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Archivio Sindacati
dall'1/6 al 10/10

 

Cosnil: “Siamo pronti a scioperare contro la Finanziaria al dianco di CGIL CISL e UIL”

10/10 Uno sciopero nazionale sara' proclamato dalla Confederazione sindacati italiani lavoratori (Cosnil) insieme a Cgil, Cisl e Uil se non verra' modificato il testo della manovra finanziaria. Lo rende noto lo stesso sindacato sostenendo che ''e' quanto hanno stabilito la segreteria generale e il coordinamento nazionale esecutivo dei sindacati''. ''Gia' la nostra partecipazione alla manifestazione dell' Unione di ieri in qualita' di unica unione sindacale presente in piazza con oltre 10.000 lavoratori - ha sostenuto il coordinatore nazionale dell' esecutivo Cosnil, Pietro Zannoni - e' un primo passo verso un auspicabile sciopero generale che questa volta, data la gravita' delle conseguenze sociali e occupazionali di questa finanziaria 2005, sara' necessario concertare insieme con i sindacati generali per il bene di tutti i lavoratori e delle fasce sociali piu' deboli, che da oggi possono ritenersi ancora piu' a rischio occupazione. L' adesione della nostra sigla allo sciopero dei confederali e' stata decisa all' insegna dell' unitarieta' rappresentativa del mondo dei lavoro che abbisogna di spirito di compattezza e di unione''.

Pescato riconfermato segretario del SULT

09/10 Al termine del primo congresso del sindacato Unitario Lavoratori del trasporto pubblico locale (Sult/tpl) il segretario uscente, Mario Pescato, e' stato confermato segretario regionale. Al congresso, che si e' svolto a Cellara, hanno partecipato oltre 50 delegati.

I precari dell’Inps, in assemblea a Rossano, chiedono la stabilizzazione

07/10 I lavoratori precari dell' Inps in servizio in Calabria hanno chiesto la stabilizzazione. La richiesta e' stata rinnovata a conclusione di un' assemblea svoltasi nella sede Inps di Rossano alla presenza del segretario generale della Cgil del comprensorio Sibari-Pollino, Domenico Regina, e di Giulio Cristiano, del coordinamento regionale Cgil-Inps. Dall' assemblea, e' detto in un comunicato, e' emersa ''una forte denuncia delle discriminazioni contrattuali prodotte dallo stato di precarieta' dei lavoratori, con la necessita' di concordare una linea d' azione comune. Si e' appreso, leggendo il testo della Finanziaria 2006, che, purtroppo, anche per quest'anno, non si parla affatto di stabilizzazione dei lavoratori precari. non se ne parla affatto. I dirigenti sindacali presenti hanno ribadito la necessaria unita' d'intenti sulle problematiche emerse e si sono impegnati ad intercedere presso i parlamentari calabresi affinche' si facciano promotori di un emendamento alla Finanziaria che sani la situazione''.

Intitolata al sindacalista Presta la Camera del Lavoro di Altomonte

06/10 ''La Cgil dei diritti e della dignita', quella che avvia adesso la fase congressuale con decine e decine di assemblee neiluoghi di lavoro era il sindacato di Michele Presta e per questo abbiamo voluto ricordarlo rinnovando un impegno che riguarda tutti noi''. Lo ha detto Fernando Pignataro, segretario generale della Cgil calabrese, a margine della manifestazione pubblica con la quale e' stata intitolata al leader della Flai-Cgil calabrese ucciso il 3 luglio scorso a Catanzaro, la Camera del Lavoro di Altomonte, suo paese natale. Alla manifestazione, oltre a Pignataro, hanno partecipato il segretario nazionale della Cgil Paolo Nerozzi, il segretario nazionale della Flai, Franco Chiriaco e i componenti la segreteria, quello regionale Antonio Spataro e Antonio Granata segretario comprensoriale della Cgil del Pollino. ''A ricordare Michele Presta - ha detto ancora Pignataro - c' erano stamane piu' di 400 persone, giunte da tutta la regione. In molti i lavoratori idraulico-forestali hanno anche rinunciato alla giornata di lavoro per essere qui e per rinnovare il legame con questo sindacalista, anche un po' atipico, il cui obiettivo non era solo quello di siglare un contratto in piu' o un semplice avanzamento economico. Il fine dell' attivita' di Michele Presta - ha detto ancora Pignataro - era infatti quello di dare al lavoratore la dignita' e la fierezza del proprio ruolo''. ''Per questo - ha detto ancora il segretario generale della Cgil calabrese - abbiamo inteso ricordare, in questa fase di avvio dell' attivita' congressuale e a pochi mesi dalla sua scomparsa, uno dei protagonisti della vita politica e sindacale. Soprattutto per mantenere vivo il suo impegno, il suo senso etico nel rapporto con la gente''.

De Rose (FIP-CISL) “Immotivati i licenziamenti a Villa Serafina”

04/10 Cinque dipendenti della Casa Protetta 'Villa Serafina' di Camigliatello Silano sono stati licenziati dall'azienda. A denunciarlo e' il segretario generale della Fps-Cisl di Cosenza, Ugo De Rose, secondo il quale i licenziamenti sono ''immotivati, illeggittimi, unilaterali e avvenuti a seguito delle denunce fatte dalla nostra sigla sindacale nei giorni scorsi in cui evidenziavamo lo stato di grave difficolta' economica nel quale sono emarginati i circa 30 lavoratori della struttura''. ''Quanto sta avvenendo a 'Villa Serrafina'' - ha aggiunto De Rose - e' grave non solo perche' e' in gioco il futuro di cinque famiglie ma anche per il modo in cui si vuole affrontare e risolvere i problemi. Solo il 10 agosto scorso avevano avuto rassicurazioni dalla Proprieta' la quale, in un tentativo di conciliazione, fra l'altro verbalizzato alla presenza del Capo di Gabinetto della Prefettura, si assumeva l'impegno di pagare 2/3 mensilita' entro il 15 settembre 2005 e di predisporre un piano d'ammortamento per le successive mensilita' non riscosse, assumendo, tra l'atro, formale impegno di pagare le mensilita' maturate entro il 15 del mese successivo''. ''Oggi ci troviamo di fronte - ha proseguito - ad un fatto grave ed inusuale, dove cinque lavoratori in seguito alla richiesta dei loro diritti sono stati licenziati senza rispetto alcuno per la loro dignita' di uomini e lavoratori, ne' per tutte quelle persone che da questi dipendenti ricevono cure e attenzioni. Ma quello che e' piu' grave e' che in una struttura accreditata dalla Regione Calabria nel campo dell'assistenza socio-sanitaria agli anziani e sostenuta con risorse pubbliche si adottino comportamenti irresponsabili, senza alcun rispetto delle norme contrattuali, dei diritti dei lavoratori e senza avere la benche' minima consapevolezza della propria funzione pubblica e sociale''. ''Per tutte queste ragioni - ha concluso De Rose - la Cisl agira' con determinazione e decisione nelle sedi preposte ed opportune per ripristinare il diritto violato e garantire i diritti lesi dei cinque lavoratori investendo direttamente dell'accaduto l'Assessorato regionale alla Sanita', l'Asl4 e lo stesso Prefetto''.

La CGIL ricorda ad Altomonte la figura di Michele Presta

03/10 A distanza di quattro mesi dalla tragica scomparsa del comp. Michele Presta, la CGIL Comprensoriale Pollino-Sibari-Tirreno e quella Regionale intendono ricordare la figura di Presta come uomo e come sindacalista. Michele è stato un uomo impegnato per più di un quarto di secolo, ha ricoperto varie cariche ed ha dedicato la propria vita alla causa dei lavoratori e si è battuto per una società più giusta e coesa.La memoria non va dispersa. I recenti fatti avvenuti a Catanzaro dove gruppi di facinorosi, riconducibili agli ambienti neo-fascisti, hanno voluto infangarne la memoria con scritte ripugnanti ed offensive sono un campanello d’allarme per la convivenza civile ed il rispetto per le persone. Nessuno mai potrà mettere in dubbio la dirittura morale di Michele, il suo impegno civile e la passione per la lotta politica. La CGIL lo ricorderà con una manifestazione che si terrà ad Altomonte, suo paese natio, il giorno 6 Ottobre c.a.. Il programma prevede la inaugurazione della locale Camera del Lavoro che sarà intestata a Michele, sita in Via San Francesco, successivamente nel Salone Razzetti, Piazza S.Maria della Consolazione, si terrà una pubblica manifestazione alla quale interverranno: Franco CHIRIACO, Segretario Generale FLAI-CGIL Nazionale, Antonio GRANATA, Segretario Generale CGIL Comprensoriale, Paolo NEROZZI, Segretario Nazionale CGIL, Fernando PIGNATARO, Segretario Generale CGIL Calabria e Antonio SPATARO Segretario Regionale FLAI-CGIL Calabria e tante altre personalità, colleghi, delegati/e e gente comune che con la loro presenza vogliono testimoniare la loro vicinanza alla CGIL e alla famiglia di Michele.

Castagna segretario della UIL fino al Congresso

03/10 Sara' Roberto Castagna, segretario generale della UilCalabria, a guidare ad interim la Uil cosentina fino al congresso provinciale, che si terra' nei primi mesi del 2006 dopo le dimissioni di Benedetto Di Iacovo, nominato segretario provinciale del movimento politico Socialismo e' Liberta'. Castagna sara' affiancato da un ufficio di segreteria composto dai responsabili di categoria: Elio Bartoletti, Antonio De Gregorio, Antonio Lento, Bruno Marte, Attilio Onofrio, Franco Scarcello e Iginio Scarpelli. La decisione e' stata presa dal Direttivo provinciale riunitosi alla presenza dello stesso Roberto Castagna; del segretario organizzativo regionale, Pino Zito, e di Raffaele Gentile, componente della segreteria regionale. Castagna, nel suo intervento, dopo avere ringraziato Benedetto Di Iacovo ''per l' ottimo lavoro svolto alla guida dell' Uil cosentina, si e' soffermato sui temi nazionali che impegneranno il lungo periodo di preparazione che si completera' con il congresso nazionale della Uil al Palazzo dei Congressi a Roma dal 25 al 28 giugno 2006.

UGL: “Grave la situazione degli uffici del Tribunale di Rosssano e della Corte d’Appello di Catanzaro”

03/10 Della vivibilita' e dell'agibilita' della Corte d'Appello di Catanzaro e del tribunale di Rossano, definite dalla Ugl-Ministeri al 'limite del paradosso', si discutera' nel corso di assemblee convocate per domani nelle due strutture dall'organizzazione sindacale. ''Esempio significativo - sostiene il Responsabile Provinciale di Catanzaro della Ugl Ministeri, Eleonora Belvedere - e' una cabina elettrica che serve la zona di Catanzaro situato tra due stanze di cancelleria della Corte di Appello e che emana un cosi' forte campo elettrico che oltre ad essere nocivo per le persone che lavorano nelle prossimita' addirittura fa accendere i computer da soli. Le nostre denunce hanno generato solo un'ispezione della Asl che ha consigliato di spostare le scrivanie all' altra parete. E' assurdo come e' assurda la lotta che ogni giorno dobbiamo fare con gli insetti che dai fascicoli ci ritroviamo addosso; qualche giorno fa ne abbiamo presi alcuni e portati al dirigente per dimostrare che le nostre non erano fantasie''. ''Ma a Catanzaro - ha aggiunto il responsabile Regionale della Ugl Ministeri, Fabio Schiavone - siamo anche in presenza di un forte sott'organico e ogni lavoratore ha carichi di lavoro triplicati rispetto agli standard normali e questo ci porta a ritardi nei tempi giudiziari di 3 e 5 anni nel penale, mentre nel civile i tempi si allungano ed anche al Giudice di Pace i tempi sono spropositati sebbene la funzione di questa struttura era proprio lo snellimento dei processi''. ''La situazione e' molto grave - ha concluso il Responsabile Nazionale della Ugl Ministeri, Paola Saraceni - la carenza d'organico e l' inagibilita' delle strutture rischia di mettere definitivamente in ginocchio il sistema giudiziario in una regione a rischio come la Calabria e questo non e' una buona cosa per la societa' civile''.

L’ANAV minaccia il blocco totale dei trasporti per il 19 e 20 ottobre

02/10 Il consiglio direttivo della sezione regionale Calabria dell' Anav, l' associazione che raggruppa la quasi totalita' delle aziende che operano nel settore del trasporto pubblico locale, dopo una riunione presieduta da Gennaro Scura e con massiccia partecipazione dei rappresentanti delle aziende associate, ''ha deliberato di notificare alla Regione Calabria un ulteriore atto stragiudiziale di diffida ed invito ad adempiere entro e non oltre il 15/10/2005''. E' stato, altresi', deliberato all' unanimita' che, ''decorso tale ultimo termine senza che sia dato avvio alla risoluzione delle sopraccitate problematiche, le aziende attueranno il fermo totale dei servizi di trasporto pubblico locale regionale per le giornate del 19 e 20 ottobre''. Nel documento si rileva come ''valutate le imponenti problematiche che, protrattesi ed amplificatesi negli anni, hanno reso ormai insostenibile la situazione del settore, ed in particolare, considerato: che il servizio di trasporto pubblico locale su concessione regionale, affidato alle predette aziende, e' ineludibilmente ed indissolubilmente legato, strutturalmente e funzionalmente, all' erogazione dei contributi garantiti dalla Legge Statale 10 aprile 1981 n. 151 e successive integrazioni e modifiche, sui quali i concessionari possono e devono fare affidamento; che, nel corso degli ultimi anni, ed in particolare nel periodo dal 1987 ad oggi, nonostante tale quadro normativo cogente e, comunque, generante posizioni soggettive ben evidenti, l' attuazione, demandata alla Regione, si e' posta in termini frammentari, provvisori e parziali; che, infatti, tali contributi, non solo sono stati quantificati e riconosciuti con metodologia inadeguata, inattuale e non soddisfacente, ma non sono stati neanche erogati nella loro interezza, venendo a risultare crediti insoddisfatti, a favore delle aziende, a fronte di servizi reali e gia' effettuati, con tutti gli oneri a carico delle aziende concessionariedi notevolissima incidenza; che tutto cio' ha determinato una situazione economica e finanziaria delle aziende concessionarie di grave precarieta', che si e' sempre piu' aggravata, mettendo in serissime difficolta' la stessa gestione del servizio per evidenti ragioni; che la perdurante mancanza di definizione di tali rapporti economici pone, peraltro, le aziende in condizione di impossibilita' a partecipare alla imminente attuazione della riforma del settore, che prevede l' istituzione del contratto di servizio, con conseguente affidamento del servizio stesso tramite procedure concorsuali, in luogo del precedente sistema dell' affidamento su concessione; che, nonostante i ripetuti solleciti dell' associazione e delle singole aziende, l' invito e la raccomandazione della Corte dei Conti a sanare le carenze regionali, le sentenze delle SS.UU. della Cassazione e della giurisprudenza di merito locale che, in particolar modo nell' ultimo periodo, stanno riconoscendo il fondamento delle pretese creditorie delle aziende e, in ultimo, l' ordine del giorno del Consiglio Regionale della Calabria del 04 agosto 2005 che impegna l' organo esecutivo regionale ad adottare le urgenti misure necessarie per il reperimento dei fondi per l' integrale ripiano dei contributi, quantomeno per l' ultimo quinquennio, l' amministrazione Regionale e' rimasta inadempiente''.

Baldassarri incontra Loiero e Pirillo: Governo assicura continuazione accordo triennale per i forestali.

29/09 Il Governo e' disponibile a proseguire l' accordo triennale per il settore della Forestazione. Lo ha assicurato il viceministro all' Economia, Mario Baldassarri, nel corso di un incontro col presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e l' assessore regionale alla Forestazione, Mario Pirillo. La Calabria, da parte sua, s' impegna a rendere produttivo il settore forestale. ''La nostra - ha spiegato il presidente Loiero - e' una scelta per valorizzare le foreste calabresi come risorsa plurima, cioe' da riorganizzare e rilanciare in ogni aspetto produttivo e di servizio che esse sono in grado di offrire''. In una nota dell' ufficio stampa della Giunta regionale, l' incontro tra Baldassarri da una parte e Loiero e Pirillo dall' altra, svoltosi dopo una serie di riunioni, e' stato positivo e propositivo, avendo prodotto una convergenza sulle nuove finalita' per il settore forestale in Calabria, dissolvendo i dubbi, da piu' parti sollevati in campo nazionale, sulla mancanza di volonta' di cambiamento e rilancio. La concretezza dell' incontro e' data dal fatto che, da una parte, il vice-ministro Baldassarri ha confermato la sua disponibilita' a proseguire l' accordo triennale sulla forestazione tra Stato e Regione (era scaduto nel 2004 e prorogato per il 2005), mentre il presidente Loiero ha riaffermato l' impegno della Calabria nell' opera di modernizzare il settore, illustrando i contenuti della delibera approvata l' 8 agosto scorso in cui sono stati forniti gli indirizzi per il cosiddetto 'programma autosostenibile di sviluppo nel settore forestale'. Si tratta di una delibera con la quale la Giunta regionale ha nominato un Comitato tecnico scientifico di elevato spessore, tra cui docenti di fama internazionale provenienti da diverse Universita' italiane e proceduto alla nomina di un Gruppo di pilotaggio che ha realizzato un apposito studio sull' autosostenibilita' di sviluppo nel settore forestale. La relazione tecnico-scientifica e' stata consegnata dall'assessore Pirillo al vice-ministro Baldassarri, ''il quale - riferisce la nota dell' ufficio stampa - ha apprezzato l' impegno profuso dalla Regione Calabria. Baldassarri, in particolare, ha preso atto sia dei passi in avanti compiuti in questi anni, sia delle novita' introdotte dalla nuova Giunta regionale e, nel confermare che dovra' continuare il monitoraggio e la verifica sul piano di riordino, trovandosi in sintonia con gli obiettivi illustrati, ha espresso il suo impegno affinche', anche per il 2006, siano reperite le risorse necessarie per il settore forestale della Calabria. Una decisione che dovra' essere presa, pero', dal Consiglio dei Ministri con il varo della Legge finanziaria. L' assessore Pirillo ha anche invitato il vice-ministro Baldassarri a venire in Calabria ''sia per verificare sul territorio come viene curato il patrimonio forestale, sia per partecipare a un convegno in cui presentare compiutamente lo studio tecnico-scientifico sugli Indirizzi programmatici e le linee guida per l' implementazione di un piano-programma autosostenibile di sviluppo nel settore forestale regionale. ''E' la prima volta - ha detto Pirillo - che la Regione Calabria ha fatto un lavoro di qualificazione per rendere produttivo, nel lungo periodo, l' intero sistema forestale. Abbiamo individuato l' intero sistema della filiera produttiva che ci permettera' di entrare a pieno titolo nelle risorse europee''.

CGIL e Flai: “Sugli impegni del Governo sui forestali, la cautela è d’obbligo”

29/09 E’ un invito alla cautela ed alla vigilanza quello espresso dalle segreterie regionali di Cgil e Flai in merito all’esito dell’incontro tra la Regione Calabria ed il vice ministro all’Economia e Finanze, Mario Baldassarri, sul rispetto degli impegni a suo tempo assunti dal Governo nel prevedere, in occasione della prossima legge finanziaria, il cofinanziamento degli interventi forestali per il 2006, dopo le forti iniziative di lotta del Dicembre scorso, le scriventi organizzazioni sindacali nel prendere atto di quanto confermato dallo stesso rappresentante di Governo circa il contenimento di tale previsione nel documento che andrà in discussione in Parlamento invitano alla cautela ed alla vigilanza. “La cautela è d’obbligo –afferma la nota dl sindacato- perché le condizioni politiche che si sono venute a determinare nella maggioranza di Governo sui contenuti ed il profilo che deve assumere la finanziaria potrebbero riservare qualche colpo di mano nell’iter dei lavori parlamentari prima della sua approvazione.
Occorre quindi non abbassare la guardia e vigilare attentamente sullo svolgimento dei lavori in Aula mantenendo, allo stesso tempo, tutte le iniziative di carattere politico decise nel corso dell’ultimo incontro con l’assessorato regionale alla forestazione, compresa quella della riunione di tutti i parlamentari nazionali eletti in Calabria, di maggioranza e di opposizione, circa la necessità di far quadrato intorno a tale impegno.
Una cosa è certa, per la prima volta si è andati ad un confronto con il Governo sulle questioni forestali presentando un documento sul rilancio produttivo del settore che lega risorse ed interventi in direzione dell’auto-sostenibilità del sistema.
Ora occorre riempire di contenuti e quindi di programmi le linee guida del documento regionale puntando, principalmente, sulla difesa del suolo e sulla messa in sicurezza di tutto il territorio calabrese, sulla riconversione forestale e sull’uso produttivo del bosco, sulla difesa e valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, sulla promozione e sul completamento della filiera del legno.
Necessita inoltre lavorare con coerenza e con determinazione al riordino degli strumenti di gestione dei lavori forestali mettendo mano al sistema degli enti sub regionali che vanno, per intanto, continuamente monitorati, controllati e vigilati da parte della Regione per evitare sprechi, clientele ed uso improprio delle risorse e del personale.
Infine, occorre anche, a nostro avviso, evitare dichiarazioni e prese di posizione che hanno tanto sapore elettoralistico.
Continuare a dire che si potrebbero fare, da subito, “migliaia di nuove assunzioni nel settore” quando ancora bisogna ricercare le risorse per chiudere l’anno in corso e quello prossimo o quando ancora, addirittura, si è all’inizio di un percorso da intraprendere per rilanciarlo in maniera produttiva, RAPPRESENTA UN INUTILE E STRUMENTALE ESERCIZIO COMUNICATIVO.”

Soddisfazione di Sbarra (CISL)per la prosecuzione delle trattative Stato-Regione sui forestali

29/09 ''La ripresa del confronto Regione Calabria-Governo nazionale per discutere sul futuro della forestazione calabrese e' sicuramente positiva e la Cisl guarda con attenzione ed interesse all' evoluzione del negoziato''. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Cisl calabrese, Luigi Sbarra. ''Aspettiamo di conoscere nelle prossime ore - ha aggiunto Sbarra - i contenuti della nuova manovra economica per verificare la presenza delle risorse necessarie per finanziare le attivita' di forestazione per il prossimo anno, cosi' come definito con il Governo Nazionale a dicembre 2004, caso contrario il ricorso a nuove e forti iniziative di lotta e di mobilitazione sara' inevitabile. Il sindacato condivide e sostiene l' esigenza di operare una vera e propria svolta al comparto avviando una nuova fase di progettualita' e di programmazione pluriennale in grado di assicurare da un lato risorse, nazionali, regionali e comunitarie, ed investimenti certi ed annualmente esigibili dall' altro qualificando maggiormente gli interventi forestali in direzione dell' efficienza e della produttivita'''. ''La forestazione - e' il giudizio di Sbarra - nonostante i tanti profeti di sventura e le cassandre, continua a rimanere un settore strategico dell' economica della regione ed il comparto necessario a praticare una politica di valorizzazione e tutela dell' ambiente, del territorio, dell' immenso patrimonio boschivo, di recupero e salvaguardia delle zone interne. A tale scopo diventa necessario reperire urgentemente le risorse mancanti, pare 50 milioni di euro, per chiudere l' anno 2005 ed impedire il rischio della possibile sospensione anticipata delle attivita' lavorative ed al tempo stesso assicurare che la nuova Legge Finanziaria 2006 contenga le risorse per garantire il prosieguo degli interventi forestali anche per i prossimi anni salvaguardando in tal modo tutti i livelli occupazionali, che ricordiamo per effetto del blocco imposto dalla Legge 442/84 di cui chiediamo l' abolizione anche per favorire la pratica del tourn-over, sono passati da 35 mila del 1984 ai 10.400 del dicembre 2004''. ''Tutto cio' - ha concluso Sbarra - e' necessario per allontanare dall' agenda sindacale la programmazione di dure ed incisive azioni di lotta del tipo di quelle gia' conosciute nel Dicembre dello scorso anno''.

UILM: Riuscito lo sciopero a Cosenza

29/09 ''La riuscita dello sciopero generale dei metalmeccanici e delle manifestazioni odierne offre una duplice indicazione: da un lato, dimostra che nella nostra categoria sta crescendo la consapevolezza della gravita' della crisi che colpisce in modo esplosivo le aziende Informatiche oltre a quelle del manifatturiero e getta un' ombra preoccupante su tutto il sistema industriale calabrese; dall' altro, richiama l' attenzione di tutti sulla necessita' di una rapida svolta nella vertenza Carisiel''. E' quanto ha sostenuto Antonio Lento, segretario generale della Uilm di Cosenza concludendo il sit-in che Fim, Fiom, Uilm hanno tenuto in occasione dello sciopero generale dei metalmeccanici. ''Oltre che una questione di adeguamento salariale, in grado di tutelare il potere di acquisto dei lavoratori - ha aggiunto Lento - questo rinnovo contrattuale si pone la questione di una regolamentazione del mercato del lavoro che riduca i rischi crescenti di precarizzazione''. Sulla vertenza Carisiel ha sottolineato Lento ''che bisogna fortemente contrastare il rischio del precariato, unificando gli sforzi dei lavoratori con quelli di un sindacato unitario. In una situazione di questo genere, e' evidente che e' sempre piu' urgente la necessita' di aprire un negoziato che dia dignita' ai lavoratori e che riduca il rischio di un avanzamento del potere datoriale il quale incalza sempre piu' a discapito dei diritti e della dignita' di ogni lavoratore calabrese''.

Spi/Cgil: Festa dei nonni strumentale ed irriguardosa

29/09 L' iniziativa del Governo che ha istituito la Festa nazionale dei nonni proclamata per il 2 ottobre e' ''strumentale ed irriguardosa'': a sostenerlo e' la segreteria calabrese dello Spi-Cgil. ''Per quella data - e' scritto nella nota - le istituzioni locali (Comuni, Province e Regioni) e le Scuole promuoveranno iniziative per valorizzare il ruolo dei “nonni”, alcune hanno ritenuto di promuovere direttamente le “feste”, altre le hanno finanche subappaltate ad associazioni “amiche”.
A parere dello SPI, queste Istituzioni pubbliche, fortemente colpite e penalizzate nei loro bilanci dai tagli del Governo ai trasferimenti finanziari, debbono impegnarsi ad affrontare la pesante situazione sociale ed economica degli anziani e delle loro famiglie e non a ridicolizzarle con “rappresentazioni fiabesche” di molto lontane dalle condizioni reali che vivono gli anziani, a Nord come a Sud del Paese. La “giornata” del 2 ottobre è l’evidente maldestra manovra pre-elettorale per nascondere la fallimentare politica del Governo costruita con anni di promesse non mantenute, con veri raggiri politici ai danni di pensionati, anziani e famiglie bisognose. I disastri provocati dall’attuale Governo “festaiolo e creativo” sono sotto gli occhi di tutti: Prezzi alle stelle incontrollati; Innalzamento delle tariffe e delle imposte; Economia e occupazione in un situazione gravissima; Perdita del potere d’acquisto delle pensioni e delle retribuzioni; Fondo sanitario sottostimato per quattro miliardi e mezzo di €; Cinquecento milioni di € in meno al fondo socio-assistenziale; Nemmeno 1 € per l’istituzione del fondo per la non autosufficienza; Rinvio della definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza sociale; Tempi d’attesa insopportabili per prestazioni sanitarie specialistiche; C’E’ DUNQUE UNA RAGIONE PER FESTEGGIARE? I “nonni” vanno rispettati e non penalizzati nei loro diritti e nella loro dignità ! Ci sarà una ragione per aprire la “festa” solo e se il Governo assumerà a partire dalla prossima Finanziaria impegni sociali precisi e risorse certe per affrontare i problemi urgenti posti dall’invecchiamento della popolazione. Diversamente sarà respinto ogni tentativo ingannevole ed irresponsabile di strumentalizzare gli anziani ed i loro bisogni a fini di pura propaganda elettorale.
Il 2 ottobre, e nei prossimi mesi di mobilitazione, i pensionati dello SPI della Calabria rivendicheranno invece un concreto cambiamento di rotta politica ed economica, ad iniziare dalla Legge Finanziaria 2006, che dovrà stanziare risorse per recuperare e difendere il potere d’acquisto delle pensioni e finanziare una Legge per la non Autosufficienza. QUESTE E NON ALTRE SONO LE VERE PRIORITA’ DEI NONNI!”

La CGIL intitola al sindacalista ucciso la Camera del Lavoro di Altomonte

29/09 ''Michele Presta: l' uomo, il sindacalista'': e' questo il tema di un convegno promosso dalla Cgil del comprensorio Pollino-Sibari-Tirreno per ricordare la figura del sindacalista di 57 anni ucciso il 4 luglio scorso a Catanzaro. All' inizio dei lavori sara' inaugurata la Camera del lavoro di Altomonte, che e' intitolata a Presta. All' incontro, in programma ad Altomonte il 6 ottobre prossimo, parteciperanno il segretario generale della Flai-Cgil, Franco Chiriaco; il segretario generale della Cgil Pollino-SIbari-Tirreno, Antonio Granata; il segretario nazionale della Cgil, Paolo Nerozzi; il segretario generale della Cgil Calabria, Fernando Pignataro, ed il segretario regionale della Flai-Cgil, Antonio Spataro.

Sindacati Anas sul piede di guerra: “Senza risposte attueremo altre forme di lotta”

28/09 I dipendenti della Direzione territoriale delle gradi infrastrutture del Mezzogiorno dell' Anas sono stati riuniti a Cosenza dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Confsal, Cisal della Calabria per ribadire la contrarieta' al progetto di riforma dell' Azienda. ''L' Ufficio calabrese con sede in Cosenza che gestisce in un' unica struttura i lavori di ammodernamento della A/3, della ss 106 Jonica, nonche' i servizi di manutenzione, sorveglianza e pronto intervento lungo l' asse dell' A/3 - e' scritto in una nota - concentra la gran parte dei dipendenti della societa' Anas ed i maggiori investimenti infrastrutturali che il Governo ha messo in atto con la Legge Obiettivo''. Per i sindacati, ''il primo, o quantomeno, il piu' appetibile, obiettivo per far incassare pedaggi ombra a misteriose societa' con capitale pubblico o privato, potrebbe essere proprio l' asse viario calabrese. Doppia - prosegue la nota - potrebbe essere la beffa per noi calabresi, sia in termini occupazionali per i diretti operatori Anas, sia in termini economici per l' intera collettivita' che potrebbe essere costretta, nell' imminente futuro, a rimborsare sotto varie forme i pedaggi ombra che lo stato garantirebbe alle nascenti societa'''. Nel corso dell' assemblea, i sindacalisti hanno anche sottolineato la richiesta di incontro urgente, peraltro gia' avanzata anche a Roma, in merito ''al mancato coinvolgimento all' ennesima ristrutturazione interna alla Direzione grandi infrastrutture del Mezzogiorno, diffidando la dirigenza dall' intraprendere azioni unilaterali circa la definizione del modello organizzativo ed evidenziando la forte carenza di risorse umane di esercizio, tecniche e amministrative, con particolare riguardo ai Macrolotti 5 e 6 dove, a fronte di 1.700 milioni di euro di lavorazione in corso, l'Anas conta solo 8 unita' tecniche''. All' assemblea ha partecipato anche il capo compartimento dell' A/3, ing. Mastrangelo, il quale, secondo quanto riferito dai sindacati, ''nel sottolineare l' alta professionalita' e la dedizione al lavoro dimostrata nel corso degli anni da tutto il personale Anas, ha auspicato che le forme di lotta intraprese, che riguardano tutto il personale dell' Anas nazionale, possano in tempi brevi e secondo le corrette procedure, portare a soluzioni funzionali per l' Azienda senza intaccare i diritti dei lavoratori ed i livelli occupazionali dell' Anas''. Mastrangelo, inoltre, ''ha rassicurato i sindacati circa il loro coinvolgimento in merito alla definizione del Modello organizzativo delle grandi infrastrutture del Mezzogiorno''. I sindacati, al termine dell' assemblea, hanno confermato lo sciopero di venerdi' prossimo ed il sit in davanti alla sede della Giunta regionale, a Catanzaro. Qualora l' iniziativa ''non dovesse sensibilizzare il governo Regionale e Centrale - conclude la nota dei sindacati - costringera' i lavoratori dell' Anas ad intraprendere ulteriori forme di lotta con manifestazioni di carattere nazionale che potrebbero interessare l' intera rete viaria dell' Anas''.

L’assemblea dei sindacati dell’ANAS conferma lo sciopero del 30

27/09 Proseguono le assemblee delle organizzazione sindacali Cgil, Cisl, Uil, Confsal, Cisal e dei lavoratori dell' Anas della Calabria che si sono riunite a Camigliatello per manifestare il proprio dissenso in relazione al progetto di riforma dell' Anas. I sindacati hanno anche confermato lo sciopero gia' proclamato per il 30 settembre prossimo con sit in davanti alla sede della Regione, a Catanzaro. I sindacati ''ribadiscono con forza - e' scritto in una nota, il messaggio di dissenso rispetto alle politiche governative volte allo smembramento dell' Anas. E' evidente la preoccupazione dei lavoratori silani dell' Anas nei confronti dell' incerto futuro. Quale sorte - prosegue la nota - per la rete viaria che si ramifica tra le vette dell' altopiano calabrese? Da moltissimi anni con dedizione, professionalita' e serieta', gli operatori dell' Anas affrontano le avversita' delle alte quote, contro ogni disagio atmosferico, sempre animati da quel profondo senso del lavoro, per garantire standard di qualita' elevata dei servizi, che solo questa societa' ha dimostrato di fornire''. I sindacati invitano il Capo compartimento della viabilita' per la Calabria, ing. Celia, ''a rispettare l' accordo sottoscritto con i sindacati il 22 luglio scorso riguardante il Piano invernale, con le conseguenti assunzioni di personale, che permettera' agli operatori dell' Anas di lavorare in sicurezza e rendere il servizio piu' fruibile per gli utenti della strada''. I sindacati, infine, ''chiedono un urgente incontro al Capo Compartimento che comprenda anche le problematiche relative all' applicazione del modello organizzativo approvato in sede romana ed in corso di attuazione, nonche' conoscere il motivo dei ritardi dei lavori di ordinaria manutenzione lungo la rete viaria calabrese e diffidano la dirigenza compartimentale ad ogni iniziativa unilaterale riguardante tale organizzazione del lavoro e chiedono secondo quali criteri siano state trasferite cinque unita' in altre sedi, nonostante le note carenze di risorse umane nel Compartimento''.

De Gregorio nuovo segretario provinciale della UILA

27/09 Antonio De Gregorio e' il nuovo segretario provinciale di Cosenza della Uila, l' organizzazione dei lavoratori agroalimentari e forestali della Uil. De Gregorio subentra a Pino Cannataro, che ha retto la carica per 15 anni. Il cambio al vertice della Uila-Uil di Cosenza e' stato deciso nel corso della riunione del Comitato direttivo del sindacato, riunitosi a Rende alla presenza, tra gli altri, di Stefano Mantegazza, segretario nazionale, e di Roberto Castagna, segretario generale della Uil Calabria. Alla riunione ha partecipato anche Luigi Incarnato, ex dirigente della Uil ed attuale assessore regionale ai Lavori pubblici. ''Dobbiamo continuare a fare squadra ¿ ha detto De Gregorio nella sua relazione ¿. La parola d'ordine deve essere continuita' ed in questo senso restera' forte l' impegno della Uila-Uil''. Nino Merlino, della segreteria regionale, ha espresso preoccupazione per il futuro della forestazione in Calabria. ''La copertura finanziaria e' assicurata fino al 2006 ¿ ha detto Merlino ¿ e dalla Finanziaria arrivano segnali di possibili sacrifici e tagli, fatto questo inaccettabile proprio mentre si cerca di pensare finalmente, in Calabria, ad una forestazione produttiva, non piu' come semplice bacino di occupazione''

Merlino (UILA-UIL): “Preoccupazione per la forestazione”

27/09 ''La copertura finanziaria e' assicurata fino al 2006 e dalla finanziaria arrivano segnali di possibili sacrifici e tagli. Cio' e' inaccettabile proprio mentre si cerca di pensare finalmente, in Calabria, ad una forestazione produttiva non piu' semplice bacino di occupazione''. Lo ha affermato il segretario regionale della Uila-Uil Calabria, Nino Merlino, intervenendo alla riunione del direttore provinciale della Uila-Uil di Cosenza. Merlino, inoltre ''ha espresso preoccupazione per il futuro della forestazione in Calabria''. Mentre il leader nazionale Stefano Mantegazza ha affermato che la Uila sara' molto determinata nel difendere gli interessi della forestazione calabrese ''perche' rappresenta un settore vitale per la regione, cosi' la Finanziaria dovra' sostenere e valorizzare questo comparto per la tutela del territorio calabrese, per l'economia della regione, per l'occupazione. Altro che tagli - ha detto Mantegazza - qui c'e' bisogno di nuovi investimenti e di sviluppo. L'impegno della Uila per il settore forestale - ha concluso - e' stato dimostrato anche dal convegno nazionale che si e' tenuto a luglio a Reggio Calabria, con la partecipazione del Segretario Generale della Uil, Luigi Angeletti.

Mantegazza (UILA) “La forestazione va sostenuta”

27/09 ''La Finanziaria dovra' sostenere e valorizzare il comparto della forestazione. Altro che tagli''. Lo ha detto il segretario nazionale della Uila, l'organizzazione dei lavoratori agroalimentari e forestali della Uil, intervenendo alla riunione del Direttivo provinciale di Cosenza dell' organizzazione. ''La Uila - ha aggiunto Mantegazza - sara' molto determinata nel difendere gli interessi della forestazione calabrese perche' rappresenta un settore vitale per l' economia e l' occupazione nella regione. Piu' che di tagli, dunque, c' e' bisogno di nuovi investimenti e di sviluppo. La forestazione, in sostanza, e' sempre piu' caso nazionale''.

I sindacati chiedono al Governo di mantenere gli impegni sui forestali

26/09 Le segreterie nazionali e della Calabria dei sindacati confederali del settore forestazione (Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil) hanno scritto al viceministro dell' Ecominia, Baldassarri, chiedendogli un incontro urgente ''affinche' vengano rispettati gli impegni a suo tempo assunti dal Governo di inserire nella Finanziaria 2006 le risorse destinate al comparto della Forestazione''. Nel dicembre del 2004 il mancato inserimento nella Finanziaria dei fondi per la Forestazione determino' una protesta dei lavoratori che provoco' il blocco in Calabria di tutti i collegamenti stradali e ferroviari. ''I tagli annunciati e le forti divergenze esistenti all' interno della maggioranza di Governo circa il profilo che deve assumere la stessa legge finanziaria - sostengono i sindacati - destano forti preoccupazioni, tanto da richiedere, da parte dei massimi vertici sindacali, una azione ricognitiva presso il Ministero dell' Economia''. La situazione critica in cui versa il settore della forestazione e' stata sottolineata dai rappresentanti dei sindacati confederali anche nel corso dell' incontro con l' assessore regionale alla Forestazione in occasione del quale ''e' stata anche ribadita la necessita' di un intervento urgente dello stesso Assessore e della Giunta regionale presso il Ministero competente per aprire da subito un tavolo di discussione sulle linee e sugli impegni programmatici della Regione per il rilancio produttivo del settore forestale''. ''Difesa e messa in sicurezza del territorio, manutenzione, riconversione ed uso produttivo del bosco, difesa e valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, promozione e completamento della filiera del legno - affermano ancora i sindacati - devono costituire i punti cardine sui quali costruire la prossima programmazione del comparto ed iniziare un percorso credibile che porti al rilancio ed all'auto-sostenibilita' del settore''. I sindacati, nel corso dell' incontro con Pirillo, hanno anche sottolineato ''l' urgenza, per chiudere senza alcun deficit l' anno in corso, di reperire altri finanziamenti 'pertinenti', essendo necessari 50 milioni di euro per coprire il fabbisogno del 2005''. A Pirillo, in particolare, e' stato chiesto di farsi promotore di un' iniziativa congiunta con tutti i Parlamentari nazionali calabresi, di maggioranza e di opposizione, ai fini di un impegno comune presso il Governo ed in Parlamento per assicurare il finanziamento 2006''. ''L'assessore Pirillo - riferisce una nota dei sindacati - nel condividere l'impostazione ed i contenuti delle argomentazioni sindacali, ha annunciato che entro il 28 settembre sara' pronto il documento regionale da presentare al Governo contenente le linee guida generali sulle quali costruire la programmazione del comparto per i prossimi anni avendo impegnato, a tal proposito, un gruppo di lavoro formato da docenti e qualificati esperti del settore. Da subito, comunque, la Regione chiedera' un tavolo di confronto con il Governo impegnandosi, nel frattempo, ad una comune inziativa con i Parlamentari calabresi. Per cio' che concerne, invece, le risorse finanziarie mancanti per chiudere il 2005, e' stato comunicato che, grazie al lavoro avviato tra l'assessorato ed il vicepresidente della Giunta regionale, Nicola Adamo, sono state individuate gia' il 60% delle somme occorrenti, mentre continuera' il monitoraggio e la ricognizione anche presso gli enti subregionali per reperire la restante parte''. ''Alla fine della discussione - conclude il comunicato - si e' concordato un ulteriore incontro per l'esame ed il confronto sul documento regionale di prossima stesura e sulle altre questioni ancora aperte che riguardano la gestione dei lavoratori forestali da affrontare definitivamente''.

I Sindacati dell’ANAS in sciopero il 30 c0ntro la riforma della società

26/09 Oggi si sono riuniti in assemblea i sindacati dell'ANAS Spa della Calabria, CGIL-CISL-UIL-CONFSAL- CISAL - per manifestare il proprio dissenso circa la riforma della Societa' . I sindacati hanno informato i lavoratori dell'ANAS, sull'excursus che la riforma dell'ANAS ha avuto sino ad oggi. A partire dallo schema di decreto legge, che nella versione iniziale prevedeva la privatizzazione di circa 8500 chilometri di rete assoggettabile a pedaggio ombra o reale, con conseguente spacchettamento della societa' che i gestisce la rete stradale nazionale, in tante piccole societa' ,con effetti devastanti per i circa 6500 dipendenti. Successivamente il DL e' stato tradotto in un emendamento inserito nel DL Infrastrutture che, grazie all'intervento dei Sindacati Nazionali dell'ANAS e a due presidi presso la Camera ed il Senato , ha cambiato forma e la paventata privatizzazione della rete stradale e' stata scongiurata. La Societa' che dovrebbe gestire in sub concessione le strade assoggettabili a pedaggio devono avere necessariamente capitale pubblico.Tutto cio', a parere dei sindacati, se da un lato scongiura la selvaggia privatizzazione dall'altro non evita lo spacchettamento in piu' societa', anche pubbliche, ma sancisce l'anticamera di una futura privatizzazione. La preoccupazione dei Sindacati rimane alta. A confermare, a tal fine lo sciopero previsto per il 30 settembre con manifestazione presso il piazzale antistante la sede della Giunta Regionale in Viale de Filippis a Catanzaro per avere un incontro con il Presidente Loiero. Con tale manifestazione i sindacati intendono sensibilizzare le istituzioni locali nonche' l'opinione pubblica, affinche' il sistema viario della Calabria venga affrondato in maniera integrale rispetto ad un piu' globale piano dei trasporti.

La Telecom licenzia il segretario della Cosnil calabrese. Impugnato il provvedimento

24/09 ''Roberto Sacco, dipendente della Telecom e segretario regionale della Calabria del sindacato Cosnil, e' stato licenziato per avere fatto ricorso amministrativo contro la negazione dell' applicazione del diritto di attivazione della sua delega sindacale''. Ad affermarlo, in una dichiarazione, e' Pietro Zannoni, coordinatore nazionale del Cosnil. ''Abbiamo gia' impugnato - afferma Zannoni - il provvedimento di licenziamento presso il Tribunale del Lavoro di Cosenza, affinche' Roberto Sacco venga reintegrato quanto prima e soprattutto perche', auspicando una sentenza tanto giusta quanto esemplare, si ponga fine una volta per sempre a questo genere di prevaricazioni antisindacali, che tra l' altro violano profondamente il senso della legalita' e il rispetto delle regole fondamentali della convivenza civile''.

Vasta (Cub/Rdb) “Premature le liti sulla Direzione Regionale delle Dogane della Calabria”

23/09 “In questi giorni si stanno succedendo sulla stampa, dichiarazioni inerenti alla istituzione di una Direzione Regionale delle Dogane in Calabria, come quelle rese dall’on Michelangelo Tripodi da una parte e da Cantafio della UIL regionale, dall’altra; la cosa ci fa particolarmente piacere, anche perché le RdB/Cub, sono da tempo impegnate nel raggiungimento di questo che riteniamo un momento di crescita fondamentale della nostra regione. Per questo seguiamo con interesse come la nostra proposta, su questo obiettivo, stia raccogliendo sempre più consensi, anche se, però, riteniamo che questo interesse ora dovrebbe concretizzarsi in atti tesi alla fattiva realizzazione di ciò che ci stiamo proponendo. Quello che, però ci lascia perplessi nelle dichiarazioni rese dall’on Tripodi e dal collega Cantafio, è legato alla polemica che si sta innescando, circa la localizzazione di questa ipotetica Direzione Regionale: ancora non esiste, non si sa se esisterà e già si litiga su dove ubicarla? Ci pare quanto meno prematuro…” Lo ha detto il Coordinatore Regionale RdB/Cub Agenzie Fiscali , Luciano Vasta. “Sarebbe più auspicabile –ha proseguito Vasta- che gli sforzi di tutti, in questo momento, fossero tesi a far sì che l’istituzione della Direzione Regionale in Calabria, entri nell’agenda degli impegni dell’Agenzia delle Dogane a Roma e per farlo, occorre cercare di coinvolgere anche tutte le forze politiche e imprenditoriali. Su questa strada le RdB/Cub già da tempo si stanno spendendo in modo attivo e, infatti, da diversi mesi, abbiamo iniziato una campagna di sensibilizzazione verso alcuni politici calabresi, con incontri che hanno avuto questo argomento come tema centrale. La Direzione regionale delle Dogane può rappresentare davvero un volano decisivo per lo sviluppo della economia della nostra regione e noi riteniamo che sia troppo importante, perché ci si possa permettere il lusso di mandare tutto all’aria, correndo dietro a battaglie campanilistiche. La strada da perseguire è quella dell’unità di intenti e siamo più che mai convinti che sollevare adesso polveroni di polemiche campanilistiche, possa solo ostacolare la realizzazione di questo progetto. Per questo motivo, le RdB/Cub intendono lanciare un invito a tutte le forze sindacali, politiche ed imprenditoriali, affinché si concentrino gli sforzi, non contro la spoliazione di qualcosa che ancora non esiste, ma per perseguire, concretamente ed unitariamente, la strada che ci permetterà di raggiungere l’obiettivo della realizzazione della Direzione Regionale delle Dogane in Calabria. Poi, dopo, a risultato raggiunto, ci si potrà, al limite, confrontare su dove ubicarla.”

Dal 3 ottobre l’UGL farà il “tour dello scandalo” con presidi davanti ai Tribunali contro i tagli al personale

22/09 La Unione Generale del Lavoro (Ugl) apre ''una nuova stagione di lotta per protestare contro l' abbandono della Giustizia'' con presidi e sit-in davanti alle Procure e ai Tribunali italiani che cominceranno dalla Calabria all' inizio di ottobre. ''Chiamatelo pure il 'tour dello scandalo' - dice Paola Saraceni, coordinatore nazionale della Ugl Ministeri - ma non e' piu' tollerabile tagliare fondi e uomini su un settore cosi' delicato come la giustizia. In molti uffici siamo al limite del paradosso''. Il primo appuntamento e' il 3 ottobre davanti al tribunale di Cosenza e Lametia Terme. Il 4 sara' la volta della corte di Appello di Catanzaro e del tribunale di Rossano. A seguire, il 5 il tribunale di Vibo Valentia e di Reggio Calabria; e il 6 a Crotone. Il 7 ottobre la protesta si spostera' a Ischia, con un presidio davanti al tribunale e al Giudice di Pace. Obiettivi della mobilitazione: la ricollocazione di tutto il personale nella posizione economica e giuridica superiore, le procedure di riqualificazione, i trasferimenti volontari, il blocco dei tagli agli organici previsti dalla Finanziaria, la copertura delle carenze di personale, gli investimenti nelle strutture organizzative giudiziarie.

Il rapporto tra sindacati e Direzione Regionale dell’Agenzia delle Dogane si sta inasprendo.

21/09 “La vicenda della costituzione degli uffici unici in Calabria, sta diventando sempre più paradossale, tra ripicche e decisioni autoritarie da parte della Direzione Regionale”. A denunciarlo è Il Coordinamento Regionale RdB/Cub Agenzie Fiscali Calabria. “Ricapitoliamo i fatti – prosegue la nota- dopo due lunghissime, estenuanti, quanto inutili riunioni estive (il 2 agosto e l’8 settembre), al termine delle quali la Direzione ha presentato, entrambe le volte, un documento già preparato che non rispecchiava affatto la discussione e che, ovviamente, tutte le forze sindacali presenti hanno respinto, la Direzione ha deciso di riconvocare le parti il 14 settembre.
Nella serata del giorno prima, è arrivata la comunicazione di un inatteso cambiamento di sede della riunione (da Reggio a Catanzaro), che ha messo tutte le organizzazioni sindacali in grande difficoltà e la ha costrette a stilare un comunicato con il quale si chiedeva una nuova convocazione.
Ad alcuni è venuto il sospetto che l’ improvviso spostamento di sede avvenuto in extremis, fosse teso a cambiare le delegazioni sindacali, per cercare di trovarne di più malleabili; sospetto sicuramente infondato, per carità, però… “a pensare male, si fa peccato, ma …”.
Per tutta risposta, il Direttore ha sì riconvocato la riunione, ma ha pensato bene (per fare un dispetto a chi?) di spostare la sede della trattativa addirittura a Napoli, cosa legittima dal punto di vista formale, ma sicuramente non pregna di buon senso e che ripropone con forza la nostra richiesta di separare la Calabria dalla Direzione Regionale della Campania, dandole una sua autonomia ed una propria sede nella nostra regione.
Riteniamo che le piccole ripicche e gli atteggiamenti autoritari, non giovino a superare le difficoltà, lasciando, invece che tutta una serie di problemi delle Dogane in Calabria (c’è altro, oltre gli uffici unici), restino irrisolti.
Vediamo quali sono questi problemi e perché, senza la soluzione di questi, non firmeremo nessun accordo.
Innanzi tutto, per la costituzione degli Uffici Unici ci sono state presentate delle piante organiche determinate autonomamente dalla Direzione, sulla base di carichi di lavoro che non condividiamo affatto.
In base a questa tabella, ad esempio, per l’Ufficio delle Dogane di Reggio Calabria, sarebbero sufficienti appena 24 unità (di cui una parte dovrebbe anche essere utilizzata per aprire la Sezione Operativa Territoriale dell’Aeroporto di Reggio!) a fronte di una dotazione organica attuale di 43 persone (compreso l’UTF): dunque ci sarebbe addirittura un esubero di ben 19 unità!!!
Questo perché, probabilmente, si vuole ripartire sul territorio regionale le 164 persone che attualmente lavorano all’Agenzia delle Dogane in Calabria, coprendo, così alcune carenze di altri uffici: ma dove è scritto che 164 persone siano sufficienti, come prevede la famosa tabella?
Perché se in Campania vi è un organico di oltre 500 colleghi, in Calabria non se ne possono prevedere, per esempio, 200?
Noi delle RdB non condividiamo, poi, l’intenzione di chiudere strutture nella nostra regione, per cui ci batteremo perché la Dogana di Paola non venga eliminata.
Infine, c’è sempre in piedi lo stato di agitazione del personale per gli attacchi subiti sulla vicenda, non risolta, delle verifiche e sulla quale abbiamo già espresso la nostra ferma posizione.
Insomma motivi di discussione ce ne sono a sufficienza, per cui, in accordo con tutte le altre sigle, abbiamo emesso un comunicato congiunto per chiedere al Direttore Regionale di riconvocare la riunione in Calabria, dove si parli concretamente dei problemi che affliggono le dogane nella nostra regione, cercando soluzioni che salvaguardino gli interessi dei lavoratori e provando di conciliarli con quelli dell’Amministrazione.
Ci auguriamo che l’invito venga raccolto, perché in caso contrario, ci troveremmo di fronte alla volontà dell’Amministrazione di voler arrivare alla rottura delle relazioni sindacali.”. Inoltre le segreterie unite in una nota congiunta di CGIL/FP, CISL/FPS, UIL/PA, UNSA/CONFSAL, RdB-CUB/PI, FLP inviata al Direttore Regionale della Agenzia delle Dogane per la Calabria e Campania e per conoscenza al Direttore Generale della Agenzia delle Dogane, Dr. Guaiana, di Roma, All’Ufficio per le Relazioni Sindacali e alle Organizzazioni sindacali nazionali, viene denunciato il comportamento ostruzionistico della Direzione. Dichiara la nota congiunta: “Le scriventi OO.SS., in merito alla convocazione datata 14/09/2005 con la quale veniva spostata la sede dell’incontro da Reggio Calabria a Catanzaro, peraltro solo poche ore prima della concordata riunione, stigmatizzano tale comportamento che appare poco rispettoso nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori, aggravato successivamente dall’ulteriore convocazione prevista per il 22 c.m., addirittura presso la sede della Direzione Regionale di Napoli.
Tale comportamento, per quanto formalmente legittimo, non giova tuttavia all’auspicato mantenimento delle buone relazioni sindacali, indispensabili per la serenità del personale con un riverbero sul buon andamento degli uffici.
Pertanto, le scriventi OO.SS. si augurano che la S.V. ripristini il tavolo regionale calabrese, significando che non esistono posizioni precostituite e che l’unico obiettivo da raggiungere è quello di continuare l’opera di modernizzazione dell’Agenzia, abbandonando comportamenti autoritari e atti ritenuti lesivi della dignità dei lavoratori.
E’ pur vero che la riforma dovrà essere condivisa, ma è inaccettabile che l’attivazione degli Uffici delle Dogane in Calabria, voluta e sostenuta anche dalle scriventi, debba essere attuata esclusivamente con sacrifici da parte dei lavoratori.
Inoltre, entrando nel merito dell’ennesima bozza di accordo, allegata alla convocazione, si chiarisce che, impropriamente, in detta convocazione è stato scritto, a proposito della bozza, “già concordata con le OO.SS. regionali della Calabria” ed in premessa sono riportate argomentazioni assolutamente non condivise e non condivisibili dalle scriventi, le cui soluzioni sono sicuramente propedeutiche alla sottoscrizione dello stesso accordo.
I rappresentanti dei lavoratori ritengono che non sia produttivo un ulteriore incontro, peraltro fuori regione, per continuare la trattazione degli argomenti posti all’ordine del giorno, senza aver prima trattato e risolto alcune problematiche fondamentali che interessano i lavoratori e creano costante turbativa.
Nello specifico:
- risulta inaccettabile la proposta della S.V. di modifica degli organici, finalizzata alla istituzione dei nuovi uffici in Calabria, in quanto i carichi di lavoro, riportati nella tabella esibita, risultano incompleti e mancanti di attività sostanziali; pertanto, in assenza di piante organiche definitive a livello nazionale, riconoscono valido l’organico complessivo di cui al DPCM del 1996, nonché l’attuale consistenza degli uffici;
- ritengono che la mobilità regionale dovrà essere attuata in via esclusiva, e non già prioritaria, su base volontaria;
- valutano negativamente e considerano dannosa per i lavoratori l’informativa del 27 luglio u.s. riguardante il rischio di un mancato raggiungimento degli obiettivi 2005 e delle conseguenti ricadute nei confronti dei lavoratori (FUA), in quanto nessuna riflessione al tavolo negoziale è stata mai effettuata in occasione della fissazione degli obiettivi e nemmeno sono state valutate, in corso d’opera, le eventuali ricadute dei provvedimenti unilaterali adottati dalla S.V., come gli ordini di servizio riguardanti il personale in servizio esterno, per cui si ritiene inaccettabile la predetta informativa circa il rischio di un mancato raggiungimento degli obiettivi, soprattutto in considerazione dei livelli di eccellenza raggiunti nel recente passato;
- reputano negativa l’esclusione dell’argomento richiesto dalle scriventi riguardante la stabilizzazione dei distaccati della regione Calabria, perché crea disparità di trattamento rispetto alla regione Campania, e ingenera turbativa nel personale attualmente in servizio nella regione;
- non risulta alle scriventi mai convocato e conseguentemente contrattato a livello regionale, un tavolo concertativo allo scopo di definire i criteri per il conferimento e/o revoche delle posizioni organizzative degli uffici non dirigenziali, così come avvenuto nella regione Campania, dove, invece, in data 29/04/2005, sono stati concordati, i criteri nonché gli atti prodromici che l’Agenzia si è impegnata a osservare, richiamandosi anche al rispetto di quanto disposto dall’art. 18 comma 4° del CCNL quadro del 07/08/1998. Tale situazione ha provocato contenzioso tuttora al vaglio delle OO.SS. Si coglie l’occasione per ribadire che tale situazione, rafforza ancora di più l’idea della necessità dell’istituzione di una Direzione Regionale che abbia sede in Calabria.
Alla luce di quanto sopra, le scriventi OO.SS. chiedono che l’Agenzia valuti l’opportunità della istituzione di un tavolo di trattativa per definire tutte le materie sopra citate, onde evitare che il personale operante nella regione Calabria sia penalizzato e conseguentemente l’Agenzia, con il mancato raggiungimento degli obiettivi, venga meno all’impegno assunto col Ministro con la stipula della Convenzione.”

La Cosnil ricorre al giudice per il comportamento antisindacale della Teleom

21/09 Quaranta dipendenti di Telecom Italia hanno presentato un ricorso al giudice del lavoro di Roma e Cosenza per comportamento antisindacale e violazione dello Statuto dei lavoratori da parte della societa', per non aver loro concesso l' attivazione delle deleghe sindacali. Lo ha reso noto il segretario nazionale dei Comitati di Base aderenti alla Confederazione sindacati italiani lavoratori, Francesco Lucirino. Lucirino, e' scritto in una nota, ''si e' visto negare definitivamente l' attivazione di ben 40 deleghe firmate da altrettanti dipendenti Telecom che avevano scelto di disdire la loro iscrizione a Cgil, Cisl e Uil, per scegliere di essere meglio rappresentati da sindacati autonomi non confederali''. ''L' amministrazione di Telecom Italia - ha sostenuto Lucirino - sta perpetrando un grave atto anticostituzionale, avendo negato definitivamente ai sindacati autonomi della Cosnil l' attivazione delle deleghe sindacali firmate da dipendenti dell' ente per la telefonia italiana, iscritti alla nostra confederazione autonoma''. ''Siamo stati costretti ad adire le vie legali - ha aggiunto il coordinatore dell' esecutivo nazionale dei nuovi comitati di base Cosnil, Pietro Zannoni - per il grave atto antisindacale e anticostituzionale esercitato, quale quello gravissimo della negazione dell' attivazione di deleghe sindacali. Ricorreremo ai sensi dell' articolo 28 dello Statuto dei lavoratori e dell' art. 650 del codice penale, presso le sedi legali competenti per materia e territorio, contro una sconcertante e palese condotta antisindacale e il non rispetto dei diritti costituzionalmente sanciti in difesa dei lavoratori dipendenti''. ''La Telecom Italia - ha aggiunto Zannoni - ha bloccato le nostre deleghe, a livello nazionale, non permettendo di entrare come rappresentanza in nessuna delle sedi e filiali presenti sul territorio nazionale. Questo atto di congelamento delle deleghe dei nostri iscritti e' stato ordinato dall' ufficio relazioni industriali di Telecom Italia a seguito della prima delega firmata, dal segretario regionale di Cosnil-Calabria, Roberto Sacco, e ivi non attivata. Ci troviamo di fronte ad un grave fenomeno - ha concluso Zannoni - che dimostra quanto in Italia vengano negati contro ogni legge ed ogni regolamento amministrativo i diritti di base per la difesa dei lavoratori nei confronti di sindacati autonomi non confederali''.

Cobas-Cosnil: “Atto antisindacale di Telecom nei nostri confronti. Ci hanno bloccato le deleghe”

20/09 ''L'amministrazione di Telecom Italia sta perpetrando un grave atto antisindacale e anticostituzionale, avendo negato definitivamente ai sindacati autonomi della Cosnil l' attivazione delle deleghe sindacali firmate da dipendenti dell' ente per la telefonia italiana iscritti alla nostra confederazione autonoma''. Lo afferma, in una dichiarazione, il segretario nazionale dei Comitati di Base aderenti alla Confederazione sindacati italiani lavoratori, Francesco Lucirino. Lucirino sostiene di essersi ''visto negare definitivamente l'attivazione di ben 40 deleghe firmate da altrettanti dipendenti Telecom che avevano scelto di strappare le tessere di iscrizione a Cgil, Cisl e Uil per scegliere di essere meglio rappresentati dai sindacati autonomi non confederali''. ''Saremo costretti ad adire le vie legali - afferma, da parte sua, Pietro Zannoni, dell' esecutivo nazionale dei comitati di base Cosnil - per il grave atto antisindacale e anticostituzionale quale quello gravissimo della negazione dell' attivazione di deleghe sindacali. Ricorreremo presso le sedi legali competenti per materia e territorio contro una sconcertante e palese condotta antisindacale e il non rispetto dei diritti costituzionalmente sanciti in difesa dei lavoratori dipendenti. La Telecom Italia ha bloccato le nostre deleghe, a livello nazionale, non permettendo di fatto di entrare come rappresentanza in nessuna delle sedi e filiali presenti sul territorio nazionale. Ci troviamo di fronte ad un grave fenomeno che dimostra quanto in Italia vengano negati contro ogni legge ed ogni regolamento amministrativo i diritti di base per la difesa dei lavoratori nei confronti di sindacati autonomi non confederali''.

Spingola (CGIL) “LSU/LPU, rivisitare l epiante organiche degli enti”

20/09 ''La situazione che vivono da anni i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilita' deve fere i conti con la reale disponibilita' dei sindaci e degli amministratori degli altri enti utilizzatori a concretizzare percorsi di stabilizzazione''. E' quanto sostiene, in una nota, il segretario generale della Cgil del comprensorio Pollino-Sibari-Tirreno, Franco Spingola. ''Una disponibilita' - aggiunge Spingola - che passa dalla rivisitazione delle piante organiche degli enti, il riconoscimento del prezioso ruolo svolto da questi lavoratori ed il conseguente atto della stabilizzazione riconoscendo loro lo status di lavoratori dipendenti, con l'accesso a tutti i diritti, a cominciare da quelli salariali e previdenziali. Crediamo, pur tenendo conto delle difficolta' economiche che comporta la soluzione di tale problematica, che il percorso sia obbligato e che un sforzo sia necessario farlo se vogliamo dare dignita' al lavoro e certezza ed efficienza ai servizi erogati dalla pubblica amministrazione. Non e' possibile procrastinare tale situazione all' infinito, soprattutto quando a farne le spese sono lavoratori e lavoratrici sospesi nel limbo del precariato. Lsu ed Lpu sono in attesa di vedere completate le iniziative messe in atto dalla Giunta regionale, che ha mantenuto fede agli impegni assunti con il sindacato i cui risultati sono gia' visibili, a partire dalla copertura finanziaria fino al 31 dicembre prossimo. Ma gli sforzi della sola Regione non bastano. E' necessaria anche un'intesa con il Governo nazionale per l' attuazione di un piano straordinario per il precariato calabrese che preveda risorse finanziarie e tempi certi per la stabilizzazione dei precari e per l'attuazione di politiche occupazionali per i giovani ed i disoccupati che attendono un segnale che dia loro fiducia nell' attuale fase drammatica della Calabria e del Paese. Altro che finanziamenti mirati e riservati alle sole citta' con piu' di 300 mila abitanti!''. ''Proprio in una situazione simile - conclude Spingola - e' importante che i lavoratori stiano in stretto rapporto con il sindacato, evitando azioni spontanee, seppure generose, che possono creare aspettative illusorie, ricordando che lo stesso sindacato rimane ancora oggi il soggetto insostituibile nella difesa degli interessi e diritti dei lavoratori''.

Maccari (COISP) “Sulla sicurezza serve un impegno trasversale”

20/09 ''Un impegno comune e politicamente trasversale capace di offrire una costruttiva sostanza civile, sociale e politica ai concetti di sicurezza e di liberta' e soprattutto delle loro fondamentali interrelazioni''. E' quanto chiede il segretario generale aggiunto del sindacato di Polizia Coisp, Franco Maccari, che dopodomani, giovedi', interverra' alla Festa nazionale dei Democratici di sinistra sui temi della sicurezza che comincia oggi a Lamezia Terme. ''Ho raccolto volentieri l' invito pervenutomi - ha detto Maccari - dagli organizzatori per la manifestazione che comincia oggi. Portero' il mio contributo a nome degli operatori della Polizia di Stato, focalizzando la mia partecipazione ad una tematica che ci sta particolarmente a cuore: le intersezioni fra legalita', sicurezza e ruolo delle istituzioni locali. Infatti, l' evoluzione delle forme di criminalita' in atti e azioni assolutamente non paragonabili al passato, pongono la necessita' di una rivisitazione globale dell' impiego delle stesse polizie locali, per creare sinergie concrete e non solo di facciata, con le altre forze di polizia presenti sul territorio. Da qui la forte necessita' di coinvolgimento delle istituzioni locali nel processo di 'progettazione della sicurezza'. Infine mi faro' latore di una precisa proposta circa l' impianto della cosiddetta 'polizia di quartiere', che necessita di una completa rivisitazione nei moduli e impieghi operativi. Va restituito il controllo del territorio in forma completa e moderna alla polizia di Stato ed ai carabinieri, mentre tutte le comunque necessarie e utili forme di vigilanza quartierale debbono essere ricomprese nelle competenze delle Polizie locali per una vera conoscenza del territorio e dialogo con il cittadino. Solo cosi' si creera' un reale coordinamento tra le forze di polizia, cosa che ancor oggi e pericolosamente non avviene a causa di attenzioni e gestioni orientate piu' alla proiezione di 'immagine effimera' delle singole polizie per l' immaginario collettivo, piuttosto che alla ricerca di concreti e reali moduli operativi che abbiano il fine ultimo, o esclusivo, di garantire la vera sicurezza di tutti i cittadini''.

Il 30 sciopero dei pedaggi sulle autostrade contro la cessione ai privati

20/09 Un primo sciopero nazionale di tutti i dipendenti dell'Anas per l'intera giornata di venerdi' 30 settembre, e' stato proclamato dai sindacati di rappresentanza dei lavoratori del settore per protestare contro le ipotesi di 'spacchettamento' dell'Anas e di pedaggiamento della rete stradale e autostradale. Filt Cgil, Fit Cisl, Uilpa Anas, Sada Fast Confsal, Snala Cisal e Ugl hanno infatti indetto la protesta ''a fronte dell' iniziativa governativa che ribadisce i propositi di privatizzazione e l'assoggettamento a pedaggi reali o figurativi di tratte stradali e autostradali, senza preoccuparsi minimamente degli effetti devastanti che questo produrrebbe per gli utenti della rete stradale e gli oltre 6500 dipendenti aziendali''. Secondo il segretario nazionale della Filt Cgil, Roberto Martelli il progetto di spacchettare l'Anas e venderla pezzo per pezzo ai privati e' confermato dall'emendamento ad un decreto legge, in fase di conversione presso il Senato, presentato dal presidente della commissione Lavori pubblici del Senato, Luigi Grillo. ''Il testo dell'emendamento per il nuovo modello di funzionamento dell'Anas - spiega il dirigente sindacale - prevede la possibilita' di dare a societa' partecipate compiti affidati fino ad oggi all'Anas e di dare a queste societa' subconcessionarie, che faranno capo anche a soggetti privati, la possibilita' di riscuotere direttamente i pedaggi, reali e figurativi (ombra), che saranno previsti per una gran parte dell'attuale rete stradale e autostradale''. Con questo progetto, ribadiscono i sindacati, potrebbero essere sottoposti a pedaggio il gran raccordo anulare di Roma, la Salerno - Reggio Calabria, la Messina - Catania, la Orte - Ravenna e molte altre arterie ancora. Nel pomeriggio di oggi, intanto, si e' svolto di fronte il Senato un presidio di oltre 150 lavoratori dell'Anas per protestare contro le misure previste dalla prossima finanziaria sulla privatizzazione dell' Anas.

Preoccupazioni del sindacato medici per l’accordo Regione-Università Magna Grecia

19/09 Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica dell' Aopc ''esprimono profonda preoccupazione per le notizie di stampa che hanno riferito dell' esito della vicenda relativa alla facolta' di medicina dell' Universita' Magna Grecia''. ''Se tali notizie - e' detto in una nota - dovessero rivelarsi nella sostanza corrispondenti alla verita' dell' intesa raggiunta tra Universita' e Giunta regionale non si sarebbe registrata nessuna significativa novita' rispetto all' accordo siglato lo scorso autunno con la vecchia Giunta e che fu severamente stigmatizzato da questo Ordine e, piu' recentemente, dalla stessa Giunta regionale in carica. Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica ricordano che anche il Consiglio direttivo dell' Ordine, nei giorni scorsi, alla ripresa della discussione, aveva esortato le parti ad un atteggiamento equilibrato e condiviso che consentisse di dispiegare le legittime aspettative dell' Universita' ma anche di salvaguardare l' armonico sviluppo del mondo ospedaliero e di una qualificata rete di servizi territoriali''. ''Nulla di tutto cio' - prosegue la nota - sembra essere accaduto. La soluzione prospettata appare infatti, ancora una volta, come la rinuncia della politica al governo reale del sistema sanita' in Calabria e come un cedimento all' autoreferenzialita' e alla suggestione mediatica non priva di qualche deriva demagogica. L' avallo acritico e non programmato a una megastruttura d' eccellenza di cui sfuggono finalita' e limiti territoriali e che, allo stato, appare come una mera riproposizione di UUOO gia' esistenti; la nascita di una isolata struttura di emergenza specialistica non inserita nella piu' generale rete di emergenza territoriale, il mancato coinvolgimento a qualsiasi livello dell' Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e l' assoluta assenza di garanzia in relazione al complessivo suo sviluppo generale e dei suoi settori piu' qualificati e tradizionali rappresentano una scelta con la quale la Giunta regionale della Calabria si sta assumendo pesanti responsabilita' nei confronti dei calabresi di oggi e di domani''. ''Il progetto che sembra stare all' origine dell' accordo sembra essere dunque - conclude la nota - quello di privilegiare fortemente le attivita' assistenziali di Mater Domini delegando importanti funzioni a scapito del SSR e delle strutture del comprensorio catanzarese in particolare finendo per attribuire all' Universita' funzioni prevalenti diverse da quelle piu' direttamente istituzionali della didattica e della ricerca''. Al documento ha aderito la segreteria provinciale Fimmg.

Flai CGIL: “Riavviare un tavolo di confronto con la Regione sui forestali”

16/09 “E’ indispensabile riavviare il tavolo di confronto con l’attuale governo regionale sul settore forestale alla luce anche delle ultime dichiarazioni dell’assessore al bilancio e vice presidente della Giunta regionale”. Ad affermarlo sono Antonio Spataro e Santino Aiello della segreteria Regionale della Flai CGIL. “Siamo convinti, prosegue la dichiarazione della segreteria regionale- che non si farà un buon lavoro per la Calabria e per l’intero comparto forestale se si parte dalla proposta di democristiana memoria (Andreatta) che riducendo il numero di addetti si sarebbero, come d’incanto, risolti tutti problemi del settore. La Flai ritiene che oggi, in Calabria, si sia già raggiunto il giusto equilibrio patrimonio forestale/addetti e che quindi altre siano le cause da rimuovere per fare della forestazione una risorsa ed una nuova opportunità. Vanno rimosse inefficienze programmatorie e gestionali che sono la vera palla al piede per il rilancio del settore. C’è da mettere mano agli enti gestori per una loro immediata rivisitazione e riforma perché in questi anni sono divenuti centri di potere e di interessi politici e personali. Per questi motivi ci preoccupano prese di posizione a prescindere che non tengono conto dei bisogni della Calabria e delle sue peculiarità. L’aver messo in sicurezza dal dissesto idrogeologico buona parte del territorio calabrese, aver contribuito ad evitare lo spopolamento di gran parte delle aree interne, sono solo una parte delle opere che i lavoratori forestali hanno realizzato nel corso di questi anni. A noi della FLAI-CGIL non interessa difendere lo status quo anzi lo temiamo ritenendo invece indispensabile attuare e realizzare una programmazione forestale di forte discontinuità con il passato puntando verso obiettivi di autosostenibilità. Solo questo, di per sé, sarebbe rivoluzionario. Lo stiamo richiedendo da tempo sperando che questo governo regionale raccolga la sfida non confondendo le cause con gli effetti. Abbiamo già ribadito, qualche giorno fa, che nella forestazione calabrese occorre compiere un enorme salto culturale transitando da una “logica di gestione del personale” verso una vera e seria “programmazione e realizzazione del lavoro forestale”. Programmi e riordino costituiscono il buon viatico per presentarsi ai confronti romani con le carte in regola al fine di garantire le risorse finanziarie per i prossimi anni. Di questo e solo di questo siamo disponibili a discutere.”

Triplice: “Sulla vicenda zecche, Trenitalia fa la caccia alle streghe”. L’azienda replica “Non è vero”

15/09 ''Un inutile clima di caccia alle streghe, con contestazioni a molti ferrovieri dai toni e dai contenuti a dir poco faziosi''. E' l' accusa che le segreterie regionali della Calabria dei sindacati dei trasporti (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl Ferrovie, Fast-Confsal ed Orsa) contestano, in una nota, alla societa' Trenitalia in relazione alla presenza di zecche su un vagone dell' Intercity Reggio Calabria-Torino. ''Come sindacato - aggiungono i sindacati - speravamo che questo episodio, accaduto alla fine di un' estate gremita di disservizi ferroviari, potesse rappresentare per Trenitalia un utile momento di riflessione e verifica sui tanti problemi irrisolti. Ci si aspettava una timida ma onesta presa di coscienza dei tanti problemi insoluti o addirittura un vigoroso colpo di reni capace di far invertire la rotta ad una societa' che sta inesorabilmente volgendo al degrado ed alla disgregazione, e che sempre piu' viene percepita e vissuta dai clienti come decotta. Anche questa incresciosa vicenda e' da ricondurre e catalogare tra le tante occasioni perse dalle Ferrovie dello Stato per fare autocritica e revisionare i processi industriali, con l'obiettivo di bonificarla dai tanti mali che l' affliggono. I massimi vertici di Trenitalia, presi nel vortice della bufera mediatica provocata dalla scoperta delle zecche sul vagone dell' Intercity, episodio che risulta fortunatamente sporadico, si sono ben guardati dall' assumersi qualche responsabilita' in ordine ai tanti problemi delle ferrovie italiane, trascurando consapevolmente il fatto che sempre piu' Trenitalia evoca nei cittadini l' immagine di un' azienda attraversata da mali endemici. I ritardi e le carenze igieniche e di manutenzione hanno assunto oramai i connotati di vere e proprie emergenze, che occorre aggredire immediatamente onde evitare che la clientela ed il personale ferroviario, che mal patiscono i continui disservizi e le conseguenti difficolta' operative comincino a temere anche sul versante della sicurezza del viaggio, divenuto oramai l'unico elemento di discrimine rispetto ad altre modalita' di trasporto. Purtroppo pero' le Ferrovie, ad una rinnovata fase di dialogo con le parti sociali, che avrebbe potuto recuperare le forti motivazioni che nel passato hanno caratterizzato la categoria dei ferrovieri, ha preferito riesumare la consolidata pratica dello 'scarica barile'''. Secondo i sindacati, la prassi dello scaricabarile non e' stata mai interamente accantonata da parte delle Ferrovie dello Stato ed oggi risulta quanto mai attuabile in quanto la parcellizzazione delle responsabilita', logica conseguenza della politica delle esternalizzazioni, attuata abbondantemente in questi ultimi anni dal Gruppo Fs, ha inserito all'interno dei processi produttivi attori non sempre totalmente affidabili sul piano della qualita' delle prestazioni''. ''Abdicare alla missione propria cui la societa' Trenitalia e' preposta - sostengono ancora i sindacati - che nel caso specifico significa assicurare al paese la mobilita' dei cittadini e delle merci in condizioni ed a costi ottimali, trasmette al Paese un messaggio di sfiducia, cosi' come vessare la categoria dei ferrovieri pretendendo prestazioni che oramai vanno spesso al di la' del consentito, nell' intento di raggiungere obiettivi che oramai non sono altro che chimere, non e' piu' accettabile. L' imponente deficit manutentivo esige scelte coerenti e coraggiose, gia' peraltro delineate con l'accordo nazionale del 23 giugno scorso, sottoscritto dopo ben tre proclamazioni di sciopero nazionale dei ferrovieri. Non bastano piu' ne' i 'pannicelli caldi', ne' le 'sante inquisizioni'. Occorre, piuttosto, reinventare e riqualificare l' intero processo manutentivo destinandogli risorse certe ed assumendo impegni precisi''. ''Anche sul fronte degli appalti ferroviari - affermano ancora i sindacati - e' venuto il momento delle scelte. Le nuove gare possono rappresentare un momento di svolta perche' finalmente si e' superata la logica del massimo ribasso, ma questo non basta. Occorre, anche in questo settore, riqualificare e recuperare dei processi industriali virtuosi, capaci cioe' di elevare gli standard qualitativi e di responsabilizzare tutti gli attori. Dotare il paese di un sistema di trasporto ferroviario efficace ed efficiente, cosi' come sarebbe auspicabile per un grande paese civile, e' un'impresa difficile, ed a questo punto anche ardua, ma scegliere la strada del disimpegno e del qualunquismo, come sta facendo il Gruppo FS non e' piu' tollerabile''.
Immediata la replica dell’ ufficio stampa di Trenitalia: ''All'indomani della scoperta di parassiti nel vagone di un suo treno, Trenitalia si e' attivata per accertare le ragioni dell' accaduto, identificare eventuali responsabilita' e verificare l'adeguatezza dei processi di pulizia e di controllo. Nessuna caccia alle streghe, dunque, e nessuno scaricabarile''. ''Trenitalia, piuttosto - prosegue la nota - ha dato corso ad alcuni provvedimenti d' urgenza, come il raddoppio delle attivita' di vigilanza sulle carrozze piu' soggette al fenomeno dell' intrusione di estranei e un ciclo di disinfestazioni straordinarie, con il raddoppio, in particolari situazioni, della loro frequenza. Sono gia' state incrementate le squadre di pulitori viaggianti e, entro l'anno, sara' completato l' appalto dei nuovi contratti di pulizia per l' intera rete, centrati sulla qualita' e sulla rispondenza a stringenti requisiti tecnici e igienici''. ''Nel merito del problema disciplinare posto all'attenzione dalle organizzazioni sindacali - afferma ancora Trenitalia - l' azienda sta solo seguendo rigorosamente, e doverosamente, le procedure per l' accertamento di eventuali responsabilita' di singoli e/o dei propri fornitori. Trenitalia persegue inoltre un confronto costante e franco con le organizzazioni sindacali a tutti i livelli, convinta che rappresenti uno dei modi migliori per far crescere la condivisione degli obiettivi aziendali, al primo posto dei quali figura la soddisfazione delle basilari esigenze dei propri clienti, come la pulizia e l' igiene degli ambienti di viaggio''.

La provincia incontra i sindacati. Positivo il giudizio del segretario UST-CISL Tramonti

13/09 “Abbiamo voluto questo incontro per stabilire un metodo di lavoro, per costruire la concertazione non come fatto formale, ma come atto sostanziale, al fine di governare una fase molto complessa che riguarda i livelli occupazionali nella nostra provincia e presenta una situazione difficile sul piano sociale, con punti di grave sofferenza dovuta alla crisi che ha colpito interi settori e comparti produttivi a causa di un’assoluta mancanza di risposte adeguate da parte di un governo nazionale assente ed insensibile. Entro la fine del mese di novembre questo tavolo, coordinato dalla Provincia, con la partecipazione attiva di tutte le realtà sociali presenti sul territorio, dovrà essere in grado di mettere in piedi una conferenza sul lavoro, da cui possano emergere idee e proposte concrete, per ribaltare finalmente una tendenza negativa che da troppo tempo attanaglia e interessa la nostra provincia”.
Questo, in estrema sintesi, il motivo dell’incontro svoltosi questa mattina presso il salone delle riunioni della Provincia di Cosenza presieduto dal presidente dell’Ente, on. Mario Oliverio, alla presenza del vice-presidente Salvatore Perugini, dell’assessore provinciale al Mercato del Lavoro, Donatella Laudadio e dei rappresentanti sindacali: Pietro Rossi, segretario organizzativo Cgil di Cosenza; Antonio Granata Segretario Generale Cgil Pollino-Sibaritide; Franco Spingola segretario Confederale Cgil Pollino-Sibaritide; Massimo Covellosegretario generale Cgil Cosenza; Paolo Tramonti segretario generale Cisl Provinciale Cosenza; Alessandro Nucci segretario provinciale Cisl Cosenza; Emilio Maccarone responsabile dipartimento mercato lavoro Cgil Cosenza ed Antonio Lento responsabile dipartimento industria Uil Cosenza.
Diversi i temi affrontati dall’assessore provinciale al Mercato del Lavoro nell’introduzione.
“La concertazione –ha dichiarato la Laudadio- è il punto cardine del nostro programma di governo in materia di lavoro. Il clima di recessione è supportato da dati allarmanti nell’ambito occupazionale. Le nostre aspettative verso alla Regione Calabria sono indirizzate al trasferimento delle deleghe e delle funzioni in materia di formazione professionale, strettamente collegato al mercato del lavoro”. Nell’ introduzione sono stati affrontati anche temi fondamentali come il Modello di sviluppo che verrà chiesto con forza alla Regione Calabria dalla Provincia di Cosenza, un modello che abbia alla base un impegno provinciale volto a realizzare ciò che è insito nel programma di governo come il lancio dei distretti che daranno nuova forza propulsiva al territorio.
D’accordo sull’impostazione data alla discussione è stato Massimo Covello che ha comunque precisato:”Occorre dire che l’opinione pubblica allo stato attuale delle cose non percepisce appieno l’impegno delle istituzioni in modo particolare nel settore del lavoro. È necessario essere punti di riferimento dei cittadini. Oggi il sistema produttivo ha povertà e la responsabilità è un po’ di tutti, sinistra e sindacati compresi. Non è concepibile che le istituzioni pubbliche accettino la sottomissione del lavoro alla precarizzazione come succede ad esempio nelle Asl. Occorre, inoltre, nel mercato del lavoro dare un sterzata sull’applicazione del decreto 297 evitando nel contempo di utilizzare l’indicatore ISEE come unico strumento per la realizzazione delle graduatorie disoccupative. Esso è iniquo”.
A Covello ha fatto eco Mario Tramonti che ha asserito, tra l’altro: “stiamo cominciando a muoverci nella direzione giusta. Sul territorio possiamo giocarci una partita importante e non si può fallire. La provincia di Cosenza deve svolgere un ruolo trainante nell’ambito dello sviluppo del territorio passando dal riordino del settore del lavoro e dagli interventi nei Pit e nei Patti Territoriali”.
Dello stesso parere Antonio Lento che ha aggiunto a quanto già espresso che tra le priorità esiste quella dell’investimento in nuove tecnologie. Un investimento che non sia simile a quello fin ora profuso ma convinto e deciso che permetta un decisivo salto di qualità alla nostra terra.
Particolarmente efficaci le conclusioni del presidente della Provincia, on. Mario Oliverio.
“Una provincia importante come la nostra –ha affermato Oliverio- deve ambire ad avere un ruolo attivo diretto nella creazione di una nuova Regione. O si realizza la nuova Regione o, difficilmente, si realizzerà un nuovo percorso. Una regione incatenata alla gestione, soffocata dai mille lacci che la tengono incatenata al pantano del sottosviluppo e dell’immobilismo, non ha alcun futuro.
In questo senso insisto a dire che esiste innanzitutto un problema strutturale senza la soluzione del quale non si va da nessuna parte. Chiaramente questo percorso va aiutato ed accompagnato e non si risolve dalla mattina alla sera. Per questo motivo ci siamo resi immediatamente disponibili, ad esempio, anche se non abbiamo deleghe trasferite, ad aiutare la formazione professionale a rendicontare sui progetti già attuati. La difficoltà di rendicontazione rischia di far perdere alla sola formazione professionale circa 290 milioni di Euro. È chiaro che occorre mirare anche sulla qualità produttiva nel settore industriale e penso ad esempio al settore tessile che potrebbe vivere una nuova stagione di rinascita attraverso il progetto “Sistema Moda Calabrese” dove firme importanti come Versace si sono impegnate per la sua riuscita”.
“Dovremo - ha concluso Oliverio – assolutamente realizzare un piano di lavoro che non sia un libro dei sogni ma che dia risposte concrete ai tanti precari della nostra regione ed ai nostri giovani. In tal senso la Provincia di Cosenza realizzerà una serie di interventi nel settore delle politiche giovanili che avranno come punta di diamante la Carta del Risparmio ed il Prestito di Credibilità, due strumenti che sicuramente daranno ai giovani nuova linfa ed impulso”.
Al termine dell’incontro è giunto il giudizio positivo del Segretario Generale dell’UST-CISL di Cosenza Paolo Tramonti che ha affermato: “L’incontro di oggi tra l’Amministrazione Provinciale di Cosenza e le Organizzazioni Sindacali Confederali rappresenta sicuramente un primo importante risultato verso la definizione di un quadro organico di azioni e interventi da mettere in atto per arginare le sofferenze del quadro economico e produttivo provinciale e fronteggiare la drammatica piaga sociale che interessa migliaia di disoccupati, inoccupati e precari della nostra Provincia.
La sintonia di vedute che si è registrata con l’Amministrazione Provinciale sulle principali questioni economiche e sociali - afferma Tramonti - costituisce sicuramente una base di partenza essenziale per fronteggiare con azioni specifiche e di contesto le problematiche del territorio che, proprio in virtù di una ripresa forte del dialogo e della concertazione, è possibile definire e portare a risoluzione anche e soprattutto attraverso soluzioni di prospettiva tese ad imboccare la via della crescita e dello sviluppo.
In questo senso – prosegue Tramonti – la CISL apprezza e da un giudizio di merito positivo rispetto alle iniziative annunciate come l’Istituzione della Commissione Provinciale dell’economia e del Lavoro, il sostegno alle Politiche Giovanili, gli incentivi previsti a favore di nuove idee imprenditoriali.
Il metodo del dialogo tracciato nel corso dell’incontro – continua il Segretario Generale dell’UST-CISL Tramonti - va pertanto nella direzione giusta e auspicata della CISL che da sempre è convinta che la concertazione deve essere assunta non solo come metodo, ma come vera e propria politica per favorire condizioni di crescita e di sviluppo.
Per la CISL – conclude Tramonti – è importante che la collaborazione e la sinergia venga estesa a tutti i livelli Istituzionali in modo da definire congiuntamente un quadro di proposte e priorità che tenga conto dell’immenso patrimonio umano e professionale presente nella nostra provincia.”

L’Alai Cisl chiede la modifica del decreto dei LPU/LSU che penalizza i piccoli comuni

13/09 Modificare con urgenza il decreto che penalizza le stabilizzazioni nei piccoli Comuni è quanto chiede il Coordinamento dell’ALAI CISL provinciale (l’Associazione a difesa dei Lavoratori atipici e precari) a seguito di un’assemblea dei lavoratori LSU-LPU indetta nel Comune di Mendicino. “Siamo molto preoccupati, scrive in una nota il Coordinamento Provinciale dell’ALAI-CISL, del silenzio che rischia di avvolgere l’intera vicenda del precariato del nostro territorio con riferimento particolare agli LSU-LPU, verso i quali il Governo ha deciso di agire in maniera discriminante e penalizzante approvando un apposito decreto che prevede interventi e risorse aggiuntive per le stabilizzazioni degli LSU per i Comuni con più di 300 mila abitanti, ed escludendo di fatto i Comuni della nostra Regione. Il Governo Nazionale che si è contraddistinto per latitanza e assenza verso i problemi reali del Mezzogiorno e della Calabria in particolare non può pensare di adottare pesanti e inaccettabili discriminazioni verso gli LSU calabresi attraverso provvedimenti che tendono a mortificare la dignità di molti lavoratori e cittadini che quotidianamente e con il loro contributo contribuiscono al progresso economico, morale e civile della nostra terra. La società civile calabrese e la classe politica, continua la nota sindacale della CISL, devono gridare indignate il proprio disappunto a questa politica fortemente penalizzante e chiedere al Governo un cambiamento deciso di rotta su stabilizzazioni e precariato, estendendo il provvedimento anche agli altri Enti Locali e soprattutto ai piccoli Comuni, e alla Regione Calabria un impegno deciso a ottenere investimenti, risorse aggiuntive e deroghe in materia di assunzione dei precari negli Enti Locali e ad accelerare l’attuazione della legge 20/2003 nonché l’avvio di un’intensa fase di concertazione che affronti globalmente e definitivamente il problema degli LSU-LPU, precari, inoccupati e sommerso. In assenza di atti concreti, l’ALAI-CISL, aderendo alle posizioni espresse al riguardo dalla struttura regionale, ritiene che l’unica strada percorribile e non più rimandabile sia il ricorso ad una fase intensa di mobilitazione e di lotta che potrebbe non escludere il ricorso allo Sciopero Generale”.

Piena solidarietà della CISL provinciale sulla vertenza “Papa Giovanni XXIII”

12/09 Piena solidarietà viene espressa dal Segretario Generale dell’UST-CISL di Cosenza Paolo Tramonti e dal Segretario provinciale Sandro Nucci ai lavoratori dell’Istituto Papa Giovanni XXIII° che in queste ore sono riuniti in Assemblea per protestare contro i ritardi e le inadempienze dell’Assessorato regionale alla Sanità. “La CISL territoriale ribadisce – in una nota - il proprio impegno per la risoluzione della vertenza in questione anche per le forti implicazioni di carattere sociale ed economico che essa ha non solo per il territorio di competenza ma per l’intera provincia, condividendo la lotta e le forme di mobilitazione dei lavoratori impegnati in queste ore a far valere il riconoscimento di diritti inalienabili quali il salario, il mantenimento del posto di lavoro e il futuro stesso dell’Istituto”. “Da oltre sette mesi, continua la nota sindacale, non si hanno risposte sul futuro dell’Istituto Papa Giovanni XXIII° e sul pagamento degli stipendi né tantomeno impegni per una felice composizione della vicenda che interessa 700 lavoratori di cui circa la metà posti in Cassa Integrazione. Per quanto sta avvenendo la CISL territoriale – concludono Tramonti e Nucci – auspica un rinnovato impegno delle Istituzioni preposte a risolvere l’annosa vertenza i cui risvolti, se non si porrà immediatamente rimedio, rischiano di diventare sempre più drammatici e incontrollati”.

Convegno della CGIL a Germaneto in vista della programmazione europea 2007-2013

12/09 La CGIL Calabria e l’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria terranno martedì 13 e mercoledì 14 settembre 2005 in Catanzaro – Località Germaneto – presso la sede del Comalca, un convegno “il Mezzogiorno e la Calabria per la coesione e la competitività nel quadro della programmazione 2007-2013”. Nelle due giornate di lavoro saranno approfonditi i temi della coesione e della competitività della strategia europea per la prossima programmazione 2007-2013, le politiche e gli impegni delle regioni meridionali obiettivo 1 che si rilevano necessari per superare l’arretratezza del Mezzogiorno e della Calabria rispetto le aree più avanzate del Paese e dell’Europa. Nella giornata di martedì 13, inizio ore 9,30, saranno tenute quattro sessioni di approfondimento con i contributi di numerosi sindacalisti, docenti universitari, rappresentanti del FORMEZ nazionale, dell’OCSE e degli assessori regionali: Nicola Adamo, Sandro Principe, Egidio Masella, Michelangelo Tripodi e il sottosegretario Vincenzo Falcone. Nella seconda giornata di mercoledì 14, inizio ore10.00, la tavola rotonda “Lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno nel quadro delle politiche di coesione e competitività dell’Unione Europea” sarà coordinata dal Rettore dell’Università Mediterranea Alessandro Bianchi e parteciperanno Mario Pezzini Direttore Centrale OCSE, Fernando Pignataro Segretario Generale CGIL Calabria, Agazio Loiero Presidente Regione Calabria, Ottaviano del Turco Presidente Regione Abruzzo, Niki Vendola Presidente Regione Puglia e Antonio Bassolino Presidente Regione Campania, Conclude i lavori Paolo Nerozzi Segretario CGIL Nazionale.

CISL “C’è ancora molto da fare per la sicurezza sul lavoro”

10/09 La Cisl e la Filca Cisl regionali hanno espresso il cordoglio del sindacato per l' operaio catanese morto ieri in un cantiere di lavoro per il raddoppio della tratta ferroviaria Reggio Calabria-Melito Porto Salvo. ''Il sistema della sicurezza attuato, evidentemente - hanno sostenuto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ed il segretario regionale della Filca-Cisl, Enzo Pelle - non e' riuscito a tutelare Salvatore, venuto in Calabria per il piu' onorevole degli impegni, quello di svolgere il proprio lavoro. Questo incidente, che purtroppo allunga una tragica lista, ci fa capire che nonostante tutte le leggi emanate e i provvedimenti in atto, ancora c' e' molto da fare per fermare lo stillicidio. Il sindacato ravviva l' impegno, inarrestabile per quanto riguarda la sicurezza nei cantieri edili''. ''Il lungo elenco di vittime - hanno aggiunto - deve accelerare i tempi per una piu' accurata visione delle motivazioni che mettono a repentaglio la vita sui cantieri edili. Con tutti gli strumenti possibili, legali, tecnici e morali, occorre fronteggiare in modo particolare questa emergenza in un settore ad alto rischio e con un maggior numero di incidenti mortali rispetto ad altri settori lavorativi. E' necessario un controllo continuo, sempre piu' appropriato e con un richiamo delle imprese, alla responsabilita'. Capita, infatti, che le imprese tendano a giustificare la non piena attuazione di tutte le norme sulla sicurezza, con la necessita' di far fronte ad una concorrenza sleale nel settore''. ''La sicurezza - hanno sostenuto Sbarra e Pelle - e' diritto prioritario del lavoratore, non e' merce soggetta a ribasso. Ormai siamo riusciti a farlo sancire anche dalla legge con il regolamento dei contenuti minimi dei piani di sicurezza in edilizia. Le aziende non hanno ormai piu' scusanti: i costi della sicurezza sono ben definiti nel regolamento, non sono soggetti a nessuna trattativa. Per capirci meglio, nel caso di un appalto, i ribassi d' asta non coinvolgono assolutamente i costi della sicurezza''. Inoltre, Sbarra e Pelle concordano che ''per avere cantieri sicuri e conoscere meglio le norme che ci tutelano, bisogna essere informati e formati in modo adeguato. E' opportuno, che le imprese utilizzino sempre di piu' anche gli strumenti che la bilateralita' mette a disposizione attraverso i comitati tecnici per la sicurezza (Cpt). Migliorare anche i rapporti tra i rappresentanti della sicurezza dei lavoratori (Rls) e i rappresentanti di Asl e Inail, servira' sicuramente a prevenire incidenti e attuare una politica coordinata per la vita''. ''Per i piccoli cantieri, in ciascuna provincia della Calabria - hanno concluso i due esponenti della Cisl - e' necessario istituire la figura del rappresentante territoriale dei lavoratori per la sicurezza (Rlst), una figura specializzata, idonea cioe' a garantire meglio la sicurezza dei lavoratori, superando le figure messe solo sulla carta''.

Tramonti (CISL) “Sul lavoro nero serve la stipula di un patto sociale”

08/09 ''Gli apprezzabili risultati che si stanno registrando a seguito dei numerosi controlli effettuati in provincia di Cosenza dimostrano, ancora una volta, l' ampiezza e la pervasivita' del fenomeno legato al lavoro nero e sommerso che, nel nostro territorio ha raggiunto livelli allarmanti, non risparmiando ormai alcun comparto, dal tessile, al manifatturiero, all'edilizia, al terziario, al commercio, al turismo''. E' quanto afferma Paolo Tramonti, segretario generale dell' Unione territoriale della Cisl di Cosenza che, in una nota, propone la sottoscrizione di un ''Patto sociale'' per una maggiore sinergia tra soggetti istituzionali, sociali ed economici. ''Quanto sta avvenendo - sostiene Tramonti - deve sensibilizzare tutti ad andare oltre la pur encomiabile attivita' di contrasto agendo verso la definizione di adeguati programmi di emersione, piu' efficaci rispetto a quelli finora messi in atto. Per uscire da questo autentico circolo vizioso e' necessaria un' azione complessa e concertata che preveda misure di carattere generale, a partire da una incisiva modifica fiscale ed economica mirata ad una progressiva riduzione degli oneri fiscali e contributivi che gravano sul lavoro''. A giudizio di Tramonti ''serve una strategia complessa per passare dal concetto di emersione a quello di consolidamento e qualificazione delle imprese, per aiutare la loro crescita dimensionale, per sviluppare cultura della legalita' e presidio del territorio e per garantire diritti e reddito ai lavoratori''. La sigla di un ''Patto sociale'' mette in evidenza Tramonti consentirebbe ''di eliminare gli ostacoli che frenano un' efficace azione di contrasto al fenomeno''.

CISL: “La morte delle braccianti ripropone la questione del lavoro”

07/09 ''Questa grave vicenda ripropone con forza il problema del lavoro che manca, dell'emigrazione, del pendolarismo e piu' complessivamente quello del diritto al lavoro, a dimostrazione di una condizione sociale intollerabile ed inaccettabile che da sempre caratterizza la nostra Regione''. E' quanto sostengono in una nota congiunta il segretario regionale della Cisl, Luigi Sbarra, ed il segretario della Ust-Cisl di Cosenza, Paolo Tramonti, circa la morte delle due braccianti di Albidona morte in un incidente stradale a Scanzano Jonio. ''Due giovani vite - hanno aggiunto - falcidiate perche' non trovando occupazione nel proprio Paese sono state costrette, come spesso capita, a prendere l'odiosa strada dell'emigrazione che, come e' ormai risaputo, spesso ci consegna sopraffazione, emarginazione, lutti e tragedie cosi' come i tanti fatti di cronaca continuano purtroppo a dimostrare. E' arrivato ormai il tempo di affrontare e risolvere una volta per tutte la ''Questione Lavoro'' e' cio' non puo' che avvenire attraverso la promozione dello sviluppo e la predisposizione di adeguate e incisive politiche oltre che attraverso un'incisiva lotta a tutte le forme di precariato e sommerso. Istituzioni e politica devono lavorare per fare in modo che episodi come quello avvenuto a Scanzano non devono piu' accadere, soprattutto per uno Stato che ha posto al primo punto della Carta Costituzionale il diritto al lavoro, inteso come piena affermazione della dignita' della persona e realizzazione umana e professionale. In questo senso e' necessaria una profonda ridefinizione del ruolo delle Istituzioni e della politica le quali devono convincersi che il riscatto della nostra terra passa anche e soprattutto dai comportamenti, dal recupero dell'etica della responsabilita', dal saper produrre innovazione e modernizzazione, coniugate con una sempre maggiore attenzione verso i bisogni e le attese dei cittadini e delle classi piu' deboli e disagiate''. ''Per questi motivi - hanno concluso - va rilanciato il valore della concertazione, da intendersi non soltanto come strumento o metodo di confronto, ma come vera e propria politica da assumere per il progresso economico, sociale e civile dell'intera Regione''.

CGIL: “Per i forestali prevedere i fondi nella finanziaria”

05/09 ''Sarebbe quanto mai opportuno che l'assessore regionale alla forestazione coordini una iniziativa unitaria con tutta la deputazione nazionale calabrese affinche' si faccia quadrato nel sostenere la necessita' che la prossima Finanziaria 2006 contenga le risorse del settore per i prossimi anni''. E' quanto sostengono in una nota congiunta il segretario generale della Cgil della Calabria, Fernando Pignataro, ed il segretario regionale della Flai-Cgil, Antonio Spataro. ''L'esperienza dell'anno passato - hanno aggiunto - con le forti iniziative di mobilitazione dei lavoratori forestali portano insegnamento. Non siamo per nulla tranquilli e non diamo per scontato quello che scontato non e'. Sarebbe quindi opportuno riprendere nell'immediatezza il tavolo di confronto avviato con la Regione Calabria per avviare operativamente e concretamente il percorso delineato in un primo incontro svoltosi nel luglio scorso. Nella forestazione calabrese occorre compiere un enorme salto culturale transitando da una logica di gestione del personale verso una vera e seria programmazione del lavoro forestale. Solo in questo modo si fara' emergere l'effettiva potenzialita' delle risorse umane impegnate nel settore, che da sempre e da piu' tempo, chiedono di essere utilizzate in maniera efficace e produttiva''. ''Solo in questo modo - hanno proseguito Pignataro e Spataro - riusciremo a valorizzare le enormi risorse endogene delle nostra regione costituite da un patrimonio boschivo-forestale che unito alla ricchezza delle bio-diversita' presenti ed all'insieme del contesto rurale territoriale ne fanno un grande ed unico riferimento ambientale da difendere, preservare, ma anche utilizzare. Pensare che debba ancora persistere una logica dei due tempi e cioe' prima i finanziamenti e poi, all'occasione, i programmi, significa voler mantenere il comparto in uno stato di puro assistenzialismo''. ''Insomma bisogna legare - hanno concluso i due sindacalisti - l'insieme degli interventi forestali ai programmi di sviluppo rurale del nostro territorio. E' questo il salto di qualita' che va compiuto se vogliamo dare concretezza ad un Piano di Sviluppo Sostenibile piu' complessivo della nostra regione''.

L’Ugl proclama lo stato di agitazione delle Ferrovie della Calabria

05/09 L' Ugl autoferrotramvieri ha proclamato lo stato di agitazione del personale delle Ferrovie della Calabria. La decisione, e' scritto in una lettera inviata al Prefetto di Catanzaro, e' stata presa perche' ''esaurite senza esito, per la mancata convocazione da parte aziendale, le procedure previste dalla Regolamentazione provvisoria delle prestazioni indispensabili nel settore del trasporto pubblico. Il sindacato chiede al Prefetto un intervento per tentare una conciliazione, ''propedeutico ad una nostra eventuale proclamazione di sciopero''. I problemi oggetto della trattativa riguardano ''l' esatto inquadramento del personale operante presso il Dco di Catanzaro; l' individuazione delle indennita' dovute a detto personale e la loro quantificazione; l' accordo sul numero e sull' orario che ciascun turno dovra' osservare''. ''La vertenza - conclude la lettera indirizzata al Prefetto - prende spunto dal mancato rispetto delle norme e degli accordi in merito alla sicurezza ed alla continuita' dell' esercizio - professionalita' e preparazione del personale addetto; verifica ed applicazione dei parametri di sicurezza; modalita' di intervento in caso di guasto agli impianti; organico ed inquadramento del personale; definizione indennita' - nella modifica del sistema di esercizio prevista con l' attivazione dell' impianto di Dirigenza centralizzata operativa''.

Brugnano nominato responsabile delle relazioni esterne del Coisp

05/09 Giuseppe Brugnano, gia' rappresentante nazionale del Coisp nonche' segretario regionale, e' stato nominato responsabile del neocostituito Ufficio relazioni esterne del sindacato di polizia. Si tratta, e' scritto in una nota, di un ''progetto ambizioso e fortemente voluto per adeguare la struttura del Coisp, il Coordinamento per l' indipendenza sindacale delle forze di polizia, alle mutate esigenze organizzative ed al continuo aumento di responsabilita' sia politica e sia numerica che il Coisp sta registrando per l' attivita' positiva e concreta, profusa ad ogni livello''. L' ufficio, prosegue la nota, ''collaborera' e diventera' punto di riferimento per l' organizzazione di eventi e per quanto possa essere utile e necessario per promuovere l' impegno e l' immagine del Sindacato anche all' esterno del settore specifico, forti di un patrimonio di indipendenza che costituisce gia' di per se' un grande patrimonio''.

Sbarra (CISL) “Prevenire gli attacchi ai forestali con la produttività”

31/08 ''E' necessario prevenire attacchi e strumentalizzazioni verso le attivita' di forestazione in Calabria ed evitare che il Governo nazionale, con la prossima Finanziaria, riservi la spiacevole sorpresa di tagliare per l' annualita' 2006 le risorse finalizzate a garantire continuita' al settore''. E' quanto afferma, in una lunghissima nota, Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl Calabria. Sbarra sostiene che ''a tale scopo e' necessario varare un progetto strategico a valenza pluriennale, integrato tra politiche agricole e forestali, turismo e ambiente, trasporti e lavori pubblici, energia e attivita' produttive, lavoro e formazione professionale che esalti la programmazione, l' innovazione e la modernizzazione del settore, e che aiuti una politica di riconversione degli interventi forestali attraverso un' ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie e renda il comparto forestazione autenticamente produttivo in modo da garantire e salvaguardare i livelli occupazionali. Guai a farsi trascinare dalle tendenze e ritenere che la forestazione sia un settore improduttivo e caratterizzato solo da elementi di assistenzialismo''. Secondo Sbarra, ''ci sono sicuramente cose da cambiare per introdurre elementi di discontinuita' con il passato e questo chiama in causa il ruolo della Regione Calabria, dell' Afor e degli enti di gestione che devono migliorare le azioni di coordinamento, garantire maggiore funzionalita', agire in modo unitario, organico, semplificando e riducendo strutture di gestione e procedure, rilanciare qualita' e progettualita', riconversione degli interventi, controlli e verifiche sui risultati finali da realizzare con severita' e rigore colpendo sprechi, abusi, sacche di improduttivita'. Quanti nel Governo nazionale, nella Lega nord ed in certa stampa nazionale sanno che in Calabria l' indice di boscosita' e' del 43%, mentre quello nazionale e' del 28%, quello europeo del 30% e quello mondiale del 32%? Che il 93% della superficie regionale e' montagna e collina e solo il 7% pianura? E che esistono 650 mila ettari di bosco che costituiscono un patrimonio ambientale enorme da utilizzare ed impegnare e che le particolari condizioni di fragilita' del territorio e le ricorrenti calamita' naturali impongono attivita' frequenti di bonifica, manutenzione, salvaguardia, difesa del suolo?''. ''Quanti poi sono realmente a conoscenza - conclude Sbarra - dell' enorme riduzione dell' occupazione del settore che, per effetto del blocco imposto dalla Legge 442 del 1984, e' passata dai 35.000 addetti del 1984 agli attuali 10.500?''. ''Il sindacato - afferma ancora Sbarra - e' cosciente e consapevole della necessita' che il settore operi un salto di qualita', una vera svolta in direzione di una maggiore produttivita' degli interventi di forestazione. La Calabria grazie alla immensa superficie boscata viene definita 'Cuore verde del Mediterraneo' una condizione unica, un' area di eccellenza nel contesto nazionale e mediterraneo.Questa particolare situazione e gli stessi indicatori di contesto andrebbero meglio valorizzati e fatti conoscere soprattutto a quanti, e non sono pochi, a livello nazionale ed anche nella nostra regione non perdono occasione per tuonare contro i forestali e l' intero settore''. Secondo il segretario generale della Cisl Calabria ''occorre portare avanti una campagna di informazione adeguata sulla forestazione per contrastare luoghi comuni, visioni stereotipate ed interessate pronte ad affiorare ogni qualvolta si richiedono interventi di natura progettuale e finanziaria''. Sbarra fa anche riferimento all' articolo che Alberto Ronchey ha scritto di recente sul Corriere della Sera proprio alla questione dei forestali. ''Basterebbe spiegare al disinformato giornalista - afferma il segretario della Cisl - che una cosa sono i 10.500 operai idraulico-forestali calabresi molti dei quali precari ed altro sono le 450 guardie forestali operanti in Lombardia. La Calabria, con il suo territorio fragile e insicuro, non e' la Pianura Padana! Grazie all' opera dei forestali, alle risorse impegnate ed agli interventi attivati e rogrammati, il territorio calabrese, complicatissimo per le condizioni geo-morfologiche, ha una condizione di relativa tranquillita'. Altra cosa e', invece, la situazione di regioni come il Piemonte e le vicende collegate alla Valtellina dove lo Stato ha impegnato migliaia di miliardi per fronteggiare eventi disastrosi per le continue calamita' naturali. Si continua a tacere di fronte al fiume di denaro pubblico impiegato dallo Stato per sostenere processi di riorganizzazioni e ristrutturazioni del sistema industriale e produttivo delle aree del centro-nord, l' oceano di risorse statali investite per finanziare il sistema degli ammortizzatori sociali, tutto concentrato nelle regioni settentrionali, mentre continua a fare scandalo la vicenda dei forestali impegnati in un settore che rappresenta non solo il cuore dell' economia regionale ma anche una prospettiva concreta di rilancio delle politiche ambientali, turistiche, di recupero delle aree interne. Qui in Calabria, invece, Governo nazionale, Regione ed Unione Europea dovrebbero scommettere, investire, definire e concentrare programmazione e risorse in un grande progetto di risanamento ambientale e del territorio, di prevenzione del rischio sismico, di recupero di intere aree urbane degradate che costituiscono se adeguatamente bonificate una formidabile opportunita' di crescita e di sviluppo''. ''La vera sfida, quindi, per la forestazione del futuro in Calabria - afferma ancora Sbarra - si gioca sul versante della produttivita', del rilancio e della riconversione del settore, della riqualificazione degli interventi, della riorganizzazione delle strutture e del corretto impiego ed utilizzo delle risorse umane. E' sbagliato, profondamente sbagliato pensare che tutte le maestranze ( 10.500 circa) possono essere impegnate sul terreno della difesa del suolo e della manutenzione del territorio. Occorre invece riorganizzare e rilanciare il comparto e le attivita' ad esso collegate per un vero grande 'Progetto di forestazione produttiva. Il contenitore legislativo necessario per organizzare il progetto di forestazione produttiva per i prossimi cinque anni potrebbe essere un'Accordo di programma quadro da sottoscrivere tra Stato e Regione per fare uscire definitivamente il comparto dalla provvisorieta' e dalla precarieta', operando invece per soluzioni di tipo strutturale in grado di risolvere l' annosa vertenza della forestazione calabrese. In tale direzione la Cisl Calabrese e' pronta a dare il proprio contributo propositivo e costruttivo sostenendo tali argomentazione in Calabria al tavolo di confronto e di concertazione gia' avviato dall' assessore regionale, Mario Pirillo, ma anche a livello nazionale impegnando a tale scopo la segreteria nazionale della Cisl per rivendicare nel rapporto con il Governo nazionale responsabilita' dirette a difendere e salvaguardare per i prossimi anni le attivita' di forestazione ed i livelli occupazionali del comparto''. ''Questo chiediamo come Cisl Calabria alla Giunta Regionale - conclude Sbarra - per allontanare le aggressioni di certa stampa nazionale sui forestali; per evitare che il Governo nazionale trovi alibi tagliando dalla finanziaria 2006 le risorse per il settore; per eliminare gli attacchi della Lega Nord che continua ad avere sulle attivita' di forestazione giudizi sbagliati, una incompetenza fatta da luoghi comuni e da visioni stereotipate. Il settore della forestazione, al contrario, e' una risorsa per la Calabria non solo economica e sociale ma anche per quanto riguarda lo sviluppo endogeno, autopropulsivo ed ambientalmente sostenibile''.

Pignataro e Lamonica (CGIL) “Il decreto ministeriale impedisce alla Regione di assumere gli LSU/LPU”

25/08 La CGIL calabrese - si legge in una nota a firma del Segretario Generale, Fernando Pignataro, e della Segretaria Vera Lamonica - condivide, per il merito e la tempestivita', la presa di posizione del Vice Presidente della Giunta Regionale della Calabria, Nicola Adamo, sulla vicenda dei precari LSU-LPU, e sostiene fortemente l'appello ad una incisiva azione politica e parlamentare della deputazione calabrese. Il decreto del Governo nazionale esclude la Calabria dalle azioni straordinarie di stabilizzazione in esso previste per le citta' superiori ai 300.000 abitanti, sia per il sostegno finanziario che per le modifiche al quadro normativo, che regola le assunzioni nelle Autonomie Locali. Esso e', pertanto, fortemente discriminatorio e prosegue in un tipo di politica - sostiene la Cgil - tesa a muoversi per ''centri di interesse'' politico ed elettorale e ben lontana dalla capacita' di mettere in campo iniziative e progetti di largo respiro, capaci di sostenere l'occupazione nel Mezzogiorno e, in esso, della regione piu' disastrata dal punto di vista occupazionale, che e', appunto, la Calabria. Peraltro ormai oltre un anno fa il Governo, in sede di Ministero del Lavoro, aveva assunto con le Organizzazioni Sindacali calabresi l'impegno a definire misure straordinarie, normative e finanziarie, per consentire al sistema della AA.LL. di avviare una fase concreta di stabilizzazioni, dopo un blocco di fatto che dura da anni, e dopo aver riconosciuto la particolarita' della nostra regione che vede i precari disseminati in una miriade di piccoli e piccolissimi Comuni e nelle Comunita' Montane.

Consorzio Sibari Crati: sindacalista minaccia sciopero della fame

17/08 Il coordinatore provinciale dei Comitati di Base (S.in.Cobas), Pietro Altavilla, avviera' lo sciopero della fame e della sete se entro sabato i responsabili del Consorzio di Bonifica 'Sibari Crati' non riceveranno i lavoratori che, da alcuni mesi, non percepiscono lo stipendio. Il sindacalista, in una lettera inviata al Prefetto di Cosenza, all'Assessore Regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, e per conoscenza al Commissario Straordinario ed al Direttore del Consorzio, denuncia, anche, ''discriminazioni da parte dell'azienda nei confronti della sua organizzazione sindacale''.

CISL: “Sulla casa di cura di Pellaro assicurare un futuri ad ammalati e lavoratori”

17/08 Soddisfazione l' iniziativa della magistratura reggina che ha posto sotto sequestro le strutture riabilitative psichiatriche Pellaro 1 e Pellaro 2 di Reggio viene espressa, in una nota, dalla segreteria provinciale della Cisl Fp. ''L' ordinanza del giudice - si sostiene in un comunicato - sembra usi toni davvero forti, denominando addirittura lager le due cliniche e le condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza delle stesse. Adesso il problema viene scoperto da tutti. C'e' voluto il giudice, quando la Cisl Fp e' in vertenza con la ditta Palermo, che gestisce le strutture, da mesi. I lavoratori hanno attivato anche forme di protesta eclatanti: si sono incatenati; sono stati ricevuti dal Prefetto in un silenzio assordante. Sono mesi e mesi di tira e molla, con sette stipendi non pagati, piu' l' una tantum contrattuale, piu' le indennita' per lavoro notturno degli ultimi quattro anni, con circostanziate denunce all' Asl 11 delle scorrettezze della Ditta, la quale veniva puntualmente retribuita dalla stessa Asl con circa 77 mila euro circa di contributi mensili, ma si guardava bene, unica struttura in provincia, dal retribuire i lavoratori''. ''Adesso - prosegue la nota della Cisl Fp reggina - esprimiamo consenso alla iniziativa forte e determinata del giudice, ma anche grandi preoccupazioni per le sorti degli ammalati e dei lavoratori. I primi, che rappresentano l' anello piu' debole del sistema, indifesi, tollerati con fastidio dalla societa', saranno, alla meglio, sballottati in altre strutture sconosciute, disabituate, subendone conseguenti aggravi psicologici. E i lavoratori? Quale sara' la sorte dei 24 dipendenti che hanno avuto il coraggio di denunciare una cosi' grave situazione?''. In mancanza di risposte il sindacato minaccia di attuare iniziative anche eclatanti a difesa dei diritti di ammalati e lavoratori.

Soddisfatta la Cisl Cosenza per il pagamento degli stipendi agli ex “fondo sollievo”

10/08 Soddisfazione viene espressa dalla Cisl e dalla Fai-Cisl di Cosenza per l'avvenuto trasferimento dei circa 7 milioni di euro dalla Regione all'Afor per consentire il pagamento degli stipendi dei lavoratori dell'ex-Fondo Sollievo. ''Ora - e' scritto in una nota congiunta di Cisl e Fai-Cisl di Cosenza - vanno accelerate al massimo le procedure burocratiche in modo che i lavoratori possano disporre delle somme loro dovute ed in tal senso la Cisl ha gia' sollecitato i vertici dell'Afor ad attivare tutte le iniziative di competenza, finalizzate a corrispondere al piu' presto le indennita'.A questo primo importante risultato si e' potuto pervenire grazie all'opera di stimolo e di sollecitazione che la Cisl, a tutti i suoi livelli, ha esercitato in questi giorni, anche richiamando alle proprie responsabilita' i Rappresentanti Istituzionali Regionali chiamati a risolvere la vertenza''. ''Allo stesso modo la Cisl - conclude la nota - continuera' ad incalzare la Giunta Regionale fino a quando non verranno sbloccati i pagamenti a favore dei 200 lavoratori del Consorzio Sibari-Crati i quali, al di la' del profluvio di dichiarazioni, commenti ed analisi di questi giorni, continuano a non percepire alcun salario, lo ribadiamo, da ben 12 mesi''.

CGIL Cosenza: “Pronti ad accogliere la sfida del cambiamento”

09/08 ''La Cgil e' pronta nella sfida per il cambiamento. La Camera del Lavoro di Cosenza, le categorie comprensoriali, sono pronte ad accogliere la sfida del cambiamento a cui fa riferimento il vice presidente della Giunta Regionale Nicola Adamo''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Camera del Lavoro di Cosenza, Massimo Covello. ''Proprio la Cgil a tutti i suoi livelli - ha aggiunto - in questi ultimi anni ha colto e' denunciato, a volte in assoluta solitudine anche rispetto al fronte politico del centrosinistra, che il neoliberismo berlusconiano intrecciato al moderno ascarismo della fallimentare giunta di centrodestra, dell'ex presidente Chiaravalloti, hanno costituito un mix nefasto per la nostra Regione. Tante volte, anche con forti momenti di mobilitazione e di lotta, abbiamo denunciato l' uso distorto della spesa pubblica, le fortune politiche, gli arricchimenti immeritati, le speculazioni irresponsabili, le degenerazioni etiche, e gli sprechi costruite su di essa. Gli intrecci clientelari, assistenziali, in molti casi illegali e criminali, come le diverse inchieste in corso dimostrano, costruiti intorno e su la spesa pubblica, e su cui e' proliferato un ceto politico, imprenditoriale, una vera e propria rete di consulenti, esperti, oltre che reiterati esempi di nepotismo ecc. sono un bubbone da estirpare con grande determinazione, anche per ridare linfa democratica alla nostra Regione''. ''La sfida del cambiamento - ha proseguito Covello - e' per davvero questione dell'oggi. Non possiamo andare ulteriormente verso il declino: siamo gia' nel baratro. Semmai il tema e' che fare: oggi che il centrosinistra deve governare il risanamento ed il rilancio. Proprio in quest'ottica noi suggeriamo di distinguere i diritti dei lavoratori, le loro giuste rivendicazioni salariali, contrattuali, normative, le aspettative di tutela sociale dei pensionati, i bisogni assistenziali degli inoccupati, degli immigrati, dalle logiche di risanamento necessarie ma che non possono essere nuovamente fatte ricadere sulle loro spalle''. ''A noi - ha concluso - ci guidera' una bussola decisiva: valorizzazione del lavoro e lotta al precariato; difesa dei beni pubblici e dei beni comuni; valorizzazione delle risorse umane, naturali. Si riqualifichi la spesa dunque, si costruisca con coerenza la sua programmazione, coordinando quella ordinaria con quella straordinaria, selezionando obbiettivi e strumenti, innovando metodi e procedure, sollecitando partecipazione e responsabilita'''.

Per la CGIL, sul Consorzio Sibari Crati, il vicepresidente Adamo ha ragione

08/08 ''La Cgil e la Flai di Cosenza condividono l' obiettivo del vicepresidente della Giunta regionale, Nicola Adamo, di trasformare il Consorzio di bonifica del Sibari-Crati da ente di spreco di risorse pubbliche a strumento regionale efficiente nell' erogazione di un servizio importante come quello dell' irrigazione nella Piana di Sibari''. E' quanto affermano, in una nota, il segretario generale della Cgil di Cosenza, Massimo Covello, ed il segretario della Flai-Cgil, Giovanni Donato. ''Giusto e' il richiamo - aggiungono Covello e Donato - alle organizzazioni di categoria degli agricoltori, che non possono continuare in una posizione ambigua di pretendere il servizio di irrigazione e nello stesso tempo invitare i propri associati a non pagare i canoni appigliandosi a cavilli giuridici. La Flai Cgil, inoltre, da sempre ha condannato gli sperperi in consulenze inutili e l' utilizzo strumentale delle cariche istituzionali del Consorzio di bonifica a fini politici. Cosi' come ai tavoli regionali abbiamo sempre auspicato che i 22 milioni di euro non venissero erogati a pioggia, ma di concerto con le organizzazioni professionali di categoria, indirizzati affinche' questi, finalmente, ne assumessero la guida. In questa vicenda le uniche vittime sono i lavoratori, che non si vedono riconosciuti i salari e a cui si deve una risposta che non sia tampone come in passato''. ''La legge di riordino dei Consorzi di Bonifica e degli enti strumentali - concludono i due dirigenti sindacali - e' una priorita' della struttura amministrativa della Regione. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, interessati e mossi solo dalla volonta' di un giusto riconoscimento dei diritti dei lavoratori e di una radicale e profonda innovazione nell' uso della spesa pubblica che riscatti il destino della Calabria''.

Venulejo (Cisl) “Castagna pensi a fare sindacato e lasci la politica ai partiti”

05/08 “Il Sindacato Confederale della Provincia di Cosenza e della Calabria ha tanti problemi davanti a se ma uno più di altri lo tocca maggiormente : è il rapporto Sindacato – Politica. E’ questo un tema delicatissimo che impegna non solo le sigle , le strutture , gli organismi collegiali ma anche i singoli dirigenti sindacali , specie quelli che hanno ruolo ed incarichi di grande responsabilità che dovrebbero rispettare dal punto di vista etico il mandato di rappresentanza di interessi precisi e cioè quelli dei lavoratori , disoccupati , pensionati”. Ad affermarlo è il sindacalista Mario Venulejo dell’ALAI Cisl di Cosenza. “Il problema dell’Autonomia Sindacale –prosegue Venulejo nella su adichiarazione- rispetto alla Politica lo si avverte proprio oggi, ancor di più oggi , in presenza di governi di centrosinistra che amministrano importanti istituzioni locali e regionali verso i quali certi sindacalisti pensano di rallentare , imbavagliare , zittire l’iniziativa sociale e sindacale dal punto di vista vertenziale , rivendicativo e contrattuale. Tutto ciò non è corretto e chiama in causa il modello di sindacato che vogliamo costruire per i prossimi anni soprattutto in Calabria : il valore dell’Autonomia , il profilo dell’imparzialità, l’obiettività di fronte ad ogni interlocutore che deve essere giudicato non in base alle amicizie partitiche ed alle appartenenze politiche ma rispetto alle risposte che sa dare sui temi dello sviluppo, del lavoro , della qualità della vita , della efficienza dei servizi specie nella pubblica amministrazione. Desta non poco stupore a tale scopo ed anche un po’ di sconcerto la disinvolta ed incauta attività politica e sociale del Segretario Generale della Uil Calabria Roberto Castagna che invece di elevare l’attenzione e concentrare la sua azione sui tanti problemi aperti in Calabria e nel territorio della Provincia di Cosenza dal punto di vista economico e sociale , il dramma dei senza lavoro , la chiusura di tante aziende , la disperazione dei precari , il vuoto programmatico e progettuale di istituzioni regionali e locali distratte e sonnolenti al riguardo non trova altro da fare che impegnare il suo tempo per analizzare , riflettere e avanzare soluzioni su possibili alleanze partitiche e cordate politiche nella sinistra e nei socialisti a livello nazionale e locale. Spiace dover rilevare che per Castagna e per la Uil l’autonomia sindacale dalla politica è una pratica da utilizzare a giorni alterni come le targhe delle macchine nelle città soffocate dall’inquinamento , con la differenza che in Calabria lavoratori , inoccupati , precari aspettano risposte che mai arriveranno se il sindacato non ritrova il gusto originario e storico della sua missione che è e rimane intrisa anche e soprattutto dal valore dell’autonomia rispetto ai partiti ed a ogni e qualunque governo. Occorre quindi ritrovare le ragioni di un rilancio dell’iniziativa negoziale e vertenziale del sindacato con le istituzioni locali e regionali che metta al centro i temi dello sviluppo , del lavoro , della crescita economica per difendere autenticamente le fasce deboli della società calabrese senza ammiccamenti , distrazioni ed interessati tentennamenti.”

Lamonica (CGIL) “Costruire un piano che aggredisca la disoccupazione”

05/08 ''Costruire in Calabria un Piano regionale per il lavoro capace di aggredire le condizioni di disoccupazione, inoccupazione, precarieta' strutturale, lavoro nero, e' l'impegno fondamentale che la Giunta regionale ha davanti''. Lo sostiene in una nota Vera Lamonica, della segretaria regionale della Cgil Calabria. Secondo Lamonica le buone politiche per l'occupazione si creano ''se si ha la consapevolezza piena che bisogna totalmente lasciarsi alle spalle le vecchie pratiche di governo, fondate sull'improvvisazione e sull'incompetenza, e approcci alla programmazione, altrettanto datati, fondati su una progettazione che al massimo si pone l'obiettivo di spendere le risorse che rischiamo di perdere, e non di spendere bene, collegando i progetti ad una visione strategica di sviluppo''. A giudizio della sindacalista ''i problemi dell'occupazione in Calabria sono tanti e tali che, per essere affrontati efficacemente necessitano di alcune nette precondizioni''.La prima, per Lamonica, ''e' quella di collegare strettamente l'emergenza alla prospettiva, evitando la solita politica dei due tempi in cui il secondo tempo non viene mai''. La sindacalista aggiunge che ''le politiche di stabilizzazione degli attuali precari, a partire dagli Lsu-Lpu, non possono rimanere un problema settoriale di cui si occupano gli addettiai lavori, ma devono divenire una delle questioni su cui si chiama a raccolta tutto il mondo dell'economia, del partenariato, delle autonomie locali, e dello stesso governo nazionale - afferma Lamonica - per costruire soluzioni credibili e strutturali che portino all'obiettivo di svuotare totalmente il bacino regionale, riuscendo cosi' anche a liberare risorse del bilancio regionale che potrebbero essere utilizzate per misure nuove di politica del lavoro e di inserimento sociale''. Peraltro, aggiunge, ''a questi lavoratori va dato un immediato segnale di fiducia spendendo subito le risorse disponibili sul piano occupazionale del 2003, investendo in formazione e riqualificazione, rimodellando le loro condizioni di utilizzazione, pagando loro gli assegni familiari''. La seconda precondizione per risolvere i problemi occupazione a giudizio della Lamonica, ''e' quella di non pensare ad un piano del lavoro tutto e solo dentro il recinto del fondo sociale europeo, strumento importantissimo e tutto da riqualificare nella progettazione esecutiva, a partire dalla formazione professionale, dall'istruzione, e dalle politiche sociali, ma non sufficiente''. Infatti, spiega la sindacalista, ''per l'entita' dei problemi dell'occupazione in Calabria e per le caratteristiche del contesto economico regionale, e' evidente che non si crea buona occupazione ne' si tutela quella esistente, se non si interviene sullo sviluppo, cioe' sulla capacita' del sistema regionale di crescere e qualificarsi''. Insomma per la Lamonica ''non si crea lavoro agendo solo sull'occupabilita', cioe' sulla qualificazione e il potenziamento dell'offerta, ma agendo anche sulla domanda, quindi sul sistema delle imprese, sul tessuto socio-economico, sui sistemi territoriali e sulle politiche di sviluppo locale''. E tutto questo significa integrazione:''integrazione progettuale e di spesa tra i diversi assi del Por, integrazione tra spesa comunitaria e politiche di bilancio, integrazione tra il piano del lavoro e politiche generali di giunta''. La terza precondizione indicata dalla sindacalista e' che bisogna mettere mano ''alla strumentazione necessaria con azioni innovative forti, di tipo organizzativo ed anche legislativo''. E questo significa, per la sindacalista, ''investire molto sui servizi pubblici all'impiego, che debbono divenire il braccio forte delle politiche del lavoro: non bisogna fare solo accoglienza, ma anche orientamento, formazione, politiche di integrazione sociale, bilancio di competenze, interventi sulle imprese ed integrazione scuola-lavoro''. Da qui la richiesta della sindacalista all'assessore regionale al lavoro affinche' ''convogli intorno a se' intelligenze e competenze adeguate affinche' si possa innovare profondamente l'approccio, anche metodologico, e riscrivere un piano del lavoro all'altezza delle attese e dei bisogni della societa' calabrese''.

Soddisfazione della Filca Cisl Calabria per l’avvio della fase operativa del Documento Unico per la Regolarità Contributiva

04/08 “La Filca Cisl Calabria, esprime soddisfazione per l’avvio della, tanta attesa, fase operativa del DURC (Documento Unico per la Regolarità Contributiva)”.E’ quanto afferma in una nota il segretario generale della Filca CISL Calabria, Enzo Pelle. “La Circolare del Ministero del Lavoro –prosegue Pelle- dirime molti dubbi sui modi di rilascio di quest’importante documento. Adesso si spera di renderlo operativo nel giro di qualche mese. Il DURC è un importante strumento di semplificazione delle procedure per il settore Edile ma è anche un mezzo di prevenzione per la lotta al sommerso. Dopo circa un anno dai primi annunci si è arrivati finalmente alla fase operativa.
Il Comitato della Bilateralità, riunitosi 26 luglio 2005 a Roma, ha dato l’assenso per l’avvio definitivo. Questo Organismo coinvolge tutte le parti sociali (imprenditoriali e sindacali) firmatarie dell’avviso comune del 16 dicembre 2003 e della convenzione con INPS e INAIL firmata il 15 aprile 2004. La riunione è stata convocata in seguito alla trasmissione da parte del Ministero del Lavoro della circolare INPS, INAIL, Casse Edili del 12 luglio 2005.
Nella riunione si è dato mandato alla CNCE (Commissione Nazionale Casse Edili) di trasmettere, a tutte le Casse Edili, Edilcasse e Casse Artigiane e Cooperative, la circolare di cui parliamo, dato che peraltro le direzioni generali dell’INPS e dell’INAIL avevano già provveduto ad inviarla alle proprie strutture territoriali (provinciali e regionali).
L’invio della suddetta circolare da parte dell’INPS, INAIL e della CNCE a tutte le strutture territoriali rimette in moto il processo di implementazione e di diffusione del DURC in tutte le province, la cui data di partenza sarà stabilita successivamente.
Nel frattempo nel mese di settembre avranno luogo tutte le azioni preliminari di formazione e informazione dei funzionari territoriali dell’INPS, dell’INAIL e delle Casse Edili, nonché tutte le determinazioni necessarie all’attivazione informatica del servizio per il rilascio del DURC. Inoltre il Comitato della Bilateralità dovrà con proprie determinazioni completare le norme che disciplinano il rilascio della certificazione della regolarità contributiva da parte delle Casse Edili.
Infine la CNCE sempre in tale periodo dovrà attivare definitivamente la banca dati nazionale delle imprese irregolari per rendere possibile la partenza nei mesi immediatamente successivi del DURC in tutte le province.
E’ opportuno ricordare che il DURC è strumento di certificazione preventiva della regolarità delle imprese ed opera sia nell’edilizia pubblica, sia nell’edilizia privata. Il DURC, nel privato, deve essere richiesto prima del rilascio della Concessione Edilizia o della DIA (Dichiarazione Inizio Attività).
Il Documento di Regolarità Contributiva dovrà riguardare la correttezza dei pagamenti e degli adempimenti previdenziali, assistenziali ed assicurativi nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile. A questo punto in particolare da settembre è necessario attivarsi a livello regionale e territoriale affinché le Casse Edili e le Direzioni territoriali dell’INPS e dell’INAIL si coordinino per rendere operativo questo importante strumento”.

Shyama Bokkory eletta presidente regionale dell’Anolf/Cisl

03/08 Shyama Bokkory, delle Mauritius, e' stata eletta presidente regionale dell' Anolf, l' organizzazione della Cisl a tutela dei lavoratori extracomunitari. Vice presidente e' stato eletto Mohamed El Ghouazi, del Marocco. L' elezione e' avvenuta alla presenza del presidente nazionale dell' Anolf, Oberdan Ciucci, del segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra, dei componenti la segreteria regionale e del segretario generale della Cisl di Cosenza, Paolo Tramonti. I temi del lavoro, dello sviluppo, dei diritti degli immigrati, e' scritto in un comunicato, ''sono stati oggetto di una ampia e articolata discussione che ha visto la partecipazione di molti lavoratori stranieri che hanno messo in evidenza la loro condizione lavorative e la sostanziale mancanza di diritti e tutele''. ''Purtroppo - ha commentato il neopresidente - il problema delle regolarizzazioni degli stranieri con i gravosi problemi di ordine burocratico e amministrativo che si incontrano, spesso per negligenza e insensibilita' degli organi competenti, il dramma del lavoro nero e irregolare, le difficili condizioni abitative e il diffuso precariato, continuano a costituire l' assillo principale nella testa dei lavoratori immigrati considerati spesso una forza da lavoro da sfruttare e non persone con una propria dignita' e propri diritti. Come non possiamo sottacere l' insensibilita' e lo scarso impegno a far funzionare 'lo sportello unico per l'immigrazione presso le Prefetture' laddove gli immigrati regolarmente soggiornanti nella nostra Regione aspettano speranzosi risposte circa il rilascio di nulla osta per i ricongiungimenti familiari''.

La Cisl denuncia concorrenza sleale tra gli Istituti di Vigilanza del cosentino

02/08 Una richiesta urgente di incontro con il Prefetto di Cosenza e con tutti gli Istituti di Vigilanza presenti nella provincia, e' stata avanzata dalla Cisl-Fisascat al fine di affrontare il problema del precariato derivante dalla situazione di concorrenza sleale che, a giudizio dello stesso sindacato, si e' creata intorno agli Istituti di Vigilanza Privata. Il segretario generale, Gianluca Campolongo, in una nota, ha sottolineato che ''l' irregolarita' nella gestione delle gare d' appalto nelle quali alcuni istituti agiscono non rispettando i parametri stabiliti nelle tabelle prefettizie alle quali dovrebbero fare riferimento, oltre ad implicare una violazione dei parametri stabiliti dalla Prefettura, causa una serie di difficolta' sia alla gestione degli istituti di vigilanza, sia alle proprie forze lavorative che, nel caso di una perdita d' appalto della propria Azienda restano fuori dal mercato del lavoro''. Per salvaguardare l' occupazione, la Cisl ha quindi avanzato una proposta al nuovo Contratto Collettivo Nazionale degli Istituti di Vigilanza privata sul riassorbimento del personale in base alla quale ''prima di intraprendere qualsiasi iniziativa relativa ad una riduzione dei livelli occupazionali o ad eventuali nuove assunzioni, gli Istituti comunicheranno tempestivamente alle Associazioni imprenditoriali o alle organizzazioni sindacali del territorio interessato quanto accaduto, chiedendo uno specifico incontro al fine di esaminare congiuntamente adeguate soluzioni''. Campolongo ha anche chiesto l' istituzione, presso la Prefettura, di una ''specie di Anagrafe delle guardie particolari giurate che mediante la cessazione di appalto sono rimaste fuori dal Mercato del Lavoro in modo tale che costituisca precedenza nelle richieste di nuove assunzioni o di cambi di appalto sia negli enti Pubblici che in quelli Privati''.

Nasce il Cosnil, nuova sigla sindacale nazionale, ha sede a Cosenza

30/07 Una nuova sigla sindacale accompagnera' d'ora in avanti a livello nazionale le battaglie in difesa dei diritti dei lavoratori: si tratta della Cosnil, la confederazione sindacale nazionale italiana lavoratori che con il raggiungimento di una quota di 40.000 iscritti e' una nuova realta' nell'ambito dei sindacati generali nazionali. Ad annuncialo, in una nota, e' la neonata Cosnil che con la nomina di Pietro Zannoni a dirigente dell'area Nord-est sara' presente su tutto il territorio nazionale: la designazione e' firmata dal segretario nazionale, Francesco Lucirino, a nome di tutta la direzione confederale con sede nazionale a Cosenza. ''Il mio pensiero- afferma Zannoni nel commentare la sua nomina-va alla precaria e instabile situazione occupazionale nel terziario per il lavoratore-dipendente di fatto sempre meno tutelato nei suoi piu' diretti interessi: proprio su alcune gravi situazioni di precarieta' occupazionale la confederazione sindacati nazionali italiani lavoratori, intende mettere mano promuovendo serie battaglie in difesa dei suoi iscritti, senza cedere ad eventuali ricatti di sorta''. Nell' atto di nomina, secondo quanto sil legge nella nota, si conferisce la delega a svolgere attivita' sindacale conformemente ai principi e agli orientamenti previsti dallo statuto al fine di tutelare gli interessi degli iscritti ''che stanno aumentando sempre di piu' nella Cosnil perche' tutelati da un'organizzazione sindacale del tutto nuova, non coinvolta in interessi o giochi di partito ma esclusivamente rivolta alla tutela dei diritti dei lavoratori'', afferma lo stesso segretario generale Francesco Lucirino. Quest' ultimo cosi' commenta la posizione politica del sindacato:''i partiti dell'area di centro sinistra che vanno dall'Udeur a Rifondazione, possono essere tutti di riferimento politico per le nostre battaglie, poiche' unico nostro interesse e' quello di tutelare i lavoratori non quello di accordarci con questo o quel partito per definire corsie preferenziali. L'unico motivo di lotta sindacale e' il diritto del lavoro e del lavoratore''.

Stato di agitazione proclamato dai lavoratori del consorzio Sibari-Crati

28/07 Lo stato di agitazione dei lavoratori del consorzio di bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle Crati e' stato proclamato dai Comitati di Base S.in.Cobas. I lavoratori protestano contro il mancato pagamento dello stipendio relativo ad alcuni mesi. Gli operai minacciano la sospensione del servizio d'irrigazione nella Piana di Sibari.

Valutazioni negative dei sindacati sulla gestione del personale della Regione

28/07 Le segreterie regionali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil ''ritengono di dovere ribadire, con maggiore forza, le valutazioni fortemente negative sulla gestione delle politiche organizzative e funzionali della dirigenza e del personale della Regione alla fine dei primi 100 giorni della Giunta Loiero'': e' quanto si afferma in un comunicato congiunto. ''Una campagna elettorale lunga e difficile - e' scritto nel comunicato - ha consentito di fare emergere una realta', la Regione, che i cittadini calabresi, in termini chiari ed inequivocabili, hanno scelto di volere cambiare senza appello. Purtroppo questa volonta' popolare non riesce, nei fatti, ad emergere se la priorita', la necessita' e l'obbligo di organizzare una macchina burocratica efficiente, giornalmente viene sistematicamente disattesa da comportamenti e scelte che spesso non si coniugano con le dichiarazioni di principio e che non vanno nella direzione di uno stato di diritto, quasi che il governo della cosa pubblica possa rimanere una variabile dipendente da ambizioni elettorali, senza tenere conto dei veri problemi della societa' calabrese e dei cittadini''. Per le segreterie di Cgil, Cisl e Uil del settore ''molto corposa risulta, infatti, la problematica afferente la elefantiaca struttura burocratica della Regione, sulla quale vanno affermate regole trasparenti che portino a soluzioni efficaci e produttive, senza dannose duplicazioni di spesa, velocizzando il processo di decentramento amministrativo di cui alla Legge regionale 34/02. In tale direzione, per esempio, non si comprende il ruolo ed i compiti di una Commissione Paritetica sul decentramento, equiparata a struttura regionale con Dirigente di Settore e relativa spesa, quando gia' esiste un Comitato Tecnico, unico titolato ad esprimere pareri obbligatori sui criteri da definire, prioritariamente all' utilizzo funzionale del personale da parte delle Autonomie locali''. ''Non si comprende, altresi' - prosegue la nota - il generalizzato ricorso a figure di Direttore generale vicario per ogni Dipartimento, con sottoscrizione solerte di contratti e relativa remunerazione, attivando una pericolosa e gravosa duplicazione di spesa, quando il vicariato puo' sostanziarsi solo in caso di assenza del titolare. Parimenti, risulta non coerente con le dichiarazioni programmatiche, anche se purtroppo in forte continuita' con il passato, il ripetersi dello smisurato ricorso a personale assunto nelle strutture speciali. Continua a non esserci trasparenza nei trasferimenti e comandi di personale da altri Enti e Amministrazioni verso la Regione, senza la preventiva verifica della esistenza di professionalita' interne e, condizione piu' grave, dell'effettivo fabbisogno annuale''. ''Le Segreterie Regionali Fp Cgil, Fps Cisl ed Uil Fpl - riporta ancora la nota - ritengono pregiudiziale e prioritario a qualsiasi altra condizione definire, entro e non oltre agosto 2005, data per la quale e' stata attivata congiuntamente con la Rsu l' autoconvocazione dei dipendenti, le procedure relative alle progressioni verticali del personale regionale pubblicando, le graduatorie dei vincitori, in modo da consentire una puntuale ridefinizione dell' assetto organizzativo di settori, servizi ed uffici''.

Proclamato lo stato di agitazione del personale Arpacal

27/07 Lo stato di agitazione del personale dell'Agenzia Regionale per la Prevenzione Ambientale (Arpacal) e' stato proclamato dalle segreterie regionali della Fp-Cgil, Fps-Cisl e Uil-Fpl. ''Da tempo - e' scritto in una nota - denunciamo lo stato di grande precarieta' in cui si trova l' Agenzia Regionale per la Prevenzione Ambientale (Arpacal), aggravate da un lungo commissariamento che, solo nelle ultime ore di attivita' della precedente Giunta Regionale, e' stato trasformato in assegnazione di dirigenza generale, per arrivare all' attuale stato, con provvedimento della Giunta Regionale Loiero, con il quale e' stato revocato il Direttore generale ed incaricato il nuovo Commissario Straordinario, Domenico Lemma, nonche' Direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria e senza la previsione del Direttore amministrativo e scientifico, previsti dalla Legge ed anch'essi decaduti''. ''Mentre esiste uno stato di confusione - prosegue la nota - della gestione organizzativa e funzionale all' interno della stessa Agenzia, che sicuramente non aiuta a superare le problematiche del personale e non risponde agli adempimenti di agenzia previsti dalla legge istitutiva regionale in materia di prevenzione ambientale, si trova il tempo di aggravare tale condizione con la completa disattenzione in tema di relazioni sindacali, con la produzione di atti che sperperano denaro pubblico, offendono la dignita' professionale del personale dell' agenzia e non hanno preciso riscontro rispetto ai compiti istituzionali della stessa ed ai problemi ambientali che quotidianamente emergono in particolare in piena stagione estiva''. ''Denunciamo - aggiungono le organizzazioni sindacali - la carenza di personale nelle strutture dei Dipartimenti provinciali, che tra l' altro e' stata oggetto di apposite riunioni sindacali di concertazione e di contrattazione e la cui gravita' e' stata portata a conoscenza del Comitato di Indirizzo che e' l' organismo previsto dalla Legge regionale n.20/99. I primi passi, della nuova Giunta Loiero, con il commissariamento per via del famigerato spoil-system, di fatto producono, non per le qualita' e le capacita' del nuovo Commissario, ma per il ruolo ricoperto nell' organizzazione funzionale della struttura della Giunta Regionale - Direttore Generale del Dipartimento Ambiente - una commistione di funzioni e di ruoli tra chi, Assessorato, dovrebbe dare indirizzi e verificare gli obiettivi assegnati e la stessa Autority, - Agenzia Arpacal - che dovrebbe espletarli sul territorio''.

La Uila soddisfatta dell’incontro con la Regione per i Forestali

26/07 ''L'esito della discussione, per la Uila Uil, puo' ritenersi ampiamente soddisfacente, dal momento che i massimi vertici regionali si sono impegnati formalmente sull' applicazione della norma regionale che demanda la gestione dei 1500 lavoratori dell' ex fondo all' Afor, sulla copertura finanziaria necessaria per garantire le 156 giornate lavorative con la paga di operai idraulico - forestali e sull' immediato trasferimento delle somme per provvedere subito al pagamento delle mensilita' maturate''. E' quanto ha detto il componente della segreteria provinciale della Uila -Uil, Antonio De Gregorio. ''Si tratta - ha aggiunto - di un risultato estremamente positivo che qualifica l' azione della giunta Loiero sul versante del precariato storico qual e' quello dell' ex fondo sollievo. Ora bisogna ottimizzare i momenti gestionali, mettendo in condizione la societa' di gestione 'Afor - Progetto speciale fondo sollievo Scarl di operare in condizioni di assoluta normalita' per rispettare i termini di tutti quegli adempimenti, anche a carattere fiscale, che vanno necessariamente assolti''. ''La preoccupazione - ha concluso De Gregorio - e' che la carenza di operatori amministrativi non consenta, per esempio, di restituire con la busta paga di Luglio il credito Irpef ai lavoratori aventi diritto''.

Dieci settimane di Cassa integrazione per 200 operai della Polti-Sud

22/07 ''Quanto e' emerso oggi in seguito alla riunione di Commissione dell' Inps che ha deliberato 10 settimane di Cigs per i 200 lavoratori della Polti Sud e le dichiarazioni dell' azienda circa la ferma volonta' di restare nel sito industriale di Piano Lago anche per il futuro rappresentano un primo importante traguardo verso il rilancio e la salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti''. A sostenerlo, in una nota, sono il segretario generale della Cisl di Cosenza Paolo Tramonti e il segretario generale della Fim Graziano Bruno che esprimono soddisfazione per la composizione della vertenza della Polti Sud. ''Se un primo importante passo e' stato fatto - proseguono Tramonti e Bruno - restano ancora molti dubbi sul futuro dell' Azienda nel territorio, nonostante le rassicurazioni fatteci pervenire dall' azienda''. Per la Cisl, inoltre, ''e' necessaria la ripresa della concertazione e la predisposizione di un serio 'Piano industriale' che deve fornire garanzie sugli impegni, gli investimenti e la reale volonta' dell' azienda di voler restare sul territorio. Per queste ragioni - concludono i due sindacalisti - ci si attende un segnale forte gia' dall' incontro di lunedi' a Catanzaro con l' assessore al Lavoro Egidio Masella''.

Vertenza dogane, la RdB-Cub Agenzie Fiscali incontra la Direzione Regionale

22/07 “Nei giorni successivi all’accordo per il FUA 2002, sottoscritto all’Ufficio Provinciale di Cosenza (da noi non solo non firmato, ma anche fortemente osteggiato), avevamo chiesto ufficialmente un incontro con il Direttore Regionale, il quale ha accettato di incontrarci.”. E’ quanto afferma in una nota Il Coordinamento Regionale RdB/Cub Agenzie Fiscali. “Purtroppo –prosegue la nota - nei giorni seguenti ci è stato comunicato che il Direttore sarà assente per alcune settimane. Vista l’urgenza e la gravità della posta in gioco, abbiamo insistito con la Direzione Regionale perché un incontro ci fosse comunque e difatti, l’incontro c’è stato lo stesso, ma con funzionari appositamente delegati. Ieri, dunque, alla presenza dei nostri delegati di Cosenza, abbiamo potuto esprimere tutto il nostro sdegno per quella contrattazione di fine giugno. Al Dirigente che ci ha ricevuto, abbiamo chiesto, in modo ufficiale, che la Direzione Regionale blocchi quell’accordo, riconvocando le parti e dando delle direttive ben precise affinché si eliminino discriminazioni e sperequazioni. I punti di disaccordo, sono tanti, lo ricordiamo, e vanno dall’attività di front-office non riconosciuta al personale che esegue ispezioni ipotecarie; all’indennità per lavori disagiati destinata a specifiche categorie (ad esempio uscieri e commessi); all’indennità di turno per i lavoratori a tempo determinato; all’attività contabile di supporto.
Riteniamo che queste situazioni, penalizzanti per buona parte del personale, debbano essere sanate.
I Funzionari della Direzione Regionale, hanno preso atto di quanto espresso dalle RdB/Cub (convenendo, tra l’altro sulla giustezza di alcune nostre rivendicazioni), riservandosi di concordare con il Direttore Regionale il da farsi.
Ci auguriamo che ci sia un intervento risolutore, in caso contrario, come abbiamo preannunciato al Dirigente, siamo decisi ad andare avanti e a far intervenire anche direttamente la Direzione Generale; in ultima analisi, siamo disposti anche difendere giudizialmente i lavoratori così pesantemente discriminati. L’accordo nazionale sul FUA 2002 le RdB/Cub non lo avevano firmato, perché immaginavamo che sarebbero successe situazioni come queste. In tutti i casi non lasceremo che le colpe di accordi sbagliati ricadano sulle spalle dei lavoratori! A margine della riunione abbiamo espresso anche la nostra profonda insoddisfazione per come sta andando avanti la trattativa sul FUA 2003 che si sta svolgendo all’Ufficio Provinciale di Catanzaro: malgrado la nostra opposizione, si stanno creando tutte le premesse perché si arrivi anche qui ad avere situazioni fortemente penalizzanti per alcuni. Ci batteremo per evitare che ciò accada.

Tramonti (CISL) “Grave situazione economica nel cosentino, servono misure straordinarie”

21/07 ''La grave situazione economica, produttiva, sociale, occupazionale della provincia di Cosenza richiede l'attivazione urgente di misure straordinarie in materia di politiche del lavoro''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Cisl di Cosenza, Paolo Tramonti, circa la situazione economica ed occupazione nel cosentino. ''E' ormai cronaca quotidiana - ha aggiunto Tramonti - quella che registra continue crisi e chiusure aziendali, con interi comparti e filiere produttive che stanno letteralmente cadendo a pezzi: dal tessile, al manifatturiero, all'informatica, al bosco-legno, al calzaturiero, all'edilizia, al settore dei rifiuti e della depurazione, al sistema dei trasporti con il depotenziamento e lo svuotamento dei nodi ferroviari di Paola e Cosenza. A questo punto proprio per la gravita' della situazione venutasi a creare non e' piu' possibile, ne' ipotizzabile pensare di andare avanti con interventi isolati, dettati delle emergenze e dalle tensioni contingenti con il risultato di pervenire, nel migliore dei casi, a soluzioni-tampone in grado di dare risposte soltanto di tipo transitorio e quasi mai strutturale''. ''Proprio per questo la Cisl - ha proseguito - rinnova l'appello al sistema imprenditoriale ed alle Istituzioni locali, Comuni interessati ed Amministrazione Provinciale, affinche' si intervenga con decisione per porre un argine alla deriva in atto. La Cisl ha gia' avuto modo di manifestare apprezzamento per la decisione dell'Amministrazione Provinciale che ha istituito una cabina di regia per le crisi aziendali ma, proprio in virtu' della situazione eccezionale e di particolare gravita' venutasi a creare, ritiene indispensabile e non piu' rinviabile l'attuazione di politiche di rilancio complessive in grado di incidere nel tessuto economico e sociale del territorio. In questo senso si rende urgente e necessario l'avvio di una fase di concertazione Istituzioni - Parti economiche - Sindacato affinche' si mettano in campo interventi finalizzati non solo alla gestione delle emergenze, ma capaci anche di individuare linee di sviluppo che possano portare al definitivo superamento dell'attuale fase''. La Cisl ha chiesto anche un incontro al Presidente dell'Amministrazione Provinciale e all'Assessore Provinciale al Lavoro per ''coordinare - ha concluso Tramonti - le varie iniziative da attivare soprattutto nei confronti della Giunta Regionale, anche in considerazione che per molte realta' aziendali sta per esaurirsi il periodo di utilizzo degli ammortizzatori sociali, con la conseguenza che da qui a breve centinaia di lavoratori della provincia di Cosenza potrebbero trovarsi senza alcun sussidio di carattere economico e previdenziale''.

La FIT CISL denuncia casi di mobbing alla SACAL

21/07 Alla Sacal, la societa' di gestione dell' aeroporto di Lamezia Terme ''i casi di mobbing ci sono, siano essi gia' entrati nelle aule di conciliazione, dove peraltro la Sacal non si e' presentata, siano essi piu' oscuri e dunque piu' subdoli tendenti comunque all' emarginazione del lavoratore non affiliato, o infine siano stati gia' risolti attraverso una transazione comunque penalizzante per la societa'; dunque l'emarginazione dei lavoratori esiste''. A sostenerlo, in un comunicato, e' la segreteria regionale della Fit-Cisl. ''Alle famose quattro domande sulla Sacal espresse da Soriero - prosegue la nota della Fit-Cisl - il presidente Speziali aveva risposto con un pamphlet di auto celebrazione del proprio operato negando qualsiasi accusa di demotivazione del personale e allontanando da se' ogni addebito a riguardo di eventuali casi di mobbing. La risposta tanto ferma aveva destato sconcerto anche fra i corridoi della Sacal, poiche' non sempre la verita' riesce ad essere celata soprattutto quando entra nelle aule di un tribunale. L' articolo apparso mercoledi' scorso sul Quotidiano risponde e chiarisce la situazione dell' iscritta Cisl Rita Lamonica, oggetto di mobbing, come ha efficacemente spiegato il suo legale, avv. Pitaro. In vari incontri avevamo indicato alla dirigenza Sacal la situazione della lavoratrice e i danni psico-fisici conseguenti, ma la risposta e' stata di totale chiusura anzi le pressione negative nei confronti della signora si sono inasprite fino al punto di indurla denunciare la situazione alle autorita' competenti''. ''L' emarginazione e la penalizzazione dei lavoratori - e' il giudizio della Fit-Cisl - sono le pesanti conseguenze di errore strategico di fondo operato dall' attuale presidenza Sacal, ovvero la decisione di affidare lo scalo, dunque l' area piu' vasta e strategicamente determinante per gli interessi dell' azienda, in mani inefficienti quanto incapaci. Allo scalo, negli ultimi anni, si sono abbandonate le strade delle regole e della meritocrazia per preferire quelle piu' interessanti da un punto di vista assolutamente personale del disimpegno e dell' arrangiarsi; a professionalita' brillanti e riconosciute si e' preferita l' esaltazione di professionalita' inesistenti; ad una organizzazione presente, seppure lacunosa e certamente da migliorare, si e' preferito l' assoluta mancanza di struttura e di regole''. ''Nei vari incontri con l' azienda - conclude la Fit-Cisl - e ad ogni avvenimento increscioso abbiamo assistito impalliditi agli sconclusionati tentativi del responsabile di settore e del direttore generale di 'spiegare', proprio in questi incontri si palesa la loro assoluta incapacita'. Infatti non sono mai riusciti a dare significato logico e operativamente significante alle loro spiegazioni data l' assoluta improvvisazione del loro ruolo. Le nostre denuncie sono state variamente espresse sia negli incontri coni vertici aziendali fino alla decisione ultima di denunciare lo scalo di Lamezia alla competente organizzazione di categoria Asseaeroporti, con conseguente messa a conoscenze dei fatti dello scalo delle autorita' politiche locali e di competenza''.

Castagna (UIL): Il futuro della forestazione e' nelle mani dei calabresi.

20/07 Una Forestazione che preveda politiche integrate con Ambiente e Territorio, che rilanci un sistema basato su Legno, Ambiente e Acqua. Questo il modello sostenuto dal Segretario Generale della UIL Calabria, Roberto Castagna, nell'intervento al Convegno Nazionale sulla Forestazione. Difesa Idrogeologica; Regimazione delle Acque; Rimboschimenti e Imboschimenti; Lotta e Difesa Antincendio; Turismo Montano sostenibile; Difesa della Biodiversita', ecc. sono alcuni dei suggerimenti utili a dare alla Forestazione un ruolo strategico e trainante nella economia regionale. Un Settore importante ma che richiede una politica attenta e una figura lavorativa sempre piu' articolata. Per Castagna, la proposta dell'Assessore Pirillo, quella di puntare a due settori: uno a tutela del dissesto idrogeologico e l'altro per la manutenzione dei boschi e' una indicazione sulla quale e' possibile lavorare attivando una concertazione senza pregiudizi e con la piena consapevolezza che insieme, forse e' possibile farcela, da soli si perde! Una concertazione vera, poiche' la Calabria ha bisogno di un grande sforzo collettivo, di una politica coesa ma che non si trasformi in una sorta di CLOROFORMIO istituzionale e sociale. Abbiamo due nemici dei Forestali e della Calabria, ha proseguito Castagna, uno visibile: la LEGA e l'altro invisibile: la LOBBIES del Settentrione che pervade trasversalmente ampi settori della vita politica, economica e sociale. La classe politica, particolarmente quella nazionale, dovrebbe avere piu' coraggio e piu' capacita' nei confronti di costoro che non perdono occasione per rappresentare la Calabria, e l'intero Mezzogiorno, non come una risorsa da utilizzare quanto come un peso da abbandonare.
Se non ci fossero stati i forestali, con il loro impegno sul versante dell'assetto idrogeologico e la relativa manutenzione, la Calabria sarebbe ancora "lo sfasciume pendulo sul mare" di Giustiniana memoria. I miglioramenti del suolo e dei boschi, avvenuti in questi anni, da soli giustificano il passato, il presente e il futuro di questi lavoratori che sono, se meglio organizzati, formati e impiegati, una risorsa umana di straordinario valore. La tutela dell'assetto idrogeologico impone,quindi, una politica di finanziamento da parte del Governo centrale che non sia annuale ma almeno di carattere quinquennale. Solo cosi sara' possibile evitare altre Cavallerizzo. Da parte della Regione, inoltre, bisognera' attivare una politica protettiva e produttiva della risorsa bosco attraverso una riforma organizzativa che affidi al livello regionale il compito della programmazione e del controllo e a livello territoriale la gestione dei programmi e delle risorse umane. Un modello organizzativo e gestionale semplice che eviti le contraddizioni e le vistose carenze che hanno caratterizzato il settore in tutti questi anni.

Castagna (UIL) “Lavorare sulla proposta dell’Ass. Pirillo per la forestazione”

19/07 ''La proposta dell' Assessore Pirillo di puntare alla tutela del dissesto idrogeologico e alla manutenzione dei boschi e' una indicazione sulla quale e' possibile lavorare attivando una concertazione senza pregiudizi e con la piena consapevolezza che insieme sia possibile farcela. Sara' compito della Regione attivare una politica produttiva e protettiva della risorsa bosco e predisporre un modello organizzativo e gestionale semplice per superare le carenze che presenta il settore''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Uil della Calabria, Roberto Castagna. ''Abbiamo due nemici dei Forestali - ha aggiunto - e della Calabria. La Lega e le lobbie del Settentrione che non perdono occasione per rappresentare la Calabria, e l'intero Mezzogiorno, non come una risorsa da utilizzare quanto come un peso da abbandonare. Se non ci fossero stati i forestali, con il loro impegno sul versante dell' assetto idrogeologico e la relativa manutenzione, la Calabria sarebbe ancora ''lo sfasciume pendulo sul mare'' di Giustiniana memoria''. ''I miglioramenti del suolo e dei boschi - ha concluso Castagna - avvenuti in questi anni, da soli giustificano il passato, il presente e il futuro di questi lavoratori che sono, se meglio organizzati, formati e impiegati, una risorsa umana di straordinario valore''.

Fai Cisl “I Problemi del settore forestazione vanno risolti”

15/07 Le organizzazioni sindacali del settore forestazione hanno incontrato il Direttore Generale del Dipartimento Forestazione e Agricoltura della regione il quale, in rappresentanza dell' assessore regionale, Mario Pirillo, ha ascoltato e raccolto le istanze dei rappresentanti dei lavoratori, impegnandosi, a provvedere ad una prima soluzione di alcune tra le problematiche espostegli. ''La convocazione di questa importante riunione - ha detto il segretario regionale della Fai-Cisl, Giuseppe Gualtieri - non e' stata tra le piu' veloci. Abbiamo dovuto attendere la nomina dei nuovo dirigente del Dipartimento, ma e' pur vero, che i problemi che interessano i lavoratori, in realta', devono essere, una volta per tutte, affrontati e risolti. Nonostante tutto, non posso esimermi dal valutare in maniera favorevole la riunione svoltasi con il dottore Leonetti: siamo riusciti ad illustrare alcune tra le questioni piu' urgenti, a fissare un successivo incontro con il Dipartimento per approfondire meglio le problematiche illustrate in questo primo colloquio, ma anche, a far sbloccare i pagamenti di alcune mensilita' che verranno erogate ai lavoratori a partire dalla prossima settimana''. Il segretario della Fai-Cisl della Calabria ha annunciato inoltre di voler impegnare personalmente l'assessore regionale all'agricoltura ad affrontare e risolvere in modo definitivo, la lunga seria di problematiche relative ai lavoratori impiegati nel settore della forestazione.

Uilcom Calabria e RSU Vodafone: “No ai trasferimenti coatti”

14/07 L' Uilcom Calabria e la Rsu della Vodafone di Catanzaro, in un documento approvato al termine di un' assemblea, esprimono la loro netta contrarieta' in merito ai processi di riorganizzazione aziendale all' interno della societa' e in base ai quali tre lavoratori dalla sede del capoluogo saranno costretti a trasferirsi nelle sedi di Napoli. ''Tali iniziative, gia' presentate e non condivise dalle organizzazioni nazionali di categoria e dalle Rsu, - e' detto nel testo - prevedono un accentramento su tre sedi nazionali Bologna, Roma e Napoli della struttura Nss, impropriamente motivata dall' azienda da un processo di efficientamento sicuramente non giustificabile. Tale processo, di riflesso provoca il trasferimento di tre lavoratori che, in modo coatto, saranno costretti a trasferirsi verso le sedi di Napoli''. Secondo l' Uilcom e Rsu la decisione comporta ''un' ennesima perdita di posti di lavoro in Calabria che impoverisce il gia' precario dato occupazionale in questa regione a favore di altri territori nonostante la presenza di personale ad elevata professionalita''' e ripropone ''la stucchevole e determinata azione che Vodafone intende perseguire, ignorando gia' collaudate 'forme di remotizzazione del lavoro' che sicuramente allevierebbero, ai lavoratori, grossi disagi dovuti ai trasferimenti''. Nel documento si rileva, inoltre, ''l' accertata possibilita' di riconversione lavorativa sul territorio, nel settore rete molti sono i lavoratori Vodafone di altre regioni che operano in regime di trasferta in Calabria, giustificata dalla grande mole di lavoro che gli stessi tecnici della rete riescono quotidianamente ad espletare con grandi difficolta' ela consapevolezza che la stessa qualita' del servizio sia messa in discussione, nonostante la significativa presenza nella regione di una clientela sempre piu' esigente e desiderosa di nuovi e avanzati servizi''.

Sbarra (CISL) “La Giunta regionale si adoperi per una nuova politica sociale”

13/07 ''Chiediamo alla Giunta Regionale della Calabria di mettere in campo una nuova Politica Sociale per dare risposte alle fasce meno abbienti: anziani , disabili , immigrati , disoccupati''. E' quanto ha detto il segretario regionale della Cisl della Calabria, Luigi Sbarra, nel corso dei lavori del consiglio regionale del sindacato in corso a Lamezia Terme. ''Una nuova politica sociale - ha aggiunto - per interpretare e rispondere alle vecchie e nuove poverta': infanzia, adolescenza, anziani, immigrati, disabili, che orienti scelte e interventi verso la famiglia, l' assistenza, il diritto alla salute, il problema del caro affitti e si ponga obiettivi concreti su come allargare nella solidarieta' l' area della inclusione sociale. La rimodulazione del welfare indotta dalla grave situazione socio-economica del paese, del processo demografico, dell' evoluzione strutturale delle famiglie, dall' allungamento della vita, dall' integrazione degli immigrati deve avvenire nel quadro di un nuovo modello di sviluppo che attraverso la concertazione e la partecipazione valorizzi il ruolo primario del servizio pubblico con il quale puo' concorrere, nel rispetto delle regole e con assoluti criteri di trasparenza , il privato e soprattutto il privato-sociale''. ''Abolire i tickets sanitari - ha aggiunto Sbarra - finanziare un Fondo Regionale per la Non Autosufficienza; garantire copertura finanziaria alla Legge Regionale sulla Famiglia; attuare urgentemente la Legge Regionale 23 in materia di Assistenza; realizzare attraverso il Bilancio Regionale un Fondo Sociale per sostenere la politica degli Affitti di pensionati al minimo, incapienti, lavoratori mono-reddito , immigrati. Un sistema sociale e sanitario moderno ed ordinato , equo ed efficace, che risponda ai bisogni e alla domanda di salute e di benessere, costituisce un parametro di civilta', una garanzia dei diritti di cittadinanza, una correzione del grado di disuguaglianza economica e sociale ed un fattore di inclusione. Il sistema sanitario regionale e' da rivedere, in una logica che non sia mercantile ma sociale e produttiva. Si tratta di investire sulla salute e sul benessere dei cittadini, e delle categorie disagiate, non di considerarli un peso da scontare al prezzo piu' basso. La sanita' deve garantire livelli essenziali e universali di tutela lungo l'intera filiera, abbassando il carico di contribuzione e di ticket, e facendo agire insieme i distretti sanitari, le reti ospedaliere e i centri di eccellenza''. ''La Cisl e' convinta - ha concluso Sbarra - della urgente necessita' che Giunta e Consiglio Regionale adottino un provvedimento legislativo che elimini definitivamente i tickets sanitari che rappresentano la tassa più iniqua ed odiosa caricata sui redditi dei lavoratori e dei pensionati. Su altre cose occorre intervenire per razionalizzare i costi della sanita', contenere la spesa di un settore che assorbe il 55% di risorse del Bilancio Regionale : eliminazione di sprechi ed abusi , azzeramento di consulenti e pseudo-collaborazioni , riduzione della spesa farmaceutica con un' azione di verifica e controlli appropriati sulla medicina di base, riorganizzazione della rete ospedaliera, contrazione dell' eccessivo fenomeno legato alla emigrazione sanitaria''.

Alai CISL: “Silenzio su Telcal dopo incontro con vicepresidente”. La Regione replica: “Impegni rispettati”

12/07 ''Dopo l'incontro durante il quale il vice Presidente della giunta regionale ha assunto verbalmente l'impegno di definire in uno o due giorni tutti gli aspetti burocratici che bloccavano la ripresa delle attivita' lavorative, questo obiettivo sembra un lontano 'miraggio'''. E' quanto scritto in una nota la segreteria regionale dell'Alai-Cisl circa i lavoratori dell'ex Telcal. ''Ad oggi - prosegue la nota - dei 104 lavoratori dell'ex-Telcal, la maggior parte di essi non e' stata ancora posta in attivita' all'interno del progetto regionale definito ''demanio fluviale''; mentre all'incirca 30 unita' risultano utilizzate ma senza aver percepito nessuna retribuzione (considerato tra l'altro che il prossimo 29 luglio scade il loro contratto). Per queste ragioni si sollecitano ancora una volta gli organi competenti per definire il rispetto degli impegni assunti dal vicepresidente nell'incontro del 21 giugno, in merito all'immediata ripresa delle attivita' lavorative per tutti i 104 lavoratori e la ripresa del confronto sulla definitiva stabilizzazione del bacino ex-telcal''.
E la risposta della Regione non tarda a farsi attendere: ''Gli impegni assunti dal vicepresidente della giunta regionale nell' incontro con i sindacati in merito alle problematiche dei lavoratori ex Telcal sono stati rispettati. Infatti, i contratti sono stati tutti firmati. Ne sono a conoscenza gli stessi lavoratori interessati'': lo afferma Pierluigi Leone, dirigente di settore societa' informazione in merito alla nota Cisl di oggi pomeriggio. ''Debbono essere solo - aggiunge Leone - repertoriati ed il ritardo di qualche giorno e' stato inevitabile e dovuto alla fase d' avvio della nuova struttura dirigenziale organizzativa della Regione. In ogni caso saranno attivi entro fine settimana. Altra dosa, invece, e' la definitiva stabilizzazione dei lavoratori, questione su cui il vicepresidente finora non ha assunto alcun impegno se non altro perche' ancora tema nemmeno trattato in sede di confronto sindacale''.

UGL “Infruttuoso incontro per la vertenza Calabria Maceri”

12/07 ''Infruttuoso e vano'': cosi', secondo l'Ugl, e' stato l'incontro all'Assindustria con l'azienda Calabra Maceri. ''Da tempo - riferisce una nota dell'Ugl - ormai le condizioni di lavoro sono ulteriormente peggiorate e i lavoratori sono costretti a subire pesanti ricatti ed estenuanti carichi di lavoro che possiamo definirli disumani, quattordici quindici ore di lavoro giornalieri, oltretutto non retribuite''. Alcuni lavoratori, secondo l'Ugl, ''negli ultimi mesi subiscono pesanti condizioni di sfruttamento incidendo sulle piu' generali condizioni professionali di lavoro da cui consegue anche una precarieta' psicologica''. L'Ugl, ''di fronte a questa precarizzazione reale delle condizioni vissuta dai lavoratori'' annuncia il suo impegno ''a tutela della legalita' e delle norme contrattuali e per ripristinare il rispetto delle regole a fronte di una deregolamentazione di fatto sempre piu' esplicita''. L'Ugl annuncia che non ''arriveranno risposte concrete per la risoluzione, in primo luogo delle continue e reiterate intimidazioni e immediatamente dopo dell'orario di lavoro estenuante'' che ''arrivera' allo sciopero di tutti i lavoratori con l'organizzazione di presidi alle porte d'ingresso al fine di bloccare l'accesso alle decine di camion''. In vista di questo possibile esito, l'Ugl fa sapere di essere ''gia' pronta per dichiarare battaglia alla Calabra Maceri, una battaglia di tutti i lavoratori, per difendere la propria vita, la propria dignita', il proprio futuro. Pertanto, allo scopo di scongiurare eventuali problemi di ordine pubblico si fa appello al Prefetto ed all'Ispettorato del Lavoro per mettere fine a questa incresciosa e pericolosa vertenzialita' che l'azienda ha creato''.

Alai CISL: “Dopo la legge regionale poche le stabilizzazioni LSU-LPU”

12/07 ''Siamo a due anni dall' introduzione della normativa regionale e a circa due anni dai termini previsti dalla legge stessa per svuotare definitivamente i due bacini, e non una sola stabilizzazione e' stata eseguita in Regione''. E' quanto scritto in una nota del coordinamento dell'Alai-Cisl della provincia di Cosenza. L' iniziativa di Guardia Piemontese e Cetraro, sostengono i dirigenti della Cisl, e' soltanto l' inizio di un percorso di sensibilizzazione piu' generale che avra' come prossimo impegno l' appuntamento di venerdi' a Paola dove si riuniranno in assemblea i precari dei comuni di Paola, San Lucido e Fuscaldo e proseguira' successivamente con il coinvolgimento dei lavoratori dell'intera provincia. ''Su tale vicenda - prosegue la nota - chiediamo alla regione Calabria chiarezza, impegni precisi e risorse certe. Non e' piu' tollerabile che persone, che percepiscono un misero sussidio mensile di appena 480 euro e sono del tutto privi di tutela previdenziale e contributiva non abbiano prospettive per il futuro e siano oltremodo mortificati nella loro dignita' di uomini e lavoratori attraverso le utilizzazioni piu' strane. Per tutte queste ragioni chiediamo una rivisitazione del disciplinare sulle modalita' di utilizzo degli Lsu-Lpu e una riscrittura della stessa Legge 20/2003 che fin'ora non ha favorito le tante sospirate stabilizzazioni''. ''C' e' bisogno - conclude la nota - di un impegno deciso della Regione Calabria verso la direzione dell'adozione di un grande Piano per il Lavoro che, nel mentre fronteggi l' emergenza dei precari, dall' altro predisponga un pacchetto di misure attive del lavoro che guardino alla formazione, agli incentivi selettivi per chi investe nel territorio, ai sostegni alle imprese come strumento per lenire il dramma della mancanza di lavoro nel territorio''.

La Federcasalinghe presenta il Patronato Donne

11/07 Parte dalla Calabria un nuovo modo di intendere il Patronato. Questa mattina, infatti, alla presenza di Federica Rossi Gasparrini, presidente nazionale di Federcasalinghe, e di Giuseppe Carbone, segretario generale Conflavoratori, e' stato presentato ''InformaFamiglia'' un patronato interamente affidato alle donne. ''Parte dalla Calabria, con aperture in tutte e cinque le province, il primo patronato affidato ad una struttura femminile - ha spiegato Gasparrini - quindi, chiaramente, avra' una voce ed un modo di rapportarsi diverso. Noi miriamo a dare un sostegno alle famiglie per tutti i loro bisogni, non solo le pratiche. Noi abbiamo gia' aperto un colloquio con il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, perche' vogliamo delle leggi nuove a sostegno delle famiglie. In particolare - ha aggiunto la presidente di Federcasalinghe - chiediamo l' assegno di maternita' da estendere, come in parecchi Paesi europei, rispetto a come e' ora, per fare si' che la mamma possa seguire il bambino piu' serenamente. Attualmente, in base alla legge nazionale vigente viene erogato tre mesi prima del parto e due mesi dopo. Poi, intendiamo aiutare le famiglie dove ci sono degli anziani non autosufficienti. La legge nazionale favorisce le famiglie che hanno delle badanti per seguire gli anziani, - ha proseguito - ma, se la badante la fa la donna perche' non si puo' permettere una colf, allora lo Stato non le da niente e questo e' un controsenso perche' vai ad aiutare una famiglia dove c' e' una possibilita' e lasci da sola chi e' piu' povera. Questo non va''. Nel corso della conferenza stampa, e' stato anche spiegato che il patronato esercitera' gratuitamente attivita' di informazione, consulenza e assistenza nei confronti di tutti i lavoratori e le lavoratrici, dipendenti ed autonomi, pensionati e singoli cittadini per il conseguimento delle prestazioni in materia di sicurezza sociale, per l' adempimento in loro favore degli obblighi contributivi e per il rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Accanto a questo, InformaFamiglia intende anche diventare ''punto di riferimento sul territorio per una serie di servizi diversi ed innovativi a tutela dei diritti di cittadinanza ed a sostegno del reddito''. Un modo nuovo di intendere il patronato, quindi, che, come ha anche spiegato Carbone, ''parte dalla Calabria per dare una sensazione di modernita' e di modernizzazione del concetto di patronato che non e' soltanto consulenza spicciola, ma e' proprio l' avvicinamento alla gente perche' possa soddisfare a 360 gradi quelli che sono i problemi quotidiani della vita''. Tra i primi atti che InformaFamiglia intende effettuare quello ''di lanciare una sfida ad una societa' assurda: - ha dichiarato Gasparrini - essere vicini ad una donna ed alla sua bambina, andandole incontro. E' nostra intenzione, infatti, offrire il nostro appoggio alla moglie dell' uomo che e' stato arrestato per l' omicidio del sindacalista, Michele Presta. Dietro quella morte, infatti, ci sono altre due vittime: una giovane donna con il suo bambino''.

La CGIL incontra l’INPS per la disoccupazione agricola

08/07 La campagna di disoccupazione agricola 2005 e' stata al centro di un incontro promosso dalla Flai-Cgil e del Patronato Inca-Cgil con i dirigenti dell' Inps regionale. Alla riunione hanno partecipato il coordinatore regionale dell' Inca, Marcello Cirillo, il direttore dell' Inca di Catanzaro, Luigi Cimino, e il direttore dell' Inca di Castrovillari, Franco Pignataro; per l' Inps hanno partecipato il direttore regionale, Aldo Limardo, e Francesca Pugliese, responsabile regionale delle prestazione di disoccupazione. La discussione, secondo quanto riferito dalla Cgil, si e' incentrata su due punti principali: la liquidazione delle disoccupazione ai braccianti agricoli e le modalita' nuove di trasmissione delle domande in via telematica. ''Sul primo argomento - e' scritto in un comunicato - si e' constatato che a livello regionale l' Inps ha quasi raggiunto il 60% delle liquidazioni anche se si e' rilevato che l' andamento non e' uguale per tutte le sedi, si passa da situazione di eccellenza come la sede Inps di Vibo Valentia e delle sue sedi zonali di Tropea e Serra San Bruno, dove oramai la liquidazione delle domande di disoccupazione e' finita. Permane invece un ritardo nelle sedi Inps della provincia di Reggio Calabria dove purtroppo rimanendo ancorati ad un tipo di lavorazione tradizionale le liquidazione sono in ritardo''. Il giudizio complessivo emerso nella riunione ''e' sicuramente positivo, reso possibile dall' azione sinergica Inps Patronati che nel rispetto dei singoli ruoli, hanno operato in maniera innovativa rendendo possibile l' anticipazione della liquidazione delle prestazione di disoccupazione agricola agli oltre 129 mila braccianti. Inoltre la liquidazione dei trattamenti di disoccupazione (ordinaria, ridotta, i trattamenti speciali e i trattamenti di famiglia) assume un totale ragguardevole nel corso del 2004 sono stati liquidati sulle voci riportate circa 250 milioni di euro, rimesse importanti per l' economia regionale''. Rispetto alla innovazione introdotta nel corso della campagna 2005, quella cioe' della nuova modalita' di presentazione delle domande di disoccupazione utilizzando la via telematica, la Calabria si e' distinta a livello nazionale. ''Grazie all' impegno di tutti i Patronati - e' scritto nella nota - sono state trasmesse via web 102.592 domande pari a oltre l' 80% del totale presentato. In questo ambito il Patronato Inca ha dato un contributo notevole in quanto tutta la sua attivita' e' stata inviata via web, con una incidenza di oltre il 23% del trasmesso in via telematica''. Cirillo, ha sottolineato l' importanza dell' utilizzo del web, in quanto si centrano due obiettivi: ''quello di velocizzare e razionalizzare il comparto agricolo dell' Inps; inoltre le nuove forme di comunicazioni sono uno strumento formidabile nella lotta ai faccendieri e al malaffare che trovano nella burocrazia cartacea la migliore occasione per truffare l' Inps e arrecare un danno agli interessi dei lavoratori''. Nonostante i risultati ottenuti, secondo la Cgil permane ancora un problema la cui soluzione e' fondamentale per adeguare i tempi di liquidazione a quelli ''europei'': ''l' approvazione annuale degli elenchi anagrafici dei braccianti agricoli, che altro non sono che l' attestazione delle giornate lavorate da ogni bracciante e che l' Inps utilizza al fine di determinare le spettanze del singolo lavoratore''. A conclusione della riunione i rappresentanti dell' Inca e dell' Inps hanno sottolineato che ''pur se con luci ed ombre, la campagna di disoccupazione 2005, sara' sicuramente ricordato come un anno di svolta, in cui l' azione sinergica tra Patronati e Inps e' stato proficuo per gli interessi dei lavoratori''.

La Uil alla Regione: “Investire fondi per il piano di sicurezza”

07/07 ''La Provincia di Cosenza sta vivendo un momento di estrema difficolta' economica, sociale ed occupazionale, aggravato e reso piu' difficile dalla paurosa escalation di atti criminali compiuti in ogni parte della provincia, verso rappresentanti delle Istituzioni, commercianti, forze sociali, imprenditori, semplici cittadini. E' una situazione inaccettabile verso la quale bisogna reagire con fermezza e in fretta''. A sostenerlo e' stata la Uil cosentina. ''Alle scontate, puntuali e preziose misure di ordine pubblico messe in atto prontamente da forze dell' ordine e magistratura - e' scritto in un comunicato del sindacato - vanno assommate iniziative politiche, sociali ed Istituzionali, capaci di respingere tali fenomeni, isolando nella societa' civile i divulgatori del germe criminale. Le forze politiche, i sindacati, le Amministrazioni locali, la scuola, la Chiesa devono all' unisono condurre una battaglia ed una azione di educazione alla legalita' e battersi per l' affermazione dei diritti e la democrazia. Tuttavia e' necessario redigere un vero e proprio piano per la sicurezza e la vivibilita' dei cittadini.Un vero e proprio Progetto a valere sul Pon sicurezza, dotato di risorse economiche necessarie, che individui azioni, strumenti e tecnologie adeguate per smantellare la rete criminale che opprime il libero e democratico sviluppo delle nostre citta', non consentendogli un decollo adeguato sul piano occupazionale''. La Regione Calabria, secondo la Uil, ''deve investire in questo progetto anche risorse del Por Calabria, puntando a veri e propri 'Piani sicurezza' nelle aree urbane piu' a rischio e nelle realta', portuali e aeroportuali, strategiche e crocevia di possibile nuovo sviluppo''. ''Un siffatto progetto dovra' vedere il coinvolgimento - conclude il documento della Uil di Cosenza - dei sindacati di polizia, delle associazioni antimafia, delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni imprenditoriali e antiracket, della Chiesa, della scuola. In tale direzione la Uil esprime vicinanza e solidarieta' a tutti gli amministratori e agli imprenditori e commercianti che da Cosenza, passando per Cassano, hanno subito in questi ultimi giorni l' attacco feroce e sprezzante della 'ndrangheta con attentati ai propri mezzi aziendali o con minacce intimidatorie, dichiarando la propria disponibilita' ad ogni azione di contrasto e sempre al fianco della magistratura e delle forze dell' ordine''.

La Uil proclama lo stato di agitazione del personale carcerario calabrese

07/07 Lo stato di agitazione del personale penitenziario operante in Calabria e' stato proclamato dal coordinamento regionale della Uil-Pa. La decisione e' stata comunicata in una lettera inviata al provveditore regionale, Paolo Quattrone, e per conoscenza al ministro Roberto Castelli ed al capo del Dipartimento dell' Amministrazione penitenziaria, Giovanni Tinebra. ''Il sistema penitenziario - ha sostenuto il segretario nazionale della Uil-Pa penitenziari, Gennarino De Fazio - attraversa uno stato di crisi senza soluzioni. L' amministrazione penitenziaria, a tutti i livelli, non e' riuscita a garantire un' organizzazione al passo con i tempi, una gestione omogenea ed imparziale del personale. La sorda chiusura al confronto del ministro Castelli in tema di organici e una constatata riluttanza al dialogo con le organizzazioni sindacali ha finito per paralizzare ogni iniziativa tesa a fare uscire dall' emergenza il sistema. Il sovraffollamento degli istituti determina carichi di lavoro insopportabili e, soprattutto, l' esigenza di reperire nuove strutture dove ospitare la popolazione detenuta''.

Dogana di Corigliano e Uffici Unici

07/07 “Le voci di corridoio di cui avevamo riportato notizia nel comunicato di qualche giorno fa, hanno trovato puntuale conferma!”. È quanto afferma in una nota la RdB/Cub Pubblico Impiego - Agenzie Fiscali. “ E’ proprio vero –prosegue la nota-, dunque, che vox populi …Il Direttore Regionale, dopo la nostra lettera, ha, infatti, convocato i sindacati con all’ordine del giorno “Istituzione di un ufficio doganale presso il porto di Corigliano”. Nella riunione hanno purtroppo trovato conferma anche i timori espressi circa la Dogana di Paola. Ma andiamo per ordine. L’ordine del giorno ha subito una modifica poiché sono arrivate disposizioni dalla Direzione Generale di Roma perché entro il 4° trimestre di questo anno partano 2 uffici unici, quello già previsto di Reggio Calabria e, a sorpresa, quello di Gioia Tauro, anziché, come concordato in precedenza, quello di Catanzaro. Dopo una lunga discussione, la soluzione trovata ci è parsa soddisfacente, poiché si è concordato di far partire, entro la fine dell’anno, 3 uffici in Calabria, inserendo anche Catanzaro.Si è quindi discusso della Dogana di Corigliano e della conseguente decisione del Direttore Regionale di chiudere la Dogana di Paola, spostandone l’attività sull’Ufficio di Cosenza e motivando la decisione con la presunta scarsa operatività. La ferma opposizione delle RdB, ha frenato il progetto dell’Amministrazione che alla fine è stata costretta a stralciare questo argomento dall’ordine del giorno, rimandando la discussione a quando saranno attivati gli uffici unici.Ci è parso assolutamente fuori da ogni logica, nel momento in cui vengono ad essere minacciate risorse per la nostra Agenzia, mostrare segni di debolezza chiudendo strutture, peraltro storiche e piene di significato; tutto ciò ci appare sbagliato anche alla luce della nostra sempre più pressante richiesta di ottenere una Direzione Regionale per la Calabria staccata da Napoli. Stralciata la questione Paola, è stato così firmato un accordo che prevede che il personale per la costituenda Dogana di Corigliano sarà reperito attraverso l’attivazione di procedure di mobilità regionale volontaria e, nel caso fosse necessario, con quella interregionale, sempre volontaria, ovviamente. Riteniamo che sia un grande successo delle RdB, aver fatto rimandare una decisione sulla Dogana di Paola, il cui destino sembrava essere già segnato; siamo consapevoli, però, che la battaglia è ancora tutta da giocare; e per questo chiediamo al personale di mantenere alta la tensione. L’accordo firmato anziché chiudere strutture, prevede, come detto, l’apertura di 3 uffici unici in Calabria e di una nuova dogana.Un altro passo concreto verso la costituzione della Direzione Regionale per la Calabria.”

Il Coordinamento RdB/Cub chiede l’annullamento dell’accordo FUA 2002

05/07 “Il Coordinamento Regionale RdB/Cub Agenzie Fiscali Calabria, in merito alla definizione dei compensi spettanti al personale dell’Agenzia Provinciale del Territorio di Cosenza, ai fini del riconoscimento di particolari posizioni di lavoro relativi al FUA 2002, ribadisce ancora una volta il proprio NO AD ACCORDI AL RIBASSO, tesi a penalizzare la stragrande maggioranza dei lavoratori e a mantenere invariati i privilegi per pochi”. E’ quanto si legge in una nota del Coordinamento Regionale RdB/Cub che ha lasciato la riunione della trattativa”. “La sperequazione prosegue la nota, era così eclatante (si va, a parità di presenze, dai 200 euro riconosciuti a colleghi, ai 3.000 che qualcun altro, invece, percepisce), che un accordo in questi termini non avrebbe meritato neanche di essere preso in considerazione, eppure tutte le altre sigle sindacali questo accordo lo hanno sottoscritto!!!
La delegazione RdB, alla fine, unitamente ai rappresentanti RSU eletti nelle nostre liste, ha deciso di abbandonare il tavolo della contrattazione, avendo constatato che era assolutamente impossibile incidere in modo positivo sulla trattativa in corso, in quanto le altre sigle sindacali avevano fatto fronte comune con l’Amministrazione.
Diversi i punti di disaccordo, esplicitati dettagliatamente nella nota a verbale presentata dalle RdB: dall’attività di front-office non riconosciuta al personale che esegue ispezioni ipotecarie; all’indennità per lavori disagiati destinata a specifiche categorie (ad esempio uscieri e commessi); all’indennità di turno per i lavoratori a tempo determinato; all’attività contabile di supporto.
In aggiunta a ciò, la delegazione RdB/Cub ha contestato la mancanza dei fondi necessari, quasi il 50% in meno delle somme occorrenti; purtuttavia, le RdB avrebbe anche potuto prendere in esame l’ipotesi di firmare, se le variazioni in diminuzione avessero riguardato tutte le varie indennità e non già solo alcune.
Così non è stato, pertanto, di fronte alla volontà dell’amministrazione e dei sindacati sia confederali che autonomi, di mantenere i privilegi per pochi, la delegazione RdB/Cub, come detto, ha abbandonato la riunione rimarcando, così il proprio disaccordo da intese che penalizzano in modo grave il personale.
Ma la partita non è chiusa: le RdB/Cub metteranno in campo tutte le azioni necessarie, anche presso la Direzione Regionale, perché la questione venga riaperta e lo scandaloso accordo venga bloccato.”
Allo stesso tempo il Coordinamento RdB/Cub ha scritto al Direttore Regionale della Calabria dell’Agenzia del Territorio chiedendo un incontro chiarificatore. Questo il testo della richiesta: “Si è svolta nei giorni passati presso la Direzione Provinciale di Cosenza, la trattativa sul FUA 2002.L’accordo, che le RdB/Cub hanno contrastato con fermezza, contiene delle sperequazioni inaccettabili. Riteniamo che sia improponibile mantenere privilegi per alcuni, mentre vengono diminuite le indennità per la maggioranza dei lavoratori. La conclusione di quella trattativa, sta creando grande malumore tra il personale dell’ufficio della Direzione Provinciale, pertanto Le chiediamo un incontro urgente per evitare che quell’accordo produca i suoi effetti deleteri.”

Rinnovate le RSU Telecom della Calabria

30/06 Si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Rsu-Rls nella sede calabrese della Telecom. ''I lavoratori - e' detto in un comunicato della Slc-Cgil - hanno dimostrato, ancora una volta, grande maturita' democratica partecipando massicciamente al voto: hanno votato oltre l'87% dei 1.320 aventi diritto e la Slc-Cgil ha ottenuto un risultato eccezionale superando il 43% dei consensi, con un incremento rispetto alle elezioni precedenti di oltre l'8%. Questa esaltante affermazione consolida la posizione della Slc-Cgil quale primo sindacato delle telecomunicazioni in Calabria e conferma il generale apprezzamento dei lavoratori per il lavoro svolto dall' organizzazione in tutti i settori. Infatti, questo grande successo elettorale si aggiunge a quello, altrettanto eccezionale, conseguito dalla Slc-Cgil Calabria nelle recenti elezioni degli enti collaterali di Telecom Italia: all' Assilt (Associazione sanitaria) la nostra lista ha avuto oltre il 74% dei consensi ed al Cralt (Associazione ricreativa) oltre il 61%''.

L’Alai-Cisl chiede chiarezza sull’utilizzo dei precari LSU-LPU

29/06 E' necessario fare chiarezza sulle modalita' di utilizzo negli enti di pertinenza dei lavoratori precari Lsu e Lpu calabresi: e' quanto sostiene il coordinamento regionale Alai Cisl. ALAI-CISL:Coordinamento regionale chiede chiarezza sulle modalita' di utilizzo dei lavoratori precari calabresi. ''La Cisl - e' detto in una nota - non si rassegna al silenzio che avvolge l' intera vertenza degli Lsu-Lpu e non accetta che persone,le quali percepiscono un misero sussidio mensile di appena 480 euro e sono del tutto privi di tutela previdenziale e contributiva ai fini pensionistici, siano oltremodo mortificati nella loro dignita' di uomini e lavoratori. Quanto sta accadendo con i precari calabresi e' una triste pagine della storia lavorativa di questa regione''. Per l' organizzazione che riunisce i lavoratori precari aderenti alla Cisl ''siamo ormai alla giungla lavorativa, al ritorno allo 'stato di natura' dove regna sovrano il caos e nell' assenza di regole ed e' possibile osservare di tutto: dai lavoratori spostati continuamente nei loro compiti a quelli costretti a lavorare a contatto con le acque fognarie senza un minimo di dotazione di sicurezza per finire a quanti sono costretti a svolgere lavori inusuali come la riesumazione delle salme''. L' Alai Cisl sollecita, nella nota, ''un intervento deciso del legislatore regionale nel fare chiarezza sulle modalita' di utilizzo dei lavoratori Lsu-Lpu attraverso una rivisitazione del 'Disciplinare del Rapporto di utilizzazione' ed una nuova definizione dei progetti di utilizzo. Contestualmente dovra' essere fatta una riflessione a parte sulla legge regionale 20/2003 che, a circa due anni dalla sua introduzione, non ha prodotto i risultati sperati, nonostante i buoni propositi di avvio che il legislatore regionale del tempo si era prefissato che prevedevano di svuotare i bacini entro il 31 dicembre del 2007. Purtroppo, ad oggi tale obiettivo sembra quanto mai irrealistico''.

Sbarra (CISL) “Allarmano i dati sull’economia illegale in Calabria”

28/06 I risultati dell' indagine dell' Eurispes sull' economia illegale in Calabria rappresentano ''un dato allarmante che la dice lunga sulle condizioni in cui versa la nostra regione piegata non solo da condizioni di mancato sviluppo e da una ripresa del fenomeno criminale e mafioso, ma anche da una inaccettabile e crescente illegalita' economica accompagnata dal triste primato del piu' alto numero di lavoratori in nero'': lo sostiene Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl calabrese. ''La Cisl - afferma Sbarra - e' del parere che lo sviluppo del sistema economico calabrese porti con se' la necessita' di norme e istituzioni che regolino il corretto funzionamento dei mercati e alle quali imprese e lavoratori si devono adeguare affinche' le potenzialita' dei soggetti economici che su tali contesti operano, possano dispiegarsi appieno, producendo effetti sociali positivi. D'altra parte, affinche' vi sia crescita e progresso tecnico in Calabria, occorrono anche iniziativa, spontaneita', intraprendenza e propensione al rischio da parte degli agenti economici, viceversa si rischia una perdita di vitalita' e di innovazione''. Per Sbarra ''il sistema istituzionale e politico calabrese non puo' restare indifferente di fronte alla pesantezza di un' economia caratterizzata da forti elementi di illegalita' che, se non bloccati ed eliminati, rischia di affermare il principio che in Calabria la moneta cattiva nel tempo scacci via quella buona.Di riflesso e sulla scorta di tali preoccupanti risvolti assunti dall'economia calabrese - conclude Sbarra - la Cisl non puo' che richiamare la massima attenzione su una questione tanto delicata e rivendicare nel rapporto con le Istituzioni regionali ed il Sistema delle imprese la necessita' non piu' rinviabile, non solo di contrastare e sconfiggere l' oceano di economia illegale presente nella regione ma anche l' impegno a programmare, concertare e condividere una moderna politica per il lavoro, la formazione, l' eliminazione del sommerso al fine di assicurare nella legalita' e nel rispetto delle regole democratiche, legislative e contrattuali una prospettiva di crescita produttiva ed occupazionale della Calabria''.

La SLP-CISL di Cosenza dice no alla spaccatura delle Poste Italiane

25/06 La situazione del comparto postale, la paventata collocazione in Borsa dell' Azienda Poste o di parte di essa e le ''possibili ricadute negative in termini di competitivita' e di mantenimento dei livelli occupazionali'' sono stati gli argomenti al centro della discussione del Consiglio direttivo provinciale del Slp-Cisl di Cosenza. Il Consiglio, secondo quanto riferito in un comunicato, ''ha respinto l' ipotesi di spaccatura dell' Azienda auspicando che qualunque decisione sul futuro aziendale passi attraverso un confronto concertativo che veda seriamente coinvolti l' azionista, l' azienda, il Governo e il sindacato''. Ai lavori del Consiglio provinciale del Slp-Cisl, aperti dal segretario provinciale, Dario Filice, hanno partecipato il segretario Ust-Cisl di Cosenza, Paolo Tramonti, e Sandro Nucci componente della segreteria. Le conclusioni sono state del segretario regionale, Franco Sergio.

Vasta (Rdb Cub): “L’apertura della Dogana di Corigliano a scapito della chiusura di altre dogane?”

24/06 “SOLO VOCI DI CORRIDOIO? E’ quello che vorremmo sapere, visto che da qualche settimana circola sempre più insistente la voce che la Direzione Regionale, senza aver assolutamente neanche consultato i sindacati, avrebbe intenzione di aprire la dogana nel porto di Corigliano. Ci auguriamo che la notizia sia priva di fondamento, perché altrimenti avremmo la tentazione di ritenere che si voglia ripetere lo “scherzetto” fatto nell’occasione della chiusura (pardon, sospensione delle attività) della Dogana di Catanzaro Lido”. Questo è quanto afferma in una nota Il Coordinatore Regionale RdB P. I. - Agenzie Fiscali. Luciano Vasta. “La spiegazione – prosegue Vasta nella nota - allora fu quella di dover effettuare i lavori di ristrutturazione, in vista dell’ormai prossima apertura, nello stesso stabile, dell’Ufficio Unico di Catanzaro. Ebbene, a quasi 5 mesi dalla chiusura, non solo i lavori, allora dati per imminenti, non sono iniziati, ma pare anche che lo stabile, di proprietà demaniale, stia per essere assegnato ad altre amministrazioni. Allora noi delle RdB, rispetto alla chiusura di Catanzaro, dicemmo: che senso ha? Oggi ce lo chiediamo sempre più convinti e lo chiediamo alla Direzione Regionale: che senso ha avuto affrettare quella chiusura, visto che anche l’apertura dell’Ufficio Unico di Catanzaro, così come quella dell’Ufficio di Reggio Calabria, sembra slittare a data da destinarsi? Se la voce dell’imminente apertura della Dogana a Corigliano dovesse essere vera, al di là di comportamenti che riterremmo scorretti, come RdB saremmo anche contenti, perché con la creazione di nuovi uffici si rafforza l’idea della necessità di istituire una Direzione Regionale in Calabria. Il nostro timore, però, è che si voglia aprire la Dogana di Corigliano chiudendone altre, quella di Paola, ad esempio. Abbiamo, per questo motivo, inviato una lettera aperta al Direttore Regionale, con la quale chiediamo che intervenga per smentire le “voci di corridoio” che sempre più insistentemente stanno circolando e creando apprensione tra i lavoratori. Ci aspettiamo una risposta chiara, rapida e senza margini di dubbio che vada verso gli interessi dei lavoratori stessi. In caso contrario, ci troveremmo a difendere quegli interessi con tutte le nostre forze, con la convinzione che, questa volta, con l’appoggio di tutti, riusciremo a sventare azioni che minacciano di mettere in discussione l’esistenza di uffici che rappresentano pezzi di storia delle dogane in Calabria”. “Pertanto –conclude la nota - se nuove dogane dovessero essere aperte, ben vengano, utilizzando, ovviamente la mobilità volontaria nazionale, e che a nessuno vengano in mente forme di mobilità coatta, anticipando magari l’accordo precontrattuale firmato il 27 maggio Le RdB ribadiscono che il posto di lavoro non si tocca e l’amministrazione sappia che siamo disposti ad andare fino in fondo, al fianco dei lavoratori.”. Di seguito la lettera aperta inviata al Direttore della Direzione Regionale per la Calabria e Campania dell’ Agenzia delle Dogane Ing. Roberta de Robertis:

“Da qualche settimana, gira per gli uffici della Calabria una voce, mai confermata peraltro da atti ufficiali, secondo cui sarebbe prossima l’apertura di un ufficio presso il porto di Corigliano.
La notizia, se trovasse riscontro, non potrebbe che rallegrarci, anche se, qualora fosse vero, il modo di agire di codesta Direzione, contravverrebbe alla trasparenza nei rapporti tra le parti e alla normale dialettica tra amministrazione e sindacati, essendo, in tal caso, questi ultimi messi a conoscenza solo a cose fatte. Saremmo felici, dicevamo, se l’apertura dovesse esserci, perché questo spingerebbe verso un maggiore radicamento dell’Agenzia nella nostra regione, favorendo, così, il processo verso la futura costituzione di una Direzione Regionale per la Calabria. Ciò che ci preme, tuttavia, sottolineare è che se l’apertura di una nuova sede doganale ci troverebbe favorevoli, diverso sarebbe il discorso se questa apertura fosse l’occasione per eliminare o chiudere altre realtà operative, storicamente esistenti nella nostra regione, oppure semplicemente di “sospenderne le attività”. Siamo convinti, conoscendo la correttezza della Direzione, che le “voci” raccolte non rispondano al vero, ma sarebbe sicuramente opportuno, a questo punto, un definitivo chiarimento, affinché i colleghi, sempre più allarmati, probabilmente in modo ingiustificato, fossero rassicurati direttamente dal loro Direttore Regionale. Siamo certi che il sig. Direttore queste rassicurazione vorrà fornirle, in modo da evitare che voci incontrollate e ingiustificate, possano turbare la tranquillità dei lavoratori.”

CGIL “L’incendio dei bus di Romano dimostra come la mafia ponga un freno allo sviluppo della Calabria”

24/06 ''Il grave atto intimidatorio che ha colpito l' azienda Romano di Crotone rappresenta certamente uno degli episodi piu' significativi nella strategia della criminalita' organizzata portata avanti al fine di piegare al suo dominio imprenditori che hanno creato importanti realta' produttive e tantissime opportunita' di lavoro in un contesto estremamente povero come quello Calabrese''. A sostenerlo sono stati il segretario generale della Filt-Cgil, Paolo La Greca, ed il segretario generale della Cgil calabrese, Fernando Pignatro. ''Questi fatti - hanno aggiunto i due esponenti della Cgil - esprimono con chiarezza la dirompente pericolosita' che rappresenta la mafia sul destino socio economico di una realta' come la nostra e danno ragione a chi afferma che la criminalita' organizzata rappresenta il piu' grave freno allo sviluppo della regione. Questi imprenditori debbono percepire senza ombra di dubbio la sensazione di non essere soli, di essere insieme alla parte migliore della societa' per combattere uniti una battaglia dura, difficile ma non impossibile, per affermare principi elementari di civilta' come quello di dire no alla prepotenza della barbarie, di poter produrre e lavorare senza sottostare all' odioso ricatto della violenza''. ''La grandiosa manifestazione di Lamezia organizzata dal sindacato confederale per affermare questi principi - hanno proseguito La Greca e Pignataro - dimostra quanto sia forte e diffusa nella gente la voglia di essere protagonisti e quanto sia potente ed efficace la consapevolezza che questa piaga se si vuole puo' essere sconfitta, i soggetti sociali, politici ed istituzionali debbono cogliere il significato di quella bella partecipazione per rilanciare ovunque momenti unitari di mobilitazione e di contrasto alla mafia. E' certamente questa la strada per sconfiggere la cultura della sopraffazione mafiosa a cui deve accompagnarsi l' efficacia delle azioni degli apparati dello stato preposti''. ''Intorno all' azienda Romano, a tutti i suoi dipendenti, a tutte le imprese ed istituzioni bersaglio di atti intimidatori - hanno concluso La Greca e Pignataro - deve stringersi la solidarieta' vera di chi e' consapevole che salvaguardando loro salvaguarda il suo futuro''.

La CISL chiede alla Regione di affrontare i problemi che rallentano lo sviluppo del territorio

24/06 ''E' di fondamentale importanza, che il Governo regionale si adoperi, attraverso la concertazione, la partecipazione e la contrattazione, ad affrontare le tante problematiche che decellerano lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio''. E' quanto emerso al termine della riunione del comitato esecutivo regionale della Cisl della Calabria, presieduto dal segretario generale, Luigi Sbarra. La Cisl ritiene opportuno e non piu' rinviabile avviare una ''fase di confronto stringente - e' scritto in una nota - con la Regione Calabria che affronti nel merito le questioni legate al rilancio del tessuto produttivo, all' efficienza dei servizi, ad una oculata e mirata utilizzazione della spesa pubblica regionale, nazionale, comunitaria, qualificando l' attivita' legislativa della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale per fare della Calabria una Regione normale. Il Comitato Esecutivo sollecita la Giunta Regionale ad intraprendere le seguenti iniziative: definizione e sottoscrizione con il Sindacato Confederale Calabrese del Protocollo sulle Relazioni Sindacali che riconosca regole, tempi e modalita' per praticare la Concertazione; una forte iniziativa capace di affrontare la fase ''emergenziale'' per portare a soluzione le tante vertenze aperte impegnando i vari assessorati a realizzare tavoli di confronto bilaterali con le organizzazioni sindacali; prevedere e programmare incontri presso la Presidenza della Giunta per esaminare e contrattare con i dipartimenti le questioni relative alle politiche sociali, forestazione e politiche agroalimentari, decentramento amministrativo e riforme istituzionali, attivita' produttive e politica industriale, infrastrutture e politiche dei traporti, istruzione, formazione e politiche del lavoro, rilancio iniziative nel porto di Gioia Tauro''. ''Occorre inoltre - prosegue la nota della Cisl - che la Giunta Regionale si impegni per determinare attraverso politiche di concertazione triangolare Regione-Sindacato-Imprese un processo di programmazione di medio e lungo periodo. Da sempre, la Cisl sostiene e rivendica un Patto per lo Sviluppo l' Economia ed il Lavoro in Calabria, da concertare e condividere tra Giunta Regionale, Sindacati e Forze Imprenditoriali per assicurare una prospettiva di crescita produttiva ed occupazionale, in grado di costruire nell' innovazione e nella modernizzazione, la nuova Calabria. Su tutto cio' la Cisl Calabria misurera' la credibilita' e la coerenza del Governo Regionale nell' affrontare e risolvere i problemi della nostra Calabria''. Per attuare un' analisi piu' approfondita della situazione politica-sindacale calabrese e valutare lo stato del confronto con l' amministrazione regionale, il Comitato esecutivo ha convocato per il prossimo 13 luglio a Lamezia Terme, il Consiglio Regionale dell'organizzazione sindacale.

La UIL chiede piani per rilanciare il settore forestale

24/06 ''Pur consapevoli che il settore forestale calabrese deve recuperare un ritardo di decenni, non puo' essere condivisa un' eventuale politica che miri alle sole esigenze immediate di cassa. La Uil ritiene ancora possibile avviare piani di gestione forestale che mirino ad aumentare le quantita' e le qualita' delle produzioni forestali, nonche' il valore ecologico ed economico dei boschi''. E' quanto emerso al termine della riunione del direttivo provinciale della Uila-Uil di Cosenza. All'incontro hanno partecipato il segretario provinciale della categoria, Antonio De Gregorio, il Segretario Generale della Uil Calabria Roberto Castagna e Benedetto Di Iacovo della Uil di Cosenza. Nel corso della riunione e' stata affrontata anche la questione del Consorzio di Bonifica 'Sibari - Crati'. La Uila-Uil, nel formulare gli auguri di un proficuo lavoro al neo Commissario Salvatore Gargiulo, ritiene necessario che ''proprieta' e Regione Calabria si assumano le proprie responsabilita', affinche' si avvii una politica di ristrutturazione finanziaria del Consorzio. Siamo disponibili al dialogo, a condizione, pero', che si garantisca un periodo di relativa tranquillita' ai lavoratori, molti dei quali, oggi, arrivano ad accreditare ben 11 mensilita'. Lo stesso impegno - e' emerso infine dai lavori del direttivo della Uila Uil - muovera' la Uila Uil sulle vicende dell' Arssa, le cui condizioni obbligano a essere vigili, e dell' ex Fondo sollievo, affinche' vengano assicurate le necessarie risorse finanziarie per l' effettuazione delle 156 giornate con retribuzione contrattuale da idraulico-forestale''.

CISL: “E’ emergenza per l’ordine pubblico”

23/06 “La forte denuncia fatta dal Siulp in tema di ordine pubblico trova concreta conferma in una
realta' cittadina e provinciale in cui si moltiplicano gli atti illegali e le azioni criminali contro gli stessi rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo economico''. Lo afferma Paolo Tramonti segretario generale della Cisl di Cosenza che manifesta ''solidarieta' piena e sostegno'' al sindacato di polizia. Per Tramonti ''si allargano le infiltrazioni mafiose nei gangli vitali del tessuto imprenditoriale e produttivo, a riprova di un territorio che diventa sempre piu' vulnerabile e tutto cio' comporta inesorabilmente un peggioramento della vita civile, della sicurezza e un sicuro indebolimento delle istituzioni democratiche. E' da piu' tempo che la forza delle organizzazioni criminali sta crescendo, intere aree del territorio rischiano di essere sottratte al controllo dello Stato e consegnate alle prevaricazioni e alla violenza''. ''La Cisl - sostiene Tramonti - condivide le giuste preoccupazioni del Siulp, che sicuramente saranno recepite e troveranno il giusto accoglimento da parte dei livelli superiori, anche perche' esse trovano ampia giustificazione nella vastita' del territorio provinciale che proprio per questo va maggiormente presidiato attraverso l' adeguamento ed il potenziamento di uomini, mezzi e risorse in modo da consentire un controllo piu' capillare e, di conseguenza, una effettiva e piu' incisiva azione dello Stato a favore dei cittadini''.

La CGIL chiede la chiusura dei CPT ai Prefetti

23/06 Un incontro con i prefetti di Crotone e Catanzaro sara' chiesto dalla segreteria Regionale della Cgil per chiedere la chiusura dei centri di permanenza temporanea. E' quanto deciso al termine di una riunione del comitato direttivo regionale della Cgil. All'incontro saranno invitati a partecipare anche i rappresentanti della giunta regionale, le amministrazioni provinciali interessate e gli amministratori dei comuni di Crotone e Lamezia Terme. La Cgil considera i centri di permanenza temporanea di Crotone e di Lamezia Terme come dei ''luoghi - e' scritto in una nota - dove sono state sospese le piu' elementari norme del diritto; luoghi dannosi perche' per le loro condizioni concrete e operative continuano a generare conflitti e gesti autolesionistici, ne chiede la chiusura immediata''. L'incontro con i prefetti sara' il ''preludio - conclude la nota - di un impegno piu' generale ed incisivo teso all'abrogazione della legge Bossi-Fini ed alla promozione di politiche verso i ''migranti'' improntata all'inclusione ed al riconoscimento dei diritti di cittadinanza, sociale e del lavoro''

Cisl: “Rivedere la legge regionale sugli LSU-LPU

22/06 ''Quanto sta accadendo con i precari calabresi e' una triste pagine della storia lavorativa di questa regione. Siamo ormai alla giungla lavorativa, al ritorno allo 'stato di natura' dove regna sovrano il caos e nell'assenza di regole''. E' quanto scritto in una nota del coordinamento regionale dell'Alai-Cisl circa le modalita' d'impiego dei lavoratori Lsu-Lpu. ''Non accettiamo - prosegue la nota - che persone a cui e' destinato un misero sussidio mensile di appena 483 euro e del tutto prive di tutela previdenziale e contributiva ai fini pensionistici siano oltremodo mortificate nella loro dignita' di uomini e lavoratori. In questo settore e' possibile osservare di tutto, dai lavoratori spostati continuamente nei loro compiti, a quelli costretti a lavorare a contatto con le acque fognarie senza un minimo di dotazione di sicurezza per finire a quanti sono costretti a svolgere lavori inusuali come la riesumazione delle salme. Sollecitiamo un intervento deciso del legislatore regionale nel fare chiarezza sulle modalita' di utilizzo dei lavoratori Lsu-Lpu attraverso una rivisitazione del ''Disciplinare del Rapporto di utilizzazione'' ed una nuova definizione dei progetti di utilizzo''. ''Contestualmente - e' aggiunto - a circa due anni dalla legge regionale 20 c'e' bisogno di una riflessione. La legge e' nata con l'ambizioso obiettivo di svuotare definitivamente i due bacini degli Lsu-Lpu entro il 31 dicembre del 2007 con la conseguente stabilizzazione degli oltre 9.000 lavoratori precari calabresi. Ad oggi tale obiettivo sembra quanto mai irrealistico. Poco o nulla le amministrazioni e gli enti utilizzatori hanno fatto per stabilizzare questi lavoratori e dare concretezza alla legge. Come in forte ritardo e' la Regione Calabria sul fronte dell'erogazione delle risorse previste dalla legge stessa per quanti hanno deciso di uscire volontariamente dal bacino, e per quelle amministrazioni che ne avevano fatto esplicita richiesta per avviare delle stabilizzazioni''. ''Per queste ragioni - conclude la nota - ci chiediamo se una rivisitazione della legge regionale 20 non sia necessaria nella direzione di un miglioramento del pacchetto complessivo degli incentivi e dell'elevazione della soglia di riserva oggi fissata al 30 % per le assunzioni negli enti strumentali della Regione al fine di dare un minimo di certezze in piu' e di speranza a lavoratori che da circa 10 anni vivono una condizione lavorativa frustante e non degna di un paese civile''

I sindacati incontrano il Presidente Loiero

21/06 ''C'e' un processo vero, forte, di discontinuita', un cambio di passo che fa senza dubbio ben sperare per la Calabria''. E' quanto hanno detto i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil al termine di un incontro con il presidente della Regione, Agazio Loiero. L'incontro tra la giunta regionale e i sindacati - si apprende da una nota - e' stato convocato dal presidente Loiero che, al ritorno da Bruxelles dove ha avuto colloqui anche con il commissario per le politiche regionali Danuta Hubner, ha voluto informare dettagliatamente i rappresentanti dei lavoratori sullo stato del Por Calabria e sui pericoli di disimpegno automatico di quasi 750 milioni di euro di fondi strutturali assegnati e non spesi. All'incontro, oltre a Loiero, erano presenti il vicepresidente Nicola Adamo, gli assessori Ennio Morrone e Luigi Incarnato, i sottosegretari Vincenzo Falcone e Paolo Naccarato, il capo di gabinetto Michele Lanzo e naturalmente i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Fernando Pignataro, Luigi Sbarra e Roberto Castagna. Il presidente Loiero, prima di affrontare i problemi, ha sottolineato il valore della concertazione. Quindi si e' soffermato sulla emergenza dei fondi strutturali, informando dei risultati dei colloqui, sia tecnici che politici, avuti a Bruxelles, e sostenendo che con uno sforzo di nuova programmazione, alla quale ha sollecitato i sindacati a dare il loro contributo, si potranno recuperare ingenti risorse che altrimenti andrebbero perse. Nel dettaglio delle problematiche legate ai fondi per il Por Calabria, il sottosegretario Falcone ha elencato tutte le manchevolezze addebitate alla Regione per il passato e il programma di lavoro che la regione ha elaborato,mentre l'assessore Morrone ha illustrato, per grandi linee, gli obiettivi che la giunta si e' data per ottimizzare e valorizzare la propria macchina amministrativa. Sono intervenuti quindi i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil che hanno parlato di fondi comunitari, da salvare, ma anche di forestazione con l'intento di costruire un sistema chiaramente produttivo ''Sia nel metodo che nel merito - ha detto il segretario generale della Cgil, Fernando Pignataro - prendiamo atto di alcuni atti molto positivi realizzati finora dalla giunta che invitiamo a realizzare subito la nuova sede della Regione e ad aprire una sede a Bruxelles. Su tutti, aver recuperato il cosiddetto decreto Campania sull'emergenza dei depuratori che dimostra finalmente una capacita' contrattuale enorme di questo nuovo governo regionale nei confronti di altri interlocutori istituzionali. Ma e' apprezzabile soprattutto l'approccio aggressivo che questa giunta, e soprattutto l'assessorato alle attivita' produttive, sta assumendo nei confronti delle emergenze, supportato anche da una strategia generale d'intenti e di proposte metodologiche finalmente convincenti''. Il segretario generale della Uil Roberto Castagna ha sottolineato lo sforzo, che ha definito 'titanico', richiesto dalla critica situazione regionale: ''Non aver saputo programmare la spesa - ha detto Castagna riferendosi alla passata giunta di centrodestra - fallendo l'occasione legata ai fondi strutturali europei e' stato un vero e proprio crimine''. Il segretario della Uil si e' anche soffermato su una delle questioni piu' delicate legate al lavoro regionale, vale dire il settore dei dipendenti forestali: ''Il personale dei forestali deve essere reso produttivo e utilizzato bene, ma soprattutto non va commesso l'errore di considerarlo tutto uguale, piatto e inutile''. Secondo Castagna, distinguere i due interventi sull'assetto idrogeologico e sulla forestazione produttiva diventa un'idea intelligente che puo' utilizzare a pieno l'intera forza lavoro presente. Di autorevolezza e dignita' della nuova Giunta ha parlato anche il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. ''Apprezziamo - ha detto Sbarra - questi primi passi del nuovo governo regionale soprattutto nell'impostazione dei rapporti con il governo nazionale e l'Ue''. Sbarra ha sollecitato la definizione di un protocollo che disciplini e regolamenti i tempi, le modalita' e gli argomenti da sottoporre a concertazione. Quindi ha espresso l'esigenza di attivare un momento di confronto per programmare attraverso un'intesa di legislatura da definire un patto per economia, lavoro e sviluppo. Il segretario della Cisl ha invitato quindi Loiero a intervenire su alcuni assessorati per avviare incontri bilaterali con i sindacati. ''Presso la presidenza - ha concluso Sbarra - possono essere aperti tavoli tematici come le politiche sociali, la formazione e il lavoro, una cabina di regia per una programmazione negoziata nei settori agroalimentare, forestazione e decentramento''. I sindacati e la Giunta hanno stabilito, infine, di fissare il prossimo incontro nel giro breve di 10-15 giorni per elaborare il protocollo e avviare il confronto sui temi specifici. A tale incontro parteciperanno anche le tre segreterie confederali nella loro interezza.

Partito anche in Calabria il Coingresso della CGIL, probabili risposte forti

21/06 Ha preso il via anche in Calabria la discussione in preparazione del congresso nazionale della Cgil che dovrebbe tenersi ad inizio dell' anno prossimo, preceduto da una fase di preparazione prevista per ottobre. Riunitosi in un noto albergo di Lamezia, infatti, il direttivo regionale del sindacato ha fatto il punto, non solo sulla situazione nazionale, ma anche e soprattutto su quella Meridiionale e, in particolare, su quella calabrese. Fulvio Fammoni della segreteria nazionale ha evidenziato che ''i dati dell' Istat sull' occupazione che sono emersi ieri ci dicono che l' occupazione nel Mezzogiorno cala e contemporaneamente cala anche la disoccupazione con un peggioramento della situazione delle condizioni delle donne. Questo non e' un dato contraddittorio - aggiunge - perche' molte persone nella realta' del Mezzogiorno di fronte ad un'unica possibilita', che e' quella di un lavoro precario, senza futuro previdenziale, mal pagato e con grandi rischi dal punto di vista degli infortuni, scelgono, non per loro volonta', di rifluire nel sommerso. Non e' in questo modo che si rilancia il modello competitivo di questo Paese. In Calabria, - prosegue - la situazione, naturalmente, come in tutto il Mezzogiorno, e' piu' difficile che da altre parti e non solo perche' qui esistono problemi su cui il sindacato si batte in prima persona, importanti come quello della legalita'. Certo il fatto che, non solo vengono mandati dallo Stato nazionale segnali di incoraggiamento, ma che addirittura che il presidente del Consiglio nelle dichiarazioni che fa da Bruxelles citi il mondo dell' economia nera e dell' economia sommersa come una risorsa del Paese, e' un dato che crea grandissimi problemi, che depotenzia oggettivamente anche l' iniziativa contro la legalita' e che impedisce la nascita di uno sviluppo di qualita' anche in queste regioni. Vorrei sottolineare anche che questo continuo rapporto di continua contrapposizione con l' Europa che ci porta oggi a dover negoziare un deficit sotto controllo creera' grandi problemi per quanto riguarda il futuro dei fondi strutturali che sono particolarmente dedicati alle regioni del Mezzogiorno. Siamo poco considerati - spiega subito dopo - Dovremo fare una contrattazione difficile in fondi che comunque diminuiranno per l' ingresso dei nuovi paesi dell' Est. In realta' e' la politica economica di questo governo, che mostra la corda. La ricetta della Cgil per il Mezzogiono e, in particolare per la Calabria, - spiega - e' quello di un diverso modello di sviluppo economico e sociale. Il fallimento dopo questi quattro anni e, purtroppo, ancora di un anno visto che il Governo non trae le conseguenze del voto amministrativo, di un anno in cui non si fara' niente come le scelte sull' Irap di questi giorni dimostrano, la scelta e' quella di cambiare modello di sviluppo, non di frammentare il lavoro, non di renderlo piu' povero, ma e' la scelta di qualita' in cui il lavoro abbia un ruolo centrale come fattore propulsivo dello sviluppo, ma, soprattutto la scuola, la formazione, la conoscenza diventino il futuro del Paese. Nel modello del governo Berlusconi, - conclude - la formazione e la conoscenza, sono un lusso che non e' possibile permettersi. Lo dimostrano le iniziative della legge Moratti, lo dimostra il modello di sviluppo povero, unicamente basato sul costo che abbiamo. E' un fallimento da cui bisogna uscire in avanti con una grande proposta di qualita'''. Per Fernando Pignataro, segretario regionale della Cgil, che ha aperto i lavori con una relazione durata un'ora e mezza, la situazione in Calabria ''e' di grande difficolta' ed ha ragione la Giunta regionale nel dire che ha trovato una situazione grave e di sfascio in quasi tutti i settori. C' e' un preludio evidente di una difficolta'. Questa situazione va affrontata di petto, - spiega - in modo energico, tentando di fare massa critica. Ieri abbiamo detto queste cose alla Giunta ed abbiamo fatto un buon incontro in cui abbiamo deciso delle cose importanti di metodo e di merito. Riteniamo che ci debba essere un forte intervento istituzionale, - prosegue - un modello di sviluppo, un modello chiaro di Calabria che deve essere fatto di cambiamenti radicali, di scelte che segnino proprio un cambio di passo, partendo dalla spesa che sia fortemente finalizzata a ricadute occupazionali, che ci siano i controlli, che cia sia un ruolo forte del Consiglio regionale dal punto di vista legislativo per fare quei provvedimenti che servono, che ci sia, soprattutto, una regione che abbia un quadro sinottico, che ci sia il minimo di un piano complessivo di quello che deve essere l' intervento per risolvere i gravi mali di questa Calabria. Quello sulla mafia - conclude - mi pare una nuova attenzione istituzionale ed un fatto importante che va di pari passo con la tensione sociale. Quella della grande manifestazione di Lamezia, e' un punto di partenza incredibile, forte che va valorizzato pienamente''.

Martedì si riunisce a Lamezia il direttivo regionale della CGIL

20/06 La situazione politica e sindacale e lo stato del confronto con la Regione saranno gli argomenti al centro della riunione del Comitato direttivo della Cgil Calabria in programma domani a Lamezia Terme. I lavori saranno introdotti dal segretario generale della Cgil calabrese, Fernando Pignataro, e conclusi da Fulvio Fammoni della segreteria nazionale.

Castagna (UIL) “Preoccupazione per i dati sull’economia calabrese. Serve una svolta”

18/06 ''Da una prima lettura dell' analisi della Banca d' Italia sull' economia calabrese il giudizio della Uil calabrese non puo' che essere preoccupato e spinge a sollecitare la nuova Giunta regionale a lavorare in direzione di una vera e propria svolta''. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Uil, Roberto Castagna. ''L' analisi di Banca d' Italia sull' economia calabrese - ha sostenuto Castagna - ci dice che nel 2004 il Pil e' cresciuto. Settore agricolo, sopratutto olivicoltura, turismo e trasporti hanno contribuito alla crescita del prodotto regionale. L' attivita' nel settore dell' edilizia e' stata costante poiche' ha beneficiato del valore delle opere pubbliche avviate nell' anno. Il porto di Gioia Tauro si e' confermato al primo posto in Italia per movimentazione di contenitori. Il credito concesso e' aumentato del 10% rispetto al 2003. Cosi' come sono aumentati i Mutui immobiliari. L' occupazione e' aumentata dell' 1,9%, salvo verificare la precarieta' dei rapporti di lavoro, e la disoccupazione si e' attestata al 14.3%''. ''I dati offerti - ha aggiunto - presenterebbero una situazione leggermente positiva se non tenessimo conto della crisi strutturale in cui versa la Calabria. Difatti, c' e' da ricordare che il sistema aziendale calabrese e' estremamente frammentato e vive in completo isolamento. Manca un sistema a rete capace di affrontare la competizione sia sul versante nazionale e maggiormente su quello estero. Finora e' stata assente una politica istituzionale capace di fare buona spesa delle risorse della comunita' europea. Manca una politica selettiva nell' utilizzo della Legge 488 che nel 2003 e nel 2004 ha rappresentato oltre il 40% delle risorse agevolative salvo l' uso fatto da pseudo imprenditori che hanno lucrato ingenti risorse senza avviare alcun investimento produttivo''. I dati, a giudizio di Castagna, ''sollecitano l' apertura di un grande confronto tra Regione, imprenditori e sindacati per costruire un percorso virtuoso che punti a rilanciare il sistema delle imprese, magari superando i carrozzoni delle Asi e creare condizioni per uno sviluppo delle piccola e media impresa. Un confronto vero che metta al centro il problema del precariato e costruisca un Piano per il Lavoro, condiviso e sostenuto, che dia segnali concreti ai disoccupati e freni l' emigrazione altamente scolarizzata dei circa diecimila all' anno che abbandonano la nostra regione. Un confronto che ci veda convinti e fortemente uniti contro le mafie che rallentano ogni processo di sviluppo e rischiano di ridurre sensibilmente gli spazi di democrazia e di liberta' singola e collettiva. Una sorta di 'tavolo speciale' che, pur nella distinzione dei ruoli e delle competenze, metta in campo una grande e straordinaria azione coesa per realizzare obiettivi di ampia portata''. ''Questo - ha concluso Castagna - e', per la UIL, un modo per far si' che il timido dato positivo, rilevato dalla Banca d' Italia, possa diventare un elemento dal quale partire per invertire, attraverso azioni concrete, una tendenza negativa accumulata negli anni da una politica inadeguata e inconcludente''.

Castagna (UIL): “Calpark non può essere abbandonato”

18/06 Sulla situazione di crisi del Consorzio Calpark interviene il Segretario Generale della UIL Calabria, Roberto Castagna, chiedendo a Sviluppo Italia e Fincalabra, unitamente agli altri soci, di sostenere la proposta di ricapitalizzazione suggerita dal rettore Latorre e, invitando lo stesso, ad evitare di procedere alla messa in partime degli 8 dipendenti dell'azienda. Castagna, non solo ritiene assurdo che la Calabria si privi di una struttura che puo' assicurare ricerca e trasferimento tecnologico alle imprese. Se Calpark dovesse chiudere i battenti si dimostrerebbe palesemente che non c'e' un minimo di futuro per questa Regione. Si puo' chiudere una bottega e sperare di aprirne un'altra in un momento piu' favorevole ma una azienda che produce ricerca e trasferimento tecnologico alle imprese se si chiude con essa cancella, definitivamente, la speranza di uno sviluppo possibile. Al rettore Latorre il merito di non avere fatto spegnere la fiammella tuttavia oggi e' indispensabile che ci sia un forte intervento della Regione per evitare la morte di una "speranza" in una regione caratterizzata da un tasso di mortalita' aziendale superiore a quello della natalita'. L'esperienza di tanti interventi fatti dalla Regione nei confronti di situazioni di crisi ben piu' cospicua del Calpark dimostrano che in presenza di volonta' politica e' possibile aiutare il superamento di una difficolta' presente. Nel caso specifico, una mancata disponibilita' non solo allontanerebbe bravi ricercatori dalla nostra realta' quanto allontanerebbe la nostra realta' dalla possibilita' di utilizzare il nostro ingegno e le nostre capacita' per far capire che anche in Calabria, anzi ad Arcavacata, e' possibile fare buona ricerca e rendere le nostre imprese tecnologicamente competitive nei mercati locali e globali.

CISL: “Firmata l’intesa con il Ministero per gli ex LSU del Pollino”

16/06 E' stata firmata ieri sera nella sede del ministero del lavoro un protocollo d'intesa tra ministero del Lavoro, nella persona del sottosegretario Pasquale Viespoli, ente parco nazionale del Pollino, Regioni Basilicata e Calabria, Italia Lavoro e Cgil-Cisl-Uil di categoria per i 331 ex lsu del Parco del Pollino. Lo ha reso noto il segretario regionale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, il quale ha sottolineato che il protocollo consentira' la messa in mobilita', a partire da oggi, dei lavoratori, cui sara' corrisposta la relativa indennita' e la copertura contributiva figurativa. L' intesa raggiunta - e' scritto nella nota della Cisl - impegna, inoltre, l'ente parco del Pollino ad affidare le attivita' precedentemente svolte dalle societa' La Fiorita e Duemila - commissariate in seguito a provvedimenti giudiziari - ad un nuovo soggetto imprenditoriale, preferibilmente una societa' mista, composta da Italia Lavoro, che si e' impegnata ad elaborare un nuovo progetto di stabilizzazione, e dalle due Regioni coinvolte. Progetto che consentira' di reintegrare tutti i lavoratori precedentemente impegnati nelle attivita' del parco. Sara', inoltre, attivato il tavolo di confronto richiesto dalle organizzazioni sindacali presso il ministero del Lavoro con i ministeri dell'Ambiente e dell'Agricoltura con l'obiettivo di individuare le attivita' che l'ente parco dovra' realizzare per garantire lo sviluppo in chiave turistica del territorio. ''Resta ancora da chiarire - precisa Gambardella - la soluzione che la Regione Basilicata vorra' adottare relativamente al contenitore imprenditoriale che dovra' affiancare Italia Lavoro nel progetto di stabilizzazione in modo da consentire l'affidato 'in house' delle attivita' di manutenzione, salvaguardia e sviluppo turistico del parco nazionale del Pollino''. Gambardella ha espresso ''soddisfazione per la conclusione di una vicenda che si trascinava stancamente da troppo tempo. Il protocollo d'intesa firmato dopo una estenuante giornata di trattative - conclude - rende finalmente giustizia ai lavoratori e alle lavoratrici che con zelo e passione hanno assicurato un insostituibile presidio di esperienza e conoscenza che lascia ben sperare per il decollo definitivo del parco come occasione di sviluppo per tutto il territorio''.

UIL: “Alla Foderauto necessario l’impegno delle istituzioni”

15/06 La Uil ha ottenuto 74 voti e tre delegati alle elezioni delle Rsu alla Foderauto Bruzia di Belvedere Marittimo, su un totale di 168 voti; due delegati e 67 voti sono andati alla Cgil; un delegato e 22 voti alla Cisl. A renderlo noto e' stata la Uil. Il totale degli aventi diritto al voto era di 247. L' azienda, negli ultimi due anni, e' stata interessata, e lo e' tuttora, da un forte processo di crisi e ristrutturazione aziendale, sfociato in moltissime lotte ed iniziative istituzionali per la difesa dell' occupazione ed il rilancio. ''Un impegno concreto delle organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil - e' scritto in una nota - tra l' altro premiate dai votanti, pur in un momento delicato e di forte crisi aziendale che vede i lavoratori, nella maggior parte in cassa integrazione a zero ore''. Soddisfazione per l' esito della votazione e' stata espressa dai segretari regionale e provinciale della Uil, Roberto Castagna e Benedetto Di Iacovo, e del segretario provinciale della Uilta, Antonello Benvenuto. ''Si tratta - hanno sostenuto i tre sindacalisti - di un risultato complessivamente importante per le tre sigle confederali che premia l' impegno e la capacita' del sindacato confederale a difesa dell' occupazione e del sistema produttivo della nostra provincia. Recarsi alle urne in 168 su 247 in un momento critico con moltissimi lavoratori in cassa integrazione e tributare il consenso tutto alle tre sigle confederali e' un dato significativo che sollecita rinnovato e continuato impegno al sindacato tutto. All' interno di questo importante e generale risultato spicca il netto consenso tributato dalle maestranze alla Uil. Consenso che premia anni di impegno e coerenza dei dirigenti sindacali a livello confederale e di categoria della Uil provinciale che, negli anni, hanno sempre seguito e sostenuto con intelligenza, dedizione, passione ed onesta' i lavoratori e le lavoratrici della Foderauto Bruzia''. ''D' altra parte - hanno aggiunto Castagna, Di Iacovo e Benvenuto - il successo della Uil in ogni competizione elettorale riguardante la elezione di Rsu nei luoghi di lavoro, pubblici e privati, e' ormai una costante e un dato evidente. La Uil tuttavia, pur prendendo atto dell' importante risultato non si crogiolera' su questo e gia' dai prossimi giorni riprendera' il confronto sulla vertenza ai vari livelli, al fine di evitare battute di arresto nel processo di ristrutturazione teso al rilancio dell' azienda, cosciente che questa, unitamente alla Marlane di Praia a Mare, resta uno degli ultimi baluardi industriali del settore tessile della nostra provincia''. ''La vertenza - hanno concluso i tre esponenti sindacali - e' complessa, poiche' riguarda colossi come la Fiat e la Lear. Anche per queste ragioni necessita' di un forte impegno sindacale e di lotta dei lavoratori, ma soprattutto, un impegno dei livelli istituzionali, a partire dalla Giunta regionale, che non solo non potra' defilarsi, ma dovra' avere un ruolo di primo piano, sapendo che su questa azienda e' in gioco il destino di circa 250 lavoratori diretti e di un indotto di altre centinaia di unita'. La Uil incalzera' i vari livelli, Regione, ministeri, imprenditori, affinche' sulla vertenza Foderauto non cali il sipario''.

Malara (CISL) “La gestione dello scalo di Lamezia offende gli operai”

15/06 In una nota Antonio Malara, della segreteria regionale della Fit-Cisl, definisce ''culmine ed emblema della gestione qualunquista negli ultimi anni dell' aeroporto di Lamezia Terme la recente organizzazione dei corsi di qualificazione al sistema operativo Airone''. Secondo Malara, ''il calendario dei corsi e' stato organizzato con approssimazione e superficialita', con la partecipazione di gruppi misti senza tenere alcun conto il background di ognuno, capi scalo di sevizio e stagionali, personale con alta esperienza operativa, seppur non pienamente riconosciuto dagli attuali vertici dello scalo, allergico a chi esprime comprovata professionalita', insieme a chi e' stato da poco assunto, tutti insieme in conformita' alla perseguente gestione qualunquistica. Mentre le aziende leader del settore ricercano e guidano il proprio personale alla professionalita' e alla qualificazione attraverso sistemi dedicati e personalizzati, nello scalo di Lamezia Terme si preferisce perseguire la politica del 'nessuno deve emergere' perche' metterebbe in luce le forti ombre che caratterizzano la professionalita' di alcuni. Si tratta di un sistema assolutamente irrispettoso della professionalita' e della dignita' professionale dei lavoratori, espressione di una metodologia di gestione legata ad interessi privati irriconoscente del valore altrui, menefreghista nei confronti del servizio all' utenza, e di un management che, in contrapposizione con le esigenze gestionali, persegue esclusivi fini personali sprezzante dell' impegno e della dignita' dei lavoratori. Tra i corridoi della Sacal serpeggia il malcontento, ma la paura di esprimere tale disagio e' prevalente tra il personale poiche' ben si conoscono le possibili attenzioni aziendali in caso di palese disapprovazione dell' attuale gestione attuata allo scalo''. Nella nota il dirigente della Fit-Cisl critica anche la programmazione dei turni, ''che non e' piu' - afferma - uno strumento di lavoro, ma un arma per benedire o punire, il personale compiacente o quello che con molta dignita' esige rispetto e garanzia sui propri diritti. Con questi presupposti la Sacal puo' sperare di esprimere leadership e assumere il ruolo di volano per l'economia del territorio calabrese?.I vertici aziendali, sordi ad ogni istanza sindacale e che continuano a produrre appiattimento professionale e palese malcontento, hanno delegato la conduzione dello scalo a dirigenti miopi e poco avezzi alla selezione del personale secondo criteri di competenza professionale e capacita' gestionale-operativa. Ormai e' manifesta la demotivazione che sussiste nel personale, motivata dall' arroganza con la quale sono gestite l' attivita' di scalo e le carriere.Livelli riconosciuti in maniera discriminatoria e non rispondenti ai criteri da noi auspicati hanno prodotto, nel personale, mortificazione e frustrazione nelle legittime aspirazioni, con conseguente demotivazione nell'impegno lavorativo''. ''Tale situazione ci sprona ancora di piu' - prosegue Malara - a richiedere, nell'interesse del personale e della societa' nel suo complesso, l' attuazione di una piu' oculata gestione dei problemi che riguardano il personale e la gestione dei servizi di scalo. Nel caso in cui non si manifestera' un' immediata svolta, sara' realisticamente doveroso attivarsi per ottenere un nuovo vertice societario che possa garantire un nuovo corso che, in netta discontinuita' con il passato recente coinvolga, nell' assoluto rispetto dei ruoli, le forze politiche, economiche e sociali presenti sul territorio''.

Siglato accordo tra Patronati e Inpdap sulla previdenza

15/06 Un protocollo d' intesa e' stato sottoscritto tra Inpdap ed i Patronati ed e' finalizzato a definire i principi generali che regolano i rapporti tra l' Istituto e le organizzazioni. Lo si e' appreso da una nota del responsabile regionale dell'Inas-Cisl, Francesco Russo. ''Il protocollo inoltre costituisce - prosegue la nota - il punto di riferimento e lo strumento di metodo comportamentale e di gestione dei rapporti ai vari livelli di responsabilita', al fine di rafforzare, nella chiarezza dei ruoli e del confronto, la collaborazione su temi di interesse comune e con l'obiettivo di dare risposte adeguate e tempestive agli assicurati e pensionati della Previdenza Pubblica''. ''Sono previste inoltre intese - conclude la nota - a livello territoriale su problematiche particolari per il necessario adeguamento alle specifiche realta'''.

Paolo La Greca eletto segretario della Cgil/Filt Calabria

15/06 Il direttivo regionale della Filt-Cgil, su proposta della segreteria regionale della Cgil e della segreteria nazionale della Filt, ha eletto a larghissima maggioranza Paolo La Greca a segretario generale della categoria dei trasporti della Calabria. La Greca, che proviene da una lunga esperienza di direzione politica del comprensorio Pollino-Sibari-Tirreno e da un piu' recente impegno nel dipartimento industria regionale, ha espresso soddisfazione per la scelta dei centri regolatori preposti, per il largo consenso che l' organismo gli ha tributato, ed ha manifestato, e' scritto in una nota, ''entusiasmo e consapevolezza per la portata delle problematiche che riguardano la categoria che affronta una delle questioni chiave per lo sviluppo della Calabria''. Il segretario generale della Cgil calabrese, Fernando Pignataro, ha sottolineato che la complessita' e l' articolazione della categoria dei trasporti ''ha determinato l' esigenza di una scelta adeguata in termini di esperienza, di equilibrio e di capacita' di direzione politica'' e si e' detto ''fiducioso dei risultati che questa scelta comportera'''.

La Uil calabrese: per una Calabria normale, ripartiamo da Guarasci

13/06 “Una Regione in grado di spiegare perché ancora in Calabria la democrazia è difficile.
Una Regione che sia di rottura col passato, nei metodi, nei contenuti, nei programmi, nelle scelte.
Una Regione che abbia proprio nei cittadini, i protagonisti delle scelte più importanti”.
Queste tre affermazioni sono riprese da un intervento fatto dal Presidente della Giunta Regionale Guarasci, nel lontano 4 Aprile 1971, a dimostrazione di quanto è difficile, nella Regione Calabria, coniugare le parole ed i comportamenti nel rispetto dei diritti dei cittadini.
Analoghe affermazioni di principio sono state pronunciate nel tempo da rappresentanti di Governo, Istituzioni e non ultimo, in ordine di importanza, dalla Conferenza Episcopale Calabrese.
Con queste frasi, il Segretario Generale della Uil Calabria, Roberto Castagna, ha aperto un confronto di merito, a Lamezia Terme, con la Segreteria Regionale della Federazione Poteri Locali, rappresentata dal Segretario Generale Raffaele Gentile e dal Segretario Aggiunto Francesco Caparello, sui delicati problemi del Personale, alla luce di quanto si è consumato nei giorni scorsi tra le OOSS e il Presidente della Giunta Agazio Loiero.
Ma, ha proseguito Castagna, se il buongiorno si vede dal mattino, il percorso avviato dalla nuova Giunta Loiero, in confronto al programma datosi per i primi 100 giorni, pone qualche riflessione e non poche perplessità.
Se la rivendicazione dei diritti legittimi ancora non sorprende nessuno,e se, soprattutto, ha ancora senso parlare di “stato di diritto” in una Regione in cui calpestare le più elementarI regole della convivenza civile e sociale non fa né scandalo, né notizia; se nella Regione Calabria non si assume come priorità reale da praticare, pregiudizialmente, la necessità e l’obbligo d’organizzare una macchina burocratica efficiente, vista l’assoluta anarchia in cui opera;
se l’urgenza di combattere la delinquenza organizzata, ormai sempre più capillarmente diffusa e devastante, al punto che giornalmente le imprese “chiudono per mafia”; se, invece che enunciare principi degni da premio Nobel, non si individuano risposte concrete ed immediate alla dilagante disoccupazione, non solo giovanile, il governo della cosa pubblica rimane una variabile dipendente esclusivamente dalle ambizioni elettorali di singoli Amministratori e dei Dirigenti conniventi che surrettiziamente sono individuati quali salvatori di una patria, di legittimità, di trasparenza e di diritti che non sono quelli voluti dai cittadini.
Dura l’analisi dei dirigenti della Fpl Regionale, Gentile e Caparello, i quali affermano: i dossier sugli sprechi e sulle storie di ordinaria ingiustizia che, in questo caso è vero, in “assordante solitudine” la Uil Fpl nel tempo ha prodotto nei confronti dell’operato della Giunta Regionale e delle strutture burocratiche, sono purtroppo diventati una triste normalità quotidiana, dalla cui secche la nuova Giunta Loiero ancora non è emersa.
Le luci della ribalta, gli incontri amicali contrabbandati per concertazione tra le parti, i dibattiti fini a se stessi, le lungaggini senza spiegazioni plausibili sulla individuazione di nuove regole oggettive e trasparenti per la scelta di una classe dirigente degna di questo nome, le furbate sull’assunzione di atti amministrativi e di indirizzo, adottate in date a dir poco sospette, tanto da essere rivisitate in data successiva, ma con valenza applicative ex tunc, non pare possano essere un buon viatico alla luce delle dichiarazioni assunte in campagna elettorale e con le nuove linee programmatiche.
Il buon governo di una comunità si fonda su due principi cardini ed ineludibili: la stabilità politica e la capacità dei dirigenti nel rendere efficiente la P.A.
Atteso che la stabilità politica è stata raggiunta per il pieno e consapevole consenso dei cittadini calabresi, nel sistema pubblico italiano lo spoil system si realizza con la netta separazione dei poteri di gestione e di controllo ed indirizzo, individuando una dirigenza realmente qualificata, ma “autonoma” dal potere politico.
Infatti gli incarichi sono assegnati solo alla luce della natura e degli obiettivi individuati, e conseguentemente, la valutazione dei dirigenti non si fa perché cambia il governo, come nella esperienza anglosassone di oltre 2 secoli, bensì sulla base dei risultati ottenuti a seguito degli obiettivi dati.
E’ superfluo, pleonastico, strumentale o dirompente sapere quanti realmente sono i dipendenti regionali, dove sono utilizzati,a quali funzioni e mansioni assolvono? E quanto tempo è necessario per avere questo dato elementare e confrontarlo specularmente con i grandi problemi irrisolti del decentramento amministrativo, degli Enti sub-regionali, della formazione del personale, della legge sull’esodo, del trattamento in servizio, delle selezioni verticali, delle mansioni superiori, dei contratti individuali, della misurazione della produttività individuale e collettiva, delle reali funzionalità delle posizioni organizzative, della salute e sicurezza sui posti di lavoro, dei fitti miliardari, dei problemi occupazionali ed in particolare di Lsu-Lpu e di tutto il precariato che ruota attorno alla regione Calabria. Tutti problemi che, se fossero considerati solo nota della lavandaia dovrebbero avere un ulteriore, infinito elenco, ma che invece necessitano di tavoli urgenti, idee chiare e scelte oggettive e trasparenti.
La Uil finora ha ritenuto di rimanere ai margini di una politica-spettacolo fatta di proclami e di desiderata; piuttosto ha ritenuto di continuare a lavorare con umiltà, nelle solitudini confederali, a concludere e sottoscrivere il contratto decentrato integrativo 2004, che ha distribuito produttività ed indennità per oltre 10 milioni di euro ai dipendenti.
A conclusione del confronto, Castagna, ha sottolineato che a distanza di oltre 2 mesi dall’insediamento della nuova Giunta Regionale, è maturo il tempo di aprire vari tavoli di concertazione e di contrattazione, a seconda delle materie e dei soggetti abilitati, per consentire finalmente di provare a fare ripartire una regione che ha tutte le potenzialità e le professionalità per riemergere dalle secche nelle quali è impantanata.
La nostra azione vuole rappresentare uno stimolo positivo per cambiare definitivamente registro ed evitare che tante occasioni mancate diventino una grande occasione perduta di cui, comunque, si dovrà dare conto ai calabresi e all’intero paese.

Zumbo (CGIL) “Chi ha taciuto sui ritardi del Por non ha lavorato per il bene della Calabria”

12/06 ''Coloro che sino ad oggi hanno taciuto sul mancato rispetto della strategia del Por Calabria, dei ritardi accumulati e sulla quasi sicura perdita delle risorse al certamente non hanno lavorato per il bene per la Calabria e dei calabresi''. E' quanto sostiene in una nota il segretario della Cgil della Calabria, Nino Zumbo, circa i ritardi nell'attuazione dei fondi Por. ''Ha fatto bene il Presidente Loiero - ha aggiunto - a prendere contatti con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e la Commissaria Ue alle politiche regionali Canuta Hubner per affrontare i gravi ritardi nell'attuazione dei Fondi Strutturali 2000-2006. Gli interessi particolari e a volte personali hanno portato molti soggetti, anche preposti all'attuazione dei Fondi Strutturali, a non reagire per individuare proposte e azioni per superare limiti e criticita' bene individuati, ma a confutare la realta' facendo venire meno la trasparenza e le energie necessarie per utilizzare le risorse finanziare attraverso il rispetto delle regole e della qualita' della spesa. Occorre guardare avanti ed e' per questo che il nuovo Governo regionale deve mettere in campo uno straordinario impegno per portare a trasparenza la spesa sin qui realizzata e regole e metodi di lavoro chiari per il pieno utilizzo delle risorse in quest'ultima fase di attuazione del Por Calabria''. ''La Calabria - ha proseguito Zumbo - ha bisogno di acquisire fiducia in se stessa, coinvolgendo tutte le istituzioni subregionali e i soggetti intermedi, in particolare il partenariato sociale ed economico, nell'attuazione del Programma Operativo Regionale e informando adeguatamente ed in modo oggettivo tutti i cittadini calabresi, i quali si attendono risposte concrete per avere un posto di lavoro nella loro terra e per avere un miglioramento della qualita' della loro vita''. ''La Cgil vuole partecipare - ha concluso - come tutto il partenariato sociale ed economico, alla sfida per costruire una Calabria diversa attraverso una giusta e adeguata programmazione quadro e di settore e per evitare sperpero di denaro pubblico e nello stesso tempo per velocizzare la spesa e renderla efficace in funzione della crescita economica e sociale''.

Paolo Tramonti eletto segretario Provinciale della CISL

11/06 Il Consiglio Generale della CISL provinciale, riunitosi a Laurignano questa mattina, ha eletto, con voto unanime, Paolo Tramonti Segretario Generale. Alessandro Nucci e Michele Altieri completano l’assetto della Segreteria. Tramonti nel suo intervento, nel ringraziare per il consenso e la fiducia accordatagli, ha rivolto un saluto particolare all’uscente Giuseppe Belcastro dicendosi certo che lo stesso continuerà con profitto a contribuire alla crescita dell’Organizzazione, anche se con incarichi diversi.Successivamente Tramonti si è soffermato sull’impegno che l’intero Gruppo Dirigente della CISL, a fronte dell’unità e compattezza dimostrata, non farà mancare per la risoluzione delle tante emergenze presenti nella provincia. Da questa riunione del Consiglio Generale – ha continuato Tramonti – la CISL riparte con rinnovato slancio e con nuovi e maggiori stimoli per svolgere un ruolo di primo piano nel panorama politico e sindacale del territorio.Proprio per questo – ha proseguito il neo-segretario Generale – non è più procrastinabile l’avvio di una nuova fase di concertazione territoriale che non potrà prescindere da un ruolo forte ed una diversa consapevolezza da parte di tutti i soggetti del partenariato economico e sociale: Istituzioni, politica, rappresentanze sociali, sistema economico e universitario, Associazioni. Solo così – secondo Tramonti – si potranno dare risposte alle tante situazioni di crisi presenti, come peraltro le tante vertenze aperte dimostrano, così come va contrastato con forza il disimpegno che da più tempo i grandi Gruppi a partecipazione pubblica stanno operando nei confronti della nostra Regione, con evidenti e drammatiche ripercussioni sociali ed economiche per la nostra provincia e per la stessa città capoluogo. Tutto – questo ha precisato Tramonti – si consuma in un territorio che al tempo stesso presenta grandi potenzialità ed autentici punti di forza su cui puntare per il riscatto economico e sociale: dal turismo, montano e marino, alle aree e ai siti culturali e archeologici, all’agroindustria, al grande capitale umano e professionale dei nostri giovani, diplomati e laureati. In conclusione Tramonti si è detto certo dell’impegno di tutto il Gruppo Dirigente nel perseguire e raggiungere gli obiettivi prefissati e per questo la CISL si impegnerà per completare l’opera di rafforzamento e radicamento sul territorio, anche attraverso l’apertura di nuove sedi che andranno ad aggiungersi alle oltre 30 già presenti, in modo da offrire sempre maggiori tutele e servizi ai lavoratori, ai pensionati ai disoccupati.

Altissima l’adesione allo sciopero dei metalmeccanici in Calabria

10/06 E' stata ''altissima'', in Calabria, l' adesione allo sciopero generale dei metalmeccanici con ''punte di adesione, in molte fabbriche, del 100%''. A sostenerlo e' il segretario generale della Fiom-Cgil, Mario Sinopoli. ''In Calabria - ha spiegato Sinopoli - lo sciopero, tranne che nella provincia di Vibo, e' stato di otto ore rispetto alle quattro previste a livello nazionale. Vibo effettuera' le altre quattro ore il 17 giugno''. ''Con questa grande giornata di mobilitazione - ha affermato l' esponente della Fiom-Cgil - i metalmeccanici calabresi hanno inteso mandare un segnale preciso a Federmeccanica che si ostina a tenere, al tavolo della trattativa, una posizione che nei fatti nega ai lavoratori di vedersi riconoscere un giusto aumento retributivo che adegui il loro salario rispetto alle pesanti perdite subite in questi anni in cui l' aumento dei prezzi e delle tariffe ha letteralmente falcidiato il potere d' acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori. Ormai, tutti gli economisti, ci spiegano che i lavoratori e le loro famiglie non riescono ad arrivare alla quarta settimana del mese''. ''Aumentare il salario dei lavoratori, soprattutto nel Mezzogiorno - ha proseguito Sinopoli - non e' solo un' operazione di giustizia sociale, ma e' anche una giusta scelta di politica economica che ridistribuendo quote di ricchezza a coloro che la producono puo' rilanciare i consumi e dare cosi' risposta alla drammatica crisi economica che sta vivendo il Paese. Ma in Calabria i metalmeccanici scioperano anche per denunciare la devastante crisi produttiva e industriale che attanaglia il nostro apparato produttivo. In tutte le province calabresi ci troviamo ad affrontare e contrastare ogni giorno chiusure di siti produttivi, richieste di cassa integrazione straordinaria, apertura di processi di mobilita', in una parola espulsione di manodopera dai luoghi di lavoro. In Calabria siamo ormai, non al declino, ma ad una vera e propria desertificazione industriale e produttiva. Una Regione che non produce e' una regione senza futuro''. ''Per tutte queste ragioni - ha concluso Sinopoli - lo sciopero di oggi e quelli che seguiranno nelle prossime settimane sono la dimostrazione piu' netta della volonta' delle lavoratrici e dei lavoratori calabresi, di battersi per il riconoscimento delle loro giuste rivendicazioni salariali e per una politica di difesa e allargamento del nostro apparato produttivo, unica via per promuovere in Calabria uno sviluppo serio e credibile che garantisca un futuro soprattutto alle nuove generazioni''.

Cavallaro (Cisal) “I dati Istat confermano lo stato di disagio del Mezzogiorno”

08/06 ''I dati Istat sull' andamento dell' economia nazionale per il 2004, confermano per l' ennesima volta lo scandaloso squilibrio territoriale che vede il Mezzogiorno indossare la maglia nera dello sviluppo''. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro. ''Questo - ha aggiunto Cavallaro - conferma gli annunci ipocriti e, ancora peggio , le omissioni ed anche gli errori commessi dai governi centrali che si sono succeduti fino ad ora nell' affrontare l' ormai secolare questione meridionale. I dati ultimi sono sconfortanti. Quello relativo al Pil conseguito dal Sud e' di gran lunga inferiore alla media nazionale e la differenza con il Centro e' addirittura abissale. Gli altri dati sottolineano ancora di piu' lo stato di disagio che si manifesta, addirittura, con la perdita di unita' di lavoro e con una dinamica dei consumi pressoche' stazionaria''. ''La flessione della produzione industriale e il bassissimo incremento dei servizi - ha concluso Cavallaro - confermano che per il Mezzogiorno nulla si sta facendo di concreto e di questo se ne dovra' prendere atto al momento di far pesare un giudizio politico con i fatti''.

Vertenza Telcal, la Cisl chiede un incontro con la Regione

07/06 Un ''incontro immediato'' e' stato chiesto dall' Alai-Cisl alla presidenza della Giunta regionale per un esame della vertenza ex Telcal. A chiederlo e' stata la segreteria regionale del sindacato a margine di un incontro convocato per fare il punto sulla situazione degli ex lavoratori del ''Piano Telematico Calabria''. ''Ad oggi - e' scritto in un comunicato dell' Alai-Cisl - nonostante un progetto finanziato dai fondi del Por Calabria sulla 'informatizzazione del demanio fluviale', mediante il quale la Regione si era impegnata ad assumere i 104 lavoratori dell' ex-Telcal, la gran parte di essi, oltre 70 unita', non e' stata posta in attivita' all' interno del progetto e solo una piccola parte, circa 30 unita', risulta utilizzata, ma a tutt' oggi non ha percepito nessuna retribuzione.Nonostante i ripetuti solleciti e le richieste di incontro rivolti dal sindacato al Presidente della Giunta regionale e al vice presidente non e' stata ancora comunicata una data di incontro per definire e risolvere la delicata questione che allarma e snerva i lavoratori che da fine marzo 2005 non ricevono piu' l' indennita' di disoccupazione''. ''Per tutte queste ragioni - conclude il sindacato dei lavoratori atipici dell' Alai-Cisl - si sollecita ancora una volta agli organi competenti un immediato incontro per definire il percorso di utilizzo dei lavoratori tutt' ora disoccupati e per chiedere l' immediata apertura di un tavolo di confronto che conduca verso la definitiva stabilizzazione dell' intero bacino ex-Telcal''.

Cubello (CISL) alla CGIL: “Noi non rinunciamo alle nostre prerogative”

06/06 ''Se ora la Cgil non intende assumere azioni di tutela dei lavoratori e rinunciare alle proprie prerogative, perche' ammonisce e pretende che anche le altre organizzazioni, in questo caso la Cisl, facciano altrettanto?''. E' quanto afferma Domenico Cubello, segretario regionale Fps Cisl intervenendo nella polemica innescata dopo l' incontro che la Cisl ha avuto, sulle questioni relative al personale della Regione, con il nuovo esecutivo. In particolare, Cubello replica ad una presa di posizione sulla questione del segretario della Fp Cgil Calabria Luigi Veraldi. ''Se qualcuno avesse voluto credere, e ce lo saremmo tutti augurato, che si fosse trattato di un infortunio da parte della Cgil, ha avuto ora motivo fondato di ricredersi: questa volta, ci duole dirlo, la Cgil e' proprio in malafede. L' ennesima sortita, ora da parte del segretario regionale Funzione pubblica Cgil nel vano tentativo di salvare la faccia non lascia dubbi. Se errare e' umano, perseverare non lo e' piu'. Veraldi intende ribadire un concetto di democrazia e di rappresentanza dei lavoratori del tutto sconvolgente''. ''Qual e' - prosegue Cubello - il concetto di democrazia e di rappresentanza dei lavoratori ai quali si ispirano i dirigenti della Cgil? Ma ci domandiamo e se lo domandano anche i dipendenti della Regione: alla luce degli avvenimenti non era preferibile che alle vistose e colpevoli 'disattenzioni' e al risveglio tardivo facesse seguito il silenzio? Dimentica la Cgil che, proprio due anni fa per gli stessi motivi, allora evidentemente validi in quanto governava il centrodestra, Cgil Cisl e Uil proclamarono, unitamente alle segreterie confederali regionali, una giornata di sciopero della categoria con mobilitazione e manifestazione dei lavoratori davanti alla Regione''

Blandino (CISL) “In Calabria sono alte le tariffe del gas”

04/06 La Calabria, per le tariffe del gas, si colloca su valori medio-alti rispetto a quelli nazionali, anche se c' e' una riduzione rispetto al 2003. E' quanto afferma, in una nota, Raffaele Blandino, della segreteria regionale della Cisl citando i risultati di un monitoraggio sulle tariffe svolto dalla Cisl e dall' Istituto studi e formazione nel campo dell' economia e del lavoro (Isfel). Dai dati forniti da Blandini, ''la citta' di Cosenza emerge come la piu' cara (1.612 euro per 2000 metri cubi di gas metano), seguita da Catanzaro (1.506 euro), Crotone (1.478 euro) e Vibo Valentia (1.373 euro). Per Reggio Calabria e' necessario fare un ragionamento diverso, dal momento che solo adesso il territorio sta per essere coperto dalla rete del metano, per cui la popolazione, per l' 80% ricorre ancora al gasolio da riscaldamento, con una spesa superiore a quanto si spenderebbe con il gas''. L' iniziativa della Cisl, condotta nel 2004, ha riguardato un paniere di tariffe (gas, acqua e rifiuti), le principali tasse locali (Ici, addizionale Irpef regionale e comunale) ed ha mirato a dare conto dei risultati pratici sulle famiglie del processo di trasformazione che ha investito questi settori in termini di crescente liberalizzazione, privatizzazioni, gare di appalto, decentramento e federalismo. ''L' obiettivo - ha spiegato Blandino - e' quello di avere servizi piu' efficienti e, soprattutto, una tassazione equa, dal momento che per taluni settori come il gas, l' acqua, la telefonia mobile e l' elettricita', l' Italia registra le tariffe piu' elevate in Europa. Questo significa di fatto decurtare in modo significativo il potere di acquisto dei salari e delle pensioni, perche' addizionali e fiscalita' locale colpiscono in modo uguale ricchi e poveri, ma, in proporzione, sono piu' onerose per le famiglie a reddito medio-basso''.

Denuncia della UIL: 58 crisi aperte, a rischio 16.000 posti di lavoro. In Calabria c rischio 1727 lavoratori.

02/06 Cinquantotto crisi aziendali, che mettono a rischio il posto di 16 mila lavoratori. Sedici negoziati in corso nel solo Lazio e ben 15 in Campania, che riguardano, rispettivamente, 3.137 e 4.217 addetti. Sono questi i dati piu' allarmanti della 'mappa delle crisi aziendali' presso il Comitato per l'occupazione di Palazzo Chigi, analizzati dal Coordinamento delle iniziative per l'occupazione della Uil. Le cifre della rilevazione riguardano infatti imprese in crisi, in cui il sindacato ha in corso negoziati a tutela dell'occupazione. Alle spalle di Lazio e Campania - secondo il monitoraggio - le regioni piu' colpite dalle crisi industriali sono la Calabria (15 casi che coinvolgono 1.727 lavoratori), l'Abruzzo (6 aziende, 2.103 addetti), la Puglia (6 imprese, 2.654 addetti) e la Sardegna, dove i negoziati sindacali sono in corso in 4 aziende e riguardano 2.116 dipendenti. I dati - spiega lo stesso Coordinamento - non sono certamente ''esaustivi circa la profondita' della crisi dell'apparato produttivo nazionale. Innanzitutto perche', da un punto di vista istituzionale, vi e' una pluralita' di soggetti che intervengono nei momenti di ristrutturazione delle imprese''. In alcuni casi direttamente la Presidenza del Consiglio, come e' stato per le vicende Fiat e Thyssen Krupp. In altri, in particolare per le imprese poste in regime di amministrazione straordinaria, il ministero delle Attivita' Produttive. ''Inoltre - sottolinea la Uil - c'e' da considerare che un numero rilevante di aziende in difficolta' ha dinamiche esclusivamente locali''. Tuttavia il monitoraggio offre uno spaccato attendibile che ''conferma la diffusione della crisi, per territori e per settori'' e la frequenza di ''cessazioni di attivita' e fallimenti''. Secondo il Coordinamento cio' sta ad indicare ''la necessita' di iniziative imprenditoriali sostitutive'', e il bisogno di ''riposizionamento delle attivita' produttive, o verso settori innovativi o, all'interno dello stesso settore, in direzione di una gamma di prodotti medio-alti, in grado di reggere la competizione apertasi sui mercati internazionali''. Ecco di seguito la 'mappa delle crisi aziendali' presso il Comitato per l'Occupazione di Palazzo Chigi, cosi' come riportata dalla Uil.

Regione

Nr Aziende

Addetti

---------------

------------

-----------

Lazio

16

3.137

Campania

15

4.271

Calabria

11

1.727

Abruzzo

6

2.103

Puglia

6

2.654

Sardegna

4

2.116

 

Sicet/Cisl: In Calabria affitti da usura

01/06 In Calabria ''il caro affitti e' arrivato ormai a livello di Usura; un lavoratore dipendente paga oltre il 50% del proprio reddito, mentre un pensionato, alcune volte, supera lo stesso valore di pensione mensile''. Questo, secondo quanto riferito in un comunicato della Sicet, il Sindacato inquilini casa e territorio della Cisl, e' quanto e' emerso nel corso del congresso regionale del sindacato. ''In Calabria - prosegue la nota - circa 150.000 famiglie abitano in affitto. In questi ultimi anni i canoni si sono triplicati portandosi a punte che superano i 700 euro mensili; le case popolari, che nella nostra regione sono solo 38.514, non riescono oramai a far fronte alle migliaia di domande, che anche gli associati Sicet, presentano alle Aterp''. ''Nel corso della discussione - e' scritto nel comunicato - e' emersa con forza la mancanza da parte della Regione di una politica abitativa che faccia fronte alle emergenze abitativa e che calmierizzi il mercato. Da anni le Aterp sono commissariate e questo non ha giovato alla gestione efficiente e democratica del patrimonio pubblico, anzi in questi anni il debito accumulato dagli Istituti ha reso stagnante l' assegnazione dei fondi, con la conseguente non costruzione di nuovi alloggi da assegnare alle famiglie bisognose. Come se non bastasse, il blocco dei finanziamenti non ha reso possibile l' indispensabile manutenzione delle unita' immobiliari. A seguito della delibera della passata Giunta regionale, che prevedeva il conguaglio dei canoni a far data dal 1997 su presunti arretrati non dovuti, le Aterp hanno inviato a incolpevoli assegnatari somme pari ad una anno di salario, 15.000 euro. La Cisl ed il Sicet sono immediatamente intervenuti per bloccare questa assurda, iniqua e cervellotica decisione della Regione''. La Cisl ed il Sicet, a conclusione del Congresso, hanno sollecitato la nuova Giunta a ''assumere provvedimenti adeguati a superare il commissariamento delle Aterp, al fine di rendere efficiente la spesa per una politica abitativa che non lasci al mercato la soluzione del bisogno casa; ritirare immediatamente la Delibera di richiesta del conguaglio non dovuto dei canoni a partire dal 1997; stanziare un adeguato fondo sociale affitti, che aiuti le famiglie che abitano nel mercato privato a pagare l' affitto, in attesa che gli venga assegnata una casa di edilizia pubblica''.

UGL: “Decisa una commissione tecnica per monitorare le Ferrovie della Calabria. Diradiamo gli scioperi”.

01/06 Una commissione tecnica con la presenza di rappresentanti dell' azienda e dei lavoratori si occupera' di monitorare i punti di criticita' del servizio ferroviario fornito dalle Ferrovie della Calabria. E' quanto si apprende da un comunicato dell' Ugl Autoferrotranvieri. ''A seguito dell' incontro tenutosi nei locali della Direzione generale delle Ferrovie della Calabria tra le organizzazioni sindacali e il Presidente del Consiglio di Amministrazione, Mario Scali, i rappresentanti di Ugl-Autoferrotramvieri e dell' Orsa - e' scritto nella nota - si sono fatti carico di intervenire presso il personale viaggiante aziendale affinche', con ulteriori sacrifici dal punto di vista dell' impegno e dell' attenzione sul servizio nonche' profondendo una professionalita', fossero attenuati i disagi che il cattivo stato delle strutture ferroviarie ed il malfunzionamento dei mezzi, ormai vetusti e cui non e' possibile dedicare tutta la necessaria manutenzione a causa della scarsita' del personale addetto e delle continue interruzioni che si verificano al nuovo sistema di esercizio''. A seguito delle intese avviate ''l' Ugl - e' scritto nella nota - ha autonomamente deciso di diradare gli scioperi nel settore ferroviario''.

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A fuoco lo sfascio di carlino

Iil filmato dell'incendio di "Carlino" (in formato Windows Media Player 9)

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