuperi: pt 3'; st 3'

TARANTO-SALERNITANA 2-1
TARANTO (4-4-2): Pinna 6.5; Cosenza 6.5, Colombini 6.5, Prosperi 6, Caccavale 6.5, De Liguori 7, Catania 6 (19' st Zito 6.5), Cejas 6, Ambrosi 6; Toledo 6 (34' st Mancini sv), De Florio 6.5 (29' st Cammarata sv). In panchina: Faraon, Panini, Larosa, Danucci. Allenatore: Papagni 6.
SALERNITANA (4-3-3): Mancini 6; Gaeta 6, Lanzara 6.5, Caracciolo 5.5 (26' st Agnelli sv), Coppini 6; Siniscalchi 6, Cammarota 6, Soligo 6.5; Ferraro 6.5, Mattioli 6.5 (37' st Fusco sv), Improta 5.5 (7' st Sestu 6.5). In panchina: Prisco, Panarelli, Romito, Filippini. Allenatore: Novelli 6.
ARBITRO: Paparazzo di Catanzaro 5.
RETI: 38' pt De Florio, 7' st Ferraro, 44' st Caccavale.
NOTE: circa diecimila gli spettatori. Ammoniti: Lanzara, Caracciolo, Coppini e Prosperi. Angoli: 3-1 per la Salernitana. Recuperi: pt 2'; st 5'.

TERNANA-FOGGIA 1-0
TERNANA (4-3-2-1): Ginestra 6; Del Grosso 6, Ferrario 6.5, Taccola 6, Danotti 6.5; Cardona 6, D'Astolfo 6.5 (Manoni 32' st 6), Di Deo 6.5 (Perna 40' st); Ciarcia' 6.5, Bonfiglio 6 (26' st Pacilli 5.5); Tozzi Borsoi 7. In panchina: Di Dio, Bono, Lucioni, Alessandro.Allenatore: Raggi 6.
FOGGIA (4-2-3-1): Castelli 7; D'Alterio 6, Ignoffo 5.5, Zanetti 6, Cardinale 5; Ingrosso 6, Shala 5.5 (17' st Princivalli 6); Giordano 5 (17' st Mounard 5.5), Dall'Acqua 5, Salgado 5.5; Chiaretti 5.5 (32' st Colombaretti sv). In panchina: Liccardi, Moi, Zaccanti, Quinto. Allenatore: Cuoghi 6.
ARBITRO: Palazzino di Ciampino 5.5.
RETE: 12' st Tozzi Borsoi.
NOTE: giornata soleggiata, terreno di gioco in ottime condizioni. Circa 1.800 gli spettatori. Ammoniti: Cardona e Zanetti. Angoli: 5-3 per il Foggia. Recuperi: pt 3'; st 5'.

Serie C2/C

Girone A:

Bassano-Varese 2-1
Lecco-Nuorese 0-2
Legnano-Sassari Torres 2-0
Montichiari-Carpenedolo 1-1
Olbia-Sanremese 1-0
Portogruaro-Lumezzane 1-0
Pro Vercelli-Cuneo 3-1
Sud Tirol-Biellese 3-1
Valenzana-Pergocrema 2-0

Classifica: Nuorese 28 punti, Pro Vercelli 27, Bassano 26, Legnano 25, Lumezzane 24, Sud Tirol 21, Lecco 20, Valenzana 19, Carpenedolo, Portogruaro, Cuneo e Varese 18, Olbia e Pergocrema 17, Sassari Torres 16, Montichiari 12, Sanremese 10, Biellese 5.
Lecco e Biellese una gara in meno. Sassari Torres penalizzato di 2 punti.

Prossimo turno (domenica 10 dicembre ore 14.30):

Biellese-Legnano
Carpenedolo-Portogruaro
Cuneo-Montichiari
Lumezzane-Olbia
Nuorese-Bassano
Pergocrema-Lecco
Sanremese-Pro Vercelli
Sassari Torres-Valenzana
Varese-Sud Tirol

Girone B:

Carrarese-Sansovino 2-1
Castelnuovo-Foligno 4-1
Cuoio Cappiano-Boca S.Lazzaro 0-0
Gubbio-Poggibonsi 1-0
Paganese-Spal 2-1
Prato-Rieti 3-0
Reggiana-Giugliano 4-0
Rovigo-Bellaria 2-1
Viterbese-Cisco Roma 0-0

Classifica: Spal 29 punti, Rovigo 28, Cisco Roma 24, Foligno, Viterbese, Reggiana e Paganese 21, Gubbio e Castelnuovo 20, Carrarese 19, Prato 18, Cuoio Cappiano 16, Bellaria e Boca S.Lazzaro 15, Poggibonsi e Sansovino 12, Rieti 11, Giugliano 10.
Giugliano penalizzato di 2 punti.

Prossimo turno (domenica 10 dicembre ore 14.30):

Bellaria-Prato
Boca S.Lazzaro-Paganese
Cisco Roma-Rovigo
Foligno-Carrarese
Giugliano-Cuoio Cappiano
Poggibonsi-Castelnuovo
Rieti-Viterbese (venerdì 8/12)
Sansovino-Gubbio
Spal-Reggiana

Girone C:

Andria BAT-Gela 2-0
Benevento-Catanzaro 1-0
Celano-Rende 3-2
Igea Virtus-Cassino 1-2
Melfi-Vigor Lamezia 0-4
Nocerina-Monopoli 0-0 (venerdì 1/12)
Pro Vasto-Potenza 0-1
Sorrento-Val di Sangro 4-0
Vibonese-Real Marcianise 2-0
Classifica: Sorrento 32 punti, Gela, Monopoli, Benevento e Vigor Lamezia 24, Potenza e Andria BAT 23, Vibonese 21, Cassino e Real Marcianise 20, Igea Virtus e Val di Sangro 17, Nocerina 15, Catanzaro 14, Celano 13, Melfi e Pro Vasto 12, Rende 7.
Vigor Lamezia penalizzato di 2 punti.

Prossimo turno (domenica 10 dicembre ore 14.30):

Cassino-Melfi
Catanzaro-Nocerina
Gela-Pro Vasto
Monopoli-Sorrento
Potenza-Celano
Real Marcianise-Igea Virtus
Rende-Vibonese
Val di Sangro-Benevento
Vigor Lamezia-Andria BAT.

ANDRIA BAT - GELA 2-0
ANDRIA BAT (4-3-3): Romano 7; Scopelliti 6,5 (31' st Patane' ng), Gritti 7, Rizzo 6,5, Lo Piccolo 6; Di Toro 5,5, Spinelli 6, Armenise 6,5; Cavaliere 5,5, Marchano 6,5 (20' st Caligiuri 5,5), Leone 6,5 (41' st De Gennaro ng). A disp.: Di Bitonto, Girillo, Di Micco, Caracciolese. All.: Di Leo 6,5.
GELA (4-4-2): Recchi 6,5; Fabbro 5,5, D'Aiello 6, Mancini 6, Grando 5; Corapi 5,5 (33' st Di Franco ng), Parlagreco 4,5, Berti 6, Bacchi 5,5; Ceccarelli 6 (14' st Golia 5,5), Cirillo. A disp.: Spanu, Frattoni, Parisi, Ciani, Ike'. All.: Sorbello 5,5.
ARBITRO: Meli di Parma 5,5.
MARCATORI: 18' st Marchano (A), 48' st Spinelli (A).
NOTE: giornata di sole 2500 spettatori per un incasso di 20.000 euro. Ammoniti: Di Toro, Bacchi, Mancini, Armenise. Espulsi al 9' st Parlagreco per doppia ammonizione ed al 13' st Grando per gioco pericoloso. Al 43' Espulso anche l'allenatore del Gela, Sorbello. Angoli: 7 a 3 per l'Andria BAT. Recupero: pr 1'; st 5'.

Tabellini Girone C

BENEVENTO-CATANZARO 1-0
BENEVENTO (4-4-2): Gori 7; Martinelli 6, Castaldo 7.5, Pedotti 6, Palermo 6; Imbriani 7, Vagnati 6 (43' st Marmorini ng), Maisto 7, Masciantonio 6,5; Esposito 6,5 (27' st Marasco 6), Polani 6. A disp.: Amabile, Di Fiordo, Palo, Bianciardi, Liberti. All.: Simonelli 7.
CATANZARO (4-1-3-2): Botticella 6; Priolo 5,5, Zini 6, Ballanti 5,5, Morleo 6,5; Coppola 6,5; Ruscio 6 (22' st Merito 6), Wahab 6,5, Fiore 6 (26' st Siclari 5,5); Bueno 6, Cunzi 6 (40' st Mazzoli ng). A disp.: Tomasig, Caroleo, Ahgan, Corapi. All.: Domenicali 5.
ARBITRO: Gallione di Alessandria 6.
MARCATORE: 9' st Esposito.
NOTE: spettatori 3.500 circa di cui 1.303 paganti e 1956 abbonati per un incasso complessivo di 22.192 euro. Ammoniti: Masciantonio, Morleo, Zini, Fiore. Angoli 3-3. Recupero: pt 3'; st 5'.

CELANO-RENDE 3-2
CELANO (4-4-2): Bartoletti 6; Zanon 7 (29' st Iezzi 6), Pepe 7, Galluzzo 6,5, Spoltore 6,5; Cesaro 6,5, Giacalone 7, Amenta 7, Gentili 6,5 (16' st Ciotti 6,5); Ciofani 7, Ambrosini 6,5 (24' st Campanile 6,5). A disp.: Vurchio, Gabrieli, Russo, Scibilia. All.: Petrelli 7.
RENDE (4-4-2): Pellegrino 7; Morelli 5,5, Caruso 5, David 5,5 (42' pt Ciotti 5), De Miglio 5 (6' st Criniti 6,5); Bernardi 5 (24' st Petrucci 5), Benincasa 5, Catalano 6, Riolo 5; Piemontese 5,5, Occhiuzzi 5. A disp.: Galeano, Chianello, Fabio, D'Agostino. All.: Giugno 5,5.
ARBITRO: Valentini di Citta' di Castello 6.
MARCATORI: 17' pt Ciofani (C); 4' st Giacalone rig. (C), 6' st Pepe (C), 31' st Piemontese (R), 37' Criniti (R).
NOTE: spettatori 800 per un incasso di 1.100 euro, terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Zanon, Giacalone, Morelli, Piemontese, Spoltore, Benincasa. Angoli 6-4 per il Celano. Recupero: pt 0'; st 5'.

IGEA VIRTUS-CASSINO 1-2
IGEA VIRTUS (4-4-2): Ambrosi 5,5; Panarello 5,5, Occhipinti 5,5, La Spada 5,5, Tamburro 5,5; Bonaffini 6, Matinella 5,5, Mauro 5 (1' st Fina 5), Doumbia 5 (1' st Ricciardo 5,5); Sanguinetti 5,5 (29' st Fazio ng), Frisenda 6. A disp.: Leacche, Giardina, Condello, D'Anna. All.: Bianchetti 5,5.
CASSINO (4-3-3): Saviano 6,5; Padovani 6,5, Di Nunzio 7, Esposito 6,5, Raia 6,5 (42' st Nardone 6,5); Carcione 7,5, Salvagno 6,5, Iozzi 6,5; Migliorelli 6,5 (9' st Niccolini 6,5), Improta 7, Crisci 6,5 (25' st Rallo 6,5). A disp.: Rossi, La Manna, Vitali, Nardoianni. All.: Grossi 7.
ARBITRO: Belle' di Reggio Calabria 6.
MARCATORI: 1' pt Carcione (C); 5' st Frisenda (I) 46' st su rig. Improta (C)
NOTE: giornata di sole, 1500 spettatori con una cinquantina di tifosi del Cassino. Espulso al 27' st Fina per doppia ammonizione. Ammoniti: Salvagno, Esposito, Fina, Padovani, Iozzi. Angoli 5-4 per l'Igea. Recupero: pt 2'; st 5'.

NOCERINA-MONOPOLI 0-0
NOCERINA (4-3-3): Capasso 6; Rosamilia 6, Pascuccio 7, Mengo 7, Galliano 6; Lopetrone 6, Giugliano 5 (40' st Amenta ng), Rocco 6; Greco 5.5 (22' st De Oliveira 5), Falomi 5, Okolie 5 (45' st Marrazzo ng). A disp.: Pisacane, Mansi, Giordano, Galdi. All.: Specchia (in panchina Erra) 6.
MONOPOLI (4-4-2): Efficie 6; Colella 6, Tangorra 6.5, Caridi 6.5, Pugliese 6.5; Sifonetti 6.5 (28' st Migliozzi ng), Menga 6, Cazzaro' 6, D'Allocco 6; Memmo 5, Galetti 5.5 (40' st Garofalo ng). A disp.: D'Urso, Vittorio, Bonfardino, Lorusso, Linardi. All.: Bitetto 6.
ARBITRO: Tommasi di Bassano del Grappa 5.5.
NOTE: spettatori circa 3500 con rappresentanza ospite. I gruppo organizzati del tifo rossonero, in segno di protesta, disertano le gradinate del settore curva. Ammoniti: Pascuccio, Memmo, Rosamilia, Falomi, Rocco. Angoli 5-4 per il Monopoli. Recupero: pt 0'; st 5'.

MELFI-VIGOR LAMEZIA 0-4
MELFI (4-4-2): Curci 4; Marcuz 5, Schettino 5 (23' st Buonanno 5), Ungaro 5, Cuomo 5; Campione 6 (32' st Marano ng), Cianni 5, Petagine 5, Mitra 5 (11' st De Lucia 5); Paris 5, Chafer 4. A disp.: Coscia, Costantini, Bifara, A.Russo. All.: Castellucci 5.
VIGOR LAMEZIA (4-4-2): De Felice 7; Petrassi 6, Pippa 6, Porpora 6, Di Muro 6,5; Zaminga 6,5, Riccobono 7,5 (17' st Ursino 6), Battisti 6,5 (36' st Martone ng), Alessandri' 7; Sergi 7 (27' st Picci ng), Lisi 6,5. A disp.: Parrotta, Facci, Bilotta, Rocca. All.: Provenza 7.
ARBITRO: Prato di Lecce 6.
MARCATORI: 13' pt Sergi; 1' st e 16' st Riccobono, 47' st Lisi.
NOTE: spettatori 1500 circa, incasso non comunicato. Espulso al 34' st Cuomo (M) per doppia ammonizione. Ammoniti: Cuomo, Riccobono, Sergi, Porpora. Al 3'st, De Felice para un rigore calciato da Mitra. Angoli 5-3 per la Vigor Lamezia. Recupero: pt 2'; st 4'.

PRO VASTO-POTENZA 0-1
PRO VASTO (3-4-3): Aridita' 6,5; Mottola 6, Paruta 6 (40' st Crisci ng), Rapino 6; Ciano 6, Cazzola 6, Biagianti 5,5, Vitale 6; Testa 5,5 (16' st Maccagnan 6), Ceravolo 5 (20' st Gaeta 6), Negro 5. A disp.: Sollitto, Di Meo, Fiore, Somma. All.: Puccica 5.
POTENZA (4-4-2): Iuliano 6,5; Lolaico 6, Di Giorgio 6, Cagnale 5,5, Meme' 6; Grillo 7 (23' st Gona 6), Dettori 6, Alfieri 6,5, Berretti 6,5 (47' st Paonessa ng); Pignalosa 5,5 (37' st Delgado ng), Nole' 6,5. A disp.: Signorile, D'Agostino, Cilibrizzi, Pagano. All.: Dellisanti 6.
ARBITRO: Borracci di San Benedetto del Tronto 6.
MARCATORE: 20' st Grillo.
NOTE: tempo bello, spettatori 1000 circa con buona rappresentanza lucana. Ammoniti: Cazzola, Rapino, Lolaico, Ciano, Iuliano. Angoli 8-7 per il Potenza. Recupero: pt 4'; st 6'.

SORRENTO-VAL DI SANGRO 4-0
SORRENTO (4-3-1-2): Mennella 7; Gargiulo 6,5, Iorio 6, Maraucci 6, Pezzella 6,5; Marciano 6,5 (42' st Visone ng), Ottobre 7, Maiorano 6,5; Russo 6,5 (8' st Sibilli 6); Rastelli 7 (19' st Somma 6), Ripa 7. A disp.: Ambra, Solimene, Ingenito, Teta. All.: Cioffi 7.
VAL DI SANGRO (4-4-2): Furlan 6; Martinelli 5,5, Adani 5 (1' st Gioffre' 5), Bianchi 5, Orsinetti 6 (18' st Fusaro 5); Berardini 6 (32' st Vitone ng), Bruno 6,5, Capece 6, Pagana 6; Innocenti 5, Zuppardo 5,5. A disp.: Zaina, Velardi, Lieti, Sivilla. All.: Cosco 6.
ARBITRO: Lupo di Matera 6,5.
MARCATORI: 18' e 30' pt Ripa; 36' st (rig) Sibilli, 46' st (rig) Ripa.
NOTE spettatori 1.500 circa, incasso 11.900 euro. Ammoniti: Bianchi, Fusaro, Furlan. Recupero: 2' e 5'. Calci d'angolo 8-5 per la Val di Sangro. Osservato 1' di raccoglimento per la morte del padre di Ruotolo.

VIBONESE-REAL MARCIANISE 2-0
VIBONESE (4-4-1-1): Bastiera 6; Cutrupi 5,5 (21' st De Falco 6,5), Moschella 6, Calabro' 7, Orefice 6,5; Catalucci 5,5 (14' st Falivena 7), Cordiano 6, Di Mauro 6,5, Zampaglione 6; Campo 6; Alessandri' 6,5 (45' st Vitiello ng). A disp.: Graci, De Pascali, Khoris, Ferraro Em. All.: Zampollini 6,5.
REAL MARCIANISE (4-4-2): Della Corte 5,5; Ciano 5,5, D'Apice 5,5, Filosa 6 (22' st Criaco 6), Vanacore 6,5; Manco 5,5, Amita 6,5, Di Napoli 6, D'Ambrosio 5,5 (31' st Pagano ng); Poziello 5,5, Mariniello 5,5 (31' st Molino ng). A disp.: Armellini, Piscitelli, Della Ventura, Romano. All.: Chiancone 6.
ARBITRO: Melchiori di Ferrara 6,5.
MARCATORI: 33' st Alessandri', 44' st Falivena.
NOTE: giornata di sole, terreno in discrete condizioni. Spettatori 1000 circa. Ammoniti: Moschella, Di Napoli, D'Ambrosio. Angoli 5-1 per la Vibonese. Recupero: pt 2'; st 5'.

Serie D

Girone A:

Canavese-Borgomanero 5-2
Casale-Alessandria 3-1
Casteggio Broni-Vercelli 1-2
Castellettese-Sestri Levante 0-0
Giaveno-Canelli 1-1
Lavagnese-Orbassano Cirie' 1-1
Saluzzo-Imperia 0-0
Savona-Vado 2-0
Voghera-Rivarolese 2-0

Girone B:

Arzachena-Como 3-1
Atletico Calcio-Olginatese 1-1
Colognese-Turate 4-1
Fanfulla-Villacidrese 1-3
Seregno-Calangianus 1-1
Solbiatese-Palazzolo 2-2
Tempio-Renate 1-0
Tritium-Alghero 1-0
Uso Calcio-Merate 3-1

Girone C:

Jesolo-Itala S. Marco 0-0
Mezzocorona-Belluno 1-0
Montebelluna-Trentino 0-2
Montecchio M.-Sanvitese 1-1
Pordenone-Sacilese 0-0
Porfido Albiano-Bolzano 0-2
Tamai-Sambonifacese 1-1
Union Quinto-Cassola 1-1
Vecomp Verona-Rivignano 2-0

Girone D:

Castel S.Pietro-Castellana 0-1
Castellarano-Este 1-1
Darfo Boario-Cervia 4-2
Fidenza-Santarcangelo 0-0
Giacomense-Chioggia 0-1
Piovese-Carpi 1-4
Reno Centese-Castelfranco 2-0
Rodengo Saiano-Mezzolara 2-1
Salo'-Russi 1-1

Girone E:

Cascina-Aglianese 2-0
Esperia Viareggio-Pontedera 0-0
Figline-Montevarchi 2-1
Fo.Ce.Vara-Armando Picchi 1-0
Forcoli-Fortis Juventus 1-0
Orvietana-Cecina 2-1
Sangimignano-Forte Dei Marmi 1-1
Sansepolcro-Arrone 1-2
Sestese-Sarzanese 2-3

Girone F:

Fano-Sangiustese 2-0
Maceratese-Santegidiese 0-0
Morro D'Oro-Grottammare 3-1
Pergolese-Cattolica 2-0
Pescina-Penne 1-0
R.Curi Angolana-R.Montecchio 1-2
Riccione-Centobuchi 0-0
Tolentino-Avezzano 1-1
Verucchio-Cagliese 0-1

Girone G:

Anziolavinio-Venafro 2-1
Campobasso-Sibilla Cuma 1-1
Ferentino-Albalonga 1-1
Guidonia-Morolo 1-0
Isola Liri-Bojano 3-2
Narnese-Civitavecchiese 2-2
Ostia-Tivoli 0-0
Pisoniano-Astrea 3-3
Scafatese-Monterotondo 2-1

Girone H:

Bitonto-Brindisi 0-2
Francavilla-Turris 1-2
Grottaglie-Aversa Normanna 0-1
Ippogrifo Sarno-Noicattaro 1-2
Ischia-Ebolitana 0-1
Lavello-Matera 3-0
Petacciato-S.Antonio Abate 0-1
S.Genzano-Altamura 2-1
Viribus Unitis-Barletta 1-0

Girone I:

Acicatena - Rossanese 1-0
Angri - Licata 4-2
Campobello - Comiso 0-0
Giarre - Adrano 0-0
Paolana - Siracusa 1-5
Paterno' - Sangiuseppese 3-4
Pomigliano - Cosenza 1-1
Ragusa - Savoia 1-1
Sapri - Castrovillari 0-1

CLASSIFICA: Sangiuseppese 30 punti; Angri, Savoia 26; Casttrovillari 23; Siracusa 22; Ragusa 21; Pomigliano 19; Adrano, Giarre 18; Comiso 17; Cosenza, Licata 16; Acicatena 14; Paterno' 13; Campobello 11; Rossanese 9; Paolana, Sapri 6.

Prossimo Turno – 14a Giornata 10/12 - Ore 14.30

Adrano - Paterno'
Castrovillari - Ragusa
Comiso - Sapri
Cosenza - Angri
Licata - Campobello
Rossanese - Pomigliano
Sangiuseppese - Acicatena
Savoia - Paolana
Siracusa - Giarre

Tabellini Girone I

Acicatena-Rossanese 1-0 (0-0)
Reti: 71’ Celso (A)
ACICATENA: Caruso sv, Gangemi 6, Celso 7, Benedettino 6.5, Privitera 6.5, Cocuzza 6.5, Assenzio 6, Napoli 6, Ambrosio 5.5 (54’ Leotta 6), Alberio 6 (58’ Ardizzone 6), Costa 5 (90’ Melino sv). All. Tosto
ROSSANESE: Russo 6, Magliarella 5, Morano 5 (37’ Parise 6), Gaccione 6, De Luca 6.5, Agosto 5.5, Apa 5.5, Scalise 5, Radicchio 6.5, De Simone 5.5 (72’ Apuzzo sv), Carrieri 6 (46’ Palopoli 5.5). All. Galluzzo
Arbitro: Leonardo Corradini
Ammoniti: Costa, Cocuzza, Benedettino, Gangemi, Apuzzo, Radicchio
Espulsi: 50’ Gaccione (R)
Recuperi: 2’, 6’
Spettatori: 600

Angri-Licata 4-2 (3-0)
Reti: 5’ Grillo (A), 40’, 46’ Crisantemo (A), 48’ Mancino (L), 58’ Majella (A) rig., 94’ Di Somma (L)
ANGRI: Valiante 6, Baio 6, Loreto 6, Coppola 6, Cacace 6, Manzo 6.5, Ferraioli 6.5, Grillo 5.5 (69’ D’Auria 6), Crisantemo 6.5 (59’ Di Ruocco 6.5), Piemonte 7, Majella 7 (74’ Falcone 6). All. Di Nola
LICATA: Lo Galbo 5, Gallo 5 (46’ Mancino 6.5), Gnoffo 6, Grillo 5.5, Semprevivo 6, Casisa 6.5, Concialdi 5.5 (66’ Nave S. 6), Manfrini 46’ Nave N. 5.5), Marino M. 6, Di Somma 6.5, Marino F. 5.5. All. Capodicasa
Arbitro: Marco Di Bello
Ammoniti: Valiante, Cacace, Mancino, Semprevivo, Di Somma
Recuperi: 2’, 4’
Spettatori: 1500

Campobello-Comiso 0-0
CAMPOBELLO: Tarantino 6.5, Fedele 5.5, Ulma 5.5, Sanseverino 5.5 (68’ La Regina sv), Perricone 6, Colletto 6, Lauricella 5.5 (58’ Vasile 6.5), Taormina 5.5, Panatteri 5.5, Mossa 6, Comparato 6. All. Bucaro
COMISO: Pagone 7, Privitera 6.5, Scoppetta 6.5, Carrozza 6.5, Alderuccio 6.5, Santonocito 6.5, Garufi 7, Romeo 6.5, Contino 6.5, Mandarano 6 (80’ Arena sv), Corbino 6. All. Romano
Arbitro: Paolo Lo Castro
Ammoniti: Fedele, Sanseverino, Mossa, Alderuccio, Santonocito
Espulsi: 72’ La Regina (C), 83’ Romano (C) all.
Recuperi: 1’, 5’
Spettatori: 350

Giarre-Adrano 0-0
GIARRE: Silvestri 6.5, Oliveri 6.5, Vezzosi 6 (56’ Pappalardo 6), Cacciola 7, Filistad 7, Nobile 6.5, Napoli 6 (65’ Cortese 6), Costanzo 6, Domicoli 6.5, Puglisi 6.5, Intagliata 6.5. All. Foti
ADRANO: Saia 7, Cutrufello 6, Oliva 6, Castronuovo 6.5, D’Angelo 6.5, Taverniti 6, Giuffrida 6, Aiello 6, Elamraoui 6.5, Guastella 6.5, Amico 6 (75’ Aiello sv). All. De Maria
Arbitro: Remigio Ricciardella
Ammoniti: Cacciola, Filistad, Nobile, Intagliata, D’Angelo, Taverniti
Espulsi: 59’ Costanzo (G)
Recuperi: 3’, 4’
Spettatori: 1000

Paolana-Siracusa 1-5 (1-3)
Reti: 1’ Pellegrino (S), 9’, 44’, 71’ Romano (S), 43’ Iervasi (P), 77’ Bosneagu (S)
PAOLANA: Kuznetsov 5, Lucchetta 5 (50’ Gallo 6), Fiscina 5.5, Longo 6 (35’ Petrungaro 5.5), Vilardo 5.5, Versace 6, Granata 5, Chiappetta 6, Lorenzini 6, Iervasi 6, Scudieri 5. All. Cipparrone
SIRACUSA: Casadei 6, Chiariello 6, De Pascale 6, Pannozzo 6.5, Alletto 6, Bosneagu 6.5 (79’ Longobardi sv), Pellegrino 7, Perrelli 6.5, Bonarrigo 7 (76’ Siciliano sv), Nuvoli 6 (65’ Marcosano 6), Romano 8. All. Aprile
Arbitro: Vincenzo Soricaro
Ammoniti: Vilardo, Chiappetta, Fiscina, Granata, Chiariello, Pannozzo, Pellegrino, Bosneagu
Recuperi: 3’, 3’
Spettatori: 800

Paternò-Sangiuseppese 3-4 (1-2)
Reti: 1’ Kanygelle (S), 23’ De Cesare (S), 32’ Fascetto (P), 48’ Varriale (S), 54’ Lococo (P), 58’ Savonarola (P), 70’ De Cesare (S)
PATERNÒ: Cicutti 5.5, Liguori 5 (26’ Savanarola 6), Zappala` 5.5, Lunetto 5.5, Fascetto 6, Pasca 6, Rizzo 5 (83’ Fratello sv), Candido 6, Lococo 6.5, Cervillera 6.5, Barrica 5.5 (83’ Catania sv). All. Busetta
SANGIUSEPPESE: Iaccarino 5.5, Civita 6, Mannone 6, Condo` 6, Scognamiglio 6, Parisi 6.5, Vitagliano 5.5 (53’ Moxedano 6.5), Corsale 6.5, Variale 7, Venditto 6 (59’ Cerrato 6), Kanygelle 6.5 (16’ De Cesare 7.5). All. Mandragora
Arbitro: Massimiliano Irrati
Ammoniti: Liguori, Lunetto, Mannone
Espulsi: 89’ Savanarola (P)
Recuperi: 3’, 4’
Spettatori: 1300

Pomigliano-Cosenza 1-1 (1-0)
Reti: 4’ Monaco (P), 80’ Mazzeo (C)
POMIGLIANO: Rocco 6, Morelli 5, Ferullo 6, Barbato 6, De Vito 6, Logoluso 6.5, Parella 6 (84’ Castaldi sv), Formisano 6.5, Monaco 7, Baratto 6 (81’ D’Avanzo sv), Di Cunsolo 5.5 (69’ Barone 6). All. Pinto
COSENZA: D’Auria 6.5, Di Donato 5.5, De Pasquale 5.5, Vanzetto 6, Maglione 5.5 (46’ Prete 6), Scorrano 6.5, De Rose 6 (57’ Zangaro 6), Di Maio 5.5 (54’ Orlando 5.5), Mazzeo 7, Lio 7, Di Sabato 5. All. Rigoli
Arbitro: Giacomo Moretti
Ammoniti: Maglione, Scorrano
Espulsi: 44’ Di Sabato (C), 88’ Morelli (P)
Recuperi: 2’, 5’
Spettatori: 700

Ragusa-Savoia 1-1 (0-0)
Reti: 84’ Sessa (S), 91’ Pirrone (R)
RAGUSA: Merletti 7, Vindigni 6.5 (69’ Boemia 6.5), Zagami 5 (46’ Cosenza 6), Vitetta 6.5, Catalano 7.5, Conti 6.5, Melillo 6.5 (81’ De Sarno sv), Bufalino 6.5, Rosa 6.5, Pirrone G. 6.5, Gulino 8. All. Galfano
SAVOIA: Romagnini 6 (90’ Ingenito sv), Abate 5.5, Caldore 6, Costantino 6.5, Serino 6.5, Scognamiglio 6.5, Porzio 6, Malgieri 6, De Biase 5.5 (61’ Parmigiano 5.5), Pinto 6.5, Cesarano 5.5 (70’ Sessa 6). All. Anstasio
Arbitro: Stefano Perisan
Ammoniti: Cosenza, Costantino, Serino, Porzio
Recuperi: 1’, 3’
Spettatori: 800

Sapri-Castrovillari 0-1 (0-0)
Reti: 63’ Saffioti (C)
SAPRI: Radunanza 5, Rossi 5.5 (68’ Piccirillo 6), Marciano 6, Bontempo 6, Della Bianchina 5.5, Manganaro 5.5, Saliu` 6, Sorrentino 6, Micheli 6.5, Mainenti 5.5 (75’ Gerillo sv), Guaita 5. All. Bellinvia
CASTROVILLARI: De Vona 6, Costanzo 6, Papasidero 6, Romeo 5.5, Andreoli 6, Scafaro 5.5, Ferrari 5.5 (65’ Fasano 6), Favasuli 6, Cambria 5.5 (76’ Fabbretti sv), Miceli 5.5 (80’ Tuoto sv), Saffioti 6.5. All. Viola
Arbitro: Claudio Gavillucci
Ammoniti: Della Bianchina, Manganaro, Mainenti, Ferrari, Favasuli, Saffioti
Espulsi: 47’ Bellinvia (S) all.
Recuperi: 3’, 7’
Spettatori: 1000

 

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